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13576
Diffideranno anche me?
Avevo un canale su Youtube dove postavo video per lo più musicali. Ogni tanto, però postavo anche qualche video che meritava di stare in rete. Bene, sono stato bannato da You Tube.
Indovinate un po' per quale video?
Ma per il video de "Le Iene" che restituivano alla signora inglese la macchina fotografica rapinatale nel settore ospiti dalla Polizia nel 2007, ovviamente! A questo punto, ecco qui il video. Diffondetelo voi su You tube, qui rimarrà sempre.



Il sito viene aggiornato praticamente ogni sera, verso la mezzanotte o poco dopo. A volte anche verso le 15.00. Il sabato non ci sono regole. Dopo le partite, le foto vengono inserite dopo circa due ore,
salvo imprevisti.
"Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo. Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli" (Alain de Benoist)
"Una volta nel gregge, 
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La campagna del "No alla tessera del tifoso" (Una produzione Amato & Maroni Co.)
LA TRAPPOLA DELLA TESSERA DEL TIFOSO
L'On.
                          Maroni (Governo Berlusconi), centrodestra

"PERCHE' CONTESTATE LA TESSERA?"
TRE ARTICOLI CHE LO FANNO CAPIRE ANCHE AL PIU' IDIOTA
Il futuro che ci aspetta
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Perché la tessera del tifoso è inutile
13 settembre 2011
Tessera, voucher o biglietto?
27 giugno 2012
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In giallo, quello che scrive il webmaster
In giallo oro, le vostre e-mail

Petizione on line sul nuovo logo della Roma
(7547 sostenitori al 02.06.2013)
http://www.change.org/it/petitions/as-roma-no-al-nuovo-logo-roma-va-rispettata-2


In bianco gli articoli di giornale ed altro.


28 maggio 2013: bene. Leccate le ferite, smaltita l'adrenalina, ragionato sul da farsi credo sia ormai evidentente a tutti la strada.
Tempo ne abbiamo dato a sufficienza: non siamo stati scettici sul nascere. Abbiamo dato piena fiducia.
Ma ora, vae victis.
Guai ai vinti.
E i vinti siamo noi, con responsabilità minime, e loro, con responsabilità massime.
Non sarà qualche maglietta in più venduta a un cercatore d'oro del Klondike a cambiare la nostra storia.
Basta vedere la classifica e chi ci sta sopra per capire che il merchandising può essere un completamento, quando si è sconfitti.
Solo se si è vincitori, il merchandising fa da volano, perché è evidente che la gente d'oltremare compra se la squadra vince.
E se negli ultimi tre anni in Champions League ci vanno squadre come Napoli e Udinese, che non hanno mire espansionistiche ma che evidentemente hanno una programmazione più accurata della nostra, è evidente che qualcosa debba cambiare e che, soprattutto, non si possa iniziare cambiando lo stemma della squadra che - puramente e semplicemente - per il sottoscritto (e per lo meno per tutte le decine di tifosi con cui ho parlato in occasione del derby), deve tornare quello che era, e pure alla svelta.
Altrimenti sarà necessario trovare una sinergia d'intenti in tutta la tifoseria che si rispecchia in questi principi per boicottare, con tutti i mezzi possibili, la scelta societaria.
Per quanto è di James Pallotta che definisce "non tifosi della Roma" gente nata giallorossa, quando fino a due anni fa costui non sapeva neanche la Roma cosa era, spero che presto riuscirem
o a fargli capire che Roma non è Boston.
Come in altre situazioni, ogni romanista può bastare a se stesso. Non serve alcuna organizzazione. Chiunque può fare un
o striscione di dissenso o 1000 adesivi.
Aridatece er nostro stemma!
*
Una bella e-mail ricevuta:  "...semplicemente sempre li´. Forse le avro´viste per la prima volta alla fine degli anni 80 con un piede nel "nuovo olimpico" post italia 90. Facce pulite che il tempo ha soltanto scalfito con qualche ruga o capello bianco. Hanno visto molto della vita gioie e dolori soddisfazioni e guai. Io le ho sempre scrutate con rispetto pensando se avessero mai provato le mie stesse emozioni in quelle domeniche. Se avessero mai creduto a quello che stavano vedendo e seguendo. Se la moda del momento fosse stata quella di seguire una squadra di calcio e fare l´ultras a difesa di chissa´quale ideale. Se mi avessero mai lasciata sola o se fossero  cambiate.Se nella trasferta piu´lontana li´avessi sentiti arrivare da lontano con il loro fare deciso non credendomi sola.  Se si fossero ricordate di me con un saluto d´altronde abbiamo sempre cercato di remare nella stessa direzione. Semplicemente sempre li.....le ho riviste ieri le stesse di sempre con la solita rabbia, il solito ardore. La voglia di sempre, le bestemmie di sempre .Ho conosciuto calciatori, dirigenti, presidenti ma nessuno mai ha avuto il mio/vostro amore cosi´forte,marcato per questi colori.Hanno provato a dividerci sia la" strada" , che le nuove regole  di uno sport ormai malato. Divieti, diffide, intimidazioni....non vi hanno fermato e nel vuoto assoluto di una  pagina cosi´triste per noi tutti vi ho sentito sussurrare che comunque ci saremmo rivisti a settembre...Vi porto nel cuore e da ieri sono semplicemente soltanto vostra..... quelle facce, quella gente.

FIRMATO  LA VOSTRA ROMA.

dedicato ad una generazioni di romanisti......."
*
Poi passiamo alle e-mail post derby.
Valerio:
“All’inizio del credo e alla fine della decenza”

 Peggio di così non poteva andare. Non è vero. Perché il concetto di Peggio per un Romanista non esiste. Non è confinato in una logica precisa. Non risponde a dinamiche di immaginario e lessicali ben definite. Il Peggio non esiste. Ogni generazione può confrontare questa tesi andando indietro coi ricordi o cercando di strappare i più recenti ma è questo che fa del Romanismo qualcosa di più che una passione sfrenata per una squadra di calcio. E’ questa assoluta astrazione dell’idea del Peggio che rende l’identità Romanista fortissima e assoluta essa stessa. La rimozione del lutto sportivo è impossibile ma immediata, pronta a riaffiorare nel momento stesso in cui qualcosa di Peggiore si presenta. E si presenta sempre, puntuale, Peggio di prima. Toccare il fondo non significa niente. Non c’è fondo. Non esiste lo spazio per come esiste per tutti. Un Romanista è molecola tra molecole simili a lui. Non c’è un barile su cui raschiare il fondo. Non c’è un basso dove cadere. C’è un cosmo in cui ognuno crede di essere motore planetario fondamentale e in cui si galleggia gomito a gomito con grande fatica gli uni con gli altri. Il primo nemico di un Romanista è un altro Romanista. Non per autolesionismo ma per questo diritto di sentirsi unici in un luogo-non luogo dell’anima copletamente privo di regole fondamentali. Ecco perché si odia la Juventinità, il suo raziocinio, la sua abitudine al potere della gioia, le sue regole e la sua adulazione del Meglio. Vincere, per un Romanista, è ottenere Giustizia. La vittoria è illegale nel suo mondo perché la legge vuole che perda sempre, e sempre quando non dovrebbe. Non vincere una Coppa dei Campioni in casa propria. Non una Coppa Uefa, in casa propria. Non due Coppe Italia, in casa Propria. Non due Scudetti, in casa propria. Tutto questo sancisce la biodiversità di un Romanista.  E la sua grande forza. Non nel sopportare.. Ma nell’elaborare il lutto con una velocità superiore alla norma pronto a continuare a credere e a credere ancora. La corsa all’illegalità della vittoria è la sua grande corsa per la vita, il destino del suo essere e , quando accade, sapete tutti che succede. Ecco perché oggi non fa poi tanto male. Perché succederà qualcosa di Peggio. E poi forse qualcosa di Peggio ancora. E attraverseremo tutti i Peggiori momenti senza battere ciglio pronti a cogliere il canto della Normale felicità, quella che non ci appartiene di natura, la felicità illegale, vittoriosa. Laziale pupazzo de neve.

Filippo:

http://www.youtube.com/watch?v=qdSLRhVvg7A

"Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo? Anzi è piuttosto confortante se ci pensi..."

Maledetto Nick Hornby, con il tuo "c'è sempre un'altra stagione" ci accompagnerai per tutta la vita... ed è giusto così.

Un abbraccio Lore', e sempre Forza Roma,
Filippo

P.S. lo so che è scontato dirlo, lo so che nun avemo perso pe' quello, lo so che 'sta cosa poco originale te la scriveranno in tanti... ma lo vojo di' pure io: il nuovo logo non è solo brutto, porta pure sfiga. E bravi a tutti quelli che ieri stavano sugli spalti con la t-shirt nuova di zecca più furba nella storia del merchandising, mo' sai che ce fate, ve la tenete per ricordo...

Giovannino:
"È finita male. È finita peggio. Peggio de ogni incubo. È finita che te vai a vedè na partita carico de aspettative, che è a partita der secolo, er derby dei derby, na partita che vale na vita. E poi invece quaa partita nun viene giocata. O meglio viene giocata perché er risultato è stato omologato, ma no daa squadra tua, ma da quell'altri, che quindi giocando da soli finisce pure che vanno a vince. E te è dar fischio finale che ce stai a pensà e a ripensà e stai a rimuginà, e bestemmi e te ncazzi, e dici "ma perché nun hanno giocato?". Bella domanda. Tocca tornà indietro tipo a du anni fa, quando tifavi na squadra, che vinceva o nun vinceva, almeno te ce faceva crede, te faceva sentì comunque che qualcosa c'era. Chiamala Romanità o chiamala come voi, sapevi che vince o scudetto era difficile ma sapevi che ce potevi crede. Quello che manca, quello che te da aa testa oggi invece è proprio la mancanza de ogni certezza, er fatto che sta stagione è andata de merda e che c'hai pure l'impressione che a prossima po annà peggio. Perché quanno non solo te distruggono ogni aspettativa e ogni sogno, ma addirittura cominciano a attaccà pure i simboli storici allora te fermi n attimo e dici "Americà ndo volemo arivà?". In una serata oscena come questa, in cui la mia salute è stata messa davvero a dura prova, me vojo aggrappà solo a quella unica  ma immensa certezza che me rimane, i romanisti. I romanisti quelli veri, no i miliardari in mezzo al campo. Quelli che durante tutta la partita se so affannati a alzà cori, pure quando la gente cominciava a abbandonà lo stadio, quelli che hanno fatto striscioni, quelli che pure oggi so stati coerenti e non se so piegati a fa na coreografia autorizzata solo pe due inquadrature in più, ma anzi, se so fatti sentì a modo loro. Quelli che contestano, anche con le cattive se necessario. Quelli che non arretrano mai. Quelli che per uno striscione vengono diffidati, ma poi so pronti a tornà più carichi de prima. Quelli che ce staranno sempre, sia a Stamford Bridge che ar Picchi de Livorno. E allora capisco che è pe loro che so romanista e non per il miliardario di turno che oggi sta qua e domani chissà. Perché chiunque de voi, a prima volta che è entrato ao stadio nun s'è messo a guardà er 9 er 10 o l'11, s'è messo a guarda a Sud. E loro, quaa gente là, i veri romanisti, nun mollano mai"

Proteste anche a Liverpool: i tifosi dell'Everton comunicano che non compreranno alcun tipo di merchadising con il nuovo stemma. A destra, una idea statunitense di stemma scoaiule dell'A.S. Roma.




