Finale di Coppa Italia
RO
MA -INTERNAZIONALE
2-1
Roma, Stadio Olimpico,
sabato, 24 maggio 2008
ore 21.00

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L'ambiente
Curva Sud stracolma, così come la Tevere. 
Curva Nord vuota, tipico modello inglese.
Al massimo 45.000 spettatori.
Tabelloni che finalmente svolgono la loro funzione, orologio riparato per il Capo delo Stato, accolto tra applausi e fischi.
Speaker ossessionante nel ripetere, anche durante la partita, i diktat su ciò che non si deve fare e su ciò che devono fare gli interisti alla fine della partita: è la psicosi.
Mini scissione dalla Sud: il nucleo della parte bassa centrale si è spostato in Tevere, bandierone al seguito ed è stato il più costante nell'insultare gli interisti. La Sud, senza il perno centrale, arranca un po', anche se la partita è una di quelle che può far mettere le ali. Ottima Tribuna Tevere, formata per la maggior parte da "vecchi" tifosi che non hanno esitato a seguire i cori. All'interno dello stadio, stewarding inesistente e Polizia assente, infatti è andato tutto bene.
Tabellino partita:
ROMA-INTER 2-1
ROMA: Doni; Cassetti, Juan, Mexes, Tonetto; De Rossi, Pizarro; Giuly (21'st Cicinho), Aquilani (45'st Panucci), Perrotta (27'st Brighi); Vucinic. In panchina: Curci, Antunes, Esposito, Mancini. Allenatore: Spalletti 
INTER: Toldo; Maicon, Burdisso, Chivu, Maxwell; Zanetti (45'st Crespo); Balotelli, Vieira, Stankovic (1'st Pelè), Cesar (16' st Jimenez); Suazo. In panchina: J.Cesar, Fatic, Maniche, Solari. 
ARBITRO: Morganti di Ascoli 
RETI: 36'pt Mexes, 9'st Perrotta, 15'st Pelè.
NOTE: serata buona, terreno in ottime condizioni, spettatori 45.000, angoli 7-5 per l'Inter. Ammoniti Perrotta, Vieira, Vucinic, Burdisso Pelè. Recupero 1'; 6'. 

Tifo Ospiti:
Sorprendenti interisti.
Si presentano non in 10.000 come annunciato ma al massimo in 4.500 compresi i pochi della Tribuna Tevere. Coreografia continua durante la partita con bandierine crociate che vengono fatte sventolare. I cori sono sempre i soliti e poco originali, però si possono sentire. Un paio di bandiere laziali a sancire un vecchio gemellaggio e prese in giro nei confronti dei romanisti al grido di "vincerete il tricolor".
Un paio di torce sui seggiolini.
In conclusione: dopo anni di brutti voti mi tocca dargli un 7,5 perchè stavolta si è notata la differenza rispetto alle altre.

"CIAO LORENZO VOLEVO INFORMARTI CHE LE BANDIERINE ERANO X IL 2 TEMPO MENTRE PER IL PRIMO AVEVAMO PREPARATO II CARTONCINI MA NN LI HAN FATTI  PASSARE...CIAO2

FOTOTIFO

 

VIDEOTIFO
 
Interisti
Interisti
Premiazione
Festeggiamenti
Vucinic nella macchinetta
Vucinic nella macchinetta # 2


     
"Invece non sono delle moto del ministero della difesa"

FOTOCALCIO
Il gol di
                  Perrotta
La maglia ustata da Totti per i festeggiamenti: è
                  l'anteprima di quella del 2008/09
La maglia ustata da Totti per i festeggiamenti: è
                  l'anteprima di quella del 2008/09



VIDEOCALCIO

Mexes
Perrotta
Servizio TG 2
L'inno di Mameli
(da sentire... con chiusura su "Milano in fiamme")
Servizio TG 1
(commento ridicolo! Una minoranza ha fischiato l'Inter ecc. ecc.... Ma se non è cambiato nulla!!!
Nessun cenno degli incidenti)
 



http://it.youtube.com/watch?v=pmxwmEgHoXU


C'ERO PURE IO!
 
 

 passiamo a ieri sera .. che dire .. grazie alla pensata della lega calcio, invece di fare come sarebbe stato piu' logico, ovvero prendere la prelazione per il mio posto DA ABBONATO in curva sud , m'e' toccato spedere 100 euri per la monte mario .. beh, ovviamente soldi ben spesi ;-) appena arrivato allo stadio l' atmosfera e' da partita del cuore .. altoparlanti a palla e canzoni di zucchero,flaminio maphia e articolo 31 .. sulla partita e' stato gia' detto tutto, la vittoria della coppa italia mi regala comunque un casino di emozioni, la finale unica mi ha portato con la mente al primo trofeo della gestione viola, quando avevo 5 anni .. bissarla battendo i gemellati con l' atletico valmontone e' sempre una goduria .. parliamo complessivamente della stagione : ai giocatori, col tetto ingaggi e l' autofinanziamento della societa', si puo' rimproverare solo di aver buttato qualche partita negli ultimi 5 minuti, o di fare 300 passaggi prima di tirare in porta .. ma un megaapplauso va fatto !! quanto alla curva sud, darei un 7,5 / 8 .. nonostante i veti / divieti / osservatori / e chi piu' ne ha piu' ne metta  abbiamo sfoderato discrete prestazioni, quella che ricordero' e' stato il tifo incessante a roma - empoli, come se il 2 - 1 di panucci l' avessimo messo dentro un po' noi !! chiudo con una certezza : americani o sensi, stadio nuovo o l' olimpico, la curva sud fara' sempre sentire la sua voce FORTE , COMPATTA E ROMANA !! buone vacanze, ci rivediamo a mediolanum ad agosto per bissare la supercoppa !! 

