XXXVII giornata
CATANIA/ROMA 2-1
Catania, Stadio Cibali
domenica, 15 maggio 2011
ore 15.00

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Tabellino partita:
CATANIA(4-3-3): 21 Andujar, 2 Potenza, 6 Silvestre, 3 Spolli (29' pt Terlizzi, dal 21' st Lodi), 33 Capuano, 8 P. Ledesma, 5 E. Carboni, 27 Biagianti (7' st Ricchiuti), 17 Gomez, 11 Maxi Lopez, 9 Bergessio.
A disposizione: 30 Campagnolo, 22 P.S. Alvarez, 23 Terlizzi, 10 Lodi, 13 Izco, 7 Schelotto, Ricchiuti.
Allenatore: Simeone.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: Andujar, E. Carboni, Gomez, Maxi Lopez, Morimoto.
Indisponibili: Bellusci, Llama, Sciacca.
ROMA (4-4-2): 32 Doni, 77 Cassetti, 29 N. Burdisso, 4 Juan (4' pt Loria), 17 Riise, 87 Rosi, 23 Greco (14' st Pizarro), 30 Simplicio, 11 Taddei, 10 Totti, 22 Borriello (1' st Vucinic).
A disposizione: 1 Lobont, 15 Loria, 3 Castellini, 9 Vucinic, 45 Caprari, 7 Pizarro, 94 Menez.
Allenatore: Montella.
Squalificati: De Rossi, Perrotta.
Diffidati: De Rossi, Menez, Pizarro, Taddei.
Indisponibili: Mexes, Brighi, Pizarro.
ARBITRO: Tagliavento di Terni
Assistenti: Padovan-Banti. Quarto uomo: Tonolini
Gol:13' pt Loria, 32' st Bergessio, 50' st Gomez
NOTE. Ammoniti: Greco, Rosi, Simplicio. Recupero: 3' pt, 5' st
Spettatori: 18.000 circa


Accesso al settore ospiti limitato ai possessori della "Privilege Card" residenti o nati nella Regione Lazio.
Resto dei biglietti: vendita vietata ai residenti 
nella Regione Lazio.

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 Loria
Il servizio
 






C'ERO PURE IO!
 

I tifosi della Roma di Palermo aggrediti
 


Da "Il Romanista"
«Qualcuno m’ha chiesto se ero scemo, dopo
aver saputo che ero andato al “Massimino”.
La verità è che, siccome non mi faccio
mancare mai niente e di trasferte non me
ne perdo una da tempo immemorabile,
non potevo non esserci anche stavolta».
Parla così Giancarlo Di Veglia, oggi tranquillo
pensionato dopo una vita come dirigente
di banca, e che da vero stakanovista
del tifo, il suo viaggio per vedere la Roma –
unico rappresentante dell’Utr, di cui è consigliere
- se l’è fatto, puntuale, ancora una
volta. «Quello che m’ha dato fastidio – racconta
all’indomani – è stata la mancanza
assoluta di stimoli e soprattutto di orgoglio.
Qualcosa che ti fa dire che bisogna
davvero ricominciare da zero». Proviamo
allora a raccontarla, questa trasferta. «Credo
che si aspettassero molta più gente al seguito
della squadra. Basti dire che sull’aereo
che mi ha portato a Catania c’ero solo
io in qualità di tifoso romanista. E credo
che dal volo atteso più o meno alla stessa
ora, intorno a mezzogiorno, ne siano scesi
non più di tre o quattro. E dire che avevano
previsto i soliti autobus, quelli pubblici,
per portarci fino allo stadio, senza contare
lo spiegamento di forze di polizia che
ci attendeva all’aeroporto di Fontanarossa.
Io ho addirittura preso un taxi e sono andato
per conto mio. Prima a mangiare, in un
ristorante del centro, e poi allo stadio».
In tv, il settore ospiti non è sembrato così
nutrito. «Ho visto la partita dalla tribuna
- per intenderci, la nostra “Monte Mario”
-dove saremo stati non più di quattro
o cinque, perché, anche se “mimetizzati”,
l’esperienza mi fa riconoscere quei fedelissimi
che, come me, non mancano mai. Del
resto, non è consigliabile, a Catania, andarein altri settori. Se non in quello ospiti,
dove, a occhio, i nostri tifosi non credo che
arrivassero a una decina. Anche se avevano
comunque con loro un paio di striscioni e
diverse bandiere». Quanto all’ostilità nei
confronti dei colori giallorossi, è sembrata
meno forte che in altre occasioni. «Ho
fatte tutte le trasferte a Catania – continua
Giancarlo - da quando la squadra siciliana
è tornata in A, nel 2006. E so che cosa ha voluto
dire andarci nel più assoluto anonimato,
a meno di essere nel settore ospiti, a
partire da quel 7-0 all’Olimpico. Ho vissuto
gli anni della vera caccia al romanista,
quando – a fine partita – era preferibile allontanarsi
subito dallo stadio. Domenica,
invece, sono rimasto una mezz’ora all’esterno
senza troppi problemi. Mi è sembrato
che, al di là della voglia di battere la Roma,
che pure c’era, come sempre, stavolta
avessero più come obiettivo il record dei
punti. Di sicuro, se questo era alla base delle
motivazioni del Catania, quelle della Roma
sarebbero dovute essere dieci volte più
forti. Ed è questo che ha deluso. Perché
puoi vincere o perdere, ma dipende da come
lo fai. Cori contro la Roma? Quelli sono
sempre gli stessi, una costante di tutta
la partita, e finiscono con lo stesso appellativo,
“m…..”, che riserviamo a chi sappiamo.
Così come i fischi a Doni e, soprattutto,
quelli a Francesco Totti. Ma, ormai, siamo
abituati».
Provo a immaginare, tra i nostri tifosi,
il gelo alla fine. «Sì, anche se ciò che ha fatto
più male è che i giocatori non siano andati
a ringraziare, e soprattutto a scusarsi
con quei pochi che erano scesi fin laggiù.
Perché se anche erano in dieci, ma forse
proprio per questo, dopo una prestazione
del genere, avrebbero meritato più rispetto
».

