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31 ottobre 2009: e-mail e due articoli per stasera:
"Ciao Lorenzo sono Johannes e ieri ero tra i pochi presenti di Trigoria. Parto dal fatto che lo striscione con su scritto vergogna, composto da me, Luca e Matteo, non é stato rimosso dalle forze dell´ordine immediatamente ma é rimasto sul muretto per piú di un´ora.Senza fare critiche a nessuno poiché ieri é stato un giorno lavorativo non ci si puó presentare in dieci per questi mercenari. Noi ci siamo sempre, muoviamo un numero di tifosi enorme, da Fullham a Palermo  passando  per Basilea e Milano. Il nostro tifo é incessante e loro sono due anni che ci ripagano con figure di merda.Il risultato sbagliato ci puó stare, il momento negativo anche, ma le figuarcce non ce le possiamo permettere. Non possiamo far risuscitare squadre come il Livorno, non possiamo far fare il fenomeno a Sanchez e non possiamo essere quattordicesimi. Questi da noi chiamati giocatori, quando per me sono soltanto dei mercenari, devono capire che sul campo vá buttato il sudore.Purtroppo con le buone non lo capiscono e una contestazione  vecchia maniera sarrebbe servita, approfittandone poi che vicino si é svolto il CDA e dove era presente la creme della creme della nostra societá da Rosella Sensi fino a Cristina Mazzoleni. Io credo che questi signori devono passare un brutto periodo anche se con il Bologna vincono  poiché  sono troppi anni che ci danno il contentino. Ieri anche se pochi un chiarimento ci avrebbe fatto piacere magari anche con i piú contestati che stanno facendo tutto tranne che impegnarsi:Vucinic, Baptista, Cassetti. Gli altri non sono da meno ma dico questi perché da loro ci si aspetta di piú. Da loro peró riceviamo solo indifferenza tanto loro hanno le macchine e i loro soldi e noi sacrifichiamo stipendi e soldi magari risparmiati con cura per fare brutte figure come negli ultimi mesi. Noi ci saremo sempre e loro lo sanno. Ci saremo perché portiamo i colori, ma non só quanto questa contestazione pacifica possa durare, perché darci il contentino domenica non basta, stavolta devono tirare fuori le palle e uscire con la lingua sotto i piedi . Ranieri non deve mettere piú scuse che la squadra non é la sua, non deve giocare a scarica barile, é stato chiamato per risolvere una brutta situazione e non per dire che non ha plasmato la squadra.Con questo finisco un´abbraccio a tutti e Forza Roma".
Altra mail su Inter/Roma:
"Ciao lorenzo, stavolta non è niente di lungo, solo una personale lamentela contro il prezzo del settore ospiti per la partita a milano contro l'inter: 30 euro!
Ritengo questo sia l'unico vero e proprio sito di riferimento per noi romanisti dato che questa società inesistente ai Moratti amici non penso dirà qualcosa tnt che cosa gliene importa, anzi meglio stasse zitti in questo caso...
Rosella non è il mio presidente Jacko93".
Sul coro di Udinese/Roma: "ma davvero non conoscevi il coro argentino ripreso dai romanisti in udinese-Roma? (non è che non lo conoscevo è che in TV non si era sentito!) E' un coro che è diventato molto popolare anche in italia, non so chi siano stati i primi ad importarlo comunque questo è un video impressionante dello stesso coro cantato dai cavesi (molto più effcace secondo me senza ritornelli vari):
http://www.youtube.com/watch?v=S7Inv49Ghr8".
Perché rimanga agli atti di questo sito:
Parola agli azionisti: “Ha fatto bene Spalletti ad andare via”, “Dov’è il fax dell’arabo?”
Al termine della fase tecnica la parola passa agli azionisti. “Vorrei ringraziare pubblicamente Luciano Spalletti - ha detto il signor Bruno Quinzi - che è stato un signore fino all’ultimo giorno.Vorrei sapere chi ha comprato gente come Pit, Julio Sergio, Artur e Antunes e venduto giovani come Galloppa, Curci, Bovo. Ma è possibile che non si trovi un ruolo per un ottimo allenatore, una persona per bene e romanista come Francesco Rocca?”. Poi è il turno dell’avvocato Pizzicalia “Ci sono troppe donne in questo Consiglio di Amministrazione, manca solo Rosy Bindi". Poi va duro contro Rosella Sensi “Ho smesso di essere romanista quando è morto suo padre e tornerò ad esserlo quando cambierà la proprietà. Mi deve spiegare perché è l’unica presidente in serie A a darsi uno stipendio” infine “Prendete tutti i brasiliani e metteteli su un volo di solo andata”. Più cauti e senza troppe polemiche gli azionisti Palermo e Ponziani. “Se non potete più dare soddisfazione ai tifosi, per favore lasciate la Roma - afferma l’azionista geometra Ferretti - Non avete più scusanti. Passate la mano; non è vero che non ci sono compratori”. Poi tocca all’azionista Rossi Massimi con un attacco duro alla proprietà “Fortuna che è presente Rosella Sensi, altrimenti sarebbe stato l’ennesimo smacco verso chi vi finanzia: tifosi e azionisti. Perché il consiglio d’amministrazione è composto solo da parenti? Papa Borgia era un dilettante in fatto di nepotismo. E Pippo Marra dov’è? Ci potrebbe spiegare che fine ha fatto il fax dell’arabo ai tempi di Soros. Chiedo all’attuale amministratore delegato di dare le dimissioni” conclude poi “La passione della gente è una cosa seria”.
Alle 18:50 riprende l’assemblea ed è il momento delle risposte agli azionisti. Rosella Sensi lascia la parola alla dottoressa Mazzoleni “All’azionista Squinzi diciamo che anche la società apprezza le doti del sig. Rocca, all’azionista Pizzicalà diciamo che anche noi abbiamo rispetto per i tifosi e che Montali avrà un ruolo che non si sovrappone a quello degli altri dirigenti: Inoltre precisiamo che per Aquilani sono stati incassati 5 milioni in questo esercizio, altri 10 verranno incassati nella stagione 2010-2011 ed il restante l’anno successivo e che tali cifre verranno destinate alle spese tecniche. Quanto allo stipendi che riceve la dottoressa Sensi possiamo affermare che in tutte le società è prevista una remunerazione per l’amministratore delegato e nell’AS Roma il presidente prende i soldi come amministratore delegato e tale remunerazione è in linea se non inferiore a quelle delle altre. Le scelte di mercato vengono condivise con il restante parte dello staff tecnico. Il mercato della prossima stagione avverrà in base alla qualificazione o meno alla Champions League. Qualora non si dovesse raggiungere tale obiettivo gli investimenti dovranno tener conto dei mancati introiti. Sull’argomento staio la società sa che si tratta di un percorso difficile ma è consapevole anche che è di estrema importanza per incrementare gli introiti. La legge di recente approvazione agevolerà lo sviluppo del progetto.
All’azionista. Ferretti rispondiamo che non è di competenza della società parlare di potenziali compratori, e che allo stato attuale non ci sono state offerte in merito.
All’azionista Massimi Rossi rispondiamo che i componenti sono stati eletti secondo le leggi e che le remunerazioni sono le stesse di componenti del consiglio di altre società quotate in borsa. Oggi il mister Ranieri non poteva essere presente per motivi di lavoro, in futuro verrà invitato a partecipare con noi.
In conclusione viene approvato il bilancio e viene comunicato che la BdO Celsee Farina ha è la nuova società che si occuperà della revisione dei conti.
Nelle repliche degli azionisti Massimi Rossi ribatte “Io avevo chiesto le dimissioni…”. Rosella Sensi risponde “Non mi dimetto!”
Dalla Gazzetta dello Sport un articolo di una lucidità estrema:

La Roma sbagliata di Rosella Sensi

«Ho sbagliato a comunicare poco, questo è l’unico errore che mi riconosco» : così la dottoressa Rosella Sensi, a Civitavecchia, neppure tre mesi fa, circoscrisse il suo mea culpa. E’ già una cosa, si potrebbe dire, ma a rifletterci bene quella parzialissima ammissione era una confessione di aver capito poco o nulla di quello che stava succedendo alla sua amata Roma. Neppure il grido d’allarme che Luciano Spalletti ha manifestato a Trigoria e Villa Pacelli a più riprese, è servito a qualcosa.
Un errore che si è andato ad aggiungere altri errori, tanti, troppi. Non ci sono stati più investimenti, non si è mai riusciti a comunicare con un minimo di chiarezza, non si è riusciti a mettere in piedi uno staff sanitario che potesse ridimensionare un’impressionante serie di infortuni, non si sono date autonomia e responsabilità ai principali collaboratori e, soprattutto, si è riusciti nell’impresa di logorare, consumare, deteriorare il rapporto con quella che è sempre stata l’unica, grande ricchezza della società giallorossa, i suoi tifosi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ma la preoccupazione maggiore riguarda il futuro, le domande che non trovano risposta, le prospettive che non ci sono perché una nuova, peraltro non improbabile, mancata qualificazione alla prossima Champions League, certo non può legittimare chissà quali investimenti su una squadra che, al contrario, sta dimostrando di aver bisogno di un profondo rinnovamento.

Il mercato
Soldi dalla Champions e dalle cessioni dei big ma pochi investimenti di mercato. E la punta... Gli ultimi cinque anni di gestione virtuosa, hanno un saldo di mercato inferiore ai 25 milioni di euro, meno di cinque milioni a stagione, saldo tra l’altro tutto addebitabile alla stagione passata, quella che portò a Trigoria Julio Baptista, Jeremy Menez e John Arne Riise. Per una società che per tre stagioni consecutive ha disputato la Champions League, fatturando una media di 170 milioni, vuole dire aver investito praticamente nulla, soprattutto pensando che da Trigoria in questi ultimi anni sono andati via Cassano, Chivu, Mancini e, l’estate scorsa, Aquilani, cioè il giocatore che era stato dichiarato incedibile e che era il fiore all’occhiello di quel progetto giovani che è stato sbandierato come la giusta via per continuare a sognare e vedere le stelle. Il tutto in anni in cui il bilancio della Roma non è mai andato in rosso.
In sostanza, è stato un disastro, in alcuni casi, bisogna dirlo per onestà, anche imprevedibile, come nel caso di Baptista e Cicinho.
Basta un esempio per spiegare: sono anni che tutti evidenziano come alla Roma servirebbe una prima punta: non è mai arrivata. Anzi sì, Zamblera, l’ultimo giorno di mercato, preso per la Primavera ma che è sembrato, volendo scegliere di essere educati, più che altro un’ulteriore presa in giro.
Eppure c’era Cruz a parametro zero. Ma la bocciatura ha anche un altro aspetto. Cioè quando non si hanno le risorse per acquistare, si deve saper vendere per avere il cash da investire. Non si è stati capaci neppure di questo. Anzi no. Aquilani è stato venduto alla grande, venti milioni di euro, ma quei soldi sono rimasti a Trigoria.

La comunicazione
Nel’era di internet anche il sito del club è arretrato. Ma è l’ultimo dei mali... Comunicazione, questa sconosciuta. Almeno dalle parti di Trigoria e dintorni. Eppure siamo nell’era della comunicazione, la Roma è quotata in Borsa, Internet ha dilatato il mercato al pianeta terra, ma tutto questo in casa giallorossa non sanno neppure cosa sia. Basta dare uno sguardo al sito ufficiale del club giallorosso per rendersi conto di quello che stiamo dicendo, un sito che da anni aspetta una riverniciata, ma pare non ci siano i soldi neppure per questo. E’ un discorso che coinvolge molto relativamente chi lavora nell’ufficio stampa della Roma, spesso, dalla responsabile Elena Turra in giù, neppure sono stati messi al corrente di quello che stava succedendo o di comunicati societari che sarebbero stati dati alle stampe, come per esempio, per rimanere agli ultimi giorni, nel caso dell’ufficializzazione dell’ingaggio di Gian Paolo Montali. Per questi (i comunicati e i consigli) ci sono i collaboratori che sono sul libro paga (giustamente, per carità, offrono un servizio) della Roma o di Italpetroli: Enrico Bendoni con la sua società di comunicazione e Pippo Marra, consigliere d’amministrazione specializzato in lettere ai tifosi ( e in emiri arabi) che da queste parti hanno fatto epoca (in negativo). Comunicare, oggi, è fondamentale per qualsiasi tipo di azienda. Bene, anzi male, la Roma in questi ultimi anni tutto ha fatto meno che comunicare e, quando lo ha fatto, è stato un disastro. Il risultato sono le macerie di questi giorni. E non ci sono lettere, magari pure ben dettate, che possono rimettere insieme i cocci. Anzi non fanno altro che peggiorare una situazione che definire ai confini della realtà non è un’esagerazione.

I tifosi
L’autofinanziamento si regge sui tifosi nei cui confronti però c’è poca chiarezza. Forse tutti, o quasi, i tifosi della Roma non capiscono nulla. Forse tutti, o quasi, i tifosi della Roma si sono convinti, chissà perché, che la gestione societaria più che virtuosa è virtuale. Forse tutti, o quasi, i tifosi della Roma sono impazziti in gruppo, una specie di epidemia della follia. Forse. Ma se si prende in considerazione l’altra faccia del forse, allora bisogna dire che forse tutti, o quasi, i tifosi della Roma hanno ragione. E ragione vuole dire essere molto preoccupati per il presente, ma soprattutto per il futuro della magica
che non è più magica, loro unici innocenti di questo scempio a cui stiamo assistendo, loro che macinano chilometri, loro che sono la spina dorsale dell’autofinanziamento e di tutti gli stipendi pagati a Trigoria, compresi quelli della proprietà. Solo chi non vuole vedere, non può non essersi reso conto dei danni, speriamo non irreversibili, che questa società ha fatto nei confronti di quella che è sempre stata l’unica certezza della Roma, i suoi tifosi.
A questa gente non è mai stato spiegato niente, le sono state raccontate una valanga di falsità, non è mai stata fatta chiarezza su quello che è e sarà la loro Roma, quasi mai è stata rispettata. Sarebbero stati pronti anche ad accettare un ridimensionamento, ma bisognava dirglielo. Ci sono i numeri dell’Olimpico, abbonati e paganti, a sottolinearlo chiaramente. E quelli che allo stadio ancora ci vanno, tutti, o quasi, contestano, spernacchiano, insultano, soffrono. Ma il risultato peggiore, è una sorta di rassegnazione del popolo romanista. A Trigoria c’è mai stato qualcuno che si sia chiesto il perché? E, invece, a nostro giudizio è questa la colpa più grave perpetrata nei confronti della Roma e dei suoi tifosi.

I collaboratori
Dall’addio di Baldini manca un dirigente che sappia dire no quando necessario. Un grande capo, la prima qualità che deve avere è quella di sapersi scegliere collaboratori competenti, preparati, coinvolti ma soprattutto in grado di dire no al grande capo quando c’è bisogno di dire no. L’esatto contrario di quello che è accaduto negli ultimi anni a Trigoria. Un dirigente con queste qualità c’era, il suo nome è Franco Baldini, in casa giallorossa hanno fatto storia le sue prese di posizione anche contro quelle che erano le scelte di Franco Sensi. Questo dirigente, però, ha scelto di dimettersi all’alba dell’era dottoressa Rosella Sensi, avendo come principale motivazione quella di non poter più dire di no, o si faceva come gli si diceva, oppure quella è la porta. Ha scelto la porta, perché signorsì a prescindere non è mai stato il suo stile. Il risultato, oggi, è che gli attuali dirigenti anche se devono prendere in prestito Zamblera, devono chiamare Villa Pacelli o consultarsi con la dottoressa Mazzoleni. E’ l’attenuante più concreta per Bruno Conti e Daniele Pradè, ma aver accettato questa situazione è anche una colpa che devono assumersi. Anche se il problema è a monte. Non avere l’umiltà e la consapevolezza, peraltro assai facile da capire e comprendere, di sapere che la specificità del calcio avrebbe dovuto consigliare alla dottoressa Rosella Sensi di delegare in maniera più concreta, è stata e continua a essere una colpa senza attenuanti. Circondarsi di collaboratori che non sanno dire di no quando c’è da dire di no, è un’aggravante, non una giustificazione perché un grande capo la prima cosa che deve saper fare è quella di saper scegliere i suoi collaboratori a costo di sentirsi dire di no. Ah, dimenticavamo. E’ appena arrivato Gian Paolo Montali, l’ottimizzatore. In attesa di fatti, sospendiamo il giudizio.

Gli infortuni
Infermeria piena recuperi lunghi e tanti misteri Caso irrisolvibile? L’ultima volta dell’infermeria giallorossa vuota, si perde nella notte dei tempi. E’ da qualche anno che ieri Spalletti, oggi Ranieri hanno dovuto fare i conti con una serie di infortuni, ricadute, misteri che hanno pochi precedenti. In un anno e mezzo sono stati cambiati tre responsabili dello staff medico senza di fatto risolvere il problema. Prima il licenziamento di Mario Brozzi, poi l’addio a Stefano Del Signore ( entrambi hanno portato la società in tribunale), ma il risultato è rimasto che il problema infortuni è sempre lì, una costante con cui fare i conti settimana dopo settimana. Per carità, il calcio di oggi al ritmo di tre partite a settimana, sta creando una serie di problematiche di difficile soluzione, ci sono altri club come Juventus e Milan che hanno avuto molti infortunati in questi ultimi anni, ma a Trigoria quello che non si riesce a risolvere sono i tempi dei recuperi, le ricadute, i tempi delle diagnosi come per esempio sul problema di Doni lo scorso anno o, anche, sui guai al crociato di Cicinho. La società ha provato a risolvere il problema, ma i risultati non si sono visti. Eppure c’è un nuovo staff medico, da Villa Stuart si è passati all’ospedale Gemelli, ci sono nuovi fisioterapisti ingaggiati. Il risultato è stato anche quello che diversi giocatori hanno preferito andare a curarsi da qualche altra parte. E sono stati proprio i giocatori a far capire alla società che certe scelte erano state sbagliate.



30 ottobre 2009 (pomeriggio): inserite diverse fototifo di Udinese/Roma. Mi si dice che il nuovo coro è stato ripreso da un canto del Boca Juniors http://www.youtube.com/watch?v=NBf1q3KGWiA
Poi, sempre dedicato a Fabio Capello e a Tony Damascelli, le immagini dell'invasioen di campo durante Barnsley/Manchester United di qualche giorno fa: si notino i bambini in tribuna che ridono divertiti e il pubblico di casa che esulta.
http://www.youtube.com/watch?v=7MfO_ZEyRvU&feature=player_embedded
Altre interessanti osservazioni trovate qua e là:
"Inzò, sta testa de (snip) nun se ne va.. e ce stanno altre teste di cazzo di azionisti che ancora ie dicono brava, vai avanti, tranne un paio che ie dicono de annassene a fanculo!
Alla fine gli azionisti non contano un cavolo! stanno li a chiede vattene, resta, perché quello, perché quell’altro.. ma alla fine?? Che succede? NIENTE!
Rimane sempre una (snip)! Che ovviamente se sto campionato non arrivi manco 4, l’anno prossimo al massimo te compri il pulisci-cessi del real madrid (che lo ha scartato perché non pulisce poi tanto bene!)
Mi sono veramente rotta le palle, perché cazzo non si può fare qualcosa tutti insieme! Tutti i tifosi a fare la rivoluzione!!
1-      LO STIPENDIO NON TE LO DEVI PRENDERE BRUTTA (snip) CHE NN SEI ALTRO! CHE DENTRO STA SOCIETà CE STAI TU, TU MARITO, TU SORELLA, QUELL’ALTRA TU SORELLA, TU ZIA, TU NONNA, TU CUGINA E PIATE SOLDI SOLO VOI! I SOLDI MIEI NON TE LI VOGLIO DA!  (snip)!
2-      LA ROMA È LA ROMA, e non te devi permette de faje fa ste figure de merda! Perché i giocatori li compri tu, che nun c’hai na lira e ce compri le merde o nessuno!
3-      VIA PRADè E CONTI CHE NN SANNO FA IL LORO LAVORO! Ma porco due, so l’unici mongoloidi che non riescono a scovà un fenomeno sconosciuto! Cazzo, vai, parti verso i più sperduti angoli del mondo, scommetti che lo trovi un pischelletto anche de 12 anni che è un fenomeno sconosciuto che lo paghi du lire e te fa diventà grande la squadra?? MA CAZZO I PROCURATORI QUESTO DEVONO FA!!!! No puntà a giocatori già affermati che te costano l’ira de dio e poi, quando li compramo noi ovviamente, se rivelano peggio de me quando giocavo nel cortile della scuola elementare!
IO STO IN CONTESTAZIONE".
Inizio da oggi per tre giorni la pubblicazione di alcune stralci del libro scritto da Tonino Cagnucci e dedicato a De Rossi che si chiama "Il Mare di Roma", edito da Limina, 240 pagine costo 18 euro... ecco il primo stralcio:

"Una volta sul giornalino del Cucs, che veniva distribuito in Curva il giorno della partita (lo stampato più bello mai uscito dai tempi di Gutenberg), c’era una poesia che l’allenatore Fausto Silipo aveva composto per i suoi tifosi del Cosenza. Diceva qualcosa di simile: «...verrebbe voglia di fermare la palla, voi siete gli artisti, noi siam gli attori...». Prima di entrare per la prima volta in una partita in serie A, a Reggio Calabria, Daniele De Rossi passò tutto il tempo in panchina a guardare la curva della Reggina. Tra le tantissime tipologie di tifosi si possono distinguere due macro-categorie: quelli che guardano il campo e quelli che guardano la curva. I secondi sono quelli che già si potrebbero definire ultrà. In questo senso il bambino che viene accompagnato per la prima volta allo stadio, quando entra e resta per sempre innamorato di quello che prepotentemente gli arriva agli occhi, è un ultrà. Quando il bambino era bambino (Daniele doveva ancora compiere due anni), durante un derby la Sud divenne il mare, con strisce di stoffa arancio-giallo-rosse orizzontali tenute con dei bastoni in modo tale da sembrare delle onde. Impossibile non guardarla. In ogni esistenza che si possa chiamare umana c’è stato almeno un momento in cui è stato più importante quello che faceva la gente, il mondo, la collettività, l’Africa, la stella cometa piuttosto del lavoro, del risultato, del portafoglio, dell’anagrafe, del supermercato. Bomboni o non bomboni... «la gente ci amava e questo è l’importante». È il momento in cui si va oltre al dare e all’avere, si va oltre il circolo economico della domanda e della risposta, attiene piuttosto all’amore, o anche al suo contrario, comunque a un sentimento smisurato. Ultrà, appunto. Se il calcio è speciale è perché ai suoi innamorati questi momenti capitano più spesso e più facilmente contemporaneamente rispetto al resto degli esseri umani, è così che succede di riprovare quel rarissimo, oramai, sentimento di comunità (in fondo, a parte  a Comune di Parigi e la Sud di Roma quali altri precedenti si possono ricordare nella storia della cosiddetta civiltà occidentale?). In ogni discorso e in ogni pensiero di Daniele De Rossi c’è questo sentimento. Come un vecchio ritornello che nessuno canta più:  "Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare in questa squadra, e lontano da questa squadra io non mi ci vedo. Non sarei altrettanto felice a giocare con un’altra squadra, che la Roma compri o non compri campioni. Io gioco per la Roma, non per la società. Non sapete Roma che significa: la Roma è un orgoglio". Il momento in cui tutto questo è stato più evidente è stato dopo che un derby è finito 0-0 invece di come doveva finire".


