| SPQR "Venite con noi a Verona? Andiamo anche alla partita".
                  Due fanciulle malcapitate in uno dei vagoni dei tifosi
                  della Roma. In quell' "anche" c'è tutto il romanismo
                  galante. Ma come "anche"? Ci siamo alzati alle 6 SOLO
                  per andare alla partita! Sono forse delle sfumature,
                  ma in queste frasi c'è tutto il senso della trasferta.
                  Come anche la povera suora capitata nella carrozza,
                  che ha resistito fino all'ultimo, per poi andarsene
                  dopo che un amico - subito dopo un coro di chiesa
                  riadattato su "forza Roma" ha iniziato a decantare il
                  "Vangelo secondo Falcao". E' stato troppo: non capisco
                  il vostro modo di essere, ha detto l'ultras della
                  chiesa, e se ne è andata. Il nostro, come spiegato
                  alla sorella, era il vagone del Purgatorio, ma alla
                  carrozza 10 c'era il vagone dell'inferno. Ho provato a
                  spiegarle che la colpa, al solito, era delle forze
                  dell'ordine, che hanno abolito i treni speciali, ma
                  non so se ha capito. Fatto sta che il viaggio di
                  andata prosegue tra lacrime di risate ed eccessi
                  variabili da vagone a vagone. Si arriva a Verona
                  prestissimo, alle 10.25 e appena scendiamo giunge
                  notizia che altri romanisti si sono incontrati con i
                  veronesi un'oretta prima. E' chiaro che diventa
                  l'argomento del giorno e tutti stanno con le orecchie
                  tese per avere altre notizie. Poi si arriva alla
                  stazione e ci caricano sugli autobus, portandoci al
                  Bentegodi. Un panino con la salsiccia, una Ceres, o
                  una Tennent's, o una Becks e si entra. La Curva rimane
                  spoglia degli striscioni per via dei arresti dei
                  ventuno lupacchiotti che erano andati a salutare i
                  butei e  cori durante la partita sono solo contro
                  le Fdo e i veronesi. La Roma segna subito e il resto
                  della partita è la solita ansia. Poi ci ributtano
                  sugli autobus e ci riportano alla Stazione, con la
                  simpatica polizia veronese che crea un imbuto per
                  verificare se tutti hanno il biglietto del treno,
                  creando pressione e pericolo per qualche
                  bambino/adolescente presente. Il resto del viaggio di
                  ritorno prosegue cercando di carpire notizie dei fatti
                  della mattina ed il ritorno a casa è tranquillo ma con
                  il pensiero fisso ai ragazzi arrestati. Una trasferta
                  a Verona è sempre qualcosa di particolare.
 
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  I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
  
 
  
 
 
 
 
 
 
  
 
 | corrieredellosport.it Verona-Roma
                    0-1: decide Ünder, Di Francesco torna a vincere
 
 Il primo gol del turco consegna i tre punti ai
                  giallorossi e riporta la zona Champions League a un
                  passo, ma preoccupa la tenuta fisica del gruppo, mai
                  brillante
 
