Lazio/Roma

***QUEI FAVOLOSI ANNI '70***
(ricordo di vita vissuta di Leo)
Quel giorno si giocava Lazio - ROMA (la Lazio era Società ospitante e la loro vittoria all'andata gli aveva dato coraggio).
Durante tutta la settimana precedente a quel fatidico giorno la S.S. Lazio aveva spinto i propri tifosi a occupare la SUD (dove anche loro PREFERIVANO mettersi quando giocavano in casa).
Quella domenica aprirono i cancelli, per NOI, verso le 11:30 di mattina.
Giravano delle "voci" ma magari erano solo... "voci" appunto. E invece appena entrati ci trovammo davanti la sgradita SORPRESA: un gruppetto biancoceleste (tra loro ricordo, c'era il "primo CML") in SUD (per loro avevano aperto i cancelli prima)!
Si erano piazzati sul NOSTRO muretto: quello di DANTE!!
L'onta era decisamente GRAVE!!!
Loro, pensando di impressionarci, cominciarono a urlarci: "lupi, lupi / beee, beee".
La NOSTRA risposta fu immediata: "aquile / coccodè" (coro al quale mi accodai anch'io, all'epoca "abbonato Junior Club", per sfogare la mia rabbia).
E fu così che in mezzo a una pioggia di "frutti vari", tra uno spintone e un calcio in culo... senza neanche accorgercene: quel gruppetto si trovò isolato.
E per questo fu "costretto" ad attraversare la "gogna" di TUTTA la SUD (che nel frattempo s'era colorata di GIALLOROSSO... in maniera impressionante) e si andò a piazzare in un angolo accanto al vetro della Tevere.
Anche quelli del "Lazio club Villalba" si pentirono di aver piazzato il loro striscione dove abitualmente si posizionavano i NOSTRI "Aficionados H. H. - Viale Somalia" (al muretto verso la Tevere: H.H. stava per Helenio Herrera).
Quando verso le 13:00 arrivarono i laziali "padri di famiglia" si andarono a mettere automaticamente verso la Tevere (parterre compresi).
A inizio partita la SUD era per 3/4 GIALLOROSSA.
Perdemmo 2-0 ma ai loro gol i "laziali in SUD" si fecero sentire DECISAMENTE poco.
Il Lazio - ROMA successivo (dicembre 1973), furono sufficienti i NOSTRI picchetti compatti DAVANTI i cancelli della SUD per respingere i pochi "infiltrati".
A inizio partita la SUD era al 100% GIALLOROSSA.
Da allora la LEZIONE venne appresa DEFINITIVAMENTE!
RICORDO DI ANTONIO BONGI (fondatore dei Boys)
A quei tempi i laziali dividevano ancora la Sud con i romanisti. Prima di un derby dell’11 Marzo 1973 la S.S. Lazio invitò con un comunicato i propri tifosi a prendere la Sud, in quanto società ospitante. L’anno prima avevano vinto i due derby, si sentivano forti. Decidemmo di fare una spedizione: alle 11 del mattino li trovammo sul muretto di Dante, erano pochini. Cominciammo a dargli fastidio e, aumentando il pubblico, il gruppetto di laziali si trovò isolato. Fra cori e pernacchi, si trasferirono in blocco verso la rete attaccata alla Tevere, in un cantuccio. Il derby successivo li ritrovammo alla Nord.
Leo mi scrive nel marzo 2003:
Visto che l'11 marzo scorso si festeggiavano i trent'anni della LIBERAZIONE della Sud mi sono voluto fare del male andando a curiosare su "come" i mentecatti descrivessero (e se possibile... giustificassero) l'episodio. Da notare come a distanza di anni NON sono assolutamente cambiati. Premetto che l'episodio lo riportano ERRONEAMENTE al campionato 73-74 (lazie-ROMA di dicembre '73) mentre in realtà risale al campionato 72-73 (11 marzo 1973).

Dal libro "Nobiltà Ultras" di Maurizio Martucci - edizioni De
Marco-Piscitelli - supplemento al n. 2 della Voce della Nord (ottobre 1996).
Pag. 115.