Parto da Ravenna con mio fratello Andrea,con in mano i soliti biglietti di fortuna rimediati qui in Romagna!Questa volta Curva Nord(scopro poi,che l'ingresso riportato sul biglietto è proprio quello del settore ospiti!!)...ma come al solito alla faccia dei biglietti nominativi,tornelli,steward e osservatori vari...entriamo senza problemi e ci posizioniamo nella parte bassa della  Tevere(a Lorè...mi sa che stavamo quasi vicini...ma tu ho visto che hai pagato 60 Euri.....io appena 18!!!!!-)
Subito un applauso ai ragazzi arrivati dalla Sud,che ci hanno 'salvato' dai soliti signori di tribuna,pronti a riprenderti quando sventoli la bandiera o ti alzi in piedi per applaudire o sostenere i giocatori!Inutile dire che ci siamo subito uniti a loro,se no sai che palle vedè la partita muto e seduto!!
Bellissimo il coro dedicato agli Steward che finiva con...'faccio i conti in tasca tua...steward li mortacci tua!!'(Sulle note di... Quando, Quando, Quando...)
Risate a non finire quando si pijava per il culo Iaquinta ...o il suo gemello steward a bordo campo...UGUALE!!!
Riguardo gli intertristi...sempre più tristi!!
Ti mando 2 foto della loro coreografia dello scorso anno (quella del primo set...Finale di andata di Coppa Italia),così magari gli levi almeno un paio di voti...quanto meno per la fantasia!! (sì, è la stessa, ma quella doveva essere del secondo tempo... e poi io giudico l'effetto scenico e il fatto che cmq sei in trasferta, n.d.L.) Non parliamo del numero...e meno male che avevano appena vinto lo Scudetto!
Poi ti assicuro che i pullman (...quelli scortati...) erano solo 4,tant'è che stavamo con loro in autogrill! Quindi gli altri magari erano pure della zona...
Infine un applauso ai 7-8 pischelli che in tarda serata,hanno atteso spavaldi l'esodo degli ospiti che tornavano alle loro auto!
Un po' triste vedere questi passeggiare indisturbati dalle parti della Sud!
Mandò stavano tutti...in auto a suonà er clacson?!
Grazie Roma.....e arrivederci ad Agosto!
Tutti pronti per macinare km...

Ciao Lorè, mi sono appena ripreso dalla finale di Sabato, che bello, che emozioni. Ma soprattutto che strano. Dopo quasi 14 anni è stata la prima volta che entravo in un altro settore. Come ben sai un pezzo di sud si è trasferita in Tevere, ed io non potevo essere da meno. E' stata una giornata stupenda, passata accanto agli amici di sempre, quelli con cui ho condiviso le emozioni più intese della mia vita, ma lontano da quel magico settore, distante da quello spicchio di stadio che per me e per tutti vuol dire tutto. Appena messo piede in Tevere il primo sguardo è stato per lei, la Sud, con i suoi colori, e il suo calore, all'improvviso c'è stato un pizzico di rimpianto, subito scacciato via dal ricordo delle vicende che ci hanno spinto ad abbandonare (almeno per ora) la curva.
Sono anni che leggo i tuoi giudizi sul tifo in sud, ora, visto che per una volta non sono stato presente vorrei dirti la mia su Sabato.
Voto 5. Una partita così importante, in cui ci giocavamo tutto, l'onore, la faccia il rispetto, in cui dovevamo far tremare lo stadio la sud come al solito si è spenta. Ci stanno tutte le attenuanti, ma in una gara così la gente doveva tirar fuori la voce, gli unici cori continui sono stati i classici e sputtanati Forza Roma alè, peraltro aiutati dalla Tevere e dal resto dello stadio. Se l'Inter avesse segnato per prima, o se fosse riuscita a pareggiare sarebbero stati in silenzio per tutti e 90 minuti. poi certo aiutati dal risultato e dai gol, qualcosa di più è stata fatta, ma davvero poca roba.Io non so come sarà la situazione in curva dal prossimo anno ma qualcosa bisogna fare, non si può andare avanti così, è imbarazzante sapere che anni fa su quei grandini si sedeva gente come Geppo, Dante, lo stesso direttivo degli ASRU, persone che hanno fatto la storia di questa magica tifoseria, e ora è allo sbando.
Per quanto riguarda noi, in Tevere è stato fantastico, per gli insulti agli interisti e per i cori idioti, per i Gabriele Con Noi, e per i fischi a Napolitano, contro tutto e tutti CURVA SUD OLE'.
(credo che la Roma possa avere una buona Curva Sud - che dovrà necessariamente riorganizzarsi, vista la perdita notevolissima del nucleo centrale della parte bassa - e anche una buona... Tribuna Tevere! L'evoluzione del tifo ha molti aspetti e se negli anni '80 quando le partite lo consentivano il Commando si trasferiva in Tevere nei 15 minuti finali è perché da quella posizione 200 persone valgono 2000, n.d.L.).

Ciao Lorenzo sono Luca, un ultras della ROMA. Volevo riportarti un triste episodio accaduto sabato sera in curva durante la partita. Con i miei amici mi posiziono sempre nella parte medio bassa della curva sud, sulle scalette attaccate al vetro verso la Monte Mario . Mentre assistiamo alla partita un ragazzo con la pischella accusa un mio amico di  “guardarlo” o di avergli “ imbruttito davanti alla ragazza “. Stanno per arrivare alle mani ma interveniamo per sedare la lite. Il deficiente che aveva la pischella invece di apprezzare il nostro atteggiamento ( potevamo infierire poiché era solo invece neanche lo abbiamo insultato né minacciato perché non facciamo certe vigliaccherie ) dopo 5 minuti si presenta con un numero di persone molto superiore rispetto a noi. È stata una vigliaccata improvvisa che non ci aspettavamo. Uno di loro si scaglia con violenza contro il mio amico ( se non ricordo male era proprio er coattello con la pischella ) . Mi sono gettato su di lui e l’ho trascinato per una decina di metri con il solo intento di non far degenerare la situazione. Quando ho visto il mio amico , notando le sue sue condizioni fisiche , ho intuito che era stato aggredito da più persone. Ste merde ! Noi ci siamo solo limitati a placare gli animi , a mettere pace ( d’ altronde non potevamo fare nient’altro, numericamente erano troppo superiori ). Siccome non andiamo alla stadio una volta all’anno anche noi abbiamo le nostre amicizie in curva così ci siamo rivolti ai boys . Con loro siamo scesi nella parte bassa della curva per avere dei chiarimenti. Detesto questa violenza gratuita e vigliacca. In gruppo so leoni , da soli so pecore. Come mai quando siamo scesi con i boys nessuno ha alzato i toni, nessuno ha fatto lo spavaldo , nessuno ci ha minacciato di andarcene come qualche minuto prima ? A merde ! Come mai erano quasi tutti spariti ? Vorrei sottolineare che solo una piccola parte della spedizione punitiva ha partecipato all’aggressione ma per il semplice fatto che non abbiamo potuto reagire vista l’inferiorità numerica . Altrimenti sarebbe stata una carneficina ( naturalmente a danno nostro ). Allora quello che mi domando è possibile che tra tutti quei ragazzi nessuno abbia detto “ ma che cazzo fate ? Evitate ! “ ; nessuno che abbia posto un freno alla deficienza di certi soggetti ; nessuno che abbia cercato di sdrammatizzare come avevamo fatto noi con il nostro amico  ; che abbia cercato di farli ragionare sull’ infamità che stavano per compiere. Poi ci lamentiamo che la curva non è unita . Ma come lo può essere co ste merde ! Scusa lo sfogo Lorè ma credo sia comprensibile. Vorrei dire tante altre cose ma non voglio rubare altro spazio. Concludo complimentandomi sinceramente per il sito, ringranziando i Boys per come si sono comportati sabato e abbracciando tutti gli amici dello stadio , in particolare Nicola . Massimo disprezzo per gli infami, forza ROMA solo la maglia , Curva Sud olè.
Lo ripeto sempre: scene viste e riviste. Non per sminuire la cosa ma per dire che cose di questo tipo si sono sensibilmente ridotte negli anni. Purtroppo continuano ad accadere ma credo sia una cosa fisiologica e non eliminabile.

