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3 giugno 2005: terminata la scannerizzazione, è il momento dei risultati. Oggi mi sono occupato delle stagioni che vanno dal 1980/81 al 1984/85. Anche in questo caso, ci arrivate dalla pagina con le stagioni della Roma. Ricevo questa utile informazione: "L’Inter vende i propri biglietti in tutte le filiali della Banca Popolare di Milano. Andando sul sito www.bpm.it  si trova la filiale più vicina in un attimo. Non c’è paragone con i Roma Store, nelle filiali vendono i biglietti di tutti i settori,compreso il terzo anello ridotto che ricordo costa 7 (SETTE) euro... Avendo già fatto così per la partita di campionato posso garantire la svolta. In ogni caso pare che ci sia uno sciopero il 3 giugno (a quanto dice il sito dell’inter) quindi si suppone che già da sabato si possano comprare sti biglietti".


1° giugno 2005: i pochi aggiornamenti sono dovuti al fatto che sto scannerizzando due libri gentilmente prestati da Paolo. Tanto per non restare a bocca asciutta, inserite diverse foto dal 1960/61 al 1966/67. Ci arrivate dalla pagina con le stagioni della Roma. Coppa Disciplina: campioni incontrastati.

30 maggio 2005:
30 maggio 1994 - 30 maggio 2005
AGOSTINODI BARTOLOMEI


29 maggio 2005 (sera): inserita la pagina di Roma/Chievo. Vi ricordo che il mio sito lo trovate anche su www.asromaultras.it e non solo su www.asromaultras.org. Se uno dei due va lento, provate con l'altro.

28 maggio 2005: un articolo di Federico sulla realtà portoghese:
Penso che se si voglia avere una coscienza di quello che è il movimento in Portogallo, per amor del vero, è necessario fare due o tre piccoli chiarimenti, che possano far luce sull'odierna situazione.
Il Benfica, oltre ad essere nettamente la squadra più scudettata del paese, raccoglie più di un supporter ogni due cittadini portoghesi. La valanga popolare dei benfichisti è dunque più o meno di cinque milioni di persone solo in Portogallo. La festa per il conseguimento dello scudetto, che mancava ormai da troppo tempo nella bacheca del Glorioso, è stata vissuta dal paese come una sorta di vero orgasmo collettivo,che non ha risparmiato nessuno, vecchi e infanti compresi. E non solo a Lisbona, ma in ogni centro, puranche minuscolo, rimbombavano per le strade principali cori ubriachi: "Ninguem para o Benfica, niguem para o Benfica alè".
Vi racconto di una vera partecipazione collettiva, perchè non ha risparmiato nessuno. E questa festa rappresenta bene lo stato del calcio qui in Portogallo:  una magnifica droga collettiva, che allevia quotidianamente, con piccole dosi costantemente fornite da tv e giornali, le insopportabili nefandezze della classe dirigente di questo popolo.
 Il calcio è una storia da bar, da osteria, se ne parla con l'autista sull'autobus, col collega di lavoro, con il vecchio accanto alla fila alle poste. E' una vera realtà totlizzante.
Al cospetto del discorso futebol tutti gli altri soccombono miseramente, per importanza e attenzioni ricevute. 
Detto questo, è necessario far presente la situazione del tifo in casa Benfica. Allo stadio Da Luz (magnifico impianto avveniristico) nelle curve s'incontrano le famiglie con bimbe al seguito, che strillano quando Nuno G. o Pedro Mantorras toccano la palla, s'incontra il vecchio coi denti distrutti e mangiato dall'alcol. I gruppi organizzati sono una realtà residuale e molto poco numerosa. Anche nelle partite decisive (il derby con lo Sporting, su tutte) mezza curva e più sta seduta, l'incitamento canoro è nullo, la ricerca dello scontro fisico inesistente. Non solo, le coreografie pensate durante la settimana (due teloni, uno per curva) vengono aperti male e molto prima dell'ingresso delle squadre in campo.I NoNames occupano un formaggino da cento posti, hanno bandieroni e due aste decenti, ma hanno un grande problema: la loro area è un vero ricettacolo per tossici, disperati e comunità africane chiuse e incazzate (il Benfica è anche la squadra delle colonie). Tutti i fortissimi contrasti sociali del paese sono rappresentati in curva, nelle loro sfaccettature più tragiche. I visi sono quelli dei veri avanzi sociali. S'intenda, non è tutto così, ci sono anche casuals e gente a posto, che sgrana gli occhi quando gli dici che vieni da Roma, ma con un numero così basso di tifosi, quelle brutte presenze mettono in cattiva luce il tutto. Che dire poi dei Diablos Vermelhos, ho letto verie definizioni, vi dico solo una cosa riguardo loro: vendono il loro materiale, ma tutto il loro materiale, nei negozi ufficiali del Benfica e dell'Adidas. Vivono un vero scollamento dall'essere ultras e passano ad essere fenomeno di costume, rfeminescenza di qualche banditismo da celebrare sul vestiario dei ragazzini, come si fa con la maglietta dei pirati. Quello fornito da loro è uno spettacolo disgustoso per chiunque abbia conosciuto, anche cinque minuti, il movimento ultras e le sue problematiche. Il popolo qui non si sente rispecchiato dai gruppi. I ragazzi di Lisbona spesso schifano l'ambiante, e i bambini non guardano dalla tribuna la curva con gli occhi gonfi come facevamo noi dalla Tevere. Noi pensavamo che dietro quello striscione lungo e rosso, quelle facce, quelle voci erano la Roma, qui questa identificazione non esiste. La folla si emoziona in piazza e si dà voce col passaparola "S.L.B. S.L.B. S.L.B. (Sport Lisboa Benfica) o Glorioso S.L.B." La festa vera è nelle strade.


