XVIII Giornata
ROMA - EMPOLI 4-3
Roma, Stadio Olimpico
domenica 1 febbraio 1998
ore: 14:30

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Tabellino partita:
ROMA: KONSEL, CAFU, ALDAIR, PETRUZZI, CANDELA, TOMMASI, DI BIAGIO, DI FRANCESCO (23' ST TETRADZE), PAULO SERGIO (23' ST GAUTIERI), BALBO, TOTTI (15' ST DELVECCHIO). 
(12 CHIMENTI, 3 DAL MORO, 8 SCAPOLO, 16 PIVOTTO). 

EMPOLI: ROCCATI, FUSCO, BALDINI, BETTELLA (38' ST PECORARO), TONETTO, CRIBARI, PANE, FICINI, BONOMI (24' ST AMETRANO), CAPPELLINI, ESPOSITO (36' ST FLORJANCIC).

(35 MAZZI, 10 MARTUSCIELLO, 21 DAINELLI, 36 LUCENTI). 

ARBITRO: BETTIN DI PADOVA
RETI: 21' Balbo, 60' Bonomi, 73' Aldair, 74' Balbo, 85' Cappellini, 87' Balbo (rig.), 88' Cappellini

ANGOLI: 7-1 PER LA ROMA
 RECUPERO: 3' E 4' 
NOTE: CIELO COPERTO, TERRENO IN BUONE CONDIZIONI, SPETTATORI 42.064 PER UN INCASSO DI 1.152.500.000 LIRE. 
ESPULSO AL 10' ST FUSCO PER DOPPIA AMMONIZIONE. 
AMMONITI DI BIAGIO E DI FRANCESCO PER GIOCO FALLOSO, BETTELLA PER COMPORTAMENTO ANTIREGOLAMENTARE.

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 http://www.youtube.com/watch?v=ZtuRzdp2LU8 http://www.youtube.com/watch?v=p-Z-o0wZtxY
(gol commentati dCarlo Zampa, solo audio)
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C'ERO PURE IO!
     

 

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Corriere Della Sera

Balbo risveglia la Roma

Tripletta dell' argentino, ma l' Empoli mette i brividi Zeman non vinceva dallo scorso 7 dicembre e anche ieri ha rischiato la beffa Aldair completa il poker dei padroni di casa Per i toscani doppietta di Cappellini

I giallorossi rompono il digiuno che durava da 54 giorni

ROMA - Sono passati quasi due mesi. Quel 7 dicembre si scriveva dell'ultima vittoria della Roma che faceva mirabilie. Poi, una lunga serie di delusioni e di amarezze. Cosi', ci sono voluti 54 giorni perche' la squadra di Zeman tornasse a guadagnare i tre punti. Vittima l'Empoli, troppo debole in difesa per frenare la ritrovata vena di Balbo. L'argentino ha firmato una tripletta, mettendo fine a un digiuno che si protraeva da tempo. Si parlava di uno strappo fra il mister e il bomber, di un improvviso calo di forma dovuto a fattori sconosciuti. La risposta l'ha data lo stadio Olimpico in un freddo pomeriggio di febbraio. Balbo ha ritrovato la via della porta, dopo aver sbagliato nella maniera piu' clamorosa un gol che avrebbe segnato anche un giocatorino di terza serie. Quattro a tre, dopo 97 minuti di gioco. Partita divertente, non c'e' dubbio; ma sempre caratterizzata da improvvisi attacchi di cuore, ai quali il mister venuto dal freddo ha abituato i suoi tifosi. Crisi alle spalle per la Roma? Franco Sensi, il presidente, si dice soddisfatto e ottimista, ma la realta' ha i contorni diversi, perche' questa squadra non e' la stessa che in autunno aveva fatto scrivere fiumi di inchiostro. Il giocattolo scricchiola, qualche ingranaggio della macchina si e' logorato e anche ieri, contro un Empoli che non puo' dirsi squadrone, la Roma ha balbettato, si e' lasciata addirittura riprendere, pur essendo in superiorita' numerica. Fischi e lazzi che sono durati pochi minuti: finche' la professionalita' di Aldair e l'opportunismo di Balbo non hanno riportato la tranquillita' sulla panchina. Fu vera gloria? L'attesa durera' pochissimo, lo spazio di una settimana, perche' domenica prossima la Roma dovra' salire a Torino per incontrare una Juventus lanciatissima. Spalletti recrimina, sostiene che se non ci fosse stata l'espulsione di Fusco, forse la partita avrebbe avuto un indirizzo diverso. Ma da qui a dire che la Roma non ha meritato di vincere, ce ne passa. Nel primo tempo, la squadra di Zeman ha avuto almeno tre palle gol per concludere il match. La prima fallita da Balbo che, a porta spalancata, non e' riuscito a sospingere in rete un pallone che Totti gli aveva offerto su un piatto d'argento. Finito il primo tempo sull'uno a zero, la Roma ha preso a dormire, cosi' come le era capitato con il Piacenza. E quindici minuti piu' tardi, ha potuto anche affrontare un Empoli in dieci per l'espulsione di Fusco. Usciva il difensore, ma anche Totti, colpito duro, doveva abbandonare il campo. La Roma ha sbandato, i toscani ne hanno approfittato, raggiungendo il pareggio grazie alla serpentina di Esposito che porgeva a Bonomi la piu' ghiotta delle occasioni. Eccoli i fischi della curva Sud, eccole le ingiurie contro Sensi. Ma per fortuna del presidente giallorosso, i giovanotti di Spalletti, in difesa, non eccellono e su un corner indolore cincischiano e perdono palla, favorendo quel furbo brasiliano che di nome fa Aldair. Mancano 18 minuti alla fine della partita: da questo momento, all'Olimpico ne succedono di tutti i colori. Va ancora in gol Balbo dopo una splendida fuga di Gautieri; risponde in maniera fantastica Cappellini con un gran tiro al volo. Due minuti piu' tardi, e' di nuovo Balbo a far respirare Zeman su rigore. Ma non c'e' nemmeno il tempo di accendere una sigaretta, perche' Cappellini replica. Sei minuti di sofferenza pura. Cosi' sono le squadre di Zeman: cosi' divertono, ma cosi' ti fanno anche impazzire.

