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30 ottobre 2005 (sera): on line le foto di Roma/Ascoli. Avrete notato tutti l'orrenda musichetta con cui hanno tentato, dopo il primo gol della Roma, di storpiare l'emozione del pubblico. Spero che l'esperimento NON venga ripetuto, ed infatti il secondo gol, in cui l'unica musica è stato il giorire del pubblico, ce lo siamo goduto di più. Al riguardo mi scrive David, tifoso del Norwich City: "Ho capito bene che stanno mettendo la musica dopo i gol della Roma? Molti club lo fanno in Inghilterra ed è terribile. Quando segna il Norwich mettono un motivetto samba. Si tratta di certo dell'americanizzazione dello sport. Sicuramente, per ogni tifoso, che sia ultras o no, il miglior suono che si può udire dopo che la tua squadra segna è l'intero stadio che esulta ed impazzisce di gioia! Questo è solo un altro passo del calcio moderno. Saluti a tutti i tifosi della Roma".
NO ALLA MUSICA
DOPO IL GOL


30 ottobre 2005: ricevo e pubblico: "Ciao sono Valerio, un tifoso della Roma, scrivendo al personaggio dell'"indiscreto" per e-mail senza insulti ho ricevuto solo che apprezzamenti poco carini su Roma e i Romani con evidenti segni di odio verso Roma, senza parolacce ma con parole razziste verso di noi (ad eccetto come dice lui per chi abita ai Parioli) dicendo che il male di Roma sono gli Ultras e che comandano loro il calcio e naturalmente siamo noi la rovina del calcio. La cosa che piu mi ha fatto male è stata la risposta ad una mia domanda: "sai cosa vuol dire lavorare 12 ore al giorno !?" risposta: " Neanche mi interessa, non ti lamentare perche' sei Romano e quindi non vestirai mai giacca e cravatta come me". Volevo solo chiederti se oltre a publicare tutto il suo articolo publicassi anche il suo odio verso Roma. (ps non credo di essere l'unico ad essere ttrattato cosi!
Ciao e Forza Roma !!"
Questa la e-mail: dominique.antognoni@tiscali.it
settembre 1981, Roma/Avellino: un pacifico invasore giallorosso inseguito da un poliziotto
Tafferugli tra tifosi del Montevarchi e della Sangiovannese al termine della partita di ieri sera al comunale Brilli Peri, valida per il torneo della coppa Italia serie c.
Un gruppo di ultras del Montevarchi ha lanciato sassi e petardi nei confronti di tifosi della Sangiovannese nell’area del parcheggio dell’Ipercoop, mentre questi venivano scortati da polizia e carabinieri. Accortisi della presenza delle forze dell’ordine, gli ultras montevarchini si sono dati alla fuga. In pochi minuti sono stati identificati 7 ultras, cinque maggiorenni e due minorenni. Uno dei maggiorenni ha colpito un carabiniere con un calcio per evitare l’arresto. Per i cinque maggiorenni è scattato immediatamente l’arresto mentre i due minorenni sono stati denunciati al tribunale dei minori di Firenze. Gli arrestati si trovano nel carcere di Arezzo: il processo per direttissima è fissato per lunedì prossimo. Sono in corso ulteriori indagini per identificare gli altri tifosi del Montevarchi sfuggiti alla cattura. Guai in vista anche per alcuni tifosi della Sangiovannese che, prima della partita, hanno tentato di forzare il cordone della polizia per entrare allo stadio senza biglietto. Questi tifosi, in via di identificazione, hanno danneggiato il bagno della curva ospiti e lanciato oggetti verso la polizia ferendo tre agenti.


29 ottobre 2005: ho rintracciato altre partite della Roma di cui non v'era traccia negli annali (neppure nella "Cronologia della grande Roma" dell'ottimo Massimo Izzi. Si tratta di:
13.09.1975 New York Cosmos/Roma 1-3
27.06.1976 Rochester Lancers/Roma 0-1
21.05.1980 Vancouver Whitecaps/Roma 1-1 (Trans-Atlantic Cup)
24.05.1980 New York Cosmos/Roma 5-3 (Trans-Atlantic Cup)
29.05.1980 Toronto Blizzard/Roma 1-2 (14789 spettatori)
01.06.1977 Vancouver Whitecaps/Roma 1-2
13.06.1977 Tampa Bay Rowdies/Roma 1-1
I marcatori ancora non li ho trovato, ma con un  po' di pazienza ce la farò.
Inserite alcune foto calcistiche nella stagione 1978/79. Tra queste, gli episodi di violenza in Roma/Torino 0-2 dello stesso anno che hanno portato al ferimento del granata Salvadori e dello stesso Giagnoni, allenatore della Roma dell'epoca, ma anche il ritorno di Francesco Rocca in Roma/Bologna.
Tutto era tenero e leggiadro alla fine degli anni '70...:
Perugia/Fiorentina 1978/79
I fans del Wisla Cracovia (Polonia) nella stagione 1978/79


28 ottobre 2005: aggiunte foto e resoconti di Inter/Roma. Post derby: ho ricevuto una e-mail in cui mi si chiede di commentare gli incidenti tra romanisti e laziali dalla parte del Ministero degli Esteri, ed in particolar modo il fatto che nel corso degli stessi scontri ci siano stati alcuni ferimenti abbastanza gravi, taciuti da stampa e Questura perché bisogna dimostrare che la legge Pisanu funziona e perché entro un anno si sceglierà se l'Italia sarà la sede degli europei 2012, con notevoli accrescimenti dei portafogli di lorsignori.
Che dire? Credo che la gravità degli incidenti vada valutata di pari passo con quanto già avvenuto in Inghilterra. Abbiamo già avuto modo di parlare dei cosiddetti "superhooligans" d'Oltremanica, gruppi elitari che fanno un tipo di violenza "ragionata" e non spontaneistica come un decennio o due decenni fa. La repressione non può che portare anche a questo: se quindi negli anni '80 erano centinaia e centinaia le persone che si recavano sotto il settore ospiti ad aspettare gli avversari (e la violenza che ne scaturiva era spesso più rituale che reale, proprio perché prevedibile e perché coinvolgeva anche persone... più tranquille), oggi chi accetta il rischio è solo il più deciso: ciò che può venir fuori è assai meno prevedibile e, di conseguenza, più pericoloso. Non mi si chieda di dare giudizi: mi limito - da ex frequentatore di curva - ad osservare il fenomeno, visto che c'è chi si diverte drogandosi, chi si diverte a fare a pugni e chi si diverte in mille altri modi. Il fatto che qualcuno si sia fatto male naturalmente dispiace, anche se è perfino ovvio osservare che se vado a 200 all'ora su una strada statale è facile che questo accada.
Passando ad altro, ma non troppo, si sente spesso parlare - spesso a sproposito - di "territori" intorno allo Stadio Olimpico e di zone neutre. Di cosa si sta parlando? Bene, proviamo a spiegarlo. La comunità ultras è fortemente territoriale e, proprio come l'animale, difende la propria zona. Qualunque sconfinamento del rivale può portare ad episodi di violenza. Naturalmente se a sconfinare è un tifoso normale la cosa può essere rischiosa ma non tanto quanto se a sconfinare è un gruppo rivale. Grosso modo si può dire che il territorio è diviso secondo questo schema:

Come si può notare, l'area "romanista" è più ampia, mentre quella laziale è più ristretta e protetta perché delimitata dalla salita di Monte Mario e dall'edificio del Ministero degli Esteri.
Inseriti video tifo nelle pagine di Roma/Lazio ed Empoli/Roma. Inserito il programma di Tromso/Roma nella pagina dedicata ai programmi 2005/06.
Tra i links stranieri, inserito quello degli YALI, tifosi turchi del Göztepe, con cui la Roma giocò nel 1969/70. Un ragazzo turco mi ha mandato, con molti sforzi, un video veramente rarissimo: Göztepe/Roma del 1969/70. Quando l'ho visto mi sono sentito male. Andate a visitare il loro sito per ringraziamento per piacere!
Vi segnalo poi questo giornalino olandese che mi è stato inviato... per ordinarlo www.ultrasmagazine.nl:

Visto che siamo passati all'estero, ecco le multe nel campionato svedese:
1  Djurgården 85 000 kr 13 6 538 kr
2  Hammarby 60 000 kr 6 10 000 kr
3  Malmö 35 000 kr 4 8 750 kr
3  Göteborg 35 000 kr 4 8 750 kr
5  Assyriska 25 000 kr 3 8 333 kr
6  Landskrona 15 000 kr 2 7 500 kr
7  Helsingborg 10 000 kr 2 5 000 kr
8  Elfsborg 5 000 kr 1 5 000 kr
8  Örgryte 5 000 kr 1 5 000 kr
8  Häcken 5 000 kr 1 5 000 kr
8  GIF Sundsvall 5 000 kr 1 5 000 kr
14  Gefle 0 kr 0 0 kr
14  Halmstad 0 kr 0 0 kr
14  Kalmar 0 kr 0 0 kr


27 ottobre 2005: in costruzione la pagina di Inter/Roma.
Oggi c'è questa cosa. L'avessi saputa prima! Poiché c'è anche il Dottor Tagliente, sarebbe carino se qualche studente gli sottoponesse i dati del suo Osservatorio, sul quale qualche giorno fa abbiamo fatto una inchiesta....
Europei 2012: Italia candidata o vincente??.
Roma, Giovedì 27 Ottobre h. 16.30
presso l’Aula Magna della facoltà di Scienze della Comunicazione
(Caserma Sani di Via Principe Amedeo 184 a due passi da Piazza Vittorio Emanuele)
Gli studenti della sapienza incontrano:
Giancarlo Abete, vice presidente FIGC.
Ilaria D’Amico, giornalista sky.
Claudio Lotito, presidente SS Lazio.
Damiano Tommasi, calciatore As Roma membro associazione italiana calciatori.
Franco Baldini, direttore sportivo.
Francesco Tagliente, responsabile dell' Osservatorio delle Manifestazioni Sportive.
Roberto Giachetti, deputato.
Antonio Mussino, Professore de la Sapienza.

L’Italia è una delle finaliste per l’assegnazione degli Europei del 2012. Manca poco più di un anno alla decisione finale. Scopriremo insieme i punti forza e di debolezza della nostra candidatura, come il calcio italiano si stia evolvendo in questi anni e quale sia l’approdo finale. Sicurezza negli stadi, privatizzazioni degli impianti, investimento nei vivai, etica dello sport, gestione dei diritti televisivi e prospettive economiche: è questa l’occasione che aspettavamo per ridare slancio allo sport più amato dagli italiani.Un pomeriggio per parlare di calcio all’università.

Vi invitiamo a partecipare numerosi!
 

Per informazioni:
Giulio Bolaffi 3384632220
Andrea Casu 3381676487

Avete letto questa cosa, pubblicata su "L'indiscreto"?
Il grande cuore giallorosso
di Dominique Antognoni
Hotel Brun, vicino a San Siro, vigilia della partita Inter-Roma. Qui spesso vengono le squadre che devono affrontare Milan e Inter. Uno dei nostri amici giallorossi ci aspetta nella hall. E' seduto assieme a Totti, Bruno Conti, Montella, De Rossi, Chivu, Mancini, Perrotta, Taddei, eccetera (o forse è uno di loro, per la sua incolumità personale non possiamo dirlo): non è un giocatore da copertina, ma è comunque un bravo professionista. Appena ci vede si alza e ci sediamo a qualche tavolo più in là. E' teso, deve parlare, deve sfogarsi. Basta che gli chiediamo come sta e lui si lancia in un monologo che ha dell'incredibile solo per chi non conosce l'ambiente calcistico romano. Ascoltatelo, come abbiamo fatto noi.

"Non ce la faccio più. Sento che sto per esplodere, anche se il più delle volte mi sento svuotato, senza stimoli. L'unica voglia che ho è quella di scappare il più lontano possibile da Roma e dalla Roma. Tutto va male, tutto. La squadra è scarsa: come facevano a pensare che si potesse lottare per le prime posizioni, quando con la stessa squadra l'anno scorso abbiamo appena evitato la retrocessione? I tifosi ci massacrano, prima del derby ci hanno fatto capire, in tremila, che se avessimo perso ci avrebbero ammazzato. Come si sa abbiamo pareggiato, ma ieri ci hanno detto che se perdiamo contro l'Inter accadrà lo stesso. La società non solo non ci difende, ma ci fa del male, volutamente, tramite la stampa locale. So che pare una follia, anche raccontata a chi vive di calcio come voi, ma ci sono dei dirigenti che gonfiano qualsiasi cosa, facendo affermazioni false, per influenzare in modo scientifico i giornalisti. Perché? Semplice, così la colpa è nostra e non della società. Un esempio? A Empoli Chivu ha preso una botta al tallone, niente di grave. Cosa hanno scritto? Che ha una distorsione alla caviglia. Il giorno dopo i tifosi gli dicono che si fa sempre male, che è uno molle. Un altro esempio? Il contratto di Cassano: gli stessi dirigenti ad Antonio dicono una cosa, ai giornalisti un'altra. E così agli occhi della gente quello che fa la brutta figura, il mercenario, risulta essere Cassano. Un altro esempio ancora? Quello che viene fatto con i giovani: un giorno fenomeni, il giorno dopo scarsi. E non è la stampa a cambiare idea da un giorno all'altro, ma proprio chi qui dentro lavora e dovrebbe avere un minimo di coerenza. In questo quadro come fa un giocatore a sacrificarsi davvero per la Roma? Gli stessi dirigenti hanno detto ai giornalisti-amici che sono in quattro, i veri colpevoli dell'andamento cattivo della squadra: Mancini, Chivu, De Rossi e Montella. Ovvio che poi i tifosi, soprattutto quelli volgari e violenti, se la prendano con loro: se io fossi uno di questi quattro aspetterei solo il momento giusto per andarmene. Anzi, lo aspetto lo stesso. Prima del derby le nostre macchine sono state colpite, ci hanno sputato addosso. Poi arriva in macchina Totti e tutti lo baciano, lo adorano. Ma come, per lui sempre baci e per noi sempre sputi? Ma a Roma è così, Totti verrà sempre considerato il migliore, l'unico senza colpe. Alla Roma comandano gli ultras, è pazzesco. Le radio romane dicono quello che vogliono gli stessi tifosi, poi così anche i giornali: senza il minimo senso critico, senza andare a vedere se il personaggio tanto amato dai tifosi sta facendo il furbo. Tremendo. Mancini in estate non ce la faceva più, è arrivato a un punto tale da andare da solo a Milano, alla sede di calciomercato, per cercarsi una squadra. Ha rischiato il linciaggio, al suo ritorno. Tre giorni prima del derby abbiamo giocato a Tromsoe, in Norvegia, in Coppa Uefa. Un freddo cane, molti titolari non hanno giocato e qualcuno è stato in panchina. Un freddo cane, preso inutilmente, se Spalletti non aveva comunque intenzione di far giocare certi elementi. Poi hanno deciso di non tornare subito a Roma, bensì il giorno successivo, a poco più di 48 ore dal derby. Ma come, ci siamo addormentati alle tre del mattino e alle sette ci siamo dovuti svegliare? Poi abbiamo preso un aereo dove non c'era spazio per muovere i piedi, tutti avevamo dei dolori quando siamo scesi, anzi, dico di più, nel secondo tempo del derby sono tornati i dolori. Roma sarà anche una bella città, se sei un turista o una persona normale, ma io non riesco più ad andarci. Vorrei scappare, ma come tutti quelli che vorrebbero scappare ho un contratto. Fortunato Cassano ad essere in scadenza....Veniamo descritti come mercenari, ma in realtà accettiamo di prendere i soldi quando capita e alle condizioni che la società ci propone: solo che nessuno lo scrive. Poi si chiedono perché tutti vogliamo andarcene alla Juventus, al Milan o all'Inter. Il vero problema è che queste tre società non ci cercano...''.

Dominique Antognoni
dominique.antognoni@tiscali.it



26 ottobre 2005: aggiunti alcuni resoconti e altre foto su Roma/Lazio. Aggiornata la Coppa Disciplina.


24 ottobre 2005: in costruzione le pagine di Roma/Lazio.

23 ottobre 2005: inserita la pagina relativa al prederby di Trigoria.
PER FRANCESCO:
Aggiunte altre foto nella pagina 2 di Tromsoe/Roma. Aggiunte molte foto nella stagione 1959/60 (compreso il derby Roma/Lazio 3-0)
Mi viene segnalato che in un centro commerciale (non dirò quale per non dare dritte a nessuno) ci sono ancora - alle ore 12.00 - 3000 biglietti per i lazieli.
Ora: non c'è il divieto di vendere biglietti per i tifosi in trasferta il giorno della partita, visto che è stato detto che le biglietterie sono ufficialmente chiuse?
Come faranno a comunicare i nominativi di chi acquista il biglietto?
Preciso che io sono favorevole alla vendita dei biglietti allo stadio il giorno della partita, ma intendo dire che se le norme di fatto nno vengono applicate, è inutile farle!
Al riguardo, sul sito della Gazzetta dello Sport c'è la possibilità di dire la propria sul decreto Pisanu. Facciamolo in massa in quanto l'opinione pubblica si forma in questo modo, costringendoli a riflettere.
Andiamo a 45 anni fa...:
Napoli/Genoa 1959/60
L'area del Foro Italico nel 1959/60
Juventus/Fiorentina 1959/60
Stasera dopo la partita metterò le prime foto di Roma/Lazio. Le altre potrò metterle solo lunedì sera.