ringrazio chi ha deciso di mettere "chariots of fire" come inno della coppa Italia. Ci ha messo di buon umore e ha pure portato bene. 
Per quanto riguarda l'inno di Mameli vorrei rispondere ai soliti polemici: in Sud non si sentiva assolutamente (manco in Tevere) tanto che abbiamo pensato fosse in play back solo per la Rai. I fischi erano per gli interisti ogni volta che apparivano sui maxi schermi. 
Daje Roma, sempre ti sosterrem. 
Alla prossima
Mal
http://it.youtube.com/watch?v=pmxwmEgHoXU

Ciao Lorenzo sono Marco di Milano C.N.,sabato sera ero a Roma a vedere la partita e....ti faccio i complimeti per il sito,leggendolo tutti i giorni da  quando sono arrivato al prefiltraggio mi è sembrato di essere sempre venuto all'olimpico il tuo sito e ituoi racconti sono fedelissimi alla realtà,COMPLIMENTI!
Devo dire che all'ingresso ospiti dal lato Monte Mario(la strada che va verso l'alto)non c'era tantissima polizia non era per nulla blindata!
Ho notato che a differenza di Milano gli ingrssi ospiti non sono troppo agevoli 2 ingressi prefiltraggio e quello spazio che c'è prima dei tornelli sono troppo piccoli.
La polizia mi è sembrata abbastanza collaborativa.
in compenso 1 solo steward a parte quelli che strappano i biglietti.
Ho notato il gruppo nella tevere e se devo dire la verità sentivamo più loro della Sud(con le dovute proporzioni).
La sud un pò mi ha deluso,solo un coro era potente:correte scappate arriva lo squadrone...per il resto purtroppo poca roba).

Grande Lorè,
e n’altro campionato è finito… più che altro so finite tutte le partite della squadra… aspettiamo il precampionato… Presente alla finale senza problemi… grazie davvero alle misure che hanno adottato (quali????). La prima cosa che vedo sono gli orologi funzionanti… e meno male! Se so svejati presto… poi mi ricordo che in tribuna ce sta er presidente e quindi capisco molte più cose!!! Vabbè, se avvicina l’ora e finalmente ci raggiungono gli altri sui posti (settore 15 chiuso all’interno dello stadio per non so cosa) e quindi via si passa in mezzo alla gente, tanto è comodo passare grazie ai seggiolini… e questi qui cosa mi dicono??? Sono stati chiusi fuori lo stadio per circa 20 minuti perché dovevano entrare totti ed il presidente… 
Aspettiamo le 21 con l’ansia che quest’anno non mi ha abbandonato neanche a roma – Catania di coppa italia (tim cup dimenticavo!!!)!!! E che bello!!! C’è la fanfara!!! Son sicuro che lo stadio fischierà… ma questi non sono scemi e l’unica cosa che non viene fischiata è l’inno d’italia che puntualmente viene eseguito ma che non si riesce nemmeno a sentire… e vabbè, l’importante è che l’abbia sentito il presidente… Che buffonata stile america, scusa ma non la condivido!
La partita va come va e finalmente noto con piacere che la parte alta dei boys tira giù uno striscione che aspettavo da una vita… son davvero contento di applaudire quello che è il mio pensiero… Grazie davvero per quest’anno pieno di emozioni… dalla prima all’ultima… sempre a 3000… sempre con la ROMA, grazie a TUTTI!
Vucinic pazzo furioso fa il resto della storia… esco dallo stadio tanto i 10000 interisti (a malapena 5000 tra cui due “fratelli difetto” laziale e interista … che accoppiata!!!) stanno ancora dentro e quindi in pieno ordine pubblico aspetto sotto la sud che Mirko il matto mi passi a prendere con la macchinetta per andare a festeggiare!!! Iacobs