Abel fa pace con Zeman e i tifosi "Ora voglio vincere con la Juve"

ROMA - (s.pe.) La felicita' di Balbo e' incontenibile: "Se perdevamo, stavolta uscivo con la polizia. Sono felice per me, ma anche per i compagni, che ringrazio di cuore: quando ho spedito dentro il primo pallone, sembravano tutti piu' contenti di me. Il motivo della mia resurrezione? Un po' di fortuna e piu' palloni da giocare. Io i gol li ho sempre fatti, con questi se non sbaglio sono arrivato a quota 109 in serie A. Sapevo che prima o poi sarei riuscito a fare nuovamente centro. Magari, avrei preferito un po' prima, nell'interesse mio e della Roma". Anche Zeman ha elogiato il suo bomber: "Uno come Abel non si puo' discutere come giocatore, ne' tantomeno come persona". E l'argentino, di rimando: "Io a Zeman voglio un gran bene. E' un professionista vero, un bravissimo tecnico. Solo che certe cose bisogna dirle. Io le ho dette e ho fatto tre gol: magari in settimana gli faccio un'altra sparata, cosi' vinciamo a Torino con la Juve".


Repubblica

La Roma si ritrova il suo leader è Balbo

ROMA - Prima la contestazione, poi gli applausi, quindi qualche fischio e alla fine una risata. C' è un po' di tutto nella vittoria ottenuta dalla Roma sull' Empoli, in un pomeriggio in cui il pubblico ha ritrovato proprio ciò che ha sempre chiesto a Zeman: spettacolo, brividi e la risurrezione del suo centravanti. Quattro gol segnati, tre subiti, tante occasioni davanti alla porta avversaria, e anche tanta paura. Quella che ha bloccato le gambe dei romanisti in un finale rocambolesco e che ha gelato il presidente Sensi subito dopo il pareggio dell' Empoli, quando la gara sembrava destinata a prendere la stessa strada di sofferenza e imprecazioni vista altre volte. Spettatori compatti, pochi, quarantaduemila, minimo stagionale, quasi tutti con l' idea fissa che se qualcosa di meglio si poteva fare per questa Roma e non è stato fatto, la colpa sia della società. E allora ecco un minuto di silenzio contro il presidente a metà gara, uno striscione polemico, un brutto coro, tutto dimenticato grazie al risultato. E lo stesso Sensi ha fatto finta di non accorgersene, lasciando di fretta lo stadio con qualche complimento per la squadra e una risposta sarcastica: "Non ho visto nè sentito alcuna contestazione, se c' è stata me la spiegherete un' altra volta". Sei giornate senza vincere, tanti dubbi emersi dopo un inizio brillante, la Roma cercava una vittoria per non rimettere subito in discussione lavoro e programmi disegnati con Zeman. E l' Empoli non ci ha pensato due volte a darle una mano. Primo tempo inesistente del gruppo allenato da Spalletti, tutti dietro a sperare che la Roma sbagliasse e per venti minuti è andata così. Con Balbo che sembrava già destinato ad un pomeriggio da centravanti dimenticato, dopo aver fallito l' occasione più facile della partita, con un colpo di testa messo fuori a porta vuota. Gli errori dell' Empoli hanno finito con l' avere la meglio sui timori della Roma. Gol regalato proprio a Balbo che al 21' ha sfruttato una deviazione di testa di Tommasi e un sonno lungo una vita della difesa. Primo tempo chiuso in vantaggio, poi la festa nella ripresa. Esposito semina tre avversari e regala il pareggio a Bonomi dopo un quarto d' ora. Una mischia da oratorio in area porta al nuovo vantaggio dei giallorossi con Aldair e poi ancora Balbo in contropiede per il 3-1. Partita finita per tutti tranne che per le due difese. Aldair concede a Cappellini dieci minuti da campione, coronati da due reti segnate a cavallo del rigore dubbio trasformato ancora da Balbo.

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