22 ottobre 2005: tratte da alcuni giornali norvegesi, alcune belle foto - anche di tifosi al seguito - di Tromsoe/Roma. Aggiunte 4 foto di Arsenal/Roma 2002/03. Iniziata la pagina 40 di memorabilia. Inserita la pagina 2 di Tromsoe/Roma.
Forse non c'entra molto, ma non so se qualcuno di voi ha scaricato il programma "Google earth": in pratica c'è la Terra ripresa dal satellite. Io ho appena finito di guardarmi lo Stadio Olimpico, di cui si vedono le righe del campo, sono andato a vedere casa mia e già che c'ero me ne sono andato a Tromso. Con il mouse, tenendo cliccato il tasto sinistro, ci si sposta in qualunque punto del mondo. Con la rotellina del mouse si fa lo zoom. Impressionante.
Ah bè, d'altra parte con i biglietti nominativi....:
Secondo il rapporto della Questura dovranno rispondere anche di istigazione alla violenza 
 Derby, notte di botte e denunce
 Finiscono nei guai ventuno tifosi giuliesi e quattordici teramani 

 Mai più derby di notte. Le Forze dell’Ordine lo chiederanno con forza non solo perchè di notte è più difficile controllare certe situazioni ma anche perchè in campo scende anche l’alcool. La maggior parte dei tifosi fermati erano in stato di ebbrezza. E questo non facilita di certo la loro posizione. Al momento la Questura, nel primo rapporto inviato in Procura, ha segnalato e denunciato 21 tifosi del Giulianova e 14 del Teramo. I reati sono gravi: per la prima volta compare l’”istigazione a delinquere”, seguito da incitazione alla violenza e poi ancora danneggiamento che, in questo caso, appare come il reato minore. Ma l’elenco delle persone coinvolte potrebbe allungarsi dal momento che, come dicono in Questura, si stanno ancora vagliando le posizioni personali di alcuni tifosi e si stanno visionando i filmati che anche in questa circostanza sono stati girati dalle Forze dell’Ordine, sia polizia che carabinieri. Tra i denunciati ci sono dieci minorenni e di questi sette sono di Giulianova. Non ci sono stati feriti gravi, solo un tifoso giallorosso si è fatto medicare dal personale dell’ambulanza del 118, che era di servizio allo stadio. Quanto avvenuto è limitato a prima dell’inizio della gara quando un gruppo di tifosi giuliesi è arrivato alla stazione di Teramo in treno. Sostengono che non c’era nessuno a scostarli. La Questura replica che c’erano agenti in borghese e che, in ogni caso, all’inizio del gruppo, c’era un’auto dei carabinieri. Rispondono i tifosi giuliesi: l’auto del carabinieri, con lampeggiante acceso, arriva a in corrispondenza di Porta Madonna ed abbandona il gruppo. E qui a qualcuno è venuta la malaugurata idea di transitare lungo corso Cerulli e De Michetti e quindi in centro invece di svoltare a sinistra e incolonnarsi sulla circonvallazione. In centro ci sono stati gli scontri con i tifosi teramani, che appaiono all’improvviso muniti di sassi e bastoni. Secondo la Questura questo transito in centro ha suscitato grande disagio e preoccupazione tra cittadini e commercianti, alcuni dei quali chiudevano le serrande dei propri negozi. Nello scontro tra supporters giuliesi e teramani sono finiti in frantumi i parabrezza di due auto in sosta, sono stati divelti cestini portarifiuti e rovesciati cassonetti. Sono stati lanciati sassi e un bastone che ha raggiunto al volto il vice questore Matteo Del Fuoco ed anche un grosso pentolone d’acciaio. Tutti i ”protagonisti” sono stati accompagnati in Questura per essere identificati. Il sindaco di Teramo Chiodi invita la magistratura «ad utilizzare un metro rigoroso per scoraggiare il ripetersi di tali situazioni». 



21 ottobre 2005: in costruzione la pagina di Tromsoe/Roma.

20 ottobre 2005: nella pagina dei biglietti, rimediata, grazie a Max, una chicca: il biglietto di Bruges/Roma 1974/75 (Coppa UEFA).
Inseriti molti biglietti nella stagione 1983/84.
Michele mi scrive: "Ho un distinto sud , pagato 25 €. Se qualcuno ha una sud faccio il cambio (per legge entro venerdì in modo che sia possibile comunicare il cambio alla As Roma). E-mail: micheledigregorio@fastwebnet.it
Torino/Milan, 1958/59. Invasione di un tifoso granata.


19 ottobre 2005: settimana pre-derby. Ho letto l'intervista di Giacomino Losi. Giacomino Losi sta - a pieno titolo - tra le bandiere della Roma pur essendo nato a Cremona. Giacomino Losi è come Francesco Rocca, Bruno Conti, Amadeo Amadei. Agostino Di Bartolomei. Giacomino Losi ha detto che quando entra a Trigoria neanche lo salutano.
NEANCHE LO SALUTANO?
Allora, un calciatore della Roma, Totti compreso, quando entra Giacomino Losi "Core de Roma" a Trigoria si dovrebbe mettere sull'attenti e portargli la borsa, se ne ha una in mano, chiedere se si vuole pulire le scarpe su di lui e poi dirgli "Signore, di cosa ha bisogno?". E sto parlando di Totti pur sapendo che il nostro Capitano ha dimostrato di essere legato alla Roma. Figuriamoci qualcun'altro. Di questa gente straviziata ne abbiamo le palle piene. Anche se siamo nel 2005, anche se ormai il calcio è diventato una barzelletta, io a tutti 'sti coatti - perché di coatti si tratta - prima di fargli firmare il contratto li chiuderei in una sala e li obbligherei - in questo caso ci vorrebbe un Rozzi, un Anconetani, un Dino Viola - a capire per chi cazzo stanno giocando. Finita la proiezione, all'annoiato, a quello che fa il sorpreso, a quello che reagisce con disappunto gli direi: - Ragazzo, quella è la strada, vattene a casa tua -. Così si costruisce l'orgoglio di un club. Questa è la funzione di un direttore sportivo. Questo dovrebbe imporre un presidente che si rispetti o un amministratore delegato.
Naturalmente non mi da fastidio - per partito preso - che un calciatore guadagni miliardi, visti gli interessi che girano attorno a questo sport ROVINATO nel momento in cui le Società di calcio si sono trasformate in società con fine di lucro. Mi dà invece fastidio che un miliardario faccia il calciatore senza sapere neppure per chi gioca. Io a questi giocatorini viziati gli farei solo una domanda. "Quando è nata la Roma?". Chi sbaglia la risposta se ne può andare - scusate il termine, a volte dimentico di essere un professionista - affanculo. Sia esso Cassano, Adriano, Ronaldinho.
Detto questo, è chiaro che le colpe sono da diversificare: da un lato abbiamo giocatori che - nella maggior parte - non sono degni di giocare nella Roma, non perché scarsi - chi parla ha visto la Roma di Sperotto - ma perché assolutamente indifferenti all'amore per la maglia e a ciò che rappresenta.
Dall'altra parte, c'è qualcuno che li acquista e che evidentemente, sotto questo profilo, non gli fa un adeguato lavaggio del cervello PRIMA di fargli firmare il contratto. Ed allora per tornare a Giacomo Losi "Core de Roma", questo ha detto. E se lo ha detto lui E' LEGGE:
Core de Roma, non salutato dai calciatori della Roma a Trigoria
«È stata una prestazione vergognosa, questi non sono degni di
vestire la maglia giallorossa. La dovrebbero sentire addosso come una
seconda pelle, e invece vestono quella maglia come fosse una camicetta
qualunque. E io mi incazzo da morire...». Non usa mezzi termini e non
fa sconti Giacomo Losi, core de Roma, 15 anni con la Roma e mai un
passo indietro quando stava in campo. È intervenuto ieri a "Tutta
la vita": «Dopo una vittoria parlano di scudetto, si vergognino. Ieri
hanno perso una partita contro una squadra di... pizza e fichi. Con
tutto il rispetto non esiste che la Roma si faccia maltrattare da
Siena ed Empoli, avendo la superiorità numerica, per giunta».

E allora?
«La società deve intervenire. Io li avrei portati subito in ritiro. Ai
miei tempi si faceva, perchè ora no? In campo i giocatori devono
dimostrare attaccamento e voglia di giocare.
Diamo qualcosa a questi tifosi che fanno sacrifici e affrontano tutte
le trasferte per andare a vedere questa squadra. Se io fossi andato
ad Empoli sarei tornato a Roma imbufalito. La partita si può anche
perdere ma almeno bisogna giocarsela, invece sembrava che stessero
in campo per farci un piacere».

Salva qualcuno tra quelli che sono scesi in campo ad Empoli?
«Nessuno, non ho visto un giocatore all'altezza. Ecco perché dico che
la società deve intervenire. Paga questi ragazzi come grandi campioni
e non riceve niente in cambio. Qui non si parla di una partita andata
male: lo scorso anno è stato vergognoso e quest'anno sembra
indirizzato nello stesso verso. Hanno imbroccato due partite e ne
hanno fallite cinque. Questo andazzo deve finire. Questi giocatori
dovrebbero sentire il peso e la responsabilità della maglia che
portano. Appena arrivano a Roma invece si sentono onnipotenti,
strapagati, serviti e riveriti da tutti».

Forse a gennaio bisognerà pensare a vendere...
«Più di qualcuno non è più degno di stare a Roma. Una volta lontano,
forse rimpiangerà squadra, città e tifosi. Il tempo dell'attesa è
finito. Basta con il buonismo, basta con i complimenti e col farli
sentire idoli dopo una partita o un pezzo di partita o una giocata.
Sento sempre parlare di fenomeni. Ma dove stanno? Qui di fenomenale
c'è solo lo stipendio che percepiscono».

Sbaglia anche la tifoseria,quindi?
«In un certo senso sì. E io mi metto tra loro, perché della Roma sono
stratifoso. Dobbiamo considerare i giocatori per quello che sono oggi:
atleti che non rendono. Gli è rimasto solo il nome... Perché poi in
campo vincono gli altri. Fanno ridere i polli».

Come dice Montella, sono sopravvalutati?
«Montella pensi a tornare a segnare, perché ad Empoli non l'ha toccata
mai. Eccetto qualcuno, e sappiamo a chi mi riferisco, gli altri non
hanno dimostrato niente nella loro carriera. Devono ancora farne tanta
di strada prima di essere definiti grandi. Mi sembra di tornare agli
anni '60, ai tempi di Angelillo, Da Costa... Vincevamo tre partite e
finiva lì. Si sentivano fenomeni e solo in due o tre tiravamo la
carretta»

Arriva il derby, cosa accadrebbe in caso di sconfitta?
«Sarebbe il caos, un disastro. Guai a perdere il derby. Io non dico
che bisogna vincere per forza, ma bisogna per forza scendere in campo
con la giusta mentalità. Poi, se gli avversari sono più forti
meriteranno loro, ma io non credo che la Lazio sia più forte della
Roma... E allora niente scuse e tirino fuori cuore e anima».

Sembra ci sia quasi paura di giocare. Il derby è una paura in più?
«Se è così peggio mi sento. Questo mi farebbe più paura... della
paura. Se temono di afffrontare il derby allora significa che sono
davvero una piccola squadra composta da piccoli uomini, non degni di
rappresentare questa città. Roma merita un'altra mentalità».

Dovrebbero sentirla i giocatori della Roma.
«Magari invece di caricarsi si offenderebbero. Ma non me ne frega
niente. Dico quel che penso. 
Quando vado a Trigoria e mi incontrano
neanche mi salutano, 
figurati che mi frega dei giocatori della Roma, io non cerco sorrisi, io provo a difendere la dignità di noi tifosi, che non meritiamo le delusioni che ci stanno regalando questi ragazzi.
Dovrebbero fare il loro dovere fino in fondo, e invece vedendo certe
partite inizio a pensare che non lo stanno facendo... Ma li vedete come vanno in campo? Sembra che non gliene importi niente. Qui non è un reparto che non va, qui manca tutto. Questa squadra così com'è non ha né capo né coda. È allo sbando. Lo ammetto, sono molto depresso. La società intervenga. Per tutelare i suoi interessi. Per tutelare i suoi tifosi»

Da Cesena mi segnalano questo articolo:
Sabato 15 ottobre 2005 circa 750 tifosi del Cesena si recano, nel pomeriggio, a Piacenza, allo stadio Garilli, per assistere alla partita di calcio Piacenza-Cesena delle ore 16:00, valevole per il campionato di serie B 2005-2006. Quello che segue è il resoconto di quanto successo quel pomeriggio. Quello che i media non hanno saputo, voluto o potuto riportare.

I tifosi del Cesena che si presentano allo stadio sono fatti oggetto di un primo, sommario controllo – documenti di identità e biglietto – da parte degli steward presso la prima barriera. Successivamente c’è la perquisizione fatta da agenti di Polizia e Carabinieri. Dopo 50 metri la seconda barriera, dove un secondo gruppo di agenti procede a una seconda perquisizione e alla seconda richiesta di esibizione di biglietti e documenti. Superata questa seconda barriera, ci si immette nel corridoio – sempre esterno allo stadio – che conduce agli ingressi della curva ospiti. Davanti agli ingressi gli steward controllano un’altra volta i biglietti, indirizzando i tifosi verso il settore di curva indicato dal numero stampato sui biglietti. A questo punto i tifosi entrati in curva ospiti si ritrovano divisi in due gruppi, uno nel settore di sinistra, l’altro in quello di destra. I due settori sono divisi da una rete. Molti gruppi di amici, e alcune famiglie, si ritrovano divise fisicamente, con l’impossibilità di assistere insieme alla partita, questo perché il filtro degli steward non ha funzionato a dovere. Mentre qualcuno indirizzava al settore indicato, altri si limitavano a strappare i biglietti senza considerare quanto facevano i colleghi.
Dai controlli all’ingresso un gruppo di circa 30 persone viene trovato sprovvisto dei documenti di identità, ma con regolare biglietto. A costoro viene vietato l’ingresso allo stadio. Viene inoltre impedito l’ingresso a due striscioni, uno recante la scritta “SINDACO REGGI... LA BARACCA - CESENA LOTTA CON TE”, e l’altro “LA LEGA SBAGLIA TU CORREGGI”. Dopo pochi minuti la partita ha inizio. Fuori restano le 30 persone circa prive del documento e un altro gruppo di tifosi che sta discutendo per cercare di far entrare gli striscioni.
Quando in curva arriva la notizia del blocco degli striscioni e di alcune persone impossibilitate a entrare in molti cercano di uscire per tentare di raggiungere gli amici. Gli steward ai cancelli impediscono però a queste persone di uscire, chiudendo i cancelli con i lucchetti. Dopo una breve discussione gli steward aprono un cancello, facendo uscire la gente che lo desiderava.

A quel punto nel piazzale di ingresso si ritrovano circa 50-70 tifosi del Cesena insieme agli agenti di Polizia, ai Carabinieri e agli steward. I tifosi discutono con i responsabili delle forze dell’ordine chiedendo di far entrare i due striscioni e i tifosi sprovvisti di documento, ma con i biglietti. Per i due striscioni le forze dell’ordine non transigono. Le parole del Vice Questore di Piacenza sono: “Se volete, potete denunciarmi, ma gli unici striscioni che possiamo fare entrare sono quelli che hanno un chiaro ed esplicito riferimento alla partita di calcio. Altri striscioni non devono essere fatti entrare, queste sono le nuove normative”.
L’intera discussione viene filmata: sia dalle forze di pubblica sicurezza, sia da alcuni tifosi. Il Vice Questore intima ai tifosi che stanno filmando la scena di non riprendere gli agenti di pubblica sicurezza in quanto non si tollera un controllo diretto sul loro operato. Ci invita invece a chiamare i giornali o le televisioni. Il tifoso che filmava le FdO viene identificato. Per i tifosi senza documenti, ma con i biglietti, prevale il buon senso. Si decide di farli entrare. I responsabili della tifoseria, vista la scelta delle FdO. circa i tifosi sprovvisti di documenti, e al fine di evitare possibili aumenti di tensione, decidono di far rientrare tutti e di restare fuori solo in una decina per continuare la trattativa per gli striscioni. La trattativa prosegue, ma il Vice Questore non transige: quegli striscioni non devono entrare pur non avendo caratteristiche perseguibili dalla legge. Per lui, non sono a carattere sportivo.

Siamo ormai oltre la metà del primo tempo e si prende la decisione di andarsene, di tornarsene a casa. Se non possono entrare quegli striscioni, non si vuole restare. A questo punto, però, tranne una decina di tifosi, tutti gli altri sono dentro, in curva, o sulle scale di uscita. Si forma subito una gruppo di circa 30 persone che si dirige ai cancelli per uscire. I cancelli però sono chiusi, con i lucchetti. E gli steward questa volta non vogliono aprire. Ai tifosi che spiegano l’intento di voler tornare a casa gli steward rispondono: “Non possiamo, le FdO ci hanno intimato di chiudere i cancelli e di non aprire a nessuno per alcun motivo”. Chiediamo di parlare con gli ufficiali delle FdO. Si presenta un ufficiale di Polizia, al quale chiediamo di aprire. Lui ne chiede il motivo, al che qualcuno dice che si vuole tornare a casa. L’ufficiale mostra indifferenza, gira i tacchi e si allontana sordo ai richiami di chi vuole uscire dallo stadio e andare via.

750 persone, cittadini italiani, tal seguito di una squadra di calcio, si trovano così chiusi a chiave, dentro una curva, privati della libertà di poter scegliere di uscire e andare a casa. Per i due striscioni non resta altro che appenderli nella parte esterna dello stadio, davanti agli ingressi della curva ospiti.

Gli animi si scaldano, e si verificano a questo punto i primi segnali di tensione tra i tifosi che vogliono uscire e gli steward ai cancelli. Saranno gli stessi tifosi rimasti fuori a riportare la calma, intimando a quelli dentro di non cedere alla rabbia e alle provocazioni che partivano dagli steward. A circa 15 minuti dalla fine i cancelli vengono aperti, e sia gli steward che le forze dell’ordine abbandonano la scena, allontanandosi dal piazzale per portarsi più distanti di 50 metri verso la gradinata. A 15 minuti dalla fine, non ci sono più regole da far rispettare, documenti da controllare, striscioni ammessi e non, steward strafottenti. Alcuni tifosi staccano i due striscioni dalla cancellata esterna per portarli in curva, dove vengono esposti e dove raccolgono l’applauso degli stessi tifosi piacentini.

Malgrado la tensione, la rabbia e la frustrazione accumulata in quelle ore, i tifosi, a fine partita, si allontanano dallo stadio senza creare alcun tipo di problema alle forze dell’ordine.

Questa sintentica ricostruzione è fatta su dati il più possibile oggettivi e, in diverse sue parti, può essere ricostruita e confermata attraverso testimonianze dirette di alcuni protagonisti, oltre che da fotografie e videofilmati. Le conclusioni alle quali giungiamo sono le seguenti:

MANCANZA DI RISPETTO DA PARTE DEGLI AGENTI DI P.S.
All’esplicita richiesta da parte di molti tifosi di poter uscire per tornarsene a casa, gli agenti, richiamati dagli steward per avere l’autorizzazione ad aprire i lucchetti, voltavano le spalle senza dare alcuna spiegazione a quello che stava succedendo. Un libero cittadino, se decide un sabato pomeriggio di recarsi allo stadio, perde di considerazione e di rispetto da parte delle istituzioni, tanto che un agente di pubblica sicurezza si arroga il diritto di voltare le spalle a chi gli chiede perché non può uscire, andare alla macchina e tornarsene a casa.

MANCANZA DI PROFESSIONALITA’ E DI RISPETTO DA PARTE DEGLI STEWARD
Gli steward addetti al settore ospiti hanno mostrato scarsa professionalità e spiccata attitudine alla provocazione. L’atteggiamento verso i tifosi è stato canzonatorio, provocatorio e offensivo. A noi è parso che invece di garantire la sicurezza, questi steward, a Piacenza, ragionassero in altri termini. Non sappiamo altrimenti spiegarci le provocazioni ripetute ai tifosi e le istigazioni a venire alle mani con loro, salvo poi ripararsi dietro al cordone di p.s. una volta terminata la partita.

