Ciao
Lore',come sai questa trasferta veramente
complicata,sia dal punto di vista
strettamente logistico che dal punto di vista
organizzativo. Nonostante
questo divieto assurdo decidiamo di partire e di
prendere il treno di sabato
sera da roma termini. Il viaggio,come logico che
sia,e' abbastanza lungo
e stressante,riusciamo comunque per le 8,30 di
mattina ad essere a Reggio.
La pioggia che si abbatte sulla cittadina calabrese
e' veramente impressionante,forse
quasi al livello di roma-chelsea. Girano voci di
sospensione della partita
ma noi decidiamo comunque di rimanere calmi e
aspettare. Le ore scorrono
via veloci e per le 14:45 riusciamo ad essere dentro
lo stadio. Siamo presenti
da Roma in circa 6-7 unita' e,dopo qualche
piccolissimo diverbio con i
tifosi reggini,ci sistemiamo e cominciamo a vedere
la partita. Sono ancora
avvelenato e sinceramente della partita non ne ho
poi tutta questa voglia
di parlare. Prendiamo comunque il treno delle 21:40
e per le 6,30 siamo
a Roma,completamente distrutti e zuppi. Rimane pero'
l'orgoglio di aver,
con la solita tenacia, seguito ancora una volta i
nostri colori.
Ti
mando in allegato la foto del biglietto
Un
saluto, Alessandro
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I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
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GAZZETTA.IT
REGGIO
CALABRIA, 1 febbraio 2009 - Alzi la mano chi l'aveva
prevista, la Roma
in zona Champions alla prima giornata di febbraio. E
a Reggio Calabria
mancava davvero poco per il sorpasso sul Genoa,
prima che un errore di
Loria nel finale fissasse il risultato di
Reggina-Roma sul 2-2 e Criscito
in Genoa-Palermo ricacciasse i giallorossi a meno
tre da Milito e soci.
Ma la Roma deve rammaricarsi di suo: se si vuole
arrivare in alto partite
così non vanno buttate. La squadra di Spalletti
pareggia 2-2 a Reggio
Calabria una partita più complicata di quanto la
classifica faccia
pensare. Assenze a dir poco pesanti (Totti,
Baptista, Perrotta,Riise, all'ultimo
anche il febbricitante Vucinic) e un campo molto
penalizzante per una squadra
tecnica non bastano a spiegare il passo falso.
TRABOCCHETTI
- Il tecnico toscano fa la conta degli attaccanti
sani e accanto a Menez
trova solo il baby Stefano Okaka, che domani andrà
in prestito alla
Triestina. Orlandi, privo di Vigiani e Brienza, dà
fiducia al giovane
Di Gennaro accanto al leone Corradi. Il campo è
davvero infido:
non sarebbe corretto definirlo impraticabile, ma
alcune pozzanghere ristagnano
soprattutto sulle fasce e nelle aree. Il
trabocchetto è sempre dietro
l'angolo quindi. Le squadre cercano di alzare la
palla e di cercare subito
le punte (soprattutto la Reggina con Corradi), ma
costruire gioco è
un problema. Okaka dà una fiammata del suo talento
saltando come
birilli due difensori e il portiere, ma poi esita
troppo al momento di
calciare e Lanzaro può chiuderlo. In simili
circostanze ci vuole
un episodio a smuovere lo 0-0: al 43' Mexes entra in
contatto con Corradi
in area giallorossa. Rosetti fischia e il
centravanti di Siena converte
il penalty. La Roma, come se avesse preso la scossa,
in due minuti reagisce
e con il colpo di un campione, quel Pizarro spesso
indisponibile quest'anno,
trova un pari meritato. Da copertina il destro del
cileno, che non lascia
scampo a Campagnolo.
SCIAGURATI
- La Roma ha poco da Menez e si appoggia a Okaka,
ingenuo e interessante
allo stesso tempo. Le trame offensive, che passano
in prevalenza da Pizarro
e De Rossi, non sono particolarmente efficaci. Ma ci
pensa il nuovo entrato
Cirillo a dare una mano ai giallorossi, con una
netta trattenuta in area
ai danni proprio di Okaka. Rosetti non può esimersi
dal fischiare,
più che altro viene da chiedersi il motivo del fallo
di Cirillo,
che sembrava evitabile. Spalletti si blinda con
Aquilani per Menez e nella
Reggina oltre alla stanchezza subentra anche un po'
di sfiducia. Ma non
è finita qui: Spalletti inserisce Loria per Taddei.
Ma il difensore
sardo si presenta con uno svarione in piena area su
cross di Cirillo e
Cozza trova un 2-2 che sa un po' di beffa. Anche se
gli improperi di Mexes
verso il compagno di reparto dicono molto su cosa
abbia deciso la partita.
Jacopo
Gerna |