28 maggio 2005: ecco il dialogo Baldini / Alessandro Moggi a Le Iene:
Franco Baldini
Alessandro Moggi
Un ex ferroviere
*Chi è tuo padre?*
Luciano Moggi
Educazione e fantasia
*Cosa ti ha insegnato tuo padre?*
A comportarmi sempre bene
Perché tutti gli anni fa in modo che si parli di sé
*Perché si parla di Luciano Moggi tutti gli anni?*
Perché vince  abbastanza
E' un bel mix tra leggenda e realtà
*Luciano Moggi è il padrone del calcio?*
No
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Semplicemente perché chi non gli è amico
passa per nemico
*Perché si dice che Baldini è un nemico
di Luciano Moggi?*
Dovete chiederlo a lui
No, non credo
*Avete mai cenato insieme tu e l'altro?*
Sì, credo di sì
Neanche
*Avete mai litigato?*
Può essere
Brevissima e comunque serena 
*Avete mai fatto una trattativa insieme?*
E' capitato con Del Neri
Il nome
*Cosa ti piace di lui?*
Che parla chiaro
Il cognome
*Cosa non ti piace?*
Che lo fa troppe volte
(nel senso che parla chiaro troppe volte, n.d.L.)
Perché l'unione fa la forza
*Perché ci sono tanti figli dai cognomi famosi nella Gea?*
Perché è stato un caso, siamo tutti amici e 
abbiamo deciso così
A parer mio sì
*C'è un conflitto d'interessi tra la Gea
e Luciano Moggi?*
Assolutamente no
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Rispondo che per me è vero
*Cosa rispondi a chi dice che la Gea ha una posizione dominante?*
Che non è assolutamente vero
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Sì, ce ne sono
*Ci sono allenatori rappresentati dalla Gea?*
C'è qualcuno che ci chiede attività di consulenza
Ufficialmente 5 o 6, però non ufficialmente sensibilmente di più
*Quanti?*
Qualcuno ma non sono molti
Un allenatore ha un conflitto di interessi
*Un allenatore non rischia un conflitto d'interessi facendo comprare giocatori della stessa agenzia?*
Credo di no anche perché ogni allenatore
vuole il meglio
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Sì certo
*Esistono lobby nel calcio?*
Credo di no
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Chiunque ha frequentato qualche riunione di Lega ha questa sensazione
*Juve e Milan si sono messe d'accordo
per gestire il calcio?*
No assolutamente
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Sì,ma forse non lo sanno
*L'Inter di Moratti è stata esclusa da quest'accordo?*
Non c'è nessun accordo!
A parer mio sì
*Galliani ha un conflitto di interessi?*
Assolutamente
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Perché ha pensato fosse conveniente
*Perché dopo averlo combattuto Sensi
ora appoggia Galliani?*
Solo gli stupidi non cambiano idea
Psicologica?
*Esiste la sudditanza psicologica degli arbitri?*
Non credo
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Molte cose concorrono a farlo pensare
*La Juve è favorita dagli arbitri?*
No
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Come sopra
*Il Milan è favorito dagli arbitri?*
No
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Una sentenza del tribunale dice così
*Esiste il doping nel calcio?*
Esistono episodi isolati
No
*Hai mai avuto un giocatore dopato?*
Io adesso ho Mutu.
Erano giusti gli avvertimenti che Zeman lanciava
*Erano giuste le denunce di Zeman sul doping?*
Credo di no perché non credo al doping organizzato
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Magari un mix di tutti e due
*Per vincere uno scudetto aiuta più il doping delle sostanze proibite o quello amministrativo?*
Non aiuta niente si vince sul campo
Totti
*Il giocatore più forte in attività?*
Ronaldinho
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Quei pochi che gli ho dato non gli sono piaciuti
*Dai un consiglio all'altro.*
Sii meno sospettoso
Non hai accettato i consigli che ti ho dato!
*Fagli un rimprovero.*
Non parlare male di Alessandro Moggi
Fatti apprezzare per le qualità che hai piuttosto che farti rispettare per il cognome che porti
*Fagli un augurio.*
Che possa tornare presto nel calcio a grandi livelli
No, no, me ne manda già tanti lui
*Manda un messaggio a Luciano Moggi*
Gli faccio i complimenti per la vittoria del
28esimo scudetto
(ecco chi ci stanno mettendo in casa, n.d.L.)
Secondo me no, gli potrà dire "Me lo dovevi dire prima" (imitando la voce di Moggi)
*Papà sa che hai fatto questa intervista?*
No, spero sia contento
I tifosi del Liverpool (detti "scousers") hanno la nomea di essere ladri quando vanno in trasferta. Ecco una vignetta carina.