MANCATA APPLICAZIONE DELLE NUOVE NORME IN TERMINI DI SICUREZZA ALLO STADIO
La giustificazione offerta dal Vice Questore sul perché gli striscioni non entravano ci pare non sostenibile dalle nuove regolamentazioni in termini di sicurezza durante gli incontri di calcio. Gli striscioni in oggetto non erano violenti, né istigavano in qualsiasi modo alla discriminazione o all’odio. Ricordiamo ancora il loro contenuto: “SINDACO REGGI... LA BARACCA - CESENA LOTTA CON TE”, e “LA LEGA SBAGLIA TU CORREGGI”. Ci pare poco ragionevole rischiare di elevare il clima di tensione per non far entrare striscioni con un contenuto del genere, come invece sarebbe accaduto se non fosse stato per il senso di responsabilità e la capacità di controllare la situazione da parte degli Ultras della Curva Mare. A fronte di queste osservazioni, il Vice Questore ha sostenuto che striscioni che non abbiano un contenuto esplicitamente sportivo non possono entrare. A noi sembra al contrario che il contenuto sportivo ci fosse, eccome. Non è infatti chiaro il riferimento alla battaglia sostenuta dal Sindaco Reggi affinché le partite di calcio della serie B non vengano giocate il sabato pomeriggio? La sensazione, a questo punto, è che vi sia una precisa volontà di soffocare qualsiasi segnale di dissenso rispetto al nuovo corso imboccato da Galliani & Co., anche quando questi segnali non sconfinano nella violenza, nelle ingiurie o nella istigazione alla violenza. O dobbiamo forse pensare che a Piacenza, sabato 15 ottobre 2005, qualcuno ha interpretato erroneamente o strumentalmente certe leggi? Ci prenderemo la briga di approfondire questo punto, anche per farci trovare preparati nel caso in cui episodi simili si dovessero riverificare.

SEQUESTRO DI PERSONA?
Oltre 750 persone sono state trattenute, molte senza il proprio consenso, contro la loro volontà, dentro a una parte delimitata dello stadio Garilli di Piacenza. Tutto ciò senza che ve ne fossero validi e concreti motivi. La trasferta difatti non presentava particolari rischi di incidenti. Tra i tifosi del Piacenza e quelli del Cesena non ci sono specifici attriti. Peraltro, non si sono verificati incidenti né prima né durante le trattative per far entrare gli striscioni. E non se ne sono verificati neppure dopo. Come abbiamo detto, alla esplicita richiesta, da parte di molti tifosi, di poter uscire per tornarsene a casa, gli agenti di p.s. voltavano le spalle senza fornire spiegazioni sul proprio comportamento. Più che arroganza ci è perso di vedere, nei loro sguardi disorientati, un certo imbarazzo. Forse anche per loro la legge Pisanu appare di difficile interpretazione? O forse il testo abnorme di quella legge consente volutamente tali condotte?

Insomma, sabato 15 ottobre 2005, un numero consistente di CITTADINI ITALIANI, è stato privato delle più elementari libertà garantite dalla Costituzione e dal nostro complesso giuridico di norme, quali ad esempio la libertà di espressione del pensiero e la libertà di movimento. 750 persone sono state rinchiuse a chiave con i lucchetti. Si sono ritrovate in gabbia per oltre 90 minuti. Vorremmo che qualcuno ci spiegasse sin dove può arrivare la necessità di garantire la sicurezza, e se questa necessità non vada a ledere i più elementari diritti civili.

Cosa sarebbe potuto succedere se quel sabato pomeriggio, nella curva ospite, si fossero verificati degli incidenti? Cosa potrebbe succedere a 750 persone – tra cui donne e bambini – che cercano di fuggire giù per una scala e che si trovano, ad accoglierli, cancelli chiusi con i lucchetti. Non è allarmismo. Sappiamo bene che episodi come incendi, cedimenti strutturali, disordini, ecc. non sono da ritenere così lontanamente improbabili. O dobbiamo invece pensare che serrare con lucchetti una gabbia, mentre dentro 750 persone stanno assistendo a una partita, rientra in un piano atto al garantirne la loro sicurezza?

Qui vi sono tutti i presupposti per una precisa e dettagliata denuncia. Dal momento in cui le nostre sensazioni saranno supportate anche dal parere di un legale, ci riserveremo la decisione di procedere, con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione, per denunciare quello che riteniamo possa costituire ipotesi di reato e comunque un’inacettabile violenza alle libertà personali.
Il parere ve lo dò io, e non ci sarebbe nemmeno bisogno.
DENUNCIATE QUANTO ACCADUTO, punto e basta.

Inserite moltissime foto della stagione 1958/59.
Dopo di ciò, il proseguio di una notizia già data ieri: "(ANSA) - CROTONE, 18 OTT - Gli incidenti in occasione del derby di serie B tra Catanzaro e Crotone di ieri sera sono proseguiti con lancio di molotov a fine gara. Secondo quanto si e' appreso, le due bottiglie incendiarie sarebbero state lanciate da tifosi del Catanzaro contro il corteo di mezzi che stava trasportando i tifosi del Crotone fuori citta'. Stando alla ricostruzione, un pullman ha cominciato a prendere fuoco, e i tifosi del Crotone sono stati costretti a lasciare i veicoli".


18 ottobre 2005: Inserita la pagina 2 di Empoli/Roma. Altre foto anche nella pagina 1.
In merito agli incidenti di Gallipoli/Andria, qui sotto troverete il video di quanto accaduto, trasmesso dal Processo del Lunedì. Dall'analisi del filmato sembra evidente quanto accaduto: dall'esterno arrivano pietre contro gli andriesi che cercano di entrare in campo per sfuggire alla pioggia di sassi.
Una volta entrati, giustamente adirati, se la prendono con i gallipolesi, facendo il gesto di andare verso il loro settore. Insomma, se vediamo bene, alla fine non è successo niente di che.
Qualche notizia:
"(ANSA) - BUCAREST, 17 OTT - La polizia di 
Bucarest ha arrestato 30 persone per gli incidenti
avvenuti durante la partita di campionato fra 
Dinamo Bucarest e Cluj. A provocare gli scontri fra
teppisti e forze dell'ordine e' stato il modo in cui i
poliziotti avevano bloccato una persona che era 
riuscita ad 'invadere' il campo al 75' di gioco. Tutti
gli arrestati sono anche stati multati con cifre che 
vanno da circa 35 a 100 euro"
(ANSA)- LECCE, 17 OTT - Sono saliti a 19 gli 
arresti per violazioni alla legge Pisanu sulla 
violenza negli stadi per gli incidenti durante il 
match Gallipoli-Andria. Dopo gli undici teppisti 
andriesi arrestati ieri sera dopo la partita di calcio 
di C2 girone C, nel corso della nottata sono stati 
fermati anche otto sostenitori del Gallipoli


Gli incidenti
(versione mpg, 92 mb)
Gli incidenti
(versione wmv, 2 mb)

 CALCIO: BRASILE, SALE A 3 BILANCIO DEI MORTI NEL WEEKEND
OGGI TIFOSO DEL PONTE PRETA UCCISO DA SOSTENITORI DEL SAN PAOLO
San Paolo del Brasile, 17 ott. - (Adnkronos/Dpa) - 
E' salito a tre il bilancio dei morti in seguito al
grave weekend calcistico brasiliano. Oggi, nella 
citta' di Campinas, a 100 chilometri da San Paolo, 
il 28enne Anderson Thomas, tifoso del Ponte Preta,
e' stato aggredito e ucciso da alcuni sostenitori del
San Paolo mentre cercava di acquistare dei 
biglietti per la partita di mercoledi' tra le due 
squadre. Il giovane, secondo la polizia, sarebbe 
deceduto a causa delle lesioni riportate al cranio.
Dopo il fatto le forze dell'ordine hanno arrestato 7 
persone riconoscendone colpevoli  del brutale 
pestaggio. Ieri, in occasione dell'1-1 scaturito dal 
match clou tra Corinthians e Palmeiras, a San 
Paolo erano stati registrati altri due omicidi di 
tifosi.
La polizia pattuglia le strade di Campinas dopo l'omicidio del tifoso del Ponte Preta
URGE SANGUE per MILO COZZI, un ragazzo dei Fedayn vittima di un incidente stradale. 
OSPEDALE SANDRO PERTINI Via dei Monti Tiburtini n.385, dalle ore 8.00 del 18 e 19 Ottobre 2005. Grazie.


(ANSA) -CATANZARO,17 OTT -Cinque tifosi del Crotone sono rimasti feriti, non in maniera grave, in tafferugli prima del derby Catanzaro-Crotone, posticipo di serie B. E' accaduto non lontano dallo stadio. I sostenitori del Crotone si stavano dirigendo all'impianto quando hanno incontrato un gruppo di tifosi giallorossi, con i quali sono venuti a diverbio. Alcuni supporter del Catanzaro avrebbero lanciato oggetti contro un furgone e alcune automobili dei tifosi del crotone. Le due tifoserie sono tradizionalmente rivali.
Violenza anche in Romania: qui i tifosi dell'Universitatea Craiova


17 ottobre 2005 (pomeriggio): aggiunti alcuni resoconti. Stasera altre foto di Empoli/Roma.
Ohibò, ma com'è che i posti nominativi non hanno funzionato?
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO:
La Polizia ha arrestato una decina di ultras
dell’Andria dopo gli incidenti avvenuti durante la 
partita. Fermati ed ascoltati anche teppisti 
salentini. La partita è stata sospesa per 25 minuti 
ed è poi finita 3-0 per i padroni di casa 
Una decina di ultras dell’Andria (non si è appreso 
il numero preciso) sono stati arrestati dalla Polizia
per gli incidenti avvenuti nel corso dell’incontro
con il Gallipoli. Non si sono saputi i reati che sono
stati loro contestati nella Questura di Lecce, dove 
erano stati condotti insieme con numerosi altri 
sostenitori dell’Andria (un’ottantina), poi rilasciati.
Al vaglio degli investigatori è adesso la posizione 
di diversi teppisti di Gallipoli. 
– Scontri tra teppisti, lancio reciproco di sassi, 
campo invaso da spettatori in fuga e da altri che 
cercavano di mettersi in salvo, squadre ed arbitri 
in fuga negli spogliatoi, partita sospesa per 25’, 
infine ripresa e conclusasi con la vittoria del 
Gallipoli sull’Andria per 3-0. È stato un pomeriggio
di inaudita follia quello nel derby pugliese 
salentino-murgiano di C2 girone C che ha vissuto i
momenti più drammatici al 12’ della ripresa, con i
padroni di casa in vantaggio per 2-0. Il bilancio, 
provvisorio, è di tre persone (tra le quali due 
poliziotti) contuse. Ingenti i danni all’impianto e 
ad automobili. 
Sino al 12’ del secondo tempo il migliaio di 
gallipolini e i circa 200 sostenitori andriesi ospitati
in curva Sud, controllati da uno sparuto numero di
forze dell’ordine, si erano limitati a reciproci 
quanto offensivi sfottò. Poi alcune decine di 
teppisti del Gallipoli sono usciti dallo stadio, 
hanno raggiunto l’ingresso della curva Sud, ed 
hanno cominciato a lanciare sassi contro gli 
andriesi. Questi hanno risposto agli aggressori 
utilizzando le stesse pietre. Alcuni di loro hanno 
allora invaso il campo: qualcuno per mettersi in 
salvo, altri, con il volto coperto con sciarpe 
biancoazzurre (i colori sociali dell’Andria) ed 
armati con spranghe di ferro, per raggiungere i 
tifosi giallorossi gallipolini che erano dall’altra 
parte dello stadio per farsi giustizia. L’arbitro e i 
giocatori si sono rifugiati allora negli spogliatoi. 
Per tanti minuti l’erba di Gallipoli è diventata 
un’arena. 
Le forze dell’ordine sono riuscite a riprendere il 
controllo della situazione solo dopo l’arrivo di 
rinforzi in tenuta antisommossa. A quel punto la 
partita, trascorsi 25’, è ripresa con il Gallipoli che 
ha segnato un altro gol confermandosi capolista. 
Adriano Galliani spiega la contestazione subita 
alla fine della vittoriosa partita del Milan a 
Cagliari. “Nessuna contestazione, anzi. Mi hanno
applaudito poi, quando sono arrivato davanti a 
loro, parte della curva ha inveito contro la Lega 
pensando che sia la Lega a fissare i prezzi dei 
biglietti di Cagliari a 30 euro. Ma qui i prezzi sono
liberi, non li facciamo noi. Mi hanno anche 
applaudito come dirigente milanista, mentre come
vicepresidente di Lega se la sono presa con il
decreto Pisanu” .
NON CI SONO PAROLE
LA NAZIONE
FIRENZE, 17 OTTOBRE 2005 - Una settantina di 
tifosi della Fiorentina, del Verona e del Milan 
hanno partecipato sabato notte a una maxirissa 
nel quartiere di Santa Croce che si è trasformata 
in un’aggressione agli equipaggi di quattro volanti
della polizia che erano intervenuti per riportare la
calma. 
Gli agenti sono stati circondati, insultati e 
minacciati. Nei tafferugli, gli otto poliziotti sono 
rimasti leggermente contusi e feriti, ma alla fine, 
anche con l'ausilio di alcuni carabinieri chiamati 
in rinforzo, sono riusciti a disperdere gli 
aggressori. 
Quattro giovani sono stati arrestati per rissa, 
violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e
uno di essi, una volta portato in questura, ha 
cercato inultimente di strappare la pistola dalla 
fondina di un agente.
La dinamica degli scontri, durati circa quaranta
minuti, non è stata ancora chiarita. Per ora c’è 
solo la ricostruzione di un giovane che ha sporto 
denuncia. Egli era su una Golf grigia, guidata da 
un amico. Alle 2,20, così ha raccontato, la loro
auto è stata bloccata da una ventina di giovani in 
piazza Peruzzi, a poche decine di metri da piazza
Santa Croce. 
Secondo la segnalazione arrivata poco dopo in 
questura, il gruppo di persone a piedi aveva 
costretto gli occupanti della Golf- almeno due, fra 
cui uno degli arrestati, a scendere e, ritenendoli 
tifosi milanisti, li avevano aggrediti e picchiati, 
danneggiando gravemente l'auto e rubando al suo
interno un giubbotto e un cellulare di uno di loro e
sfilando le chiavi dal quadro dell’accensione. 
All'arrivo degli agenti, però, la massa di giovani —
diventati nel frattempo una settantina, di cui 
almeno 50 avevano il viso coperto da sciarpe con i
colori della Fiorentina e del Verona (le due 
tifoserie sono saldamente gemellate) — si è rivolta
contro di loro. 
Sono volate bottiglie e bicchieri di vetro e la 
situazione stava diventando rischiosa. I poliziotti 
hanno dovuto chiedere l’intervento delle 
‘gazzelle’ dei carabinieri. Con l’aiuto di alcune 
pattuglie del nucleo radiomobile dell’Arma, sono
riusciti a disperdere la folla minacciosa e ad 
arrestare quattro degli aggressori. Uno di essi — 
A. M., 25 anni, di Foggia, ma residente a Prato — 
era uno dei presunti tifosi milanisti aggrediti 
all'inizio degli scontri. Appena portato in questura 
con gli altri, avrebbe cercato inutilmente di 
impossessarsi della pistola di uno degli agenti. Gli altri tre sono fiorentini: A. M., 27 anni; C. Z., 22; e 
D. G. S. 21. La polizia, coordinata dal pm 
Emanuele Bonfiglio, sta cercando ora di chiarire 
meglio la dinamica della prima fase dell'episodio 
e, soprattutto, i motivi dell'aggressione agli
occupanti della Golf.



16 ottobre 2005 (pomeriggio): in costruzione la pagina di Empoli/Roma. A proposito del razzo di Ascoli/Sampdoria, sono quasi sicuro che il lanciatore verrà preso, ma di certo non sarà grazie ai biglietti nominali come faranno credere... Secondo Pisanu uno che tira un razzo del genere sta seduto al suo seggiolino... Comunque qui il video dell'accaduto (13674 kb). Altra versione in formato wmv.
"Ancora tensione prima della partita Verona - Arezzo. Un gruppo di un centinaio di persone dà l'assalto a un cancello d'entrata della curva sud causando il ferimento di 2 agenti delle forze dell'ordine. Ferito anche un addetto al controllo dei biglietti. Al vaglio degli inquirenti le immagini della tv a circuito chiuso che permettera' l'identificazione degli autori del gesto. E' stato un gesto di protesta contro le nuove leggi sulla violenza negli stadi, essendo molti teppisti muniti di biglietto. I due agenti erano di servizio al cancello quando sono stati aggrediti dai pseudotifosi. Sembra quasi che in certe citta' la legge Pisanu abbia portato piu' danni che benefici. Anche un notevole calo di pubblico che solo a Verona ha portato dagli 8000 abbonati dell'anno scorso ai 5000 di quest'anno. Intanto le immagini tv dello stadio di Pescara hanno portato all'identificazione e all'arresto di 3 tifosi scaligeri".
Un ragazzo di Sassari mi ha mandato il video di Sao Paulo/River Plate di cui agli aggiornamenti di ieri...
Leggiamo insieme questa notizia e mandiamola a Franco Carraro:
Lo FC United, la squadra costituita dai tifosi del Manchester United infuriati per la presa di possesso del club dal magnate americano Malcolm Glazer, ha vinto il 13.08.2005 la sua prima partita per 5-2 nella seconda divisione della Lega delle Contee del Nord Ovest.
La partita di Staffordshire era contro il Leek County Old School Boy's Club.
Il calcio d'inizio è stato ritardato a causa dell'enorme afflusso di folla, con circa 2000 tifosi dell'FC United in trasferta. Il manager dell'FC Inited Karl Marginson ha detto che nonostante la scalata al club di Glazer, a molti tifosi piacerebbe comunque vedere la partita della squadra in trasferta con l'Everton.
Gli oppositori di Glazer hanno contestato l'indebitamento che è stato fatto da Glazer per prendersi la società.
I piani di Glazer prevedono un incremento degli utili del 52% entro il 2010.
I tifosi hanno deciso di boicottare le partite del Manchester United matches e i suoi prodotti, ed i prodotti di ogni marca associata al club.
Marginson ha detto che non è stata solo la scalata di Glazer che ha portato alla formazione dell'FC United.
"Molti tifosi si sono stufati negli ultimi anni quando gli hanno detto che non possono cantare, devono stare seduti e non possono alzarsi" ha detto.

