XXXVIII Giornata
CATANIA / ROMA 1-1
Catania, Stadio  Cibali
18 maggio 2008
ore 15.00

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Tabellino partita:
CATANIA-ROMA 1-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Vucinic (R) all'8' p.t.; Martinez (C) al 40' s.t.
CATANIA (4-4-2): Bizzarri; Silvestri, Terlizzi, Stovini, Sabato (dal 1' s.t. Morimoto); Biagianti, Baiocco, Tedesco, Vargas; Colucci (dal 15' s.t. Mascara), Martinez (dal 43' s.t. Sottil). (Polito, Sardo, Edusei, Pià). All. Zenga.
ROMA (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Panucci, Mexes, Tonetto; De Rossi, Pizzarro; Mancini (dal 11' s.t. Giuly), Aquilani (dal 30' s.t. Brighi), Perrotta, Vucinic. (Curci, Cicinho, Juan, Antunes, Esposito). All. Spalletti.
ARBITRO: Saccani di Mantova.
NOTE: spettatori: 21 mila. Ammoniti Vucinic e Terlizzi per gioco non regolamentare, Panucci e Baiocco per gioco scorretto. Angoli: 7-0. Recuperi: 1' p.t. e 0' s.t. 

FOTOTIFO
DIVIETO DI ACCESSO AI TIFOSI OSPITI


VIDEOTIFO

   
 






FOTOCALCIO


VIDEOCALCIO

Parma/Inter e Catania Roma TG1 13.30
La gente a Fiumicino
Il servizio sulla partita
 
Il gol di Vucinic
 


http://www.youtube.com/watch?v=Tl39jbpM8XI&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=-0G7lxNV3ns&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=Tl39jbpM8XI&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=O4Ph5qU7gso
http://www.youtube.com/watch?v=M-2P2KuqB9s&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=jv4MyhG1Yzo
http://it.youtube.com/watch?v=yZDJx28EIqQ
http://it.youtube.com/watch?v=7f0cQLFH3EE
http://it.youtube.com/watch?v=KQA7zWpD9Fc
 
http://it.youtube.com/watch?v=4PcEXakeuSQ
 

C'ERO PURE IO!
     


VOLERE E' POTERE 
ultima giornata di campionato ,ultima trasferta in  ballo ci sono tre punti che valgono un sogno,ma essendo tifosi non abbiamo il diritto di sognare  perche' l' osservatorio lo vieta....... e allora che si ottano prendo il treno delle 21 18 da termini  aggirando i blu che sono schierati a controllare che non ci siano tifosi in partenza .undici ore  abbondanti  di treno e alle 09 00 sono a catania . ricca colazione con prodotti tipici locali e mi avvio a piedi verso lo stadio ,alle dieci del mattino gia girano tutti con la maglia del catania le vie sono  gia gremite di gente con sciarpe e bandiere ......rimango stupito da tale attacamento ai loro  colori,arrivo allo stadio un occhiata qua e la ed adocchio un bagarino locale che sta vendendo i  tagliandi del settore ospiti ,c'e' poco da contrattare ,35 euro ed entro in possesso del  prezioso tagliando ,meglio non rimanere nei 
paraggi c'e' un clima poco amichevole,mi ripresento li ad un ora dal fischio di inizio faccio 
tutta la fila circondato da catanesi in assoluto  silenzio facendo molto il vago e sorridendo di 
tanto in tanto ad battute in dialetto a me incomprensibili,subito dopo mi accorgo che  all'ingresso controllano i documenti sara' dura ma ormai sono in ballo ,e quando tocca il mio turno 
aiutato dalla calca mandracata  faccio cadere il documento ed una volta raccolto sono gia oltre la transenna dove allungo un braccio e mi riprendo  il biglietto ,effetuato il controllo con tanto di 
ripresa mi ritrovo nel settore ospiti che ai me pullula solamente di maglie a strisce .da li a poco 
inizia la partita ed in un clima incandescente la  roma passa in vantaggio dentro impazzisco sotto di me i giocatori si abbracciano io godo in  assoluto silenzio ,da parma tutto tace sembra un sogno ,finisce il primo tempo mi seggo sembra che lo stadio intero mi osservi sto veramente a 
disagio,ricomincia la partita il caldo si fa davvero  sentire l'empoli vince il catania attacca e l'inter passa in vantaggio.............fine di un sogno.i  catanesi intonano cori per l'inter davvero 
deludenti non solo per l'inter inter ripetuto a gran voce ma perche' per 60 minuti con la propia 
squadra che lotta per non retocedere riescono a fare solo e sempre 4 cori per altro non loro 
,coinvolgono lo stadio solo quando offendono noi  ,meriterebbero un altra categoria ,differenti anni luce dalle altre tifoserie isolane.la roma molla  l'inter raddoppia il catania pareggia  ed al triplice fischio scoppia il finimondo.sulla strada per la  stazione assisto a scene sconvolgenti ,neanche avessero vinto la coppa d'arfica ..................il  treno per il ritorno parte alle 19 20 e dopo oltre dodici ore interminabbili ed una giornata di  tenzione sono di nuovo nella 
capitale....................per me .niete da recriminare trsferta insolita ma spettacolare.odio eterno al 
calcio moderno andrea o.c.
Ciao Lorenzo, 
in merito al resoconto postato dal tifoso della Roma, presente a CT,
nessuno si è mai permesso e mai si permetterà di fare cori pro un'altra squadra (in questo caso l'Inter) nella realtà di Catania.
Sono solo partiti, peraltro da gente che non rispecchia un "modo di pensare" particolare, due boati ai gol dei nerazzurri, che rappresentano una cosa normale (lo fanno tutti, l'avete fatto ai gol del Siena a Milano, mica vuol dire chissà cosa).
Ripeto, nessuno si è mai permesso e mai si permetterà di fare cori pro altre squadre.
Queste sono considerazioni prettamente oggettive seppur siano di carattere personale. 
Alla prossima.