26 maggio 2013: la pagina di Roma/Lazio... non so quando.



25 maggio 2013: pensiero pre derby di Giovannino. Poi vado in ritiro.
"Stanotte nun ho dormito. In realtà so già due tre notti che dormo male. Dice è a febbre, si forse sarà pure a febbre, ma è da quell'Inter-Roma 2-3 che vivo male, e là no, a febbre nun ce l'avevo, so sicuro. Ieri ho fatto pure l'anni, e a ogni auguri era na grattata, dice "Auguri!", "Ma auguri de che ao?",
"De buon compleanno","Ambhè...". Dice "Te la vivi male, c'hai er gruppo su wozzap che se ntitola 
26 maggio", "Ma saranno pure cazzi mia de come a vivo?". Dice dice dice ma qua e chiacchiere stanno a zero, a parlà so boni tutti, mó però tocca sta zitti. Ate visto Roma sti giorni quanto è strana? Na vorta piove, na vorta esce er sole, poi fanno 20 gradi e mezz'ora dopo se torna a dicembre. A verità è che pure lei nun ce sta a capì n cazzo, a sente troppo sta partita, un po' come tutti noi. E noi se dividemo in quelli che "A regà semo a Roma, domani vincemo noi", a quelli che "Me sto a cacà sotto". Ultimamente ho beccato pure quelli de "er 26 maggio è n falso storico", tutti diversi, ognuno co na fissa sua. Che poi ce potete girà ntorno quanto ve pare, ma se sete romanisti almeno n po' o sapete n derby quanto vale. Qua nun è Milano, Torino, Genova o Verona, qua n derby vale sei mesi, forse pure de più. E questo è il re. Il re di tutti i derby. E quello che te manna fori de testa è sapè che domani c'hai solo du risultati, o vinci o perdi, o te ne vai coa coppa o te ne vai senza, nun c'è pareggio. "Eh ma er pareggio è da codardi, nun se spera mai ner pareggio", se se, o vojo trovà uno che sia uno che ar gol de Castroman o de Cassano nun ha esultato. Ripenso ai derby passati, e il primo mio pensiero va a tutte quelle persone che ho visto diventà matte pe na ciavattata de Cassetti o pe na finta e gol de Del Vecchio, e me li immagino a sto derby, che nun vale un sesto o settimo posto, vale na coppa. Perché se c'è na partita che ve po' ripaga in parte (o forse del tutto) de tutti i gol de Thereau ar novantesimo che la Roma v'ha costretto a vedè nell'ultimi anni,  anzi, da quanno la seguite, beh, è senza dubbio questa. Quindi vivetevela un po' come credete, cacateve sotto o sentitevela calla, ma siate comunque orgogliosi, perché  voi siete Roma. E certe partite so storia che tra qualche anno potrete raccontà a fiji o nipoti. Quindi mó fatece n favore, anzi fateve n favore, state zitti pe ste ventiquattro. Tanto s'è già detto tutto, s'è già detto troppo, e poi e chiacchiere stanno a zero, er punto è solo uno. Roma è de chi vince. Oggi come ieri. E noi dovemo vince"

24 maggio 2013: premettendo che ora è doverosa la tregua in vista del derby sull'argomento stemma, un paio di e-mail:
Ciao Lorè,

E' una vita che non ti contatto via email (fb ha tempi molto più ristretti per discutere) ma ci tenevo, se per te va bene data la lunghezza, a dire la mia sul sito.

Volevo fare due discorsi, il primo sul logo in sé, l'altro sulle motivazioni della protesta.

Partiamo dal tema principale: il rispetto della tradizione.

Il nuovo logo mantiene la forma e i colori del precedente, quindi fino a qui ci siamo (anche se personalmente mi auguravo mettessero finalmente il giallo).

I problemi sono nati dalla mancanza di AS e dalla realizzazione della lupa.

Per il primo sinceramente penso sia più una questione di gusto personale, ci sono molti "vecchi" tifosi che dell'Aesse se ne sono sempre fregati, una volta non si scriveva A.S.Roma negli striscioni come si diceva nei cori (tranne qualche rara eccezione che forse c'è stata, magari pre-tifo organizzato). Ho sentito più che altro persone lamentarsi per la mancanza dell'acronimo ASR, mentre a molti è piaciuta l'idea di scrivere Roma per intero. Bene, entrambe le cose non possono esserci, sarebbe un'inutile quanto sbagliata ridondanza, non tifiamo l'Associazione Sportiva Roma Roma.

Poi volevo sapere da te, ma che differenza c'è tra il tralasciare A.S. e il farlo con l'S.p.A? Non dovrebbero essere presenti entrambi, se puntiamo alla forma? Chiedo perché in materia sono ignorante.

 Per la lupa invece il problema era la realizzazione della vecchia. Era una foto in bianco e nero, digitalizzata e "appiccicata" sullo stemma. Lo stemma precedente, per quanto ci fossimo(io per primo) affezionati, era pieno di imperfezioni.

La nuova lupa è coerente al resto dello stemma, crea la profondità stando su entrambi i colori ed è sempre la lupa con Romolo e Remo. Può non piacere la sua stilizzazione, ma si dovrebbe parlare di gusto personale, non di tradizioni che sono state rispettate.

 Concludo con quella che è una mia interpretazione (e quindi del tutto discutibile) dei motivi che hanno portato a tutto questo clamore:

molta gente si è fatta rodere per il comunicato post-Balotelli e alla prima occasione si è "rifatta" sulla società.
Lo stesso comunicato uscito in queste ore sulla "tregua" parla infatti di entrambi gli accadimenti come motivi di scontro tra tifoseria e società.

 Un saluto e un abbraccio, Giorgio

Come al solito, grazie
Ciao Giorgio, grazie della e-mail.
Analizzo per punti quanto scrivi e lo faccio volentieri perché tu non appartieni, come me del resto, a quelle fazioni dei "pro-USA" o deglio "anti-USA" che aprioristicamente si vomitano addosso insulti e ingiurie.

a) personalmente non ho mai parlato di mancato rispetto della tradizione. In primis, da un punto di vista della tempistica, ho ritenuto
da idioti che la Roma abbia cambiato lo stemma prima di una finale del genere, visto che la maggioranza non lo ha gradito (e questa maggioranza è schiacciante tra i tifosi "da stadio", meno schiacciante tra tifosi "non da stadio". Per il resto, ritengo solo che il nuovo logo sia peggiorativo del precedente e molto simile per alcuni tratti a quello rinvenibile sulle bancarelle fuori lo stadio, e quindi già sputtanato.
b) se parliamo di tradizione, comunque, già l'eliminazione del monogramma ASR è una "innovazione" che non tiene conto del fatto che già più di 80 anni fa quel monogramma stava sullo stemma sociale, e che i rari momenti in cui lo stesso è scomparso (al pari di quando scomparve la lupa sulla fine degli anni '70, per via della registrazione del marchio da parte del Comune di Roma) sono stati accolti con dolore dai tifosi, in una epoca in cui non vi erano social network ed in cui l'unico modo per manifestare il dissenso risiedeva nello scrivere una lettera a un giornale, sperando che la pubblicassero. Il tutto in un calcio molto più casareccio e non plastificato come oggi, dove pochissimi sono i valori rimasti.

c) se si decide di mettere "Roma" - e posso condividerlo naturalmente, per soddisfare trogloditi d'oltreoceano che non sanno che la lupa capitolina è Roma e che chiedono ai tassisti "perché non riparate il Colosseo?" - allora credo che, con una soluzione grafica vista su diversi disegni su internet, si poteva creare uno spazio "neutro" tra il rosso e il giallo per mettere ASR separato dal nome "Roma", in modo che non ne costituisse una ripetizione. O quantomeno che potesse essere inserito, magari in piccolo A.S.. Molti sono legati al semplice nome "Roma" e anche io lo sono. Però Roma (fondata nel 753 A.C.) è la città, l'A.S. Roma (fondata nel 1927) la sua squadra. Peraltro dubito che i trogloditi d'Oltreoceano di cui parlavo sappiano che 1927 è la data di nascita della Roma: probabilmente riterranno che Roma è nata nel 1927, dopo San Francisco e New York.
d) forma e colori: sulla forma nulla da dire ovviamente. La righina nera a dividere il rosso dal giallo non c'era mai stata ma tant'è. Però, dopo che da due anni stiamo chiedendo incessantemente - per potere giungere alla perfezione! - i nostri colori, nel momenti in cui crei un
o stemma che ti devi portare appresso per lungo tempo, era auspicabile una rivisitazione: il colore scelto non è peggiorativo, ma neanche migliorativo. Per i prossimi 10-15-20 anni avremo uno stemma con i colori non corretti, quando si aveva finalmente la possibilità di cambiarli.
e) A.S.: la Roma nasce come Associazione Sportiva, non come S.p.A.. S.p.A. lo diverrà molto, molto, molto tempo dopo. Si tratta peraltro di una specificazione, al pari di S.r.l., soc. coop. e via dicendo. A.S. invece è come F.C. per l'Inter e la Juve, A.C. per il Milan, B.C. per l'Atalanta e via dicendo, denominazioni con cui le squadre sono nate quasi un secolo fa e che ancora danno un minimo di apparente romanticismo al nome.
f) la lupa. So bene che la lupa ha avuto diverse fogge negli anni. Tuttavia ritengo che, se l'ultima lupa aveva delle imperfezioni, queste potessero essere migliorate. Si è invece scelta una soluzione che la maggior parte dei romanisti ha ritenuto discutibile, e io sono tra quelli. Gusto personale, quindi, non tradizione per carità, ma se mio figlio di 5 anni mi disegna la sua idea di lupa con Romolo e Remo
il risultato potrebbe non piacere a tutti pur essendo una lupa con i gemelli. Bene, alla maggioranza dei tifosi la stilizzazione della lupa non è piaciuta, quando il precedente logo - il cui ritorno era stato voluto a metà degli anni '90 dai tifosi della Curva Sud - era stato condiviso da tutti, anche con le sue imperfezioni grafiche.
g) ti posso assicurare che il comunicato della società non ha influito sulla questione. Per me sono due errori commessi a brevissima distanza di tempo, e chi lo dice è una persona che - come sai - non può essere certo annoverata tra gli ascoltatori radiofonici o tra quelli di AS Roma Libera, visto che le iniziative a mio modo di vedere corrette della Societ
à le ho sempre valorizzate. La cosa che più mi disturba è proprio quella di essere accomunato alla fazione delle vedove di Rosella, visto che non finirò mai di ringraziare il giorno che se ne è andata e che non dimentico che se siamo finiti nelle mani di banche e americani la colpa è anche la sua. Questo non impedisce però di criticare duramente la nuova dirigenza quando impone dall'alto decisioni che, per lo meno su aspetti di valore, dovrebbero essere condivise.
Per finire, sui social network ho letto frasi del tipo "basta che vincemo, per me ce po' sta pure 'na mucca". Nulla è più lontanto da me di questi "tifosi", con cui mi vergogno di dividere una fede sportiva.
Un abbraccio a te.
*
Chiudiamo con un'altra mail sul punto di Simone: "Ciao Lorenzo, ho letto sugli ultimi aggiornamenti la tua linea di pensiero sul nuovo logo e mi trovo d accordo praticamente su tutto; anche sul fatto che in questo caso il risultato del derby passa in secondo piano perché sia che sarà vittoria o sconfitta passerà col tempo, mentre questo schifo di logo ce lo dovremo subire chissà per quanti anni. Ho già firmato la petizione, ma mi chiedevo se fosse possibile fare qualcosa di più, se la curva avesse preso una posizione, se è iniziata qualche forma di boicottaggio. Il mio primo abbonamento è stato nella stagione 97-98, avevo 11 anni e casualmente è coinciso con il ritorno del vecchio logo. Sono cresciuto con quello stemma e ora che me l'hanno tolto non ho pace.
In questi due giorni ho sentito dei commenti allucinanti, del tipo "pe me ce po' sta pure no stronzo sul logo basta che accanto ce sta cucito er tricolore", "non famo i cojoni co questi che si no je gira er culo e accannano tutto", " basta che vincemo", "i laziali rosicano ancora de più", mi hanno messo più tristezza e rabbia di quando ho visto questo maledetto nuovo logo. Sono altresì consapevole che questi pseudo tifosi non vivono lo stadio o la curva e rimangono confinati sia nella loro ignoranza che nel loro divano, quindi non li considero.
La società è stata fondata col nome di Associazione Sportiva Roma e tale deve rimanere anche tra 500 anni, me ne sbatto del merchandising, se sul logo c'è scritto solo Roma tanto vale mettere S.Pietro e il Colosseo come sfondo. Per non parlare dei colori, dall'arancione al grigio topo della lupa, al bianco-nero della cornice. Io, come e la maggior parte dei tifosi romanisti VERI, questo stemma non lo voglio! "
L'argomento verrà ritrattato in futuro. Da questo momento in poi....
DAJE ROMA DAJE!

