MARCO
meno
male che il campionato è finito!!!
un'altra
prestazione indegna, l'ennesima, speriamo anke sia
l'ultima!!!!!
ONORE
A CHI è STATO SUL CANCELLONE DELLA SUD SOTTO L'ACQUA A
FOMENTARCI
+ KE MAI, DAJE!!!!!!!!!!!!!!!!
PS
ONORE
AI DIFFIDATI
Da
un newsgroup
...le
guardie hanno cercato di impedire a Totti e Conti e
gli altri di venire
sotto la Curva mettendo transenne e spintonandoli
cercando quindi di scatenare
una guerra in una giornata tranquilla?
Mi
è anche sembrato che Totti sia riuscito a passare a
spintoni...quindi
l'ordine pubblico e l'incolumità della gente è dovuto
a quel
gesto. Se non mi sono sbagliato (anche se mi sembra
difficile perchè
ci vedo bene!) Totti ci ha evitato un dispiacere e
eventuali scontri dovuti
all'idiozia
dei Puffi Blu.
DAVIDE
ALL'UNA
E MEZZA SONO GIA' IN CURVA CHE E' ABBASTANZA PIENA.
INCONTRO UN MIO AMICO
CHE HA SCAVALCATO DAI DISTINTI E SONO STATO CONTENTO
PERCHE' ERA MOLTO
CHE NON LO SENTIVO E CON LUI ABBIAMO BEVUTO IN PO'.
CURVA SUD BUONA SOPRATTUTTO
ALL'INZIO E NEL SECONDO TEMPO POI S'è ROTTO IL
MICROFONO ED E' VENUTO
UN RAGAZZO COL MEGAFONO SOPRA ALLA VETRATA MA NON SE
SENTIVA BENE.
ALL'INIZIO
DOPO QUANDO L'INNO SI ALZERA' ABBIAMO CANTATO ROSSELLA
SENSI BLA BLA BLA,
CARRARO PEZZI DI MERDA E MOGGI MAGARI MORI OGGI. POI
NEL SECONDO TEMPO
I CORI STORICI VECCHI CHE E' STATO UNO SPETTACOLO, E
POI QUALCHE CORO SPARUTO
CONTRO VERONA. NON HO ANCORA CAPITO PERCHE' I FEDAYN
CANTANO DA SOLI...BAH.
MOLTI CORI CONTRO LE FORZE DEL DISORDINE E PER I
DIFFIDATI...CORI
ANCHE PER LA CURVA SUD...E QUALCUNO PER TOTTI (CHE NON
HO CANTATO) E PER
BRUNO CONTI. CORI ANCHE PER IL GRANDE CAPITANO
AGOSTINO PERCHE' DOMANI
E' L'ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE. ALLA FINE LE
GUARDIE SONO VENUTE SOTTO
LA CURVA E GLI E' ARRIVATO DI TUTTO E CORI CONTRO DI
LORO. "PRENDI I
BASTONI, PRENDI LE LAME, VIENI A MILANO ANCHE
TU...PRENDI LE LAME O
QUEL
CHE VUOI TU...VIENI A MILANO ANCHE TU!"
"IO
CHE PORTO RANCORE ALLA GUARDIA E AL QUESTORE, CHE
VITA DE ****** DORMIRE
IN
CASERMA, NON PARLI ITALIANO MA SOLO CAMPANO, C'HAI
PURE I BAFFONI C'HAI
ROTTO I *****, SO CARABINIEEEEERI ***** VEEEEEEEERI"
(visto
il tenore, è bene precisare che riporto questi cori
per dovere di
cronaca, n.d.L.)
MILANO
STIAMO ARRIVANDO!
Siro82
E'
trascorso l'ennesimo anno al fianco della Roma ma
ahimè è
trascorso anche il primo anno senza la persona che
esattamente 365 giorni
fa poneva la parola fine alla nostra storia. Il
destino ha voluto che questa
giornata io la trascorressi su quel solito posto dal
quale ho assistito
quest'anno a poche gioie e molti dolori. Il calore
della curva, nonostante
un tremendo acquazzone e la passione per questi colori
hanno fatto si che
io in quelle 4 ore di stadio stessi tranquillo, beato,
contento senza pensare
a quel passato che tutt'ora incombe nel mio cuore.