"Le cose che sono stati soliti fare per anni, andare nello Stretford end, stare insieme e cantare con i propri compagni, riusciremo probabilmente a ridargliele".
"Non importa quanti tifosisono andati prima a vedere il Manchester United e poi sono venuti a vedere l'FC United oppure quante sono venute a vedere solo quest'ultima", ha affermato.
L'FC United ha giocatori con esperienza di Football League mentre la squadra del Leek, di solito seguita da poche centinaia di spettatori, è composta da amatori. La polizia ha detto che 20 agenti in più sono stati schierati per il match.
Questa è la notizia relativa alla prima partita di campionato. Sono andato a vedere le foto nella galleria di cui al link qui sotto e guardate un po' nelle ultime partite quanta gente è andata a vedere la squadra.... Divisa sostanzialmente identica a quella del Manchester Utd., niente sponsor, e sulle gradinate in piedi a cantare... Altro che Premier League!
http://www.fc-utd.co.uk/

http://www.fcumgallery.co.uk/photos.html

Inter/Livorno
Sassaresi a Perugia


16 ottobre 2005: a volte, quando a casa mia finalmente tutto tace, ho persino il tempo di visitare qualche sito e trovare materiale interessante.
Ad esempio, sul link qui sotto troverete una furibonda rissa tra i tifosi del River Plate (Argentina) e la polizia brasiliana in occasione del loro ultimo incontro in Coppa Libertadores. E' appena il caso di rilevare che gli incidenti sono iniziati quando la polizia ha cercato di rimuovere una bandiera della squadra argentina. Al riguardo, so che molti "tecnici" visitano questo sito: ma come diavolo si fa a scaricarsi il file e a non vederlo solo in streaming?
http://www.infobae.com/interior/multimedia.php?idx=44191&idxNota=191705&tipo=1
Seconda domanda per i webmaster: mi piacerebbe mettere dei sondaggi nella pagina degli aggiornamenti, ma l'ultima volta quello gratuito che ho trovato comportava l'apertura di una finestra con un dialer. Qualcuno mi sa dire dove posso trovare un buon sito al riguardo?
Per chi se lo è perso, ecco qui il servizio trasmesso ieri da "Dribbling" sulla morte di Giuliano Taccola. Vi ricordo che tutti questi filmati vengono archiviati nella sezione video. Con un po' di difficoltà sono comunque riuscito ad individuare nel video tutte le partite dove Taccola segna. Si tratta di gol della stagione 1967/68.


15 ottobre 2005: a questo link, le foto del commiato a Luisa:
http://www.corederoma.net/download/miscellanea/sora_luisa/ciao_luisa.htm
PAROLE DI COMMIATO LETTE DURANTE LA CERIMONIA
Luisa,
quante donne Ti avranno invidiato!
Tutte loro hanno uno, due, tre, magari anche quattro figli….
E tu di figli ne hai ventimila!
Li conosci tutti per nome e se gli ultimogeniti non hai fatto in tempo a conoscerli, a parlargli, loro comunque conoscono Te e Ti hanno voluto bene.
Luisa, quante persone Ti hanno ammirato!
La vitalità e l’energia che Ti portavano a macinare chilometri sfiancando giovincelli che potevano essere i nipoti dei Tuoi nipoti non poteva non essere ammirata.
Luisa, quanti ministri, quanti deputati – se ci vedessero ora - si roderebbero il fegato per capire com’è possibile che al momento del Tuo arrivederci ci siano così tante persone….
Il Popolo e il Senato di Roma oggi è qui per Te, Sora Luisa!
Hai fatto sapere che avresti voluto che questo estremo momento fosse fatto di gioia, di canti, di striscioni.
Siamo qui, Luisa, e sventoliamo in Tuo onore la nostra bandiera.
E siamo sicuri, mamma nostra, che quando con il Tuo ombrellino sarai arrivata lassù, nelle braccia di Dio, sopra le nuvole, i ragazzi, i nostri ragazzi, tutti quelli che ci hanno lasciato con la Roma nel cuore, Ti avranno accolto dicendo:
“A Luì, ma che la Roma oggi gioca in Paradiso?”
E tu li avrai mandati a quel paese.
Ciao Luisa.

I Tuoi ragazzi della Curva Sud



14 ottobre 2005: oggi alle 10.30 i funerali della Sora Luisa, alla chiesa di Don Bosco al Quadraro.
Continua la ricerca della memoria storica: on line le foto (rare) di Roma/Pro Livorno, Siena/Roma e Pescara/Roma del 1945/46. Inoltre Roma/Juventus del 1949/50. Inoltre, grazie a Raffaele, nella pagina di Roma/Aris Thessaloniki, il file MP3 con 25 minuti di cori della Curva Sud.
Fiorentina/Bari 1945/46: magari c'era pure Pisanu sulla torre del Comunale!
 
Ecco il rilievo giornalistico che si dava nel 1945/46 a 122 feriti (Napoli/Bari)


13 ottobre 2005: come tutti sappiamo, ieri è morta la Sora Luisa. Qualsiasi ultras d'Italia, può permettersi di dire qualcosa sulla sua figura? Non trovo le parole adeguate ma tanti ultras moderni dovrebbero chiedersi se è stata più ultras la Sora Luisa o mille altri.
Luisa è stata una supertifosa, che è andata oltre perché ha seguito la Roma sempre ed ovunque. E se ultras significa oltre, Luisa è stata oltre.
I funerali saranno venerdì 14 alle 10.30 nella chiesa di Don Bosco al Quadraro.
Qui di seguito un breve ricordo, tratto da un articolo del 2 gennaio 2002 di Alessia Ripani, rinvenuto su internet:
Conosciuta in tutto il mondo per un ombrellino giallorosso
Luisa Petrucci a 70 anni si racconta
"Un po' Mary Poppins, un po' capo ultrà"
Il servizio da caffè che tiene in casa ha le tazze gialle e i piatti rossi. I fiori in un angolo del soggiorno sono ocra e vermiglio. E sui muri, Totti e Batistuta incorniciati come figli e Antonello Venditti, un po' artista, un po' fratello. La "tana" della signora Luisa Petrucci sembra la sede di un fan club, d'altronde non c'è più tifosa di lei. A celebrarla, un mobile affollato di targhe, tra cui una a dir poco esclusiva: "Per essere ultrà, non conta l'età", c'è scritto. Non ne esistono altre, perché mai i ragazzi della curva sud avevano pensato di consegnare riconoscimenti. A nessuno, tranne che a lei. Settanta anni, labbra rosso fuoco e al collo un ciondolo d'oro: Ur, con la consonante centrale a formare un fulmine. È il simbolo del Commando della Roma e Luisa è il loro simbolo.
 Mamma, amica e complice. Loro, i ragazzi del Commando, l'hanno raccolta a Napoli il 10 giugno scorso, dopo che un poliziotto le aveva rotto due costole a manganellate. Altro accessorio fondamentale, la sua borsa. Capiente, funzionale, serve a trasportare riviste, gadget, foto e autografi destinati ai tifosi romanisti non romani, che Luisa - Mary Poppins della capitale - incontra in trasferta, in Italia e all'estero. E per finire, il suo distintivo: una piccola spilla a forma di ombrello che indossa sempre sulle sue giacche, dalle scelte cromatiche rigorosamente obbligate. Le telecamere lo avranno inquadrato centinaia di volte, ma nessuno ci fa mai caso. Tra i fumi, le bandiere, i vessilli agitati in curva, un ombrello giallo e rosso passa inosservato. Anche a Istanbul. Che poi racconti una storia  grande quanto una donna e un amore, in pochi lo sanno. Ora è stampato anche sui biglietti da visita che le hanno  regalato, e che lei distribuisce a pacchi. Tutto, però, nasce da questioni meramente logistiche."Ero abbonata in tribuna Tevere - racconta Luisa, donna piccola e fiera - ma spesso non guardavo la partita perché catturata dai colori e dall'atmosfera della curva. Quando hanno rifatto lo stadio, ho voluto esserci anch'io. Da lì, il problema delle amiche: come trovarsi all'Olimpico? Così mi è venuto in mente di aprire l'ombrello. In questo modo sapevano tutti dov'ero, persino il presidente Dino Viola. Lo porto sempre con me, in casa e in trasferta. Oltre a ripararci dalla pioggia, è servito anche a evitare qualche sassata. Io non so sventolare una bandiera, allora, quando la squadra scende in campo o segna, lo apro. A dire la verità, mi ha dato anche molti dispiaceri, perché la gente ci ha ricamato su. Da giovane me ne infischiavo, ma ora mi offende sentire frasi del tipo "ma ci ha 70 anni, ndo' cavolo va?".
Figlia di "Ramponcino", socio vitalizio della Roma, proprietario di una trattoria a San Lorenzo dove andava a mangiare la Roma di Bernardini prima della guerra, Luisa è diventata un personaggio: è socio e presidente onorario di molti club e tutti la conoscono. La sua casa sembra un'agenzia e lei un brooker che maneggia sogni. Ha insegnato per 35 anni in una scuola materna, è in pensione, ma tra Roma, parrocchia, sorella e nipotino è più
indaffarata di prima. Per restare sull'ombrello, gliene ha regalato uno anche Rosella Sensi, amministratrice della A.s.Roma. Il padre Franco non ha gradito, perché invece del classico rosso e giallo, ha i colori fashion delle nuove divise: il blu scuro e l'arancione, con Luisa scritto due volte. "Mejo l'altro", le ha sussurrato il presidente incrociandola allo stadio. "Sono orgogliosa di essere un ultrà - è tosta, Luisa. "La sud - sostiene - è la curva più bella del mondo. Mi sono avvicinata ai ragazzi, piano piano. Avevo già 50 anni e non potevo immaginare la loro reazione. Sono splendidi, sono i figli che non ho avuto". Guai, dunque, a toccarli. "Come si fa - domanda sorpresa - a dire che sono violenti? Magari capita che ci scappi una scazzottata, ma tutto finisce lì. Forse sono io che non mi accorgo degli episodi più gravi che accadono negli anelli più bassi della curva. Io, so solo che hanno sfidato le cariche della polizia a Napoli quando hanno saputo che Luisa era rimasta a terra ferita; so solo che non ci hanno pensato un attimo e sono tornati a prendermi dentro lo stadio. Mi hanno sempre trattata come una del gruppo, io gli voglio un mondo di bene e loro ne vogliono a me. Se dimentico l'età che ho, è per colpa loro". Ma lei, nonna del socio tessera numero 1 del fan club di Francesco Totti, cosa pensa delle giovani d'oggi? "Il  nostro capitano - dice guardandolo nel calendario alla parete - è bello come il sole. Certo che le ragazze se li mangiano con gli occhi, questi giocatori: piacciono perché vestono la maglia della Roma. D'altronde, in giro di ragazzi belli ce ne sono tanti. Non belli come Totti, però. Belli come Totti, proprio non esistono. Chi giudica i comportamenti dei ragazzi, e delle ragazze - conclude - spesso dimentica di essere stato giovane anche lui. Poi, c'è chi non matura mai. E chi lo sa, magari tra questi ci sto pure io". 


12 ottobre 2005: inserite le foto di Novara/Roma 1953/54 e quelle di Udinese/Roma 1953/54. Aggiunte altre foto dell'amichevole Roma/Triestina del 22 aprile 1946, di Napoli/Roma e Roma/Lazio dello stesso anno. Aggiornata la Coppa Disciplina.

11 ottobre 2005: inserite altre 18 foto di Roma/Siena a pagina 2.
Se la stanno facendo addosso:
 (ANSA) - ROMA, 10 OTT - 'Il calo spettatori e' innegabile che ci sia (Tagliente, responsabile dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive della Polizia di Stati, lo nega, n.d.L.), ma alle societa' dico - ribadisce Petrucci - che la prima cosa da fare e' abbassare i prezzi' (beh, comodo. Il presidente del C.O.N.I., proprietario dell'Olimpico dal quale, a suo dire, si vede bene, dice agli altri cosa fare. Personalmente, nel momento in cui mi renderò conto che andare allo stadio è la stessa identica cosa che guardarsela in TV perché manca tutto il resto, e magari risparmiando qualche euro, beh resterò a casa anche io). 'Per fare quegli stadi comodi che tutti chiedono serviranno anni - aggiunge il presidente del Coni - quindi ora tocca alle societa': uno sport senza pubblico e' un evento snaturato. Si puo' fare qualcosa subito, con i prezzi. La crisi degli spettatori non dipende dagli stadi scomodi (su questo sono d'accordo. Io vado anche nello stadio scomodo se mi fanno fare il tifoso di calcio, non lo spettatore da teatro. Quando andavo in Sud me ne fregavo se non vedevo bene la partita, perché avevo mille altre cose da fare. Ora se vado in Sud e non posso fare assolutamente nulla, almeno voglio vedere la partita, questo è il punto! n.d.L.). Alcuni presidenti stanno esagerando con questa storia degli stadi'.
 Il pallone chiede aiuto
 Sempre meno spettatori allo stadio, aumentano quelli davanti alla tv di MASSIMILIANO GASPERINI (www.ilmessaggero.it)

ROMA - Per cercare di capire quello che accade al calcio bisogna partire 
dalle cifre. Rispetto ad un anno fa, la media degli spettatori per partita è 
scesa da 26.135 a 21.280. In totale nelle prime sei giornate della serie A (60 partite) 300 mila tifosi hanno rinunciato allo stadio.
Qualche anno fa chiunque chiedesse ad un presidente di società il motivo dell’aumento dei prezzi si sentiva rispondere: «Il nostro problema è che non riusciamo a vendere bene il prodotto televisivo. Quando ci riusciremo i prezzi crolleranno». Una barzelletta: nell’ultimo triennio nelle casse delle società di calcio sono entrati quasi 1500 milioni di euro, eppure nel 2000 il prezzo medio per andarsi a vedere l’Udinese era 60 mila lire, oggi è 59 euro; per l’Inter ci volevano 87 mila lire, oggi 67 euro; per il Milan 90 mila lire, oggi 86 euro; una curva di Juventus-Inter costava 50 euro. Parliamo di
«grandi»? Certo, ma anche le «piccole» non si fanno mancare niente: la curva dell’Empoli costa 22 euro a partita, quella del Siena 20.
Disse Cragnotti qualche anno fa: «La squadra la faccio io, i tifosi si abbonamentino». Il consiglio è stato seguito, ma invece di fare la fila al 
botteghino la gente si rivolge a Sky e al digitale terrestre e vede la partita in televisione. Sky è a +150 mila telespettatori rispetto all’anno scorso, il digitale terrestre di Mediaset e La7 viaggia intorno ai 250mila spettatori. Non tutti hanno smesso di frequentare gli stadi, ma tanti sì. Dice Ruggeri,
presidente dell’Atalanta: «Ora per andare a comprare un biglietto serve l’avvocato». Paradosso che contiene una parte di verità. Il decreto Pisanu con la vendita dei biglietti nominali è nato per rendere gli stadi più sicuri, ma ha creato molte complicazioni. Un esempio che riguarda i romani. Molti tifosi avevano l’abitudine di decidere all’ultimo momento se andare o meno allo stadio. Si svegliavano la domenica, guardavano il tempo, studiavano l’umore della moglie, la disponibilità d’un amico o dei figli, poi uscivano appena mangiato e andavano all’Olimpico. Oggi non si può più fare perché i botteghini la domenica sono chiusi. 
Gli stadi sono obsoleti e inospitali e senza parcheggi, ma lo erano anche negli anni scorsi. Difficile imputare a questo tipo di disagio tutti i 5000 spettatori in meno a partita di questo campionato. Ora si spera negli Europei del 2012 per il maquillage. Carraro (Figc) e Galliani (Lega) reclamano impianti più moderni e funzionali. E’ previsto un decreto
governativo che garantisca mutui ventennali a tasso zero. Sono tanti soldi: speriamo che ne venga fatto un uso più razionale rispetto a quelli spesi per Italia ’90.
Ognuno ha la sua diagnosi. Secondo Lippi la crisi del pallone si misura con i bambini che non giocano più per la strada come una volta. La tesi è suggestiva, ma oggi ci sono 35 milioni di auto, nel 1965 erano poco più di 5 milioni. E poi neanche i ragazzi di Parigi, Berlino e Londra mettono più gli zaini in mezzo alle piazzette per fare i pali della porta, eppure in Francia gli spettatori sono aumentati del 60%, in Germania i biglietti per andare a vedere il Bayern sono esauriti fino a metà campionato e in Inghilterra c’è un calo minimo (-1,7) dovuto ai prezzi esorbitanti. 
Piuttosto c’è una rinascita delle altre discipline sportive. Molte crescono in
proporzione più del calcio che paga anche un difetto di credibilità. Ha detto recentemente Carraro che in futuro i ripescaggi potrebbero avvenire non più per classifica, ma per meriti sportivi. In parole povere se si libera un posto in serie A non ci andrà più la quarta classificata in B, ma quella che ha più titoli, più bacino d’utenza, in definitiva più soldi. Il contrario di
quanto dovrebbe avvenire nello sport. 



 (ANSA) - YAOUNDEE, 10 OTT - Villa saccheggiata e macchina distrutta. E' questo il prezzo pagato dal camerunense Wome per il rigore fallito al 90' contro l'Egitto. Bande di giovani che pensavano di trovare Wome nella sua abitazione hanno razziato la casa, portando via qualsiasi cosa trovassero. Eto'o ha poi aggiunto un retroscena: 'Perche' non ho calciato il rigore? Sono andato sul dischetto ma Wome e' venuto da me dicendomi che si sentiva sicuro di segnarlo. Dobbiamo accettarlo, sono cose che possono
succedere'.



Da Repubblica.it
"Non è vero che ci sono code chilometriche: il tempo di attesa media, per
entrare in uno stadio, è di circa 40 secondi" (già, ma il problema è prendere il biglietto). Parola del sottosegretario Alfredo Mantovano, intervenuto oggi al Forum di Repubblica Radio, "Norme antiviolenza, ma funzionano davvero?". Mantovano ha difeso il lavoro del Ministero degli Interni: "Sinora sono stati impiegati negli stadi 5.000 poliziotti in meno, ci sono anche tantissimi incidenti in meno (credo ci sia una singolare coincidenza al riguardo. Anche perché è l'unica cosa che è realmente cambiata, visto che il posto numerato non lo rispetta nessuno in tutta Italia!). Sono diminuiti i feriti fra le forze dell'ordine ma anche fra i tifosi". Non è d'accordo Ivan Ruggeri, presidente dell'Atalanta: "Queste norme hanno scoraggiato i tifosi". Gianni Petrucci, presidente Coni, ha invece ricordato che i club devono abbassare i prezzi dei biglietti.