23 maggio 2013: sono talmente tante le e-mail e i messaggi su FB che ho ricevuto che è persino difficile metterli tutti. Potete però star certi che metterò anche i messaggi che apprezzano il nuovo logo della Roma (anzi chi lamenta di non essere stato pubblicato lo segnali pure su Facebook o dove vuole). I vari siti web giornalistici della Roma cercano di presentare il logo come "contestato e apprezzato".
Dalle e-mail che ho ricevuto io, credo che la percentuale di gradimento sia del 10%. Desidero solo precisare all'articolista di LaRoma24.it
che la Roma per me può anche vincere il derby 7-0, ma il logo sarà sempre bruttissimo.
E faccio un'altra premessa, molto più settoriale: io non ho creato questo sito per quelli tipo "chi se ne frega del logo basta che vincemo". L'ho creato per far conoscere "Campo Testaccio", che io stesso ho ritrovato in un vecchio disco di Sandro Ciotti, trasformandolo in MP3 molti anni fa, prima ancora che le radio lo trasmettessero. L'ho creato per trasmettere il sentimento, ma non quello dell'ultima ora.
Questo (nostro) sito è stato spesso David e contro Golia. E spesso abbiamo vinto. Quindi tutti i discorsi del tipo "tanto nun se po' fà gnente" non mi interessano. Se avessi seguito questa linea avremmo ancora la maglia
Diadora con la striscia giallonera, annientata con il semplice stendardo "Sì alla tradizione, no alla Diadora" in quel di Treviso e una formidabile campagna web con molti siti partecipi.
Iniziamo.
La prima e-mail è semplice: "ma come cazzo se fa".
Poi:
"A Lore' famo qualcosa!levamo sto scempio...nun se po vede".
Niccolò:
"Ciao Lorenzo, premetto che penso ci possa essere sempre un equilibrio tra innovazione e tradizione, in modo tale che la prima rispetti la seconda.

Per esempio la scritta "Roma 1927" unisce l'esaltazione e la rivendicazione dell'appartenenza alla citta` e alla squadra (tramite l'inserimento dell'anno di nascita) ad una chiara utilita` di marketing..quindi su questo punto sono d'accordo, anche se trovo NECESSARIO mantenere "AS", magari in piccolo e sopra alla suddetta scritta! La lupa e` invece nettamente peggiorata, troppo poco classica!

Sarebbe inoltre stato importante modificare finalmente i colori!

In sintesi, NON mi piace molto sotto alcuni aspetti ma penso che se venisse migliorato in questi punti sarebbe un passo in avanti notevole!

ps    Vorrei anche sottolineare quanto sia importante essere coerenti in questo caso: non mi riferisco a tutti quelli che come te che lottano per la tradizione, ma a coloro che lo bollano come antitradizionale e poi magari apprezzano l'orribile e antistorico lupetto anni 80, purtroppo recentemente riproposto"
Non sostengo che il logo sia antitradizionale. Sostengo che prima o poi ci saremmo dovuti fermare al logo definitivo, e questo venne scelto dalal gente romanista negli anni '90. Ritengo il nuovo logo semplicemente degno di una bancarella fuori lo stadio. Con un bordino bianconero, una lupa e dei gemelli inguardabili e la scritta "Roma" senza A.S.. Ricordo anche che il lupetto anni '80 era detestato da Dino Viola, ma che all'epoca la Roma non aveva i diritti per usare la lupa capitolina.
Davide:
Ciao Lorenzo, Ritengo il nuovo logo impresentabile, sembra quello dei prodotti tarocchi che vendono fuori dallo stadio. Sono incazzato nero, questa gente pensa solo al business, fregandosene altamente delle nostre tradizioni e della nostra Storia. Come possiamo boicottarlo?
Non acquistando i prodotti e manifestando il dissenso. Del resto un logo che nasce e che viene contrastato dalla maggior parte della tifoseria NON può essere condiviso. Quando fu rimessa la lupa NESSUNO ebbe a che ridire.
Claudio:
Ciao Lorenzo facciamo qualcosa ontro questo logo è un offesa alla storia della ROMA.
Stefano: noi speravamo in qualcosa di meglio a livello di marketing perchè è l'unica cosa che gli americani sanno fare e invece ancora ce sta DINASTIA ROMANA scritto sul culo delle tute

mò il cambio del logo che è l'unica cosa che non dovevi cambiare MAI

PS con colori sempre approssimativi e NON nostri ".

Marco: "Ciao Lorenzo,Ti ho scritto anche prima dell'uscita del marchio con la paura fosse qualcosa di rivoluzionario o un ritorno al lupetto. Dopo la notizia del nuovo marchio ho visto la tua, e non solo, propaganda antimarchio.

Non riesco però a capire le fondamenta di tutta questa critica.

Un marchio dove rimane la Lupa, tridimensionale, ma è pur sempre la classica e tradizionale Lupa con Romolo e Remo; un marchio dove anziché Asr c'è scritto Roma, per sottolineare l'unicità e il legame profondo tra la squadra e la sua città; un marchio dove i colori sono rimasti quelli originali.

Forse sarà una questione di abitudine, ma comunque il nuovo marchio, dove in sintesi c'è il simbolo di Roma, i suoi colori e il Nome della città eterna, e sarà in giro per tutto il mondo, non è una brutta cosa, anzi "
Credo che il nuovo logo sia peggiorativo del precedente. Nel 1927 è nata l'A.S. Roma. L'arancione non è il colore della Roma. Se si fosse lasciata, magari migliorandola un po' invece di peggiorarla, la lupa capitolina e si fosse scritto AS Roma 1927 e non "Roma 1927" esattamente come trovo sulle sciarpe che vende Gennaro Esposito fuori lo stadio sarebbe stato meglio. Del resto, se una cosa fondamentale come il simbolo suscita così tante critiche singifica che, al di là delle reciproche posizioni, non è una scelta corretta. Mi ripeto: quando si tornò alla lupa fummo TUTTI contenti. Paolo: "Ciao Lorenzo, immagino riceverai una marea di mail oggi, perciò sarò brevissimo..

 ORA BASTA!!!!!

Uniamoci, almeno per una volta!!

Facciamoci sentire, torniamo compatti, torniamo quelli che contano... torniamo della ROMA e basta.

Il nostro unico simbolo è la Lupa del Campidoglio che da più di 2000 anni non ha bisogno di restyling, l'unico restyling lo ha fatto ha chi gli si è posto davanti!

E' la nostra ultima chance per esistere di fronte a chi, venuto da troppo lontano, non sa di cosa e soprattutto A CHI parla.

 

Sono un semplice tifoso abbonato da una ventina di anni, non sono nessuno, ma oggi come mai mi sento di lanciare a tutti un appello... utilizziamo lo scempio di oggi come un grande occasione di unione e mostriamo il nostro valore!

Come me molti stavano dietro lo striscione che nel 97 sancì il ritorno sul nostro petto del simbolo di questa città!

Molti hanno lottato per questo e vederlo diventare la caricatura di un fumetto può piacere solo a chi, forestiero, non conosce quella battaglia ed il suo VALORE!!!

 

Il nostro unico obiettivo deve essere tornare alla vera ed uni lupa Capitolina... spero che si diano in faccia tutto il merchandising se manterranno questo obbrobrio!!

 

Grazie e sempre lazio merda.

Paolo

 

P.S. ti allego una foto che conosci bene, per non dimenticare..


Max: un piccolo sfogo...


Cara Roma 1927, scrivo solo per informarvi che dalla prossima stagione calcistica io e tanti altri tifosi non faremo piu' parte della
vostra lista di consumatori...

Perche' ormai per voi, noi, siamo solo dei consumatori coglioni che non contano un cazzo!

Questa societa', di ROMA e della ROMA non ha mai saputo e capito niente..gli Yankee si sono impossessati di questa industria
hanno riempito i tifosi di tante piccole caramelline, ( voucher, way card, campo terstaccio, de falchi ecc... ) 
per poi farci ritrovare  la panza piena de merda!  e ora la panza e' esplosa!

Io come tanti altri siamo e sempre saremo della ROMA, ma quella ROMA che non esiste piu', e non quella ROMA che grazie alla modernizzazione del calcio, e grazie in particolare a JAMES BALLOTTA e tutto lo staff yankee che gli lecca il culo!
                                         (ovviamente siete compresi anche tutti voi! )

Si parlava del nuovo stadio, magari chiamarlo con il nome di uno sponsor, nike? walt disney? bho...farci dentro un bel centro commerciale e qualche baretto per la prima colazione...e il calcio, il gioco del calcio va sempre piu' in secondo piano...

partite di calcio il venerdi' e il lunedi' ?? bhe' scusate signori ma io ho anche i cazzi miei da fare, tra lavoro e vita coniugale...
ma voi vi siete piegati a 90 e avete favorito la penetrazione del vostro posteriore alle grandi aziende televisive...calcio spezzettato? no grazie!

tourne' estive a eurodisney?  Francesco Totti che sorride a topolino? NON MI PIACE!
Odio Topolino, e' sempre stato il piu' stronzo tra tutti quei personaggi coglioni che inniettate nel cervello ai poveri bambini...