Traduzione:
"L'ho vinta in una competizione, davvero!!"
"Pfft! Su scouser, dovresti inventare una storia migliore di questa!"
(tratta da un forum del West Ham Utd.)


27 maggio 2005: anzitutto scusate se ancora non ho inserito alcune foto che mi avete mandato ma oltre al lavoro ho passato il tempo a scannerizzare un libro gentilmente prestatomi da Paolo con materiale veramente bello. Dopo di ciò, mi arriva un commento "portoghese":
"....Lo stadio è del Boavista e su 25.000 spettatori 20.000 erano del Benfica. La bandiera scozzese è la mia ( si lo so sono un ultras moderno...solo immagine ed esibizionismo :-) ho disertato bergamo (chiedo venia) ma ne è valsa la pena. Con loro in autobus fino ad Porto, partita tesa e decisiva ma c'erano solo 5 macchine della d.gos portoghese a scortarci ( tre partite da lisbona con i poliziotti che indossavano la sciarpa del Benfica!!). I due gruppi ultras principali del benfica ( Diabos Vermelhos - NoName Boys) sono distanti nello stile e nel modo di essere ultras. I primi più vicini al modello italiano anni'80 di organizzazione del gruppo e di modo di fare il tifo ( tamburi- stendardi - bandiere). Più asciutti ed anglosassoni i NoName, con treni molto ampi e cori secchi. L'unico problema è che non cantano mai insieme la stessa cosa anche in una partita importante come questa. A livello di scontri, il fatto di giocarsi ad Oporto una partita così importante aveva creato parecchie preoccupazioni e qualcosa è accaduto. Prima della partita tentativo di imboscata degli ultras del Porto (Super Dragones) contro il treno dei NN con pronta reazione di quest'ultimi. Dopo la partita festeggiamenti dei normali tifosi del Benfica per le strade di Oporto (!!) scontri ed un ragazzo dei SD accoltellato da quelli del Benfica.
Metà Portogallo è in festa, nella notte la squadra si è radunata allo stadio dove verso le 5 del mattino c'erano 60.000 persone ad aspettarla. Lo stadio Da Luz ha i settori divisi a secondo dello sponsor ( calcio moderno docet...ricordi copenhagen), spettacolino d'intrattenimento, due culetti un paio di canzoni...il tempo di sentire we are the champion, la squadra sul palco e TRACK ...invasione di campo, spettacolo interrotto ma il popolo libero di festeggiare con i propri beniamini, mandando a fare in culo tutto il perbenismo e la compostezza che questo calcio moderno ammanta come sinonimo di organizzazione e civiltà.
Da loro, come da noi,  è sentito il problema dell'Ultra$ moderno con una netta contrapposizione tra chi considera una cosa naturale vendere materiale e camparci la famiglia e chi invece ha una diversa visione del movimento. Tra i primi mi segnalano in "grandissima forma" gruppi come i Super Dragones ( amici dei laziali....similis cum similibus) e la JuveLeo dello Sporting che hanno stretta un'amicizia con quelli del Porto in chiave antibenfica ( li davano in amicizia con i viola....pure loro stanno messi bene)".
Edoardo mi manda queste due foto e un suo commento su cui gli stati generali del calcio dovrebbero riflettere:
"Volevo farti conoscere una cosa che a me piace molto e che credo possa essere un buon esempio di come si possa conciliare l'esigenze di uno stadio iper-moderno con quelle del tifo organizzato: in Germania molti dei nuovi stadi vengono fatti con questo criterio. posti comodi a sedere in tutto lo stadio (con schienale) e posti in piedi (vere e proprie gradinate all'antica) nella curva di casa e nel settore ospiti. Ho notato diversi nuovi stadi tedeschi fatti così (Brema Bochum Moenchengladbach Colonia Hannover Rostock e altri) non ho tempo per cercare le foto di tutti questi stadi ( vuoti per di più) intento ti allego la foto di quello del Moenchengladbach inaugurato quest'anno...guarda a sinistra (curva di casa, si vede solo un piccolo pezzo purtroppo) e a destra (settore ospiti) inoltre ti allego la foto della curva del Dortmund piena (che conoscerai) e la curva che ha la più alta capienza d'europa e recentemente il consiglio d'amministrazione della società ha bocciato l'idea di ristrutturarla con posti a sedere perchè questo avrebbe nuociuto alla capienza di un curvone che è sempre pieno."
Articolo di Paolo (la chiusura è da grattata!):
La storia del calcio è ciclica
Le leggi del calcio ripropongono nel corso degli anni situazioni simili e non spiegabili razionalmente, oppure danno luogo all'applicazione della dantesca legge del contrappasso, senza che se ne possa trovare una logica effettiva.
Innanzitutto sorprende come siano state tutte funeste per le italiane le finali di Champions disputatesi il 25 maggio: nel '66 l'Inter si fece superare dagli scozzesi del Celtic, nel '83 la Juventus fu beffata da un maligno sinistro di Magath dell'Amburgo ed è storia recente la finale del 2005 con gli incredibili 6 minuti di follia rossonera a vantaggio del Liverpool.
E' stata invece adottata la suddetta legge del contrappasso ( molti juventini lo avranno notato) per ciò che riguarda il rigore decisivo: due anni fa a Manchester Sheva spiazzò Buffon e entrò di diritto nella storia della Champions. Mercoledì a Istanbul stessa rincorsa dell'ucraino, stesso sguardo di ghiaccio all'arbitro prima di cominciare la corsa, ma il suo fiacco tiro si è spento tra le mani del portiere avversario, consegnando il trofeo con le orecchie agli inglesi del Liverpool.
Inglesi che, come il Milan all'Old Trafford, non godevano dei favori del pronostico e avrebbero raggiunto la vittoria dopo 120 minuti di grandissima sofferenza, anche fisica. Nel 2003 Roque Junior giocò la parte finale dell'incontro praticamente su una gamba sola. All'Ataturk non si è arrivati a tanto, ma più di una volta il gladiatorio Carragher è stramazzato sul prato, a un passo dal dover lasciare in dieci i compagni, ma alla fine si è sempre rialzato, mettendo anche qualche toppa nell'agitatissimo finale.
