XVII Giornata
SAM
PDORIA
-
ROMA 1-1

Genova, Stadio Marassi
domenica, 25 gennaio 1998
ore: 20:30
 

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Tabellino partita:
SAMPDORIA: FERRON, BALLERI, PESARESI, HUGO (30' ST DIENG), MANNINI, MIHAJLOVIC, VERON (40' ST SCARCHILLI), FRANCESCHETTI, MONTELLA, BOGHOSSIAN, SIGNORI. (12 AMBROSIO, 19 VERGASSOLA, 15 SALSANO, 17 LAMONICA, 27 PACO). 
ROMA: KONSELL, CAFU, CANDELA, DI BIAGIO, ALDAIR, PETRUZZI, TOMMASI, DI FRANCESCO (29' ST TETRADZE), BALBO, TOTTI, PAULO SERGIO. (12 CHIMENTI, 3 DAL MORO, 16 PIVOTTO, 8 SCAPOLO, 19 GAUTIERI, 24 DELVECCHIO). 
ARBITRO: TRENTALANGE DI TORINO. 
ANGOLI: 8 A 3 PER LA SAMPDORIA. 
RECUPERO: 3' E 2'. 
NOTE: SERATA FREDDA CON FORTE VENTO DI TRAMONTANA, TERRENO IN BUONE CONDIZIONI. SPETTATORI: 26 MILA CIRCA. AMMONITI: MIHAJLOVIC, PESARESI E TOTTI PER GIOCO SCORRETTO.
 

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Corriere Della Sera

Samp e Roma fanno pari a chi spreca di piu'

Mihajlovic rimedia all' autogol di Mannini, la traversa aiuta Konsel su un tiro di Montella.

A Marassi i giallorossi dominano la prima parte della sfida ma poi subiscono la reazione della squadra di Boskov

DAL NOSTRO INVIATO GENOVA - Il pareggio non accettato lascia delusioni, ma non drammi. Serve alla Roma, che non vince dal 7 dicembre, almeno per sospendere crisi e regolamenti di conti, non vanifica la seconda parte di stagione della Sampdoria. Ma e' stata partita vera, oltre il freddo, oltre le paure, questo e' l'importante. L'ha giocata meglio la squadra di Zeman, spavalda all'inizio, piu' accorta dopo la punizione di Mihajlovic che ristabilisce l'equilibrio e dopo due salvataggi dal gusto miracoloso su Montella. Sono i riflessi psicologici di questi pericoli a zavorrare la formazione migliore nel palleggio e nell'applicazione tattica. La Roma del secondo tempo, infatti, mantiene il controllo, ma attacca prudentemente, attenta a non lasciare varchi alla Samp. Cosi' non c'e' penetrazione, non c'e' arrembaggio e l'1 - 1 scorre fino al fischio di Trentalange che impedisce anche la battuta dell'ultimo calcio d'angolo con evidenti malumori romanisti. Naturale che sia cosi', visto che la Roma, come sospinta dalla tramontana gelida come solo accade nella valle del Bisagno, avanzava qualche credito sul risultato fin dall'inizio. In generale, e' la squadra zemaniana a giocare meglio, interpretando le accelerazioni offensive in modo brillante, anche se, spesso, fallendo per imprecisione almeno un paio di realizzazioni. Vujadin Boskov, persi Laigle (spalla lussata) e Castellini (influenza), sistema Pesaresi a sinistra e avanza Balleri sulla linea dei centrocampisti per tamponare l'esuberanza di Totti. Franceschetti fa il libero davanti ai tre difensori centrali Hugo - Mannini - Mihajlovic. Mossa tattica che non blocca la partenza veloce della Roma: Paulo Sergio tocca male davanti a Ferron, Di Biagio corteggia la traversa su angolo tagliato di Totti. Al 9' Balbo perde tempo e palla vanificando una situazione quattro contro tre e la partita si stabilizza. La Sampdoria contiene meglio le sortite romaniste, ma resta evanescente quando la palla cambia direzione. Bello un sinistro di Mannini alto (assist di Signori), centrale un colpo di testa di Montella, libero di poter fare meglio. L'attaccante resta sempre un punto di riferimento fondamentale, ma non e' coadiuvato a sufficienza da Signori, estraneo alle manovre offensive doriane. La Roma, benedetta dalla sorte nel finale, non corre in questa fase rischi clamorosi, anzi, va in vantaggio grazie a Tommasi, che raccoglie a destra un lancio di Di Francesco, spiazzante per la retroguardia doriana (25', Mannini tocca il pallone con la punta del piede destro e corregge la traiettoria). Otto minuti di tenerezze romaniste, poi Mihajlovic indovina, come da coro ultra', la bomba, forte e precisa. Resta qualche dubbio sulla posizione di barriera e portiere. Finale parziale tutto doriano, con Montella scatenato. Nella prima circostanza sono Konsel e la traversa a evitare il tracollo romanista, nella seconda, e' la testa di Cafu', che poi si fa il segno della croce. Intervallo. La partita si riannoda a se stessa con un'opportunita' per Pesaresi in avanscoperta che, pero', inchioda la palla al corpo di Konsel. Scampato l'ennesimo pericolo riappare la Roma della prima parte: piu' rapida, piu' incessante nelle percussioni, piu' geometrica, sebbene non ritrovi la porta con la stessa facilita' del primo tempo. Corrono di piu' i discepoli zemaniani, ma non si segnalano nell'area doriana. Se lo fanno, l'arbitro Trentalange sbaglia, come quando non si avvede di un fallo da ultimo uomo su Totti. La solita punizione di Mihajlovic alzata sopra la traversa da Konsel e un destro incrociato di poco a lato scaldano qualche attimo della partita. Poi il vento congela il pareggio.