30 ottobre 2009: due articoli di rilievo dal sito Ultraschierico segnalati da Gabriele:
27/10/09 - Udinese - Roma.
Mercoledì 28 ottobre, stadio Friuli di Udine, ore 20.45, si gioca Udinese
Roma. Credo che i motivi per urlare un bel MANNAGGIA A ***** in relazione a sta giornata de campionato siano molteplici. 

Motivo numero 1
Francesco Totti si è operato. In una normale società di calcio, con uno
staff medico decoroso e senza dirigenti che te prendono per il culo avremmo tutti detto che l'operazione è una cosa da poco e che tra pochi giorni il Capitano sarebbe di sicuro tornato a disposizione. Invece MANNAGGIA A ******
ci tocca assistere per l'ennesima volta al recupero con le dita incrociate,
sperando che i tempi relativamente brevi di cui si è parlato non si
raddoppino o triplichino sentendoce dì: "vabbè, ma mica si possono prevedè con certezza certe cose...". Questo è vero, ma è altrettanto vero che dicevate che non se doveva operà, che ci volevano solo due settimane per il rientro; è altrettanto vero che il ginocchio in questione è quello già operato. Mortacci vostri ci state massacrando l'unico campione che ci è rimasto e ve dovemo pure dire grazie. Mortacci vostri nartra volta.

Motivo numero 2
Oggi la AS Roma ha comunicato ufficialmente di aver affidato a Gian Paolo Montani il ruolo di Coordinatore Generale dell¹Area Sportiva. Alla domanda: "Come sono i rapporti con Pradè e Buno Conti? Si dice che possono sorgere dei contrasti con loro...", Montali ha risposto: "Io sono appena arrivato. Credo che sia normale. All¹inizio, quando arriva una persona nuova in un gruppo di lavoro, c¹è sempre qualche perplessità. Poi, su una persona che arriva da vent¹anni di pallavolo e soltanto tre di calcio, è legittimo e giusto che sia così."
A me invece me pare che non è normale manco per il cazzo che questo arriva e trova i colleghi perplessi. MANNAGGIA ******* ma se un bar me prende a fà il barista perchè mai alla cassiera e a quella che pulisce i cessi je dovrebbe rode il culo? Le cose sò due. O perchè sanno che non sò bono manco a fà un cazzo de caffè oppure perchè c'hanno paura che je lo butto al culo e da un momento all'altro inizio a batte gli scontrini pe conto mio e a pulì le tazze del cesso de nascosto de notte. In ogni caso me pare che qualcosa nun vada, vaffanculo.

Motivo numero 3
Incontriamo per l'ennesima volta de fila na squadra che viene da un momento de merda (3 sconfitte di fila per l'Udinese) e che deve fà contro de noi la partita della vita, MANNAGGIA *********. Ci presentiamo a Udine senza Totti, Pizarro, Menez, Burdisso e Riise. Di Totti non parlo. Ma Pizarro e Menez sono gli unici due giocatori che attualmente nella merda generale, nella mancanza totale de agonismo de sta Roma, possono arzà un pò de caciara (onore a) e tentà de fà qualcosina. E Burdisso è l'unico difensore decoroso che abbiamo. E allora MANNAGGIA *******.
Per fortuna però girando qua e là per i siti internet che parlano della Roma leggo pure una notizia positiva:
ANSA Live: "Aquilani domani contro l'Arsenal possibile esordio con il
Liverpool" MANNAGGIAA********* !!!
Probabile formazione (4-3-3) Handanovic; Basta, Coda Zapata, Pasquale;
Inler, D'Agostino, Asamoah; Sanchez, Floro Flores, Di Natale.
 

28/10/09 - UDINESE-ROMA-2-1
 Ho seguito questa partita alla radio senza alcun entusiasmo dato che l'ho
perso visti i risultati di questa Roma da 1 anno a sta parte.
L'ho seguita solo perchè non c'avevo un cazzo da fare e alla fine una
partita della Roma te fà svoltà la serata.
Così mi sono messo la radiolina sul comodino del letto e sentivo la partita
sdraiato.
All'inizio la Roma pare in palla ma c'era da aspettarselo, al primo tiro
l'udinese fa gol.
La Roma raddrizza la partita sul finire del tempo, 1-1 con De rossi, Carlo
Zampa urla che il pareggio è strameritato.
A me me viè quasi da ride.
Alla fine del primo tempo la pubblicità mi annoia e così mi addormo senza
accorgermene.
Mi risveglio che è il 30° del 2° tempo, e dico "chissà quanto stanno... vabbè... ma alla fine che cambia?".
Poco dopo buttano fuori uno dell'udinese e non capisco dalla radio se si
chiama Vasta, Basta o Pasta.
Tra di me me dico "Ma come cazzo se chiama questo?...vabbè...sti cazzi".
Poi Zampa dice che stanno 1-1 e che siamo 10 contro 10.
Tra di me dico "Ah...allora hanno buttato fuori uno della Roma mentre m'ero addormito...chissà chi sarà...vabbè, ma alla fine...che cazzo me frega ?".
Poi l'udinese fa 2-1 e un pò me rode er culo,tra dime dico "E mò invece de
esse undicesimi in classifica ...mò semo quindicesimi".
Poi vucinici se magna un gol tanto pe cambià e poi finisce la partita.
I cronisti della radio sò tutti mosci come se pensavano che la Roma
quest'anno dovesse vince lo scudetto e invece è quindicesima.
Io dico "Credevo de arrivà decimo e invece sò quindicesimo, mò c'è lo
scontro salvezza col bologna".
Meno male che Ranieri doveva fà parlà i fatti.
Ha sbagliato tutto doveva dire "Noi faremo parlare le chiacchere".
Altra cazzata di ranieri in settimana ha detto"questa squadra non è mia".
Complimenti ranieri, già te stai a fà li cazzi tua.
chinellato

* Commenta quest'articolo *
Commento di: Kent - email: - data:28/10 23:53
stiamo quasi alla frutta...e ranieri è il dolce...
Commento di: lloyd - email: - data:29/10 0:12
si ma dopo il dolce ci sono gli amari e caffè.porco +++ che agonia
Commento di: er notaro - email: - data:29/10 0:22
ancora una volta piamo gol. ancora una volta deconcentrati e molli. ancora una volta una espulsione evitabilissima. ancora una volta MANNAGGIA A *****.
onore a CHINELLATO che con questo articolo m'ha fatto vive no spaccato de vita del romanista.
Commento di: pallino - email: - data:29/10 0:24
Da inizio campionato so convinto che arrivamo 10. Vedemo.
La frase di Ranieri comunque non mi scandalizza, è vero sta roma non è sua, e manco di Spalletti infatti è telato. Sta Roma è della scimmia, è na squadra che riflette la stronzaggine di quella sanguisuga.
Sanguisuga incapace tra l'altro: 283 mln de Soros mo vojo vede chi te li da' e nel frattempo te so aumentati pure i buffi. Troia schifosa.

Aggiunti alcuni resoconti per Udinese/Roma. Nella seconda pagina dedicata a Francesco Rocca, inserita una splendida intervista dopo l'infortunio.
Sempre su Udinese/Roma, Sergio mi invia l'Mp3 di questo nuovo coro:

"Alè Alè Alè La Roma
La SUD non ti lascerà mai sola
In casa e in trasferta grida ancora
Alè Alè Alè La roma
Oh-Oh Oh-Oh Oh-Oh Oh-Oh
Dai Roma vinci per noi"
Luca mi segnala: "Si e' concluso ieri nel primo pomeriggio con 8 condanne e 4 assoluzioni, il processo a carico di 12 tifosi delle squadre genovesi Sampdoria e Genoa che il 23 settembre del 2007 si diedero appuntamento varie ore prima del derby "della Lanterna" dando vita ad una rissa che coinvolse centinaia di persone. Grazie ad alcuni filmati e fotografie furono riconosciute e denunciate per rissa, lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento, 23 persone. Di queste nove patteggiarono il 25 maggio scorso. Le restanti 12 persone scelsero di andare a giudizio. Oggi il giudice Lucia Vignale ha condannato 3 persone per i tre reati contestati con pene che vanno da 9 mesi e un anno e due mesi, e 5 solo per rissa, con pene che vanno da 3 a 6 mesi (uno di questi, incensurato, dovra' pagare solo un'ammenda di 200 euro). Quattro persone sono state assolte.
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ovviamente hanno preso tutti il daspo, compresi i quattro assolti che ora credo potranno fare ricorso in tribunale per farselo togliere.
ti domando, in casi del genere secondo te è possibile chiedere i danni morali ed esistenziali o no? qualcuno in passato ha già provato questa strada?
mi pare assurdo essere privati della libertà e poi provare di essere innocenti senza che nessuno paghi per questo errore... grazie".
Non è possibile chiedere danni. Anche se forse sarebbe il caso di iniziare a percorrere anche questa strada per i casi più eclatanti.
Il fatto è che il processo serve per accertare la verità. Ma se si viene assistiti male si rischia molto ed è per questo che il sistema è ingiusto: alla fine solo chi paga e ha avvocati di fiducia ha garanzie superiori, a meno che non abbia la fortuna di trovare qualche avvocato d'ufficio molto professionale.

1976/77
Coppa Disciplina
E nessuno rompeva i coglioni.

Domenico Maggiora, ottobre 1976

Chinellato, 1976/77

1976/77
Prati con le braccia alzate 
e Musiello
1976/77
Intervista di Roma Giallorossa  a Gian Paolo Montali:
"Gian Paolo Montali. Una vita nello sport. Non certo un uomo di calcio, è vero, ma che nel calcio ha avuto la sua maggiore notorietà e successo. Nella Juventus era l’unico personaggio di sport che c’era nel club: un’esperienza di tre anni che ha fatto tornare ai fasti di un tempo la società bianconera. Gentilmente il neo dirigente della Roma, poche ore dopo la sua nomina, si concede alla rivista “Roma Giallorossa”, a diffusione gratuita allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Bologna, per presentarsi ai tifosi. Ecco un estratto dell’intervista.
E’ vero che Daniele Pradè potrebbe lasciare la Roma?
“Non è assolutamente vero. Come non è vero che Corvino potrebbe arrivare alla Roma. Lo posso smentire tranquillamente”.
Molti hanno detto: “Era meglio acquistare dei giocatori che assumere Montali...”. Lei al riguardo cosa ha da dire?
“Capisco perfettamente lo spirito dei tifosi. Ma come si fa a comprare dei giocatori se non si consolida prima lo stile della società? Si devono fissare degli obiettivi, la cosiddetta “mission”. Questa cosa, invece, deve far pensare ad un progetto di pianificazione della società e vedrete che pian piano faremo le mosse che dovremo fare”.
Un’altra domanda che si pone il tifoso giallorosso è la seguente: Montali è della Juventus? Ci scusi ma la domanda è d’obbligo...
“Io della Juventus? Ho lavorato da professionista per tre anni alla Juventus ed è stata la mia fortuna professionale. Non c’era modo migliore di entrare nel calcio se non con un ruolo molto preciso come la mia mansione precedente. Ero l’unico uomo di sport nella Juventus. Mi sono occupato per tre anni del cambiamento della Juventus dal punto di vista sportivo. Tardelli, ad esempio, è durato un anno. Io invece sono rimasto tre anni... La mia fede calcistica? Io sono nativo di Parma, quindi calcisticamente tifo per la mia città. Non credo che per questa cosa me ne farete mica una colpa? (ride, ndr)
Assolutamente no. Ma deve sapere che Roma è una città particolare e tutto viene preso troppo sul serio...
“Devo essere sincero? Condivido anche questi dubbi che ha la tifoseria nei miei confronti. A me piacciono le sfide. Sarà anche una mia sfida personale dimostrare che invece si può fare bene. Intanto i tifosi vogliono una società molto razionale, che parli chiaro e sia precisa. Io ho queste caratteristiche e quindi insieme a Pradè e Conti cercheremo di creare questo stile molto chiaro e preciso e di incanalare la vita societaria verso i canali dell’eccellenza”.
Un ultima considerazione che si sente di dire ai tifosi?
“Io non sono abituato ad andare nei posti per partecipare. E nemmeno per gli stipendi. Grazie a Dio non ne ho bisogno”



29 ottobre 2009: in costruzione la pagina di Udinese/Roma. Terminata la stagione 1976/77.
CALCIO: TESSERA TIFOSO; PERDUCA E STADERINI (RADICALI) MANIFESTAZIONE ULTRA' 14/11 PER RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale eletto nelle liste del Pd e Mario Staderini del Comitato nazionale di Radicali italiani:
"La manifestazione indetta per il 14 novembre prossimo da parte di tutte le tifoserie va ben oltre la critica alla tessera del tifoso, è una mobilitazione nazionale per il rispetto della Costituzione.
Cercheremo per quanto possibile di sostenere anche questa fase popolare di opposizione alle misure annunciate a ferragosto da parte del Ministro Maroni che a oggi non son state tradotte in norme certe. A tal proposito nei prossimi giorni torneremo a sollecitare una risposta alle quattro articolate interrogazioni parlamentari in merito a cui il Viminale non risponde da due mesi.
Compatibilmente coi lavori del VIII Congresso di Radicali italiani - che si terrà a Cianciano dal 12 al 15 novembre e al quale sin d'ora invitiamo una delegazione dei manifestanti -  cercheremo anche di essere presenti, perché cittadini (e tifosi), alla mobilitazione per il rispetto dei diritti di tutti gli italiani di poter assistere alle manifestazioni sportive senza l'obbligo di registrazione o anti-costuzionali bandi a vita.
Come già dimostrato nei mesi scorsi, i tifosi son capaci di manifestazioni pacifiche, siamo certi che per il 14 si possa arrivare anche ad arricchirle con la nonviolenza."
Luca: "Ciao Lorenzo, riguardo la notizia del "ritorno" degli hooligans i Inghilterra qui, oltre la cronaca, c'è anche una riga di commento che stamperei in fronte al caro Fabio Capello:"



28 ottobre 2009 (pomeriggio): nella pagina delle interviste di Agostino Di Bartolomei, inserita una intervista dal titolo "Bartolomei in trincea".
A proposito della desolazione dello Stadio Olimpico, un articolo dell'inizio della stagione 1975/76 e una foto del 1976/77:
Su Capello e Damascelli: Ciao Lorenzo, quest'articolo e' fresco fresco..ha ragione Fabio Capello in Inghilterra non succede nulla,il modello inglese e' modello inglese... Ops..questa partita e' stata giocata il 27 Ottobre 2009! Adesso mi aspetto un altra intervista di Tony Damascelli ( STENDIAMO UN VELO PIETOSO SUL PERSONAGGIO) Saluti Alessandro



