III giornata
REGGINA / ROMA 0-2
Reggio di Calabria, Stadio Granillo
domenica 16 settembre 2007
ore 15.00

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Tabellino partita:
REGGINA-ROMA 0-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Juan a 5' s.t.; Totti al 39' s.t.
REGGINA (4-3-3): Campagnolo; Lanzaro, Valdez, Aronica, Modesto; Barreto, Cascione, Hallfredsson (Tognozzi dal 16' s.t.); Vigiani (Ceravolo dal 28' s.t.), Tullberg 5 (Stadsgaard dal 9' s.t.), Amoruso. (Novakovic, Cherubin, Cozza, Joelson). All. Ficcadenti
ROMA (4-2-3-1): Doni (Curci dal 1' s.t.); Cassetti, Juan (Cicinho dal 25' s.t.), Mexes, Tonetto; De Rossi, Aquilani; Taddei (Pizarro dal 36' s.t.), Perrotta, Giuly; Totti. (Ferrari, Brighi, Mancini, Esposito). All. Spalletti
ARBITRO: Rocchi di Firenze
NOTE: pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in buone condizioni, spettatori 20mila circa. Espulso al 7' s.t. Valdez per una brutta entrata su Perrotta; ammoniti: Tonetto, Cascione, Taddei, Tullberg, Ceravolo. Angoli: 4-1 per la Roma. Recupero: 2'; 5'.

FOTOTIFO
Grazie Massimo e Marco









VIDEOTIFO

Videotifo 1
Videotifo 2
 






FOTOCALCIO
La maglia
                  indossata da Giuly nella partita
La maglia
                  indossata da Giuly nella partita






VIDEOCALCIO
 
Il gol di Juan
Il gol di Totti
Il servizio






C'ERO PURE IO!
 


Arrivo alla Stazione Termini alle 22,mi metto sul binario e noto che non ci sta nessuna guardia a controllare,nemmeno il tempo di dirlo e dopo pochi istanti arriva uno spiegamento notevole di blu. Pian piano vedo arrivare amici,facce note,rapidi saluti e veniamo subito sgamati da un agente in borghese,di essere tifosi,quindi ci manda all'inizio del binario per fare il biglietto del treno(33 euro),qui inizia una serie interminabile di giri,escamotage vari e altre mille invettive per riuscire a evitare di pagare. I piu' scaltri e fortunati riescono a imbucarsi sul treno,io le tento tutte,ma stavolta la sorte mi e' avversa. Appena il treno lascia la stazione,incontro un mio amico che anche lui era rimasto a terra e iniziamo a guardare quale altri treni disponibili ci siano per scendere al Sud. Prendiamo quindi un Espresso per Lecce delle 23:30,sappiamo che dovremo dare il meglio di noi per evitare controllori vari. Partiamo e fino a Frosinone tutto ok,poi arriva un controllore e con modi arroganti e l'aria da superiore ci dice che ci avrebbe fatto scendere alla fermata successiva,cioe' Cassino;sapendo che dopo questo treno ne partiva un altro da Roma alle 23:58 che faceva la linea identica,una volta giunti nella citta' della celebre Abbazia, scendiamo non prima che il controllore ci apostrofi addirittura con offese piene di volgarita', prontamente rispedite al mittente! Aspettiamo venti minuti l'Intercity seguente e appena arriva saliamo. Dobbiamo farci una sola fermata fino a Caserta, poi da li il treno prende la direzione prima per il Sannio e poi per la Puglia,percio' scendiamo a Caserta. Aspettiamo due ore un Intercity che viene da Milano,quando arriva ci montiamo e anche se abbastanza insonnoliti ci mettiamo in corridoio con occhi vigili,dal nulla arriva un controllore che ci lascia di sale,con tranquillita' ci intima che ci fara' scendere alla prossima,difatti ad Agropoli siamo giu' dal treno,vediamo gli orari e aspettiamo un'oretta l'Intercity che viene da Torino,una volta saliti finalmente non scendiamo piu' fino a Reggio Calabria Centrale dove arriviamo a 12:10.  Da li ci incamminiamo per il viale alberato che porta allo stadio,ancora non c'e' nessun prefiltraggio,quindi arriviamo in dieci minuti davanti al settore ospiti. Aspettiamo un po' e poi decidiamo di provare a entrare,avendo due biglietti non strappati di un paio d'anni fa. Gli stewards reggini chiudono un occhio e siamo dentro. Notiamo subito che i servizi igienici sono privi di acqua,sia per gli scarichi,che per i lavandini(cosa che non era cosi' fino allo scorso anno).Vediamo un chioschetto che vende acqua e bibite e parlando con una ragazza romanista di RC,veniamo a sapere che il presidente della Reggina L. Foti e' divenuto il proprietario dello stadio,pare che visto che ha dovuto mettere di tasca sua i soldi per il restyling dei tornelli,ora non sia disposto a sborsare altri soldi per mettere l'acqua potabile nei sanitari,cosa gravissima secondo me,non dovrebbe esser a norma il Granillo senza acqua potabile;ma allo Stato evidentemente non importa nulla,viviamo nel paese del pressapochismo e dell'apparenza! I reggini non hanno sfigurato,hanno tifato costantemente fino al nostro raddoppio,qualche vuoto di persone nelle parti superiori della loro curva. Buona presenza da parte nostra,sul piano del tifo,piu' che discreto il nostro sostegno nel primo tempo,molto acceso il tifo nella ripresa,grazie anche al risultato favorevole;finalmente a fine gara qualche giocatore si e' degnato di salutare il settore e fare qualche passo verso di noi. Aspettiamo circa quarantacinque minuti,poi usciamo,non prendendo gli autobus per la stazione ma andando a piedi per poterci muovere tranquillamente quando arriviamo alla stazione. Dopo un'ora di ritardo,arriva l'Intercity per Torino,tra vari sgattaiolamenti siamo circa trenta persone ad aver evitato i vari controlli, risparmiando 40 euro, ci districhiamo per tutto il treno e partiamo,una volta giunti a Lamezia Terme altri intoppi;con i passeggeri che salivano che volevano i posti e la capotreno alquanto impreparata a gestire la situazione,alla fine con un po' di buon senso ci stringiamo negli scompartimenti e dopo venti minuti ripartiamo crollando dal sonno dopo qualche chiacchiera. Giungiamo a Roma Ostiense alle 05:10 stanchi e provati da un viaggio cosi' lungo e massacrante. MIRKO

