VI Giornata
TORINO - ROMA 2-2
Torino, Stadio Delle Alpi
domenica 16 ottobre 1994
ore: 20:30


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Tabellino partita:
TORINO: Pastine, Pessotto, Sogliano (26'st Bonetti), Falcone, Torrisi, Maltagliati, Rizzitelli, Scienza, Silenzi, Abedì Pelé, Cristallini.
In Panchina: Simoni, Tosto, Sinigaglia, Luiso. 
Allenatore: Sonetti.
 
ROMA: Cervone, Benedetti, Lanna (43'pt Colonnese), Piacentini, Aldair, Carboni, Moriero, Cappioli, Balbo, Maini (39'st Rossi), Fonseca.
In Panchina: Lorieri, Borsa, Scapicchi. 
Allenatore: Mazzone.
 
Arbitro: Braschi di Prato.
RETI: 9'pt Balbo, 42'pt Rizzitelli, 26'st Fonseca, 34'st Cristallini.
NOTE: Ammoniti Lanna, Benedetti, Rizzitelli, Piacentini, Moriero, Abedì Pelé, Maini, Cervone e Bonetti, Spettatori: 20.940.

 

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Corriere Della Sera

la Roma in fuga, la Lazio insegue

giallorossi soli in testa dopo 12 anni

DAL NOSTRO INVIATO TORINO . Basta la prima di tre serate da lupi in pay tv (domenica prossima sara' Cagliari in casa e tra due settimane big match a Parma) per far riscoprire la luna alla Roma: i giallorossi sono da soli in testa alla classifica e non succedeva dal 6 novembre 1983. Erano i tempi di Liedholm, del presidente Viola, dello scudetto cucito sulla maglia e della delusione piu' grande a fine stagione: la sconfitta ai rigori contro il Liverpool nella finale di Coppa dei campioni. A distanza di undici anni sono riusciti nel dolce amarcord i miliardi gettati nell' imbuto Sensi, l' ostinata capacita' di Carletto Mazzone di sentirsi bello al di la' delle mode, la serieta' portata da Gigi Agnolin in una societa' che non si identifica piu' con Er Mortadella. Non e' stata pero' festa completa, perche' Ruggiero Rizzitelli l' ha guastata con la rabbia dell' ex e perche' il pareggio ottenuto dal Torino dopo mille tribolazioni e' risultato giustissimo. Non e' marginale, ma strutturale, che la Roma sia tornata "capoccia" in una partita simbolo della via di Mazzone al calcio. Roma licantropa: pronta a sfruttare l' occasione colta al volo, ma non all' altezza di una capolista per cifra e volume di gioco. Deficit da iscrivere alle assenze a centrocampo (Statuto, Thern e Giannini), ma forse anche a un' eccessiva dipendenza dalla coppia delle meraviglie in avanti. Il "ci pensino loro" questa volta non ha pagato in pieno, anche se Mazzone puo' godersi lo stesso la prima notte sulla vetta della serie A: "Ci mancano troppi titolari per giocare anche bene, ma siamo primi e chi criticava la Roma e Mazzone dopo la prima giornata, ora dovrebbe girare con la maschera. Per la vergogna". Il Torino ha fatto la partita piu' della Roma, mescolando coraggio e incredibili errori. La capacita' realizzativa dei due sudamericani e' stata infatti innescata da due regali del Torino. La rete che al 9' ha aperto la partita e' stata una specie di autogol, da dividere tra il libero Torrisi e il portiere Pastine. Il primo si e' addormentato su un pallone alto lanciato in profondita' e il secondo ha fatto altrettanto sul colpo di testa di Balbo, preciso ma lento, scoccato quasi dal limite dell' area. Il rigore di Fonseca (25' s.t.), che ha fatto sperare in un primato con distacco, e' venuto invece su un contatto molto dubbio del disastroso Torrisi su Cappioli. Rigore che lo stesso Torrisi ha contestato ("anche un cieco avrebbe visto che non c' era"), dimenticandosi pero' degli errori suoi. Tra gli sprechi, il Torino e' stato bravo a inserire Rizzitelli, che ha ingaggiato una lotta di bravura con Cervone. Straordinario il portiere romanista, al 21' , su colpo di testa di Abedi' Pele' ; emulo di se stesso, due minuti dopo, su deviazione sottomisura di Rizzitelli. Nulla ha potuto, pero' , al 42' del primo tempo, quando l' indecisione di Mazzone nel sostituire l' infortunato Lanna (sospetto menisco al ginocchio destro) con Colonnese si e' aggiunta all' incredibile insperienza dei romanisti nel non calciare il pallone a lato, per permettere l' ingresso in campo del compagno. Su lancio di Abedi' Pele, infatti, Rizzitelli e' stato bravo a infilarsi tra i dubbi di Benedetti e Aldair, trovare un corridoio centrale e castigare i ritardi della Roma in dieci. Magnifica vendetta per l' attaccante, che aveva passato l' anno scorso a polemizzare con Mazzone. Casuale, ma importante, la partecipazione di Rizzitelli anche nella rete del definitivo pareggio, al 33' di una ripresa che Braschi ha completamente perso di mano dopo il rigore romanista. E' stato il ritrovato attaccante a calciare la punizione da fuori area che, smorzata dalla barriera, ha deciso di fermarsi tra i piedi di Cristallini, solo in mezzo all' area: controllo, tiro a segno e giusto pareggio. Al Torino resta un punto meritato e alla Roma, che Mazzone ha disegnato a sua immagine e somiglianza, un grosso merito: non ha passato del tutto la mano di fronte alla possibilita' di tornare prima. E ululare alla luna nello stadio dei centimetri di Turone, quando la grande rivale si chiamava Juventus, e' bello anche in una notte con le nubi. TORINO 2 2 ROMA MARCATORI: Balbo al 9' , Rizzitelli al 42' p.t.; Fonseca (rigore) al 25' , Cristallini al 33' s.t. Pastine 4 Pessotto 6,5 Sogliano 6 Bonetti dal 26' s.t. s.v. Falcone 6,5 Torrisi 4 Maltagliati 6 Rizzitelli 7 Scienza 7,5 Silenzi 5,5 Pele' 6,5 Cristallini 6 Cervone 7 Benedetti 5 Lanna 6 Colonnese dal 43' p.t.5,5 Piacentini 5,5 Aldair 5,5 Carboni 6 Moriero 6 Cappioli 6 Balbo 6,5 Maini 5,5 D. Rossi dal 39' s.t. s.v. Fonseca 6 ARBITRO: Braschi 5 SPETTATORI: Paganti: 6.970. Incasso lire 222.815.000. Abbonati: 13.970. Quota lire 341.682.648. NOTE: Ammoniti: Lanna, Benedetti, Piacentini, Moriero, Pele' , Maini, Cervone, Bonetti. Allenatore: Sonetti Allenatore: Mazzone Valdiserri Luca