Arrivo allo stadio verso
le 13:45 e noto che ci sono già moltisime automobili
parcheggiate.
Arrivo davanti i cancelli, primo filtraggio passo
tranquillamente senza
che nessuno mi controlli (a volte ti levano il
portachiave a cui ci tieni
tanto, altre volte neanche ti controllano. Mah....),
controllo dell'abbonamento
ed arrivo al secondo filtraggio: anche li nessun
controllo. Entro allo
stadio la curva presenta degli spazi vuoti nelle parti
alte ma va via via
riempiendosi cosi come il resto dello stadio. Verso le
14:30 circa fanno
il loro ingresso i tifosi avversari, la presenza mi
sorprende alquanto
anche se poi durante la partita non li ho sentiti
neanche una volta. Formazione
rimaneggiatissima per la Roma tra le cui fila spicca
anche Abel Xavier
(magari una tagliatina a quei capelli la potresti
anche dare. Non è
un'offesa ma solo un consiglio). Giusto tributo al
nostro Bruno Conti al
cui nome scroscia un lungo applauso. Della partita c'è
poco da dire,
classico biscotto di fine stagione che la Snai pagava
pochissimo. Nel primo
tempo la curva sembra essere svogliata, si canta
poco... pochissimo: i
cori più massicci sono contro moggi (noi non vogliamo
nessun moggi
nella Roma). La partenza della ripresa è a dir poco
imbarazzante,
quando l'inno s'alzerà... viene terminato da
pochissimi ragazzi.
Il cielo comincia a farsi grigio e d'un tratto scende
il diluvio. Penso
tra me:" Ora le prime file saliranno un pò!" Neanche
per idea, i
ragazzi sotto sembrano come fomentarsi e cominicano a
partire forti e compatti
i cori: nonostante la pioggia si è cantato e
sventolato le bandiere...onore
a loro. Termina la partita, dalla curva osservo delle
persone che portono
degli scatoloni al centro del campo, all'interno ci
sono dei palloncini
che si vendono negli as roma store e che nel giro di
campo i giocatori
lanceranno verso gli spalti. Personalmente, è stato un
finale imbarazzante:
ma perchè è stato fatto?Abbiamo vinto qualcosa e
dobbiamo
festeggiarla? Forse stavano festeggiando la salvezza
matematica ottenuta
la scorsa domenica a bergamo. Mah io so solo che
l'unico a meritarsi i
nostri applausi è stato Bruno Conti, degli altri
quest'anno nessuno
si è salvato! Quest'altro anno sarò di nuovo al fianco
dell'
AS ROMA 1927 mentre lei partirà per Siviglia e sarà
lontana
moltissimi chilometri... dimmi cos'è che mi da
coraggio anche se
tu nun me voi bene: GRAZIE ROMA! CURVA SUD OLE'
LAURA
A.
Ti
scrivo per confermare ciò che riporta il trafiletto su
Roma-Chievo
che proviene da un newsgroup.
E'accaduto
proprio cosi, complimenti alla grandissima furbizia
delle forze dell'ordine,
che non contenti di aver scatenato un putiferio di
bottigliette facendo
schierare davanti le vetrate numerosi celerini con
tanto di cani, (e non
ce n'era DAVVERO bisogno... non abbiamo mica vinto la
champions league,
nessuno aveva la voglia di scavalcare, erano tutti
tranquillissimi) hanno
tentato, con un vero e proprio muro umano coadiuvato
da spintoni e gestacci,
di ricacciare l'intera squadra della roma oltre le
transenne.... spettacolo
davvero squallidissimo!
Gli
animi in sud, già caldi per la celere non avrebbero
retto il colpo...
e qualcuno già parlava di invasione.... volavano
fischi e insulti
a tutto spiano... la vera FURBIZIA.....
Quindi
è GRAZIE a Totti, Bruno Conti e molti altri, che hanno
inziato a
spingere il cordone, che si è evitato forse un
episodio molto sgradevole.
A
tal proposito ti porto l'esempio di due domeniche fa,
quando in occasione
del derby, avvennero scontri nel piazzale antistante
l'olimpico, tra chi
tentava (come si è sempre fatto) di portare nello
stadio gli striscioni
fatti con fatica e pazienza durante la notte, e la
celere.
