Amichevole
DOLOMITICA/
ROMA 0-10

Predazzo
domenica 26 luglio 1998
ore: 

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ii
Tabellino partita:
MARCATORI: Delvecchio al 3', 34' p.t. e 16' s.t.; Totti al 13' e P. Sergio al 32' p.t.; Gautieri al 13' e al 17', D'Agostino al 22', De Vezze al 40', Bordacconi al 43' s.t.
ROMA (4 - 3 - 3): Chimenti (Campagnolo 1' s.t.); Tommasi (Tetradze 1' s.t.), Zago (Petruzzi 1' s.t.), Wome, Dal Moro (Ferri dal 13' s.t.); Di Francesco (Conti 1' s.t.), Tomic (De Vezze 36' s.t.), Alenitchev (Bordacconi 36' s.t.); P. Sergio (Gautieri 1' s.t.), Delvecchio (D'Agostino dal 20' s.t.), Totti (Frau 1' s.t.). All. Zeman.

DOLOMITICA: (4 - 4 - 2) Facchini; Zanon, Felisetti, Ossi (Darman), Dellagiacoma I; Gabrielli, Brigadoi (Diana') Dellagiacoma II (Dellagiacoma III), Guadagnin; Mich, Defrancesco. All. Gabrielli.

NOTE: spettatori circa 2.500, dei quali 2.000 sostenitori della Roma.



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gazzetta.it
Delvecchio, una dedica a Christian
Pubblicato nell'edizione del 27 luglio 1998
tre gol per allontanare il brasiliano " questa per me era piu' di un' amichevole: non serviva soltanto per trovare la forma. Zeman mi ha stuzzicato dicendomi di dimostrare che effettivamente sono tra i piu' forti. spero di aver risposto "