Una settimana con un pensiero fisso nella mente, una settimana senza dormire, una settimana in cui pane e pallone erano la colazione, il pranzo, la cena. Ognuno a vivere la sua vita, ognuno a rincorrere i suoi guai (come dice Vasco in Vita Spericolata), ognuno a consumare le sue giornate in ufficio, in mezzo al traffico, in famiglia……. Ma nel cervello c’era quella data e quell’ora: domenica 18 maggio ore 15……
Chi è della Roma sapeva già forse come sarebbe andata, le vittorie clamorose forse non fanno parte del nostro DNA…..per noi una “fatal Verona” o una Perugia sotto il diluvio universale non sono mai esistite e non esisteranno mai….per noi purtroppo esiste quel Roma Lecce….ma questo poco importa.
Dopo Inter-Siena anch’io ci credevo, ci avevo creduto per tutto un campionato…..-11, -9, -7,-6,-4, -3, -1…..+1 ieri pomeriggio…
La speranza di uno scudetto voluto, combattuto, cercato, acchiappato e poi svanito……tutte cose che avrebbero distrutto qualunque tifoso….ma non noi, non noi romanisti. 
Non ho scritto questa settimana, l’ho voluta vivere in silenzio, senza mai cercare nell’armadio la bandiera, la sciarpa ………ho aspettato ieri e alle 16,50 ho aperto cassetti e comodini e si, allora si che ho esposto in balcone la bandiera, ed oggi indosso la maglia della Roma. E’ troppo facile uscire e festeggiare solo quando si vince…..è proprio questo il momento di essere fieri ed orgogliosi. Molti guardando il mio balcone mi avranno preso per pazzo, o forse no, perché chi mi conosce sa cosa ho dentro.
Tornando a casa dopo la partita sono stato travolto dall’abbraccio di mia figlia Martina, 5 anni che abbracciandomi sorridendo mi ha detto: “Papi, ma tu vincerai sempre”….lei di me ha capito tutto ed io di questo sono davvero felice.
 In 4.000 sono andati a Fiumicino ad accogliere i nostri campioni…..questo e molto altro significa essere romanisti…
Un amore senza fine!!!!!
Canta Roma bella che l’avvenire è tuo.
Paolo Minguzzi

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA

Incidenti Catania- Roma, inchiesta 
Per l'aggressione a tre giornalisti e al pullman dei giocatori 
 (ANSA)-ROMA, 19 MAG-Il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha disposto l'apertura di un fascicolo sugli episodi di violenza avvenuti in occasione di Catania-Roma. Prima della partita il pullman che trasportava la squadra giallorossa e' stato bloccato dai tifosi catanesi, alcuni dei quali hanno rotto un finestrino. Poco prima un altro gruppo di ultra' ha aggredito e malmenato alcuni giornalisti. Nei suoi accertamenti Palazzi si avvarra' anche della testimonianza delle forze dell'ordine. 