Ecco
in questo frangente, il GENIALE speaker dell'olimpico
annuncia più
o meno con queste parole: "Attenzione si pregano i
tifosi della roma di
lasciare il piazzale antistante la curva sud e di
rientrare nello stadio
in maniera pacifica, altrimenti se continueranno gli
episodi di violenza,
la squadra verà penalizzata con lo 0 a 3 a tavolino".
Nel giro di
pochissimi secondi, decine e decine di ragazzi sono
corsi giù per
le scale a cuoriosare o a dare man forte.... ma la
cosa ridicola è
che NOI DENTRO non avevavmo idea di cosa stesse
accadendo sotto finchè
quel volpone dello speaker ha fatto questo
INTELLIGENTISSIMO annuncio....
Mah...
sempre peggio.... ma chi prende queste GENIALI
decisioni, la laurea in
"psicologia delle masse" dove l'ha presa?? Al CEPU con
DelPiero??? O con
i punti del benzinaio??
CIAO!!
Laura
A.
UN
ULTRA'
Caro
Lorenzo,
in
moltissime occasioni, negli anni andati, quando
nell'ultima di campionato
la Roma ha giocato in casa, lo speaker dell'Olimpico
annunciava che la
squadra avrebbe effettuato un giro di campo e che
quindi si doveva evitare
l'invasione: il più delle volte la squadra se ne è
fregata.
Niente giro e niente invasione, quindi. A circa 20
minuti da termine, quando
ancora diluviava e quando nulla lasciava presagire
l'invasione (anche perchè
non c'è, ancora, niente da festeggiare ...) un genio
ha ordinato
a 2 PS con i cani di posizionarsi al centro della Sud.
In quel momento
- sono nei distinti Sud - guardavo proprio verso il
vecchio ingresso al
campo ed ho notato che i 2 PS, visibilmente
contrariati, hanno cercato
di replicare al genio loro superiore, che comunque gli
ha fatto cenno di
andare. Appena arrivati là sotto, puntualmente, i
ragazzi della
Sud hanno tirato di tutto, più per divertimento che
per far male
ed il lancio è durato parecchi minuti. A quel punto,
alcune centinaia
di tifosetti occasionali, iniziavano ad accalcarsi
verso le ultime file
in basso. Subito arrivavano altre decine di PS che si
posizionavano lungo
tutto il perimetro della Sud. Avrai notato che anche
in tutti gli altri
settori dello stadio i tifosi si riversavano in basso
verso i vetri divisori,
ma nessun PS o CC, o GF si è avvicinato verso la Monte
Mario o la
Tevere, dando per scontato che se qualcuno doveva
invadere, per forza avrebbe
invaso dalla Sud. Anche quest'anno, poi, lo speaker ha
fatto il fatidico
annuncio. Commentando con i miei amici, tutti
pensavamo - o speravamo -
che quelle seghe non avrebbero osato fare il giro
d'onore (!!!) e che tutto
si sarebbe risolto con la solita farsa. E' andata
anche peggio. Roba da
serie inferiori. Qualcuno ha portato due scatoloni
pieni di quelle pallette
da spiaggia color nero, o metallizzato che vendono a 5
€ nei Roma
Store... I giocatori, sorridenti, contenti e
divertiti, hanno iniziato
a lanciarli verso il pubblico. Alcuni si accalcavano
per prendere quelle
pallette e si spintonavano come se si trattasse della
maglia di Ago...
Giunti sotto la Sud, oltre alle pallette, sono
spuntati due palloni da
gioco (... come a dire "a voi vi trattiamo meglio")
che sono stati tirati
verso il pubblico, mi sembra, da Totti e Panucci.
Molti intorno a me erano
disgustati. Molti adoranti. Il tutto con "Grazie Roma"
a palla, diffuso
due volte di seguito dagli altoparlanti. Queste scene
sono un insulto per
chi segue la Roma da sempre e per chi, soprattutto
quest'anno, ha avuto
modo di incazzarsi di fronte a prestazioni a dir poco
squallide e svogliate
di tutti i giocatori. I Romanisti non hanno bisogno di
questi spettacoli
di dubbio gusto. Forse che la Società vuole farsi
perdonare in qualche
modo? Vedere quei coglioni che scherzavano fra di
loro, mentre tiravano
le pallette sugli spalti, vedere Xavier che sventolava
una bandiera e saltava
felice come se avesse vinto un trofeo, mi ha veramente
disgustato. Spero
che chi ha avuto questa splendida idea si ricordi di
ordinare ai giocatori
- comunque vada - di andare sotto il settore a noi
riservato allo stadio
Meazza in una notte prossima a venire ... La stagione,
comincia adesso!