Ma il pensiero che la storia a volte decida di ritornare implacabile lo avrà di certo avuto il mister rossonero Carlo Ancelotti, notando le moltissime situazioni dell'Ataturk che sono andate a fare il pari con quelle da lui vissute in una notte romana, nel maggio del 1984. Ventuno anni fa come instancabile centrocampista, ieri come allenatore, il buon Carletto è arrivato ad entrambe  le finali coi reds di Liverpool, non solo da favorito, ma anche con lo scudetto sul petto sebbene secondo in classifica nel campionato corrente.
Come accadde alla Roma di Liedholm, che subì nel primo tempo un gol nonostante una evidente carica al portiere Tancredi, anche i rossoneri in terra turca hanno avuto sfortuna nelle decisioni arbitrali  di inizio gara (goal annullato per fuorigioco al biondo pallone d’oro) e soprattutto come i romanisti, pur giocando bene, non sono riusciti a dimostrare a pieno l'efficacia di quel gioco spettacolare e organizzato che per due anni avevano sciorinato in Italia e in Europa.
Anche i tifosi dei reds sono sembrati gli stessi, sempre oltre la realtà circostante. All'Olimpico si facevano sentire nonostante la netta inferiorità numerica e così ieri, alla fine del primo tempo sotto per un pesantissimo 3-0, per nulla intimoriti hanno riempito i 15 minuti di intervallo con un solo coro da brividi:" You'll never walk alone".
Questo stesso inno alla fedeltà è stato gridato a squarciagola prima dell'esecuzione dei calci di rigore, a Istanbul come a Roma, con spavalderia e passione, proprio mentre i tifosi italiani venivano per lo più presi da blocchi di ansia che li portavano più a pregare che a tirare fuori quella voce che pure aveva accompagnato per tutto il cammino i propri beniamini.
L'incubo avrà ricominciato a prendere forma per Ancelotti quando, col sottofondo dei cori britannici, la scelta della porta per i tiri dagli undici metri è caduta su quella sotto i supporters rossoneri, così come nel 1984 furono eseguiti sotto la Curva Sud.
Da questo punto in poi il tecnico di Reggiolo penserà di aver vissuto il più indigesto dei flash-back: come all'Olimpico la sequenza dei rigori sarà maledetta, sebbene tra i pali sia Tancredi che Dida, da bravi para-rigori, abbiano in precedenza già consegnato dei trofei alle proprie società. L'anima del portiere gallese Grobbelaar si impossessa del portiere Dudek, che sulla linea di porta ripropone gli stessi balletti per deconcentrare i rigoristi. Questa danza propiziatoria, che ancora molti tifosi romanisti non riescono a cancellare, si ripete anche sotto il cielo dell'antica Costantinopoli dopo aver gelato quello della Città Eterna, ed è il preludio all'incredibile: dopo i migliori giocatori sbagliano la loro esecuzione. Serginho, Pirlo e Sheva calciano malissimo il loro rigore ma è soprattutto il tiro del brasiliano a ricalcare la storia giallorossa. Come i campioni del mondo Conti e Graziani, il mancino rossonero trasforma la sua tensione in un tiro alle stelle con destinazione curva. Ci mancava solo il segno della Croce prima dell'esecuzione e avrebbe fatto scopa con quanto fece Ciccio Graziani. Ma in generale è stato proprio l'atteggiamento dei rigoristi a farci tornare indietro di oltre 20 anni: i giocatori del Liverpool hanno raggiunto l'area di rigore sempre carichi ma lucidi, come non avessero nulla da perdere, a differenza dei rossoneri visibilmente ipertesi. Nel guardare il volto stravolto di Pirlo prima dell'esecuzione mi è sembrato di rivedere gli occhi stanchi, impauriti e nervosi dei giallorossi del 1984, persino la maglia sembrava la stessa, completamente bianca. In tal senso l'unica evidente differenza è che allora l'UEFA imponeva l'assenza di sponsor sulle divise... ma temo che questa sia davvero l'unica cosa che non possa ritornare.
L'ultima dimostrazione che veramente è incredibile la ciclicità nel calcio è andando a vedere l'albo d'oro nell'anno in cui morì un altro Pontefice.
 Nel 1978 la Coppa Campioni andò al Liverpool del furetto Dalglish, lo scudetto alla Juventus di Trapattoni e la Coppa Italia all'Inter di Bersellini.
I tifosi della Roma sono autorizzati a fare i debiti scongiuri. 
Paolo Di Benedetto
I  GIOCATORI DELLA  ROMA DONANO LE LORO MAGLIETTE
PER LA RICERCA SULLA SCLEROSI MULTIPLA.
Sarà interamente devoluto all'Associazione Italiana Sclerosi Multipla il
ricavato della vendita all'asta delle magliette autografate dei famosi
fuoriclasse giallorossi Totti, Montella, Cassano, Curci, Chivu e De Rossi.
Fino a martedì 31 maggio, sarà possibile partecipare all'asta online sul
sito E-Bay per acquistare i preziosi indumenti  dei giocatori romanisti.
Assicurarsi le ambite maglie del capitano e dei suoi compagni di squadra è
semplice: basta andare sul sito www.ebay.it <http://www.ebay.it> e dall'
homepage entrare nella sezione "beneficenza" e poi ciccare su "oggetti per
AISM".
Anche quest'iniziativa, realizzata grazie al supporto di Mazda e del suo
programma "Mazda Loves AISM" si colloca nell'ambito della VI edizione
della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla, promossa dall'Associazione
Italiana Sclerosi Multipla e quest'anno dedicata ai giovani.
Con la Settimana di informazione sulla malattia l'AISM, quest'anno,
intende rivolgersi a tutti i giovani per informarli sulle problematiche legate
alla malattia attraverso una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi.
In occasione della "Settimana", infatti,  TIM, Vodafone, Wind, 3  e
Telecom Italia  sostengono la raccolta fondi con gli SMS solidali. Fino al 31
maggio "contro la sclerosi multipla invia un tuo messaggio": se sei un cliente
TIM, Vodafone, Wind, 3 e Telecom Italia (solo da telefono abilitato) puoi
inviare un SMS al numero 48583 al costo di 1 EURO. Inoltre, dalla tua linea di
Rete fissa Telecom Italia, puoi chiamare lo stesso numero 48583 per donare 2
EURO. Il ricavato, IVA esclusa, verrà interamente devoluto alla ricerca
scientifica sulla sclerosi multipla