IL ROMANISTA
Il pomeriggio di un giorno da cani di Catania comincia in realtà con la calma apparente della sera prima presso il ritiro scelto dalla Roma, il Romano Palace sul lungomare detto della Playa, dal lato della costa sabbioso, verso l’aeroporto. Lì, un imponente schieramento di forze dell’ordine ha vegliato sulla serenità della comitiva giallorossa, dopo aver trasformato l’albergo in un bunker inaccessibile da ogni lato viste le esplicite minacce rilanciate dai siti internet degli ultras rossoblù sulle intenzioni di disturbare per quanto possibile il sonno dei romanisti. Dietro l’albergo, e lateralmente, erano state dislocate decine di finanzieri in alcuni punti strategici, con particolare attenzione al parco retrostante, chiuso al pubblico già dalle 19.30. Davanti stazionavano invece altrettanti poliziotti oltre il cancello, sulla strada che costeggia il mare, con l’enorme giardino a far da robusto cuscinetto tra ogni eventuale disturbatore e il gruppone dei giocatori. Chi si è intrattenuto un po’ di tempo fuori dal cancello nel tardo pomeriggio di sabato, non ha però potuto far a meno di notare quelle macchine con due o tre persone dall’aspetto poco raccomandabile che ogni tanto passavano a gettare un’occhiata, si fermavano qualche secondo e poi ripartivano, senza mai tradire quell’espressione di emozionata attesa che contraddistingue sempre i tifosi che cercano un contatto almeno visivo con gli idoli ammirati in televisione. Di fatto, in ogni caso, per tutta la notte non è accaduto niente, tanto da autorizzare qualche ottimistico pensiero riguardo la fragilità delle minacce di vendetta ventilate sui già citati “muri” dei siti internet. Niente di più sbagliato.
    In realtà il proposito di vendicare i tre catanesi feriti nei pressi dello stadio Olimpico in occasione della gara d’andata si è rivelato qualcosa di più di una “goliardata” da tastiera. Bande di teppisti a volto scoperto hanno infatti conquistato il territorio intorno al Massimino sin da mezzogiorno, in spregio a ogni regola di civile convivenza e in virtù di una disinvolta strategia delle forze dell’ordine che, come ha confessato al collega Chiusano di Repubblica il questore di Catania Michele Capomacchia, dal giorno della tragedia Raciti preferiscono non intervenire capillarmente a reprimere ogni focolaio di violenza ma cercano di lasciar sfogare gli istinti se non accade nulla di gravissimo. Diversi gli obiettivi scelti per “sfogare gli istinti”: i taxi in arrivo al Massimino che evidentemente portavano allo stadio gente non di Catania e il pullman della Roma. “Solo” per due volte, a conti fatti, si è sfiorata la tragedia senza che nessun poliziotto sia riuscito a intervenire: in una strada a trecento metri dall’impianto in cui si sarebbe giocato, quando un’orda di una decina di teppisti ha assaltato un taxi con tre giornalisti (chi scrive e i colleghi di Repubblica Chiusano e Gamba), tirando calci e pugni alla cieca e non riuscendo per fortuna nel tentativo di trascinare i malcapitati giù dalla macchina pubblica, e nel vialone attiguo quand’è passato il pullman della Roma, circostanza che ha salvato i giornalisti (perché il più ghiotto obiettivo ha distolto gli animali che s’accanivano sulle prede) e che ha spaventato i giocatori, per la rottura del vetro con un colpo di martelletto e per quel colpo ancor più pesante scagliato con un masso contro il parabrezza anteriore, che per fortuna ha tenuto.
    E non avevamo visto ancora niente: perché il vero scandalo del pomeriggio catanese sta in quel che è accaduto all’interno dello stadio. Nel comportamento irresponsabile di molti giocatori (scorretti e teatrali nelle loro proteste sempre ingiustificate all’inizio, vergognosi per le pressioni della ripresa ai loro colleghi giallorossi con le richieste di lasciarli pareggiare), nelle violente reazioni dei tifosi della tribuna che hanno costretto i dirigenti della Roma a lasciare l’impianto in anticipo (tanto che il ds Pradè ha rifiutato il saluto del presidente Pulvirenti a fine partita, in segno di protesta per il trattamento ricevuto), nell’incivile atteggiamento delle decine di inservienti a vario titolo fatti entrare a bordo campo per minacciare con il gesto del taglio della gola giocatori e panchinari della Roma, nell’indegna leggerezza con cui sono state assegnate le casacche