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA
(Il Romanista - D.Galli) - Qui si sta sfiorando il ridicolo. L’altro ieri il Catania Calcio, e non la Prefettura o la Questura del capoluogo siciliano, ha spedito un fax alla Roma. Grosso modo, veniva riportata l’ulteriore limitazione alla prevendita per la trasferta del Massimino.
E quindi biglietti per i tesserati, ma solo se «nati e/o residenti ne Lazio». Con un’avvertenza sorprendente: avete al massimo quaranta posti. Chi l’ha letta, ancora oggi non ci crede. Ma tanto è una questione di lana caprina: fino a ieri erano stati venduti circa trenta biglietti. Trenta. Senza lode. Chissà come avranno commentato al Viminale l’ultima trasferta stagionale della Roma. Chi conosce bene gli uomini dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, sa che dirigenti in gamba come il segretario Roberto Massucci mal digeriscono le storture del sistema. Ecco, quello che è successo per CataniaRoma è stato proprio questo. Un nonsense. Un blackout. Un cortocircuito. Andate su osservatorio sport.interno.it, sezione tessera del tifoso, andate al punto 3 dei vantaggi che si hanno ad essere titolari della carta. Si legge: «Esenta dalle specifiche restrizioni che potrebbero essere imposte per motivi di ordine pubblico per le partite sia in casa che in trasferta. Questo vale per tutte le partite giocate in Italia».
Mentre in un’altra parte del sito, il Viminale sottolinea: «La tessera è valida in tutti gi stadi senza distinzione tra campionati nazionali». Avrebbero dovuto aggiungere: tutti, tranne il Massimino. Per Catania Roma non basta infatti esserne in possesso. Se siete titolari della tessera del tifoso della Roma, l’As Roma Club Privilege, ma avete la sfortuna di vivere – che so – a Palermo, non avete potuto comprare i biglietti del settore ospiti. E il bello è che il prefetto di Catania, Giovanni Finazzo, in cuor suo avrebbe voluto che la trasferta fosse aperta. «Catania-Roma – ha detto qualche giorno fa a Sky – è una partita che resta a rischio. Il provvedimento con cui ho disposto le limitazioni, lo devo confessare, non è stato preso molto volentieri, perché l’ideale sarebbe stata la presenza di entrambe le tifoserie, ma i precedenti, i propositi di vendetta e di reazione della tifoseria catanese che aveva subito violenze e accoltellamenti a Roma, non potevano che fare adottare questo provvedimento del divieto della presenza dei tifosi romanisti qui a Catania». Così tanto è stato il dispiacere, che più tardi il Prefetto ha disposto un ulteriore irrigidimento della determinazione del Casms, il Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive del Viminale. I biglietti? Ai romanisti tesserati, ma solo se nati o residenti a Roma e dintorni. Passiamo alle notizie liete. Da martedì per gli abbonati della passata stagione, e da mercoledì per tutti indistintamente, saranno in vendita i biglietti di Roma-Samp. Alla modica cifra di 15 euro, 13 per i tesserati, vi viene offerta la possibilità di assistere a uno spettacolo unico: la Samp in Serie B. Roba da pazzi. Anzi, da Pazzini.
“Picchiati per una maglia”
Questa è la storia di dieci imbecilli, di tre vittime e di un centinaio di tifosi perbene, narrata dai protagonisti. Succede a Catania, quando manca un quarto d’ora all’inizio della partita con la Roma. Racconta Fabio Cocchiara, palermitano e tifoso giallorosso: “Volevo passare una domenica tranquilla con la mia fidanzata e un mio amico, palermitano e romanista come me. Abbiamo posteggiato la macchina a cinque chilometri del “Massimino”. Il mio amico indossava una maglia rossa, con una striscia gialla. Nessun problema nel tragitto fino allo stadio. Sorrisi, qualche sfottò. Molto calore e molta simpatia. Siamo arrivati agli ingressi. Abbiamo chiesto a una vigilessa notizie sul settore ospiti. Dopo due minuti, l’aggressione”.