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Giocando in casa l'Aquila, allo stadio si dovrebbe verificare questo rapporto di forze: più laziali e meno romanisti. Invece la rappresentanza dei lupi in Sud si rivela maggiore di quella prevista, ma gli ultras della Lazio decidono ugualmente di interrompere lo spostamento in Nord intrapreso nei due derby passati per riappropiarsi della loro Curva. La "liberazione" della Sud é l'idea-forza nonché la giustificazione della svolta. La Sud era laziale per eccellenza e deve quindi essere sottratta ai cugini che l'occupano senza diritto. Una decisione che si annuncia foriera di nuovi  disordini. "Entrammo subito in Sud - dice Gino Ceccarelli - per non lasciarla ancora nelle mani degli avversari. All'apertura dei cancelli fu quasi una corsa all'ultimo posto, perché chi arrivava prima si assicurava il settore. Noi ci posizionammo sul nostro muretto lungo il lato M. Mario, eravamo i soliti, CML, Lazio Boys e quelli dell'Eur e di S. Giovanni, tutti ragazzi combattenti per i nostri colori sociali. Appena ci trovammo di fronte i cugini, scoppiarono inevitabili incidenti, con cariche da una parte all'altra. Dico inevitabili perché tra le parti c'era una esasperata insofferenza reciproca, e sicuramente quanto accaduto nel ritiro la notte di sabato non aveva certo stemperato gli animi. Anzi, addirittura ci fu una battaglia portata avanti a suon di estintori. Poi, per evitare che la situazione degenerasse (in fondo volevamo solo tifare Lazio in modo acceso e non trascendere trascendere in atti delinquenziali) decidemmo di passare sul muretto opposto, lato tribuna Tevere (...)".
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Per maggiore chiarezza va detto che quando si riferisce alla "notte di sabato" era perché la notte prima i ROMANISTI con trombe, fischietti e clacson d'auto erano andati sotto l'albergo del ritiro della lazie a scassaje 'r cazzo.
Sinceramente l'episodio me lo ricordo ma NON posso dire con esattezza se avvenne prima di questo dell'11 marzo '73 o di quello del dicembre '73.
A parte i... "santarellini", la falsità TOTALE del loro racconto invece sta nel fatto che quando aprirono i cancelli per Noi, loro stavano già dentro da quasi du' ore.
RIFLESSIONI...
"...Come mai voi in quel lazie-ROMA di fine 1973 avete "preferito" mettervi in NORD, nonostante la SUD fosse la méta più ambita?
- Visto che: da là entravano i giocatori, (Chinaja ancora se lo ricorda quel BEL GAVETTONE).
- Visto che: il lazie-ROMA del Campionato precedente avevate "traslocato" verso la Tevere ("perdendo" anche uno striscione) dimostrando che ci... tenevate... (per modo di dire).
- Visto che: ancora NESSUNO aveva STABILITO che il vostro posto fosse la NORD.
Ti aiuto.......... Forse i "picchetti di controllo CAPILLARE" (NON delle "maschere" della lazie), all'ingresso di TUTTE le ENTRATE della SUD? Caso strano: SOLO il Campionato successivo venne SANCITO UFFICIALMENTE che il vostro posto era la NORD; NON prima".
(ricordi di vita vissuta tratti dal Guestbook)
DA UN TIFOSO DELLA LAZIO
Per curiosità, pura curiosità, stavo facendo un giretto sui vostri siti e mi sono imbattuto in quella rubrica relativa alla storia della Sud.
Dato che, in quei fantastici anni, facevo parte attiva del CML 71, sono rimasto alquanto basito dalla vostra falsa ricostruzione dei fatti di quel giorno e del derby successivo.
Non è che me ne importi più di tanto a distanza di così tanti anni e per episodi lontani anni luce dal presente; d'altronde, ognuno di noi, per il proprio vissuto e in cuor proprio, sa la verità.
Però, davvero, cari miei ex "compagni" di stadio e di generazione: tutte ste invenzioni (tranne quelle scritte dal mio amico Bongi) ve le potevate risparmiare.
Certo, capisco: si tratta pur sempre di costruirci una leggenda; ma se i fatti sono menzogneri, sta leggenda attacca giusto tra di voi...
Per onor di verità (perchè qua non si tratta di dimostrare chi era coniglio, chi furbetto e chi gran fico) i fatti furono molto più semplici di quanto favoleggiato.