STATE ROVINANDO UNA SQUADRA, CHE NON E' SOLO UNA SQUADRA MA E' PARTE DI STORIA DI UNA CITTA' , DI UN POPOLO!

AVETE ROVINATO UN LOGO, CHE NON E' SOLO UN LOGO DI UNA SQUADRA, MA E' IL LOGO DI UN IMPERO, DI UNA CITTA', UN LOGO CHE HA RIECHEGGIATO NEI SECOLI..

UN LOGO CUCITO SU VESSILLI CHE ANDAVONO IN BATTAGLIA - UN LOGO CUCITO SUI BANDIERONI PER SOSTENERE UNA MAGLIA...
MI SEMBRA RIDUTTIVO CHIAMARLO LOGO...E' STORIA...

COME VI PERMETTETE DI ARRIVARE E DISTRUGGERE LA NOSTRA STORIA?

VOI CHE SIENE NATI QUALCHE ANNO FA....
VOI CHE UNA STORIA NON L'AVETE MAI AVUTA...
VOI CHE AVETE SPARSO SANGUE IN TUTTO IL MONDO...
VOI CHE ADORATE UN SOLO UNICO DIO...IL DIO DENARO...
VOI CHE AVETE MIGLIONI DI MORTI SULLA COSCIENZA...

ANDATEVENE, ANDATEVENE VIA, NON TORNATE PIU'.... YANKEE GO HOME!
 
UN TIFOSO DELL' ASR.

Gustavo:
1. Il solo fatto che abbiano pensato in una settimana come questa di presentare un nuovo logo/ stemma con countdown e borate varie fa' capire la totale ignoranza della realta' e mancanza di rispetto verso un popolo che al momento sta vivendo una tensione unica;
2. la bruttezza di questo re-styling e' degna della bancarelle dei quartieri spagnoli;
3. l'attuale simbolo con lupa e' stato ottenuto grazie ad una grande battaglia portata avanti dagli ultras della Roma negli anni 90, per cui qualora si dovesse decidere di cambiarlo, noi tutti dovremo essere interpellati - il Sign-Off deve essere dato da noi tutti!


Stefano:
"Per quanto mi riguarda il nuovo simbolo non mi pare cosi scandaloso come leggo in giro per i seguenti motivi:

1)Il simbolo di Roma ancora c'è e non cambia molto rispetto a prima 

2)Invece di ASR c'è scritto ROMA

E' vero che noi ci siamo abitauti a chiamrla aesseerre, ma la scritta ROMA senza AS mi appare più imponente, che rappresenta non solo la squadra ma la città, cosa che credo, dall'altra parte siano pronti al suicidio, e che invece a noi non dovrebbe dispiacere, invece...

Pare da bancarella perche fino ad oggi non potendo vendere roba col marchio originale questi hanno venduto col simbolo con scritto roma e da domani non le potranno piu vende. Qual è il problema? 

Per 30 anni abbiamo avuto il lupetto e adesso ci lamentiamo per questa direi grandiosa modifica pero come dire, a Roma non sara mai nessuno d'accordo con nessun altro per nessuna cosa quindi..."
Beh, se leggi la premessa di questo sito, vedrai che è dedicato a chi ama il simbolo con la lupa capitolina e non il lupetto (tra l'altro adottato perché all'epoca la Roma NON poteva adottare la lupa capitolina). Qui, poi, non mi sembra che sia il 20% a non essere d'accordo - ed allora ci mancherebbe altro! - mi sembra che sia l'80% a non essere d'accordo, e allora la cosa cambia! Ho accolto con favore tutte le iniziative dalla "nuova" società  a favore dei tifosi, ma non sono un deficiente. Così come ho contestato la Sensi, contesto pure loro se fanno qualcosa che alla maggioranza della tifoseria romanista da stadio non piace.

Alessandro: "Ho pensato da tifoso romanista di rendergli la stessa cosa... da domani la bandiera loro sarà così...".

Simone: "È una cosa incredibile non si può cambiare il simbolo della nostra squadra
. Domenica prossima sarebbe bello rivederla.

Lorenzo:

"Ciao Lorenzo,
mi dispiace ma non sono per niente d'accordo con tutta questa rabbia per il nuovo logo.
Innanzitutto per giorni le solite note vedovelle dei sensi (più qualcuno che c'è cascato in buonafede) hanno gridato allo scandalo aspettandosi che sarebbe stata eliminata la Lupa Capitolina... cosa che non è successa.
E' successo, invece, che ci sono stati insulti e "minacce" (lo metto tra parentesi perchè so bene che certe minacce via facebook sono ridicole) per chi voleva il "rispetto della tradizione" (che per qualcuno voleva dire "non toccate niente"). Nella tua pagina sugli stemmi (http://www.asromaultras.org/stemmi.html) ci sono tutti gli stemmi della Roma come sono cambiati nel corso degli anni dal 1927 a ieri. Quante volte si è gridato allo scandalo solo per il "cambiamento"?
Poi ovvio che a te ti conosco e so che porti avanti una battaglia per i veri colori di Roma già da anni (http://www.asromaultras.org/A_Elementi%20base37%20colori%20Roma.jpg), quindi le tue critiche le rispetto... anzi, sui colori sono d'accordo anche io.
Quello che mi fa schifo è chi fino a stamattina urlava "aaaaaaah aaaaaa tradizzzzioneeeeee! ste me**e vonno toje la luuuuuuuupaaaaaaa" poi quando hanno visto il nuovo logo hanno fatto i vaghi e hanno iniziato a parlare dei colori. I colori sono rimasti gli stessi. E' tanto grave? Per te si e lo capisco, ma chi se n'è sempre fregato oggi usa questa scusa solo per attaccare una società che è stata attaccata da quando ha messo piede a Trigoria.
Analizziamo le singole parti:
1) Scudetto: è rimasto invariato, bene così.
2) Colori (Giallo/Rosso): sono rimasti invariati, ma andavano cambiati.
3) Bianco/Argento: a me piace l'idea di non avere più il bianco sullo stemma.
4) Lupa Capitolina: per me quella che c'era prima non era affatto "perfetta", questa che c'è ora è più stilizzata, non che sia perfetta eh.
Ma non mi pare che sia una vera aquila imperiale quella sullo stemma della lazio, alla juventus hanno messo un "toro" nel logo, al paris saint germain hanno rifatto la tour eiffel nel logo... eccetera.
Rimanendo alla Roma, come si vede nella tua pagina sugli stemmi, si vede che la Lupa Capitolina è stata cambiata varie volte, e in altri periodi era scomparsa lasciando posto a ASR, A.S.ROMA oppure al Lupetto. D'accordo che non sarà un capolavoro... ma gridare allo scandalo mi sembra eccessivo, non l'hanno mica tolta! (Se la toglievano andavo a Trigoria a tiraje i sampietrini eh)
5) 1927: se avessero messo "753 a.C." sarebbe stata la prima società al mondo a mettere la data di fondazione della propria città invece che quella della società stessa. Anzi meno male che non hanno messo giorno e mese sennò scoppiava la solita diatriba tra "Maggisti" e "Luglisti".
6) ASR/ROMA: innanzitutto c'è da dire che la Roma è nata per portare il nome di Roma, non ASR. Io magari avrei preferito A.S.ROMA, però non mi sembra così grave. Non più di chi scrisse "Azienda Sportiva Roma", o di chi si inventò il Lupetto. Tra l'altro a me piace che ci sia il nome ROMA, alcuni laziali stanno già rosicando. Il fatto che le bancarelle in giro per Roma vendessero già magliette e bandiere col logo con scritto ROMA invece di ASR significa solo che, paradossalmente, i bancarellari erano più furbi e capaci come imprenditori rispetto a chi ha gestito la Roma in passato (fermo restando che magari nel 1927 si decise di usare ASR per riuscire a far entrare nello scudetto le lettere scritte più grandi).

Comunque, guardando questa foto, come si fa a dire che la Lupa del nuovo logo fa schifo?
E' quella della statua, solo un pò stilizzata, per me non andava bene quella di prima e non va bene quella di adesso,
ma - purtroppo - è difficile farne una che vada bene, almeno oggi con le tecnologie che abbiamo...
magari tra qualche anno la faranno tridimensionale identica alla statua e saremo tutti contenti!

Un saluto e "FORZA ROMA VINCI ANCORA..."

Dunque Lorenzo...: vedove dei Sensi a parte - e tu sai quanto io sia distante dalle loro posizioni - sai bene che fino ad ora ho difeso le scelte societarie in tema "rapporti con i tifosi" poiché molte cose segnalate sono state risolte.
Detto questo, partendo dal presupposto che il nuovo logo mi sembra molto più grossolano del precedente a livello di ombrature, direi che:
Scudetto: ha un bordo bianconero, solo la forma è rimasta invariata;
Colori: se si fa un restyling, bisognerebbe cambiare ciò che i tifosi chiedono, e non è stato fatto;

Bianco/Argento: l'argento non c'è mai stato sulla nostra maglia, però è questione di gusti;
Lupa capitolina: uno si aspetta che la si possa fare ancor più rifinita che non stilizzata. I cambiamenti nel tempo ci sono stati ma, Cristo santo, i tempi sono un po' cambiati! Tra un po' ci faranno la prima maglia gialla e verde per ragioni di marketing, il simbolo cazzo lasciatelo stare o quantomeno miglioratelo! Dimmi tu quale differenza c'è tra le magliette che abbiamo sempre aborrito delle bancarelle e questo simbolo! Se i bancarellari sono stati più furbi, ciò non toglie che - a questo punto - questa tipologia di simbolo non sia più utilizzabile perché - come si dice a Roma - ormai smerdata.

Delle altre squadre mi interessa poco, dall'impressione globale il logo mi sembra molto peggiorato e non mi sembra sia una idea isolata!
1927: va bene inserire la data, ma allora devi mettere AS, perché nel 1927 è nata l'AS Roma e non Roma.
Gianluca:
non scriverò molto perchè sono sicuro riceverai decine di email. Organizziamo qualcosa di concreto per far rivedere questo scempio che come minimo dovrà contenere l'acronimo AS oltre a Roma, senza contare tutto il resto, ampiamente criticabile.
Emanuele: Buonasara, la presente per porVi delle domande inerente al nuovo simbolo..

 Ma cosa Vi passa per la testa???

Cosa si stravolge a fare il marchio Roma??

 Per impoverirlo??

Il responsabile marketing dell' as roma a questo punto penso non abbia capito nulla di Roma, quando si va in un paese straniero bisogna rispettare gli usi e costumi di tale paese/città che vi sta ospitando.

 QUESTO HA RESO GRANDE ROMA.

I PAESI CONQUISTATI MANTENEVANO LE LORO ABITUDINI.

 Cordialmente

 Emanuele, un tifoso che tiene ai suoi colori e ai suoi emblemi
Marco: Ciao Lorenzo, mi chiamo Marco e ti scrivo dalla Spagna. Appena visto il nuovo logo della Roma sono subito andato a prendere una maglietta comprata da mio figlio 3 anni fà vicino Pza. S. Pietro.

Posso dire che sono la prima persona ad avere la nuova maglia della Roma ... Mamma, che tristezza ... PS: abbiamo fatto una battaglia per la maglia, ora bisogna farne una più dura per difendere il nostro simbolo. Le maglie passano ma lo stemma della squadra no!