25 maggio 2005: aggiunto, nella pagina di Roma/Lazio, un interessante video relativo al turbolento prepartita girato da uno straniero...
 
Su SKY TV è stato detto quest'oggi che Rosella Sensi, dopo (ovviamente) la partita di domenica, ufficializzerà l'arrivo di Alessandro Moggi come Direttore Sportivo. Questo il "progetto" che ci renderà definitivamente schiavi. Magari quinti in classifica invece che dodicesimi. Ma servi dei padroni del calcio. Se la notizia è vera, credo che sia ora di farsi sentire sul serio.


23 maggio 2005: aggiunte, in due pagine, le foto di Atalanta/Roma.

22 maggio 2005: in costruzione la pagina di Atalanta/Roma.

21 maggio 2005: on line la pagina 2 di Udinese/Roma. Luca mi scrive: "mi avanza un biglietto da Roma a Milano il 15 giugno (un mio amico non viene più a vedere la finale di coppa Italia). Il treno parte da Tiburtina alle 6,40 di mattina ed è quello in offerta a 9 euro". Nella pagina dedicata alla lupa capitolina, inserite cinque lupe della collezione privata di Guglielmo. Altro annuncio: "vorrei sapere se mi potevi aiutare a trovare una sciarpa che ho perso poco tempo fa allo stadio e che avevo da una decina d'anni!!!!.... è quella che c'è anche sul sito,vecchio cucs da una parte e commando ultrà curva sud dall'altra....con braccio di ferro ai lati,di cotone.....anche se non conoscete nessuno che me la può vendere vorrei sapere dove posso farmela rifare......vi sarei 1000volte grato!!!!!!". Inserita la pagina 2 di di Roma/Udinese, andata delle semifinali di Coppa Italia. Inserita la pagina 6 con altre foto di Roma/Lazio.
Mi è stato chiesto: qualcuno sa se domenica a Bergamo le autovetture le fanno lasciare al casello?
Alcune foto del derby di Stoccolma Hammarby-Djurgården, giocato il 18 maggio 2005: www.bajenfans.se e anche su www.hammarbyultras.se.