Noi eravamo riusciti ad entrare prima. E' vero. Era l'unico effetto sorpresa che potevamo riservarvi. All'epoca, a livello di partecipazione giovanile di curva, non è disonore affatto ammettere che eravate 10 a 1. Ricordo quando vi aspettavamo in Nord o nel corridoio della Tevere, noi in quegli anni (72-73-74) eravamo non più di una trentina e voi vi presentavate, Pallesecche al comando, in qualche centinaio...Dunque, doveva per forza di cose (strategia e tattica) andare così. Quando siete entrati ci sono state parecchie colluttazioni e diversi parapiglia...mi sembra assai triste leggere di gruppetto che sbeffeggiato se ne andò a riparare vicino al vetro della Tevere...quel giorno, nonostante l'intervento della celere che ci divise, riuscimmo ad occupare esattamente metà curva sud (è vero quella di destra), fattore di grande smacco per voi che eravate abituati da decenni a comandarvela (giustamente) di fronte ad una gioventù laziale in nettissima minoranza. Queste cose bisogna dirle, perchè solo così si riesce ad essere onestamente obiettivi sui fatti. Quella per noi, fu comunque una grande vittoria, a cui non potemmo dare seguito non (per come raccontate voi) a causa di fantomatici picchetti (ancora vi ricordate Er Tassinaro nel piazzale davanti alla sud, mi auguro, visto che ero presente) ma per una circostanza del tutto diversa. La settimana prima del derby successivo, Via Ruffini chiamò a sè i capi delle Associazioni del tifo delle 2 squadre per evitare nuovi incidenti, "ordinando" ai laziali di andarsene in Nord e "assegnando" la Sud a voi. Particolare di non poco conto, quello relativo alla fantastica organizzazione dell'Associazione dei vostri club (con relativa schiacciante voce in capitolo) e alla disorganizzazione e improvvisazione della nostra. In realtà, senza "battagliare", subimmo questa decisione proveniente dall'alto e ci ritrovammo a dovercene traslocare in Nord.
Questa è la pura e semplice verità storica.
Per onor di giusto, ve la dovevo.
Poi, fate come ve pare.
Un saluto
R.I.
A dire il vero mi sembra che Antonio Bongi dica sostanzialmente le stesse cose di Leo!
Testimonianza di un utente del forum del "Mucchio Selvaggio" che inizio anni 70 faceva il raccattapalle per la Roma.
A proposito di "presa della Sud", confermo quanto gia' detto. Ragazzi giallorossi attesero biancoazzurri in zona "palla".
Capitanato dal "tassinaro" arrivo' un primo gruppo a fare da esca. Appena affrontato dai giallorossi, spunto' all'improvviso un secondo gruppo (nascosto) e li costrinse alla fuga. Giusto il tempo di ri-orgazzinarsi e i giovani giallorossi tornarono alla carica in attesa di rinforzi provenienti
dalle Medaglie D'oro. Con l'arrivo di quest'ultimi i laziali vennero definitivamente respinti e...traslocarono in nord.
Testimonianza di Claudio:
"io quel giorno ero in curva sud, ma non ricordo di proclami; ricordo però che all'apertura dei cancelli entrammo in curva e trovammo il muretto di Dante occupato dai burini. Erano poche centinaia e vennero circondati da un numero 4/5 volte superiore di romanisti, il tutto nel silenzio più irreale. Con mio fratello eravamo rimasti al centro della curva per evitare di essere coinvolti negli eventuali scontri e potemmo vedere tutta la scena. Ad un certo punto i lazziesi capirono di non poter più mantenere la posizione e se ne andarono zitti zitti dall'altra parte passando sotto le "forche caudine" dei romanisti che li sbeffeggiavano. Non volò neanche uno schiaffo e non ci fu alcuna reazione da parte loro. Come avessero fatto a trovarsi già lì all'apertura dei cancelli è un mistero, a meno che lenzini non gli abbia aperto i cancelli prima o li abbia fatti entrare da un'altra parte (era campo loro). Fu una cosa gravissima; nei derby precedenti c'era stato un tacito accordo fra le due tifoserie: noi dalla parte della monte mario e loro dalla parte della tevere, ma con la loro "furbata" lo stallo finì, tanto che i lazziesi furono poi dirottati in curva nord (anche per favorire la loro uscita a Roma al termine della partita)...".


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