Un
Ultrà. |
I
VOSTRI RESOCONTI....
....E
QUELLI DELLA STAMPA
(questi
ultimi
solo se meritano)
OLTREICOLORI
|
GAZZETTA.IT
ROMA,
29 maggio 2005 - Maurizio D’Angelo ce l’ha fatta. È
entrato in corsa
a tre giornate dalla fine, ha fatto sette punti e ha
salvato il Chievo.
Lo 0-0 dell’Olimpico è l’ultimo atto di una stagione
tribolata sia
per la Roma sia per il Chievo, che si chiude però
con un sorriso
per entrambe le squadre: la Roma giocherà tra due
settimane la finale
di coppa Italia, il Chievo giocherà il prossimo anno
la quinta stagione
di fila in serie A.
All’Olimpico
è partita vera praticamente solo nel primo tempo. Al
4’ Chievo vicino
al gol con Amauri, che sbaglia un facile tap-in dopo
un tiro di Zanchetta
non trattenuto da Curci. La Roma replica dieci
minuti più tardi
con Corvia, che, una volta in area, centra la
traversa da posizione leggermente
defilata sulla sinistra. Altre due occasioni - una
per parte - sul finire
della prima frazione. Roma vicina al vantaggio
sempre con Corvia dopo un
passaggio filtrante di Montella, il Chievo invece
sfiora il gol con Amauri
dopo un cross di Marchesetti.
Nel
secondo tempo è più che altro accademia. Complici i
risultati
provenienti dagli altri campi - che al Chievo vanno
benissimo - e complice
pure un acquazzone tropicale che si abbatte
sull’Olimpico, Roma e Chievo
si accontentano dello 0-0. Un’unica vera occasione
per i giallorossi: al
29’ cross teso di Totti, Montella con uno splendido
esterno sinistro colpisce
il palo a Marchegiani battuto.
Poi
la partita regala solo qualche buona giocata
individuale: Totti, ad esempio,
delizia il pubblico prima con un colpo di tacco poi
con un tiro al volo
dai 30 metri. La partita scivola via senza emozioni.
Al fischio finale
baci e abbracci tra i giocatori del Chievo, giro di
campo festoso per quelli
della Roma. Di facce tristi, all’Olimpico, se ne
vedono davvero poche.
ROSELLA
SENSI
(DIRE)
Roma, 29 mag. - "Avevo dato un appuntamento
all'Olimpico per ringraziare
i tifosi e i giocatori. Stiamo lavorando, stiamo
facendo scelte importanti,
sicuramente impopolari. Impopolare lo sono stata per
tutto quest'anno e
lo saro' ancora". Cosi' l'amministratore delegato
della Roma, Rosella Sensi,
parla del futuro della squadra giallorossa. Tutti
sono in attesa di
conoscere
il nome del nuovo allenatore della Roma, ma non e'
ancora il momento. "Mi
sono presa queste respondabilita' ma non posso darvi
risposte, la stagione
inizia presto quindi siamo
ottimisti
- ha spiegato Rosella Sensi - sono tifosa anch'io e
non voglio piu' soffrire
come quest'anno. Stiamo lavorando con grande impegno
proprio perche' vogliamo
lavorare bene e prenderci
qualche
soddisfazione che dovevamo gia' prenderci
quest'anno.
Sono
fiduciosa perche' stiamo lavorando bene e con
persone preparate e tra queste
voglio ancora ringraziare Bruno Conti. Mi prendo la
responsabilita' di
non essere popolare, non essere
simpatica,
di non rispondere ai tifosi, e di renderli scontenti
ancora una volta.
Chiedo scusa ma parleremo presto. Meglio dare bene
le risposte che darle
mezze belle o mezze brutte". Poi
l'amministratore
delegato si sofferma sulla questione del tecnico e
del nuovo direttore
gnerale: "Alcune scelte le stiamo vagliando, per
quanto riguarda il progetto
e' quello di
incrementare
alcune cose e correggerne altre, anche nella
comunicazione. Le scelte sono
difficili, il presidente e persone preparate nel
calcio stanno facendo
valutazioni importanti.