20 maggio 2005: on line la pagina di Udinese/Roma. Per dovere di cronaca, mi viene poi segnalata questa interrogazione parlamentare. Ormai con la "tolleranza zero" ce n'è una ogni domenica:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
RUSSO SPENA Al Ministro dell'interno
Per sapere - premesso che:
- venerdì 13 Maggio allo stadio Bentegodi di Verona, per il campionato di
serie B, si è svolta la partita Verona-Perugia;
- la rappresentanza dei tifosi perugini, era presente in tre gruppi
organizzati, i quali, fin dal momento in cui sono scesi dai pullman si sono
resi conto che l'atmosfera era parecchio tesa, ed hanno, quindi, assecondato
le richieste che venivano loro fatte: riportare nei pullman le bandiere
sgradite, togliere le aste considerate pericolose;
- durante il filtraggio ai cancelli di ingresso la tifoseria perugina ha
assistito a scene di razzismo nei confronti di un ragazzo nigeriano che fa
parte di uno dei gruppi organizzati di Perugia: "durante le perquisizioni
abbiamo udito commenti e battute sul colore della pelle di questo ragazzo da parte degli agenti di Polizia";
- durante la gara, a parte il vergognoso comportamento del pubblico veronese nei confronti dei giocatori di colore, non si sono registrati comportamenti provocatori da parte dei tifosi perugini contro le Forze dell'Ordine. I tifosi hanno vissuto la loro partita, esultato per la vittoria, e, a fine partita, erano pronti a ritornare sui pullman. E qui sono cominciate a
precipitare le cose, in un primo momento, ancora sugli spalti, gli agenti
hanno cercato di rimuovere lo striscione di uno dei tre gruppi organizzati
della tifoseria perugina, suscitando le proteste di tutti, compresi gli
agenti della questura di Perugia che li seguono in trasferta;
- dopo questo episodio la situazione sembrava tornata alla normalità, ogni
gruppo ha rimosso il proprio striscione e raccolto il materiale
coreografico, e cominciato a scendere le scale per uscire dagli spalti. A
questo punto i tifosi vengono aggrediti con un furore ingiustificato dal
reparto che prestava servizio nel settore ospiti. I ragazzi increduli
raccontano "non c'erano veronesi in vista, o almeno noi non ne abbiamo
visti, non c'era motivo di scatenare una carica, e nonostante questo sono
partiti ed hanno cominciato a picchiare chiunque fosse nelle vicinanze,
uomini ragazzini e donne, senza risparmiare nemmeno gli agenti della
questura di Perugia che chiedevano spiegazioni e cercavano di riportare la
calma. Chi ha avuto la sfortuna di cadere a terra nella calca che si è
creata per uscire e raggiungere i pullman, è stato preso ammanettato e
portato in questura. Un funzionario in borghese si accaniva in modo
particolare su donne e ragazze, e quando gli è stato chiesto di
identificarsi non ha risposto e se ne è andato. Abbiamo percorso i duecento
metri che separavano lo stadio dai nostri pullman a forza di calci e
manganellate. Una volta saliti tutti quanti dentro i mezzi, pronti per
partire, abbiamo notato che la Polizia circondava uno per uno tutti i
pullman, a quel punto alcuni esponenti delle Forze dell'Ordine sono saliti
sui mezzi cercando, testuali parole, "il negro di merda". Più volte davanti
alle nostre facce sbigottite hanno ripetuto "tirate fuori il negro di merda"
"dateci il negretto che ci pensiamo noi" "portateci il negro che gli
facciamo cambiare colore". Di fronte al nostro tentativo di difesa di questo
ragazzo, che è consistito nel gridare a questi signori che eravamo tutti
uguali e che eravamo tutti neri, ci siamo sentiti rispondere che dovevamo
scendere uno per uno in modo da smettere di nasconderlo dicendo, altre
testuali parole, "muovetevi terroni di merda altrimenti oggi vi ammazziamo
tutti". Siamo dovuti sfilare uno per uno davanti agli uomini della Polizia,
in quel momento eravamo seriamente preoccupati per il ragazzo di colore che stavano cercando, perché visto il momento di tensione e il modo in cui ci hanno trattato, temevamo per la sua salute se lo avessimo consegnato";
- nonostante i tentativi dei tifosi perugini di nasconderlo, il ragazzo
nigeriano è stato trovato, ammanettato, caricato in macchina e portato in
questura, dove lo hanno arrestato con le accuse di lesioni resistenza e
offese a pubblico ufficiale. A tutti i presenti è stato chiaro che il motivo
dell'arresto era un altro, il colore della sua pelle;
- oltre al ragazzo nigeriano, altri cinque ragazzi sono stati portati in
questura, con l'unica colpa di aver tentato di scappare o di difendersi
dalla carica immotivata a cui erano sottoposti. Ad oggi in carcere a Verona
ci sono due ragazzi, il nigeriano e un altro ragazzo, il quale scappando
dalle botte che arrivavano da tutte le parti è caduto e si è lussato una
spalla -:
- quale sia stato il motivo che ha scatenato la carica delle Forze dell'
Ordine nei confronti della tifoseria perugina;
- come sia possibile che rappresentati dello Stato Italiano inscenino una
"caccia al negro" in piena regola;
- quali iniziative intenda porre in essere perché venga fatta luce sugli
episodi di razzismo nei confronti del ragazzo nigeriano;
- quali iniziative intenda adottare affinché episodi del genere non abbiano
più a verificarsi.