28 ottobre 2009: vi ricordate i tremendi fatti di Verona/Cavese? Bene, andate al 6 febbraio 2008 e poi tornate sulla pagina degli aggiornamenti.
Bene, in data odierna: 8 cavesi assolti su 8 imputati x non aver commesso il fatto. Analogamente è finita per Hellas Verona/Treviso: 3 trevigiani assolti su 3 imputati per non aver commesso il fatto. Ricordate i tifoli dei giornalai?
Dopo di che, moltissime e-mail con titolo "ci risiamo", relative alla morte di Stefano Cucchi, di cui hanno parlato tutti i giornali:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_ottobre_27/geometra_morto_carcere_foschi_frignani-1601923197905.shtml
Poi un articolo de Il Giornale che commenta le esternazioni di Fabio Capello:
Il j’accuse di Capello: «Gli hooligans siete voi»
27/10/2009 - di ilgiornale ; Fonte: http://www.ilgiornale.it
di Tony Damascelli
Sostiene Fabio Capello che la civiltà sportiva, quella calcistica in particolare, penalizzi l’Italia e trovi invece la propria credibilità e conferma in Inghilterra e Spagna. Porta a conforto di questa che non è un’opinione ma è realtà accertata quotidianamente, la sua esperienza nella Liga con il Real Madrid e, attualmente, alla guida della nazionale inglese. «In Italia comandano gli ultrà, fanno ciò che vogliono. Diciamo basta striscioni e gli striscioni ci sono sempre (gli striscioni non sono vietati e non mi risulta qualcuno abbia detto - se non Aldo Biscardi e la sua gente - "basta striscioni"). Diciamo basta con gli oggetti in campo e tirano di tutto (Capello è rimasto indietro nel tempo... in Italia non si tirano più oggetti in campo da diversi anni ormai)  - osserva il ct inglese -. In Spagna si vive il fenomeno calcio con grande rispetto, le famiglie possono andare allo stadio portando i bambini. È un altro mondo. Quando allenavo il Real Madrid uno spettatore mi tirò una palla di carta. Ma fu subito individuato ed allontanato. In Spagna c’è grande disciplina: i pullman delle squadre si fermano tra la gente e non succede assolutamente nulla. In Inghilterra la gente ha voglia di andare allo stadio perché va a vedere le partite in tranquillità. E gli stadi sono pieni, come in Spagna e in Germania, mentre in Italia il declino di pubblico è evidente (incredibile: questo individuo pensa che il calo di pubblico sia dovuto agli striscioni e agli ultras!). Ma per raddrizzare le cose basterebbe avere il coraggio di applicare le leggi (difatti le applicano, mamma mia quanti luoghi comuni....). All’estero ammirano l’Italia per i risultati, non per l’organizzazione».
Non è il caso di essere patriottici. Semmai è il caso di prendere atto, di sottoscrivere e di provare imbarazzo, se non vergogna. Il calcio italiano è davvero ricattato dagli ultrà, il calcio campione del mondo sul campo, quattro volte, attraverso due secoli, meritatamente e trionfalmente, è un calcio ai confini dell’Europa e terzomondista per educazione, abitudini, privilegi e protezioni. È il calcio del meraviglioso pubblico, è il calcio dei feddayn, dei drughi, degli alcolici, delle brigate, degli ultras, tutti bastardi senza gloria (bastardi senza gloria? Avrà visto l'ultimo di Quentin Tarantino!) che circuiscono i calciatori, ricattano i dirigenti dei club, spaventano il tifoso cosiddetto normale, spacciano droga e impongono la loro legge che è violenza pura, sfruttando anche il mercato dei gadget, delle magliette, dei biglietti che porta loro migliaia di euro.
E' fantastico sentire tutto questo discorso generalista da Tony Damascelli, che scrive su Il Giornale. Prima scriveva per l'Indipendente, ma venne licenziato per giusta causa, in relazione alla nota spese dei Mondiali statunitensi. Secondo l' amministrazione, le cifre per i trasferimenti in aereo da New York a Los Angeles risultavano di molto superiori alle tariffe in corso, come ricorda il Corsera del 28 settembre 1994.
Il nome di Tony Damascelli compare mentre, affabile, conversa con Luciano Moggi commentando Fiorentina-Bologna (1-0) in cui De Santis ammonisce Petruzzi, Nastase e Gamberini (i primi due saltano per squalifica la Juve). Damascelli: “Oh, comunque De Santis ha fatto il delitto perfetto, eh? Eh, c’abbiamo i tre difensori del Bologna squalificati!”.
Moggi: “Ma perché, chi c’avevano loro diffidato”. Damascelli “tutti e tre!”. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, è appena il caso di ricordare che alcuni programmi avevano il potere/compito di rafforzare alcuni concetti, facendo emergere ciò che più faceva comodo. I protagonisti erano: Luciano Moggi (d.g. Juve), Fabio Baldas (commentatore televisivo ed ex arbitro), Aldo Biscardi (giornalista), accusati di essersi adoperati “perché, attraverso il condizionamento di talune trasmissioni televisive (ad esempio, "Il Processo di Biscardi", che va in onda su La7) o di singoli giornalisti o commentatori (Ignazio Scardina, Giorgio Tosatti, Ciro Venerato, Franco Melli, Lamberto Sposini, Gianni Di Marzio, Tony Damascelli, Mauro Sandreani), venissero favoriti gli interessi del sodalizio. Fonte: http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/05_Maggio/13/intercettazioni.shtml
Del resto Tony Damascelli odia gli ultras perché ha paura che dicano la verità.
Spulciando qua e là, mi sono ricordato che il Damascelli venne sospeso per 4 mesi dal Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Giornalistopoli: sospeso per 4 mesi Tony Damascelli
"Dopo Biscardi, Melli e Sposini e' stata oggi la volta di una altro famoso giornalista sportivo, Tony Damascelli, ad essere sospeso per 4 mesi dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia a causa dei suoi legami con l'ex direttore sportivo della Juventus, Luciano Moggi.
La decisione e' stata presa ieri nel corso della seduta tenuta ieri dal Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia sulla base di un articolo pubblicato ad aprile dalla rivista "L'Espresso" relativo a calciopoli e particolarmente agli stretti legami che intercorrono tra Damascelli e Moggi. "Le risultanze acquisite - si legge nella nota diffusa a proposito dall'Ordine - hanno messo in luce un particolare rapporto di amicizia esistente tra Damascelli e Moggi come affiora dalle conversazioni tra i due intercettate dai militari dell'Arma Benemerita".
http://italia.pravda.ru/news/italia/11-10-2006/3432-0
Le lezioni di morale, quindi, le dà Tony Damascelli e, per non sembrare partigiano, ecco qui il link che contiene anche le sue difese avanti il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti che, evidentemente, non hanno avuto buon esito, vista la disposta sospensione.
Ma, a questo punto con il cuore leggero, continuiamo nella lettura dell'articolo del Damascelli:
Ci sono le leggi, ma la loro applicazione, come in altre vicende altrettanto gravi, è episodica, a volte plateale e demagogica. Tornelli, tessera magnetica, videocamere, stewards, sarebbero soluzioni importanti e decisive se il cittadino ne avesse rispetto e così i politici chiamati a legiferare e a votare. In Inghilterra il governo Thatcher scelse di svoltare sul problema degli hooligans con la ricostruzione degli impianti fatiscenti e leggi ad hoc per il football come il processo per direttissima (che esiste anche in Italia ed è espressamente previsto per i reati da stadio, cfr. art. 8 bis legge 401/89) e il carcere addirittura all’interno degli stadi (in Italia ci sono le cellette in ogni Commissariato e, allo stadio Olimpico, c'è il posto di Polizia della Monte Mario che ne è dotato). In Spagna non è stata necessaria una normativa specifica ma in questi due Paesi l’osservanza della legge fa parte dell’educazione civica (materia abolita a scuola senza provocare cortei e okkupazioni), delle abitudini sociali e civili dei cittadini: basta osservare un qualunque stadio da Madrid a Siviglia, da Londra a Liverpool, per rendersi conto di quanta e quale differenza ci sia con i nostri impianti decorosi nelle sedicenti tribune autorità, vere latrine aperte all’anarchia in tutti gli altri settori.
Lo stadio è di tutti e di nessuno, il linguaggio e il comportamento sono la conseguenza di una indisciplina generale, collettiva che si manifesta in politica, nelle dispute religiose, nei dibattiti televisivi (sic!), nelle riunioni condominiali. Chi contesta le parole di Capello lo fa per puro spirito chauvinista, per una sorta di protezione dei privilegi ma dimentica che i dirigenti dei grandi club sono costretti a girare e a frequentare gli stadi, seguiti dalla scorta, contestati, insultati, minacciati, proprio perché gli ultras sono più forti, vincono la loro partita, perché bruciano cassonetti, bloccano le squadre negli spogliatoi, addirittura impongono la sospensione di una partita (il derby tra Roma e Lazio), mettono a fuoco una città, dopo la morte di Sandri, hanno un tam tam tecnologico e pratico che li lega e li raggruma nelle manifestazioni violente così come li divide quando c’è di mezzo la partita e il tifo.
Abbiamo perso la possibilità di ospitare i prossimi europei di calcio anche per l’immagine sporca che offriamo ad ogni appuntamento (mica per Calciopoli e per gli stadi orripilanti...), viviamo di passione e di volgarità, anche tra gli addetti ai lavori, giornalisti compresi (chissà se si autoesclude), pensiamo di crescere esibendo i titoli ottenuti a livello nazionale e internazionale ma siamo come i nuovi ricchi, cafoni con il caviale sulla tavola, maleducati ma con il portafoglio gonfio. Abbiamo esportato i cervelli della scienza e dello sport e siamo costretti a convivere con la feccia, una partita di pallone è diventata la zona franca per qualunque gesto (questo luogo comune è uno dei più fantastici: non ce la faccio neanche più a replicare). Fabio Capello ama l’Italia ma un po’ meno gli italiani. Qualcun altro illustre due secoli fa, era D’Azeglio, pensava e diceva le stesse cose, senza andare allo stadio. Non è cambiato niente, con un pallone in campo.
By Tony Damascelli!
Da Parma, arriva poi questo comunicato, che farà rabbrividire il Tony:
No al ddl 1881
Mentre ultras e tifosi sono distratti dall’ultima misura punitiva e lucrativa a danno di chi vorrebbe andare allo stadio: la cosiddetta “Tessera del Tifoso”, in Parlamento sta proseguendo il suo iter la proposta di legge n. 1881 “Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione degli impianti sportivi”. Un titolo piuttosto fuorviante, giacché il ddl 1881 è finalizzato a costruire e a finanziare tante cose, commerciali; residenziali; a privatizzare gli impianti sportivi pubblici esistenti e a modificare le destinazioni d’uso di aree pubbliche, per favorirne lo sfruttamento extra-sportivo. Un affare gigantesco, capace di far impallidire le speculazioni di Italia ’90. E infatti costruttori e palazzinari sono da tempo attorno al mondo del pallone, in attesa di una legge ad hoc che gli renda le cose ancor più facili; una legge che gli consenta di mettere le mani su beni comunitari, di stravolgerne la natura, e di cementificare con finanziamenti pubblici. Il paradiso della speculazione. Mentre il nostro Paese riduce la spesa per i suoi servizi più essenziali e indispensabili (scuola, ricerca, sanità, sicurezza e giustizia, tanto per fare qualche esempio) li trova per opere dannose, utili solo ad arricchire una classe imprenditoriale del tutto parassitaria. Opere destinate ad impoverire il Paese e le sue comunità, privandole di beni, di territorio (da sacrificare a nuovo cemento), e soprattutto di spazi sociali e popolari (gli stadi e le aree che li circondano) a favore di strutture commerciali e consumistiche (i nuovi complessi polifunzionali).
La Tessera del Tifoso, alla luce di queste politiche, appare come un’arma per annientare i gruppi sociali delle Curve e, al contempo, per distrarli. L’obbiettivo è il business più sfrenato, da perseguire attraverso la “destrutturazione” dei corpi sociali del tifo (Gruppi ultras e clubs), affinché lo stadio (trasformato in complesso polifunzionale privato) sia vissuto in modo assolutamente individuale e commerciale, senza organizzazioni indipendenti capaci d’esprimere dissenso, affinché l’unica voce sia quella delle S.p.a. che lo occupano.
Roberto Maroni, ministro dell’Interno, parlando di come “destrutturare” i gruppi ultras, ha dichiarato “che è più facile agire in altri Paesi, dove gli stadi sono di proprietà delle società di calcio che li possono organizzare nel migliore dei modi” (nota 1). Roberto Massucci, V. Questore Agg. della Polizia e segretario dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha spiegato meglio il discorso: “Fin’ora i gruppi ultrà sono l'unico tipo di aggregazione allo stadio. Io però credo che sia giunto il momento di una nuova community di tifosi ufficiali che faccia capo alla società sportiva” (nota 2). Privatizzare, per disgregare meglio, per andare oltre la Tessera. Propositi speculativi, che per affermarsi non esitano a ricorrere a misure repressive, avente carattere anti-sociale e anti-popolare, per cui le uniche forme d'aggregazione non dovranno nascere spontaneamente dalla gente, ma essere imposte e pilotate dall'alto: ovvero dalle ditte del pallone, secondo precise direttive delle forze di polizia. Si sta cercando di alterare i processi naturali di aggregazione sociale, per sostituirli con qualcosa che vi assomigli all'apparenza, ma di tutt'altra natura.
A pagina 4, della relazione che introduce il testo del ddl 1881 si legge: “Lo stadio potrà svolgere un’importante funzione di aggregazione sociale, diverrà uno spazio accogliente, da vivere tutta la settimana, adatto a tutta la famiglia. Sarà dotato di cinema, ristoranti e attività commerciali di vario genere. E’ noto che le aziende sono attratte dalle strutture sportive (stadi, centri polifunzionali eccetera) in quanto ritenute ottime ‘location’ per intrattenere rapporti con la propria clientela. […]”. Ristoranti, cinema, negozi e attività commerciali, non sono centri di aggregazione sociale, ma luoghi deputati alla spesa che non stimolano la vita di gruppo. Dire che sono adatti alla famiglia non è essenzialmente errato (tutti devono fare la spesa per soddisfare i propri bisogni) ma è estremamente preoccupante quando li si propone come luoghi per trascorrere il tempo libero, facendo trasparire una mentalità che sembra considerare le famiglie come gruppi eterogenei di clienti, da indirizzare al consumismo più sfrenato, e non come i nuclei umani alla base della nostra società, che dovrebbero realizzarsi come persone imparando a stare insieme. Ammassamenti di persone nello stesso luogo non significano aggregazione sociale. Aggregazione sociale è conoscersi, parlarsi, confrontarsi, condividere progetti, collaborare alle stesse attività, imparare a vivere le dinamiche di gruppo. Questa “confusione” non stupirebbe troppo su documenti confindustriali, inorridisce, invece, letta su documenti della Camera dei Deputati, firmati da onorevoli di vari partiti, eletti in nome del popolo di questo Paese. Purtroppo il supporto a queste politiche, come ormai accade sempre più spesso, è assolutamente bipartisan. Tra i vari firmatari figurano esponenti del Partito Democratico, del Popolo delle Libertà, dell’Unione di Centro, e anche uno dell’Italia dei Valori.
Nella critica agli stadi italiani contemporanei, contenuta nella relazione che introduce il ddl, si legge che gli “impianti esistenti sono costruiti senza requisiti di polifunzionalità, non sono integrati nel tessuto sociale” (relazione sul ddl 1881, nota 3), come se il non essere polifunzionali (dotati di strutture commerciali) ne impedisse l’integrazione nel tessuto sociale. Ma è vero proprio il contrario: gli stadi attuali sono nel cuore delle comunità e favoriscono l’aggregazione (attraverso la pratica sportiva e le dinamiche del tifo e delle curve) e quindi la creazione di un tessuto sociale vero, che non può essere confuso con le concentrazioni umane che possono realizzarsi nei centri commerciali. Sentir parlare di mancata integrazione degli stadi nel tessuto sociale, da parte di chi vorrebbe agire “trasferendo gli stadi fuori dalle città” (relazione, nota 4), ovvero delocalizzandoli nelle periferie, appare estremamente contraddittorio. E infatti, al di là di certe asserzioni aleatorie, nel concreto si punta a realizzare un certo tipo di stadio: lo “stadio produttivo”. “Stadio «produttivo» significa, dunque, stadio che produce reddito, ovvero «polifunzionale» (complesso sportivo comprendente spazi destinati ad attività diverse da quella sportiva” (relazione, nota 5) per cui la produttività dell’impianto si intende in senso economico e privato, e non in senso sociale e collettivo. In tale ottica il fatto che gli stadi siano “tutti sottoposti a vincoli urbanistici e monumentali” (relazione, nota 6), è presentato come un fatto negativo, e non come il modo migliore per conservare e perpetrare il patrimonio comune e la sua natura.
La ricetta per il business si compone di “nuovi strumenti normativi e agevolazioni amministrative” e di “una partecipazione pubblica in termini di contributi a sostenere l’investimento privato” (relazione, nota 7). Ovvero: aggirare le tutele pubbliche e regalare soldi dello Stato ai privati per opere inutili e dannose. Tutto alla faccia delle tanto pubblicizzate leggi di mercato, per cui lo Stato dovrebbe fare solo da spettatore in campo economico; ma forse tali dogmi sono solo un pretesto, da usare contro la gente comune quando osa rivendicare i propri diritti più fondamentali.
La proposta di legge 1881 punta a fare tutto in tempi molti brevi. Si fonda su un “un piano triennale di interventi straordinari” (ddl 1881, nota 8) da predisporsi “entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge” (ddl 1881, nota 9) dopo aver analizzato gli studi di fattibilità presentati da istituzioni locali, federazioni e società sportive. Gli enti locali che vorranno aderire a tale piano triennale dovranno presentare, “entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, lo studio di fattibilità” (ddl 1881, nota 10). Fare tutto, e alla svelta, per apparire belli e puntare ad un nuovo business, ovvero: ad “organizzare un evento sportivo di una certa rilevanza, [come] potrebbero essere i Campionati di calcio (del 2016)”; sono queste le parole testuali con cui si conclude la relazione introduttiva alla Proposta di legge (a pagina 5).
Organizzare gli Europei di calcio potrebbe e dovrebbe essere positivo, per tutta la nazione. Già solo il candidarsi potrebbe essere un’occasione di crescita e sviluppo, per tutti. Sono gli ultras e i tifosi, per primi, che vorrebbero che gli stadi italiani diventassero più confortevoli, più accessibili (anche economicamente), con una migliore visibilità, con la possibilità di tifare ed esprimersi liberamente, con i lavori di manutenzione che vengono eseguiti regolarmente, senza gabbie e tornelli, e senza biglietti nominali (la Uefa ci ha già criticati in merito, visto che non esistono in nessun altro Paese del mondo!). Così come sarebbe positivo, per tutti, incrementare le strutture di base, per facilitare la pratica sportiva. Ma invece, una proposta di legge che dice d’essere finalizzata a “favorire lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva per i soggetti di ogni età e tra tutti gli strati della popolazione” (ddl 1881, nota 11), si occupa di tutt’altro.
Come esempio di “stadio produttivo” è citato lo stadio inglese “Emirates” dell’Arsenal, eretto ad Ashburton Grove, che “ha generato nella sua prima stagione sportiva un incremento del 110 per cento dei soli incassi” (relazione, nota 12). Non si citano però i prezzi applicati in tali struttura, estremamente proibitivi per una buona fetta di tanti “strati della popolazione”. Abbonarsi ai Gunners costa infatti 1.156 euro nei posti più economici (nota 13). Una vera e propria selezione economica e sociale.
La cosa più curiosa è che i maggiori club inglesi, nonostante i loro giganteschi complessi polifunzionali e le mille attività che curano, abbiano i conti comunque in rosso. E guidano la graduatoria proprio il Chelsea e il Manchester United, le società più ricche e famose (nota 14). Se privatizzando e realizzando nuovi complessi polifunzionali (e magari anche mille altre speculazioni) “I ricavi derivanti dagli stadi potrebbero riequilibrare le voci di entrata dei club della serie A di calcio” (relazione, nota 15) non è affatto detto che i conti di tali società migliorerebbero. Chi vive al di sopra delle proprie possibilità (come fanno spesso tanti club) finisce comunque in passivo. Non crediamo comunque sia compito dello Stato quello di “riequilibrare” le voci di entrata delle S.p.a. del pallone, tanto meno usando il denaro e il patrimonio pubblico.
Vale la pena ricordare che l’impianto “Emirates” è stato costruito senza sovvenzioni pubbliche e nel 2007 ha fatto schizzare il passivo del club degli Artiglieri a 262 milioni di sterline. Un debito a cui si sta cercando di far fronte con un piano immobiliare (crisi permettendo), ovvero con la vendita di migliaia (sic) di appartamenti, costruiti attorno al nuovo stadio e dove prima sorgeva Highbury (lo storico stadio dell’Arsenal). Odore di mattone e speculazione, che qui da noi, nel Paese del cemento depotenziato, dei terremoti lievi che radono al suolo intere città, di Punta Perotti, dei vincoli violati, dei condoni e degli abusi, suona estremamente pericoloso. E infatti, tornando in Italia e parlando di nuovi impianti, risulta già che “Se si prendono i dieci progetti più dettagliati, la somma delle aree interessate ai ‘nuovi stadi’ è pari a 1.920 ettari: metà del territorio, per capire, su cui si produce tutto il vino della Basilicata” (nota 16). A Roma, ad esempio: “Su 600 ettari (la città di Amalfi) di proprietà del suocero Mezzaroma (costruttore) e accatastati come agricoli, Lotito vuole edificare: il nuovo stadio Delle Aquile” (nota 17), uno “stadio” che è in realtà una nuova città. Si parla addirittura di “una nuova stazione, un nuovo svincolo autostradale, un approdo in battello sul Tevere”. E ovviamente: “Sulla collina (che ha vincoli paesaggistici) Lotito immagina una cementata di villette” (nota 18) .
Le aree che comprendono gli stadi italiani sono destinate allo sport, a tutela dell’interesse pubblico. Ma il ddl 1881 ha pensato anche a loro. E infatti all’art. 6, comma 4, in tema di “Ristrutturazione e privatizzazione di impianti sportivi pubblici esistenti” leggiamo che: “Nell’atto di cessione dell’impianto ai fini della ristrutturazione dello stesso, il comune deve specificare le destinazioni d’uso, anche in variante alle destinazioni d’uso esistenti, degli impianti sportivi e delle aree funzionali e pertinenziali, al fine di consentire l’utilizzo e lo sfruttamento economico quotidiano e continuativo degli impianti e delle aree medesimi.” Ovvero: ci si potrà costruire quasi di tutto.
Ma a chi serve tutto questo cemento? A pagina 4 della relazione introduttiva alla Proposta di legge 1881 leggiamo che saremmo noi a guadagnarci, ovvero la “collettività, […] si avvantaggerebbe sia per la riduzione, se non addirittura per l’annullamento, dei costi per la gestione dell’impianto, sia per la riqualificazione della propria area urbana”. Ma i costi per la gestione degli stadi pubblici dovrebbero già spettare a chi ha le relative concessioni, ovvero le S.p.a. del pallone. La collettività, attraverso questa legge, perderebbe il proprio patrimonio, e si vedrebbe trasformare spazi sociali e aree verdi in zone di proprietà privata destinate al consumo e alla cementificazione. O, se si preferisce, per adattarli agli: “sfruttamenti commerciali” (relazione, nota 19).
I personaggi che stanno cercando di imporre la Tessera del Tifoso sono gli stessi, in moltissimi casi, che supportano la tesi dei nuovi impianti. Non è un caso. Le due cose lavorano in sinergia. La “Tessera del Tifoso” è la prima arma speculativa e repressiva per colpire e distrarre i Gruppi del tifo (soprattutto quelli che non piegano la testa al potere) in attesa di “destrutturarli” definitivamente con un nuovo sistema calcio anti-sociale e anti-popolare, dove l’aggregazione vera sarà annientata. Per questo si continuano ad adottare misure che hanno evidenti contraddizioni economiche (biglietti nominali, divieti di trasferta, limiti alla vendita dei biglietti, Tessera del Tifoso, ecc.), giacché svuotano gli stadi. Perché il business (che il ddl 1881 vuole realizzare) è indipendente dai tifosi. E’ nell’appaltare, nel lottizzare, nel costruire, nel vendere, e nel gestire attività fondamentalmente aliene al tifo e ai tifosi, all’evento sportivo, e anche allo sport. Si parla infatti di “attività commerciali, ricettive, di svago, del tempo libero, di servizio, nonché ad insediamenti residenziali o direzionali” (ddl 1881, nota 20). Se poi gli spalti (all’interno dei complessi commerciali) saranno pieni o vuoti, sarà un dato economicamente trascurabile, giacché il loro business deriverà fondamentalmente da altre strutture. Un business che vuole arricchire qualcuno, ma alle spalle di tutti gli altri, come accade di sovente nel nostro Paese.
Si vuole sfruttare il mondo del calcio per una gigantesca speculazione, trasformandolo in qualcosa di completamente diverso. Un qualcosa dove il tifoso non sarà più centrale ed essenziale, ma assolutamente secondario. I tifosi dovranno trasformarsi in clienti, o semplicemente andarsene, trasformandosi in clienti televisivi.
Al progetto di stadi privati per clienti selezionati, opponiamo il concetto di stadio di tutti e per tutti.
Contro repressione e speculazione, contro la Tessera del Tifoso (che calpesta diritti civili e garanzie costituzionali), contro progetti che vogliono impoverire la collettività (dal punto di vista economico e sociale), invitiamo tutti a mobilitarsi.
La natura comunitaria e sportiva degli stadi italiani va preservata.
Ultras liberi

Note
1. Corriere dello Sport, 24 settembre 2009;
2. Adnkronos, 28 settembre 2009;
3. Relazione sul ddl 1881. Pagina 2, righe 23-25;
4. Relazione sul ddl 1881. Pagina 2, prima e seconda riga della colonna di destra;
5. Relazione sul ddl 1881. Pagina 3, righe 9-13;
6. Relazione sul ddl 1881. Pagina 2, righe 41-42;
7. Relazione sul ddl 1881. Pagina 3, righe 27-28 e 30-32;
8. Proposta di legge 1881; art. 3, comma 1. Pag. 8;
9. Proposta di legge 1881; art. 3, comma 1. Pag. 8;
10. Proposta di legge 1881; art. 3, comma 3. Pag. 9;
11. Proposta di legge 1881; art. 1. Pag. 6;
12. Relazione sul ddl 1881. Pagina 4, righe 9-11 della colonna di destra;
13. “Arsenal, quanto ci costi” del 4 marzo 2008, di Simona Marchetti per la Gazzetta dello Sport;
14. “C’era una volta l'Inghilterra” del 9 gennaio 2009, di Roberto De Ponti per il Corriere della Sera;
15. Relazione sul ddl 1881. Pagina 4, righe 3-5 della colonna di destra;
16. “Calcio, la febbre dei nuovi stadi un maxi affare da sei miliardi” del 30 settembre 2009, di Corrado Zumino per La Repubblica;
17. ibidem;
18. ibidem;
19. Relazione sul ddl 1881. Pagina 5, righe 19-20 della colonna di destra;
20. Proposta di legge 1881; art. 2 comma b. Pag. 7.
Sempre sulle dichiarazioni del miliardario Capello:

Tagliente (Questore Firenze): "Calcio schiavo degli ultras? Qui non è così"
27/10/2009
Il questore di Firenze Francesco Tagliente, intervenendo nel seminario dell'Ussi per i giornalisti sportivi toscani per parlare della tessera del tifoso, ha risposto indirettamente all'accusa, lanciata ieri da Fabio Capello, che aveva parlato di "calcio italiano in mano agli ultras". "Non si può generalizzare sull'argomento - ha spiegato Tagliente - A Firenze non è così, perché in questa città è stato portato avanti un progetto, avviato dall'Osservatorio, fortemente voluto dal capo della polizia, che ha portato a togliere le reti dal settore ospiti, a far sì che le forze dell’ordine si siano allontanate sempre di più verso il centro della città. La tifoseria, inizialmente scettica, ha avviato un dialogo e costruttivo con il questore e le autorità. Firenze è una realtà vista come modello nel calcio internazionale. Parlo per Firenze; in altre realtà i problemi di sicurezza ci sono. Nelle piazze dove esistono queste criticità bisogna dare le risposte date dall'Osservatorio e dal Ministero negli ultimi tempi; però serve tempo".
Ma uno dei temi di dibattito delle ultime ore a Firenze è stata la presenza di alcuni tifosi napoletani, domenica scorsa, nei settori maratona e tribuna. "I mille e duecento tifosi napoletani presenti domenica allo stadio sono stati sistemati nei settori dove avevano comprato il biglietto, perché la limitazione della vendita era stata fatta solo per i cittadini campani, sostenitori del Napoli - ha spiegato il questore di Firenze - E' chiaro che si possano creare situazioni di conflittualità ma lì dove ci sono state queste situazioni, noi daremo presto situazioni chiare. A parte dei momenti di tensione in Fiesole, per un tifoso viola scambiato per un supporter napoletano, tutto è stato tenuto sotto controllo. Chi ha scavalcato la recinzione dello stadio domenica scorsa ha ricevuto un Daspo di cinque anni dagli stadi".
Io non ho capito ma 'ste recinzioni le hanno tolte o no?
La cronaca comunque dice che
Due tifosi del Napoli aggrediti da alcuni supporter della Fiorentina
25/10/2009
Due tifosi del Napoli sono stati aggrediti da alcuni supporter della Fiorentina dopo la partita giocata al 'Franchi'. Lo rende noto la questura. L'episodio è avvenuto in via Mamiani, vicino allo stadio. I due tifosi del Napoli sono stati portati in ospedale, al pronto soccorso, ma al momento non sono state precisate le loro condizioni. La polizia spiega che sono in corso accertamenti sulla dinamica. Sembra comunque, dai primi riscontri, che i fiorentini avrebbero aggredito i due tifosi alla vista delle sciarpe del Napoli che gli stessi avevano addosso.
Per finire:
Cinque anni di squalifica per
il presidente dell'Akragas
 Sferrazza aveva dedicato la vittoria della sua squadra a Nicola Ribisi, arrestato con l'accusa di essere il nuovo capofamiglia di Palma di Montechiaro
Gioacchino Sferrazza, il patron dell'Akragas calcio, squadra di Agrigento che milita nel campionato di Eccellenza, è stato squalificato per cinque anni dalla Commissione disciplinare della Federcalcio che ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore federale Stefano Palazzi.
La squalifica arriva dopo le polemiche scaturite dalla dedica che Sferrazza fece, dopo la vittoria della sua Akragas sull'Arenella (campionato eccellenza), «all'amico fraterno Nicola Ribisi», arrestato pochi giorni prima con l'accusa di essere il nuovo capofamiglia di Palma di Montechiaro. La Commissione disciplinare, sempre per lo stesso caso, ha anche inflitto un punto di penalizzazione alla squadra. (Ag).
Sul punto mi si chiede:
"SCUSA, MA COME SI GIUSTIFICA QUESTA SQUALIFICA DI 5 ANNI?SO CHE LA GIUSTIZIA SPORTIVA è DIVERSA DA QUELLA PENALE\CIVILE, MA MI SEMBRA FOLLE.. COSA HA FATTO QUESTO PRESIDENTE? HA DEDICATO LA VITTORIA A UN TIZIO ARRESTATO (NEANCHE CONDANNATO).. ALLORA GALLIANI NON DOVREBBE ESSERE RADIATO QUANDO DEDICA LA VITTORIA A BERLUSCONI CHE è STATO CONDANNATO, PRESCRITTO ETC.?
E POI LA PENALIZZAZIONE ALLA SQUADRA??!!? SPIEGAMI TU CHE IO NON CAPISCO CIAO".
E' solo perché è il Presidente dell'Akragas che gioca in Eccellenza. Fosse stato in serie A gli avrebbero detto bravo.
E comunque non mi risulta che i parlamentari vengano sospesi per cinque anni quando mostrano la loro solidarietà ai loro colleghi che vengono arrestati.
Il punto di penalizzazione, poi è talmente ridicolo da essere incommentabile.


26 ottobre 2009: aggiunte altre foto di Roma/Livorno. Inserite foto di Milan/Roma, resoconti di Fulham/Roma. Grazie per il biglietto di Milan/Roma.
Dal sito della Roma:

Udine: "Ciao Lorenzo volevo approfittare del tuo spazio per pubblicare un annuncio per quanto riguarda Udine-Roma, all'andata andrei col treno, ma il ritorno è un pò un problema causa orari e prezzi del treno, quindi se c'è qualcuno con 2 posti in macchina per il ritorno mi contatti all'email ivo90_@hotmail.it  ovviamente ci dividiamo spese di benzina e autostrada grazie per lo spazio, saluti!".
Una mail da Domenico: "Sono un tifoso, normalissimo, che vista l'età (62 a dicembre) vedo la mia squadra del cuore, da quando avevo 6 anni, in TV. Fino a 35/36 anni andavo quando potevo in curva o al massimo ai distinti.
Ma non ho mai visto una Squadra così molle, come ieri, in vita mia. Il livorno ha fatto due o tre azioni veloci e ci ha infilato come il burro. Noi quasi non correvamo... o abbiamo corso poco e con una difesa arroccata, come quella del Livorno, con 11 persone dentro (o tutti dietro) l'area dove vai? e anche se arrivi al tiro, come puoi sbagliare come ha fatto Perrotta, Vucinic, Menez....?
E non mi spiego perché. Se leggo i nomi dei giocatori, non posso presupporre che questa squadra sia inefficiente come ieri ha dimostrato. Se consideri che l'allenatore viene da una scuola romanista, ha giocato non male in squadre buone, che la passata stagione conduceva la Juventus (odiata da tutti romanisti), ma che comunque fa della velocità e la possanza fisica uno dei suoi primi credo, e che quindi ha assimilato una delle poche cose buone della squadra nel nord, non posso proprio pensare che questo sia il miglior risultato possibile. E poi Ranieri, non ha allenato solo la Juve (per non sarebbe neanche una referenza), ma squadre importanti come il Chelsea, etc, etc
E poi tutti questi infortuni: ci risiamo?
Da tifoso, preoccupato per quello che ho visto, perchè ama la propria squadra, mi chiedo, ma che succede? Lo scorso anno quando la Roma era senza Totti, ma con Spalletti, la Roma ha tirato fuori anche delle buone partite.
Quest'anno sono entrati in crisi profonda, MEXES, BAPTISTA, VUCINIC, TADDEI, PERROTTA, CASSETTI e anche giocatori come BRIGHI, DE ROSSI, non stanno dando il meglio. Forse il Pizarro é uno dei pochi su cui contare, oltre Totti, che ha però i soliti guai.
Ma che succede? Mi piacerebbe proprio capire..... Ormai, l'anno come si profila, sarà peggio dello scorso. Ma io spero sempre che questa squadra si riprenda e faccia vedere che non è finita.  Un Vs affezionato tifoso....".
Mi avete poi segnalato le esternazikni di Fabio Capello, quello che chiamava Trigoria "Terronia" e che è fuggito a gambe levate dalla nostra città, di notte:
"FIRENZE - "In Italia comandano gli ultrà". L'accusa pesante al calcio italiano non arriva da qualche dirigente straniero, ma da un allenatore nostrano. Si tratta di Fabio Capello, attuale Ct della nazionale inglese, presente a Coverciano per il seminario "Il calcio e chi lo racconta". "Purtroppo gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti".
L'ATTACCO DI DON FABIO - "In Spagna c'è grande rispetto, le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini, è un altro mondo - afferma Capello ricordando la sua esperienza al Real Madrid -. Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra - continua il Ct inglese - gli stadi sono pieni, c'è voglia di andarci, non succede mai niente (sic) e gli steward svolgono un ruolo perfetto.
Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo applicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e da parte dei club affinché la gente torni allo stadio e affinché gli stadi siano più accoglienti". Poi una battuta sul caso Cassano. "In un certo senso il mio tormentone l'ho anch'io ed è Owen, quindi io mi tengo il mio e Lippi si tenga il suo. La nazionale italiana? Non mi ha mai affascinato come questa avventura in Inghilterra".
LA REPLICA DI PETRUCCI - Secca la replica del presidente del Coni, Gianni Petrucci. "Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all'estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi entusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. E' facile parlare dall'alto".
ABETE RESPINGE LE ACCUSE - Sulla stessa linea d'onda del numero uno del Coni c'è anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete. "Alcune volte l'immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è una opportunità importante per le stesse società, Se colori i quali hanno problemi con la giustizia non sono d'accordo non è un problema". Abete risponde a Capello anche sulla dichiarazioni che non ha mai pensato di allenare gli azzurri: "Penso che per un allenatore italiano non ci sia maggiore soddisfazione di guidare la nazionale. Era stato contattato Capello? No, non mi risulta, la decisione del dopo Donadoni è stata quella di puntare al tecnico che ci ha fatto vincere i mondiali".
Sempre di Fabio Capello, ecco un'altra esternazione: "In Italia comandano gli ultras: non dovevano entrare gli striscioni, tante cose non dovevano essere fatte ma vedo che continuano ad essere fatte. Qui da noi ci sono le leggi e non vengono applicate. Non capisco perché ci sono tanti tifosi a cui viene proibito di assistere alla partita per colpa di questi personaggi. In Spagna e in Inghilterra vedo stadi pieni, famiglie con bambini: qui no, qui c'è qualcosa che non va. Bisogna prendere decisioni drastiche, cioè avere il coraggio di applicare le leggi che ci sono. Anche i giudici devono averlo".
Mi scuso per Fabio Capello. Non sa di cosa sta parlando. Anzitutto in Italia gli striscioni non sono vietati e quindi se entrano è perché sono permessi. Secondo punto: le leggi ci sono e vengono applicate. Anche con troppa pignoleria. Se poi non capisce per quale ragione viene proibito a molti tifosi di assistere alla partita per colpa di questi personaggi, gli rispondo che le proibizioni attuali sono frutto, per la maggior parte, di oniriche fantasie di chi decide i divieti. Per finire, i giudici applicano la legge e lo vedo tutti i giorni. Capello pensi all'Inghilterra.
Vendite: "Ciao Lorenzo, per motivi vari vendo abbonamento in Curva Sud a nome di donna a €100 o scambio con Curva Nord. Per interessati contattare 338 2730543 o email fairplayfan@hotmail.it Giulia. Grazie!".
Da Sportpeople, Anno 6 Numero 29 16 0ttobre 2009, mi vengono segnalati questi articoli:
Editoriale: Chi non terrorizza...Si respira un insolito clima di terrore in Italia, un terrore più artefatto che reale, un terrore psicologico col quale stanno
facendo ammalare la gente impaurendola e fomentandola a caccia delle streghe più varie.
Creato il giusto clima di delirio sociale e sociologico, stanno appropinquandosi ad infilare supposte sempre più grandi nel deretano del popolo (apparentemente) sovrano e, nel nome della tanto sbandierata sicurezza, lo stanno privando man mano della libertà, poi del proprio potere più di quanto la delega del voto già faccia, poi degli spazi, poi della voce, poi delle idee, poi dell’identità fino a privarlo di ogni barlume di speranza e di quel minimo
che sia degno di essere definito “vita” e che sia davvero tale, oltre il ciarpame tecnologico, televisivo e materiale in genere, col quale rimpinzano le nostre esistenze per illuderci che siano vere e non già scritte e decise da loro, dall’alto. Hanno iniziato a schedare gli zingari e a nessuno interessava. Hanno continuato prendendosela con i lavavetri e i writers e nemmeno in quel caso interessava. Poi è stata la volta dei manifestanti al G8, poi quelli contro le discariche, poi addirittura i cortei di pensionati e invalidi manganellati e mai nessuno che dice niente perché crede di non esserne coinvolto.
Il cancro però continua ad avanzare e si sta mangiando tutto: non chiudiamo gli occhi, spegniamo le loro tv e riaccendiamo i cervelli e la rabbia
popolare. Sì, popolare, perché non è una guerra di “rossi” o “neri” ma di chi comanda e chi il potere lo subisce sempre più spesso, sempre più ingiustamente. Questa che segue è una storia successa sei mesi fa che un amico ha trovato la voglia e il coraggio di raccontare e a cui noi diamo orgogliosamente voce: non perdiamo mai la capacità di indignarci, non facciamoci ghettizzare, smettiamo le nostre stupide guerre tra pidocchiosi,
continuiamo a perseguire quella strada intrapresa dopo la morte di Gabbo che ci ha fatti riscoprire nella nostra essenza comune di ultras, di giovani sulle stesse strade, di cittadini con gli stessi problemi e riprendiamoci gli stadi e le nostre vite. Giustizia per i 38 di Cagliari e basta allo Stato dittatoriale di Polizia!
*
Liberi Pensieri: Giustizia per i 38 di Cagliari
Sono passati sei mesi da quel 5 aprile 2009, il giorno della famosa "scolaresca di Messina aggredita dagli Sconvolts". Ed è giusto ritornare su quei fatti...
Quella domenica si giocava Cagliari-Catania, con due tifoserie con rapporti "non molto chiari". Dalla nave proveniente da Civitavecchia, verso le dieci scende un gruppo di ragazzi, una quindicina circa. Vengono fermati all'esterno del porto e affermano con tono provocatorio di essere siciliani. Poco dopo qualcuno di loro, senza che fosse stato intimorito, mostra la carta d'identità per dimostrare di essere di Messina. Parlando tranquillamente con i ragazzi cagliaritani, affermano che stanno facendo il tirocinio nella Grimaldi (non si ricordano neanche che la loro nave è la Tirrenia, dato che a Cagliari non opera la compagnia napoletana) e di volersi recare nella curva cagliaritana, visto il loro forte odio verso la tifoseria catanese. I cagliaritani li invitano a lasciar perdere perché non è proprio il caso, e si allontano senza che nessuno li abbia mai toccati. Il gruppo di messinesi, incuranti dei consigli,
gira indisturbato nella zona del porto, ripensando forse al desiderio di vedere la partita dalla curva Nord e finisce che, verso le undici, incontrano qualcuno di sbagliato. C'è una rapidissima colluttazione sinché gli studenti scappano rifugiandosi dentro una libreria di Via Roma. Qui parlano con qualcuno degli
inseguitori, viene a galla l'incomprensione, ci si scusa a vicenda e tutto sembra tornato alla normalità.
Più tardi, i tifosi cagliaritani iniziano ad arrivare allo stadio, probabilmente inconsapevoli di quanto successo in città due ore prima. I primi ad arrivare sono trentotto persone che vengono immediatamente circondate da otto camionette, dalle quali scendono un centinaio di uomini tra poliziotti, carabinieri
e finanzieri. Parte una specie di rastrellamento. Tutti i presenti (tra i quali anche tifosi non ultras che scendevano dalle macchine appena parcheggiate, che aspettavano il panino nei chioschi, ecc.) vengono spinti in un angolo. I dirigenti della Questura e della Digos prendono i documenti ai presenti e, tutti in tenuta antisommossa con il manganello ben pronto, spingono i trentotto increduli…
…all'interno delle camionette, senza dare nessuna spiegazione.
Sono le ore 13 di domenica e le camionette corrono a sirene spiegate in Questura.
Intorno alle ore 14, nei parcheggi interni di Via Amat, il gruppo di cagliaritani viene fatto schierare davanti al palazzo. Un poliziotto in borghese passa davanti ai ragazzi in fila e chiede il nome a cinque persone. Il tutto risulta quasi comico se non fosse così assurdo: dovrebbe essere un riconoscimento ma il poliziotto non ha né auricolare né cellulare e sorge il sospetto che chieda i nomi a caso in una sorta di strategia del terrore. Qualcuno dei presenti, di nascosto dato che è stato vietato l'uso dei cellulari, chiama l'avvocato. I legali accorsi vengono mandati via dal Vice Questore Vicario, in quanto nessuno dei ragazzi è in stato di fermo ma si sta solo svolgendo un'identificazione.
Intanto, intorno allo stadio continuano a girare le camionette che cercano, con le porte aperte, non si sa bene chi o cosa. Sicuramente non hanno trovato niente, dato che nessun altro è stato portato in Questura.
La polizia sfonda la porta della sede degli Sconvolts e la perquisisce alla ricerca di bombe, catene, spranghe e bastoni. Ovviamente fanno un buco nell'acqua e trovano solo aste di bandiera, oggetto normalissimo per un tifoso.  In Questura, appena finisce la partita, viene effettuato un secondo
riconoscimento: i trentotto presenti si trovano di nuovo in fila nel piazzale, con il solito poliziotto in borghese, questa volta munito di cellulare, che passa lentamente davanti al gruppo fermandosi di tanto in  tanto a chiedere al malcapitato di turno le generalità. Questa volta ci sono i ragazzi di Messina affacciati alle finestre del terzo piano della Questura, che indicano i ragazzi riconosciuti tra i presenti all'aggressione. Come sia possibile farlo con certezza a circa venti metri di altezza, con i ragazzi cagliaritani a più di cento metri più avanti, resta ancora un mistero. Ogni "riconoscimento" dura una decina di minuti e se ne conteranno altri tre. Poi i trentotto cagliaritani vengono fatti salire cinque alla volta in un ufficio per sottoporsi al famoso rito dello "specchio magico". Tale rito consiste nel far passare dietro un vetro i "presunti" responsabili della… …aggressione ma, contrariamente a quanto dovrebbe avvenire, non ci sono avvocati della difesa a controllo, non ci sono persone con similitudini fisiche e fisionomiche a quelle degli accusati e ad essi mischiati, in modo da testare l’assoluta certezza del riconoscimento. Il classico "riconoscimento all'italiana" insomma, degno del più tragicomico dei film. Una volta che tutti i trentotto hanno terminato questo folle rito, vengono fatti risalire sulle camionette con direzione ignota. Si pensa che la destinazione sia il carcere di Buoncammino, ma le camionette si fermano poche centinaia di metri prima, negli uffici della Digos di Cagliari.
Sono le ore 19. Qui viene cercato un telefono cellulare tra i presenti che, a quanto pare, sarebbe stato rubato a una delle persone aggredite. Negli uffici della Digos inizia una ulteriore procedura di identificazione, ovvero impronte digitali e foto segnaletiche per tutti, due alla volta. Qualcuno, di nascosto, riesce a usare ancora il cellulare per chiamare "fuori" e si scopre così che il Vice Questore Vicario ha già tenuto una conferenza stampa affermando che i responsabili sono stati presi e saranno tutti e trentotto arrestati. Si possono quindi facilmente immaginare gli stati d'animo negli uffici della Digos...
L'identificazione dei trentotto ragazzi finisce alle 22, quando vengono fatti salire sulle camionette. La destinazione non è però il vicino carcere, ma  nuovamente la Questura. Alle ore 23.30 i primi ragazzi tornano in libertà . Vengono restituiti a tutti i documenti e consegnato un foglio.
A quanto si legge, erano stati portati in questura perché, ad un normale controllo di ordine pubblico, si erano rifiutati di dare le generalità, oppure queste erano da ritenersi false, quando invece l’unica cosa falsa è proprio tale accusa. Gli ultimi ragazzi escono quando si sta per arrivare alle ore 01, dopo cioè dodici ore, stremati da quest'incubo infinito. Intanto alla tv fioccano le "notizie". Si parla di "invasati che danno pugni gratuiti, 40 delinquenti con volti coperti da sciarpe e cappucci, che hanno aggredito una scolaresca in gita in città, con spranghe, catene e bastoni, che hanno cercato di investirli con uno scooter, lasciando a terra un professore con gravi problemi cardiaci e rubando a quest'ultimo pure il… …telefono cellulare". Il giorno dopo le notizie si sprecano, con i giornali che titolano a caratteri cubitali "38 arrestati" salvo far retromarcia il giorno seguente, scrivendo in un minuscolo trafiletto "il giudice non ha consentito agli arresti per mancanza di prove e il telefono cellulare, che si pensava rubato, risulta effettivamente di proprietà del ragazzo
accusato". Intanto i ragazzi messinesi, che dopo mezz'ora dall'aggressione si stavano facendo intervistare dalle televisioni sarde senza nessuna lesione apparente (come si può verificare anche in un video messo subito su Youtube, dal titolo "Aggressione scolaresca siciliana 5 aprile 2009"),
riprendono la nave di domenica sera, mentre il professore parte il giorno dopo. Il tutto a dimostrare quanto (davvero poco) gravi fossero le ferite. Quantomeno strano, visto che quindici persone sarebbero state aggredite da quaranta,  armate di spranghe, catene e bastoni... Mercoledì 8 aprile, a ventisette dei trentotto fermati arrivano le diffide, tutte per tre anni. Sono stati tutti riconosciuti con certezza come partecipanti all'aggressione, accusati di lesioni gravi e violenza, e per due di questi anche tentata rapina. Dal venerdì 17 iniziano ad arrivare anche i “Fogli di Via Obbligatori” da Cagliari. Tradotto: per tre anni, questi ragazzi non possono entrare nel Comune di Cagliari, e considerando che quasi tutti sono residenti in paesi nell'arco di 5
chilometri dal capoluogo, o comunque ci lavorano, è una cosa assurda. Sono passati sei mesi e nessuno ha ancora ricevuto denunce, accuse dirette o
comunicazioni varie, oltre a ciò che c'è scritto nella diffida e nel foglio di via. Secondo delle voci, sia il professore della scolaresca che gli alunni avrebbero sporto denuncia contro ignoti, in quanto gli aggressori (indicati in una decina) avevano i volti coperti da sciarpe e cappucci. Solo un alunno avrebbe fatto denunce precise, riconoscendo ventisette persone. Come sia possibile passare da "una decina" a ventisette, e soprattutto riconoscere con certezza persone coperte resta un mistero. Qualcuno, credendo nella giustizia, ha fatto ricorso al TAR della Sardegna (con relativa spesa di 500 euro per ogni esposto), ricevendo in cambio una risposta vaga (né ragione né torto, dato che le indagini erano ancora in corso). In effetti risultava un po’ difficile fare ricorso entro 60 giorni per difendersi da un provvedimento amministrativo emanato dal Questore, senza sapere neanche bene di cosa si è accusati...
Da poco quattro persone sono riuscite a farsi scagionare da tutte le accuse (e ci mancherebbe altro). Durante "l'aggressione" uno di questi stava giocando nel relativo campionato di calcio (e il referto dell'arbitro l'ha dimostrato), gli altri tre (residenti a 90 km da Cagliari) erano in un locale della loro zona (come sono riusciti a dimostrare grazie alle telecamere a circuito chiuso del posto).  Incredibile è la posizione di tre degli accusati: i ragazzi si trovavano all'interno dell'aeroporto di Cagliari-Elmas quando succedevano "i fatti" in Via Roma, eppure non possono dimostrarlo. I filmati a circuito chiuso dell'aeroporto risultano misteriosamente spariti, strano in periodi in cui si parla tanto e quotidianamente di sicurezza, terrorismo, ecc., ecc. Penso sia finalmente ora di dare un po’ di giustizia a questi ragazzi...
Terminiamo con una intervista del 1976-77:



25 ottobre 2009: inserita la pagina di Roma/Livorno. Aggiunte altre foto nella pagina di Fulham/Roma ed aggiunta la pagina 2. Ho trovato solo una foto del settore ospiti di Milan/Roma: qualcuno sa dove trovarle? E qualcuno ha il biglietto?
Ditemi voi se non è da idioti tenere chiuso il settore ospiti e far sì che almeno 600 tifosi del Napoli reisdenti nella zona si mettano in tribuna, separati dai Fiorentini solo da stewards!
"(ANSA) - FIRENZE, 25 OTT - Un tifoso del Napoli arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e altri 4 denunciati per scavalcamento di recinzione. E' successo questo pomeriggio in occasione della partita al 'Franchi', Fiorentina-Napoli. Sia per l'arrestato sia per i quattro tifosi del Napoli denunciati, tra cui un 17enne, e' scattato il Daspo, con durata da un minimo di 2 ad un massimo di 5 anni. Per la partita Fiorentina-Napoli era rimasto chiuso il settore ospiti".


