2008/09
WEST HAM UNITED / STOKE CITY
Approfitto delle vacanze natalizie un po’ più lunghe del solito, per farmi un giretto a Londra, ma stavolta, è “d’obbligo” coniugare il turismo al calcio più di quanto non abbia fatto la volta precedente che m’ha portato solo a vedere il vecchio Wembley prima della demolizione.
Un’occhiata al calendario e tra FA Cup, Campionato e serie minori..c’è l’imbarazzo della scelta..consigliato anche da amici anglofili (almeno per quel che riguarda il football ) la scelta ricade su West Ham – Stoke City , neopromossa che mi dicono sembra abbia una buona firm vogliosa di fare bella figura a Londra Est.
Spulcio il sito del West Ham per vedere la disponibilità dei ticket e noto come da un lato sia facile acquistarne un paio ( a differenza di cio’ che accade da noi) e dall’altro come siano onerosi dal punto di vista economico (questo invece, come da noi..in pratica, del calcio inglese abbiam preso solo i lati negativi…) , percio’ dato anche che l’aspetto calcistico del football è per me in secondo piano da tempo, decido di investire i soldi del biglietto in birre e starmene solo a fuori a dare un’occhiata…tecnica che adotto spesso ormai anche per diverse  partite casalinghe della mia squadra e che ha sempre dato buoni risultati, perlomeno in termini di allegria !
Il giorno del match si presenta con un tenue sole ed una temperatura polare, la District Line ci porta in una mezz’oretta di metro alla fermata di Upton Park, man mano che ci avviciniamo, salgono sempre più tifosi del West Ham.. esempi di umanità varie..dal tizio completamente ricoperto di materiale hammers a qualche ragazzetto sullo stile casualone che va tanto di moda anche in Italia ormai.
Appena scesi alla fermata, un bel megaschermo manda in onda le ns. immagini, tanto per farci capire che iniziamo ad essere già videoripresi..
I cartelli che avvertono della presenza di telecamere ci accompagnano per tutta Green Street, dove compro immediatamente il Programma Ufficiale , e decidiamo quindi di fare tappa ad uno dei loro pub più famosi, il Queen’s.
Malgrado sia in dolce compagnia e senza alcun compare dall’aria truce, veniamo squadrati all’entrata da due tizi che presumo svolgano la funzione di “controllori”ma senza una parola di diniego possiamo entrare e goderci l’atmosfera.
Anche al bancone nessun problema, un paio di birre a testa giusto il tempo di dare un occhio alle facce attorno ed anche qui si passa dalle famiglie a tipacci che ti raccomando, check stone island e cani (con  padroni ) con sciarpe ovunque…la costante è che tutti bevono, e in tanti non birra,  ma quegli intrugli semi-alcolici tipo breezer e similari..sicuramente, è un rito domenicale e lo si nota da come il pub sia strapieno malgrado siano le 13.00 circa, ogni tanto s’alza un coro ma nulla di che.
Decidiamo di fare rotta verso lo stadio, e usciamo dal pub, non prima dei esser stati ri-squadrati dai due tizi sulla porta.
Su Green Street la famosa bancarella di Cass Pennant non c’è più, o perlomeno..la cerco, ma non la trovo, in compenso, si trova di tutto griffato  ICF…arriviamo allo stadio, foto di rito ai cancelli e giro dello stadio in assoluta tranquillità, da segnalare addirittura un ingresso “Suite” con tanto di maggiordomo per i tifosi più facoltosi , intorno qualche bobby passeggia noiosamente, l’ingresso ospiti è facilmente avvicinabile e come si vede dalle foto che ti mando, gli ospiti entrano attraverso ingressi che sono quasi attaccati a quelli dei  locali senza non solo il minimo accenno di scaramuccia, ma proprio si percepisce che nell’aria proprio non passa nella testa di nessuno di fare qualcosa che sia proibito dalla legge.
Ultima tappa lo Store Ufficiale, che è posto dentro stadio ma si entra da fuori.…a mo’ di bambino al disney store mi perdo tra scaffali stracolmi di qualsiasi oggetto targato West Ham..parecchio materiale anche di buona fattura e non pacchiano…mi perdo a tal punto che una gentile commessa mi dice che quando inizia la partita lo Store chiude,m’affretto quindi ad arraffare un po’ di roba qua e la ed esco soddisfatto.
Si risale su Green Street e ci si ferma al famoso Fish and Chips subito fuori dalla metro, il dispiacere di non poterlo affogare in una bella birra è mitigato dall’atmosfera dei dintorni, ben lontani dalla Londra centrale che siamo abituati a girare e percio’ più sanguigna e vissuta.
L’ultima riflessione che faccio è che le 3 ore da quando siamo arrivati son volate e mi son divertito come un bambino al parco giochi, ma alla fine di tutto, queste gite attorno al calcio inglese che noi ultras/tifosi Italici in un modo o nell’altro sentiamo quasi come un esigenza, altro non sono che un salto nel “pianeta stadio” del futuro, un  “pianeta stadio” che non vorremmo mai vedere dalle nostre parti, un “pianeta stadio” che è la sintesi di tutto quello contro il quale combattiamo , seppur ognuno alla sua maniera…un “pianeta stadio” perfettamente organizzato, vendibile, asettico , telegenico, politicamente corretto . Un “pianeta stadio” che è più vicino di quanto non crediamo.
Enrico.

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