Repubblica

IMBATTUTI E UMILI: GRUPPO MAZZONE

TORINO - Primi e contenti, primi e fortunati, primi e umili. La Roma vive bene il suo giorno più lungo, più bello e più difficile, quel pomeriggio cominciato con le sconfitte di tutti quelli che stavano dalle parti della squadra di Mazzone e con quella paura di volare che ti prende quando non sei abituato a restare lassù, quando non sai se soffri le vertigini oppure no. Vive benissimo, la Roma, forse perché conosce se stessa come non mai. E perché, rispetto agli anni cupi, esiste una tranquillità di fondo che ormai era un ricordo. Vi aspettate giocatori in gloria, allenatori esaltati? Sbagliato. Si scherza, anche. Come Carletto Mazzone, in forma strepitosa. "E' un vero peccato non essere riusciti a rubare questa vittoria", dice l' allenatore. Onesto: "Ma forse quel rigore non c' era, a vederlo così non direi. Ma sono anni che discutiamo con questa moviola, piantiamola. Conta che il Torino non meritava di perdere e che noi avremmo potuto rapinare la vittoria se solo avessimo avuto un po' di esperienza e di malizia in più. Magari saremmo usciti con i tre punti e con la scorta dei carabinieri appresso. Più bello e più giusto così". Invece non la pensano allo stesso modo quelli del Torino, che forse però non sono nelle condizioni di comportarsi con signorilità. Il libero Torrisi esagera, con le parole: "L' arbitro è pronto a scommettere con me che non ha sbagliato. Io aspetto che paghi. Nemmeno un cieco non avrebbe visto il rigore su Pelè, mentre quello che ci è stato fischiato contro è un vero scandalo. Da buon cascatore, Cappioli ha fatto un tuffo bellissimo". Ma è una parentesi. Qui e ora comanda la Roma, tornata in testa dopo undici anni. L' ultima volta risale al 6 novembre 1983. Figuratevi se non è la prima volta anche per Mazzone, uomo abituato a navigare in acque pericolose: "Mai stato in testa, credo. Ma dopo aver vinto il Seminatore d' oro per la serie C e per la serie B, punto anche a quello della serie A. Lo voglio vincere perché voglio lanciare tanti giovani". E' una battuta, Mazzone ne farebbe a meno: dopo l' ultima ondata di infortuni, ieri si è bloccato pure Lanna, sospetta distorsione al ginocchio destro, forse è interessato pure il menisco con interessamento al legamento. Oggi se ne saprà di più. "Non so se domenica prossima riuscirò a fare 11, è questo il guaio. Vorrei programmare e invece sono costretto a vivere alla giornata. Per questo sono contento. Perché anche se giochiamo male, la sfanghiamo sempre". Lo scudetto non è cosa, per il momento: "Non possiamo parlare di queste cose, perché a noi non piace prendere in giro la gente, illuderla. Siamo una bella squadra, ma non ancora una grande squadra: è questa la realtà. Abbiamo un sacco di potenzialità inespresse ancora da verificare, dobbiamo migliorare e crescere, abbiate pazienza". Già, la pazienza. La Roma fu contestata addirittura alla prima giornata, per quel pareggio casalingo contro il Foggia che fece imbestialire i tifosi, che fece infuriare Sensi, che creò una polemica fra il presidente e l' allenatore. Tutto risolto, dopo, grazie ai risultati. Però Mazzone non ha dimenticato, forse non poteva. Infatti, ora che sta lassù può anche ricordare quello che gli è stato fatto di male: "Ora siamo qui, in testa. Chi l' avrebbe detto. Dopo la prima giornata molti ci criticarono, ma qualcuno di quelli ora dovrebbe mettersi una bella maschera: visti i risultati della Roma e visti anche quelli del Foggia. Voglio regalarla io, questa maschera, come piccola punizione per quel giudizio affrettato. Anzi adesso la vado a comprare. La regalerò, a quegli sfacciati". Ma non è polemica, è solo ironia, è solo felicità perché il primato è bello. Chissà, fra quelli che dovrebbero indossare la maschera ci potrebbe essere anche Sensi. Da quel giorno, da quella polemica improvvisata con Mazzone, il presidente non parla più dopo le partite: vuole evitare di sbagliare ancora. Ieri, infatti, il presidente che ha speso di più (e, visti i risultati, forse anche quello che ha speso meglio) ha detto una frase sola: "Sono contento".

di EMANUELE GAMBA

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