Il romanista si scatena a Predazzo mentre la societa' pensa a rafforzare l'attacco Delvecchio, una dedica a Christian Tre gol per allontanare il brasiliano "Questa per me era piu' di un'amichevole: non serviva soltanto per trovare la forma. Zeman mi ha stuzzicato dicendomi di dimostrare che effettivamente sono tra i piu' forti. Spero di aver risposto" DAL NOSTRO INVIATO PREDAZZO - Non ci sarebbe piu' posto per la gioia se si tornasse a parlare dell'attaccante che la Roma cerca, del brasiliano Christian, per esempio. Non verrebbe a commentare la prima tripletta, il primo gol ufficiale della Roma, un pomeriggio che l'ha visto porre la propria nomination quale attaccante centrale giallorosso. Marco Delvecchio accetta a un patto, sottoscritto con l'addetto stampa Brugnoli: "Parlo, ma non chiedetemi dei rinforzi, verrebbero fuori altre polemiche e non voglio assolutamente". Troppo schietto per rifugiarsi in dribbling dialettici Delvecchio, troppo soddisfatto per privarsi della gioia di commentare un exploit effimero quanto puo' essere una tripletta da calcio sotto l'ombrellone ma pur sempre frutto d'una prova rabbiosa. Determinata. "Significa partire col piede giusto. Anche perche' per me era piu' d'una semplice amichevole d'estate, di quelle che si fanno per trovare la forma contro i dilettanti del posto". La sfida e' appena iniziata. Una scommessa che di giorno in giorno ha fatto con se stesso e soprattutto con Zeman. "Le gambe non rispondono ancora, devi fare doppia fatica per farti trovare pronto dopo il cross, dopo il lancio. Ho stretto i denti. Il primo gol, quello di testa, e' stato la classica azione che prediligo. Le altre reti, grosso modo, su passaggi in profondita' sono l'altra mia caratteristica. Amo scattare sul filo del fuori gioco, anche per questo a volte mi beccano in off - side". Zeman ai vecchi ha chiesto di fare quello che sapevano, in particolare a Delvecchio, dopo il raduno, ha sghignazzato: "A parole dici di essere tra i piu' forti, allora fammelo vedere sul campo". La prima risposta e' incoraggiante? "Credo di si', comunque sbloccarsi subito, per un attaccante, e' gia' una bella cosa. Se dopo solo 3' arriva il gol tutto diventa piu' facile. Ho visto i nuovi compagni, mi hanno impressionato molto. Presto per azzardare giudizi, ma Tomic e soprattutto Alenitchev, che mi ha servito piu' degli altri anche per la posizione in campo che occupa, ha fatto vedere che non sono giocatori qualunque". Eccepiscono che a Delvecchio secondo la critica mancherebbe ancora quel pizzico di infallibilita' sotto porta, nell'area piccola. Ride, non rilancia proprio per non fare polemica, per non apparire guascone, ma da' i numeri. E quelli sono dalla sua. "Le statistiche dicono che, rapportando i minuti giocati ai gol fatti, ho una media che nulla ha da invidiare ad altri attaccanti. Certo e' che, se ci si limita a vedere solo i gol fatti allora non posso reggere il confronto. Per questo chiedo di giocare di piu". Anche perche' vedere come la Roma sbavasse per inseguire Inzaghi, sua riserva nell'Under 21 di Maldini, o che Sensi sognasse un blitz in Francia per Trezeguet, che ai mondiali certo non ha brillato da stella, lo ha indispettito parecchio. L'ha anche detto. E l'ha fatto col megafono, anche perche' fin troppo paziente era stato quando davanti a lui delegati a violare le reti erano chiamati, in passato, bomber con le polveri bagnate. Lui zitto e mosca, al suo posto. Ora chiede di giocare centrale, ora sogna una squadra che si muova per lui. E gli indizi di ieri pomeriggio l'hanno reso fiducioso, anche valutando la giostra che gli girava intorno: "Ho visto bene Frau. Mi ha stupito, il suo salto dalla C2 alla A credo sia meritato. Oltre alla velocita' m'ha colpito per quella capacita' che ha di mettere il pallone dentro, con cross radenti, tagliati e che devi solo spingere in porta, ma anche di piazzare il pallone in modo preciso in profondita'. Faccio un paragone, basta pero' che non si fraintenda: per il suo modo di stare in campo e toccare il pallone ricorda Del Piero, ma non ditemi che voglio vendere fumo". No. Gli crediamo. Piu' che altro vuole aiutare quel ragazzo che, per il fatto di essere arrivato dalla Torres e non dal Barcellona, in un momento in cui la Roma si trova con i tifosi col cuore nella tormenta, s'e' beccato la piu' cruda delle accoglienze: "A Sensi, ma chi e' 'sto Frau?". Tre gol tanto per iniziare, il primo ufficiale dell'annata. Come fece Totti l'anno passato, alla vigila dell'annata della sua consacrazione: "Speriamo succeda come a Francesco. Lo voglio. Chiedo solo d'avere la possibilita' di spingere la Roma a suon di gol". Lo chiede con rabbia. E lo chiede anche per amore. Gaetano Imparato

Il motorino Di Francesco gira gia' a mille "Mi sono allenato in vacanza - dice - per non soffrire come l'anno scorso la preparazione di Zeman". E per essere in pole position nella corsa a un posto in nazionale DAL NOSTRO INVIATO PREDAZZO (Trento) - (g.im.)
Ora vuole l'Europa, ora sogna l'Italia. Il motorino del centrocampo di Zeman s'e' fatto trovare gia' col serbatoio pieno e il motore rodato perche' chiede strada. Eusebio Di Francesco, tabelle alla mano, e' il romanista piu' in forma. Insidia D'Urso, Lambruschini, Baldini, perle della nazionale di atletica che si allenano a Predazzo. " + vero, mi sono preparato durante le ferie - ammette Di Francesco - perche' l'anno scorso ho sofferto l'impatto con la preparazione di Zeman". + trasformato: tonico, muscoloso, sembra un altro in confronto alla recluta che arrivo' l'anno scorso. Lavorare serve: gia', ci mancherebbe. Ma lavorare serve anche per tornare in corsa con la nazionale, specie dopo l'avvicendamento Maldini - Zoff, specie dopo essere stato in ballo con Cois fino all'ultimo per una convocazione tra i re di Francia. "Lo so. Molti mi chiedono se sono arrabbiato perche' hanno chiamato altri (Pessotto, n.d.r.) ma non giudico i compagni, posso solo dire che un po' di rammarico nasce dal fatto che a centrocampo, nella nazionale, ci sarebbe stato tempo e modo per mettersi in mostra". C'e' la Roma, fresca di primo galoppo estivo, e Di Francesco ha macinato altri chilometri: "Ho un traguardo. A 29 anni voglio vincere qualcosa di importante. Lo scudetto penso sia un po' difficile, sogno invece l'Uefa. Per me e' il debutto internazionale, ho giocato con la Lucchese solo l'Angloitaliano. Credo che in Uefa possiamo essere la vera sorpresa". Magari giocando a destra, magari non sacrificandosi piu'. "Magari potessi giocare di piu' a destra, ma la concorrenza e' tanta. Quindi importante sara' giocare, in quel centrocampo spesso criticato l'anno scorso. Pero' se si e' fatto bene, il merito e' anche di quel reparto". Rimpinzato da Tomic e Alenitchev. Ma la Roma oggi vedra' ufficializzato anche l'arrivo di Christian. E il giorno decisivo, quello successivo al derby tra International Porto Alegre e Gremio in cui l'attaccante seguito dalla societa' giallorossa avrebbe giocato la sua ultima partita col club brasiliano. Piazzolla ormai ha appianato ogni problema col presidente Paulo Amoriti. Difficilmente la trattativa offrira' altri colpi di scena. Christian arriverebbe a Predazzo gia' da mercoledi'.