 di Vladimiro Cotugno
 domenica 4 febbraio 2018 14:25
 
 ROMA - L'urlo di Gengo alla conquista della Roma.
                    L'aveva detto Di Francesco, quando in conferenza
                    stampa aveva parlato di un Ünder in grande crescita
                    consegnandogli di fatto una nuova maglia da
                    titolare, e il giovanissimo attaccante turco -
                    appena ventenne - ha ripagato il tecnico
                    consegnandogli i primi e tanto attesi tre punti di
                    questo 2018. Una vittoria che mancava dal 16
                    dicembre dello scorso anno (Roma-Cagliari 1-0, con
                    il rigore sbagliato da Perotti e il gol di Fazio al
                    94') e che riporta i giallorossi a ridosso della
                    zona Champions League, a un solo punto di distanza
                    dal quarto posto dell'Inter. Una partita a due
                    facce, dominata nel primo tempo e sofferta nella
                    ripresa, con gli errori di Dzeko a tenerla aperta
                    fino alla fine e un'inferiorità numerica che ha
                    acuito i già evidenti problemi di condizione fisica
                    del gruppo, apparso decisamente poco brillante.
 ÜNDER, PRIMA GIOIA. DZEKO C'E', MA QUANTI ERRORI -
                    Neanche un minuto e la Roma passa: prima azione
                    offensiva e Ünder si inventa un'azione fantastica
                    tagliando da sinistra verso il centro dell'area,
                    concludendo l'accelerazione con un sinistro potente
                    sul primo palo che lascia immobile il portiere. Per
                    "Gengo", come Di Francesco ha rivelato in conferenza
                    di averlo soprannominato, è il primo, sospirato gol
                    con la maglia giallorossa. Dopo il nuovo calcio
                    d'inizio, a rubare l'occhio è la vicinanza di
                    Nainggolan a Dzeko: la nuova posizione del belga
                    agevola la manovra offensiva, con il numero 9 -
                    tornato presente alla squadra dopo gli sbandamenti
                    dovuti al mercato - che per tre volte nei primi
                    venti minuti va a un passo dal raddoppio, tentativi
                    a cui vanno aggiunti quelli di Strootman e dello
                    stesso Nainggolan da fuori area, che non trovano lo
                    specchio. Per il Verona da segnalare due tiri di
                    Matos: il primo debole, bloccato da Alisson a terra,
                    il secondo più pericoloso che il portiere brasiliano
                    controlla in tuffo scorrere sul fondo. Nel finale di
                    tempo ancora Dzeko ha sul sinistro il 2-0, imbeccato
                    da El Shaarawy, ma Nicolas in uscita gli nega il
                    gol.
 
 PECCHIA ALLONTANATO, ROSSO A PELLEGRINI - Si riparte
                    senza cambi e, come nel primo tempo, la Roma è
                    subito pericolosa: cross di destro di Ünder messo in
                    angolo, parata di Nicolas sul colpo di testa di
                    Strootman, l'azione prosegue e ancora Ünder trova
                    Dzeko in area, ma il bosniaco perde prima il tempo
                    della conclusione e poi si fa respingere il sinistro
                    dal difensore. Il turco è scatenato, va via a Buchel
                    involandosi verso la porta e viene abbattuto
                    dall'avversario: fallo e giallo mostrato da Fabbri,
                    tra le proteste furiose di Pecchia che viene
                    allontanato dal direttore di gara. Da questo momento
                    in poi la partita si fa nervosa, fino alla decisione
                    del direttore di gara di tirare fuori un rosso
                    diretto a Pellegrini per quello che una volta si
                    chiamava "fallo tattico" a fermare la ripartenza di
                    Matos a metà campo: l'intervento, commesso da
                    dietro, viene punito duramente e la squadra di Di
                    Francesco resta in 10.
 
 VERONA, ASSALTO INUTILE. DZEKO SBAGLIA ANCORA -
                    Corrent, secondo di Pecchia, butta dentro Calvano e
                    Lee alla ricerca del gol del pareggio, Di Francesco
                    inserisce Gerson per Ünder e Perotti per El
                    Shaarawy. Tra le due sostituzioni l'occasionissima
                    per chiudere i giochi ancora sul sinistro di Dzeko:
                    Nicolas sbaglia il rinvio e consegna il pallone
                    all'avversario sulla lunetta dell'area di rigore, il
                    bosniaco gli restituisce il favore calciandogli
                    addosso con tutta la porta a disposizione. Finale
                    alla disperata dell'Hellas che assedia l'area
                    avversaria senza mai riuscire a concludere, al
                    contrario della Roma che lancia il contropiede nel
                    recupero con Defrel - appena subentrato a Dzeko - e
                    arriva con Strootman a tu per tu con Nicolas: il
                    guizzo del portiere para il raddoppio, ma non può
                    evitare la sconfitta.
 
 
 
 
              
                
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