Ciao Lorenzo è la seconda volta che ti scrivo, la prima per quanto riguarda una partita in casa: vorrei dire un paio di concetti. Il primo riguarda l'ambiente dello stadio, il secondo è una cosa che proprio non mi è andata giu.
Incominciamo con ordine: stavo in curva sud e ci sono stati bei momenti di tifo anche se molto molto discontinuo ma leggo ora sul tuo sito che la parte centrale bassa stava in tevere quindi in parte c'è una giustificazione.
Per quanto riguarda invece lo stadio in generale è stata una vergogna: un olimpico spettrale, penso che c'era piu gente nella partita col Genoa ed anche qua c'è una giustificazione perchè ci aspettavamo una curva nord interista invece l'abbiamo trovata piu vuota di Roma il 15 agosto. Mi chiedo se la finale fosse stata un Inter- Sampdoria per esempio che figura di merda avrebbe fatto la LEGA CALCIO con uno stadio in cui gli unici spettatori stavano nei distinti. Mica la gente di Roma si sarebbe andata a vedere una finale qualsiasi spendendo 50 euro per un tribuna. Quindi per me l'esperimento della finale unica a Roma è stato un vero fallimento attutito dal fatto che in finale c'era la Roma che giocava "in casa". Per gli interisti bella la coreografia delle bandierine ma sono veramente un tifoseria ridicola, gente come quelli dell'Atalanta, Brescia, Cavese, Hellas tanto per citare in ordine sparso e di par condicio politica stanno penso 100 livelli sopra, se metti un 7.5 a loro la prossima partita che facciamo con una squadra greca tipo l'Olimpiakos dovrai mettergli 30 e lode. Permettimi quindi di dirti che un voto così alto è ESAGERATO e che non puoi considerare positivo il fatto che sono venuti in meno e quindi sono stati più compatti del solito senza i troppi gitanti che li accompagnano spesso in trasferta.  Era comunque una finale unica ed una settimana dopo aver vinto lo scudetto. Per me uno striminzito 6.
Adesso ti lascio ma devo chiudere con la cosa che proprio non mi è andata giu a cui facevo riferimento ad inizio lettera: parlo dei cori razzisti, di primo acchitto potrei dirti che mi fa talmente schifo una cosa del genere che ho deciso di non mettere piu piede in curva sud; invece ci andrò ancora perchè non voglio lasciare un posto in piu a certa gente. Roma non è una città razzista, certe cose lasciamole fare ai laziali che non sono di Roma o che vengono [in pochi] dai quartieri come Talenti e Piazza Bologna, i quartieri senza il minimo spirito della Roma quelle vera, quella popolare , quella che ste stronzate non l'ha mai conosciute.  Ma chi devi essere per insultare da una curva una persona perchè di colore  se non una persona vigliacca, allora invito tutti quanti quelli che lo facevano ad andare da Suazo o Balotelli e ad insultarli faccia a faccia, uno contro uno.
Ho paura che ci toccherà fare alle persone come me la stessa cosa che hanno fatto certi tifosi  veronesi: formare un'altra squadra per non mischiarsi più a certa gente e certe idee inumane e ripartire dalla serie d e tifare nei campi in terra. Non penso saremmo in pochi e forse molta gente sarebbe contenta [anche tra chi fa i cori razzisti cosi ci leviamo dalle palle] ma ancora mi chiedo che senso ha il fatto che tre file sotto a me c'era un ragazzo nero con la sciarpa della Roma, in tutto e per tutto uguale "a tutti gli altri" e la gente attorno a lui faceva "buu" (se deve sentì come me sento io quando fanno "a pelato demmerda!!!" :-). Lo stadio non dovrebbe essere vietato agli Ultras ma ai minorati mentali che nel 2008 fanno ancora queste cose.
 ALLA PROSSIMA STAGIONE
 Dario

RESCONTO ALEX CURVA SUD 85
INIZO CON UNA COSA FORSE SCONTATA..."LA PRELAZIONE" CE LA POTEVANO PURE DA..
CMQ NON VI DICO I SALTI MORTALI PE PIA NA CURVA SUD...
VADO A VEDERE LA PARTITA DA SOLO E PER FARLO MI DEVO FAR CAMBIARE POSTAZIONE DI LAVORO...DATO CHE DI SOLITO LAVORO A OSTIA MI SONO FATTO METTERE A ROMA...(...ALMENO HO GUADAGNATO TEMPO)...FATTO STA CHE ALLE 7E30 STACCO E ALLE 8 SONO DENTRO IN UNA SUD QUASI PIENA...SCOPPIAVA ALLA FINE!!!
INTERISITI POCHI POCHI ANCORA GALVANIZZATI DALLO SCUDETTO RUBBBBATO!!!...
E A NOI POTEVANO DA ANCORA IL DISTINTO NORD O No?
STRAPOTERE AS ROMA...METTE K.O. L INTER E ST ALTRO ANNO DIMOSTRIAMO ANCORA AL MONDO CHI E LA PIU FORTE...
MA NA CURIOSITA?? MA LE QUELLE CHE SVENTOLAVANO GLI INTERISITI...ERANO BANDIERINE DA CROCE ROSSA???? O FAZZOLETTI PE PIAGNE DOPO A PARTITA...?????
AHAHAHAHAHA DAJE ROMA..
ALEX..

Sabato ero in Tevere, faccio alcune osservazioni sulla partita:
1. Anch'io penso che 7,5 agli interisti è eccessivo; allora ai genoani o ai reggini che voto dovremmo mettere?
2. La Curva Sud mi parsa buona, considerando che una parte di loro era nella tevere nord bassa. Il ragazzo dell'Inter che sentiva di più i 4 gatti interisti in Tevere laterale che non la sud forse ha una percezione alterata della realtà.
3. Una tevere (quasi) così compatta e potente l'avevo vista soltanto nel primo Roma-juve del dopo Capello. è Incredibile ma alcuni cori sono partiti proprio dal nostro settore.
4. Al ragazzo contro il razzismo dico che sono d'accordo, però un colored dell'Inter al momento che facevano il riscaldamento, s'è permesso de fa' er polemico battendo le mani a noi tifosi della Roma, quindi credo sia per quello che poi lo beccavano.
5. Bellissima Roma, Roma, appena accennata dall'altoparlanti e poi completata da tutto lo stadio. Bella pure "la società dei magnaccioni". Ridicoli i jingle e "We're the champion" (se vie' soros ce riempiranno i cojoni de ste' cose).
Proprio vicino a me c''era una ragazza con fidanzato di Massa, tifosissima della Roma. Che stava sempre a ride per le amenità, i cori ed i fischi (mitico quello ai Cacabbichieri: prima qualcuno era perplesso, poi molti hanno seguito. La banda pareva veramente in play-back! Qualcuno ha detto che era "l'inno alla monte mario").
Se Dio me da' la salute ad agosto prima trasferta a Milano. Daje, Roma, daje! Piergiorgio