19 maggio 2005: aggiunte altre immagini nella pagina 38 di memorabilia. Oltre a ciò, aggiunto l'articolo "Panetti, un libro aperto".

18 maggio 2005: in attesa di risolvere i problemi di lentezza del sito (grazie a tutti per le consulenze!), tenete presente che ho aggiornato anche il sito www.asromaultras.it. Allo stato sembra essere molto più veloce.  Dopo aver resistito per 6 anni senza sponsor, temo che dovrò ricorrere a qualche collaborazione esterna (del tipo banner di scommesse sportive ecc. ecc.) per coprire le spese (ingenti) per poter garantire un servizio decente. Prima di fare questo, però, cercherò in tutti i modi di trovare soluzioni alternative che mi consentano di far sopravvivere il sito senza apporti esterni.
Come mi suggerisce correttamente Paolo, debbo frazionare gli aggiornamenti (che "pesano" troppo). Nel senso che di 15 giorni in 15 giorni verranno archiviati nella pagina Archivio aggiornamenti. Aggiornata la Coppa Disciplina. Iniziata pagina 38 di memorabilia.
Detto questo, una notizia che leggo su Repubblica: "Alla Roma ora comanda Enrico Bendoni, manager che ha grosse esperienze (anche se l'ultima, con Gioco Calcio, è finita maluccio...). Bendoni potrebbe ricoprire un ruolo importante anche la prossima stagione: non si sa però se resterà ancora Franco Sensi al comando della società. Possibile che il presidentissimo ceda, ma non quest'estate, forse in autunno". Ora, non so quanto sia attendibile tutto ciò, ma... chi è Enrico Bendoni? Ecco qui il pedigree:
Nato a Roma il 10 gennaio 1946.
Formazione giornalistica con specializzazione nello sport e nella comunicazione integrata.
Giornalista dal 1967, iscritto all'albo dei praticanti dal 1971, iscritto all'albo dei professionisti dal maggio 1973.
1967-1980: inviato e vice capo dei servizi sportivi al Messaggero di Roma.
1980-1986: inviato e vice capo redattore alla Gazzetta dello Sport.
1986-1988: capo redattore e responsabile dello Sport a Il Tempo di Roma.
1988-1990: responsabile della direzione stampa e comunicazione del comitato organizzatore della Coppa del Mondo Italia '90. Responsabile dei progetti di realizzazione delle sale, dei centri stampa e delle tribune dei 12 stadi italiani, compreso lo Stadio Olimpico.
Nel corso di queste esperienze segue da inviato quattro Coppe del Mondo (1978 in Argentina, 1982 in Spagna, 1986 in Messico, 1990 in Italia), oltre alle Olimpiadi, i Campionati d'Europa, la Coppa del Mondo di Sci e la Formula 1. Negli anni Settanta riceve il premio Bardelli, negli anni Ottanta il premio Beppe Viola. Dal 1988 al 1998 è membro della Commissione Media della Fifa. Impone il progetto di telefonia cellulare in occasione della Coppa del Mondo del 1990.
1990-1992: assume la direzione generale della Juventus F.C., entra nella Commissione Diritti Televisivi della Lega Calcio e nella Task Force 2000 della FIFA.
1992-1994: assume la direzione generale della S.S. Lazio.
Dicembre 1994-1995: assume la carica di Amministratore Delegato dell'Informazione, quotidiano indipendente.
Dal 1995, nell'ambito della S.S. Lazio e come consulente di Sergio Cragnotti, segue progetti di comunicazione e marketing, con delega presso la Lega Calcio (dove diventa membro della Commissione Economica).
Nel 1998 partecipa al progetto di quotazione della S.S. Lazio, prima società calcistica italiana ammessa in borsa, ed imposta le strategie per la definitiva valorizzazione dei diritti televisivi. Entra in rappresentanza dell'Italia nella Commissione Stadi dell'UEFA.
Nel 1999 si dedica al progetto SDS, la società creata per entrare in Stream e favorire la realizzazione della seconda piattaforma digitale italiana, riuscendo a valorizzare i diritti della A.C. Fiorentina, A.C. Parma, A.S. Roma e S.S. Lazio. Entra nuovamente nella Commissione Diritti Televisivi della Lega che propone la divisione della giornata calcistica tra sabato e domenica con le "quattro finestre" poi approvate dall'assemblea, per offrire diverse possibilità di prodotto al mercato. Imposta il progetto di quotazione della A.S. Roma. Crea la società BC Bendoni Communication che presiede.
Nel 2000 partecipa alla realizzazione del progetto di quotazione della A.S. Roma. Assiste, con la sua società, nel campo dei diritti televisivi e nella vendita delle immagini in movimento, alcune società sportive italiane. Assume la carica di Amministratore Delegato di Full Content, società partecipata da BC Bendoni Communication, Franco Bernabè & C. ed Eta Beta.
e poi... (storia recente)
è l'ideatore di PMT (plus media trading) e primo dirigente di Gioco Calcio, giochetto campato il tempo esatto che c'è voluto per sistemare i conti con sky da parte delle grandi squadre di A.
Dopo di che... hai visto mai....: "Buona Sera mi chiamo Gianni e scrivo questa e-mail per il sig. Bruno Conti sperando che gli arrivi.
Gli devo segnalare un ragazzino anno 1994 gioca difensore centrale con Riano (rm) tutti dicono che è veramente forte ,dove siamo andati ha giocare ci hanno fatto complimenti per questo bambino e per la sua tecnica. Noi non vogliamo illuderci e illuderlo però cerchiamo  e proviamo a fare qualche provino per capire bene. il Bambino in questione si chiama Andrea Cantoni se pensate che è possibile fare un provino presso di voi potete contattarmi con l'e-mail oppure allo 06/9034565 328 4423869 Aspetto vostre notizie". Chi va a dare un'occhiata?
Tolleranza zero: a Roma gli scontri nell'antistadio avvengono a seguito del divieto di far entrare striscioni ironici, della cui mancanza i giornalisti si lamentano in quanto non hanno nulla da scrivere sul prepartita. Se fossero entrati ci sarebbero state quattro risate in più e qualche tafferuglio in meno.
Il parametro usato è quindi il seguente: nessuno striscione a costo che questo comporti degli scontri. Mah.
Peraltro anche a Firenze tutto è andato per il meglio. Non c'è che dire. La tolleranza zero funziona!