24 ottobre 2009: inseriti alcuni resoconti di Milan/Roma e qualche foto di Fulham/Roma.
Poi passiamo a Roma/Livorno:
"(LaRoma.net) - Roma-Livorno chiusura del settore ospiti e vendita limitata ai soli residenti della Regione Lazio. Questo quanto stabilito dalla Prefettura di Roma su indicazione del CASMS, che ha individuato la partita di domenica a forte rischio incidenti. Come spesso succede in questi casi a pagare sono soprattutto i cittadini per bene, ovvero coloro che allo stadio vanno per tifare e sostenere la propria squadra del cuore. E' il caso di Michal, giovane tifoso giallorosso che vive in Repubblica Ceca, ma attualmente a Roma per vedere da vicino i suoi beniamini, che solitamente segue dalla lontana Praga.
Tutto inutile però, questo a causa delle restrizioni che gli impediscono l'acquisto del biglietto. Potete immaginare da voi la sua delusione quando, al Roma Store abilitato alla vendita dei biglietti,ha scoperto che anche domenica sarà obbligato a seguire la Roma in tv nonostante lo stadio Olimpico, questa volta, sia realmente a portata di mano. Ogni commento è superfluo. Di fondo resta un problema che va risolto quanto prima.
Intanto Michal, domenica, resterà fuori... ".
Ancora: "Ciao Lorenzo! Ti scrivo per raccontare quello che sta succedendo ad un'amico corso tifoso della Roma come mè che quest'anno sta in Italia , lavora a Gaeta. Già per Roma-Napoli non ha potuto comprare un biglietto per le ragione che sapiamo tutti...
Ieri è andato a Roma solo per prendere un biglietto per Roma-Livorno (3 ore di treno andata + ritorno). Nei negozi Roma store Piazza Colonna e via Appia Nuova non hanno voluto fare il biglietto perchè non è residente Romano!! Lui ha spiegato che abita a Gaeta ed che è un tifoso della Roma ma come la sua residenza principale è a Bastia (scritto sul suo documento francese) , hanno rifiutato...
Ha chiesto spiegazione provando di stare calma ed hanno risposto : "è così per quanto  i tifosi de livorno non possano venire allo stadio"  Lui è partito deluso e triste... Ma che vergogna!!!!!!!!!!!!! Io lo avrei dato il mio abbonamento in curva volentieri ma quest'anno non ho rinnovato per contestare sta dirigenza che ci sta prendendo in giro secondo mè..
Sto ragazzo è solo  , conosce quasi nessuno , ma stare vicino a Roma ed alla Roma li da morale ma adesso sta deluso perche scopre che in questo paese succedono cose vergognose... Il suo sogno sta diventando incubo... Se qualcuno può fare qualcosa per lui llascio la mia mail: petrupa@wanadoo.fr
Grazie Un saluto dalla Corsica, Petrupa".
Poi: "Da prendere con le pinze ma un mio amico mi ha girato 'sto pezzo preso da un forum, tu ne sai niente? subito ho pensaro fosse propaganda elettorale però non si sà mai e te ne chiedo un commento. ciao e grazie di tutto"
"Non esistono ancora atti ufficiali, ma il Viminale avrebbe pronunciato nei giorni scorsi un sì storico. Quello alle coreografie. Nei nostri stadi torneranno bandieroni, tamburi e ci saranno meno vincoli per gli striscioni. Solo i fumogeni resteranno al bando. È una controrivoluzione culturale per il Ministero dell’Interno e un passo avanti sulla strada del dialogo tra Stato e ultras, che - udite, udite - è già iniziato. Anche se in sordina. A fari spenti. Il primo frutto sarà la modifica, con un disegno di legge, della legge Amato: chi ha scontato un Daspo o una condanna per reati connessi a manifestazioni sportive potrà acquistare biglietti e tessera del tifoso. Come giustamente ricordava ieri il senatore del Pdl Andrea Augello, cofirmatario del ddl, «questa è l’unica legge italiana che mantiene il principio della damnatio memoriae ». Dannazione della memoria. Un indelebile marchio di colpevolezza per chi in passato abbia commesso un errore. Spieghiamo.
Il primo passo è stato quello di concentrare l’attenzione del Senato sull’articolo 9 della legge 41/2007. Vi dice niente? È la legge Amato, che spesso è accompagnata dalla sottolineatura "legge anti-violenza". Come se le altre fossero a favore. Porta la firma dell’allora Ministro degli Interni, che dopo l’omicidio a Palermo dell’ispettore Raciti varò un autentico giro di vite, culmi- N nato in un decreto poi convertito nella legge 41. L’articolo 9 prevede che chi è stato punito con un Daspo (il provvedimento del Questore che vieta l’accesso agli stadi) o è stato condannato «anche con sentenza non definitiva» per un reato commesso durante una manifestazioni sportiva non possa acquistare o ricevere «titoli di accesso». Biglietti o tessere del tifoso, è la stessa cosa. La legge non specifica nemmeno il limite temporale del Daspo.
Con le regole attuali, un daspato sarebbe privato a vita della tessera del tifoso. È il motivo numero uno dell’antipatia delle nostre curve verso la carta.
LA RIFORMA L’Adcs ha ottenuto che il senatore (e giurista) del Pdl, Domenico Benedetti Valentini, si facesse firmatario di un disegno di legge, che è già stato presentato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato e che è stato illustrato ieri alla stampa. Nel nuovo articolo 9 si specifica che il Daspo deve essere «in atto». Solo in quel caso non si possono acquistare biglietti o ricevere la tessera del tifoso. Nel caso delle condanne, i tagliandi si possono invece comprare se il soggetto condannato negli ultimi cinque anni per reati da stadio ha già scontato un Daspo per lo stesso episodio. Complicato? Il principio è: se ho pagato per la mia colpa (con il Daspo), perché devo pagare un’altra volta?
LE COREOGRAFIE L’Adcs è andata oltre. In un incontro avuto sette giorni fa con Ieva e Massucci, rispettivamente numero uno e due dell’Osservatorio, ha chiesto il ritorno delle coreografie negli stadi. La risposta è stata: «Sì a tamburi e striscioni, no ai fumogeni ». Ieva si è fatto vivo due giorni dopo con l’associazione. Garantendo che le promesse saranno mantenute".
Sulla questione ho abbastanza il polso della situazione: il Governo si è accorto - ed era difficile che non se ne accorgesse - del problema rappresentato dall'art. 9 e, pressato anche da interrogazioni parlamentari, ha "interpretato" l'art. 9 con la determinazione del 23 settembre. Un senatore della maggioranza, vicino all'Associazione dei Consumatori Sportivi, ha presentatl una proposta di legge di modifica dell'art. 9, che sta andando avanti, nel senso che più volte è stato indicato su queste pagine.
Per quanto riguarda striscioni e strumenti da tifo, le uniche non limitazioni riguardano gli stadi sotto i 7500 posti, novità ancora non recepite da alcune questure locali. Per gli stadi sopra i 7500 posti, non mi risulta ci siano cambiamenti in atto, anche se la rivisitazione della prima disposizione post-Raciti sarebbe ormai opportuna.
Altra notizia interessante:
"già che ci sono ti mando anche questo che è cosa certa, già pubblicato su boysparma e tratto da Rumors & Risparmio del 15-10-09".
"La Lega Calcio comunica http://www.lega-calcio.it/media/CS_32.pdf
i dettagli per i diritti televisivi delle prossime due stagioni di serie A e B. la novità di maggior rilievo è un nuovo anticipo:  un match alle ore 12.30
"in linea con le esigenze di fuso orario e di palinsesti televisivi delle emittenti extra europee".
(strano non abbiano detto che sia per "favorire l'accesso allo stadio da parte delle famiglie in danno dei teppisti", di solito il copione prevedeva questo... uhm proprio vero che il mondo cambia)
840 partite fra serie A e B, play off e play out di B, interviste e immagini salienti, anticipi e posticipi nonchè la novità più abominevole: l'anticipo domenicale delle 12.30.
La Lega Calcio non fa tutto da sola, si avvale di Infront (società con sede in svizzera che vive non di solo calcio ma di eventi sportivi in genere).
Il presidente della Lega Calcio dichiara:
"Ci attendiamo una forte competizione per aggiudicarsi tale pacchetto e reputiamo che la copertura mediatica del calcio italiano raggiungerá livelli record nel mondo".
(parole strappate a De Coubertin)
Quello di Infront italy:
"(..) Non escludiamo di considerare un'ulteriore segmentazione dell'offerta dopo le prime due stagioni, in base ai risultati che raggiungeremo".
(in effetti un anticipo al sabato alle 18.00, uno al sabato alle 20.30, uno alla domenica alle 12.30, uno alla domenica alle 20.30 solo per la serie A pare poco anche a me.... a cui si aggiungono quelli per la serie B che onestamente nel dettaglio mi sfuggono da quanto è spezzatone, mi sembra giochino venerdì, sabato e lunedì. E poi ci sarebbero pure le coppe, certo quello è un altro bando ma sempre di calcio in tv si tratta, martedì mercoledì e giovedì).
Domando:
Ma se alla partita delle 12.30 lo "stadio sacrificale di turno" fosse deserto, il prodotto varrebbe di meno?
Io credo di sì. Sono convinto sia così. Tutti sappiamo che è così altrimenti l'allenamento del Real Madrid cioè il semplice gesto tecnico interno al campo verde come diritto televisivo varrebbe di più di una qualsiasi partita di campionato.
Mi domando se su questo boicottaggio ci sia spazio per lavorare... ma gli unici che possono organizzare qualcosa sono gli ultras.. (vedi che torna buono criminalazzarli e distruggerli?)
Inoltre contesto l'opportunità economica di millemila spezzatini con indigestione di offerta.
DOMANDA E OFFERTA REGOLANO IL PREZZO.
Se con una partita incassi 10 non è affatto scontato che con 10 partite incassi 100. Anzi!! E' molto probabile che a medio termine finirai per incassare un totale sempre di 10.
Nel brevissimo effettivamente un incremento degli introiti lo registrerai ma sarà effimero, un fuoco di paglia che si ripercuoterà con risultati negativi nel lungo termine.
E' così per le zucchine, i funghi, i pomodori, il latte, le pesche, i cellulari, le auto ecc. ecc. come per le partite.
Il prezzo al kg (o a evento) del prodotto diminuisce se ne aumenti a dismisura l'offerta. Se l'OFFERTA ECCEDE LA DOMANDA.
Ma guardate, sono cose che potete constatare voi stessi andando a fare compere: se una merce è rara costerà molto e viceversa.
Poi c'è anche il problema che in questo caso crei assuefazione nel consumatore, gli togli la voglia e gli metti la nausea: lo porti a stufarsi dunque a rigettare. Accadrà statene certi, accadrà perchè sono leggi economiche non opinioni.
Capisco il business tv legato all'Asia con la partita all'ora di pranzo da noi = ora di cena per loro, ok lì dal punto di vista televisivo-economico non si può eccepire (se noi ce ne stiamo...) però dovresti togliere qualcosa per fare posto a quello, non ha senso spezzettare oltre.
Sono convinto il singolo evento renderebbe di più togliendo un pò di calcio in pay-tv e il valore complessivo sarebbe del tutto analogo. Avresti però il vantaggio considerevole di mantere un costante appetito/interesse nei clienti.
Creare l'evento che tiri significa vendere un qualsivoglia prodotto a piccole dosi senza saturare il mercato tanto che si tratti di merce quanto di "sport".
Ai tempi in cui venne introdotto il posticipo faceva fin figo giocare di notte, l'attesa della massa cresceva e lo stadio si riempiva come le poltrone nei bar o nei salotti. Oggi siamo al rigetto. E continuano ad aumentare l'offerta... incredibile!
Incredibile come mentre lo fanno pensano già che tempo un paio d'anni dovranno aumentarla ulteriormente; in effetti vien da dire, pure loro avranno realizzato che tra due anni la stessa identica disgustosa offerta varrà di meno.
Riflessione calcistica di Francesco (inserita tardi per i problemi tecnici che ho avuto):
"Ciao Lorenzo, per una volta alcune considerazioni calcistiche. Secondo il mio parere il campionato della Roma si conclude domenica a san siro con l'epilogo che tutti sappiamo. Vorrei precisare questa affermazione che a molti potrebbe sembrare piuttosto pessimistica.
Allora, per tanti anni ho giocato a calcio in squadre dilettantistiche e a volte succedevano cose come quelle che capitano regolarmente alla nostra amata squadra (arbitri incapaci, partite dominate e poi incredibilmente perse e via dicendo). Beh, regolarmente al verificarsi di questi eventi seguiva un periodo più o meno lungo di scarsi risultati, più per depressione che per mancanza di forza della squadra. Tu mi dirai probabilmente che per i professionisti miliardari dovrebbe essere diverso, ma prima di essere questo sn comunque uomini, è questo il problema. Certe sconfitte ti restano dentro e ti mangiano il cervello cm un tarlo permanente. A riprova di tutto ciò potrei elencarti partite di questo tipo soprattutto ai tempi di zeman..anche col milan guarda caso..o la roma di capello del primo anno che dopo 6 mesi di campionato ad altissimi livelli, macchiati però da alcune incredibili ed immeritate sconfitte, arrivò sesta cn un oganico da primi tre posti. La roma del 2003, sempre di capello, distrutta dagli arbitri per buona parte del campionato perdeva regolarmente poi anche le partite "regolari", arrivando 8a(!!!) cn un organico da scudetto.
Magari una volta tanto le cose cambieranno, mah... Francesco


23 ottobre 2009: ho purtroppo avuto dei problemi tecnici con il caricamento dei files. Speriamo che tutto sia ora a posto.
In costruzione la pagina di Fulham/Roma, poi recupererò il terreno perduto.

19 ottobre 2009: in costruzione la pagina di Milan/Roma.
Cose d'altri tempi:

Giugno 1977

1977/78


17 ottobre 2009: inserita la pagina di Anziolavinio/Roma.

16 ottobre 2009: due cene consecutive e gli aggiornamenti latitano!
Iniziamo con Rimini:

Proseguiamo con Agostino e il 1979/80. Poi ho inserito alcune foto nella stagione 1977/78.



14 ottobre 2009: leggete questa notizia. L'aspetto più orripilante della cosa non è tanto il fatto che un poliziotto possa essere un hooligan (in ogni categoria ci sono persone che commettono reati e la polizia non è certo immune) quanto che dopo essersi comportato come tale abbia cercato di farla franca dicendo "sono un poliziotto"!

http://www.corrierediarezzo.it/resources//Pdf%20Prime%20Pagine/AR_01.pdf
Annuncio: "Ciao Lorenzo per un fraintendimento cho un biglietto in piu per lo stadio per la partita fulham-Roma ti chiedo di pubblicare questa email.per chi è interessato er prezzo è quello di vendita niente lucri la mia email è ultras_no_profit@hotmail.it".
*
Poi: "Ciao Lorenzo, non so se lo sapevi, ma la nostra squadra partecipa alla Superleague Formula, un campionato automobilistico dove varie società calcistiche sponsorizzano un team.
Perché non se ne parla? Da quanto risulta su wikipedia molte squadre hanno un canale ufficiale dove far seguire le gare, però a me interessa pure sapere il risvolto economico di questa storia... Secondo me sono soldi buttati...
Ti mando un po' di link nel caso volessi documentarti. Inutile dire come la macchina della Roma, ahimè, sia una delle più brutte... Andrea
 http://it.wikipedia.org/wiki/Superleague_Formula
http://www.superleagueformula.com/superleague/Clubs/AS-Roma".
Sullo stesso tema: "Ciao Lorenzo, ti invio un interessante link, l'ennesiomo scenpio di una passione, il calcio moderno ha raggiunto un livello assurdo e io vomito..e la nostra società è piena di buffi
 http://it.wikipedia.org/wiki/Superleague_Formula".
Oh mio Dio, ma cosa è questa cosa????
*
Milan/Roma: "ciao lorenzo,stamattina ho preso i biglietti nella filiale di savigliano(cn) quindi credo che qualunque filiale in italia li venda.
Saluti,P.".

*

Doping:
Ciao Lorenzo, scusa se ti riscrivo ma sono nuovamente in disoccupazione e ho tanto tempo libero anzi pure troppo. Perdendo un pò di tempo ho visto alcuni casi di doping interessanti. Molti sono della fiorentina e fatalità hanno tutti giocato nello stesso periodo. un saluto
http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Beatrice
http://it.wikipedia.org/wiki/Nello_Saltutti
http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Ferrante
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Longoni
http://it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Bicicli
http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Mattolini
http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Tagnin
http://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Miniussi

Interessante questo articolo che spiega perché i Sensi non sono filantropi:

Lubrano: "I Sensi non ci hanno rimesso. Se vendono, rientrano di tutto"
Domenica 11 Ottobre 2009 12:31
(Il Romanista) - E’ stato al servizio di Franco Sensi dal ’93 al 2000. Consigliere di amministrazione e avvocato della Roma, oltre che luminare del diritto amministrativo, ordinario alla Luiss ed ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma, Filippo Lubrano, 70 anni, qualche giorno fa ha preso carta e penna e ci ha scritto: «Caro Direttore, vorrei chiarire certi problemi della dirigenza della Roma, che sulla Roma non dovrebbero ricadere». Perché Rosella Sensi dice: «Papà non ha mai preso dalla Roma, ma ha sempre dato». Invece, Lubrano non pensa che alla fine i Sensi ci rimetteranno nulla. Quando lo incontriamo, via Parenzo brulica di aspiranti dottori in Giurisprudenza. Alla Luiss è quasi l’ora del brunch, mica del pranzo.
LA RICOSTRUZIONE La sua ricostruzione abbraccia la gestione societaria nel periodo in cui è stato nel cda romanista. Ovvero, fino al 2000. Fino all’ingresso della Roma a Piazza Affari. Uno spartiacque fondamentale. «Sensi ha comprato la società per 100 miliardi (50 per liquidare Ciarrapico, 50 a Mezzaroma, ndr). Diciamo che poi ne ha spesi altri 150 fino al 2000. Perfetto. Con la quotazione della Roma, Sensi ha immesso sul mercato 13 milioni di titoli, il 29% del pacchetto azionario. E ha così incassato 170 miliardi di lire. Denaro che è andato parzialmente a reintegrare gli investimenti degli anni precedenti. Ma non solo, e qui arriviamo al passaggio chiave. Quotando la Roma, l’intero pacchetto azionario è stato valutato 554 miliardi. Detratti i 170 miliardi acquistati dal mercato, ai Sensi è rimasto un valore in azioni di oltre 300 miliardi (384, per la precisione, ndr)». Azioni che si sono deprezzate quasi subito. «Ma solo per i piccoli azionisti - avverte Lubrano -, non per la proprietà. Per i Sensi, i due terzi della Roma valgono sempre la stessa cifra. Ovvero, più di 300 miliardi di lire. Che poi sono quasi 200 milioni di euro». Spieghiamo. È chi vende che fissa il prezzo. Chi vuole la Roma, deve spendere il valore che nel 2000 era stato determinato per i due terzi dei Sensi. Appunto, 380 miliardi. «Intendono recuperare - sottolinea Lubrano - il più possibile. Vendendo a un prezzo superiore ai 200 milioni di euro, la famiglia rientrerebbe ampiamente di tutto quello che ha speso per la Roma».
ITALPETROLI «Qui sta passando l’idea che i Sensi si siano rovinati per la Roma». Per l’avvocato è sbagliato accostare la posizione economica di Italpetroli a quella della Roma. Nella lettera faceva notare: «La famiglia Sensi non può utilizzare il pacchetto azionario della Roma come difesa nei confronti delle altrimenti inevitabili azioni esecutive della principale banca creditrice». Nel tête-à-tête alla Luiss, il professore è ancora più esplicito: «L’esposizione debitoria di Italpetroli non dipende certo dalla Roma. Ma da alcuni investimenti che non si sono rivelati redditizi». Lubrano si domanda: «Se si fosse trattato di un debitore normale, quanto presto avrebbe fatto Unicredit ad agire?».
NEL CDA Ma come era stato il rapporto tra Sensi e Lubrano? Burrascoso, ma felice. Spiega il professore: «Quando subentrò nel 1993, io ero già nel cda della Roma. Mi ci aveva portato Ciarrapico, all’epoca mio cliente per l’Ente Fiuggi. Sensi era innamorato della Roma, ma aveva un temperamento forte. Era un padre-padrone. A volte, procedeva da sé anche in circostanze in cui sarebbe stato preferibile consultarsi con un esperto. Un esempio? Il contratto di Felipe Jorge Loureiro era un pezzo di carta scritto a mano da Franco Sensi, dove veniva stabilita una somma di 50 mila miliardi per il trasferimento. Un errore, ovvio. Ma il problema era un altro. Sensi non aveva sentito la necessità di informare nessuno dei suoi avvocati. E dire che non c’ero solo io nella Roma. Era fatto così». Il divorzio si consumò tra la fine del ’99 e la primavera del 2000. «Sensi voleva rendere il cda un organismo a composizione familiare. Dentro le figlie, fuori gli altri». Sono nove anni che l’avvocato non ha più nulla a che fare con la Roma. Oddio, qualcosa è rimasto. Una causa da due miliardi di vecchie lire. «È solo la parcella per otto anni di lavoro e centodiciannove questioni trattate».