Stefano mi scrive:
"E' una costante nel sito parlare di questo nuovo e indecente decreto 
Pisanu.Ti scrivo perche' ieri ho deciso di provare personalmente queste 
novita' e ne ho viste d'incongruenze!!!
Ho deciso visto la bella giornata di sole di andare a vedere Modena 
Catanzaro e cosi' mi reco alle 12 e 30 ai botteghini ed eseguo a dovere
tutte le disposizioni tipo documento ecc.ecc.
Avevo tribuna scoperta l'equivalente della Monte Mario solo che provo ad 
entrare in gradinata l'equivalente Tevere. Risultato? 
Riesco ad entrare tranquillamente senza alcun controllo e per di piu' 
occupo " abusivamente " un posto non mio!!!
Dovevo essere multato , diffidato ed etichettato come un violento!!! 
Niente di tuttto cio'.
Stadi Vuoti: l'analisi di un problema dai diversi risvolti
Luca Clemente (www.goal.com)
Nel panorama calcistico tricolore sembra essere sempre di maggiore attualità la problematica del drastico calo degli spettatori allo stadio. Proviamo ad analizzare il problema.
Molti esperti del settore, nonché diverse personalità politiche, hanno espresso il loro pensiero, indicando come principali cause il cambiamento culturale del modo di vivere lo sport e la sempre maggiore offerta mediatica a cui il tifoso è sottoposto.
Ma se mettiamo sotto la lente d’ingrandimento questa problematica, ci accorgiamo che i principali motivi che hanno portato la gente sempre più lontana dagli stadi, non sono questi. In fondo, la pay-tv è ormai in voga dalla metà degli anni ’90 e la diffusione del DTT (Digitale Terrestre) non
può giustificare una flessione così importante dei dati di affluenza negli
impianti. 
Anche la pista antropologica, che riconduce ad una trasformazione culturale, presenta molte lacune; infatti appena le società applicano prezzi più bassi, come per magia gli impianti tracimano, nuovamente, di sfrenata passione per i propri beniamini.
Quindi le vere ragioni di questa importante quanto preoccupante disaffezione del popolo italico verso lo sport nazionale sono da ricercare altrove. L’opinione della gente, del tifo, della parte più vera di questo movimento che, ormai, è più assimilabile ad un settore industriale che ad uno sport veicolo di sentimenti e valori quasi dimenticati, porta ad una duplice spiegazione: il caro-prezzi e le nuove disposizioni anti-violenza. Ma andiamo con ordine.
Secondo quanto emerge da uno studio effettuato da “La Repubblica.it”, nel breve volgere di 5 anni, i prezzi sono quasi raddoppiati, e questo fenomeno non può derivare solamente dal famigerato quanto temuto
“effetto-euro”. Nel 2000 il prezzo medio per vedere una partita della Roma era 58.000 lire, ora è 45 €; l’Udinese, poi, ha solamente effettuato un cambio di moneta senza diminuire il valore nominale dei biglietti, passando da 60.000 lire a 60 €. 
Per non parlare, poi, dei prezzi assolutamente fuori portata, che si praticano in occasione dei cosiddetti big-match. Per il derby d’Italia, il tagliando più economico costava 50€; ma il record in questa speciale classifica spetta all’Inter con i 300€, quanto, cioè, costa una finale europea,
per una tribuna di una partita di cartello. Prezzi, questi, che purtroppo non sono solamente dei casi isolati, in quanto la maggior parte delle società nella massima serie adottano, ormai, una politica similare a questa.
La cosa più grave, però, è che anche i settori “popolari”, da sempre quelli
che assicurano una maggior affluenza, in questi ultimi anni hanno subito un incremento notevole, arrivando a sfiorare punte di 20 €.
Di fronte ad un analisi così schiacciante una domanda nasce spontanea: ma i “padroni” del calcio non ci avevano promesso che con la vendita dei
diritti televisivi i prezzi dei tagliandi avrebbero subito una calo? A distanza di 10 anni, invece, non solo questo non si è verificato, ma a fronte di un aumento dei diritti tv, con il DTT, i prezzi sono addirittura aumentati. 
Ed allora tutto ciò a che logica risponde?
Ma andiamo avanti, questione sicurezza: per questo tema si deve procedere con una duplice analisi: le condizione degli impianti italiani e le nuove disposizioni anti-violenza. Sono anni che i tifosi, da Nord a Sud, si lamentano perché lo spettacolo che si può apprezzare dagli spalti non è
di grande qualità e perché, oltretutto, gli stadi sono pericolosi.
Ad emblema di questo concetto si puo’ citare la situazione dello stadio Olimpico di Roma. Molti non sanno che, oltre a non vedersi nulla dalle curve (causa la pista di atletica), questo impianto, ancora oggi, riceve proroghe settimanali per essere utilizzato, in quanto non rispondente agli standard minimi prescritti in tema di sicurezza. 
Se non fosse stato, poi, per un iniziativa degli Irriducibili, gruppo leader della tifoseria laziale, che non più di 3-4 anni fa promosse una petizione popolare di 5000 firme per far creare le uscite di sicurezze nelle curve, la
situazione sarebbe stata ancora più grave. 
A fronte di questo dobbiamo puntualizzare, per completezza di informazione, che detto impianto costa alle società capitoline qualcosa come 350.000 € su base mensile. Solo negli ultimi tempi, però, la maggior parte dei presidenti, cavalcando la questione sicurezza, vuole rifare gli stadi, possibilmente acquisendone la proprietà. 
Eppure è dal 1990 che ci portiamo dietro questo stato di cose. Perché lanciare questo allarme solo ora? Siamo certi che questa esigenza risponda unicamente alla volonta’ di tamponare i problemi e non risponda, invece, all’esigenza di tutte le società, visto lo scopo di lucro, di voler inserire nel proprio patrimonio immobiliare questo tipo di infrastrutture, con i relativi intoriti commerciali che ne potrebbero derivare dal loro sfruttamento?
Capitolo disposizioni anti-violenza: dai primi dati emerge un miglioramento della situazione, con un drastico calo degli incidenti che spesso funestavano le domeniche italiane. Questo certamente è un dato positivo e non possiamo che esserne contenti, ma se, a questo punto, leghiamo tutti gli elementi sin ora visti, ci accorgiamo di una cosa: il calo del numero degli incidenti non può essere confrontato con i dati dello scorso anno, per un semplice motivo: l’affluenza dei tifosi, come unanimemente denunciato (no, Tagliente dice di no Quindi unanimamente meno uno, che però - il caso vuole - è colui che si occupa delle statistiche del fenomeno della violenza negli stadi, con qualche "piccolo" aggiustamento, come abbiamo visto n.d.L.), è crollata. 
Se andiamo, quindi, a raffrontare i numeri, vediamo che proporzionalmente è diminuito più il numero degli spettatori che quello 
degli incidenti, ergo: gli stadi si stanno svuotando! Questo è preoccupante e deve farci riflettere. 
Ma siamo certi che queste norme siano state studiate solo ed soltanto per far diminuire gli incidenti allo stadio? Siamo convinti, inoltre, che le disposizioni (biglietti nominativi, deleghe con tanto di codice fiscale e fotocopia di un documento di indentità) siano idonee all’obiettivo da raggiungere?
Prima di arrivare alle conclusioni va aggiunto un ultimo elemento di riflessione: l’Italia si è candidata per ospitare gli Europei del 2012 e, per poter competere in questa “corsa”, bisogna che tutti i paesi ospitanti forniscano condizioni sufficienti a garantire la riuscita dell’evento. 
I requisiti richiesti sono fondamentalmente due: degli impianti, minimo sei, a norma UEFA (attualmente nessuno stadio italiano lo è) e delle statistiche
convincenti in tema di violenza.
Di fronte a questa situazione, ma soprattutto dietro a tutti gli interrogativi che ci siamo posti, si nascondono degli scenari poco edificanti per il calcio. 
Da diverso tempo, ormai, i tifosi hanno acquisito maggiore consapevolezza del contesto in cui sono inseriti ed hanno capito che dietro a tutte le dichiarazioni di facciata, forse in realtà, si nasconde molto di più, forse c’è una strumentalizzazione di questa che è la componente principale del calcio, forse ci sono degli obiettivi prioritari rispetto a quelli che vengono sbandierati.
La conseguenze di questo tipo di percorso mentale, in parte, è la disaffezione, ormai palese, che il calcio dei bond, del doping sportivo e amministrativo sta vivendo.
Ed allora, con questa analisi, vogliamo lanciare un appello: finchè si è in tempo, e di tempo ne rimane sempre meno prima che tutto il sistema collassi, si facciano dei passi indietro per avvicinarsi al calcio romantico degli anni ’70, in cui lo stadio si viveva sin dalle prime ora della mattina e
calcio era principalmente sinonimo di passione e di sentimenti sani.
Si facciano dei passi indietro prima che i dati di affluenza denuncino una situazione ancora più irreversibile. Ci si sta avvicinando, con una velocità fuori da ogni previsione, al punto di non ritorno, a far sì che spettacoli tristi e freddi come Lazio-Tampere o Inter-Glasgow Rangers diventino la regola e non l’eccezione. Una volta arrivati a quel punto, poi, per il mondo del calcio non resterebbe altro che calare il sipario. Ma soprattutto si cominci a dire la verità, concetto sempre meno noto in questo particolare microcosmo; perché se mai, e noi non ce lo auguriamo, questo scenario diventasse realtà, ciò non sarà dovuto ad una fantomatica ed improvvisa trasformazione culturale degli italiani, ma sarà principalmente la risposta di un popolo di tifosi stanchi ed indignati di essere strumentalizzati e presi in giro per interessi esclusivamente altrui. 

1946/47
Brescia/Venezia, sospesa per lancio di sassi: un trafiletto sui giornali.
Episodi del genere erano frequenti.

1946/47
Juventus/Internazionale: stadio scomodo ma pienissimo,
tanto che crolla una balaustra!


10 ottobre 2005: inserite le foto di Roma/Bologna 3-4 del 1954/55, con invasione solitaria e arbitro malmenato. Malvina mi scrive:
"Io non sono d'accordo con la storia dei prezzi popolari per i biglietti. Gli unici che SEMPRE ci rimettono alla fine sono gli unici che allo stadio vanno SEMPRE, COSTANTEMENTE spendendo soldi, tempo, voce, e salute (co sto freddo...).  Parlo degli abbonati. Quando hai speso 235 euro (ovvero 12 e rotti a partita) ti rode parecchio vedere gente pagarne 10 per una partita di campionato o 5 per una coppa. Allora la controproposta è: gli abbonati hanno PRELAZIONE nonchè 30% di sconto per le Coppe. Invece le curve ai Derby e per le partite di cartello (Juve Milan Inter) devono costare 25 euro. Tanto lo sappiamo tutti che lo stadio si riempie in quelle occasioni e che 1)la società che nun c'ha na lira ci guadagna 2)pe na' volta l'abbonamento avrà un senso.
Inoltre aggiungo che la gente non viene allo stadio nè per via dei prezzi (spendono 25 euro per entrare al Goa...) nè perchè si vede male, nè perchè fa freddo, nè per i tornelli/controlli e tanto meno per le complicazioni della vendita dei tagliandi. Qualsiasi lottomatica li vende e ci vuole massimo mezz'ora di fila. Il roma store è aperto fino a due ore prima della partita la domenica quindi i biglietti ci sono, volendo.
E' che nun se vinceeeeeeeeeee! Le partite sono INGUARDABILI, la Roma fa pena e lo scudetto è già vinto dalla Juve.
Ma quale prezzi più bassi!! STIPENDI PIU' BASSI AI GIOCATORI, AL MINIMO SINDACALE, E  PREMI PARTITA IN TUTTI I CAMPIONATI  EUROPEI. Così si riaprono i giochi."
Sono parzialmente d'accordo. Da un lato credo che le partite di campionato non debbano mai scendere al di sotto di quanto paga un abbonato per ogni singola partita. Sono anche d'accordo sul fatto che gli abbonati debbano essere privilegiati nel senso che dice Malvina per quanto riguarda gli sconti nelle parite extracampionato. Per quanto riguarda invece i pochi spettatori all'Olimpico, credo che i fattori siano:
1) Legge Pisanu, che ha competamente tagliato le ali moderate del tifo, non disposte a programmare persino una visita al Roma Store prima della partita. Si parla di coloro che erano abituati a comprare il biglietto direttamente allo stadio. Se devo andare da un'altra parte a comprarlo è comunque una perdita di tempo e quindi faccio prima ad abbonarmi alla pay per view. Aggiungi che alla Lottomatica una volta sì e una no la linea non funziona, che spesso allo stadio ci vado per stare vicino a qualcuno che conosco e invece con questo sistema non è possibile (ad es. se io sono abbonato, è teoricamente impossibile che un mio amico non abbonato possa sedere vicino a me).
2) calcio moderno. Quando la Roma navigava nei bassifondi della classifica, fine anni '70, la gente allo stadio ci veniva eccome, anche se non si vinceva.
E io allo stadio ci vado sia che vinca, sia che perda. Chi non viene allo stadio perché non si vince è figlio del calcio moderno.
3) caro prezzi. Conosco molti ragazzi che al GOA non ci vanno perché non hanno soldi.
4) overdose da calcio e televisione. Sfondiamo una porta aperta. Troppe partite, tutti i giorni della settimana. La TV scoraggia il tifoso moderato dall'andare allo stadio. In effetti, con la proposta TV, si andava allo stadio perché c'era l'atmosfera che in TV non puoi avere. Con il decreto Pisanu (la curva senza striscion, torce e coreografie è un mortorio), allo stadio vedo esattamente quello che vedo in TV. E allora perché andarci se per ogni idiozia rischi una multa da 30 a 300 euro o una denuncia?
Marcello: "Visto che il decreto Pisanu stà dando il colpo di grazia a qualcosa a cui teniamo tutti, sono sicuro che se qualcuno si muovesse,
riusciremmo a fare qualcosa, a cambiare le cose, a far si che la gente cambi idea sul mondo degli ultrà. Ora la stampa è di parte, sono sempre pronti a andare contro gli ultrà, il continuo bombardamento mediatico, ha fatto si che la gente identifichi la parola ultras, con qualcosa di malvagio. Possiamo fare in modo che la gente cambi idea. Ci sono tante persone a cui questa legge non và giù, semplici tifosi, ma anche persone che non vanno allo stadio.
Adesso fanno anche le leggi per abolire l'ICI per la chiesa. Il governo non sà più che fare per trovare i soldi, aumentano benzina, tasse, acqua, gas, ci tolgono gli stadi, fanno leggi ad hoc e adesso favoriscono pure i preti (se sconfiniamo nella politica mi trovo la casella e-mail intasata di repliche su cosa accadrebbe con il centrosinistra al governo... prego di evitare :-).  Qui in iure suo utitur naeminem laedit.  Chi agisce nell'esercizio di
un proprio diritto, non lede nessuno. Bene, combattiamoli civilmente, con le loro stesse armi. Possiamo fare dei referendum per far abrogare queste leggi?
Io ho studiato un po' di diritto a scuola ma non sò da dove iniziare. Potresti aiutarmi? Aiutarci !! Raccogliamo le firme per far abrogare queste leggi.
Summus ius, summa iniuria".
Il referendum è astrattamente possibile. Non credo sia impossibile raccogliere 500.000 firme. Il problema, organizzazione a parte, è che per far passare un referendum dovrebbero votare il 50% + 1 degli italiani, vale a dire almeno 20.000.000 di persone, cioè il popolo, l'opinione pubblica. E questo non credo sia possibile.


9 ottobre 2005: inserite le foto dell'amichevole Monaco 1860/Roma del 1948/49 e di Juventus/Roma dello stesso anno. Inserite anche le foto di Stabia/Roma del 1951/52. Ed ancora, l'amichevole Roma/Honved 1956/57 e l'amichevole Inter/Roma 1958/59.

