JACOPO
Ciao Lorenzo,

frequento la curva solo da un paio d'anni visto che precedentemente mi trovavo fuori Roma per lavoro.

Solitamente mi metto nella parte medio-alta e non riesco a capire perché i cori non arrivino mai fino a su.

Tralasciando la velocità incomprensibile di diversi cori per cui si ha difficoltà anche a seguire il ritmo dei battimani, figurarsi andare a tempo con le parole mi sembra che si faccia volutamente un muro di silenzio da parte di alcuni gruppi al fine di non coordinarsi con la parte bassa della curva da cui partono i cori.

Metto le mani avanti: non si tratta di una critica a nessuno. Non siamo in un'azienda (per fortuna), non ci sono ruoli e doveri, c'è solo la fede verso una squadra ma mi piacerebbe capire se c'è un motivo, a quanto pare a me sconosciuto, per questa situazione oppure se si tratta di semplice disorganizzazione.

Nell'anno della Conference ero abbonato ai Distinti e sono riuscito ad essere in curva soltanto per le partite con Bodo e Leicester dove devo dire che avevo notato una compattezza notevole da parte della curva, ben diversa dalla situazione odierna.

Saluti e complimenti per il lavoro che fai

MARCO

Non molte partite fa camminavo nei pressi dello stadio con addosso una maglietta che - per una volta - non era un riferimento alla Roma ma al mondo della musica. Era la maglietta del collettivo artistico "126" (dai 126 gradini della scala del Tamburino). Mentre giravo mi sento fare "bella maglietta!", mi volto ed era Ugo Borghetti, uno di loro che da anni milita allo stadio. Un altro appartenente al collettivo, Franco126 con una sua canzone darà l'ispirazione ad uno striscione esposto in curva nord oggi. È bello vedere che anche rispetto alla musica, gli ultras fanno riferimento a canzoni ed artisti non convenzionali. Rimanendo in tema striscioni, bello quello in memoria di Roberto Rulli come quello per Gaza fuori lo stadio. Poi mi ha strappato un sorriso beffardo il telone di gruppo quadraro con su scritto "ACAB libertà per gli ultras" e il disegno di due mani che spezzano delle manette, stupendo. Le fumogenate in curva nord ed in curva sud scaldano ancora di più lo stadio, colorato di bandiere giallorosse e, quà e là palestinesi.
Nel secondo tempo la nord alta scende nella parte bassa del settore per l'occasione dell'ultima di campionato in casa (così come avvenuto nelle scorse stagioni) ed in sud riparte bene il sostegno.
Metà partita scorre a reti inviolate, poi il gol di Lukaku rallegra gli animi e dà nuova spinta al tifo.
Al triplice fischio si chiude qui un altra stagione, resta solo la trasferta di Empoli. Ripensando al campionato andato, tanti episodi vengono alla mente, brutti e belli, belli soprattutto. Una cosa è sicura, Roma è una piazza viva.