13 ottobre 2009: ad averci tempo si potrebbe scrivere un libro al giorno con tutte le cose che mi vengono segnalate e che devo ancora pubblicare... e così, mentre mi vedo - da vero malato - SPAL/Rimini, ecco qui un po' di e-mail e del materiale interessante.
Prima di tutto, auguri ad Alessandra per i 28 anni compiuti ieri:

Poi iniziamo con una rassegna sulla Coppa Italia 1979/80... vi prego di notare Roma/Ascoli con 75.000 spettatori (71.212 paganti, parliamo del girone eliminatorio), Perugia/Roma con diecimila in trasferta (l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, grazie a Dio, all'epoca non esisteva) e, più in generale, vi prego di notare quanto erano gremiti gli stadi all'epoca....
Giistamente Marco mi fa notare che nella foto in bianco e nero che ho messo in data 11 ottobre (quella centrale) sono visibili due tifosi che non ci sono più: Pucci e Zigano.
Pucci sta sul muretto all'altezza della erre di ultrà con il gilet blu e la camicia bianca che esce da sotto, Zigano con la camicia a scacchi più a sinistra vicino a uno alto con la borsa a tracolla.
*
Proseguiamo con una informazione che riguarda l'amichevole Anziolavinio/Roma di mercoledì 14:
ANZIOLAVINIO/ROMA
(LaRoma.net) -  I biglietti per l'amichevole di mercoledi prossimo saranno in vendita oggi pomeriggio intorno alle ore 17 presso il centro sportivo "Zodiaco" (scuola calcio dell'anziolavinio) a Via Venere 13 (Anzio) queste le informazioni raccolte da "LaRoma.net".
Il costo dei tagliandi è fissato a € 10 (interi) e € 5 (ridotti)
Passiamo a Milan/Roma (con qualche e-mail degli ultimi giorni, tanto pòer far capire i problemi delle persone normali:
"Da tempo aspetto questa trasferta, già organizzata nei minimi dettagli, già scelti i treni, le ore etc.
Temevo per prima l'osservatorio, ma vedo che il magnanimo Maroni ci lascia andare pur se con assurde limtazioni ma basta, accontentiamoci che di questi tempi se vai in trasferta è grasso che cola.
Ma se non è uno deve per forza essere l'altra, ovvero la nostra degna presidentessa che nonostante l'osservatorio è da mercoledì che ha preso la sua decisione lei ancora sta la aspettando non si sa cosa. Oggi torno a casa e leggo l'efficientissimo sito della Roma che riporta: "La vendita dei tagliandi per il settore ospiti è sospesa in attesa di ulteriori disposizioni da parte del prefetto di Milano". Allora che cazzo fai a fare il comunicato, inoltre sembra curioso ma io oltre che facinoroso della lupa capitolina sono anche uno studente a cui della scuola importa e non poco e se la vendita dovesse iniziare dopo il lunedi (data in cui non ho compiti in classe) quindi di martedi e tutti gli altri giorni non saprei che fare, se disertare per una volta la scuola o affidare l'acquisto del biglietto a qualcuno... caro Lorenzo, suggerimenti sono accetti. Distinti saluti".
Poi: "Ciao Lorenzo.Vlevo chiederti alcune informazioni al riguardo della partita milan-ROMA.Il biglietto si deve comprare obbligatoriamente a roma nella banca intesa sanpaolo oppure in altri filiali che si trovano nel lazio?Seconda domanda: come funziona per il viaggio,ovvero come si organizzano gli altri tifosi?Vanno con i treni,con le macchine oppure prenotano gli autobus?L'ultima cosa:nel caso in cui i tifosi prenotano i treni,ecc.. si può contattare o avere i numeri telefonici per inserirmi?! Grazie mille e forza MAGICA!!!!!!!!".
Idem: "Ciao Lorenzo hai novità riguardo i tempi e le modalità d'acquisto per i biglietti per il settore ospiti di Milan-Roma?
E se per caso non ce le avessi sai dove posso ottenerle dato che non mi fido del sito della Roma? Un saluto Jacko93"
Certo che se non ci si fida di un sito ufficiale stiamo proprio messi male... del resto anche io non mi fido e le informazioni me le cerco da solo o grazie a voi.
Ecco quindi le disposizioni del Prefetto di Milano (finalmente c'è un sito della Prefettura che pubblica questi comunicati):

http://www.prefettura.milano.it/comunicati/provvedimento20091012.pdf

Giustamente mi si chiede: ma Maroni se la farà la tessera del tifoso?
Chiedo aiuto a chi se intende... quella sciarpetta in raso che ha al collo , mica mica, non è di qualche bel gruppo ultras?
Se sì, segnalatemelo!
Le prime reazioni:
"CIAO LORENZO.  HO APPENA LETTO LE DISPOSIZIONI PER MILANO ED ORA VOGLIO PROPRIO VEDERE SE LA SOCIETA CI PERMETTERA' A NOI TIFOSI DEL NORD DI ACQUISTARE I BIGLIETTI IN QUALCHE AGENZIA, VISTO CHE LE DISPOSIZIONI DICONO CHE LA SOCIETA' DOVRA'  SCEGLIERE LE AGENZIE IN COLLABORAZIONE CON LE QUESTURE .NN SE NE PUO' PIU' BASTA MA FATECI VEDERE LE PARTITE E NN ROMPETE IL (snip) GRAZIE CIAO BEPPE".
Già. Non si è capito quali sono queste agenzie e in quali città vendono i biglietti.
In effetti mi si chiede, dopo aver letto il comunicato: "ma stanno rifacendo la porcata di siena?".
Non credo. Questo è il comunicato sul sito del Milan:
Settore Ospiti:
I biglietti di Settore Ospiti sono in vendita da martedì 13 ottobre presso le filiali Intesa Sanpaolo abilitate alla vendita.
Il costo di ogni singolo tagliando è 14 Euro.
In ottemperanza al decreto prefettizio relativo alla gara Milan-Roma, si ricorda che ogni tifoso potrà acquistare un solo tagliando e che il medesimo NON sarà cedibile.
Infine, si ricorda che i biglietti di Settore Ospiti non sono in vendita allo stadio il giorno della partita.
Dove:
Presso qualsiasi filiale delle banche facenti capo al gruppo Intesa Sanpaolo:
• Banca Intesa Sanpaolo
• Cassa di Risparmio del Veneto
• Banco di Napoli
• Banca di Credito Sardo
• Cassa di Risparmio in Bologna (CARISBO)
• Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna
• Banca dell'Adriatico
• Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia
http://www.acmilan.com/infopage.aspx?id=87983
*
Passiamo a Fulham/Roma:
"lorenzo...non ho la prelazione per la gara col fulham a londra.. ma...cavolo... io abito a londra, c'è un modo per prendere i biglietti secondo te?
ti pare che devo vedermela in mezzo agli inglesi................................!!!!! help!
tra l'altro sul sito del fulham non trovo i biglietti per il match in vendita. ovvero ci sono, ma quando ci clicchi ti chiede di registrarti. mi sono registrato e dopo spariscono. o qualcosa del genere. tu che ne sa piu di me, sicuramente ne avrai sentite tante...sai aiutarmi in qualche modo?".
Anche nella civile Inghilterra non riescono a prevedere che possa esistere un tifoso della Roma a Londra. Quindi l'unica soluzione è andare presso un punto vendita del Fulham e chiedere in quale modo si può prendere il biglietto per quel settore. Altrimenti prendi quello attiguo, che dovrebbe essere "misto".
*
Notizia divertente... evidentemente il signore era rimasto a 30 anni fa, quando tirare petardi non destava tanto scalpore e, soprattutto, non era reato:
NARDO' - Non va oltre lo 0-0 la squadra di casa con il Lucera in una domenica pomeriggio che sembra ancora di piena estate. Guastata, in qualche modo, per il magro risultato che si andava delineando con il Nardò capolista che non riusciva sbloccare il pareggio. E così lui, ottant’anni suonati, tifoso del Nardò, ma forse più dei pomeriggi sugli spalti degli stadi tra i tifosi, tira fuori dal pacchetto di sigarette un “mephisto”, un petardo che non è certo una stella filante, e lo fa esplodere. Boom.
La cornice, quindi, è quella dello stadio Giovanni Paolo II di Nardò, con circa duemila spettatori che assistono alla partita di calcio del campionato regionale di Eccellenza Puglia.
Ma è proprio all’inizio del secondo tempo che tutti sentono il primo botto assordante provenire dal settore della gradinata. Spalti affollati, tifosi per nulla violenti e famiglie con piccoli al seguito, tutti assidui frequentatori quando in casa gioca il Nardò, la squadra che in questo momento guarda tutte le altre concorrenti alla promozione dall’alto verso il basso.
Ma i fragori proseguono. Dopo il primo, arriva il secondo, poi, il terzo. A quel punto gli agenti di polizia del commissariato locale, già in servizio sulla gradinata, dopo aver localizzato la zona da cui venivano fatti esplodere i petardi, si sono diretti da quelle parti e tra il folto pubblico hanno individuato l’anziano tifoso, l’autore dei lanci esplosivi.
E la certezza che fosse stato proprio lui a dare fuoco ai botti, c'è stata quando i poliziotti gli hanno trovato addosso un pacchetto di sigarette al cui interno vi erano altri tre petardi dal nome che è tutto un programma, “mephisto”, botti che pur se di libera vendita è assolutamente vietato introdurre all’interno di tutti gli impianti dove si svolgono le manifestazioni sportive.
“E che male ho fatto” - avrebbe detto l’anziano ai poliziotti - non pensavo che fosse vietato portare i petardi sugli spalti”. E poi, pare di capire, che prima di frequentare lo stadio di Nardò, avesse seguito regolarmente altre partite di categoria inferiore sugli spalti dei campi della provincia di Bari.
L’ottantenne nel frattempo è stato pertanto denunciato ai sensi della legge contro la violenza negli stadi e adesso rischia da sei mesi a tre anni di reclusione. Verrà quindi segnalato al questore di Lecce ed ora rischia il Daspo, il provvedimento di diffida a presenziare ad incontri di calcio o di altre competizioni sportive.
*
Tessera del tifoso: se ne parla anche in Inghilterra, sul giornale "indipendente" ed "old style" che si chiama "When Saturday Comes" (basta digitarne su google l'indirizzo per avere info al riguardo. Il titolo è "furto di identià" ed è corredato da una foto della tifoseria del Cesena tratta da questo sito.
Un articolo che mi è stato segnalato:
http://www.paoloziliani.it/news.asp?id=515
Sondaggio sul nome del fantomatico stadio:
http://www.laroma24.it/index.php?show=article&artid=8777


11 ottobre 2009: dal reparto maternità di un ospedale:

Terminata la pagina 67 di memorabilia, inserite molte foto calcistiche nelle stagioni 1978/79 e 1979/80. Altre anche nella stagione 1957/58.
Qui sotto un assaggio:
1978/79: Pucci sta sul muretto all'altezza della erre di ultrà con il gilet blu e la camicia bianca che esce da sotto, Zigano con la camicia a scacchi più a sinistra . Vicino a Pucci il Fedayno.


9 ottobre 2009: un mio ex compagno di scuola, da sempre ottimo disegnatore e alla ricerca di collaborazioni, mi invia questa bella vignetta:

E-mail: "Caro Lorenzo, è tornato il Romanista. E con il romanista è tornato lui...Mino Fuccillo!!
Ne sentivate tutti la mancanza eh? Io dico, ma perché se il Romanista è un giornale che parla della Roma e di Roma, questo tizio deve propinarci ogni volta (oltre ai soliti attacchi a "noi" cattivoni tifosi di curva, la "vera" colpa di stadi vuoti!), lezioni di morale e argomenti di attualità di cui veniamo bombardati ogni giorno da 1000 altri giornali e tv ( Only internet!!)? Je dicessero di fare il suo bell'editorialino sulla formazione, su come vanno le emorroidi di Taddei e non rompesse il *****.... Altra info: Ho sentito che a novembre c'è una manifestazione a Roma contro la tessera del tifoso ma è vero? Su sto sito c'era scritto oltre alle modalità di iscrizione e anche quelle per ricevere le magliette del tipo: "no alla tessera del tifoso - curva sud Roma" ,color rosso con scritta gialla da indossare alla manifestazione (insomma magliette ad hoc per ogni tifoso di qualsiasi curva).C'era scritto di non portare colori sociali per ottenere la massima unità d'intenti e così via. Puoi darmi delucidazioni sull'argomento? E' una bufala o è vero?
Un grande abbraccio e un saluto.  FORZA GENTE RIALZATE IL CULETTO E INVADIAMO MEDIOLANUM.
ps Che culo che l'hanno consentita Lorè, per Milano siamo riusciti a pagà 70 euro andata e ritorno con l'aereo...mica male no? Stavolta spero di mandarti le foto".
Caro Niccolò, come sai sono per la completa libertà di opinione. E' cosa risaputa la mia totale diversità di vedute con Mino Fuccillo e anche io trovo fuori luogo alcuni articoli per un giornale che si chiama "Il Romanista" che, in quanto tale ricomprende chiunque. Del resto non è Mino Fuccillo che sceglie la linea editoriale e quanto scrive è di certo apprezzato da chi la pensa come lui. Finché non si pronuncia - come ha fatto in passato - su cose che non conosce e si limita a parlare di politica, tutto sommato sono fatti suoi. Anche perché io sono per l'antipolitica.
Però una dedica voglio farla a tutti quelli che...
http://www.youtube.com/watch?v=W9JsiXD_cXY&feature=PlayList&p=ACB98CFF07715E03&playnext=1&playnext_from=PL&index=15
http://www.youtube.com/watch?v=JC3eas4_zWs&feature=related
Il primo video è del River Plate, dove ci sono tifosi meno sofisticati in materia di torce, pertardi e stadi, il secondo, per par condicio, è una canzone del Boca Juniors dove un verso fa "todos los borrachos se quiere matar" (vogliamo uccidere tutti i "borrachos", i tifosi del River Plate): hanno una curva con 15mila potenziali assassini, eppure io preferiksco quella a questo mortorio che c'è in tutta Italia.


8 ottobre 2009: iniziamo con Fulham/Roma?
"Ciao Lorenzo, volevo chiedere attraverso il tuo sito se c'è qualcuno che pur avendo partecipato a minimo 2 trasferte Europee non andrà a Londra, non usufruendo quindi della prelazione? Se fosse possibile quindi, chiedo a chiunque si trovi in questa situazione se può far usufruire me della sua prelazione. Per contattarmi usate il seguente indirizzo mail: ultrasnofax@live.it, grazie! Luigi".
Sempre Fulham: "io ho la prelazione per il biglietto di fulhaM (3 trasferte fatte),mi serve un secondo biglietto,chi dovesse rinunciare alla trasferta e ha la possibilita di prelazione e puo darmi una mano mi contatti a elcholo16@tiscali.it grazie mille".
Ci eravamo fidati troppo del modello inglese!
"Caro lorenzo ti scrivo per raccontarti questa storia e per chiederti consiglio su come comportarmi.
Ho acquistato due biglietti online (dal sito ufficiale del fulham) per la partita fulham roma per me e un mio collega prima che la roma li mettesse in vendita. Ho acquistato quella che loro chiamano mixed end (visto che a me e al mio collega nun ce ne po frega de meno de sta co l'altri tifosi della roma) o almeno di solito lo è ovvero la putney end.
Ho pagato ho ricevuto i biglietti a casa poi mi ritrovo questa bella mail del (snip)
"Fulham FC
Ticket information - Fulham v AS Roma
Dear Supporter,
I write regarding your recent purchase of Fulham v Roma tickets.
I regret that we have now cancelled your tickets for this game as we note that you have purchased home area tickets although you are based in Italy.  A refund for your tickets has been processed.
In accordance with UEFA regulations and our ticket terms and conditions we must be careful to ensure segregation of home and away areas and to keep our home sections free from away fans.  We ask that you destroy any tickets that you have been sent, as the barcodes have now been blocked and you will not be able to gain entry to the stadium with these tickets.
In order to attend this match we request that you contact AS Roma directly as they will be managing the sale of all away tickets for the Fulham v AS Roma match.
With Regards,
Sales Manager/Safety & Security Officer
Fulham FC " (per chi non conosce l'inglese, il Fulham dice che i biglietti sono annullati e l'importo speso restituito dopo aver visto che il nostro risiede in Italia)
allora gli ho risposto con queste testuali parole (visto che un po d'inglese me lo so imparato lavorando in passato li come uno sporco.....) attendendo i loro fottuti regards.....
"Dear sales manager, i coming in england where i lived, england is a free country and i m a free man i paid for the ticket and i don't wanna stay with my fans i wanna sit where i want where is the problem? i will be there with my workmate not to make trouble but just to watch the match. u got my name u got my address u got my credit number i got not nothin to hide and maybe my mate living in uk will come with me and she aint a Roma fan. i wanna stay between english fan and i wanna be free to do that cos that u wrote aint democratic.
with regards Francesco xxxxx"
a me non me frega niente io voio entrà nella putney end! tu cosa mi consigli ? francesco".
Sulla "democraticità" dell'Inghilterra, così come dell'Italia, avrei molto da dire ;-) Comunque sia, non ci sono consigli attuabili. In nome della sicurezza anche il Fulham non consente che vi siano deroghe territoriali. Nel mondo globalizzato, si torna indietro: in Italia all'epoca dei Comuni, per le partite europee, alle limitazioni nazionali.
*
SOFIA:
E-mail: "Salve, siamo noleggiatori di aerei ad abbiamo diverse disponibilit? per la trasferta di sofia..sarebbe possibile entrare in contatto con un qualche centro di coordinamento delle trasferte?? Mail: charter@ganaviation.com 3921335363 guglielmo".
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RIVISTA ROMANISTA:
E' il nuovo perdiodico di Daniele Lomonaco, di cui abbiamo la certezza della fede giallorossa... questa la pagina su Facebook.

MICHELE FUSCO:
"no lore' questa me la devi spiega....quella è la foto di michele fusco????...e chi è il baffone che ho insultato x anni tutte le mattine????quello della birra moretti....cmq gia era noto il personaggio da molte vicende e l ultima,dopo la quale ho cominciato a boigottare il giornale metro,è stata quella sul suocero di de rossi....cmq facci sapere chi è il baffo...un saluto...Tiziano ".

*
TESSERA DEL TIFOSO:
Il 9 ottobre 2009 alle ore 20.30, presso l'Auditorium della Regione di via Roma n.2 a Pordenone, si svolgerà una conferenza-dibattito sul tema della "Tessera del tifoso'".
La conferenza, atta a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento, si pone il fine di spiegare che cos'è e come funzionerà la Tessera del tifoso. Verranno in particolare analizzati gli aspetti giuridici e sociali di questo strumento.
Verranno inoltre spiegate le ragioni della contrarietà alla tessera che negli ultimi mesi hanno creato un fronte del NO, unendo la quasi totalità dei gruppi Ultras italiani, come poche volte era avvenuto prima.
Il relatore sarà l'avv. Giovanni Adami di Udine, con la collaborazione di una psicologa specializzata nel settore.
Al termine della conferenza sarà possibile porre domande, in modo da craere un dibattito il più costruttivo possibile sul tema, nel quale sarà concessa la parola a chiunque voglia intervenire.
Alla conferenza saranno presenti: dirigenti dell'Udinese Calcio (siamo però in attesa della conferma ufficale), rappresentanti della tifoseria bianconera, appartenenti ad altre tifoserie e Gruppi ultras.
La conferenzà sarà aperta a tutti con ingresso libero; sono perciò, caldamente invitati: autorità, rappresentati locali della comunità, parlamentari, giornalisti, ultras e tifosi.
Ci teniamo a ribadire che le finalità di questa conferenza, è quella di capire lo strumento "Tessera del Tifoso", e soprattutto di spiegare il perchè ci sitamo mobilitando per osteggiarla in tutti i modi possibili, sempre rimanendo nei termini della legalià e della civiltà più assoluto.
Invitiamo tutti a partecipare.
La  conferenza è organizzata dal gruppo Ultras Udinese 1995, con la partecipazione di tutti i gruppi della Curva Nord di Udine.

Reggiana/Cosenza: cosentini fuori lo stadio per protesta
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MINUTO DI SILENZIO
"Ciao Lorenzo , non riesco a capire perchè non è stato fatto alcun minuto di silenzio per le vittime in Sicilia , ad eccezione dei campi dove hanno giocato le squadre siciliane ( Palermo e Catania) ,  le quali hanno dovuto chiedere addiritura il permesso alla Lega , non ti pare molto strana come cosa".
In Italia, dipende sempre da chi muore.
Mi viene poi segnalato questo sito che vende repliche di maglie da calcio storiche.... apriamo la pagina sulla Roma:
http://www.retrofootballclub.com/it/component/virtuemart/?page=shop.browse&category_id=731
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YOU TUBE:
Dopo Hitler vs. Rosella, abbiamo ora Rambo deluso da Rosella
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AZIONARIATO POPOLARE:
Ecco qui un ambizioso progetto:
http://www.azionariatopopolareasroma.com/
*
CARLO PETRINI
"Ciao Lorenzo, mi farebbe piacere avere 1 opinione a riguardo.
Ho visto su Current TV(canale 130 sky, tra l'altro secondo me 1 bel canale di controinformazione) il film/documentario di Carlo Petrini "Centravanti nato" dove racconta la sua vita tra doping e calcio scommesse. A me è sembrata 1 persona sincera e anche se sono scettico di natura, alcuni fatti sono oggettivi, come le condanne del calcio scommesse (tranne la juve ovviamente) o i malati/morti per sla o malattie connesse)....e d'altronde sarebbe solo 1 ennesimo colpo alla visione romantica che molti hanno del calcio....credo che leggerò ameno 1 dei suou libri x approfondire... grazie Sergio".
Ti confesso che non ho mai letto i libri di Carlo Petrini, perché se lo facessi dovrei smettere di seguire il calcio!
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BOCA JUNIORS:
"Ciao Lorenzo, bellissimo sito e complimenti di rito.
Tanto livore, tante amarezze...però guarda questo video, guardate questo video e vi riconciliate con il mondo!
LA 12 IN CAMPO - Boca Juniors
http://www.youtube.com/watch?v=t6g7HnyGhcM&feature=related
 Curve così forse restano un sogno !! ale".


