Per tutti
quelli che giungono in questa pagina da link di vari quotidiani on line
o di propria iniziativa questa pagina non è il sito di un qualche
gruppo
ma è
solo una tra le 15.000 del sito www.asromaultras.it che si occupa della
Roma e dei suoi tifosi.
RICOSTRUZIONE
STORICA RIPRESA
DA
UN ARTICOLO DI ROSSO E GIALLO (marzo 2000)
I Lupi nascono
ufficialmente nel 1991 (dopo il rifacimento dello stadio Olimpico), quando
vanno ad occupare il muretto verso la Monte Mario. Italo, il presidente,
sottolinea che il gruppo era già presente in curva prima del 1991,
precisamente era posto tra il CUCS e i Boys, nel vecchio Olimpico. Con
la nuova struttura i Lupi ritennero necessario spostarsi per occupare una
zona tutta loro per poter meglio esprimere le loro coreografie ma, soprattutto,
esporre liberamente lo striscione in una posizione visibile per tutti.
L'idea del nome del gruppo, e ovviamente dello striscione, è nata
dopo una consultazione tra tutti gli iscritti: l'idea era di trovare un'icona
legata alla società e cosa c'è di meglio del "lupo" come
simbolo adatto all'AS Roma? (La Lupa :-) ,
n.d.L.) Tanto più che molti sono i
clubs con gruppi che fanno riferimento al simbolo della Società
e nessuno in curva Sud lo aveva fatto prima. Il principio del gruppo è
sostenere sempre e in ogni caso la squadra, lasciare spazio minimo alla
contestazione ed appoggiarla per novanta minuti.
Si danno una
dimensione ed identità che è tipica dei gruppi ultràs,
in quali si incontrano solo per tifare, per sostenere la squadra sempre
ed ovunque: <<per costume e per etica non prendiamo in considerazione
le iniziative benefiche, è roba da Fans Club. Un gruppo ultrà
canta, tifa e se è necessario, contesta>> precisa Italo. I Lupi
vivono la realtà della nuova curva e ce la descrivono come un posto
dove non c'è spazio per i gemellaggi, anche s ein linea di massima
si va d'accordo, ma non ci sono amori. Il travagliato cambiamento che è
avvenuto in Curva Sud è considerato positivo dai Lupi: <<Anche
i nuovi alzano i cori e noi li seguiamo>>. Chiaro il riferimento all'allontanamento
del Commando. Ci raccontano la nuova curva e quella di un tempo quando
c'era il C.U.C.S. in curva, della competizione che si era venuta a creare
tra il Commando e gli altri gruppi i quali non volevano essere considerati
una sorta di "subappalto" allo storico gruppo, perchè avevano preso
coscienza della loro identità e capacità nel tifare. Affermano
che la realtà della curva rispecchia lo stile di vita odierno: ognuno
sta per conto suo, e così è per i gruppi di curva, non si
hanno più particolari rapporti con nessuno, si fa il tifo ciascuno
a modo suo, seguendo il proprio interesse. C'informano del malumore da
parte dei gruppi stessi nei confronti del tifoso comune che fa poco tifo
<<perchè i gruppi di per sè si organizzano e cercano
di fomentare il tifo in curva>>. Si sono fatti un'idea ben precisa sul
singolo sostenitore, quel tifoso, cioè, imborghesito che va in curva
solo per moda: <<Di questi tempi è più facile sentire,
nel momento critico della partita, chi si diletta in opinioni stile televisione,
invece di sostenere la squadra>>.
I Lupi considerano
la faccenda striscioni ridicola, strumentalizzata da qualche politico,
si chiedono perchè se ne parli solo ora, quando invece certe situazioni,
gruppi di destra o di sinistra, in curva, sono sempre esistiti. Inoltre
non accettano il sistema che vuole relegare davanti alla TV anche gli "ultimi"
innamorati dello stadio, che vivono il tifo ancora in modo romantico; per
non parlare poi della pressione che si sudbisce da un po' di settimane,
soprattutto all'Olimpico, dalla forze dell'ordine: <<Sono controllate
le nostre bandiere con i disegni con il Lupo, simbolo del gruppo, per vedere
se è più o meno feroce!>>. Ormai caratteristici sono i cori
ideati dal gruppo, uno in particolare che è spesso cantato allo
stadio: "Alè/forza Roma alè, Alè/forza Roma alè,
Alè/forza Roma alè, tutti insieme forza Roma alè...".
L'altro inno, che è specifico del gruppo, riprende una famosa canzone
degli 883; "Notte profonda che freddo che fà/semo i Lupi e volemo
cantà/forza la Roma/la Roma alè alè...". Il presidente
dei Lupi, mentre la canticchia, sorride soddisfatto ma un momento dopo
si rattrista, quando mi confessa che non viene quasi mai cantata perchè
gli altri gruppi non la canterebbero. E' il vecchio discorso, ognuno tifa
per sè: <<Noi ci siamo dovuti allineare, non per niente ci
sono state questioni con il Commando.... anche se le nuove iniziative,
tipo quella per Roma/Fiorentina della Tribuna Tevere e la Montemario, vengono
applaudite>>. Il gruppo dei Lupi non fa parte della schiera dei contestatori,
anche se ammettono che in certi casi non ne hanno potuto fare a meno. Ora,
però, sono soddisfatti della gestione della Società: <<Il
Sig. Sensi dopo sei anni di presidenza e anni di promesse, si è
finalmente messo in mente d'indirizzare l'AS Roma ai livelli che noi auspichiamo
da tempo>>. E' d'obbligo la domanda sul rapporto con il Presidente Sensi,
è chiara l'affermazione: <<Zero, ci ha sempre chiuso la porta
in faccia, si è nascosto volentieri dietro la Legge Maroni, quando
invece altri presidenti chidono un occhio!>>. Pure i Lupi, come tutti gli
altri gruppi, si autofinanziano con i tesseramenti e con l'aiuto dei gadgets
(hanno la loro sciarpa e il loro cappello). E non manca un consiglio direttivo
preposto a tutte quelle che sono le esigenze del gruppo, soprattutto per
quanto riguarda le trasferte, dato che lo striscione dei Lupi, quando la
Roma gioca fuori, è sempre presente. Sempre presente come tanti
altri gruppi che resistono alle folli pretese di chi oggi vorrebbe allontanare
i tifosi dagli stadi.