Ciao Lorenzo, volevo dire la mia sulle vicende della Curva Sud. Per prima cosa io dopo la finale, evidentemente alterato dalle decine di birre scolate, ero convinto di aver visto una grande sud, almeno da 7-7.5. Invece sto leggendo i giudizi sul tuo sito e sono quasi tutti negativi. Ho saputo a fine partita della scissione di una parte della Sud per i noti motivi legati ai fatti relativi ai napoletani. Io, pur frequentando la Sud da più di dieci anni, e avendo visto e vissuto l'ultimo Commando, gli Asru e gli ultimi tre anni di quasi desolazione, non sono nessuno per giudicare gente che si fa tutte le trasferte, anche quelle più ostili e scomode, tipo un Triestina-Roma di Coppa Italia. Purtroppo ho sempre ritenuto di dovermi sentire distaccato dai gruppi, ho sempre visto qualcosa di incredibilmente diverso tra me e loro, ho quasi avuto sempre un certo timore di avvicinarmici. Per questo, pur essendo sempre stato presente in tutte le gare casalinghe in Sud (anche un insignificante Roma-Iran o Roma-Triestina) e spesso in trasferte anche molto lontane (Udine, Palermo, Reggio), ho sempre ritenuto di farlo con i miei amici di sempre, da cane sciolto, mai aggregandomi ai diversi gruppi, appunto proprio per la distanza che sento e che non riesco bene a spiegare. Oggi però mi sento di dare un consiglio (magari inutile e non ascoltato) a chi ha interesse a far riemergere una curva ormai in crisi da tempo. Si va bene d'accordo, le restrizioni, i divieti, le misure preventive, l'accesso vietato agli strumenti del tifo, ma oggi quello che manca in Sud sono soprattutto unione e voglia. L'impegno c'è d'accordo, ma non è mai abbastanza. D'accordo, l'orgoglio personale, gli ideali portati avanti, ma non cv' un vero interesse a riportare la Sud ai tempi d'oro. Da tempo non si inventa un coro nuovo (tranne le modifiche spettacolari a quelli vecchi), alcuni cori splendidi del passato non vengono mai riproposti, coreografie neanche a parlarne, ma evidentemente tutti si divertono così e sono contenti di come vanno le cose. Mi dispiace, ma andando in Tevere non si risolve niente, davvero niente. Ripeto, non sono nessuno per poter giudicare certe cose, ma vorrei che qulcuno mi rispondesse a tal proposito. Grazie, Alessandro.

Ciao lorenzo,vorrei fare una precisazione a quel ragazzo che ha detto che io ho scritto "si sentivano di più gli interisti nella tevere" forse ha capito male...volevo dire: con le dovute proporzioni riuscivamo a sentire di più il gruppo(ozzy-casual roma-torre vecchia ultras-sangue e oro) nel rettilineo che la curva sud!
NB quel gruppo faceva molto più colore alzando continuamente le pezze molto colorate e di pregevole fattura!
Detto questo grazie per la tua sportività....
Per come la vedo io,sono rimasto discretamente soddisfatto della trasferta di Roma naturalmente avrei voluto vincere ma devo essere sincero sono contento che abbia vinto la Roma così ho visto dei bei festeggiamenti.
a me piace star in mezzo alla gente e vivere certe emozioni e per quanto sia tifoso dell'Inter non didegno comunque di vedere altre tifoserie all'opera ultimamente ho avuto il piacere di vedere i veronesi dell'hellas nella mia zona e ti assicuro che sono veramente di gran spessore.
Ti saluto e ti auguro buon lavoro
Ciao Marco

Ciao Lorenzo, 
è la seconda mail che ti scrivo, e lo spunto nasce sia dall'averti incrociato sabato sera "sotto" la tribuna tevere, ma soprattutto per rispondere ad Alessandro che ci viene a dire che non si risolve nulla a tramisgrare in tevere. 
Premesse: scrivo a titolo assolutamente personale; ho preso subito la tevere anche avendo a disposizione le curve sud (dal primo giorno di vendita alla lottomatica) e anche prima di venire a sapere che il fulcro centrale si sarebbe spostato. Detto questo rispondo ad Alessandro:
1) penso che dovrebbe evitare di parlare di certe cose sul web;
2) penso che non ha nessuna autorità per giudicare il comportamento di chicchessia, ancor meno di persone che hanno sputato sangue, denaro e passione per la Roma; 
3) penso che gli ideali vanno al di la' del posto fisico in cui ci si trova, e vanno difesi anche a costo di rinunce dolorose; 
4) penso che la curva sud sia in fase di lenta agonia, e ad oggi è - per me - molto lontana dalla concezione ultras.
Per quanto mi riguarda, sabato sera ho vissuto forse la più bella serata a livello ultras da quando seguo la Roma. Per questo dico grazie a quei 200 scarsi con cui ho condiviso 2 ore fantastiche. Stipendio permettendo, st'altranno si passa in tevere laterale parterre, dopo 3 lustri di curva sud. 
Saluti.
Alessandro. 

I VOSTRI RESOCONTI....
....E QUELLI DELLA STAMPA 
REPUBBLICA.IT
Imponenti le misure delle forze dell'ordine: 
2000 agenti e 500 steward
Un solo momento di tensione con l'aggressione a un gruppo di interisti: tre arresti
Ordine pubblico, finale tranquilla
in uno stadio Olimpico blindato
 ROMA - Con uno stadio blindato fin dalle prime ore del pomeriggio, la finale di Coppa Italia non ha fatto registrare scontri tra tifoserie. Se non in un caso, limitato a poche decine di teppisti, che hanno aggredito sostenitori interisti e sono stati, immediatamente fermati dalle forze dell'ordine presenti in numero consistente. All'esterno dello stadio, un gruppo di tifosi romanisti, a volto coperto, ha lanciato alcune bottiglie, petardi e qualche fumogeno contro nerazzurri: sei i fermati, per tre di loro si procederà all'arresto. 
In seguito all'episodio di violenza, l'unico avvenuto prima della gara, e causato da alcuni "cani sciolti", sono rimasti contusi due agenti delle forze dell'ordine intervenuti per sedare il tafferuglio e un tifoso. E' filato tutto liscio, dal punto di vista dell'ordine pubblico e della sicurezza, invece, all'interno dello stadio gremito di spettatori. Unica nota stonata a inizio partita i fischi arrivati dalla curva Sud quando sul tabellone sono comparsi, durante l'esecuzione dell'Inno di Mameli, prima la terna arbitrale e poi i giocatori dell'Inter. 
Tra gli ospiti che hanno assistito alla finale di Coppa Italia anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, seduto nella tribuna d'onore, che ha consegnato la coppa ai vincitori. A "proteggere" lo stadio, dall'interno, sono stati schierati circa 500 steward mentre la sicurezza nelle zone circostanti all'Olimpico è stata affidata a circa 2000 agenti delle forze dell'ordine, tra poliziotti, carabinieri, vigili urbani e finanzieri, secondo il piano straordinario messo a punto dalla Questura di Roma su ordine del prefetto della capitale, Carlo Mosca. 
Quattro le zone costantemente sorvegliate dalle forze dell' ordine perchè già teatro in passato di episodi violenti: la Farnesina, Ponte Milvio, Ponte Duca D'Aosta e piazza Mancini. Prima di aprire le porte dello stadio sono stati "bonificati" l'Olimpico e le zone limitrofe. C'è stata grande attesa soprattutto tra i tifosi romanisti, i primi ad arrivare all'Olimpico a tre ore dall'apertura dei cancelli. Molti anche i tifosi interisti, venuti con i pullman da tutte le regioni d'Italia. 