7 ottobre 2005: Pisanu:
Ciao sono Andy... leggo su Repubblica di ieri (mercoledi 5ott.):  Carraro 
commenta il calo di spettatori così: "MEGLIO VEDERE LA PARTITA A 
CASA CHE COL BINOCOLO,E POI I BIGLIETTI SONO CARI..."  ma 
l'Olimpico non è stata opera anche sua? E poi era così anche lo scorso 
anno, o hanno aggiunto metri e metri di pista d'atletica... e i biglietti della
a.s. trigoria non costano come lo scorso anno?? mmmm...che c'è che non
quadra?? decreto pisanu? Impossibile, tutti dicono che ha e avrà 
solamente effetti positivi sul calcio, che lo stadio è piu sicuro, che le 
famiglie sono tornate, che i tornelli so' addirittura comodi, che nessuno 
ha piu paura di popolare lo stadio, che è molto meglio andare a 
comprare il biglietto col documento, che è ancora meglio non poterlo 
acquistare il giorno della partita, che è addirittura fantastico non poterlo 
cedere a qualcuno se all'ultimo momento non posso andare a vedere la 
partita, che è strafantastico trovare anche giorni prima le lottomatica che 
non sanno spiegarti, non sanno come si fa un biglietto, è ancora più bello
vedere ancora gli odio napoli davanti allo stadio.... ci deve essere 
qualcosa che mi sfugge..... non so proprio....cos'è che tiene i tifosi 
lontano dallo stadio?? Forse quest'anno l'inverno è arrivato presto e tutti 
hanno paura del raffreddore.. mmmm....secondo me è questo..!! 
Poi leggo di Galliani: "GLI STADI SONO OBSOLETI,TOGLIERE LE PISTE 
D'ATLETICA E FAR STAR COMODI I TIFOSI..." lui a San Siro è di casa...io 
solo 2 volte l'anno...hanno messo la pista d'atletica a san siro??? direi di 
si dato che domenica la curva era vuota...il problema è sicuramente li... i
tifosi comodi?? già...ma io so 10 anni che sto in sud allo stesso modo, non
voglio stare comodo (è proprio questo il punto! n.d.L.), voglio stare dove 
mi pare, come sempre si è fatto in sud.. parlano di comodità, xche non 
cominciano a togliere l'acqua che si ferma tra le file? (vedi Roma 
udinese)...certo sarebbe molto più comodo non tornare con le scarpe 
zuppe, ma tanto ci si va uguale,quindi non credo sia quello il 
problema...forse galliani è il decreto Pisanu??? Ah no, già, vuoi mettere
la comodità di entrare dopo 25 minuti di fila... salutare i tuoi amici di 
stadio dall'altra parte del cancellone all'interno del piazzale curva sud... 
doverlo scavalcare quel cancellone... mmmm... non mi spiego.... stadio 
obsoleto... l'anno scorso faceva il pienone lo stadio obsoleto.. e 
quest'anno?? I biglietti sono cari?? ma non era Galliani che disse che il 
settore ospiti non poteva costare di più del settore più popolare della 
squadra di casa??  L'ha detto lui...e poi??  E io me lo devo pure sorbire 
che si lamenta...a' buciardo....a fijo de na mignotta....    allora il problema
è sky.....ma come, non c'era l'anno scorso sky?? c'è di nuovo qualcosa 
che non quadra....    Carraro vuole rifare gli impianti.... sarà euro 2012 
che lo spinge a parlare....   io mi chiedo una cosa...  se al mio lavoro dico
una cazzata, o na bucia...o prometto e non mantengo o faccio una 
cazzata....mi salutano, non so se mi ringraziano, e posso pure restare a 
casa...questi magnano,rubano,dicono cazzate e bucie, promettono a 
buffo,non rispondono alle domande, so pure brutti da guarda'...ma stanno
sempre li.....e che cazzo....   scusa lo sfogo e l'italiano a volte
approssimativo....  sempre forza roma.. e non c'avrete mai come volete 
voi.
Ciao lorenzo, sempre Andy...t'avevo scritto oggi...leggo da Repubblica di
oggi (6 ottobre).... Galliani dice: "meno gente allo stadio? E' colpa 
dell'obsolescenza degli impianti, tutti in Lega concordano con la mia 
diagnosi (bucia, Zamparini non è d'accordo) gli stadi italiani sono i + 
brutti d'europa..le partite si vedono poco (come l'anno scorso,quello 
prima e quello prima ancora), male e sotto la pioggia (come l'anno 
scorso, quello prima, quello prima ancora e ancora quello prima) ..mi ha 
detto Spinelli che x colpa dell'acquazzone di domenica a Firenze, lunedi 
c'erano 5000 tifosi del Livorno col raffreddore (guarda guarda che forse 
c'ho preso,la gente non va allo stadio x paura del raffreddore..) ..la 
priorità x tutto il nostro calcio è costruire stadi nuovi.... poi continua 
dicendo altre cazzate.....   ma io dico: ma siamo matti? gli stadi so' 
sempre quelli, guarda caso dopo un decreto di merda con costrizioni di 
merda e fatto da uno che allo stadio non c'è manco mai stato la gente nn 
va piu' alle partite e la colpa è degli impianti?? addirittura LA PRIORITA 
X TUTTO IL NOSTRO CALCIO??? ma forse x il suo...pelato di merda..!! 
Ma possibile che questo signore siede ancora lì e tutti dicono si come 
deficenti? O so' veramente tutti deficenti? ma n'se puo' fa niente?? 5 
colonne di giornale de cazzate... e c'è chi pensa che abbia ragione...... 
boooooo..  cmq gli impianti da rifare sono: Bologna, Firenze, Genova (la 
pista d'atletica incriminata come colpevole della scarsa visibilita' e quindi
causa della diminuzione di pubblico non c'è), Torino (personalmente oltre
lo stadio spaccherei volentieri anche 2 o 3 personaggi), milano (io sta 
pista d'atletica a milano non la vedo, devo anda' dall'oculista), Roma 
(l'anno scorso la pista andava bene, poi ha litigato quasi 
co' tutti e mo' pe dispetto la gente non va piu' allo stadio), Napoli (odio 
Napoli), Palermo....  x la cronaca il giornale dice che è previsto un 
decreto del governo che garantisce mutui ventennali a tasso zero x il 
rifacimento degli stadi.. ma si, non lo facciamo x le famiglie che nn
arrivano a fine mese e non c'hanno casa, facciamolo x gli stadi.... 
mah......    poi si è dedicata una riga su 5 colonne,e dico ben una riga,x il
pensiero di Ruggeri, presidente dell'Atalanta, che dice: ormai x comprare
un biglietto ci vuole un avvocato....  se n'è accorto solo lui.......   il 
problema principale resta la pista d'atletica, e non dimentichiamo il 
raffreddore....ariscusa lo sfogo e l'italiano...

A volte qualcuno merita un Oscar. In questo caso spetta ad Andy. 
Pagherei oro per avere un confronto Andy/Carraro!
Federico, poi, mi segnala:
Decreto, con nuova norma il 
Treviso potrà giocare al Tenni
ROMA, 5 ottobre 2005 - Tra le misure antiviolenza votato oggi dalla 
Camera nel decreto è stata anche inserita una norma (sollecitata dai 
parlamentari della Lega) per permettere al Treviso di giocare i turni di 
casa nel proprio stadio, al momento non omologato per le partite di serie
A. Il decreto, infatti, stabilisce che per il futuro sarà sufficiente un 
impianto sportivo con una capienza di 10 mila posti. A tre condizioni, 
però: che lo stadio si trovi in un comune di almeno 100mila abitanti, che 
le partite riguardino una squadra locale promossa in serie A per la prima 
volta negli ultimi 20 anni, che non siano emessi più di 8.000 biglietti e gli 
spettatori non superino in totale il numero di 9.000. Condizioni che si 
adattano alla squadra trevigiana, che così non dovrà più traslocare a 
Padova per gli incontri interni.
Se lo vorrà, il Treviso potrà tornare a giocare al Tenni già contro l'Empoli 
il 23 ottobre, giorno della prossima partita in casa. Ieri pomeriggio, alle 
18 in punto, il presidente della Camera Pierferdinando Casini ha 
annunciato l'esito della votazione sulla questione di fiducia, posta dal 
governo sul cosiddetto decreto Pisanu per la sicurezza degli stadi. 
Decreto che contiene anche un emendamento - conosciuto in Parlamento
come "emendamento Treviso" - che permette alle squadre neopromosse 
in serie A di città con meno di centomila abitanti di giocare in stadi da 
diecimila posti (la Lega calcio, fino ad ora, aveva imposto una capienza 
minima di ventimila, concedendo un'unica deroga al Siena, che ha uno
stadio da quindicimila). Dai banchi dell'opposizione non è mancata 
l'ironia: «Dopo le leggi "ad personam" ora la maggioranza passa alle 
leggi "ad squadram"» ha commentato Ciro Falanga, deputato dei 
Repubblicani europei. 
La questione di fiducia ha impedito alla minoranza di continuare nella 
tattica dell'ostruzionismo, che era cominciata nei giorni scorsi. Dopo il 
voto di fiducia di ieri la strada del decreto è in discesa: oggi sarà votato il
testo del disegno di legge di conversione del decreto Pisanu, che poi 
passerà al Senato, dove il Governo ha intenzione di porre nuovamente la
fiducia per consentire alla legge di essere approvata entro il 17 ottobre, 
giorno di scadenza di validità del decreto legge. 
Quella persa 2-0 con il Milan potrebbe quindi essere stata l'ultima partita 
giocata dal Treviso "in esilio" all'Euganeo di Padova, uno stadio che non 
è mai stato molto gradito all'allenatore Ezio Rossi e ai giocatori. La 
volontà di fare in fretta è testimoniata dal fatto che già questa mattina il
vicesindaco Giancarlo Gentilini, alcuni assessori e i tecnici di una ditta 
specializzata effettueranno un sopralluogo al Tenni per studiare il modo 
più veloce per aggiungere i circa 600 posti che servono allo stadio di 
Treviso per arrivare a diecimila: «È una vittoria della città, non mia: io mi
sono limitato a interpretare la volontà di tutti. Adesso metterò tutti al 
lavoro 24 ore su 24, non tollero lassismi o ritardi» ha proclamato 
Gentilini. 
L'emendamento Treviso porta due firme principali: quello di Gianpaolo 
Dozzo, deputato trevigiano che ha steso materialmente il testo della 
norma e ha svolto nelle ultime settimane un intenso lavoro diplomatico 
per persuadere il Governo che si trattava di una norma che non andava 
ad alterare alcun principio del decreto Pisanu, e quello di Maurizio 
Paniz, deputato bellunese relatore del disegno di legge di conversione. 
Sono stati loro ad accelerare i tempi e a fare in modo che l'operazione 
andasse in porto; soltanto una crisi di governo della prossima settimana, 
ormai, potrebbe impedire il ritorno a casa del Treviso.
Entusiasmo anche nella squadra: «Ho sempre sostenuto che a Padova 
non potevamo esprimerci al meglio perché è quasi impossibile giocare. 
Per noi comincia un altro torneo, almeno fra le mura amiche» ha detto 
ieri il capitano Fabio Gallo. E il presidente Ettore Setten ha fatto una 
promessa a Gentilini: «Prosindaco, adesso ti garantisco che resteremo in 
serie A». 
Carlo F. Dalla Pasqua (Gazzettino)
Giustamente Federico osserva (ed ha tutti i titoli per farlo) che una legge dovrebbe essere generale ed astratta mentre in questo caso è proprio ad hoc solo per il Treviso. Ma Paniz non era quello che si era scandalizzato per il processo doping???????
Anche Gustavo ha notato la notizia e oserva, giustamente:
"Volevo mandarti la notizia che ho appena letto (la saprai pure tu penso)
dello stadio di Treviso che torna 'agibile' per la serie A dall'ennesima 
sentenza ad hoc che viene fatta in termini legislativi in Italia. Per carità 
sono solidale con i trevigiani che così potranno tornare nel loro 
stadio, però è altrettanto ridicolo il fatto che in italia ci sono stadi 
RIDICOLI come quello di treviso a cui vengono concesse la possibilità di 
ospitare partite di serie A. 
In tutto questo perchè non cominciamo noi romanisti tralaltro a richiedere
con insistenza UN NOSTRO STADIO veramente da calcio, e non l'orrendo 
nuovo Olimpico del coni e di tutti quei papponi che l'hanno ricostruito 
così osceno? 
Come hai fatto tu con altri siti e con 'Il Romanista' sulla giustissima causa 
dei troppi 'buchi nella memoria' riguardo alla nostra maglia deturpata nei
colori e nella tradizione dalla diadora.
Lo stadio di Treviso, chiamato Omobono Tenni
Inaugurato nel 1933, con il nome di "Comunale, con un'amichevole tra 
Treviso e Udinese e successivamente con un'amichevole contro la 
Nazionale Italiana. Negli anni '40 e '50 e cinquanta la capienza era di 12.000
posti (13.000 persone furono però presenti alla sfida tra Treviso e Roma il 9
marzo 1952, quando Pisanu grazie a Dio era ancora troppo piccolo). Il 5 
ottobre 1963 lo stadio Comunale viene dedicato alla memoria del campione
di motociclismo Omobono Tenni. Nel 1997 lo stadio è stato ristrutturato.



Il relatore della legge Pisanu, Maurizio Paniz,
vecchio curvarolo di Belluno.
I "puristi" del mondo ultras sanno bene che, a livello scenografico, non c'è cosa più bella da vedere dell'esultanza dei tifosi "a cascata" dopo il gol, vale a dire quando la curva - come dire... - avanza verso il giocatore che ha segnato o comunque verso il campo.
Si sente dire che l'atmosfera degli stadi inglesi è splendida, e in parte è ancora vero. Tuttavia quando i posti non erano numerati e v'erano le "standing area", vale a dire il parterre ove si sostava in piedi, il colpo d'occhio offerto dalla gradinata era 100 volte migliore da quello d'oggi. E al gol... guardate qui: Liverpool/Inter, anni '60 (mpg, 6512 kb). Passiamo poi al calcio in Irlanda. Mi perviene questo piccolo servizio sul derby Derry City/Bohemians:
"Il Derry ( al tempo era seconda in classifica) è l'unica squadra dell'Ulster che gioca nel campionato della Repubblica d'Irlanda per il rifiuto per motivi di sicurezza delle altre squadre dell'Irlanda del Nord di giocare li. Lo stadio è in fondo al Bogside ( quartiere cattolico) oltre il Free Derry Corner ( teatro dell'attacco dei parà inglesi nel Bloody Sunday), che dire?.... stadio piccolissimo, ambiente familiare ed antico, atmosfera affascinante, lo stadio di un "tempo" immerso in una zona carica di storia. La squadra sembra tenersi fuori dalle vicende politiche, il colore della maglia è biancorosso, non prettamente repubblicano, il club è stato fondato nel 1928 quindi dopo la separazione del 1923 dell'Ulster, i tifosi reagiscono al colore indossando in massa le maglie verdi del Celtic. Nota nel match programm che ogni giocatore ha un proprio sponsor che provvede in tutto o in parte al pagamento del salario. Sicuramente hanno altri problemi, anche se a Derry si respira oggi, almeno in apparenza, un clima più sereno rispetto a Belfast, ma riassaporare un calcio "old style" come questo fa bene al morale... altro che Pisanu". I video che trovate qui sotto sono di crica 2mb ciascuno.
Biglietto
Programma
Sotto il nome di ogni giocatore gli sponsor personali

Video 1

Video 2

Video 3
 

Video 4
Qui sotto, una foto di una curva della Romania. Notate nulla di strano? La foto a destra si sommenta da sola!
Maradona con la maglietta No drug (no alla droga)


6 ottobre 2005 (pomeriggio): leggo della iniziativa qui sotto:
Riempiamo l'Olimpico con biglietti "popolari"
La proposta di Totti diventa una petizione dei tifosi alla società
Il primo è stato Totti martedì: «Abbassiamo i prezzi per riempire l'Olimpico».
Ieri la proposta è stata rilanciata dai leader del tifo. Da oggi tocca a
voi: una petizione per convincere la società a fare prezzi popolari per le
due gare di Coppa Uefa. Dalle 9.30 alle 21 maratona su Retesport per le
adesioni. Tutti i giorni le firme sul giornale "Il Romanista".

FIRMA SU "WWW.ILROMANISTA.IT" OPPURE MANDA UNA E-MAIL A "POSTA @ IL
ROMANISTA .IT" O SE PREFERISCI MANDA UN SMS CON NOME E COGNOME AL NUMERO 320
2020927 E ANCORA, PUOI CHIAMARE DALLE 9.30 ALLE 21 RETESPORT AL NUMERO 06
25204811 E LASCIARE I TUOI DATI.

Collaboro volentieri a spargere la voce, anche se il problema - oltre al costo elevato - è soprattutto determinato dall'impossibilità di acquistare il biglietto allo stadio! Conosciamo bene il tifoso romano: soprattutto per partite del genere, che fino all'ultimo non sai se si può o non si può andare, pochi compreranno il biglietto prima, anche se costa poco. La mia petizione all'A.S. Roma, quindi, è leggermente diversa:
A.S. ROMA, accollati 10.000 euro di multa
e FREGATENE del decreto!


6 ottobre 2005: ancora sul decreto Pisanu:
"Ciao Lorenzo, domenica scorsa sono andato a vedere la partita Palermo-Empoli, avendo l'abbonamento per vedere qualche volta la squadra della mia città oltre a seguire la roma ho notato quante difficoltà hanno creato i biglietti nominativi costringendo la gente a non venire più allo stadio per il caos creato dal decreto Pisanu. Quando mi avvicinavo allo stadio ovviamente c'era una  rete di ferro temporanea posta a 300 metri con i poliziotti insieme ai steward che controllavano i biglietti e abbonamenti, notavo delle persone che conoscevo di vista avevano  abbonamenti dei loro parenti  e riuscivano a passare tranqiullamente con l'obbligo della carta d'identità di riconoscimento e mano mano passavo alla cancellata d'ingresso si ripetevano stesse scene con i steward che senza controllare in particolare i suddetti biglietti e abbonamenti dicevano solo una cosa "Documento, prego" le persone riuscivano a passare senza problemi visto che i famosi tornelli non sono stati ancora installati agli ingressi e neanche la polizia o i carabinieri (sempre inetti!) facessero qualcosa ma la cosa desolante che entrando allo stadio mi colpiva il fatto che ampi settori  dello stadio erano vuoti(a parte la curva nord)e visto la mia città non è tanto ricca non può permettersi il lusso di comprare biglietti e abbonamenti cari e ora con il decreto pisanu le cose si complicano di più e poi i bagarini che stazionavano abitualmente davanti alle biglietterie dello stadio sono spariti dalla strada nel timore di essere scoperti con i biglietti nominativi a loro nome e preferiscono  tempi migliori...a mio avviso pisanu non ha capito che il male del calcio non è certo le tifoserie ma lui stesso!Non ha capito che aiutava di fatto chi ha conflitto di interessi con il calcio e politica, purtroppo da anni quando dico che non conviene fare contratto con sky mi sbattono in faccia rispondendo che sono all'antico che è meglio stare in poltrona...ora mi danno ragione, peggio per loro che amano sky leggi che cambiano ogni giorno e.. Pisanu!".
Qualche consiglio logistico per chi volesse andare a Tromsø ce lo fornisce Gianni, sulla pagina di presentazione delle prossime avversarie.
Aggiornata la pagina relativa alla Coppa Disciplina, in cui la Fiorentina balza in testa.
Simone mi segnala le strane dichiarazioni di Aldo Brandirani, assessore allo sport di Milano, riguardante la candidatura di Roma e di Milano alle Olimpiadi del 2006. ''La nostra candidatura per le Olimpiadi 2016 parte ad handicap con Roma. E' un gap che nasce dalla particolare propensione ad identificare Roma come il centro del Paese e come la capitale". Particolare propensione? Mi risulta che Roma stia al centro del Paese e che sia la capitale d'Italia... e se andiamo a un par de mila anni fa era pure di più... e Milano si chiamava Mediolanum... e... vabbè, lasciamo perdere!
Aggiunte altre 4 foto di Cagliari/Roma e qualcun'altra di Roma/Siena.
Per tornare al decreto Pisanu, sto seguendo sul sito della Camera dei Deputati www.camera.it la discussione della legge.
Beh, il tenore è questo: i politici della maggioranza tessono le lodi del decreto, quelli dell'opposizione dicono "le vostre proposte noi le avevamo già fatte". Il tutto nella più totale ignoranza giuridica. Pensate che stanno modificando il comma 7 dell'art. 6 di questa famosa legge sulla violenza negli stadi.
Si può modificare qualcosa che non esiste? Certamente no.
Eppure il Parlamento, con tutte le sue commissioni di controllo che hanno dato il parere favorevole, non si è accorto che il comma 7 è stato abrogato (cioè eliminato), circa 4 anni fa. Rendetevi conto in che mani stiamo.
Nel frattempo si sono accorti che forse prevedere la diffida fino a un anno per colui che non rispetta il posto era leggermente anticostituzionale e quindi la novità prevista nel decreto Pisanu è già stata eliminata.
E mentre questi parlano....
Ancora incidenti al Bentegodi.
"L’imponente schieramento di forze dell’ordine, circa 300 uomini, sistemato come cordone sanitario intorno allo stadio non ha evitato che ieri sera si ripetessero gli incidenti della precedente partita casalinga del Verona Hellas contro il Brescia. Anche tra i tifosi del Bologna e gli ultras gialloblù non corre buon sangue e proprio per questo prima della partita numerose squadre di agenti sono state inviate a sorvegliare le vie di avvicinamento allo stadio in quanto gruppi di ultras veronesi aspettavano al varco i tifosi felsinei. Due tifosi veronesi sono stati denunciati perche' trovati in possesso di un manganello retrattile flessibile e una bomboletta di spray urticante anti-uomo vietata in Italia. Momenti di tensione prima della partita quando circa 200 supporter scaligeri hanno tentato di sfondare il cordone di celere per cercare il contatto con i tifosi avversari. Ma il grosso dei bolognesi è stato fermato all’uscita dell’autostrada e il convoglio formato da tre pullman e numerose auto è stato scortato fino al parcheggio del palazzetto dello sport. Qui sono stati meticolosamente tutti i biglietti e i documenti, oltre alle aste, alle bandiere, agli striscioni e agli zainetti. Molti oggetti sono stati riportati nei bus, mentre una trentina di tifosi petroniani, che erano senza biglietto, sono stati incolonnati sotto scorta verso casa. Ma qualche bolognese è sfuggito ai controlli e si presentato ugualmente ai bigonci. C’è chi non è riuscito a comprare il biglietto e chi invece ne ha avuto uno della... Curva Sud. Ovviamente non è riuscito poi a entrare, nemmeno nella curva degli ospiti. Il gruppetto di bolognesi frustrati ha stazionato a lungo davanti allo stadio, brontolando e protestando sia contro il rigore e la rigidità dei controlli, sia contro le nuove norme che impediscono a un tifoso di seguire all’ultimo momento la propria squadra in trasferta. «Vogliono che gli stadi diventino deserti», si lamentava uno, «così si arricchisce solo chi detiene i diritti televisivi, quelli satellitari e quelli del digitale terrestre». «Ci vogliono togliere anche il piacere di andare allo stadio. Da anni seguo il Bologna in trasferta», diceva un altro accompagnato dalla moglie, «e adesso me lo impediscono». Tensione a fine partita, quando tra i supporter delle opposte tifoserie, separati solo da una cancellata, si è scatenato un lancio di oggetti, mortaretti e razzi . Due bolognesi, di cui uno tentava di colpire i rivali con la pesante fibbia di un cinturone, sono stati bloccati, identificati e denunciati a piede libero. Proprio le procedure di identificazione e la valutazione della loro posizione, per verificare se dovevano essere arrestati, ha dato la stura a un serrato faccia a faccia tra poliziotti, carabinieri e tifosi rossoblù. Oggi, visionando i filmati, la polizia cercherà di identificare altri protagonisti del lancio d’oggetti, sia bolognesi sia veronesi, per poi procedere a ulteriori denunce. Anche isolati gruppetti di tifosi veronesi hanno protestato contro le forze dell’ordine. Ai più scalmanati non andava giù di dover girare attorno allo Stadio per evitare di passare attraverso il corridoio riservato ai bolognesi in uscita sorvegliato da un doppio cordone di poliziotti. Eppure chi andrà allo stadio dovrà sempre più abituarsi a questi disagi. Sia in entrata, sia in uscita. Dall’inizio campionato il “Bentegodi” e’ sempre stato teatro di scontri. La questura scaligera ha ammesso che altre 9 partite saranno a grave rischio incidenti".


