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Roma-Parma 0-0: fischi
all'Olimpico
I giallorossi non vanno oltre lo
0-0, deludente l'esordio di Doumbia. Quinto pareggio
consecutivo in casa. Altri due punti persi che
pesano nella corsa allo Scudetto
di Valerio Minutiello
ROMA -
Doveva essere una partita già vinta.
Invece la Roma non va oltre lo 0-0 con un Parma
tristemente in fondo alla classifica e con
tantissimi problemi extra campo. Se domani i
giocatori non prenderanno gli stipendi arretrati
scatterà la messa in mora. Solo tre vittorie e un
pareggio finora, poi ben 18 sconfitte. Non
sembrava un ostacolo insormontabile, anche con le
assenze di Totti, Pjanic e Maicon. Non è nemmeno
la prima partita di questo tipo ad avere un simile
epilogo nella storia della Roma. La cura ivoriana
non funziona: l'apporto di Doumbia e Gervinho non
ridà vitalità a un attacco che non riesce a
segnare nemmeno un gol alla difesa più battuta del
campionato con 47 reti subite in 22 gare. I
giallorossi non riescono così a sfatare il tabù
Olimpico, collezionano un altro pareggio che sa
tanto di sconfitta. La Juve è a +6 e ha
l'occasione di dare una bella scossa alla corsa
scudetto e il Napoli rimane vicino, a -5. La
vittoria a Cagliari, arrivata grazie
all'esplosione del giovane Verde era solo
un'illusione. La Roma ancora non c'è.
DOUMBIA TITOLARE - Garcia
a sorpresa decide di puntare da subito sui due
reduci dalla vittoria in Coppa d'Africa, Doumbia e
Gervinho, nel tridente con Ljajic. Gli ivoriani
sono tornati a Roma solo due giorni fa e hanno
svolto solo un paio di allenamenti con la squadra.
Compito difficile soprattutto per Doumbia,
catapultato in una nuova realtà dopo un viaggio
che lo ha portato da Abijdian a Mosca e poi nella
capitale. Nemmeno il tempo di ambientarsi e Garcia
lo ha gettato subito in campo. In difesa il
tecnico giallorosso ha preferito schierare
Florenzi invece di Torosidis sulla fascia destra,
con Ashley Cole sulla sinistra e la coppa
Manolas-Yanga-Mbiwa in mezzo. A centrocampo torna
De Rossi, con Keita e Nainggolan.
MANOVRA LENTA, C'È SOLO LJAJIC - La
Roma ha bisogno dei tre punti contro un Parma con
un piede in mezzo in serie B, per difendere il
secondo posto e non mollare la corsa allo
scudetto. Nella manovra giallorossa però, non si
vedono grandi progressi rispetto alle settimane
precedenti. Ancora troppo lenta e prevedibile. Il
Parma si chiude nella sua metà campo e riesce a
difendersi senza soffrire troppo. A cercare di
scuotere la Roma è Ljajic, pericoloso in due
occasioni. La più ghiotta al 23', quando si vede
intercettare un tiro a botta sicura da Cassani in
spaccata. Al 42' ancora il serbo semina il panico
in area, ma poi chiude troppo il tiro. All'ultimo
minuto ci prova Keita di testa, Mirante para in
due tempi. Troppo poco per una squadra che deve
vincere a tutti i costi questa partita. Nemmeno il
pubblico è soddisfatto e fischia i giocatori al
rientro negli spogliatoi. Il Parma non si affaccia
quasi mai dalle parti di De Sanctis, ma al 29'
protesta per una lieve spinta di Manolas su
Nocerino in area.
NIENTE CAMBI - Nella ripresa
Garcia non cambia nulla. E nemmeno la Roma, che
incontra le stesse difficoltà del primo tempo nel
cercare di impensierire un Parma chiuso con dieci
uomini dietro la palla. La squadra di Donadoni
sembra soffrire ancora meno rispetto ai primi 45
minuti. Garcia allora decide che è ora di
cambiare: al 57' inserisce Verde al posto di De
Rossi e passa al 4-2-3-1, con Doumbia unica punta.
Meno di un minuto e arriva la prima grande
occasione sui piedi di Gervinho, sventata dalla
parata di Mirante. Il Parma aggressivo nei primi
minuti della ripresa piano piano cala di intensità
e la Roma guadagna metri.
OCCASIONE DOUMBIA, PALO COLE - Al
71' arriva la prima grossa occasione del match per
Doumbia che non trova il pallone davanti a
Mirante, servito deliziosamente da Nainggolan. Al
76' Garcia si gioca il secondo cambio: dentro
Paredes al posto di uno stanco Ljajic. Giallorossi
sfortunati all''83', quando Cole di testa centra
il palo a due passi da Mirante. L'ultima carta del
tecnico della Roma è Sanabria al posto di un
Doumbia, autore di un debutto non eccellente.
L'assedio finale non porta al gol e produce anche
il rischio della classica beffa. A trenta secondi
dalla fine, l'occasione per cambiare le sorti del
match capita sui piedi di Verde, ma sarebbe stata
una favola troppo bella: la palla finisce alta, la
Roma esce tra i fischi dei tifosi e probabilmente
dice addio al sogno scudetto. Se non si riesce a
battere il Parma in casa non si può aspirare al
tricolore. L'Olimpico una volta era una fortezza,
ora non fa più paura a nessuno se non alla Roma
che non riesce ad andare oltre il pareggio: è il
quinto consecutivo in casa.
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