GAZZETTA.IT
ROMA, 25 maggio 2008 - Caroselli sfrenati sui Lungotevere fino all'una, poi tutti a Campo dei fiori. Centinaia, forse migliaia di giovani della curva Sud hanno affollato la piazza fino a notte inoltrata, tra canti e balli, sbandieramenti giallorossi, panini alla porchetta e fiumi di birra. 
PAZZI - Finisce così, la stagione 2007-08: con i tifosi romanisti che sfogano la loro gioia, e con altri protagonisti della finale di coppa Italia vinta dalla Roma che invece danno via libera a emozioni non sempre euforiche, prima di lasciare l'Olimpico. Anche perché quella che si apre domani ha tutta l'aria di una settimana cruciale, tanto per i giallorossi quanto per l'Inter. "Pazzo di gioia" si definisce Vucinic, per spiegare il suo giro - un po' pazzo in effetti, se non anche provocatorio - sul campo nei meandri dello stadio a bordo di un mezzo elettrico, con Taddei a fianco e senza tralasciare nemmeno il settore ospiti... 
SFOGHI - Di tutt'altro genere la felicità di Rosella Sensi, che quando viene intercettata da una selva di microfoni e telecamere si commuove e dice: "Ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini". Una battuta che ha tutto il sapore della fine di un'epoca. L'amministratore delegato della Roma sa che a breve l'assetto proprietario della società potrebbe cambiare radicalmente: la trattativa con il finanziere ungro-americano George Soros, nonostante le smentite ufficiali, sembra essere ripartita alla grande dopo lo stop di aprile. Lui, Soros, si stava quasi stufando, ma ora questo trofeo vinto contro i campioni d'Italia potrebbe risvegliare la sua passione per il giocattolo giallorosso. 
QUATTRO LETTERE - Quello di Roberto Mancini è di sole quattro lettere, ma ha ugualmente anch'esso tutta l'aria dello sfogo. Il tecnico passa in zona mista ma non si ferma, ai giornalisti presenti dice solo "Ciao", e se ne va. Un commiato significativo, in cui si legge tanta voglia di mollare tutto e tutti e di cambiare aria. Per approdare dove, non è dato saperlo. L'unica certezza è che dal Chelsea hanno fatto capire che non è il Mancio il tipo di allenatore che loro cercano. Domani comunque l'atteso incontro con Massimo Moratti dovrebbe dire qualcosa in più sulla vicenda. 
IL PARADOSSO - Quello che dovrebbe essere raggiante è Luciano Spalletti. Che invece si fa attendere molto a lungo per fare onore al cosiddetto terzo tempo rugbistico (in realtà un drink in area vip con molti ospiti e qualche giocatore delle due squadre) per poi esibirsi, anche lui, in uno sfogo. Paradossalmente, per un tecnico che ha appena alzato una coppa, si scaglia proprio contro l'obbligo di vincere: "Siamo sempre abbottonati ai trofei - lamenta l'allenatore della Roma - ma i miei ragazzi hanno fatto vedere soprattutto professionalità e applicazione, hanno seguìto un progetto, si sono assunti delle responsabilità. Così poi arrivano anche i risultati, che però non si riducono ad alzare una coppa: è un risultato anche riuscire a fare sport in un certo modo, con disponibilità". Spalletti ce l'ha anche con un certo gergo usato nel calcio: "Un 'delitto' non vincere, 'questione di vita o di morte' una partita: saranno modi dire, ma sono sbagliati perché creano un clima negativo. E' così che poi succedono casi come quello del Chelsea, che ha vinto una coppa, è arrivato in finale di Champions ma poi un rigorista è scivolato. Così tutta la gloria va al Manchester e il Chelsea viene smontato: via l'allenatore, via molti grandi giocatori...". Questo dunque lo Spalletti-pensiero: prima lo sport e il gruppo, poi i risultati. Chiunque rilevi la proprietà della Roma è avvertito: e lui è intenzionato anche a migliorare il suo inglese, per chiarire meglio... 
Pierluigi Todisco 