Prandelli?
Stimo molto la persona, sono stata vicina a lui per
il coraggio avuto nell'affrontare
i problemi personali. E' sempre stata una persona
vicina alla societa'
ma con questo non voglio
dire
che Prandelli sara' il nuovo allenatore. Credo
proprio che arrivera' un
nuovo dg, non ne posso piu' di prendermi tutte le
responsabilita'. Cosi'
almeno diventeremo impopolari in tanti".
Molti
si aspettavo oggi l'annuncio del contratto di Totti.
"Siamo ottimisti",
ha detto Rosella Sensi, che conclude con una battuta
sul presidente Franco
Sensi: "Ci sono stati tanti equivoci
quest'anno.
Io lascio questi equivoci perche' forse alla fine ci
porteranno fortuna.
Si sono dette tante cose sulle condizioni di salute
di mio padre e come
ho preso le redini della societa': non ho preso le
redini della societa'
perche' se mio padre non cammina non vuol dire che
non dirige in maniera
inequivocabile".
BRUNO
CONTI
"Voglio
iniziare questa conferenza stampa ringraziando tutti
i tifosi.
Oggi,
nonostante la poca importanza della partita, sono
venuti in 60 mila all'Olimpico.
Sono meravigliosi". Bruno Conti dedica la sua gioia
ai
supporters
della Roma, il popolo giallorosso che ogni domenica
grida: "La Roma si
ama, non si discute". "E' stato un percorso
difficile fin qui, ma
ho
preso un impegno e lo rispetterò fino alla fine.
Dopo la sconfitta
con il Parma ero molto preoccupato, ma, per fortuna,
i giocatori hanno
dimostrato
di essere dei veri professionisti. Non voglio fare
bilanci finali. Manca
ancora la Coppa Italia ed io farei di tutto per
regalare ai tifosi questo
trofeo. Quando avrò terminato, tornerò ad occuparmi
di quello
che so fare meglio. L'allenatore della Roma? Ora non
ci penso. La
società
sta lavorando bene. Io mi occupo della squadra. Da
mercoledì saremo
di nuovo tutti a Trigoria per prepararci alla doppia
sfida con l'Inter".
Aquilani
è uscito il 1° tempo a causa di un infortunio: "Mi
spiace per
lui, doveva raggiungere l'under 21 stasera.In questi
giorni era stato
benissimo,
eppure ha sentito di nuovo dolore e più forte della
prima volta.
Speriamo sia recuperabile". Tancredi festeggia lo
scudetto della Juve indossando
la maglia bianconero: che effetto fa vederlo così?
"Io amerò
per sempre la Roma e la sua maglia, ma non posso
giudicare quello
che
fanno gli altri".
ILROMANISTA
Il
feroce sole che fa sudare anche stando fermi nel
catino del Foro Italico
lascia spazio all'intervallo ad un ammasso nuvoloso
che rinfresca tutti,
e
lo
farà a maggior ragione con i giocatori in campo che
invece nel primo
tempo cercavano refrigerio nelle bibite e nel
ghiaccio ad ogni sosta forzata.
Così nel secondo tempo ci sono condizioni
meteorologiche nettamente
differenti rispetto al primo, con la pioggia che
comincia a cadere prima
lieve poi copiosa mentre un vento impetuoso fa
volare fogli, cappellini,
giornali e dalle file più basse c'è un vero e
proprio fuggifuggi:
e per vederci chiaro c'è addirittura bisogno dei
riflettori. Roma
ha risposto con
la
solita passione all'invito della società, stavolta
non solo a parole
grazie ai prezzi popolari praticati per la sfida che
può valere
il settimo
posto:
20890 paganti che sommati ai 34500 abbonati e agli
invitati fa arrivare
il conto poco al di sotto di quella quota 60.000 che
quasi ovunque
si
sognano. Il Chievo si gioca di più e infatti sono
più numerosi
del solito anche i suoi sostenitori, almeno 500. La
curva sud fa capire
subito da che
parte
sta, prima con un coro in cui si mette in dubbio
l'attendibilità
dell'ad Rosella Sensi, poi, immediatamente dopo, con
il solito coro, quello
un po' troppo definitivo, riservato a Moggi: andava
bene per il padre,
l'obiettivo di oggi è il figlio. E a fine partita si
scongiura l'invasione
anche per il
doppio
avviso che ricorda il rischio dello 0-3 a tavolino:
così la squadra
può fare il suo giro d'onore lanciando minipalloni
da calcio alle
tribune e finisce con Conti in trionfo sotto la Sud,
mentre il Chievo festeggia
con i suoi tifosi la salvezza.