Cocchiara continua: “Erano in dieci o quindici. Uno, in motorino ha investito l’amico mio. Gli altri hanno cominciato a picchiarlo. Urlavano: ‘Levati la maglia!’. Qualcuno aveva in mano bottiglie di birra. Io mi sono preso due pugni nello zigomo. La mia fidanzata è scappata, come le avevo chiesto in caso di problemi, per chiamare la polizia. Una scena bestiale. Si sono calmati solo quando il mio amico, pesto e dolorante, si è tolto la maglia e l’ha consegnata. Allora sono andati via”. Cocchiara è arrabbiato: “Faremo denuncia. Forse le telecamere hanno beccato qualcuno. Ringrazio la polizia che ci ha aiutato e soccorso. Ringrazio i veri tifosi rossazzurri che sono accorsi e ci hanno confortato. Purtroppo, a Catania ci sono sempre i soliti dieci imbecilli violenti. Peccato, perché oscurano la reputazione di una tifoseria e di una città”.

ROMA - La Roma incerottata e spompata perde 2-1 sul campo del Catania e saluta la Champions League, complice la vittoria dell'Udinese a Verona sul Chievo dopo quella larga della Lazio sul Genoa. Giallorossi in vantaggio con Loria ma con troppi uomini in condizioni precarie, e a cambi tutti effettuati, si arrende nel finale a un Catania già salvo ma grintosissimo e con il dente da tempo avvelenato contro i giallorossi, tanto da agguantare la vittoria al 95'. La Roma ha perso dopo pochi minuti Juan per infortunio, poi nella ripresa Montella è stato costretto a cambiare subito Borriello, che non si reggeva in piedi, con l'evanescente Vucinic. Se si aggiungono i guai fisici di Cassetti, con i catanesi liberi di spadroneggiare sulla fascia, l'inconsistenza di Simplicio e le non buone condizioni di Pizarro, entrato al posto di Greco, si ha come risultato una squadra molle, sempre in affanno e mai capace di portare seri pericoli alla porta avversaria. E ora, persa la Champions, il rischio, se non la quasi certezza, è di finire al sesto posto (dando ovviamente per scontata la vittoria o almeno il pareggio con la fresca retrocessa Sampdoria), che vale sì l'Europa League, ma costringe ai preliminari di fine luglio. Da affrontare con una squadra tutta da rifondare.

La partita. Dopo tre minuti Juan chiede il cambio per problemi muscolari. Entra Loria. Al 9' palo del Catania con Maxi Lopez, poi Doni blocca la ribattuta di Bergessio. Al 13' è proprio il nuovo entrato Loria a segnare di testa sfruttando un calcio di punizione di Totti. Al 29' fuori Spolli, entra Terlizzi. Al 30' azione in velocità del Catania, palla al centro e Ledesma liberissimo tira, scheggiando la traversa. Al 32' Borriello libero in area riceve palla ma perde il tempo e tira sul portiere da posizione defilata. Al 45' Taddei sanguina dopo uno scontro di testa con Ledesma e rientra in campo con una vistosa fasciatura. Al 46' miracolo di Doni che ribatte un tiro ravvicinatissimo di Terlizzi. Protesta il Catania per un fallo, nella stessa azione, di Burdisso su Bergessio, l'arbitro fa proseguire. Si riprende e Vucinic rileva Borriello. Al 60' Pizarro al posto di Greco, dopo immotivate proteste catanesi per un intervento di Burdisso di testa a livello del terreno. Al 66' Simeone fa uscire Terlizzi, molto irritato con l'allenatore, per Lodi. Il Catania preme alla ricerca del pareggio, Roma in affanno. Al 76' Doni non trattiene un tiro di Ricchiuti, Maxi Lopez fallisce la ribattuta in porta. Un minuto dopo Bergessio incorna un ottimo assist di Lodi e pareggia. All'83' Riise sbaglia in attacco, il Catania riparte, palla a Gomez che spara fuori. I siciliani cercano con insistenza la vittoria. CInque minuti di recupero. Vucinic mette in difficoltà Doni con un retropassaggio di testa, il portiere resta a terra dopo uno scontro con Bergessio. Al 49' calcio di punizione per la Roma, anche Doni in area, è proprio lui a colpire di testa sull'assist di Rosi, Andujar para. Al 95' il Catania riparte, Gomez sulla sinistra infila nell'angolino e firma il fallimento della stagione giallorossa.


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