GAZZETTA.IT
ROMA, 24 maggio 2008 - La coppa Italia resta a Roma, ma il 6-2 dell'anno scorso è lontano anni luce. Certo, i giallorossi sono arrivati al doppio vantaggio giocando da Roma vera, ma poi hanno subìto il ritorno d'orgoglio dell'Inter, soffrendone la pressione nell'ultima mezzora. 
FANFARA - Si comincia con l'inno di Mameli in onore del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano eseguito dalla fanfara dei Carabinieri, che però può ben poco nella bolgia dell'Olimpico, con la Sud scatenata a fronte di una tifoseria nerazzurra decisamente meno numerosa del previsto. Poi la parola al campo, con la Roma che mostra subito le sue intenzioni. Perrotta costringe Burdisso al salvataggio sulla linea (ma c'era fuorigioco), poi prova il gran tiro al volo (ribattuto) quindi è Vucinic su punizione a incappare di un soffio nella barriera: il tutto nel giro di soli 6 minuti. L'Inter risponde secondo il copione atteso: fa di tutto per abbassare il ritmo, manovra molto e quando può prova il lancio lungo su Suazo e Balotelli. E arriva anche al tiro, per esempio con Maxwell, che al 13' costringe Doni alla parata a terra. Anche la Roma sceglie a tratti di non giocare "da Roma", ricorrendo a sua volta al lancio lungo reso possibile dalle buone doti di controllo della torre Vucinic. In compenso però pasticcia parecchio, come quando Giuly attorno al quarto d'ora spara alto da ottima posizione dentro l'area. Così i minuti passano, l'Inter fa buona guardia dietro con un Burdisso in grande spolvero e via via guadagna campo. Arrivano così a metà tempo prima il bel colpo di testa di Balotelli che sfiora la traversa, poi il gran tiro di Maxwell su cui Doni deve volare a deviare in angolo. A quel punto però la Roma si risveglia: sia per il campanello d'allarme suonato da queste due occasioni, sia perché un'Inter più aperta consente ai giallorossi il loro gioco più congeniale, quello fatto di veloci ripartenze con scambi palla a terra. Maturano così nuove occasioni con Vucinic e Perrotta, e poi il gol di Mexes, che irrompe da centravanti su un corner da destra di Pizarro e mette dentro al volo di destro. L'Inter sbanda, e ancora l'eclettico Mexes può permettersi di andare a cercar gloria di testa. La difesa nerazzurra non è più impeccabile come agli inizi anche a causa dei movimenti di Vucinic e Perrotta, che spesso si scambiano la posizione, supportati da un efficace asse Pizarro-Aquilani, e così si va al riposo con i giallorossi meritatamente in vantaggio. 
LA RIPRESA - La Roma riparte da dove aveva interrotto: all'attacco. Perrotta ci prova prima di piede e poi di testa, poi è Vucinic a sparare fuori misura con Aquilani liberissimo. Sull'altro fronte, Mancini mette subito mano ai cambi, inserendo Pelè al posto di un nervosissimo Stankovic. L'effetto non è immediato, anzi è sull'altro fronte che Vucinic si fa subito perdonare con un assist che Perrotta deve solo metter dentro (8'): ma pochi minuti dopo il gioiellino nerazzurro fa vedere di che pasta è fatto accorciando le distanze con uno spettacolare tiro da fuori area. Ora l'Inter ci crede, Mancini pompa qualità inserendo Jimenez, e Burdisso, per non essere da meno di Mexes, sfoggia un plastico tuffo di testa con palla che finisce sul palo a Doni battuto. Per la Roma ormai è un'altra partita, capisce che non c'è più da divertirsi ma da lottare e soffrire. Il finale è tutto nervi e cartellini, crampi e infortuni: il calcio sparisce. Nei 6 lunghi minuti di recupero è ancor Burdisso a imitare Mexes con una pericolosa girata al volo, ma il fatto che debba sempre pensarci lui è indicativo: gli attaccanti non ne hanno più. Così la Coppa resta a Roma, con furore e sudore. E a festeggiarla scende in campo anche un certo Francesco Totti, con tanto di maglia giallorossa numero 10. 
Pier Luigi Todisco


L'Unità

La Stampa
















ROMA - La Roma ha giustamente vinto la sua nona Coppa Italia. La squadra giallorossa, sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha confermato la sua superiorità sui campioni d'Italia nel finale di stagione, anche se nella ripresa i nerazzurri hanno messo spesso nell'angolo i giallorossi. 
L'Inter si è forse svegliata tardi, quando ha sostituito gli scadenti Stankovic e Cesar con Pelè e Jimenez. La Roma ha avuto in Perrotta, Aquilani e De Rossi -tre centrocampisti- i migliori. L'Inter proprio in mezzo al campo ha accusato le carenze più evidenti, specie nel primo tempo. Poi i nerazzurri son cresciuti con i cambi. 
Bellissimi i gol di Mexes (gran destro) e di Pelè. In mezzo il gol di Perrotta dopo uno scambio in velocità con Vucinic. Mancini, il mago di Coppa, stavolta ha perso. E' la seconda volta consecutiva che la Roma vince la Coppa Italia contro l'Inter, dopo i due successi nerazzurri. Adesso le due squadre si rivedranno in Supercoppa per l'ennesima rivincita. Spalletti ha dovuto far fronte solo all'indisponibilità di Taddei e Totti. 
All'ultimo momento ha optato per Cassetti e Juan e ha relegato Panucci e Mancini in panchina. Aquilani ha giocato a dietro Vucinic in avanti e Juan centrale difensivo. 
La squalifica a Cruz e Materazzi, oltre al forfeit di Ibrahimovic e della compagnia malati cronici, ha costretto Mancini a schierare Suazo in avanti con l'appoggio di Balotelli. 
Cesar esterno di sinistra. In difesa Chivu centrale con Burdisso. In porta Toldo. La Roma ha cominciato blandamente in avanti e all'Inter sono occorsi 13' per raccapezzarsi e organizzare la controffensiva. Un tiro al volo di destro, forte ma centrale, di Stankovic ha dato alla Roma la sveglia. Così ci ha provato Giuly, poi Vucinic ha dato una palla a Perrotta a cinque, sei metri dalla porta: il giallorosso non è riuscito a dar forza al tiro. 
La partita si è dipanata principalmente sulle fasce, dove Cesar e Maxwell sulla sinistra hanno impedito a Cassetti e Giuly di essere molto pericolosi: il francese al 31' ha innescato Perrotta che ha tirato centralmente. Sulla destra, Maicon ha portato qualche palla importante, Balotelli è stato sempre presente nelle azioni offensive e Tonetto ha dovuto spesso fare la voce grossa. 

