ROMA - MILAN 2-3
Roma, Stadio Olimpico,
  sabato 29 ottobre 2011

ore 18.00

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Tifo Roma:
La campagna "porta la bandiera" mostra cosa sia la Sud di oggi, viva in una sorta di curva gaussiana: una specie di campana che si estende dalla parte bassa verso l'alto. Senza striscioni e stendardi ma solo con la bandiera di Antonio di Falchi sulla cancellata, la Sud si fa notare per bei momnenti corali e per l'accensione di torce e bomboni, oltre che per striscioni senza facoltà di replica rivolti ai dirimpettai milanisti, anche accomunati agli juventini dei Viking.
Nord bassa in grande forma, impegnata per buona metà del primo tempo ad insultare i milanisti a pochi metri. Nord alta con un bel bandierone nuovo e vecchie facce sempre presenti.
Tabellino partita:

ROMA: Stekelenburg; Cassetti, Burdisso, Juan (71' Heinze), Josè Angel; Pizarro, De Rossi, Gago (62' Lamela); Pjanic; Borini (38' Bojan), Osvaldo. A disp: Curci, Perrotta, Greco, Borriello. All.: Luis Enrique.

MILAN: Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Aquilani, Van Bommel, Nocerino; Boateng (66' Emanuelson); Robinho (73' Cassano), Ibrahimovic. A disp: Amelia, Yepes, Taiwo, Ambrosini, El Shaarawy. All.: Allegri.

Arbitro: Damato di Barletta. Assistenti Maggiani e Di Liberatore. Quarto uomo Banti

Reti: 17' Ibrahimovic, 28' Burdisso, 30' Nesta, 78' Ibrahimovic, 88' Bojan

Note: spettatori 43.978 (27.055 paganti, 16.923 abbonati); ammoniti Van Bommel, Nocerino, Aquilani (M), Gago, Pjanic (R). Espulsi Boateng al 67' e Allegri al 90'

Tifo Ospiti:
Giungono in circa 3000 da tutte le regioni d'Italia, autorizzati da Maroni e scortati fino all'interno dello stadio Olimpico.
In basso si collocano circa 300 tifosi che lanciano una discreta quantià di bomboni nella parte bassa della Curva Nord, con la quale si insultano vicendevolmente. Paradossalmente è più la parte medio alta che fa il tifo, visto che la parte bassa sta attenta a quel che accade alla loro sinistra: i fantastici sistemi di gestione delle folle del Ministero dell'Interno han fatto sì, nel corso degli anni, che gruppi radicali di tifosi si trovino fianco a fianco. Rispondono "se volete siamo qua" ai tifosi giallorossi che li insultano con cori quali "rossoneri-carabinieri", "senza scorta quando venite?", "milanista ultras di Stato", "Ti schieri solo a Latina".
Ovviamente senza voto.

FOTOTIFO
 






























































Altre siti che pubblicano foto di ogni partita in casa:
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VIDEOTIFO
 
Inno e bombone Milan
Tensione in Nord
Tifo Sud

Tifo Sud





Coro Antonio De Falchi

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 Inno
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  Roma Roma Roma
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FOTOCALCIO
     








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IL MESSAGGERO
Il 3-2 dell'Olimpico lo firma Ibrahimovic con una doppietta e il Milan porta a casa la quarta vittoria di fila. I giallorossi riaprono il match nel finale con Bojan, ma non basta per evitare il secondo ko consecutivo dopo quello subito contro il Genoa e la terza sconfitta in 4 partite senza Totti. La stretta di mano fra Luis Enrique e il vice di Allegri Mauro Tassotti sancisce la pace fra i due a distanza di quasi 18 anni dalla gomitata dell'ex azzurro ai Mondiali statunitensi del 1994.

Il Milan dunque passa all'Olimpico dove non vinceva contro i giallorossi dal marzo del 2005. La squadra di Allegri fa capire di essere tornata al ruolo che le compete, ovvero di grande favorita per lo scudetto, trascinata dal solito Ibrahimovic ed agevolata dai ritmi bassi e dal non gioco dell'avversaria, che si rende pericolosa e assume l'iniziativa soltanto nei primi venti minuti della ripresa.

Più equilibrato era stato il primo tempo, caratterizzato però da amnesie difensive da cui erano nati i gol, tutti e tre segnati di testa. Sull'1-2 per il Milan la Roma subiva ancora una volta una rete a difesa schierata. Di sicuro la rivoluzione calcistica di Luis Enrique oggi non si è vista, e non è stata la Roma di Genova capace di perdere pur dominando. Qui il successo del Milan è stato meritato, e la squadra giallorossa di nuovo poco concreta.

Osvaldo non ha minimamente inciso, e si è fatto vedere soltanto quando ha sprecato un paio di palloni tirandoli addosso ad Abbiati, mentre Borini si è fatto prima notare con un'azione (su di lui ha salvato Thiago Silva), poi si è infortunato lasciando spazio a Bojan, messosi in evidenza solo in occasione della rete del 2-3 segnata mettendo in rete una respinta su tiro di Lamela (l'argentino era entrato al posto del connazionale Gago) non trattenuto da Abbiati.

Per la squadra di Luis Enrique, inchiodata a quota 11 punti in classifica, c'è ora l'urgenza di qualche risultato positivo, a cominciare dall'appuntamento che l'opporrà fra otto giorni al Novara sul sintetico del Piola, altrimenti l'allenatore tornerà sulla graticola dell'etere romano e di un ambiente sempre effervescente. La Roma vista in campo non la statura di un Milan che ha l'arma letale Ibra e tutta l'intenzione di tenere lo scudetto cucito sulla sua maglia.

I rossoneri hanno cominciato a fare sul serio, agevolati dai ritmi bassi dei romanisti, fin dal 17', quando il bomber svedese ha segnato intervenendo di testa a sovrastare Juan sul cross dell'ex Aquilani. Undici minuti dopo il pareggio giallorosso con un perfetto inserimento di testa di Burdisso sull'angolo di Pjanic e con Zambrotta troppo incerto. Appena 120 secondi dopo gol in fotocopia, stavolta del Milan, con Nesta lasciato solo in mezzo all'area che colpisce di testa sul corner del brasiliano Robinho. E' il gol del 2-1 con cui si chiude il primo tempo, in cui il Milan è stato graziato dall'arbitro Damato che ha ammonito tardivamente (solo al terzo duro intervento) il falloso Van Bommel.

All'inizio della ripresa la Roma spinge in avanti e prima con Bojan, che manca l'intervento da sotto misura, poi con una bella punizione di Pjanic deviata in angolo da Abbiati, va vicina al gol. Il Milan sembra alle corde, c'era anche un sinistro di Lamela deviato da Abbiati e l'occasione sprecata da Osvaldo sul successivo corner, poi però i rossoneri riprendono il sopravvento prima con un bel tiro di Aquilani a lato e successivamente con una magia di Cassano con tiro da dimenticare. Nemmeno due minuti dopo la rete del 3-1 milanista, ancora con un colpo di testa di Ibra su cross di Aquilani, servito dal troppo solo Cassano.

Nel finale Nocerino si divora il quarto gol tirando fuori a porta vuota sull'assist di Cassano, poi a 2 minuti dal '90 Bojan accorcia le distanze. E' il prologo all'inutile assalto finale dei gialorossi e all'espulsione del tecnico Allegri (preceduta da quella di Boateng subito dopo la sua sostituzione). Al 94' l'ultima prodezza di Abbiati. Poi il fischio finale, il Milan porta a casa tre punti e Ibra annuncia: se continua così vinciamo lo scudetto.

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