Giovanni, con e-mail con oggetto "Il logo visto da un grafico":

"il logo sembra il lavoro di una persona che lavora in marketing invece che un disegnatore.

la font usata, trajan, e' molto banale e contibuisce molto a look da bancarella. anzi, l'hanno proprio fatta uguale. magari potevano usare la font jupiter.

le dimensioni e proporzioni della lupa, testo e scudo sono completamente sballate. 

capisco che la nuova societa voglia usare il nome roma, ma cosi e' davvero vergognoso.

e tu tramite my roma o il tuo sito siete interessati a presentare alcune bozze per un logo almeno esteticamente più classico (si parla di dettagli) sono disponibile ad eseguire i disegni.
penso che almeno sia possibile farlo meno brutto. vorrei sapere chi lo ha realizzato

Tony: "Sono sbalordito e incazzato,questa è una maglietta che avevo comprato anni fa da indossare sotto quella originale quando andavo a giocare a calcetto,mi sembra che risale al 2002!
Mi sono fatto un opinione su questa vicenda e cioè che abbiano ritrattato tutto in corsa ripescando questo tarocco appena si sono accorti dei forti rumors che si stavano verificando e che alla fine si sono verificati!"
.


Fabrizio: "Sarà che era troppo tempo che desideravo farmelo... sarà che anche in tempi non sospetti evidentemente qualcosa "ho annusatto"..., fatto sta che circa un mese fa mi sono tatuato il VERO simbolo di sempre... Americà... tu me cambi il logo.... E IO ME LO TATUO SULLA PELLE.."

Forse il grafico dell'AS Roma dovrebbe andare dal tatuatore di cui sopra per capire come si fa a migliorare un simbolo!
Michele: "Ciao Lorè, sarebbe bello sapere chi hanno pagato e quanto per fare sta cosa della quale non trovo nemmeno l'aggettivo giusto per qualificarla"
Matteo:
"ciao lorenzo,ma questa nuova porcheria è già ufficiale?cioè dalla prossima stagione sarà il nostro simbolo ufficiale?"

Lorenzo O.: "Lorenzo sono un tifoso che segue il tuo sito da appena sono stato capace di intendere e di volere, e condivido molte delle tue posizioni. Proprio per questo scrivo a te, che sempre ti sei battuto per le tradizioni della nostra AS Roma. Ma non se pò fà qualcosa contro stò scempio del logo?? Una petizione, una protesta di massa a trigoria una qualsiasi cosa?? Ti ringrazio anticipatamente per la risposta e per il lavoro che svolgi costantemente per tutti noi, mettendo sempre la tua faccia!!"

Carlo:

"Devo cercare di mantenere la calma ed evitare insulti o parolacce.
E' un'impresa titanica ma cercherò in tutti i modi di comportarmi da tifoso gentiluomo.
Volevo chiedervi, quindi, con estrema serenità, se siete pazzi.
Cosa avete combinato? Come avete potuto cambiare il nostro "simbolo" (perchè logo lo si può chiamare nei libri di marketing, ma non parlando di tifo), probabilmente il più bello al mondo, con quella mostruosità?
Cosa volevate fare? Qual'è l'obiettivo di questa scelta?
Come avete potuto pensare di stilizzare la Lupa con i Gemelli, simbolo di Roma e della AS Roma?
Quali studi di mercato avete fatto? Chi li ha fatti? Chi ha deciso?
E' una cosa talmente evidente che avete fatto una "pecionata" che anche un bambino se ne accorgerebbe. E voi no.
Perchè non sapete nulla della città, non sapete nulla della squadra, non sapete nulla di noi, del tifo, delle tradizioni.
Non sapete neanche di aver copiato il simbolo tarocco delle bancarelle, autorizzando di fatto la gentaglia che vive alle spalle della Roma a vendere merce contraffatta.
Sono due anni che state cercando di distruggere la nostra identità. Cosa avete in mente ora? Di cambiare i nostri colori? Di cambiare nome alla squadra?
Che cosa?
Vi esprimo tutto il mio disappunto (in realtà è disprezzo, ma devo mantenere l'aplomb) sperando che spariate presto dalla nostra vita"

Repubblica:


Manco pe' gnente Matteo ;-)
In conclusione, visto che la sciarpa qui sotto è del 2001, direi che il prossimo genio del merchandising dovremmo cercarlo a Fuorigrotta anziché Oltreoceano:

Articolo su Romacapitale:
http://www.romacapitalenews.com/polemica-sul-logo-della-roma-e-una-contraffazione-da-bancarella/


22 maggio 2013 (pomeriggio): il dado è tratto... L'unica spiegazione per un simbolo del genere e' quella per cui James Pallotta vuol fare guerra ai bancarellari fuori lo stadio dicendo loro "state vendendo merchandising ufficiale".
Il nuovo simbolo non è innovativo come si temeva, ma è solo peggiorativo del precedente. La lupa perfetta che avevamo sembra disegnata da uno studente delle elementari, Roma e' nata nel 753 A.C. e non nel 1927, perché in quell'anno è' nata l'as Roma. Ritengo, personalmente, che il nuovo simbolo sia una cacata pazzesca.

Manda una mail alla Roma:
ufficio.stampa@asroma.it

Firma qui la petizione on line:
http://www.change.org/petitions/as-roma-no-al-nuovo-logo-roma-va-rispettata-2


22 maggio 2013: simbolo... due sole parole...:
IN CAMPANA




21 maggio 2013: una dura giornata lavorativa mi ha impedito qualsiasi aggiornamento, ma ho ricevuto diverse mail riguardanti un nuovo logo dell'AS Roma. Ora, io immagino e credo si riferisca a un "secondo" logo, come fu il lupetto da Anzalone a Viola. Trovo del tutto errata la scelta societaria del "countdown" in un momento già ricco di ansia per via della finale. Solo dei deficienti potrebbero pensare di cambiare il simbolo della Roma e io non credo che si possa compiere un errore tanto grave. Già è un errore, come detto, instillare questo dubbio mentre stiamo pensando alla finale della morte. La strategia comunicativa non è delle migliori, va detto, per lo meno come tempistica. Sulle tradizioni non si scherza, prima del derby della vita ancor meno. Siamo tutti nervosissimi.
*
Sulla questione Balotelli (colpevolmente affrontata poco dal sottoscritto per questioni di tempo): Ciao lz ti scrivo in una settimana dove l ansia cresce e sinceramente penso che chi domenica sara a sostenere i nst colori debba dare l anima (compresi quelli in campo ma qst e abbastanza scontato),volevo parlare dell episodio che riguarda sempre lo stesso buffone che ieri ad un albergo vicino campo marte (dove alloggiava il milan per la notte)riceveva una grossa serie di famosi bhuu razzisti da parte dei tifosi viola ora la mia domanda e questa che fara l osservatorio chiudera il quartiere della citta fiorentina per cori discriminatori?basta co sta storia del razzismo diciamogli una volta per tutte quello che e .......saluti Fabio

Parola di Pallotta, come mi fa sapere Stefano: 

12.18 - Le parole del presidente della Roma James Pallotta: "Come giudico il pianeta calcio italiano? Prima di tutto voglio ringraziarvi per avermi permesso di essere qui, e vorrei congratularmi con Andrea Agnelli. Mi piacerebbe dare una prospettiva di come noi vediamo il calcio italiano, spero di non essere poco rispettoso. Dal punto di vista americano e di un certo numero di altri paesi, penso che il calcio italiano stia messo meglio di quanto si possa pensare. Se consideriamo l'Italia, vivere in Italia è considerato come qualcosa a cui tutti vogliono aspirare, è un paese da visitare per la sua storia. Dal punto di vista calcistico, negli ultimi 20 anni gli Stati Uniti hanno scoperto che gli stadi sono una grande fonte di ricavi, pensiamo cosa  è successo a Dallas con un aumento dei ricavi di 10 milioni di dollari l'anno o stadio dei Celtics attivo 225 giorni l'anno. Il calcio italiano può lavorare sui diritti TV, ma siamo sotto ai livelli della Premier League. Dobbiamo guardare avanti. Abbiamo lavorato negli ultimi 15 mesi sulla costruzione dello stadio, abbiamo ottenuto un terreno interessante. Sarà uno stadio da 55mila spettatori, e parte sarà operativo anche nel resto della settimana. Costruiremo un negozio, con la sponsorizzazione della Nike. Il problema del razzismo? Molti di voi hanno già detto che questi sono casi isolati e che dovrebbero essere arginati con soluzioni individuali, è ingiusto che la Lega o la Roma abbiamo una cattiva reputazione per colpa di alcuni individui. Quando abbiamo progettato lo stadio, ci siamo assicurati che il flusso degli spettatori sia tale per cui i controlli avvengano all'esterno, con l'interno che possa garantire sicurezza per le famiglie. Sono sicuro che si potranno utilizzare tecnologie come il riconoscimento del volto. Non sarà semplice dotare tutti gli stadi di questo tipo di tecnologie, ma non sono così costose come si pensa. L'Italia tornerà ad essere la numero uno".

Si combatté la tessera, l articolo 9, i microcip e voglio vedere che succede col riconoscimento del volto.

Gli USA sono i maestri del controllo globale. Chi mi segue sa perfettamente che non ho in alcuna simpatia la mentalità statunitense. Gli americani verranno valutati per quel che faranno.
Paolo '74:
"Caro Lorenzo, vorrei aprire un dibattito sul colore allo stadio. Oggi le mode hanno imposto che anche e soprattutto gli ultras vestino casual. Polo e giubettini firmati, cappellini all'ultima moda e tutto questo senza uno straccio di vessillo giallorosso. Si va allo stadio come al pub, insomma. E nemmeno si realizzano più sciarpe, felpe, magliatte dei gruppi. Pare passato di moda portare i colori allo stadio quando invece dovremmo essere orgoliosi di farlo. A me, francamente vedere un curva così priva di persone colorate mi infastidisce e finirà che neanche più una sciarpata compatta si riuscirà a fare di questo passo. Ma non sarebbe più bello che ogni gruppo oppure tutta la curva vestisse un solo colore, in maniera compatta che creerebbe anche un effetto cromatico degno di nota? Capitolo striscioni, poi: ci siamo piegati a tutto, ad orari impossibili, a trasferte vietate e farci auttorizzare uno striscione via fax ci apparre assurdo. Posso anche condividere questa tesi ma cosa comporta portare le pezze per colorare le balconte della sud senza alcuna autorizzazione?.

Così lo stadio è grigio e vedere quella curva poco colorata francamente mette tristezza.

Cosa ne pensi tu?"