7 ottobre 2009: iniziamo, al solito, con le e-mail:
"Non ho parole per descrivere certa gente,ho sempre disprezzato chi giudica senza conoscere certe realta' etichettando gli Ultras con uno degli aggettivi che tanto piace al sistema,scusalo sfogo ma ti devo far leggere questa lettera di risposta ad un lettore di Michele Fusco,direttore del giornaletto "aggratise" Metro
 LETTORE:
Siamo al punto che le istituzioni sportive si stanno nascondendo pur di non dire una parola sulla tessera del tifoso. Ma vi rendete conto, è pazzesco? OTTAVIO
MICHELE FUSCO:
Maroni è vivo e lotta insieme a noi. Sulla tessera del tifoso, mi sento felicemente appiattito sulle posizioni del ministro degli Interni che proprio ieri ha ribadito che se le società non presentano una proposta alternativa, lui andrà avanti come sopra. In questa situazione, segnalerei all’opinione pubblica due fantasmi del palcoscenico: i signori Beretta e Crimi. Chi sono costoro? Il primo è il novello presidente di Lega, che sull’argomento tessera del tifoso non ha voluto rispondere alle nostre domande, il secondo è il sottosegretario allo Sport del governo Berlusconi. Del quale, dopo la passerella olimpica in Cina, si sono perse le tracce. Quanto agli ultras violenti che protestano, si fottano. (Michele Fusco)
 il link di questa lettera e' questo http://www.metronews.it/lettere-dei-lettori/la-tessera-del-tifoso.html?mosmsg=Grazie+per+il+tuo+voto%21&Itemid=30457%253Fexp%253D1
 Lore' mandagli una e mail a questo tu che hai una certa diplomazia,che se gli scrivo qualcosa io istintivamente finisce male,scusa dello sfogo e grazie come sempre...DANY SUD".
Bè, prima di tutto, fateci caso: "Ottavio" non esiste. La domanda che fa, è posta dallo stesso Michele Fusco sotto le mentite spoglie di Ottavio. Voleva dire la sua, nessuno lo ha mai interpellato e quindi si è autoposto una domanda.
Detto questo, ci occupammo di Michele Fusco nel giugno del 2007. Leggetevi gli aggiornamenti del 20 giugno, del 21 giugno, andate avanti e capirete di chi stiamo parlando. Non ha in simpatia i romani e quindi è, per naturale destinazione, pro-Maroni.
Però scrive per "Metro" Roma e utilizza, non so se lo fa ancor oggi, una foto che non è la sua.
Anche due anni fa pensai di scrivergli. Ci ho pensato pure oggi. Ma ogni volta vedo la sua foto e capisco tutto.
Tralasciando altri aspetti evidenti, credo sia inutile scrivere a chi ha una giacca a quadri, camicia a righe e cravatta a pallini.
Mi si chiede:
"...sbaglio o secondo il sig. tagliente non c'erano più le recizioni allo stadio ?
Daspo di 5 anni per un tifoso della Lazio
04/10/2009
Daspo di cinque anni per un tifoso biancoceleste che al termine di Fiorentina-Lazio ha scavalcato la rete di recinzione del settore ospiti dello stadio, si è avvicinato al difensore laziale Luciani per avere la maglia, e che poi, mentre cercava di rientrare sugli spalti, è stato bloccato. Il tifoso, 34 anni di Latina, è stato portato in questura e nei suoi confronti è stato emesso un Daspo (Divieto di accesso a manifestazioni sportive) valido per cinque anni durante cui dovrà presentarsi agli uffici di polizia tre volte nei giorni in cui si disputeranno incontri della Lazio. E' stato anche denunciato per scavalcamento delle recinzioni e invasione del terreno di gioco.
In questa notizia ci sono due cose assurde:
a) la fandonia in ordine al fatto che sono state tolte le recinzioni;
b) 5 anni con tre firme a partita per un comportamento non violento.
Ricevo e pubblico:
"Le mando questo link farmi conoscere l'iniziativa messa in atto dai tifosi Juventini per promuovere la raccolta fondi in sostegno per Vittorio un bambino di Pistoia affetto da una grave mallatia degenerativa, con la speranza che possiate pubblicizzare l'iniziativa.
ecco il link dal forum dei tifosi juventini vecchiasignora.com
http://www.vecchiasignora.com/index.php?showtopic=114919"
*
Prezzi biglietti:
"Ciao Lorenzo. Rispondo brevemente a chi si lamenta del prezzo del biglietto di Roma-CSKA. Sono andato a controllare i prezzi dei biglietti di altre squadre che giocheranno in Europa League il prossimo 22 ottobre ove questi siano già presenti su internet. Mi riferisco ai soli prezzi dei settori popolari, è inutile parlare della tribuna Monte Mario dove, secondo me, correggimi se sbaglio, la stragrande maggioranza dei biglietti sono omaggi riservati a sponsor e amici. Bene: Herta-Heereveen 12,5 Euro; Lazio-Villareal 17 Euro; Benfica-Everton 20 Euro (10 per gli abbonati); Fulham-Roma (25 Pound i primi 10.000 biglietti, 30 Pound gli altri); Athletic-Nacional (22 Euro). Come si evince, ritengo che 12 Euro non sia affatto un prezzo "stellare". Personalmente sarei più contento se il biglietto costasse ancora meno, è ovvio, ma non credo che un Tifoso possa essere realmente ostacolato da qualche euro in più. Vado a vedere la Roma da sempre e quando ne ho la possibilità sostengo tutte le spese del caso per seguirla anche in partite amichevoli. E' questa la mia priorità. Se fossi un grande appassionato di teatro del resto, non mi spaventerebbe di certo spendere 2 Euro in più per uno spettacolo. In seconda analisi ciò che mi rammarica è leggere critiche al prezzo del tagliando in relazione alla squadra contro cui si gioca. Personalmente dell'avversario non mi è mai fregato nulla, sia esso il Cesena al primo turno di Coppa Italia o il Manchester Utd in Champions League. Per me sono sempre contati i nostri, mai ho dato peso alla formazione avversaria. Spendo e continuerò a spendere i miei soldi perchè gioca la Roma e non perchè gioca contro Messi o Ronaldo. Ritengo che ragionare in maniera differente abbia contribuito ad allontanare tante persone dallo stadio (per non parlare poi di Osservatorio, Casms e delle trafile assurde per l'acquisto di un tagliando...) salvo poi ritrovarle tutte quante insieme appassionamente agli ottavi di finale contro l'Arsenal. Ecco... lì non costano tanto i biglietti, lì sì... 20 Euro non è tanto. File e numeretti alle Lottomatiche, gente accampata nel vero senso della parola in mezzo alla strada, lamentele alle radio, biglietti che scompaiono, contro l'Arsenal però devono esserci tutti, costi quel che costi! Nell'anno del famoso 7-1 contro il Manchester il prezzo del settore ospiti era, se non erro, di 60 Euro (SESSANTA). Avessi sentito un fiato. Rimpiango i tempi in cui all'Olimpico c'erano 60.000 Appassionati che spingevano i nostri verso un misero piazzamento Uefa in partite mediocri contro Ascoli, Bari o Ancona, in cui contava solo la Roma e non gli avversari minatori bulgari. E di certo l'ostacolo non erano duemila lire in più... Andrea".
*
TESSERA DEL TIFOSO
"Ciao Lorenzo giusto per dirti che oggi al Stadio Sprint cè stato un sondaggio sulla tessera del tifoso... Siete favorevoli all'introduzione della tessera del tifoso? Risultato finale : NO al 71 % e SI al 29 % Un saluto e grazie del grande lavoro che fai per tutti noi".
VIsto che stadio Sprint è seguito principalmente da tifosi, e non anche dalla massaia di Vigevano, il dato è significativo.
Bello questo video del gol di Martin Palermo del Boca Juniors (di testa da 50 metri e "cascata" dei tifosi del Boca: http://www.ilmessaggero.it/video.php?id=3065
Firenze:
Curva Ferrovia
Parterre Fiesole


6 ottobre 2009: le foto di Roma/Napoli sono state caricate on line. Interessante analisi su Spycalcio di Repubblica:

http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/olimpico-4-ott/olimpico-4-ott.html
Divertente la cosa che segue... chissà chi è che mente...
Io non ho dubbi, anche perché l'On. Perduca è entrato!
M. Taglialatela (on. PDL): 
"Schierarsi contro la tessera del tifoso è un errore"
L'onorevole napoletano del PDL ha rilasciato alcune dichiarazioni
in diretta radiofonica
03.10.2009 15.19 di Roberto Migliore
Fonte: tuttonapoli.net
Marcello Taglialatela, deputato alla camera dal 2001 e tifoso del Napoli, è stato intervistato durante "Radio Goal" su Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: "A me capita spesso di seguire il Napoli in trasferta. Ovviamente quando lo faccio chiamo la FIGC per poter accedere alla tribuna riservata ai parlamentari. Questa volta mi hanno comunicato che non era possibile riservarmi il posto perché non ero residente nel Lazio e venivo colpito del divieto per i tifosi napoletani. Se siamo ridotti a dover vietare l’accesso allo stadio non solo ad un parlamentare ma anche ad un tifoso che non ha mai commesso nessun tipo di reato allora siamo messi male. Per questo motivo credo sia un errore schierarsi contro la tessera del tifoso perché rappresenta un modo per rispettare chi vuole andare a vedere una partita con tranquillità. Sono convinto la tessera del tifoso possa essere positiva se la si riesce ad utilizzare in modo anche coraggioso: ad esempio bisognerebbe negarla a chi ha commesso in precedenza reati di un certo tipo".
Calcio/ Perduca: tessera del tifoso non vale 
per la casta
Il senatore dei Radicali: "Non vale per parlamentari?"
     Roma, 4 ott. (Apcom) - "Pur essendo residente a Firenze, mi trovo
seduto allo stadio Olimpico ad assistere a Roma Napoli per svolgere del
'sindacato ispettivo'. Infatti, sebbene l'ordinanza del prefetto vietasse
l'accesso ai non residenti a Roma, mi è stato rilasciato un biglietto di
tribuna d'onore in quanto parlamentare, e alle mie spalle, ma in settori
ulteriormente privilegiati vedo, almeno, l'amico Senatore Compagna e i
colleghi De Lillo, Serra e Quagliariello". Così spiega in una nota il
senatore dei Radicali Marco Perduca.
  "Mentre centinaia di migliaia di italiani stanno per essere obbligati
alla tessera del tifoso esiste dunque già una tessera 'di classe' quella
della solita casta. Ministro Maroni, nulla da dichiarare?", chiede Perduca.
"Spero che anche gli altri Parlamentari che oggi all'Olimpico, e moltro
presumibilmente in altri stadi d'Italia assistono a partite in
contravvenzione delle ordinanze prefettizie, si vogliano unire a tutti
coloro che, come i Radicali, ritengono la Tessera del Tifoso un 'obbligo'
anti-costituzionale, anche perché non regolato da legge".


5 ottobre 2009: le foto di Roma/Napoli on line in serata.
Passiamo alle e-mail:
"Ciao Lorè,ti scrivo per dirti la mia sui presunti cori al gol di Okaka. Ormai i giornalisti ci marciano su sta cosa dei cori razzisti..io mi trovo nella parte alta della sud e li non si è sentito nessun "ululato".. Ieri ho letto che il giocatore correndo verso di noi ha sentito i fischi di 3-4 persone.. che gli hanno sputato.. Innanzitutto,direi ke è impossibile sentire le voci di 3-4 persone quando contemporaneamente una curva intera sta esultando..e soprattutto,come ha fatto a ricevere gli sputi se si è fermato a piu di 10 metri dalle barrierei?! Il mio odio verso i giornalisti sale sempre di piu..anche se qualche persona lo ha fischiato,non c'era bisogno di fare tutto questo casino.. Voglio proprio vedere cosa diranno dopo Roma-Inter,con Balotelli in campo.. Valerio".
Sempre sul tema:
"Grande Lorenzo , mi rispondi pure all email , pensavo proprio che non mi avevi calcolato ... spendi molto tempo appresso a questo sito bellissimo ti stimo molto , comunque in curva gli hanno riservato qualche buuu razzista ,come è successo quando è entrato 20 minuti finali mi pare contro la Fiorentina , non tutta la curva .... solo alcuni scemi, penso solo per il gusto di fare coatti o non sò che , è da 3 anni che sono abbonato in sud e insultare il giocatore della tua stessa squadra al Gol proprio mi pare una cosa assurda , non mi era mai capitato . Ciao Lorenzo Forza Roma".
Il dato di fatto è che sicuramente qualcuno gli avrà riservato qualche ululato del genere (e chiaramente un giocatore che segna della Roma, anche se di modesta caratura visto che la colpa è sempre di chi lo ha comprato o non lo ha ceduto, non merita alcun tipo di insulto, razzista o meno) così come dall'altro i giornali sono arrivati addirittura a sentire dei veri e propri cori razzisti, che - lo sappiamo tutti - non ci sono affatto stati.
Purtroppo molti giornali amano gonfiare i casi e le situazioni, se non per ragioni parapolitiche, semplicemente per "strillare" la notizia e vendere di più. E questa - naturalmente - non è informazione ma l'esatto contrario. Nella storia, infatti, rimarrà che "la Curva Sud ha fatto cori razzisti ad Okaka", anche se magari si sarà trattato di tre o quattro persone.
*
Prezzi di biglietti:
"Ciao Lorenzo,ti rispondo dato che Andrea ha risposto a quanto io avevo scritto in precedenza: Per prezzi stellari di Europa Leagues,perchè Andrea non mi commenta i 65 euro in monte mario SEMIVUOTA?chi è che c'ha tutti questi soldi da buttare? Poche persone,i risultati si sono visti quanto ad affluenza. Stesso discorso per la Tevere, desolata e te Lorenzo potrai solo che confermare quanto da me detto. I 12 euro sono simbolici, ovvero una gara del genere doveva venire massimo 10 euro e anzi se veniva 5 euro si riusciva a riempire in primis la sud che non era piena, anzi e magari a far venire qualcuno in nord,c he vista la scarsa affluenza è stata chiusa e i pochi paganti spostati nei distinti. Poi parlo di 12 euro,dato che gli anni scorsi per 15 ci vedevo squadre come il manchester United, il Valencia...quelli che in curva sono 3 euro, in altri settori diventano 20-30 euro,è tutto ovviamente proporzionato non è certo che 3-5 euro mi cambiano la vita,è una questione di principio e di ovvietà dato che la politica prezzi e incentivi si rivela fallimentare visti i numeri dell'affluenza medio allo stadio.Vogliamo le famiglie agli stadi? Mettessero in vendita dei pacchetti famiglia con annessi incentivi e omaggi ottenibili con modalità non troppo complese. Io credo che la politica di adottare prezzi più popolari sia solo che vantaggiosa dato che magari si fa lo stesso incasso (a mio avviso si aumenterebbe anche in certe situazioni),ma magari ci sta un colpo d'occhio più decente,dato che ormai è una tristezza vedere  l'olimpico con meno di 30.000 spettatori,cose impensabili 9 anni fa dove per Roma Vicenza ce ne stavano 65.000.E' anche vero che all'epoca la tv satellitare era meno diffusa,non ci stava la situazione attuale per andare allo stadio,ma proprio per questo bisognerebbe rendere più vantaggioso per il tifoso che invece si ritrova a pagare quei prezzi per sedersi su quel letamaio di posti,sporchi di guano d'uccello e di terra.Se almeno ci fosse il massimo di confort e pulizia potrei anche non lamentarmi,ma non è così, quindi dato che ho speso i soldi avrò il santo diritto di trarre le mie considerate anche dopo aver esposto un dannato ragionamento.Scusa per lo sfogo,cordiali saluti,Jekke".
Sulla questione: "Se puoi far sapere ad Andrea che si, 12 euro per una curva per una partita contro una squadra di minatori bulgari è tanto. Come è tanto 18 euro per i distinti, 30 euro per la tevere laterale, 35 euro per la centrale. I prezzi della monte mario non li considero: se qualcuno vuole spendere 55 o 65 euro per vedere la partita lì non è un problema mio. Da quando esiste il calcio, la congruità del prezzo del biglietto si parametra su quelli popolari, ragion per cui, andrea, si 12 e 18 euro per curve e distinti sono un prezzo alto, sopratutto in considerazione dello spettacolo (?) che è lecito attendersi dalla roma e dalle sue avversarie di europa league. Saluti romani. No alla tessera del tifoso".
*
Ti sbattono in galera e la gente ti addita come un appestato, però - nel calcio assai più spesso che in altre situazioni - accade che....:
"Nel pomeriggio di oggi è stato scarcerato YURI PALAZZO, finora ritenuto presunto autore del lancio della bomba carta su una jeep dei Carabinieri  in occasione del “Centenario” del Lecce Calcio e per tale motivo ristretto da oltre quattro mesi tra custodia cautelare in carcere e arresti domiciliari.
Il Gip del Tribunale di Lecce Dott .Ercole Aprile ha ritenuto sussistente “un dubbio insuperabile ed una situazione di incertezza probatoria” e cio’ alla luce della valutazione di una perizia depositata dalla Difesa con gli Avv.ti Giuseppe Milli e Renata Minafra che hanno dimostrato che il Palazzo almeno sette secondi prima del lancio si trovava lontano di almeno 150 / 200 mt dal luogo ove è stato lanciato l’ordigno e pertanto è oltremodo evidente come il Palazzo deve essere ritenuto completamente estraneo al reato contestato di tentato omicidio plurimo aggravato.
“L’abnegazione della Difesa che ha dimostrato con indagini autonome l’estraneità del Palazzo , commentano soddisfatti gli Avv.ti Milli e Minafra, ha permesso alla Giustizia finalmente di trionfare. A questo punto l’impianto accusatorio generale del processo ha subito un notevole scossone.”
*
Tessera del tifoso
 CALCIO,RADICALI: TESSERA TIFOSO? MARONI E' NEL PALLONE
(AGI) - Roma, 3 ott - "La saga della tessera del tifoso comincia a delinearsi nei suo aspetti di tragica comicita'. Il Ministro Maroni, e' proprio il caso di dirlo, e' oramai completamente nel pallone. Dopo avere per mesi fatto credere che la "tessera" sarebbe divenuta obbligatoria il 1 gennaio 2010 perche' prevista dalle leggi italiane - cosa che non e'- oggi il Ministro fa sapere che ci potrebbe essere un rinvio di un anno. Viene da chiedersi se sia lo stesso Roberto
Maroni che solo pochi giorni fa in audizione al Senato tuonava "No passi indietro". Di sicuro e' lo stesso che un anno fa, sempre in Senato, annunciava lo stop alle deroghe per gli stadi non a norma, salvo essere smentito dai fatti. Evidentemente troppe sono le difficolta' per imporre cio' che la legge non prevede, troppe le contraddizioni e le domande in attesa di risposta. Come quelle delle interrogazioni parlamentari su cui attendiamo un riscontro. Nel frattempo, proseguono ordinanze prefettizie irragionevoli e discriminatorie: in Roma-Napoli, ad esempio, non potra' accedere allo stadio chi non e' residente nella provincia di Roma. Squadre e buoi dei paesi tuoi, l'ultima trovata degli inventori del tifo di Stato. Domani proveremo che dietro questi provvedimenti
anticostituzionali si nasconde anche una visione classista". Lo affermano Marco Perduca, senatore Radicale eletto nelle liste del PD, e Mario Staderini, della Direzione nazionale di Radicali Italiani".
Devo dire che Staderini e Perduca stanno facendo un ottimo lavoro, non solo con le belle parole.
Qui di seguito, un articolo di Fulvio Bianchi su Repubblica e una lettera, sempre su Repubblica, di un avvocato belga che non potrà andare a vedere Roma/Napoli pur stando a Roma.