da steward a personaggi la cui principale occupazione è stata quella di far scavalcare i tifosi della curva nella parte finale della gara e di nasconderli poi alla vista di chissà quali forze dell’ordine facendoli accucciare dietro i cartelloni pubblicitari. Per festeggiare il pareggio, nel caso che si fosse verificato. Per sfogare in altri modo la rabbia covata e fomentata dalle 13 in poi qualora invece il risultato avesse alla fine condannato alla B il Catania. Questo è quello che è accaduto l’altro giorno in una delle più belle città della Sicilia e che la Lega calcio, nonostante la presenza a bordo campo del vicecapo della Procura Federale Carlo Piccolomini, ha sanzionato con 15.000 euro di multa.
GAZZETTA.IT
CATANIA, 18 maggio 2008 - Campioni d'Italia, ma solo per un'ora e un quarto. Tanto è passato dal gol di Vucinic a quello di Ibrahimovic. Poi la Roma, a scudetto ormai perso dopo il raddoppio dello svedese al Tardini, viene raggiunta dal Catania sull'1-1. Martinez risponde a Vucinic. Un gol, quello del peruviano, che sancisce la permanenza in serie A dei siciliani.
SORPRESA CASSETTI - Catania e Roma si erano affrontate al Massimino esattamente dieci giorni fa: nel ritorno della semifinale di coppa Italia, però, in campo c'era ben altra atmosfera rispetto a quella vista oggi. Zenga, che quella volta decise di risparmiare molti titolari, stavolta ovviamente manda in campo il miglior Catania possibile, ma deve tenere in panchina un Mascara in condizioni precarie. La sorpresa, sull'altro fronte, è la scelta di Spalletti al momento di designare il laterale difensivo: Cassetti viene giudicato più adatto di Cicinho a contenere l'esuberanza fisica e tecnica di Vargas. Per il resto, in campo ci sono tutti i protagonisti attesi.
PRODEZZA DI VUCINIC - E c'è soprattutto Mirko Vucinic, il montenegrino che si è preso sulle spalle l'attacco della Roma dopo l'infortunio di Totti. Dopo un avvio caratterizzato da un Catania molto concentrato e aggressivo, Vucinic gela lo stadio rossazzurro con una giocata sontuosa: se ne va sulla destra, evita l'intervento di Sabato e Stovini per concludere alle spalle di Bizzarri con un diagonale rasoterra. Colpo da biliardo: 1-0 per la Roma. I risultati provenienti dagli altri campi forse non arriveranno alle orecchie dei romanisti in panchina, ma sicuramente sono ben noti ai tifosi presenti al Massimino: il Catania sa di dover rimediare al vantaggio dell'Empoli sul Livorno e prova a reagire. Molto nervosismo, ma anche tanto cuore. E due azioni pericolose: Martinez sfiora il pareggio di testa, Tedesco costringe Doni al miracolo. Si va all'intervallo con la squadra di Spalletti in vantaggio. E con l'Inter che fa 0-0 a Parma.
DONI SI SUPERA - Il Catania inizia la ripresa come aveva finito il primo tempo. Baiocco, dopo pochi minuti, spreca un'occasione d'oro. Morimoto, entrato al posto di Sabato, ci prova tre volte di fila senza fortuna. Dentro Mascara, fuori Colucci. Ma al 17' l'Inter va in vantaggio a Parma e per la Roma diventa difficile restare concentrata. Il Catania, che dal gol di Ibrahimovic non può trarre alcun giovamento se non quello di veder diminuire le motivazioni della Roma, spinge ancora di più. E impreca quando Biagianti vede il suo splendido tiro stamparsi sulla traversa. Poi è la volta di Martinez sfiorare il gol in rovesciata, ma Doni deve superarsi soprattutto su Morimoto, che lo chiama all'intervento con un colpo di testa. Il giapponese, un minuto più tardi, centra ancora la traversa dopo l'indecisione di Panucci. Sembra una maledizione: più sfortunato di così, il Catania non potrebbe essere. Poi, al 34', arriva la notizia del raddoppio di Ibra che chiude il campionato della Roma.
CI PENSA MARTINEZ - Ma non quello del Catania, che per colmo della beffa si vede annullare un gol di Terlizzi per fuorigioco di Mascara. Quando, però, al 40' fa centro Martinez risolvendo una mischia in area, la rete è valida: 1-1, esplode il Massimino e i siciliani sono salvi. La Roma non spinge più, Saccani fischia la fine al 45'. La gioia del Catania contrasta con l'amarezza della Roma. Ma la stagione dei giallorossi resta straordinaria. E per consolarsi, ai ragazzi di Spalletti resta la coppa Italia, da contendere all'Inter in gara secca il 24 maggio.
Stefano Cantalupi 

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