Il
dopo campionato della Roma ha la faccia trionfante
di Bruno Conti, l'espressione
disillusa di Montella, il volto implorante
dell'amministratore delegato
Rosella Sensi. Ognuno si porta stampato il senso
della propria esistenza
nel momento in cui prende coscienza di ciò che ha
fatto e di quello
che resta da fare. E in questo senso chi porta sul
volto i segni della
maggiore preoccupazione è proprio Rosella, che al
fischio finale
di Morganti raduna la sua squadra (Elena Turra,
responsabile della comunicazione,
e Daniele Pradé, dirigente plurifunzione) e si avvia
verso le forche
caudine di telecamere, microfoni e taccuini. Sa di
non poter dire ancora
nulla, sa di
aver
lavorato per poter portare all'attenzione del
pubblico romanista almeno
il rinnovo del contratto di Totti e invece niente.
Sa di non aver annunci
da fare e ne fa quasi motivo d'orgoglio, a
sottintendere che sta ancora
lavorando per l'obiettivo. Alla fine, tra una gaffe
e un sorriso, tra uno
«scusate» e un «capitemi», qualcosa dirà:
che entro pochi giorni il Progetto sarà svelato nei
dettagli, che
diversi professionisti stanno lavorando con il
presidente e con lei per
costituire ogni tassello della nuova Roma, che
quest'anno sono stati commessi
molti errori che non dovranno essere ripetuti, che è
in arrivo un
nuovo direttore generale «perché non posso prendermi
sempre
io tutte le responsabilità ». La lunga giornata di
Rosella
è cominciata allo stadio, molto presto, in una di
quelle giornate
di sole e di caldo che a lei di solito piace passare
con la zia, la signora
Fioravanti,
al Sunbay di Civitavecchia, a rinforzare
l'abbronzatura. Ma quando c'è
la Roma non esiste altro «perché io sono tifosa,
tifosa vera
e soffro come gli altri». Così s'è accomodata sulla
sua solita poltrona, qualche fila sotto rispetto a
quella del papà,
con a fianco il suo accompagnatore e dall'altra
parte Elena Turra. Durante
il primo tempo ha parlato pochissimo ed è sembrato
evidente il senso
di disturbo dopo il coro che forse per la prima
volta è stato riservato
a lei: «Ro-sel-la Sensi bla bla bla», sul motivetto
su cui
per anni è stato rimproverato a Franco Sensi di fare
troppe chiacchiere
e pochi fatti. A lei, a dir la verità, si può dire
il contrario,
che magari parla troppo poco e senza riempire
di
contenuti
significativi le sue parole. Ma forse stavolta il
senso della contestazione
s'è capito immediatamente dopo, quando è partito
l'altro
coro, più duro, anche stavolta dedicato per la prima
volta ad un
figlio in vece che al padre, e naturalmente parliamo
di Moggi, l'uomo che
secondo alcune teorie Rosella vorrebbe portare a
Trigoria. E questo bla
bla bla la curva lo ritiene davvero insopportabile.
Quando poi sull'Olimpico
s'è abbattuto una sorta di diluvio universale, e a
poco a poco dalle
file più basse, Tribuna Autorità compresa, c'è stato
il fuggi-fuggi verso zone più coperte, Rosella ha
mantenuto la calma,
ha lasciato la sua poltrona quasi per ultima e
poi
per
prima è tornata a sedersi, stavolta un po' più su,
da sola.