Dieci reti della Roma e la stella nascente: Frau Il giovane attaccante proveniente dalla Torres sembra Protti e ha fatto innamorare Zeman: scatti e dribbling con l'avversario lasciato sul posto, piedi buoni per palloni radiocomandati al centro area o in profondita' DAL NOSTRO INVIATO
PREDAZZO (Trento) - Prendetela col beneficio d'inventario. La prima uscita della Roma non puo' che essere un semplice galoppo, anche perche' mancano quattro pezzi nell'officina del boemo, ma quelli di ricambio offerti dalla ditta Sensi calamitano l'interesse di 2.000 romanisti. Dieci gol alla Dolomitica, il primo marchio dell'annata e' di Delvecchio che firma la tripletta e si muove rabbioso, con l'ombra della punta di rinforzo sulle spalle. Le cose migliori le fanno vedere i reduci di "Zeman 1", ci mancherebbe: Tommasi, per esempio, in versione esterno destro difensivo (imitazione di Cafu) con l'aiuto di Di Francesco e P. Sergio sulla fascia fila bene. A sinistra, invece, a centrocampo, per Alenitchev un inizio attento. Timoroso. Il russo e' ordinato, intelligente, rispetta l'ordine di Zeman ("Non strafare, gioca come sai tranquillo, siamo solo all'inizio") e il suo primo compitino in classe lo consegna senza cancellature, ne' sgorbi anzi nella ripresa diviene piu' autoritario (e piu' utile) per Delvecchio con lanci in profondita'. Tomic e' in veste Di Biagio, play davanti la difesa, gambe molli come tutti ma tempo e modo per confezionare un assist gol anche se nella forchetta di due avversari fatica un po'. Wome, invece, e' l'eleganza. Il camerunense e' suggestivo come una sfilata in via Condotti: tocco di palla brasiliano, s'intona bene con l'altro centrale di difesa, Zago, che firmera' alcuni recuperi difensivi delicati. Tosto Wome, anche nella versione esterno sinistro: un armadio che schizza sulla fascia. Calma pero', anche perche' l'avversario era solo una fresca retrocessa dall'Eccellenza, assemblava un 4 - 4 - 2 approssimativo, s'e' chiuso subito nella propria meta' campo, e appena s'allargava veniva bucato come una maglia di lana dai ferri. Roma disciplinata, corta in campo, veloce sulle fasce, attenta nei primi pressing d'estate. Capace di mostrare un Frau (sembra il gemello di Protti) attaccante esterno come sognava il boemo: scatti e dribbling con l'avversario lasciato sul posto, piedi buoni per palloni radiocomandati al centro area o in profondita'. Ma siamo solo all'inizio, sognare adesso sarebbe inutile, ingenuo e rischioso, specie per chi ha parte della tifoseria col fucile puntato. g.im.


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