5 ottobre 2005: inserita una pagina di presentazione delle nostre avversarie in Coppa UEFA. Le date degli incontri le trovate qui.
Sul decreto Pisanu (in discussione oggi alla Camera per convertirlo in legge...)
"Domenica dopo circa un anno ho deciso di tornare allo stadio, e devo dire che tutto quello che ho letto sul sito in relazione all'acquisto dei biglietti, e che credevo fosse un po' "forzato" in alcune occasioni, si è dimostrato verissimo. Premetto che abito ai Castelli e che solitamente quando avevo voglia di andare a vedere una partita (non mi succedeva spesso perchè ero abbonato, ma è successo) andavo dal mio tabaccaio, richiedevo il settore dove volevo comprare il biglietto e tutto filava liscio. Quello che è successo stavolta ha lasciato di stucco anche me: il venerdi chiamo il tabaccaio che immediatamente mi dice che la lottomatica non ha ancora aggiornato i sistemi per cui non è in grado di darmi i biglietti e in amicizia mi promette che in caso di novità mi avrebbe avvertito. In ogni modo decido di cercare un rivenditore alternativo, per cui vado sul sito della Roma cerca tra le rivenditorie e magicamente appaiono tutti i nomi delle tabaccherie autorizzate, soltanto che con molta furbizia sono elencati gli indirizzi, addirittura i codici postali...ma non i numeri di telefono ne i nomi dei negozi!!!!!!!!A questo punto mi chiedo, io che abito fuori Roma per chiedere un informazione a questi signori che faccio???Mando una bella lettera con posta prioritaria???Non ci si crede....Pensando che il sito della Lottomatica avesse ovviato a questi problemi provo a cercare lì ma i risultati sono gli stessi: indirizzo,codice avviamento postale,località e basta. Credo che in questa situazione si siano trovati anche i 10-15000 spettatori che ogni domenica riempivano lo stadio e che domenica,così come accade dall'inizio del campionato hanno preferito starsene a casa evitando anche la pioggia e vedendosi la partita comodamente sul divano. Tralascio inoltre i particolari legati all'acquisto del biglietto perchè fin troppo se ne è parlato, mi limito soltanto a dire che ci troviamo ormai in uno stato che non ha più mezze misure, leggi ad hoc per chi evade le tasse o compie atti ben più gravi di una scazzottata allo stadio e regime militare per tutti coloro che non fanno parte dell'elite ( le limitazioni della libertà alle quali stiamo assistendo sono veramente clamorose ma nessuno sembra farci caso..). Iscrivendomi adesso come nuovo socio del club NO AL CALCIO MODERNO ti saluto.
Matteo80". Chi segue da tempo questo sito, sa bene che ho sempre criticato chi - ad avviso del sottoscritto - si comportava in modo populistico ed incompetente del problema della violenza negli stadi. Quando al governo c'era il centro-sinistra criticai più volte i ministri Bianco e Melandri così come oggi attacco Pisanu per le stesse ragioni. Ebbene, pur non essendo un sito che parla di politica, è necessario che si sappia che il Governo ha posto la fiducia sull'approvazione della legge sulla violenza negli stadi del Ministro Pisanu. Visto che questo sito parla a tutti, chiariamo cosa vuol dire, perché sono sicuro che molti di voi non ne conoscono il significato:
Iter di formazione della legge ordinaria
La formazione di una legge si articola in quattro fasi: esame e approvazione, promulgazione, pubblicazione.
Il processo di formazione ha inizio quando viene presentato al Presidente di una delle due Camere una proposta di legge, cioè un testo legislativo redatto in articoli.
Tale proposta può essere presentata dal Governo, da singoli parlamentari, dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, da cinquantamila elettori, dalle Regioni e dai Comuni. Essa viene inviata per un esame preliminare alla Commissione permanente competente per materia. Normalmente l’approvazione della legge avviene da parte delle due Assemblee sulla base di una relazione presentata dalla Commissione.
La legge viene approvata articolo per articolo e poi globalmente prima da una Camera e poi dall’altra. Sui singoli articoli i parlamentari e il Governo possono presentare emendamenti, cioè proposte di modifica aggiuntive, modificative e soppressive. Se il Governo decide di porre la fiducia sull’approvazione di una legge, non possono essere fatti né quantomeno proposti emendamenti (il che vuol dire che non possono essere proposte modifiche n.d.L.).
In molti casi si utilizza il procedimento abbreviato: in base all’art. 72 Cost., per accelerare i lavori parlamentari è possibile che alcune leggi vengano deliberate direttamente in Commissione (detta in questo caso in sede deliberante). Questo procedimento abbreviato non è consentito né per le leggi in materia costituzionale ed elettorale, né per le leggi di bilancio e di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali.
Porre la fiducia sulla legge sulla violenza negli stadi significa quindi che la stessa verrà approvata così com'è, senza quei miglioramenti e quei temperamenti che di solito sono necessari una volta che - come nel caso di specie, tratandosi di un decreto legge - la si è sperimentata sul campo.
Evidentemente la si ritiene una legge perfetta. D'altra parte c'è il Dott. Tagliente che i suoi cabalistici conteggi farà apparire che tutto va bene.
Interessante questo editoriale di corederoma.it:
E ORA PISANU SPENGA LA TV
Non immaginavamo mai, e non lo avremmo mai potuto immaginare, che nel teatrino mediatico delle zuffe apparecchiate ci potesse scappare il morto.
E invece è successo.
A Franco Scoglio, il tanto osannato e/o vituperato “Professore”, al culmine di una discussione con il Presidente del Genova Preziosi durante una trasmissione televisiva, il cuore ha fatto bum: è deceduto.
Per correttezza dell’informazione è opportuno dire che l’incazzarsi non è condizione necessaria e sufficiente per lasciarci le penne, altrimenti ogni giorno si perpetrerebbero stragi bibliche.
L’incazzatura diventa l’importante cofattore se magari la coronaria è un po’ attappata, ma a qualcuno interessa la disquisizione medica? Pensiamo di no.
E’ invece doveroso fermarsi un attimo a riflettere sulla questione ben oltre la tragedia in se che chiudiamo all’istante inviando alla famiglia del Prof. Scoglio le nostre condoglianze.
Gli anni oramai trascorsi che hanno spento il nostro agire da ultras, pur essendo rimasta intatta nel cuore la passione e la fede, ci hanno fatto immediatamente capire come fosse infinitamente più pericoloso l’ambito della violenza simulata in TV, dell’ambito della violenza praticata per strada.
Non storcano il naso i benpensanti dal sopracciglio facile e provino a seguirci nel ragionamento.
Tenendo volutamente fuori la parte della violenza politica, che ahinoi non c’ha risparmiato nulla e che oggi sappiamo maschera e coperchio di infinite sozzerie, l’adesione a stili di vita e a modelli comportamentali che contemplassero anche atteggiamenti ribellistici violenti è sempre stata volontaria e personale.
Certo non è prudente andarlo a raccontare alla vedova o al figlio di Paparelli, alla mamma di Antonio De Falchi o al padre di Spagnuolo perché per loro, che sono stati così amaramente e ingiustamente colpiti, un ragionamento del genere è improponibile e l’effetto assolutamente sproporzionato dalla causa.
L’adesione personale o l’espressione di questi comportamenti “devianti” è però rimasta oggettivamente circoscritta in ambiti deputati di cui lo “stadio” è uno, e neanche il principale.
Il luogo non luogo rappresentato dall’impianto in cui gioca la squadra della città ha sempre assunto oltre ad una componente simbolica, anche la funzione di contenitore confinante di questi vizi del comportamento e il suo ruolo, se l’osservazione avviene dal lato della “società civile”. è stato salvifico.
Di ben altre conseguenze, e di ben altra virulenza, è stata a nostro avviso la rappresentazione che si è fatta in TV della violenza.
Non ci riferiamo ai telefilm di quarta serie o agli inseguimenti da Real TV.
Ci riferiamo alla violenza verbale gretta e becera dei salotti buoni, dove per puro gusto dello spettacolo e dello “sgoop”, il politico si sfancula con il giornalista che a sua volta si attacca con qualche altro suo pari.
Siamo convinti che questa ostentazione di violenza verbale, a cui magari segue l’occhiolino furbetto nel fuori onda, abbia generato dei mostri la cui adesione al modello non è stata volontaria, ma assorbita goccia a goccia del medium televisivo.
L’ostentazione dell’alterco, elevato a sistema ordinario di comunicazione, ha fatto si che ogni discussione nella prassi comune sia costretta a diventare una lotta all’ultimo sangue, ogni divergenza di opinioni, una contrapposizione insanabile e ogni confronto tra persone con diversi credi una sorta di lotta per la sopraffazione.
E oggi che il teatrino ha prodotto il classico “morto” questa cosa diventa ancora più sorprendentemente evidente.
E se applicassimo il filo logico che ha ispirato recentemente i decreti anti violenza che hanno blindato gli stadi italiani, ci aspetteremmo come logica conseguenza che il Ministro dell’Interno, On. Pisanu, emetta un decreto di chiusura della TV e il contemporaneo oscuramento mediatico di molti dei suoi strapagati professionisti.
Niente più processi quindi, niente più discussioni al veleno nelle radio e nelle televisioni, niente più messaggi trasversali in puro stile mafioso.
Ma non solo. Niente più entrate assassine di giocatori che spesso mostrano di aver perso il bel dell’intelletto, salvo poi scusarsi pubblicamente il giorno dopo.
Niente più insulti razziali, niente più sputi, nessuna tardiva rivisitazione della realtà in funzione dei propri comodi, nessuna beffa di un uomo debole messo in mutande davanti alla telecamera in un’isola lontana.
Se bando alla violenza deve essere, che bando alla violenza sia, in qualsiasi forma essa  si produca.
Utopia?
Certo!
Far scomparire questo schifo generato dal Dio della pubblicità sarebbe un bel colpaccio ma già sappiamo che così non sarà.
E’ molto più facile, centomila volte più facile, che si vada a nuotare dove si tocca e dove non ci sono rischi per nessuno.
Scoglio sarà allora imperituramente ricordato come quello che nel teatrino della contrapposizione verbale strillata s’è incazzato per davvero e c’è rimasto.
Tragica fatalità la sua.
La violenza che si produce negli stadi, e che è vera, rimarrà confinata nei duecento metri “cordonati” dalla polizia mentre il calcio piano piano diventerà vuoto di pathos e pieno di sudore come un incontro di squash ripreso in TV.
Così sarà, vedrete!
Sic transit gloria mundi e chi s’è visto s’è visto.
Salutiamo Professore!



3 ottobre 2005: inseriti altri resoconti su Roma/Siena. Leggo su Il Romanista che due tifosi in possesso di biglietti smarriti da altri sarebbero stati multati di 3000 euro. Non ho letto il giornale, ma mi sembra che la sanzione prevista per una situazione di questo tipo vada da 30 a 300 euro: "Chiunque, fuori dei casi di cui all'articolo 1-quinquies, comma 7, entra negli impianti in violazione del rispettivo regolamento d'uso, ovvero vi si trattiene, quando la violazione dello stesso regolamento comporta l'allontanamento dall'impianto ed é accertata anche sulla base di documentazione videofotografica o di altri elementi oggettivi, é punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 30 a 300 euro. La sanzione é raddoppiata nel caso di reiterazione del fatto, anche se lo stesso é commesso in altro impianto sportivo. Nell'ipotesi di cui al primo periodo, al contravventore possono essere applicati il divieto e le prescrizioni di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, per una durata non superiore ad un anno".
Notizia triste: "L'allenatore Franco Scoglio è morto stasera per un malore che lo ha colto negli studi dell'emittente televisivo privata Primo Canale, dov'era ospite della trasmissione Gradinata nord. Scoglio si è sentito male dopo un vivace confronto telefonico con il presidente del Genoa, Enrico Preziosi. La trasmissione è stata sospesa e sono stati subito fatti intervenire i soccorritori del 118. Ma tutti i tentativi di rianimazione sono stati inutili".



2 ottobre 2005 (sera): inserita la pagina di Roma/Siena. Anche oggi 33.000 spettatori: per partite così, lo scorso anno ce n'erano 45.000.
"(ANSA) - MILANO, 2 OTT - Curva sud completamente vuota durante il primo tempo di Milan-Reggina per la protesta degli ultra' rossoneri contro il decreto Pisanu. In particolare gli ultra' contestano l'introduzione dei biglietti nominali: 'un problema - dicono in un comunicato - per tutti i tifosi che sono stati costretti a subire vari disagi: code interminabili ai botteghini, controlli asfissianti e anche multe salatissime per chi si trova in possesso di un biglietto intestato a un'altra persona'.
Caserta, entra in stadio con l'auto
Partita già iniziata, sfonda le porte
Un uomo è entrato nello stadio di Santa Maria Capua Venere (Caserta) sfondando con la sua auto le porte di entrata. La partita di calcio tra Gladiator e Capua, valida per il campionato di Eccellenza, era già iniziata e per questo, in base alle nuove norme sulla sicurezza, l'ingresso era vietato. Così, Tommaso Spina, titolare di una pizzeria, ha deciso di farsi strada da solo, sfondando l'entrata.
Il protagonista di questo gesto folle era arrivato, in bicicletta, a metà del primo tempo. Ha tentato più volte di convincere gli addetti all'ingresso di farlo passare, ma questi hanno applicato alla lettera le nuove disposizioni impartite dal ministro Giuseppe Pisanu sulla sicurezza negli stadi e gli hanno vietato di assistere all'incontro (per la cronaca terminato per 1-0 per il Capua) al "Piccirillo".
L'uomo, però, non si è dato per vinto. Dopo un battibecco avuto con gli uomini della sicurezza è tornato nella sua pizzeria, ha preso la Mercedes di colore grigio e si è ripresentato allo stadio, utilizzando l'auto come ariete, riuscendo ad aprire le porte e danneggiando parzialmente anche il paraurti anteriore della sua vettura.
Spina, che in passato aveva fatto parte della precedente dirigenza del club sammaritano, non è nuovo a gesti di questo genere. Nel corso di un'altra partita, infatti, si impossessò di un pallone uscito dal campo di gioco, che non volle più restituire ai calciatori.
Propongo questo signore per la medaglia d'oro al valore civile!


2 ottobre 2005: "Liete esplosioni di petardi e castagnole...". Era il 1946/47, le foto di Roma/Napoli, di Roma/Bari e di molte altre partite.
COMUNICATO CNR
Premessa: in questa curva, Curva Nord Romana, non si parla, nè si vuole un “direttivo”, pertanto parleremo solo di un gruppo di ragazzi che uniti dalla stessa passione hanno deciso di sostenere un progetto.
La passione si chiama Roma 
e i colori sono quelli di sempre Giallo-Rossi, “tutto il resto è noia”, non ci interessa.
Nati partendo dalle proprie radici, 
incontrati su un terreno comune, ora cresciuti all’ombra degli stessi ideali, abbiamo deciso di ripiegare le nostre primarie identità, di rinunciare a parte di esse, di sacrificarle sull’altare di un unico gruppo identificativo.
Se una volta un Gruppo Ultras disse: “Fatto un passo indietro ora ne facciamo due in avanti...”, noi ricominciamo da zero, uniti più di prima, concordi nell’accettare le nostre diversità per metterle a disposizione di un obiettivo: creare movimento nella curva nord della A.S. Roma, dare un’alternativa al pranzo al sacco domenicale.
Per questo, e non per altro, ci dichiariamo
Curva Nord Romana
UNICO STRISCIONE, UNICA IDENTITA’, UNICO IDEALE.

Coorte Romana
Razza Romana
Trincea Romana

C.N.R.