Il papà era stato invece accompagnato all'interno
dello stadio e
ha continuato a vedere la partita su uno dei monitor
di servizio, andando
via poi alla fine, prima
della
festa. Rosella invece s'è goduta fino all'ultimo lo
spettacolo del
giro di saluto della squadra guidata da Bruno Conti,
scatenato con la maglia
della Roma numero sette e un bandierone da
sventolare sotto la Sud. A quel
punto però erano rientrati tutti ai loro posti,
tanto che nella
confusione ha dovuto cercare Pradé chiamandolo col
cellulare prima
di onorare l'appuntamento
con
le televisioni. Tra Sky, Rai e sala-stampa, in
ordine di apparizione, s'è
consumato lo show delle parole. Non sono mancate le
gaffes: per dire che
Ancelotti non poteva essere considerato l'unico
obiettivo ha detto, davanti
a lui, «come Ancelotti ce ne sono tanti». Per
commentare le
notizie e le indiscrezioni che riempiono i giornali
di questi giorni, invece,
si è rammaricata dicendo «purtroppo questa è la
libertà
di stampa e non ci posso far niente». Andando al
senso delle sue
parole ha premesso che non poteva annunciare nulla
di concreto: «Chiedo
di lasciarci lavorare con serenità. Ci affidiamo a
tante persone
professionali e professioniste. Quella
dell'allenatore non è una
scelta facile. Se mi piace Ancelotti? Il mister
risponde sul campo
ma
come lui ce ne sono tanti. Vi prego di non
fraintendere le mie parole.
Ho imparato che per lavorare bene bisogna farlo in
silenzio, ma parleremo.
Non sto prendendo in giro nessuno. Faccio i
complimenti ad Ancelotti, ringrazio
Bruno
Conti che ci porterà a una finale importante, i
tifosi e i giocatori».
Cavallerescamente,
Ancelotti ha sottolineato come il basso profilo sia
il segno distintivo
dei dirigenti che lavorano bene. Facendo capire una
volta di più
che sta bene a Milano e non si muoverà da lì. Poi in
sala-stampa
Rosella è andata oltre: «Avevo dato un appuntamento
all'Olimpico
per ringraziare i tifosi e i giocatori. Stiamo
lavorando, stiamo facendo
scelte
importanti,
sicuramente impopolari. Impopolare lo sono stata per
tutto quest'anno e
lo sarò ancora ». Nessuna anticipazione
sull'allenatore, dunque:
«Mi sono presa queste responsabilità ma non posso
darvi risposte,
la stagione inizia presto quindi siamo ottimisti,
sono tifosa anch'io e
non voglio più soffrire come quest'anno. Dovremo
evitare di ripetere
tutti gli errori commessi quest'anno. Sono fiduciosa
perché stiamo
lavorando bene e con persone preparate e tra
queste
voglio ancora ringraziare Bruno Conti. Mi prendo la
responsabilità
di non essere popolare, non essere simpatica, di non
rispondere ai tifosi,
e di renderli scontenti ancora una volta. Chiedo
scusa ma parleremo presto.
Meglio
dare bene le risposte che darle mezze belle o mezze
brutte». Per
certo arriverà un nuovo direttore generale: «Non ne
posso
più di prendermi tutte le responsabilità. Così
almeno
diventeremo impopolari in tanti». Gli chiedono di
Prandelli: «Stimo
molto la persona, sono stata vicina a lui per il
coraggio avuto nell'affrontare
i problemi personali. Ma questo non significa che
sarà il nuovo
allenatore». Non risponde alla domanda se le
decisioni saranno prese
dalla famiglia in piena autonomia o se saranno
figlie di pressioni esterne:
«Ci sono stati tanti equivoci di comunicazione
quest'anno. Io lascio
questi equivoci perché forse alla fine ci
porteranno
fortuna.
Si sono dette tante cose anche sulle condizioni di
salute di mio padre
e come ho preso le redini della società: se mio
padre non cammina
non vuol dire che non dirige...». Ringrazia ancora,
si scusa ancora,
non dà appuntamenti: «Non voglio rischiare di non
onorare
ancora una scadenza. Appena sapremo tutto ve lo
comunicheremo. Del resto
deve cambiare anche il modo di comunicare della
nostra società».
Chissà che significa. Magari un giorno si capirà
anche questo.
(e
magari se invece dei fondi di magazzino dei Roma
Store la squadra uscisse
- rimanendo al centro del campo - con un bello
striscione del tipo "Coppa
Italia sarà" saremmo tutti più contenti). |