Caro Paolo, questo tema lo abbiamo ampiamente dibattuto anche in passato. Sono personalmente a favore del colore e - anche personalmente - tempo fa uno dei miei (reali) incubi notturni era quello di trovarmi allo stadio senza sciarpa. Detto questo, so però anche per certo che se sul treno di ritorno da Torino un mese fa avessi avuto una sciarpa o qualsiasi cosa giallorossa sarei stato fatto scendere dal treno, visto che avevo il biglietto del treno successivo. Arriviamo molto dopo l'UK, rispetto alla quale siamo sempre almeno 10 anni in ritardo, se non di più. ll movimento "casual" nacque per cercare di non essere osservati. Poi c'è stato un momento inc ui si era più osservati se si era casuals che non con la sciarpa in testa. Ora siamo in un momento storico dove, per lo meno per andare in trasferta senza eccessive rotture di palle è meglio non avere simboli. Questo mi consentì di rispondere a una poliziotta ferma al casello, qualche anno fa, che mi chiedeva "lei va allo stadio", un semplice "no" che mi consentì di arrivare senza rotture di coglioni dove volevo arrivare. Purtroppo questo penalizza il colore, ma ciò che realmente lo penalizza è la repressione, non i modi per ovviarvi.

*
Sulla chiusura della Curva Sud:
Gara Soc. ROMA – Soc. NAPOLI
Il Giudice Sportivo,
letta la relazione dei collaboratori della Procura federale;
rilevato che, verso il 39° del secondo tempo, sostenitori della Soc. Roma, collocati nel settore
dello stadio denominato “curva sud”, indirizzavano ad un calciatore di altra Società grida e cori
insultanti, espressivi di discriminazione razziale;
valutata la pervicace e specifica recidività in tali biasimevoli comportamenti (cfr CU 69 del
29/10/2012, CU 150 del 19/2/2013 e CU 215 del 13/5/2013), nonostante la formale diffida
inflitta in occasione della precedente gara di campionato;
ricorrendo le circostanze attenuanti di cui all’art.13 n.2, lettere a) e b) CGS, per avere la Società
concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza;
visti gli artt. 11, n. 3 e 18, n.1 lettera e) CGS;
P.Q.M.
delibera di sanzionare la Soc. Roma con l’ammenda di € 50.000,00 e con l’obbligo di disputare
una gara con il settore dello stadio denominato “curva sud” privo di spettatori.

Ora, io stavo in Nord e ho sentito distintamente "Balotelli figlio di puttana", che non è ovviamente una espressione razzista. E' maleducata ma non razzista. E' successo dell'altro?
*
Il modello inglese: http://www.sportpeople.net/il-modello-inglese-p-1500-per-esporre-uno-striscione.html



19 maggio 2013: la pagina di Roma/Napoli, dopo la partita. Dopo di che, per quanto riguarda la finale di Coppa Italia, mi viene comunicato che martedì, dalle ore 21.30, presso il pub Donegal in Via Marco Polo 46-47 si terrà una bevuta pre-derby per stare insieme in vista della finale.
Non una riunione, quindi, ma un semplice incontro aperto a persone di ogni età ma rigorosamente giallorosse al punto giusto, tanto per creare lo... "spirito di corpo" giusto per la finale.

Oltre a ciò, da un punto di vista "scenico", i laziali purtroppo avranno la Tevere e quindi - televisivamente - si avrà l'impressione che lo stadio sia per la maggioranza biancoCELESTE... credo quindi, personalmente, che sia importante colorare il più possibile i nostri settori A LIVELLO INDIVIDUALE, senza aspettarsi che altri agiscano per noi.

DAJE ROMA!

16 maggio 2013: e-mail sulla finale di Mario:
"Ciao Lorenzo,

ti ho scritto qualche mese addietro la mail sul modello di stadio, e sono stato contento di constatare che hai molto valorizzato i miei spunti, sia sul sito asromaultras che nei tuoi interventi radio, sperando che quando uscirà fuori il plastico non ci sia  bisogno di particolari campagne per farli valere e che rientrino già nei concetti dei progettisti.

Volevo sottoporti altre 2 riflessioni per avere magari un tuo parere:

la prima, più semplice, cosa secondo te impedisce alla sud di procedere ad un approccio "estetico" come quello della balconata ASRU in nord, con una miriade di pezze piccole dei gruppi e dei quartieri, l'effetto sarebbe stupendo, un pò come avviene in curva dell'Hellas.

La seconda è più delicata, e cioè mi sembra chiaro, con 10.000 abbonati asr su 25.000 che hanno rinunciato alla prelazione, che questa finale come spettacolo di partecipazione ambo le parti sarà un flop, credo che non si supereranno i 46/47mila spettatori, e la città offrirà al resto d'italia la visione stadio abbastanza squallido.

 Mi chiedo se questo tipo di rivalità, con i relativi "picchi d'azione" non abbia finito per divorare la partita stessa, e non finiremo per rimpiangere ostilità piu' annacquate, alla milanese tanto per capirci, e non mi sembra valida la posizione per cui cio'dipende dai prezzi dalle tribune,se tanti abbonati hanno troppa paura di andare ad una finale una riflessione s'impone. Grazie per la tua attenzione"
Dunque, per quanto riguarda la prima domanda, la Sud ha attualmente deciso di non esporre pezze. Esteticamente la Nord alta ha deciso di farlo anche perché nessuna viene dichiarata. Sono decisioni interne.
Per quanto riguarda la questione partecipazione alla finale, soprattutto due fattori intervengono:
a) i costi eccessivi dei biglietti e le modalità di vendita;
b) l'allarmismo per eventuali disordini.
Del primo aspetto risponde esclusivamente la Lega Calcio che pensa di scimmiottare l'Inghilterra sperando nell'incasso del secolo e non considerando la diversa situazione economica
.
Del secondo aspetto rispondono tutti coloro che creano allarmismo. In questo senso sono persino lieto che molti abbonati rinuncino, perché in tal modo sono costretti a vendere
i biglietti cartacei che si accaparreranno, comunque soggetti tifosi e non agenzie di viaggio tutto compreso: sotto questo profilo, non concordo con chi dice che la vendita dovrebbe essere libera a tutti. Io credo che il meccanismo della prelazione sia corretto, onde evitare che masse di occasionali rie
scano ad ottenere biglietti per una finale che, in primis, dovrebbe spettare ai più fedeli. Quelli della mia età ricordano il triste Roma/Liverpool, dove buona parte delle tribune erano affollate da occasionali lì per godersi lo spettacolo, ma che di tifoso avevano ben poco. E il tifo ne risentì, eccome.


15 maggio 2013: una e-mail:

"Ciao Lorenzo, complimenti per il costante aggiornamento del sito e del tuo Facebook.Con questa mail ti volevo chiedere una tua opinione, se possibile, riguardo il discorso coreografie.Vado in sud da diversi anni e sono naturalmente d’accordo sul fatto di non fare coreografie in questo periodo di massima repressione. Penso però che la partita del 26 Maggio meriti una curva bellissima e che dia una risposta anche a chi ci dice che non facciamo coreografie perchè non sappiamo farle..(poveri ridicoli).Non credi che con tutti i mezzi di diffusione che ci sono oggi basterebbe poco per rimanere coerenti con noi stessi ma regalare comunque un grande spettacolo sugli spalti? Ad es. si potrebbe dire "portate tutti una sciarpa" per fare una sciarpata d’ altri tempi, oppure

"portate tutti una bandiera" e cosi via...Fermo restando che ammiro totalmente i ragazzi della nostra curva per il loro impegno nel mantenerci come una curva d’ alto livello, non pensi che sotto questo punto di vista si potrebbe fare qualcosa in più?

Grazie della tua risposta.Fabrizio".
Naturalmente non si tratta di dare risposte a nessuno. Le coreografie negli stadi le ha inventate la Curva Sud e le ha sempre realizzate con l'autofinanziamento. Di questi tempi vale 100 volte di più una coreografia semplice e realizzata senza alcun contatto di prossimità rispetto a qualsiasi altra coreografia. Per questo ritengo che la nostra curva il 26 maggio potrà essere bellissima nella sua semplicità. Del resto possiamo tranquillamente fregarcene.
Intanto l'Inghilterra guarda sempre più all'Italia:

"Ciao Lorenzo, mi chiamo Riccardo ed e' la prima volta che ti scrivo, nonostante segua il tuo sito ormai da un decennio. Come potrai notare al minuto 1:10 guarda cosa spunta nel mezzo della gioia  dei tifosi degli Hornets....Ti volevo solo segnalare questo video che mostra un settore del Vicarage Road del Watford durante lo spettacolare finale del ritorno della semifinale playoff della Championship dietro al giornalista che racconta il match.

http://www.youtube.com/watch?v=uqxA1f5Gfcg

Un abbraccio"

Su Facebook impazza da giorni:

"MOZZAFIATO. Questo pomeriggio si giocava il ritorno della semifinale play-off tra WATFORD e LEICESTER. Penultimo atto della corsa alla Premier League. Il Watford di coach ZOLA ha recuperato lo svantaggio dell'andata (non contano i gol in trasferta) e ci si avvia ai supplementari. Ma al 96' il Leicester usufruisce di un incredibile penalty...calcia Knockaert ma ALMUNIA compie il miracolo. Tutto qui?? Ma neanche per sogno. Contropiede orchestrato da Forestieri e quando il cronometro segna quasi il 97' DEENEY segna il gol qualificazione per il DELIRIO generale di un intero stadio, dei giocatori e di Zola. Essere tifoso del Watford ed essere oggi allo stadio.... NON HA PREZZO! La partita che racconterai per una vita intera... (Descrizione presa da youtube)

http://www.youtube.com/watch?v=CfB8c8bE1Gs

 http://www.youtube.com/watch?v=QffejfMZED4
Altra mail interessante:
Buongiorno Lorenzo, allegato alla presente una breve registrazione di alcune strofe dell'inno di Testaccio. Fino a qui niente di speciale se non che la persona che lo canta è la vedova di Fernando Eusebio, detto Nando", giovane speranza della Roma degli anni 30. La cantante che si esibisce alla bella età di 96 anni, si chiama Jole e tifa ancora Roma come una ragazzina. E' un acuriosità che mi piaceva condividere con voi. E faccia l'uso che crede. Grazie e buona giornata. Giorgio Eusebio.


Inno di Testaccio

Grazie tante nonna Jole e grazie Giorgio, i veri romanisti ringraziano!



13 maggio 2013: scusate i ritardi negli aggiornamenti ma è un periodo duro... In primis, non intendo più tornare sul discorso "Away, art. 9, TdT, biglietto" ecc. ecc. Non mi interessa più replicare a persone che non sanno neanche di cosa parlano. Ho scritto fiumi di parole su tutto quel che può interessare, facendo su questo sito persino la storia cronologica dettagliata (ma anche strategica!) di questa tormentata vicenda e chi segue costantemente questo sito lo sa perfettamente. Chi vuole informarsi può farlo, anche perché mi sembra di aver accettato, a viso aperto, il contraddittorio anche con chi la pensava diversamente dal sottoscritto. E, ribadisco, il contraddittorio lo accetto ancora oggi, ma non posso accettarlo da persone che non sanno di cosa stanno parlando e ragionano per slogan. Ad esempio, un contraddittorio serio (se non altro dal punto di vista della preparazione sul tema) è stato quello intercorso con chi ha scritto il "Manuale" che ho commentato qualche giorno fa: nessuno mi imponeva di commentarlo, visto che l' "anonimo" redattore lo ha messo on line senza neanche sentire il bisogno di far sapere al mondo chi era, ma l'ho affrontato apertamente e senza ipocrisie. Se poi si vuole che la fazione prevalga sulla ragione, la cosa mi può star bene e quindi accolgo con estremo favore gli striscioni di laziali, interisti e milanisti. E' nel gioco delle parti. Sinceramente comprendo maggiormente quelli di interisti e milanisti che non quello dei dirimpettai ma tant'è. A ognuno il suo.
La storia, comunque, non la si scrive il giorno dopo e tra qualche tempo le soddisfazioni saranno ancora maggiori.
In costruzione la pagina di Milan/Roma. RIsistemata la stagione 1988/89 e inseriti molti articoli di giornale della stagione 1934/35.