1° ottobre 2005: vi segnalo che è in corso di formazione il Roma Club Imperia. Per ora hanno creato un sito che vi invito a visitare:
www.romaclubimperia.altervista.org. Inserite altre foto di Aris Thessaloniki/Roma. Un paio di giorni fa ci chiedevamo chi mentisse - tra Franco Carraro e Francesco Tagliente - sul numero degli spettatori nella stagione in corso. Su segnalazione di Stefano, che mi sottoponeva alcune anomalie, mi sono andato a spulciare le relazioni del 2001/02, 2002/03 e 2003/04 dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto per l'appunto dal Dott. Francesco Tagliente. Sulle basi di questi rapporti si crea maggior o minor allarme sul fenomeno della violenza negli stadi e, di conseguenza, l'introduzione di leggi repressive. La cosa che ho potuto verificare personalmente - e il dato non è certo di parte visto che è tutto riscontrabile sul sito ufficiale della Polizia di Stato - è che i dati non sono corretti e vengono cambiati di anno in anno. In questa pagina vediamo come.
Ricevo da Federico: "mi chiamo Federico e sono un romano che da tre anni vive a Milano. TI ho già scritto alcune volte, mauesta volta, purtroppo, non ti scrivo per farti leggere un mio resoconto, bensì voglio manifestare una mia incazzatura!
Tutto parte dal fatto che l'Italia potrebbe ospitare gli europei del 2012. Alcuni potrebbero pensare che questo sia un evento sportivo rilevante, ma non sarà così!
Tanto per cominciare i biglietti per le partite saranno introvabili e regalati ai soliti noti, rendendo impossibile ai normali cittadini assistere anche alla partita più sfigata! Ma questo è il minimo!
Il punto fondamentale della questione è identificabile nella volontà di costruire nuovi stadi. Nuovi stadi? Li abbiamo rifatti 15 anni fa! E ora si sente dire che sono obsoleti! Allora mi viene da pensare che quindici anni fa gli stadi siano stati fatti con i piedi, solo perché qualcuno aveva l'interesse di farli, senza pensare ad un progetto funzionale. E allora perché l'Amministrazione Pubblica decide di fare nuovi stadi dopo appena quindici anni?  Credo che l'Italia necessiti di opere pubbliche più urgenti e di interventi socialmente più utili, rispetto alla realizzazione di nuovi stadi che tra l'altro sono stati già rinnovati 15 anni fa!
Dato che sono un Cittadino italiano che paga le tasse, esigo che i miei ed i nostri soldi vengano impiegati in progetti socialmente utili e non nella realizzazione di fatiscenti impianti sportivi, che tra l'altro hanno l'unico scopo di giustificare degli elevati costi che si tramutano in grossi ricavi nelle tasche dei soliti noti!
Se ti trovassi in linea con questo mio pensiero, pensi possa essere possibile una raccolta di firme per evitare che Carraro ed i soliti noti speculino ancora una volta sul mondo del calcio e si intaschino i nostri soldi?".
Riporto, dal sito www. laroma.net un'intervista fatta a Gianni Petrucci
IL PRESIDENTE INFLESSIBILE:
LA ROMA E LA LAZIO NON DOVRANNO
COSTRUIRE ALTRI IMPIANTI
Nuovo stadio, stop del Coni
Petrucci: «Il calcio deve andare incontro alle esigenze di tutti gli sport»
La riunione in Campidoglio di ieri mattina, convocata per siglare il "Protocollo d'intesa per il recupero e la valorizzazione del Foro Italico", subito dopo gli interventi di prammatica dei relatori ha mostrato la sua vera ragione d'essere: appena mezz'ora per spiegare un progetto ampio, polisportivo e multifunzionale, ed oltre un'ora trascorsa a riproporre e commentare l'annosa questione-Olimpico. Peccato, perchè gli argomenti sportivo-urbanistico-ambientali non erano mancati, con interventi di Raffaele Pagnozzi (direttore del Coni servizi), Antonio Marrazzo (governatore del Lazio) e Luciano Marchetti (Sovraintendente ai Beni Culturali). In cattedra è invece salito Gianni Petrucci - presidente del Coni - particolarmente agguerrito, che ha introdotto l'argomento Olimpico: "Quattro stadi per Roma?? La città ne ha già due e mi pare che bastino. Di plastici ne ho visti tanti.... e tutti belli". Chiaro il riferimento allo "stadio delle Aquile" mostrato come modello dal presidente della Lazio, Claudio Lotito. Ma per Petrucci nulla deve cambiare, in particolare per cià che riguarda la Roma.
(ora, a parte la giustissima considerazione che ci sono capitali europee con anche 10 stadi - vedi Londra - cerchiamo di capire perché il Presidente del C.O.N.I. non voglia altri stadi. Bè, è persino ovvio: il C.O.N.I. l'Olimpico lo affitta alla Roma e alla Lazio. Se non lo affitta, come si dice a Roma, se lo dà in faccia. Tra l'altro mi sembra che quello di Petrucci, più non possa essere che un semplice parere. Se la Roma si vuole costruire uno stadio, ed ottiene i permessi necessari, se lo costruisce e basta, C.O.N.I. o non C.O.N.I.. Il problema per Petrucci e soci è che svanirebbe il ghiotto boccone degli europei 2012, ottima occasione per "riammodernare" ciò che è già stato ammodernato nel 1990 dagli stessi personaggi..., n.d.L.)
Usando toni enfatici per lodare l'ad giallorosso ("Una grande figura manageriale, splendidamente supportata dalla straordinaria figura paterna"), ha detto: "Ne abbiamo già parlato con Rosella Sensi, e torneremo a parlarne. Il marchio Roma "tira" a livello internazionale, ovunque vado nel mondo vedo la Roma. Stiamo pensando a un progetto che tenga conto degli interessi di tutti e di quelli della Roma: capisco perfettamente che le società di calcio debbano patrimonalizzare. Per questo motivo sono pronto a rivedere i termini di un eventuale accordoma la rivalutazione dell'Olimpico riguarda anche gli altri sport, e non accetto che di questo aspetto se ne parli con fastidio, da parte di alcuni. Pertanto non servono altri stadi, e lo dico non solo come presidente del Coni ma anche come cittadino: (lascio il commento di Marco, che è anche il mio: "anche io parlo come cittadino. Alla Roma serve URGENTEMENTE UNO STADIO perchè l'Olimpico non è uno stadio pensato per il calcio. Sarò un becero tifoso, ma io allo stadio vado per vedere la partita e la pista di atletica mi rovina lo spettacolo perchè la gara dalla curva NON SI VEDE. Delle altre discipline ne parlo CON FASTIDIO se queste rovinano la visione di quella da me amata. Volete rilanciare alcuni sport cosiddetti "minori"??? Benissimo... Usate l'Olimpico per questo e  lasciate che la Roma si cerchi un'altra casa.. Se vado un un ristorante e mi obbligano a mangiare una pietanza che a me non piace, oppure se mi preparano un piatto tipico sbagliando gli ingredienti IO IN QUEL RISTORANTE NON CI VADO PIU'... chiaro il concetto".ndr) negli ultimi trent’anni in Italia si è costruito un solo stadio(il Delle Alpi, ndr)ed il fallimento è sotto gli occhi di tutti (e te credo! Fate uno stadio a Torino, con la pista d'atletica per "tenere in considerazione altri sport" e poi vi lamentate? n.d.L.).Dobbiamo quindi pensare innanzitutto alle cose possibili, a quelle realizzabili. Bisogna essere realisti. E poi, se le società di calcio hanno fini di lucro, chi è che dovrebbe mettere a disposizione il terreno gratis?(è proprio questo il punto: la Roma si sarà rotta i c**** di dover pagare il terreno e se lo compra, costruendoci uno stadio. Il C.O.N.I. sul suo terreno ci faccia l'orticello di guerra, n.d.L.). Finiamola con questa storia che il calcio all’Olimpico si vedrebbe male: lasciamolo dire a chi ci crede...»(Basta. E' troppo. Dov'è la e-mail del C.O.N.I.? Eccola: comunicazione@coni.it. Questo il testo da me inviato: "Gianni Petrucci, vieni in Curva all'Olimpico a vedere come si vede bene la partita. Allegate questa fotografia che ho fatto io).
Gianni Petrucci, guarda come si vede bene la partita all'Olimpico. Proprio come in Inghilterra!
Chiamato in causa da Petrucci, il sindaco Veltroni è apparso leggermente imbarazzato, ed ha liquidato l’argomento con un inoppugnabile «Su un nuovo stadio sono sette mesi che ho scritto al Governo per chiedere un incontro e parlare di questo; purtroppo non sono stato ancora convocato, e su questioni come questa non posso mica prendere una decisione da solo... Ma mi auguro che presto troveremo il modo di riunirci e discuterne». Il primo cittadino ha poi - di fatto - avallato la tesi del Coni, aggiungendo: «In ogni caso, mi si dovrà dire prima che cosa si farà di questi due stadi. Tanto più adesso che alla quinta di campionato abbiamo già 385.000 spettatori in meno. La colpa è della tv? Non credo, perché il dato preoccupante è che calano anche gli ascolti delle trasmissioni dedicate al calcio, come dimostrato dai dati deficitari di Bonolis e della Domenica Sportiva» ("credo che anche
una presenza così massiccia in tv abbia creato un disamore" - Veltroni, Repubblica on line http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/stadivel/stadivel.html, 30 settembre 2005, n.d.L.).
 Nel pomeriggio, prima di qualsiasi dichiarazione di parte romanista, la benzina sul fuoco è stata sparsa dall’immancabile Claudio Lotito: «Perché la Lazio dovrebbe pagare l’Olimpico per poi avere 25mila persone? Chi abita da solo non si compra mica un castello... E poi l’Olimpico non è in linea con le norme di sicurezza e non bastano un paio di aggiustamenti: è uno stadio vecchio, con una struttura che non può essere modificata, è praticamente solo un campo di gioco. E a me non interessa avere solo un campo di gioco. Per cui il Coni dell’Olimpico faccia quello che crede, ci facesse i meeting di atletica, i concerti, è un problema loro, non della Lazio. Non si possono mica bloccare tutte le attività delle società di calcio perché il Coni non sa cosa farsene dell’Olimpico». Dura e circostanziata, la replica di Coni Servizi non si è fatta attendere, e con un comunicato ha fatto rilevare quanto segue: «1°) In base a quello che possono constatare sia gli spettatori che settimanalmente si recano allo stadio sia i rappresentanti dei media, l’Olimpico dispone della prevista agibilità (già, con una deroga per ogni partita, n.d.L.); 2°) Lo Stadio Olimpico è in una fase avanzata dei lavori di adeguamento sulla base della normativa antiviolenza prevista dal decreto Pisanu (un altro magna magna. Lavori del tutto inutili, al pari del decreto, n.d.L:); 3°) Nei termini previsti dal decreto Pisanu, entro la fine di febbraio 2006, saranno terminati tutti i lavori di adeguamento (mancano ancora il fossato con i coccodrilli e i cecchini sui tetti, n.d.L.)
Facciamoci insieme due risate. Questa è una mappatura politica degli ultras, stilata dalla Polizia di prevenzione. A parte gli errori sui nomi di diversi gruppi (tipo "Brigata Ultras" del Perugia anziché Brigata ultrà), la mancanza di diversi gruppi (tipo gli Ultras Fighters Siena, ad esempio) e la presenza di gruppi ormai sciolti (vedi ASR Ultras, Brigata Wallace Ancona, Fighters Juventus), fa sorridere leggere che le Teste Matte del Napoli sarebbero di estrema destra così come la Masseria Cardone...
A parte il fatto che si tratta di gruppi che non hanno mai esposto striscioni politici allo stadio, mi risulta che le cose siano diverse e che le T.M.N. siano apolitiche mentre Masseria Cardone un po' a sinistra. D'altra parte la Polizia di prevenzione è rimasta al 1977 se indica i Fedayn Roma come di estrema sinistra!
La mappatura politica degli ultras secondo la Polizia di prevenzione. Il Corriere della Sera, settembre 2005
Valerio mi invia un intervista a Giraudo. Si commenta da sola.
Giraudo: Moratti pensi al 5 maggio
«Ogni volta si discute dello scontro Ronaldo-Iuliano, come la storia di Turone Di cosa si 
lamentano? Perché non parlano dello scudetto buttato tre anni fa?»
Forse l’Inter ha un nervo scoperto.
«Questa è come la storia di Turone con la Roma. Ad ogni occasione tirano in ballo il fallo di Iuliano su Ronaldo. Anche se Ceccarini avesse concesso il rigore e l’Inter l’avesse segnato, sarebbe finita 1-1. Noi avevamo un punto in più dell’Inter e poi abbiamo vinto lo scudetto di tre o quattro punti, se non sbaglio. Di che si lamentano ancora? Perché non parlano del 5 maggio, quando hanno perso all’Olimpico e ci hanno regalato uno scudetto nel quale noi non credevamo più? Pensino al 5 maggio, non al fallo di Iuliano».

Però è convinzione diffusa che gli arbitri alla Juve riservino un trattamento particolare. Forse per questo vincete molto in Italia e poco all’estero.
«Nel calcio i luoghi comuni si sprecano, questo è uno dei più diffusi e falsi. Quando sono arrivato io, la Juve non vinceva lo scudetto da dieci anni e il presidente era Boniperti, non uno qualsiasi. Noi abbiamo vinto perché siamo bravi e abbiamo gestito la società con competenza e magari con fortuna. Gli arbitri che c’entrano?».

L’Inter invece non ha vinto quasi niente. Forse perché Moratti è un gentiluomo finito nella giungla del calcio.
«Questo non lo so, intanto anche lui contatta tecnici e giocatori di altri club, comunque l’Inter quest’anno mi sembra fortissima e sarebbe grave se non vincesse niente tra campionato e Champions. Ha giocatori formidabili, Adriano su tutti, non le manca proprio niente. Per vincere uno scudetto ci vogliono tre cose: una società forte, un allenatore bravo e molti campioni».

Mancini è un allenatore bravo? Come mai gli avete preferito Capello per il dopo Lippi?
«Beh la scelta di Capello è andata così. Noi stavamo pensando a Deschamps e a qualche tecnico italiano giovane. Poi ci hanno fatto sapere che Capello voleva andar via dalla Roma e che sarebbe venuto con piacere da noi. Ho subito informato il dottor Umberto che mi rispose: bene, non perdiamo tempo. E la scelta si è rivelata felicissima. Noi siamo contenti, molto contenti di come sta lavorando Capello».

Lui aveva dei pregiudizi sulla Juve e sui suoi dirigenti.
«Non lo so, ma se li aveva, ora li ha cancellati. Dall’esterno spesso si pensano cose sbagliate, poi tocchi con mano e cambi idea».

Torniamo a Mancini.
«E’ vero non abbiamo mai pensato a lui, forse perché davamo per scontato che sarebbe finito all’Inter, da anni Moratti lo inseguiva. Io penso che sia bravo, ma è arrivato il momento di dimostrarlo, perché ha uno squadrone».

D’accordo, la triade ha funzionato in questi 12 anni, però avete preso uno scivolone tremendo sul doping.
«Tra un mese ci sarà l’appello e vedremo come finirà. Comunque la Juve e il sottoscritto sono stati assolti, è stato condannato solo il medico e sulla base di una teoria sostenuta dall’ultrà romanista D’Onofrio».

Non è elegante. Pensa davvero che un illustre professore si metta a fare un dispetto alla Juve?
«E’ un illustre sconosciuto, d’accordo, il perito nominato dal tribunale, ma noi rispetto ai protocolli del Cio e della Wada non abbiamo commesso nulla, mentre il professor D’Onofrio sulla base di alcune oscillazioni rilevate negli esami di due o tre giocatori, ci accusa di epo. E non conta che in 500 controlli effettuati sulla Juve non sia mai emerso mai nulla . E non conta nemmeno che nei vari blitz non sia stata trovata traccia di epo. E come mai nessuno, tra dipendenti, giocatori a fine carriera o andati via dalla Juve, nessuno, dico nessuno, abbia rivelato l’esistenza di epo o di altre pratiche illecite?».

Però l’abuso di farmaci è dimostrato, acclarato al di là di qualsiasi sentenza o appello.
«E’ vero, ma lo facevano tutti. Noi abbiamo raccolto i dati di una intera stagione e abbiamo scoperto non solo che tutte le società facevano un uso eccessivo di farmaci, ma che la Juve è tra quelle che ne usavano meno, diciamo che era a metà classifica. Come sapete, ogni società all’esame antidoping deve dichiarare se qualche suo tesserato ha preso in settimana dei medicinali: bene, raccogliendo quei dati, abbiamo visto che metà serie A prendeva più farmaci di noi».

Cosa cambia? E’ un dato ancora più allarmante, ma non assolve la Juve.
«E’ un problema deontologico che non ha nulla a che vedere con il doping. I medici devono stabilire se è pericoloso e sino a che punto vanno usati i farmaci. Ma questo è un problema di tutti, è un problema anche morale».

E lei trova giusto che il dottor Agricola, condannato per uso di epo, stia ancora al suo posto? Non le sembra un gesto di un’arroganza insopportabile?
«Può darsi che a furia di dircelo, siamo diventati per davvero arroganti. Ma non in questo caso. Agricola si è autodenunciato alla Procura Antidoping del Coni ed è stato assolto. Ora si pronuncerà la Disciplinare, ma sono sicuro che in appello, tra un mese, Agricola sarà assolto».

E nel frattempo avrebbe dovuto avvertire l’opportunità di farsi da parte.
«Noi lo stimiamo, è un medico competente e scrupoloso e mentre tutti l’hanno crocifisso, senza aspettare, noi lo difenderemo sino in fondo».

Davvero pensa che questa del doping non sia una macchia indelebile per la vostra gestione?
«Ne riparliamo tra un mese, dopo l’appello. Il teorema D’Onofrio non sta in piedi, ci daranno ragione».

Meglio cambiare discorso. Come mai siete diventati all’improvviso amici della Roma?
«Al di là delle polemiche e degli scontri avuti anni fa, ho sempre stimato Sensi».

In verità questa stima è recente, diciamo che è nata dopo il caffè preso con Rosella Sensi in Campidoglio.
«E’ vero, da quel giorno sono cambiate molte cose. E’ stata un’iniziativa di Veltroni, di cui sono amico da tempo. Era una guerra assurda e per giunta la Roma era anche in difficoltà».

Però vi siete portati a Torino mezza squadra. Questa vuol dire collaborazione?
«Veltroni mi chiamò proprio perchè la Roma temeva che Emerson andasse via a costo zero. E noi l’abbiamo preso, pagandolo parecchio. Capello non l’abbiamo strappato alla Roma, è vero invece che lui voleva andar via. E credo che sul mercato qualche aiuto l’abbiamo dato sinora».

Avete cercato di portar via anche Mancini.
«L’abbiamo chiesto, ma quando la società ci ha detto che era incedibile ci siamo fermati. La Roma invece ci ha proposto Cassano, ma noi abbiamo già cinque attaccanti , uno più forte dell’altro. Non possiamo permettercelo»


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