Tommasi, la rivincita del brutto anatroccolo
GENOVA - (r.cer.) "E' un momento storico, ha segnato Tommasi". Il commento di una tifosa Vip in tribuna d'onore, al momento del gol che ha sbloccato il risultato, anche se grazie a una deviazione involontaria di Mannini, la dice lunga sulla considerazione di cui gode il riccioluto ex veronese tra i tifosi giallorossi. E' lui, infatti, il catalizzatore degli insulti e delle contestazioni ogni volta che le cose si mettono male per la squadra di Zeman. Addirittura sui muri di Trigoria si sprecano le scritte ingiuriose nei suoi confronti. E dagli spalti dell'Olimpico i cori malevoli contro di lui, non mancano mai. Eppure Tommasi, con cristiana rassegnazione, non ha mai replicato, forte della fiducia che l'allenatore gli ha sempre concesso. E ieri sera si e' preso una rivincita. La Sampdoria, come al solito, si e' invece affidata ai calci piazzati di Mihajlovic per rimettersi in corsa. Il serbo, divenuto da poco cittadino italiano, ha segnato il primo gol alla sua ex squadra. Una piccola rivincita personale anche per lui e una mano al suo amico Boskov.


Repubblica

La Roma spaventa la Samp

GENOVA - Attacchi atomici, volate folli, ma alla fine il topolino partorito è un misero pareggio, che lascia le cose come stanno. Sarà forse per il freddo, che rischia di paralizzare i muscoli, ma le due squadre sin dall' inizio corrono a perdifiato. Nei primi tre minuti la Roma avanti tutta, in ossequio ai principi zemaniani, che non rinnega le sue idee nemmeno quando il peso dei derby persi rischia di schiacciarlo, potrebbe andare in gol due volte, ma in un caso è penalizzata dall' arbitro (rigore non visto per sgambetto di Ferron sul lanciato Paulo Sergio) e nell' altro dalla sfortuna, sotto forma di una traversa che respinge il ravvicinato colpo di testa di Di Biagio. Ma anche la Sampdoria non sta a guardare: soffre terribilmente sulla sua sinistra, dove Pesaresi è costantemente preso in mezzo da Paulo Sergio e Cafu, ma sfonda agevolmente a destra con Balleri, più veloce di Candela e pericoloso in alcuni cross bassi che creano il panico nella difesa giallorossa. Si gioca senza eccessivi tatticismi, la stessa Sampdoria, inizialmente schierata con ferree marcature ad uomo, contagiata dalla frenesia romanista si abbandona all' agonismo, allungando gli spazi e cercando la soluzione in velocità. Il gol, che potrebbe arrivare da un momento all' altro, viene mancato a più riprese, prima (9' ) da un egoista Balbo, che tira ignorando il libero Totti, poi da un' incursione (14' ) con conclusione a lato di Mannini, dopo ancora, e per due volte, da Montella, che prima (18' ) si fa deviare il tiro in angolo e poi spreca (23' ) un' ottima imbeccata di Franceschetti appoggiando debolmente di testa su Konsel. Quando sembra che i blucerchiati stiano prendendo il sopravvento, arriva invece il vantaggio romanista, con Di Francesco che pesca bene lo smarcato Tommasi, che, con l' aiuto di una deviazione di Mannini, infila Ferron. E' una rete che potrebbe affossare gli uomini di Boskov, che hanno un Signori in ombra e un Montella poco ispirato, e invece il carattere, unito alla dinamite che possiede nei piedi Mihajlovic, li riporta subito a galla, con il pareggio su punizione al 33' . E' il classico gol infarcito di rancori: il serbo in blucerchiato non ha mai dimenticato di essere stato scaricato dalla società giallorossa e lo si vede nella rabbiosa esultanza, dopo che il suo bolide è andato a morire nell' angolino alla destra di Konsel, mentre Scarchilli dalla panchina (stile Moriero e Recoba) gli lustra le scarpe. Il colpo blucerchiato ribalta il fronte: ora è la Roma, com' era capitato ad inizio gara ai padroni di casa, ad essere in affanno, ma Montella non le dà il colpo di grazia: passi per la prima occasione al 45' , il suo gioco di gambe con le spalle alla porta era stato splendido, meno i due tiri, prima su Konsel e poi contro l' incrocio dei pali, ma nella seconda, in pieno recupero, uno come lui non dovrebbe sbagliare: invece scaglia addosso al volto di Cafu, appostato sulla linea, la palla vagante che Konsel aveva smanacciato sul cross di Balleri, e poi mette a lato la respinta. Insomma, non è serata per i bomber, nè può sperare un carneade come Pesaresi di trovare il colpo di grazia, e difatti al 2' della ripresa spara il suo diagonale sulla pancia di Konsel. Nè fanno meglio dall' altra parte Balbo e Paulo Sergio. Schemi saltati e voglia di superarsi non sempre fanno rima con vittoria. Forse è meglio accontentarsi e Sampdoria e Roma lo fanno. L' Europa resta lì, a portata di mano. Per entrambe.


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