2009/10
Pisa Ponsacco
2009/10
Cosenza/Lanciano
Coppa disciplina anche in Svezia, Hammarby saldamente al comando, insidiato dall'AIK:

http://www.aftonbladet.se/sportbladet/fotbollsbladet/sverige/allsvenskan/article5897368.ab


3 ottobre 2009: aggiunti diversi resoconti su Roma/CSKA Sofia.
E-mail: "Sai qualcosa di quello che e' successo ieri sera ? E' vero quello che gira sui vari siti degli ululati verso il nostro giocatore ? alberto 73".
Dalla Tribuna Tevere io non ho sentito un bel nulla.
Non si è capito da dove è venuta fuori questa storia è, se vera, per quale ragione Okaka avrebbe dovuto negarla.
Magari chi era da quelle parti sa dire qualcosa.
Altra mail:
"Ciao Lorenzo dopo 11 anni di sud posso dire che la situazione è la più pietosa che ho mai visto/sentito, poi i cori contro Okaka hanno fatto raggiungere i massimi livelli di imbecillaggine. Sono rammaricato e dispiaciuto di essere etichettato per colpa di 4 idioti. Ciao Daniele
p.s. non mi è piaciuta la tua uscita sulla consulenza gratuita al presidente di quella squadra siciliana, insomma ho capito il senso delle tue parole però la sua dedica è troppo grave e solamente da condannare".
Su Okaka ribadisco quanto detto. Non ne so nulla.
Anche per quanto riguarda il Presidente dell'Akragas, non un passo indietro: se quanto detto dal Presidente dell'Akragas è grave - e non ne dubito - è grave anche quanto detto da Silvio Berlusconi, presidente del Milan, che ha definito eroe un mafioso assassino e anche dal nostro Daniele De Rossi, per la nota dedica. Se avessero diffidato anche loro - in modo giuridicamente illegittimo perché non si può essere diffidati per questo - avrei detto che si trattava di tre diffide giuridicamente ingiuste. La consulenza gratuita è per il fatto che i nostri eroi se la prendono sempre con l'ultima ruota del carro e -  sai come la penso Daniele-  ce l'ho un po' contro chi è forte con i deboli e debole con i forti.... In questi casi sto sempre dalla parte opposta.
Londra:
"Ragazzi guardate questo link: http://www.corederoma.it/online/?p=19634
COMPLIMENTI A COREDEROMA.IT LANCIANO".
Altra e-mail interessante: "Ciao lorenzo, non so se ti è stato gia segnalato questo video che gira su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=AJTNVfITLP8
glielo dici tu alla barilla che ha fatto una pubblicità che istigava alla violenza...?
AAAAAARGH!!!! Uno steward corrotto che commette un reato - gravissimo secondo Maroni - invitando un bimbo a entrare allo stadio senza biglietto!
'Sto delinquente.
Stadio. Mentre la bufala aleggia nell'aria per far riprendere punti alla dirigenza, ecco una e-mail sull'Olimpico:
"Ciao Lorenzo, Seguo il tuo sito da sempre e i complimenti per quello che fai e la  passione che metti nel farlo non sono mai troppi...è la prima volta
che ti scrivo e il motivo lo puoi comprendere dalla foto allegata. Sono abbonato dal 1985 (Prima in Sud ora in Distinti Sud) e le condizioni in cui noi "clienti paganti" siamo costretti a seguire le partite sono al limite dell'osceno.  Passi il fatto che la visuale è assurda ma lo stato in cui versano i seggiolini è a dir poco patetico...  come puoi vedere dalla foto il mio seggiolino e quello vicino sono praticamente coperti da escrementi di uccello...e questo è così dallo
 scorso campionato e neanche il restyling per la finale di Champions  è servito a nulla...ogni domenica (o giovedì :( queste sono le condizioni.. Scusa lo sfogo e sempre Forza Roma Alan".

Informazione:
"Ciao Lorenzo, sarai già al corrente del “Fatto quotidiano” di cui sono fieramente abbonato. Ho (ri)scoperto il piacere di sfogliare un Giornale che Fa Informazione e il cui sponsor principale sono i suoi lettori (una logica che dovrebbe essere trasferita alla nostra Roma); è infatti l’unico giornale nel nostro paese che non prende sovvenzioni pubbliche (esiste in quanto viene letto/comprato). Senza addentrarmi in discussioni politiche ti invio un articolo interessante, siamo al 7° numero e già si è occupato di doping, Zeman,rapporti Della Valle-Firenze. Nella pagina accanto è pubblicata per intero la lettera di Paolo Scaroni, che tu stesso hai inserito negli aggiornamenti qualche giorno fa.
Ti saluto con un commento forse superfluo sul nome dello stadio (ma a parte alemanno e marrazzo che stanno facendo campagna elettorale,mrs staffoli ha informato realmente qualcuno del progetto???): se solo penso ad Agostino me pia il magone, ma se proprio dobbiamo scegliere (tra noi) una persona bhè allora scelgo uno di noi, Antonio De Falchi. Poi è capace che lo chiamano Mezza(S)roma Stadium…
Resistiamo Lorè! Con stima Fabrizio".
Sui prezzi di Roma/CSKA Sofia, di cui si lamenta Jekke, risponde Andrea: "12 euro per una curva in una partita di europa league sarebbe un prezzo stellare?".
Sempre su Taranto, ecco qui quanto accaduto ai tifosi della Reggiana:

I Reggiani tifano tranquillamente...

...Però arrivano i "Maroni boys" che impongono di togliere i terribili stendardi non autorizzati...

...i Reggiani vanno in alto, per evitare ogni scontro contro chi non può mai essere sconfitto...

I reggiani decidono di andarsene...
ITALIA 2009


2 ottobre 2009: in linea le foto di Roma/CSKA Sofia.
Questa è bella:
"Ciao Lorenzo, non so se hai notato questa intervista rilasciata a fine gara dalla Sensi che confermano le sue capacità intellettive:
Giornalista: La Curva Nord vuota. Nel nuovo stadio sarebbe andata diversamente.
Rosella Sensi: "Sicuramente mi dispiace quando c'è la stadio vuoto, però speriamo di vedere più spettatori domenica prossima. I giovani sono stati la nota positiva di questa serata. Vorrei applaudirli perché sono importantissimi anche loro".
Apparte che ci stavano dei prezzi stellari per una gara contro un avversario sconosciuto ,che testimonia quanto lei sappia solo aumentare i prezzi e mai diminuirli e conseguentemente non viene più nessuno allo stadio (stasera 23.000 spettatori circa)
Ma mi vuole spiegare come crede che domenica ci siano più spettatori se:
1. La gara è aperta ai soli abbonati,che possono rendersi garanti per 2 tagliandi per papabili acquirenti che devono essere residenti nella sola provincia di Roma. Ah gli abbonati sono massimo 20.000
2. I prezzi sono elevati come al solito (Curva nord 18 euro, distinto 28, tevere 50-60 euro, monte mario 65-70 euro). Mah.
Saluti,Jekke".
Articolo su quel che succede a Taranto:
(CALCIOPRESS) Taranto -
C’era lo sciopero del tifo ieri allo Iacovone. L’intento era di protestare contro le nuove multe elevate nei confronti di alcuni ragazzi della curva nord. La loro colpa: aver esposto uno striscione con la scritta “Antonello vive”. Per chi non lo sapesse, Antonello era uno dei trascinatori della curva scomparso qualche anno fa.
La legge è legge, e nessuno può obiettare che quei ragazzi l’ abbiano violata. Tuttavia esiste il buon senso. Esiste anche una gamma di violazioni minori, che le autorità di polizia spesso tollerano: dai parcheggiatori abusivi alla guida senza casco o cintura. E’ evidente come il mancato rispetto di talune regole possa comportare un costo sociale ben più alto.
Per quanto ci si possa sforzare, non riusciamo a capire quali conseguenze quello striscione avrebbe potuto causare alla collettività. Lo comprenderemmo se lo stesso avesse inneggiato alla violenza, al razzismo o all’intolleranza. Ma “Antonello vive” è solo un modo per ricordare una persona che non c’è più. Eppure a qualche ragazzo, l’aver voluto perseverare quel ricordo è costato 166,00 euro.
Ieri è toccato anche ai pacifici ultras della Reggiana incappare nei rigori della legge. Improvvisamente, un fitto plotone di agenti del reparto mobile con in testa i caschi blu, ha fatto la sua apparizione nel settore ospiti per far rimuovere dei piccoli striscioni.
Nessuno di questi recava frasi offensive o che inneggiassero all’odio. Per quasi tutta la gara è stato un continuo confronto tra le parti. Solerti funzionari hanno tallonato tutti coloro che reggessero una pezza per farli desistere dall’illegalità. Immaginiamo che molti di loro saranno in seguito mutati o diffidati. Venti minuti dopo l’inizio della ripresa, i tifosi reggiani hanno abbandonato il settore loro riservato.
Il gesto è stato dapprima salutato, con applausi e slogan, e poi imitato anche dagli ultras del Taranto. Ma non è tutto. In tribuna, altri agenti si sono preoccupati di far spostare da un gradone un disabile su sedia a rotella. Meno male che più tardi il sindaco Stefano si è adoperato affinché tutti i disabili entrassero sul terreno di gioco.
Ci sfugge la logica di tutto ciò. Perché non tollerare gli striscioni, visto che non recavano frasi offensive e non c’era stata nessuna manifestazione di violenza? Persino il presidente D’Addario ha affermato di essere stanco di taluni divieti e di questa “guerra” che contrappone gli ultras alla polizia. Non è stato rischioso far entrare un plotone di celerini in tenuta antisommossa? Non si era detto che la stessa presenza della polizia in qualche modo, per i più esagitati, potrebbe rappresentare un incitamento alla violenza?
Ma il problema non è generato dalle forze di polizia, che spesso non hanno nemmeno i fondi per alimentare i loro automezzi, ed il cui compito in fin dei conti è far rispettare la legge. Se poi al loro interno, c’è qualcuno che ha deciso di dare sfogo al suo zelo, multando e diffidando chi issa innocui striscioni, per questi non possiamo che provare un sentimento di tristezza. Anche perché i reati gravi non sembrano diminuire. E se i furti e le rapine, secondo quanto rende noto il Viminale, calano è forse solo perché la gente è stanca di sporgere denunce che non avranno seguito.
Non è contro la polizia, tra le cui fila c’è tanta gente seria e preparata, che vogliamo infierire. Il problema è la politica, di destra e di sinistra, che si ritrova unita nel promuovere una repressione a tutto campo il cui obiettivo sembra essere oltre la semplice eliminazione dei teppisti.
Combattere la violenza negli stadi è, infatti, cosa ben diversa dal voler eliminare ogni forma di colore ed allegria al loro interno. Il sospetto è che si voglia allontanare sempre più la gente dagli stadi per favorire la diffusione delle pay-tv.
Non permettere l’esposizione di striscioni di qualsiasi natura comincia a diventare un problema serio di democrazia. Lo striscione è uno strumento di libera espressione e, se non contiene incitamenti all’odio, la sua esposizione non deve essere vietata o soggetta ad alcuna autorizzazione. Questa legge va cambiata e subito. Non è un problema degli ultras, ma di tutti i cittadini che ancora hanno a cuore la libertà di pensiero. La maggior parte dei quali non si accompagna ad “escort” o tira coca.
Antonello Napolitano di Febbre a 90 per www.calciopress.net


1° ottobre 2009: le foto di Roma/CSKA Sofia saranno on line stanotte.
Mediaticamente non conviene al sistema/regime fare sapere alcune cose:

Per chi non conosce l'inglese, in questa notizia viene riferito che il tifoso accoltellato in occasione di West Ham United/Millwall è morto.
Il modello inglese, però, non può essere scalfito e così è sufficiente non parlarne, visto che se si cerca la notizia su altri siti non la si trova.
E' invece divulgata - non esiste un modello serbo -  la notizia della morte di Brice Taton, vittima dell'aggressione dei tifosi del Partizan Belgrado:
Per entrambi, R.I.P.
Come vedremo tra poco, non siamo molto lontani da quel che accade in Russia:

S.O.S. Taranto:
"Con un comunicato in diretta tv la Curva Nord conferma quella che era una nostra anticipazione: non essendoci le condizioni minime per fare tifo perché vessati da multe e diffide (una pioggia quelle in arrivo e non ancora notificate) si prenda atto della realtà mortificante in cui, a Taranto, vengono meno le condizioni minime per fare tifo.
La Nord abdica e consegna gli abbonamenti sottoscritti al presidente D’Addario.
Una decisione dolorosa che rispettiamo. Una scelta difficile ma coraggiosa, condivisa e maturata in piena consapevolezza, coerenza e onore.
Adesso tocca alla città fare la sua parte: smuovere le coscienze intorpidite dalla tv, rendere manifesto un disagio avvertito anche dai tifosi cosiddetti “normali” nei confronti dell’applicazione “sudamericana” delle locali forze dell’ordine, tempestare di e mail e fax di solidarietà alla curva le redazioni dei giornali affinché il dibattito in corso sui siti ematici dei tifosi siano pubblici e sempre più condivisi.
La Nord ha dato tanto in passato alla città di Taranto: adesso è la città che deve darsi una mossa solidarizzando fattivamente con quei ragazzi che con abnegazione e sacrificio sostengono il nome della nostra città ovunque. E non fermarsi.
Non bastano, infatti, le blande dichiarazioni di Sindaco e Presidente della Provincia. Non bastano due righe su un giornale o un approfondimento televisivo. Si può e si deve pretendere di più, coinvolgendo ed ampliando il dibattito anche e soprattutto con chi il confronto lo rifugge perché non risponde a nessuno delle proprie azioni vessatorie di stampo sudamericano.
Parliamo di questo “caso Taranto”, unico in tutto il panorama sportivo italiano.
In questo momento avvertiamo – fortissimo – il disagio e lo scoramento dei ragazzi dei gruppi. Mai come adesso è importante far sentire loro la vicinanza della città; così come sono stati stigmatizzati gli errori del passato, con maggiore foga e irruenza dobbiamo far sentire loro quanto è vitale il loro supporto per le fortune del nostro Taranto.
Nella passata stagione raccogliemmo dei fondi per coprire parzialmente quelle vergognose e “scientifiche” multe. Perché a pagare – guarda un ò – sono sempre gli stessi. In questa stagione bisseremo l’iniziativa con un’iniziativa simpatica che renderemo pubblica a breve. Ma la nostra non può essere un’iniziativa isolata. Deve ampliarsi e per far ciò è necessario il contributo fattivo di tutti. Con ogni strumento necessario, in base alle proprie possibilità.
Una volta accertata la solidarietà e la vicinanza della città sarà necessario un confronto franco su tutti i fronti con gli ultras che devono necessariamente aprirsi maggiormente dalle loro legittime posizioni intransigenti. Ma questo è uno step successivo: questi ragazzi avvertono il peso della solitudine. Tocca alla tifoseria, questa volta, incitare la Nord a far tornare il ruggito che tutt’Italia ci invidia. Alla faccia di chi cerca subdolamente di affossare una delle tifoserie più passionali d’Italia.
AVANTI CURVA NORD "
S.O.S. San Benedetto del Tronto:
"sono sempre io, Daniele, da San Benedetto del Tronto.
Non sò se l'hai saputo, ma domenica scorsa ci hanno vietato la prima trasferta di questo campionato.
Appena uscita la notizia siamo rimasti tutti un pò scioccati: quest'anno ci aspettavamo il divieto per alcune trasferte contro delle rivali, ma la Maceratese, chi li ha mai visti, chi li ha mai considerati! Alcuni dicono sia per alcuni fatti accaduti nella trasferta prima, altri perchè noi Sambenedettesi siamo gemellati con i Civitanovesi, storici rivali dei maceratesi. Bho non l'abbiamo proprio capito, fatto stà però che parlando con il mio gruppo di amici da stadio, non c'è stato alcun dubbio riguardo la nostra presenza in questa trasferta vietata.
Fino alla domenica stessa non sapevamo quanti ne saremmo potuti essere a "sfidare" il divieto, pensavo pochi, ed infatti è stata con grande sorpresa quando siamo arrivati allo stadio, che abbiamo trovato un centinaio circa di altri Sambenedettesi. Abbiamo ripreso le speranze, convinti che visto il numero ed il fatto che occupavamo l'unica strada di accesso ai distinti(settore che contiene sia i tifosi di casa che gli ospiti), la polizia avrebbe lasciato andare e ci saremmo potuti accomodare sui gradoni, pagando il dovuto biglietto. Ma invece a vietarci l'entrata c'era una fila di poliziotti in asetto antisommossa, tra i venti ed i trenta elementi, irremovibili, CHE CONTROLLAVANO A CHIUNQUE ENTRASSE LA CARTA D'IDENTITA PER VERIFICARE L'EFFETTIVA RESIDENZA NELLA CITTA DI MACERATA! Roba da matti, in uno stadio da 3'000 posti, con i tifosi di casa che saranno stati si e no circa 400 unità, con i biglietti che sembravano quelli dei cinema, la polizia controllava la carta d'identità ad ogni persona che doveva arrivare al proprio settore. E ne sono successe di cotte e di crude: un signore anziano tifosissimo della maceratese e con il biglietto già in mano, non è stato fatto passare perchè aveva residenza a Villa Potenza, paesino a 3-4 chilometri da MC, stessa sorte per un signore nato sempre a Macerata ma che per motivi di lavoro ha residenza a Pesaro! Era incedibile. Ma ancora più incredibile è stato il passaggio degli Ultras Maceratesi affianco a noi, non un insulto, non una manata, niente di niente: in fin dei conti non abbiamo mai avuto problemi con loro, quindi non c'era il motivo per cui creare disordini! Però, la trasferta era stata vietata per un elevato rischio di scontri con la tifoseria locale!
Mentre la partita era già iniziata, noi stavamo ancora in strada, controllati dalle telecamere dei poliziotti, iremovibili sulle loro decisioni. Fortunatamente, il nostro gruppetto ed una quindicina di persone siamo riusciti a posizionarci su una collinetta da cui si intravedeva la partita, con il benestare della Digos che ci ha tenuto sott'occhio per tutto il tempo, mentre gli Ultras hanno deciso di andarsene sfilando per le vie di Macerata intonando qualche coro.
Per dovere di cronaca la partita è finita 0 a 0, con 3 rigori che non ci sono stati assegnati, e con un presidente, il nostro, infuriato, che ha sparato a zero contro la lega: lui la motivazione al divieto di trasferta l'ha trovata, alla stampa ha detto che noi tifosi non siamo potuti entrare perchè altrimenti la partita non sarebbe finita al 90', ma sarebbe proseguita con una caccia all'arbitro ed ai suoi collaboratori, e fà riflettere tutto ciò, non sembrano accuse sparate a caso...
E pensare che in queste categorie immaginavo un calcio più basilare, più vecchio stampo, senza imbrogli ma solo con la voglia di giocare e vincere, ed un ambiente allo stadio molto più libero, più elastico, senza troppa polizia e senza troppi controlli. Invece non è cambiato niente, proprio un bel niente!
Un saluto da San Benedetto! Daniele ps= ti ho allegato due foto a riguardo...

Fuori dallo stadio in attesa del nulla

Corteo finale
S.O.S. Angri: "Ciao Lorenzo,non so se ne sai già a conoscenza. Domenica 27 ad Angri in occasione della partita di serie D girone H tra Angri-Francavilla gli ultras di casa avevano deciso di realizzare una protesta pacifica con volantini e striscioni contro la tessera del tifoso.Sono giunte notizie che i tutori del (dis)ordine hanno sequestrato il materiale e minacciato gli ultras di non realizzare la protesta.
Giunge una notizia imprecisata che un tifoso sia stato picchiato dalle fdo ed è di oggi la notizia che sono stati notificati due daspo,credo per un anno,con la motivazione di striscione irriguardoso ai danni del ministro (sullo striscione c'era scritto no alla tessera).
Vorrei che mettessi in risalto questa notizia. Se non sbaglio sino ad ora non si era sentito di diffidati a causa di proteste anti tessera.
E' inoltre risaputo che nella cittadina salernitana negli ultimi tempi ci sia stata una forte represione e restrizione verso i gruppi organizzati che hanno portato gli stessi a sciogliersi e ad autosospendersi. Un saluto Marco".
Da Ravenna:
"Ieri (28/9) ultras di di Bologna, Ravenna, Parma, Geno(v)a, Fano, Fermo, Jesi, Fortitudo hanno protestato sotto le torri di Bologna  contro l'arrivo di Maroni, invitato d/all'università (giurisprudenza,  poi spostato nell'aula magna) per una pagliacciata sullo sport e sulla  sicurezza che valeva 8 crediti formativi a chi gli batteva le mani.Una 50ina di persone in presidio dietro uno striscione (NO alla  tessera del tifoso). Tantissimi i volantini distribuiti e tantissime  le persone che ci hanno chiesto cosa stavamo facendo.
Il 99% ci ha dato ragione e addirittura si è incazzato pensando alle  stronzate che fino adesso ha sentito in tv o letto nei quotidiani!
Trovi un resoconto (giusto per te, per capire com'è andata) poi due  foto e un filmato (ne trovi altri su repubblica o su indymedia che  puoi tranquillamente usare/distribuire) su www.ravenna1913.org Ciao e grazie per quello che fai. No alla tessera del tifoso info@ravenna1913.org
Reggio Calabria:

Il DASPO al presidente dell'Akragas suscita qualche interrogativo: "e il daspo al presidente del milan che ha detto che Mangano era un eroe ?"
Direttamente dall'Uruguay, Mikael mi manda la foto di questo anziano signore del Nacional con una torcia in mano, reato definito "grave" dal Ministro dell'Interno Maroni.

Una e-mail di Gianluca: "Ciao Lorenzo, ho appena dato un'occhiata ai tuoi aggiornamenti. In pratica, da quanto ho capito, se non sono abbonato o non ho un amico abbonato che mi possa comprare un biglietto per assistere alla partita col Napoli, non potrò vederla. A maggior ragione perchè non sono della provincia di Roma e quindi non saprei neppure dove eventualmente comprarlo. I miei complimenti a sti stronzi! E a questa società che dovrebbe almeno esercitare il diritto di difendere i propri tifosi! AS ROMA(società) (snip)! Perdonami Lorè, ma sto davvero incazzato! Questi non si meritano nulla!
Per non parlare dello stadio Franco Sensi... AGOSTINO DI BARTOLOMEI, altro che franco sensi. Ti saluto, Gianluca".
Sempre su Roma/Napoli:
Roma-Napoli: biglietto solo se si conosce un abbonato
Ulteriori restrizioni da parte della Prefettura di Roma per le modalità di vendita dei biglietti per Roma-Napoli, in programma domenica prossima. Oltre agli abbonati, i tifosi della Roma potranno acquistare i tagliandi, soltanto per i residenti nella provincia di Roma, previa presentazione di una fotocopia del documento di identità e con un abbonato che si presta da garante. La chiusura della vendita dei biglietti è prevista alle ore 19.00 del giorno precedente la gara.
Lorè ormai stanno a delirà... senza parole!"
Sullo stadio:
"Non voglio questo stadio.....non voglio spalti attaccati al campo....non voglio vivere lo stadio 7 gg su 7....non voglio questa presidenza.....non voglio
questo sindaco....non voglio questa presidenza regionale....non voglio che le mie domande debbano essere fatte da pappagalli e grilli parlanti vestiti da
giornalisti.....voglio solo che te ne vai......rosella sensi vatteneeeeeeeeeeeeeee (snip..snipp...snip..snip....snipp....snip snip snip....e poi snip!!!!!!) ciao lorè grazie per lo spazio".
Per finire, aggiunte alcune belle foto di Palermo/Roma.
Franco Peccenini, 1975/76

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