17 maggio 2005: scusate se  divago un attimo. Avrete potuto notare che negli ultimi tempi il sito è lentissimo. Aruba, su cui è ospitato, mi dice che "l'utilizzo del suo dominio asromaultras.org, registrato presso di noi, ha provocato problemi al server che gestisce il suo dominio a causa dell'utilizzo di eccessive risorse causando dapprima rallentamenti notevoli al servizio di visualizzazione sia al suo dominio che a tutti gli altri mantenuti presso la medesima macchina portando infine a timeout del servizio di visualizazione stesso. Tale problema è stato risolto ed adesso il suo dominio non causa più il medesimo problema: per poter continuare ad utilizzare il suo dominio come in precedenza deve prendere necessariamente in considerazione il passaggio a servizi più adatti al suo caso come quello di server dedicati". In realtà forse il problema sarà stato risolto agli altri, ma non al mio/nostro sito. Credo quindi che debba passare, come mi dicono, a un server dedicato (con una spesa notevole, immagino). Non è un problema farlo, ma non ho idea di che tipo di servizio scegliere. Qualcuno che se ne intende mi può dare un consiglio? Michelone pensaci tu! Qualche piccolo dato. Il sito è ovviamente in continua espansione, ed attualmente "pesa" 3,6 gigabyte. Ha circa 2000 accessi di media al giorno, con picchi che dopo i derby arrivano anche a 15-20.000. Naturalmente non mi posso mettere un server a casa, e quindi (se non ho capito male" mi serve anche un servizio di "housing". Ditemi la soluzione più appropriata per cortesia. Grazie a tutti.
Sto inserendo foto e commenti nelle varie pagine del derby (ho aggiunto le pagine 4 e 5)


16 maggio 2005: i commenti sui vai giornali hanno già detto tutto. Sto inserendo alcuni tra gli articoli più interessanti nella pagina 3 del derby, mentre nella 2 ho messo altre fotografie. Pian piano inserirò tutto. Riguardo i commenti, sono d'accordo al 100% con quanto scritto da Roberto Renga su "Il Messaggero".
Al di là dei calcoli utilitaristici, credo che non si possa fare - come ricorda un giornalista de "La Repubblica" - un paragone con un altro 0-0 che la Roma accettò concordentemente con l'Ascoli nel 1978/79 dopo il famoso pareggio per 2-2 con l'Atalanta in casa. E questo perché quello era Ascoli/Roma, questo era Roma/Lazio. Le due squadre si sono semplicemente cacate sotto e, completamente estranee a qualsiasi concetto di derby e di cosa esso significhi per la gente di Roma sin dal 1927, si sono puramente e semplicemente accordate per il pareggio sotto gli occhi di 67.000 persone, che viceversa avrebbero voluto vedere la morte dell'uno o dell'altro e, solo in via residuale, un pareggio. Ma un pareggio "vero": se avessero lottato, e perso, nessuno avrebbe rimproverato nulla. Ora, personalmente, i 4/5 della squadra non li voglio più vedere nemmeno con il binocolo. E si togliessero quella maglia.
Si aprono quindi le votazioni. L'unica raccomandazione: non votate il rendimento ma il cuore.
   

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