Il gol giallorosso è arrivato al 36', quando su un angolo di Pizarro da destra, Mexes è andato incontro alla palla e ha sparato al volo di destro sotto la traversa. Un gran gol che ha messo in evidenza la distrazione difensiva dei nerazzurri: nessuno ha seguito il francese, anche se tutti sanno che sui corner va sempre in avanti. 
A centrocampo, nel primo tempo, si è vista una supremazia notevole dei giallorossi che ha infastidito Mancini: il tecnico interista nell'intervallo ha sostituito così Stankovic con Pelè. 
E' stata la Roma a premere all'inizio della ripresa e Perrotta ha tentato due volte la via del gol, vanamente. Poi il romanista ha raddoppiato: su un'azione avviata da Cassetti, la palla è finita a Perrotta che ha scambiato con Vucinic (a sinistra) e ha insaccato. 
Difesa dell'Inter completamente travolta. L'Inter si è portata rabbiosamente in avanti e su un angolo da destra la difesa giallorossa ha respinto e Pelè da trenta metri di destro a sparato all'angolo alto, lasciando di sasso Doni. La partita è cambiata e Mancini ha sostituito il labile Cesar con Jiimenez. 
Ridisegnata la squadra, l'Inter ha sfiorato il pareggio con Burdisso, con un bel colpo di testa. Spalletti ha messo in squadra Cicinho al posto dell'inconsistente 
Giuly. Nervosismo in campo per un intervento di Pelè su Mexes, poi i vani tentativi dell'Inter di riequilibrare la situazione. 
Anzi, è stato Aquilani ha tentare il tiro del 3-1. Qualche botta di troppo negli ultimi minuti. E una girata di Burdisso al 47' ha messo i brividi ai romanisti. In fondo, questa finale di Coppa Italia ha rispecchiato bene le condizioni di forma in cui le squadre sono giunti al traguardo quest'anno. Si è conclusa così con la vittoria della Roma una bella stagione , assai ricca di emozioni. 



MESSAGGERO.IT
ROMA (25 maggio) - Partita vera in campo, serata quasi normale fuori dall'Olimpico: battendo 2-1 l'Inter la Roma si aggiudica la sua nona Coppa Italia, raggiunge la Juventus in cima all'albo d'oro della manifestazione e si prende una piccola rivincita sui nerazzurri dopo la tiratissima volata scudetto di sei giorni prima. Una meraviglia di Mexes, un lob di Perrotta, un missile di Pelè dalla distanza i tre momenti salienti della finale, disputata davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e a 60mila spettatori con una corposissima presenza del tifo nerazzurro. La stagione finisce così come era iniziata, con la Roma che alza al cielo un trofeo e l'Inter che resta a guardare. Ad agosto i giallorossi si presero la Supercoppa a San Siro, adesso mettono in bacheca questa Coppa Italia che sa di scudetto, come dice fra le lacrime una commossa Rosella Sensi. 

Sensi, dalla Coppa alla Coppa. La sua contestata espulsione aveva condizionato il match di San Siro, ieri sera proprio Mexes ha dato il via alla vittoria romanista, poi consolidata dal gol di Perrotta nella ripresa prima che Pelè provasse a riaprire una partita giocata bene dall'Inter soprattutto nei secondi 45'. Dal 1980 non si giocava la finale unica e l'ultima edizione la vinse la Roma, con l'Inter campione d'Italia. Nella stagione successiva i giallorossi fecero subito il bis e proprio da allora mancava questo uno-due ravvicinato. Erano i tempi di Dino Viola, di un presidente che in quasi dieci anni avrebbe vinto più di tutti i suoi predecessori dalla fondazione del club. Quell'era finì nel giugno del 1991 con la vittoria della Coppa Italia, alzata dalla moglie di Viola (morto cinque mesi prima) e dal nuovo proprietario Ciarrapico. Dall'altra parte la Sampdoria fresca campione d'Italia di Roberto Mancini, che all'epoca era ancora calciatore. Diciassette anni dopo, mentre da allenatore Mancini ha fatto incetta di scudetti (tre) e coppe Italia (quattro) ed è di nuovo fresco campione d'Italia, il film si ripete. Di mezzo c'è sempre la Coppa Italia. Franco Sensi salì sul ponte di comando della società nel maggio del 1993 e a giugno vide il Torino alzare il trofeo nazionale all'Olimpico. Dopo quindici anni l'era Sensi, gloriosa come quella Viola, sembra volgere al termine fra l'infittirsi delle voci di un ingresso di Soros e lo fa con un altro trofeo in bacheca ai danni dell'Inter, un'altra Coppa Italia dopo quella dell'anno scorso e la Supercoppa di agosto. Se il futuro della Roma sarà nelle mani di George Soros, l'eventuale eredità che riceverà il magnate americano sarà di quelle pesanti. Nell'attesa la Roma si gode il terzo trofeo della gestione Spalletti. 

La zampata di Mexes. Il tecnico toscano recupera Doni, Mexes e Juan ma tiene fuori a sorpresa Panucci e Mancini preferendogli Cassetti e Giuly. Mancini si copre, schiera Zanetti davanti alla difesa e l'unica punta Suazo davanti a Balotelli, Stankovic, Vieira e Cesar. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «affiancato» in tribuna dal presidente del Coni, Petrucci, e da quello della Figc, Abete, resta perplesso dinanzi ai fischi dell'Olimpico (ai giocatori dell'Inter) mentre la banda dei Carabinieri suona l'inno nazionale (peraltro cantato all'inizio da tutto lo stadio). Roma frenetica e Inter attendista. Il primo tiro in porta è di Stankovic (13') al quale replicano subito Giuly (15') e Perrotta (17'), quest'ultimo stoppato dall'ex compagno Chivu. Al 24' Maxwell se ne va in slalom e obbliga Doni a sfoderare uno dei suoi migliori interventi. Non può nulla Toldo sulla girata al volo di Mexes sotto la traversa al 36', sul calcio d'angolo battuto da Pizarro. La Roma parte forte anche nella ripresa, che si apre con Pelè in campo al posto di Stankovic. Dopo nemmeno 1' Toldo para una conclusione di Perrotta che al 9', al termine di un'azione viziata da un fallo di Cassetti su Cesar, non lascia scampo al portiere e fa 2-0 dopo uno scambio con Vucinic. Dopo quello alla Lazio in semifinale, Pelè si ripete con la Roma: Doni è immobile di fronte alla sua sassata dai 25 metri che al 15' riapre la partita. Il portiere brasiliano è fermo anche quando Burdisso, 4' più tardi, di testa centra il palo. È l'ultimo vero brivido, tutti gli altri sono per l'Olimpico che assiste al passaggio della Coppa Italia dalle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a quelle di Francesco Totti, capitano non giocatore. Volano in cielo coriandoli tricolori e parte la festa.







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