9 maggio 2013: in costruzione la pagina di Roma/Chievo... sono arrivato tardi per via del lavoro e quindi non ho scattato foto, se non due con il telefonino. Capita!

6 maggio 2013: aggiunte altre foto di Fiorentina/Roma.
Vabbè
questo è stupendo! Visto che l'art. 9 vale pure sul biglietto, saranno entrati tutti a spinta! Invece di chiedere a Lotito di fare lo stesso, come intelligentemente stanno facendo altre tifoserie... ne riparleremo tra qualche anno...


5 maggio 2013: in costruzione la pagina di Fiorentina/Roma.

4 maggio 2013: da tanti anni mi occupo della questione della tessera del tifoso e via dicendo.

Naturalmente, a livello individuale e personale, ho una visione dell’intera questione e tante volte ne abbiamo parlato sul mio sito.

Dopo il varo della “Away” della Roma, che nessuno ha preso come una vittoria ma soltanto con un sospiro di sollievo per la concessione di una opportunità – l’ultima – per poter tornare a vedere la Roma in trasferta, sotto forma diversa rispetto a quella imposta dal Ministro Maroni, ci sono state alcune critiche.

Sacrosante, legittime, alle quali ho sempre replicato.

Il 4 aprile, e non prima, quando la Roma annuncia il varo dell’iniziativa, esce fuori un profilo facebook, chiaramente con un nome di comodo, che inizia a criticare aspramente le caratteristiche della Away della Roma.

Tutto questo avviene il giorno stesso in cui, più o meno, le decisioni si erano già prese e, in buona sostanza, si sostiene da quel profilo anonimo - ma neanche tanto -  che si stia cercando di abbindolare la tifoseria della Roma sostenendo che la Away sia sostanzialmente una TdT.
Della cosa ne ho parlato sul sito, facendo una tabella che mostrava, schematicamente, le differenze tra la Away e la Privilege, al che – da quel profilo schermato (chissà perché, visto che non si sta parlando di cose illecite e mi farebbe piacere sapere con chi si sta dialogando, sia pur telematicamente… non credo ci sia nulla di male), viene varata una nuova tabella senza spiegazione a corredo, che critico nuovamente perché secondo me c’erano delle inesattezze.

Ora arriva, dal medesimo profilo, questo

 

Piccolo manuale di sopravvivenza ULTRAS

ai tempi della TDT

 

 

che, naturalmente, visto che si sforza di dare una lettura obiettiva della vicenda e sostiene che il sottoscritto stia “abbindolando” qualcuno, verrà minuziosamente analizzato, poiché i suoi contenuti, pur pregevoli, sono totalmente decontestualizzati e privi di strategia di insieme. Anche alla luce del fatto che il sottoscritto ha espresso il proprio parere sul paragone Away/Privilege e non certo sulle centinaia di card italiane.

Direi che si tratta di una ottima analisi ministeriale, che sostanzialmente scoraggia iniziative simili e – tutto sommato - fa assai felice l’Osservatorio, ben più lieto - nel 2013 - di avere meno tifosi in trasferta piuttosto che successi paracommerciali di cui non gliene frega nulla.

In bianco, il manuale anonimo (che è frutto della mano di una sola persona), in giallo le mie osservazioni.

E' una pappa assurda che interesserà a pochi, però voglio che rimanga scritto.

 

Intro

Cari ultras,

chi vi scrive (già, chi è che scrive? Astenersi "siamo un gruppo di ultras", "non mi va di dire il nome": io il nome e la faccia la metto sempre e non stiamo parlando di reati) non ha nessuna morale da farvi, tantomeno in materia di Tessera del Tifoso/Fidelity Card (TDT). Ognuno è libero di fare ciò che meglio crede. Solo una cosa: evitiamo di farci abbindolare. Meglio la realtà delle favole.

Se ci vogliamo tesserare o non tesserare, facciamolo consapevolmente. Entrambe le scelte sono difficili, per chi vuole continuare a vivere ultras.

Prima che ognuno di noi decida cosa fare o non fare per la prossima stagione, o addirittura per il finale della stagione in corso, cerchiamo di capire esattamente come stanno le cose.

Sembra quasi che il mondo ultras debba ascoltare solo una voce e nessun'altra. Non solo non c'è un dialogo tra i gruppi ultras su questo tema, ma non ci sono neppure le basi affinché questo si possa impostare, almeno a breve.

Invece d'ascoltare un'unica voce (anche se autorevole e stimata), che arriva dall'alto e informa la base, sarebbe auspicabile che la base si documentasse anche da sola.

Sono perfettamente d’accordo.

Meno male che, dopo quattro anni, qualcuno ha deciso di metterci mano. Forse poteva anche pensarci prima.

 

Leggersi e studiarsi il Programma TDT, le determinazioni dell'Osservatorio, qualche Legge e qualche Decreto, non è cosa impossibile. Magari non tutti hanno il tempo e la voglia per farlo, ma una persona per gruppo ci dovrebbe essere. Dopodiché gli “esperti” di diversi gruppi potrebbero confrontarsi sulla materia, per scambiare considerazioni e opinioni. Se invece, tutte le opinioni si sono formate non leggendo e studiando, ma ascoltando la stessa voce, siamo al pensiero unico. Dove uno, in alto, pensa per tutti e la base ascolta ed esegue.

Vero. E’ una cosa che è sempre mancata. Il culo ce lo siamo sempre fatti in pochi, dal punto di vista dell’esame di leggi, determinazioni e via dicendo. Fa piacere vedere che alla fine – e soprattutto a giochi fatti - compare qualcuno che prima è stato zitto.

 

Nei giorni scorsi abbiamo diffuso una semplice tabella, che trovate in allegato.

Alcuni hanno posto dubbi e domande. Guardiamola meglio, voce per voce. Leggetevi tutti i riferimenti normativi da soli. Non accettate passivamente quello che vi dicono, compreso questo testo, informatevi!

Sono d’accordo. Informatevi.

Analizziamo però il tutto (anche) alla luce del concetto che ho SEMPRE ripetuto dal momento del varo del sistema "Questura on line": STADIO SI / STADIO NO, il vero problema cui arriverete inesorabilmente alla fine (ma anche durante) di questo percorso.

 

Tipologie più comuni

Le tipologie più comuni di titoli di accesso sono: full card (con cui intendiamo tutte le TDT al massimo dei privilegi); home card (TDT casalinghe); away card (TDT per le trasferte); Voucher Elettronico (mini-abbonamento TDT); biglietto nominale.

Si è scritto “tipologie più comuni” perché in realtà esistono anche altri titoli d'accesso, giacché l'universo delle TDT è praticamente illimitato. Il Programma TDT fin dall'inizio (si vedano le “linee guida” TDT), ha indicato la possibilità di fare TDT di diverso tipo, con “vari livelli di pregio (…) a seconda dei servizi che ciascuna Società sportiva intenda offrire ai propri sostenitori”. Tali direttive sono state ribadite dall'Osservatorio (ONMS) nel febbraio 2012 (Det. n. 6/2012, 8 febbraio 2012, allegato tecnico punto 1.3). Per cui TDT con privilegi ridotti (quindi: per le sole partite casalinghe; per le sole trasferte; per un ridotto numero di partite casalinghe; per un ridotto numero di partire in trasferta, ecc. ecc.), sono da sempre possibili, in assoluta conformità al Programma TDT.

 

Bene.

In ordine alle TdT con “privilegi ridotti” o “vari livelli di pregio”, quale può essere una Home o una Away, nel “Programma tessera del tifoso” del 23.04.2008 non si scriveva nulla al riguardo.

Lo stesso è a disposizione di chiunque me lo richieda, visto che sul sito dell’ONMS non c’è più.

Ma per fortuna l’avevo salvato all’epoca. Sapevo che sarebbe potuto servire.

Nelle Linee Guida per gli Addetti ai Lavori del luglio 2010 (vale a dire di più di due anni dopo)

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/tessera_del_tifoso/luglio2010/linee_guida.pdf

invece, si scrive che:

“A solo titolo esemplificativo ed al fine di evidenziarne il ruolo di fidelizzazione e promozione dei valori sportivi, si riportano di seguito alcuni tipi di tessera mutuati dall’esperienza di altri Paesi:

Tessera ordinaria;

Tessera Children per i bambini *;

Tessera Junior per i minori *;

Tessera Senjor per gli anziani;

Tessera “Corporate”, per le aziende partner, sponsor ecc., In questo caso non contiene fotografia e

deve essere perfezionata con l’abbinamento al nominativo del fruitore comunque soggetto al controllo di cui al DM 15 agosto 2009

 

Ciascuna tessera può prevedere vari livelli di pregio (gold, silver, ecc.) a seconda dei servizi che ciascuna Società sportiva intenda offrire ai propri sostenitori”.

 

E’ quindi solo nel luglio del 2010 – quando le critiche alla TdT iniziano a gennaio 2009 se non prima – che si inizia a pensare qualcosa di diverso, ma non nel senso inteso dall’anonimo interlocutore.
Siamo infatti in una fase in cui si prevede ancora una UNICA TDT che dà diritto ad abbonamento e biglietto per trasferte e che può essere “riempita” dal club a piacimento – ma non certo prevedendo una TDT “light” o “full” come l’ONMS ha indicato nel 2012 DOPO che la Roma si è impuntata creando CONTRO la sua volontà la “Home”.

I livelli di pregio all’epoca erano intesi solo nell’ambito commerciale e non per la riacquisizione dei diritti: facendoti la TdT – e solo quella era - tornavi ad essere titolare dei diritti perduti (abbonamento e trasferte), poi se la tua società diceva che con la ipotetica “Gold” hai diritto alla prelazione per la finale di Champions e con la “Silver” hai solo diritto di bere gratis al bar dello stadio è tutt’altro discorso.

Quella era la variegazione intesa.

Maroni all’epoca NON consentiva diversi tipi di TdT o alternative.


La variegazione delle scelte sotto il profilo dei DIRITTI è merito della Roma che su quel territorio ha portato l’ONMS, anche grazie alla dipartita (solo politica al momento) di Maroni.

Si legge anche, nelle linee guida del 2010 menzionate:

"La tessera del tifoso potrà essere richiesta ad ogni Società di calcio di serie A, B e Lega Pro.

Per ottenerla, occorre:

a) compilare e sottoscrivere i moduli standard indirizzati alla Società sportiva del programma (all. 1), previa esibizione o comunicazione degli estremi di un valido documento d’identità da riportare negli appositi spazi previsti (il modulo è diverso nella Away);

b) impegnarsi a rispettare le regole del “codice etico” sottoscrivendo un apposito documento dal contenuto standardizzato predisposto dalle Leghe/FIGC/CONI o dalle singole Società sportive (nella Away non mi impegno a sottoscrivere alcunché, anche se le società non hanno mai redatto un vero e proprio codice etico, ma di questo si dirà in seguito)

c) sottoscrivere l’espressa accettazione del diritto insindacabile delle Società sportive di invalidare la “Tessera del Tifoso” e gli eventuali privilegi ad essa connessi in caso violazione delle regole del “codice etico”, allegato al modulo, nonché del regolamento d’uso degli impianti sportivi (e anche questo nella Away non c’è).