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REGGIO CALABRIA, 16 settembre 2007 - Un colpo di fioretto di Juan e il sigillo di Francesco Totti ammutoliscono la Reggina e il Granillo sull'orlo di una crisi di nervi e lanciano la Roma verso la prima fuga in campionato. I giallorossi confermano di avere più cinismo che gioco nella testa, lasciandosi sorprendere nel primo tempo dai calabresi, ma venendo fuori nella ripresa, in cui gli amaranto, dopo il gol di Juan, fanno i conti con Rocchi che espelle Valdez per un fallo da tergo su Perrotta.
NIENTE TURNOVER - La Dinamo Kiev, che mercoledì sarà all'Olimpico per la prima di Champions, non condiziona le scelte di Luciano Spalletti. Il turnover riguarda solo Panucci, affetto da problemi alla schiena. Un meritato riposo dopo la prova di carattere di Kiev con la maglia azzurra. In difesa Cassetti si sposta a destra per lasciare il posto centrale a Juan. Perrotta ritrova il suo posto sulla linea mediana, protetta da De Rossi e Aquilani. Ficcadenti non si adatta allo schema giallorosso; rischia e insiste sul 4-3-3, con Amoruso, Tullberg e Vigiani nel tridente. 
AMARANTO DA APPLAUSI - Reggina spregiudicata, ma con metodo. Eccezion fatta per il guizzo di Totti dopo una manciata di secondi, con palla persa del capitano, gli amaranto mettono in mostra tutte le idee di Ficcadenti chiudendo gli spazi e sfruttando una maggiore freschezza nel contropiede. Troppo lenta la Roma per fare del male, e incapace, soprattutto, di creare la superiorità numerica negli ultimi 25 metri. Un primo tempo tenuto in vita più per l'impegno dei calabresi che offrono tante soluzioni di gioco, soprattutto sulla fascia sinistra dove Halfredsson duetta con Amoruso da cui parte il tiro più pericoloso: respinto da Doni, ma non sfruttato da Tullberg. Non brillano le stelle della Roma che si limita a tirare dalla distanza con imprecisione e poca convinzione. Meglio la Reggina, insomma, che nelle poche azioni offensive deve fare i conti con lo straordinario senso della posizione di Juan, che non ne lascia passare una. Tutto rimandato alla ripresa, dove i giallorossi si presentano in campo con Curci al posto di Doni, toccato duro da Tullberg nei minuti finale dei primi 45 minuti.
JUAN DA SBALLO - Ed è sicuramente un'altra Roma: più pimpante e con il baricentro più avanzato, quanto basta per schiacciare gli amaranto che soccombono al 5'. Calcio piazzato e gol di Juan. Qualcosa di travolgente, perché il difensore sbuca da dove non te lo aspetti e con un colpo tra tacco e interno del destro infila Campagnolo. Colpo di classe, roba da marpioni. E gol che spegne la luce alla Reggina. La squadra di Ficcadenti va in bambola e Valdez perde anche la testa meritandosi il rosso per un colpo violento su Perrotta. Inevitabile la mossa di Ficcadenti che toglie un attaccante, Tullberg, per Stadsgaard, un difensore. Tognozzi rileva invece Hallfredsson, tra i migliori della Reggina, ma senza per questo dare un senso alla partita, perché a giocare è solo la Roma. Incredibile la sequenza degli errori giallorossi sottoporta: prima con Perrotta, poi con Giuly, mentre Totti insiste con un cucchiaio che non vuole entrare.
TOTTI CI METTE LA FIRMA - Juan lascia il posto a Cicinho, meritandosi gli applausi dei tifosi giallorossi; cambio ineccepibile, con la Dinamo che incombe. La Reggina fa quel che può, ma in inferiorità numerica e con tanto blasone come avversario fatica il doppio. Ma non manca il coraggio agli amaranto che ci provano con Amoruso, ma perdono la testa per un presunto rigore non concesso per un intervento di Mexes su Ceravolo, entrato al posto di Vigiani e ammonito per simulazione. Decisione, quella del contestatissimo Rocchi, che fa il pari con l'entrata dubbia su Giuly sul fronte opposto. Il Granillo insorge, ma viene ammutolito da Totti che si guadagna la pagnotta con un gol nell'angolino. La firma d'autore della Roma che schizza sola al comando.
Gaetano De Stefano 

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