 

Quindi NON è vero che sono da sempre possibili “TDT con privilegi ridotti” tipo la Home o la Away.
Nel 2009 non era possibile.
La possibilità se la è conquistata la Roma, ribadisco, CONTRO il parere dell’ONMS che solo nel 2012 è costretto a ratificare ciò che la Roma aveva comunque deciso di fare.
Ma in una ottica ministeriale questo non può essere compreso.

Del resto, esisteva, prima del 2012, una “Home”?

Esisteva, prima del 2012, una qualche direttiva dell’ONMS che spingesse o suggerisse a una qualsiasi società a fare la “Home”?

O forse l’ONMS si adirò leggermente quando la HOME venne varata dalla Roma?

Qualche data.

Il 01.09.2011 (det. 30/2011), l’ONMS boccia l’iniziativa della Roma (ancor prima con la det. 25/2011 aveva detto che era per lo meno prematura) in modo inequivocabile

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/allegati/determinazioni/2011/determinazione%2030.pdf

Anzi, nella stessa determinazione – LEGGETELA! – si scrive che si debbono continuare a seguire le linee guida del 5 luglio 2010 e questo dimostra INEQUIVOCABILMENTE quello che dicevo prima, vale a dire che i “vari livelli di pregio” cui si riferisce l’estensore di questo manuale di sopravvivenza erano tutt’altro e NON riguardavano la possibilità di varare Tdt “light”.

Solo il 1° febbraio 2012 (det. 5/12) – visto che la Roma andava avanti lo stesso – l’ONMS è stato costretto, per non fare brutte figure, ad accondiscendere la Roma e a parlare di voucher elettronico (guarda caso come la futura Away) che deve essere differenziato graficamente dalla TdT e rilasciato in tempo reale per un numero di gare definito.

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/allegati/determinazioni/2012/voucher%20elettronico.pdf

Il concetto viene ribadito con la det. 12/12 “Il voucher elettronico, introdotto in via sperimentale, con determinazione nr.5 del 1 febbraio 2012 deve intendersi quale progetto di fidelizzazione valido solo per un numero definito di gare casalinghe”.

Solo il 30.05.2012 (det. 26/2012) viene stabilito che questo voucher può valere al massimo per dieci partite.

La Roma non se ne dà per intesa e lo vara per tutte e 19.

L’ONMS accetta in silenzio.

 

Il moltiplicarsi pratico delle TDT ha favorito il tesseramento di massa.

L'esempio più eclatante si è avuto, forse, con l'introduzione del Voucher Elettronico (mini-abbonamento TDT. ONMS det. 5/2012, 1 febbraio 2012), che in qualche realtà andò a sostituire i carnet di biglietti / accrediti che le società passavano ai gruppi ultras no-TDT che, avendo rifiutato la TDT, non potevano più sottoscrivere l'abbonamento. Anche per questo il Voucher Elettronico, pur essendo una card (è una Fidelity Card / TDT), iniziò ad essere chiamato impropriamente “carnet” (che significa appunto: blocchetto di biglietti).

Sì, come detto sopra, dal 2012 in poi. Dopo che la Roma si è impuntata.

Sbaglio?
Questo significherà qualcosa?

 

 

Documento di identificazione Fidelity card

Ogni TDT è un documento di identificazione (ONMS det. n. 12/2012, 8 marzo 2012, punto 2). Quindi: full card; home card; away card e Voucher Elettronico, sono tutti documenti di identificazione Fidelity card. Vedete anche la “Direttiva Maroni” del 14 agosto 2009, punto 3 “per l'identificazione dei possessori della "tessera del tifoso" potrà essere utilizzata la card (ove rilasciata in maniera conforme al programma varato dall'Osservatorio), compresa la foto del titolare, ai soli fini dell'acquisto dei tagliandi e dell'accesso allo stadio e salvo contingenti valutazioni degli Ufficiali ed Agenti di P.S.”. Quindi, anche se in possesso di una TDT, c'è sempre la possibilità che venga richiesta l'esibizione di un valido documento d'identità. Infatti sul Programma TDT è scritto: “I titolari della Tessera del Tifoso sono comunque tenuti a portare al seguito ed esibire un valido documento di identità in caso di eventuale richiesta da parte del rivenditore, degli Steward o di personale delle Forze di Polizia”.

 

No.
In primo luogo, si continua a prendere quale data iniziale il 2012 quando il progetto TdT parte nel 2008.

Comunque sia, nella det. n. 12/2012, 8 marzo 2012, dell’ONMS punto 2, non si parla di documento di identificazione o di riconoscimento e quindi la definizione usata nel “Manuale" che si sta analizzando è sbagliata.

Infatti nel punto 2 della scheda tecnica si parla di “Supporto di identificazione ai sensi del punto 1.1.4 del pre-citato provvedimento AE del 4 marzo 2008”.

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/allegati/determinazioni/2012/allegato_tecnico_determinazione_12_interpretazione_modificata.pdf

Un “supporto di identificazione” è un documento di identificazione, come scritto dal mio contraddittore virtuale?

No, e lo dice la stessa Agenzia delle Entrate nel provvedimento richiamato:

“1.1.4 per supporto di identificazione del titolo di accesso in forma digitale, (si intende, n.d.r.) un  supporto che possieda la caratteristica di essere leggibile ed identificabile dal sistema di controllo accessi ed univocamente riconducibile, per ogni determinato evento, ad un solo titolo di accesso presente nella lista unica dei titoli”.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/6280f2004286802b95f3ffe4308d5f44/Provvedimento+AE+4+marzo+2008.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=6280f2004286802b95f3ffe4308d5f44

 

Del resto, un documento di riconoscimento deve avere la fotografia (fototessera decente) del titolare (la cui copia deve stare anche presso la Pubblica Amministrazione che lo emette ed è per questo che quando si fa la carta di identità si portano più foto, ad esempio, deve essere rilasciato da una pubblica amministrazione e può essere su supporto cartaceo, magnetico o informatico. Tutto questo perché deve consentire l’identificazione personale del titolare).

Quindi si sta parlando di un tesserino che consente SOLO di poter acquistare un biglietto senza dover esibire un vero e proprio documento di identità e ciò viene riconosciuto dal sistema. Nulla a che fare con la identificazione.

Infatti, quando si entra allo Stadio Olimpico con la Home o anche con la Privilege si deve esibire anche il vero e proprio documento di identità.

Domanda: quando si acquista un biglietto per una partita in casa, è necessario esibire un vero e proprio documento di identità?

Mi sembra di sì.

Quindi, quale differenza c’è tra l’esibire la propria patente plastificata per avere un biglietto per una partita in casa e la Away per avere un biglietto per una partita in trasferta?

Stadio sì/stadio no.

 

Che non sia un documento di identificazione, del resto e quale ulteriore conferma, è scritto proprio nelle linee guida della TdT del 2010:

 

"L''acquirente si presenterà, munito di Tessera del Tifoso e documento di riconoscimento, presso una Società sportiva per richiedere un abbonamento

 

Fase di acquisto di un biglietto presso la società che ha rilasciato la Tessera del Tifoso.

1.     La procedura prevista in questo caso sarà identica a quella descritta al punto 1, 2 e 3 del titolo precedente come anche la tipologia di dati conservati presso il sistema informatico delle Questure, con l’unica differenza della tipologia di titolo di accesso.

 

2.     Fase di acquisto titolo di accesso (abbonamento/singolo biglietto) presso una società diversa da quella che ha rilasciato la Tessera del Tifoso.

1. L’acquirente si presenterà, munito di Tessera del Tifoso e documento di riconoscimento, presso una Società sportiva, o l’associata Società emettitrice di biglietti, diversa da quella che avrà in passato generato la Tessera del Tifoso in suo

possesso, per richiedere un qualsiasi titolo di accesso (abbonamento/singolo biglietto)”.

 

Ne consegue che la TdT non è un documento di identificazione.

 

 

 

TDT necessaria per avere abbonamenti o mini-abbonamenti, o per acquistare i biglietti delle trasferte (se risiedi nella città/prov/regione della squadra che tifi) - secondo Programma TDT e det. ONMS

Questo punto è fondamentale. Senza TDT ormai puoi comprarti solo il singolo biglietto nominale e non quello per la trasferta (se risiedi nella città/prov/regione della squadra che tifi).

Sì, ma anche il biglietto lo puoi acquistare SOLO se esibisci un documento di identità, altrimenti il problema non si poneva: se la Away è un pezzo di plastica svuotato di tutti i contenuti che ha/doveva avere la TdT nel progetto originario frutto della simbiosi ONMS/Leghe/banche (che certo non possono scrivere in una apposita determinazione!). Contenuti che peraltro la Privilege ancora ha.
Qual è la differenza con la patente con cui acquisti un biglietto per una partita in casa (e senza la quale non puoi avere alcun biglietto)?

Stadio sì/stadio no.

 

La “Direttiva Maroni” del 14 agosto 2009 imponeva che a partire dal primo gennaio 2010 gli abbonamenti e i biglietti per i settori ospiti potessero essere venduti solo ai possessori della TDT (leggete punti 6 e 7). Senza TDT si poteva ancora andare in trasferta, ma non nel settore ospiti.

L'entrata in vigore della Direttiva slittò poi di qualche mese, ma dall'inizio della stagione 2010/11 la Direttiva Maroni è diventata operativa (ONMS det. 29/2010, 5 luglio 2010).

Le cose sono addirittura peggiorate con il Protocollo d'Intesa del 21 giugno 2011, che fissava le regole generali per la stagione calcistica 2011/12 (regole precisate dall'ONMS con det. 32/2011, 15 settembre 2012). Da allora, se risiedi nella città/prov/regione della squadra che tifi, non puoi proprio andare in trasferta, in nessun caso.

Se hai una qualche forma di abbonamento o di mini-abbonamento, o se puoi comprarti liberamente i biglietti per le trasferte (anche se sei della città/prov/reg della squadra che tifi) una cosa è certa: sei tesserato. Altrimenti non puoi. Purtroppo i regolamenti non sono affatto cambiati.

Allora non mi sono spiegato.

Qui si fa un discorso diverso. Quello che si sta dicendo è che strumenti come la Home e l’Away, pur rispondendo ai criteri di sicurezza dell’ONMS (e quindi sotto quel profilo sono equiparabili alla TdT ancorché non uguali perché - almeno per Home e Away - non si aderisce ad alcun programma TdT) sono stati conquistati e non imposti e che l’ONMS si è dovuto adeguare strada facendo.

Capisco che se si guarda la cosa dal punto di vista ministeriale/burocratico la questione possa sembrare di lana caprina ma non lo è affatto.

 

Qualche negoziante “sbadato” o compiacente può anche venderti i biglietti nominativi, contravvenendo la normativa, ma: “I biglietti posti in vendita in violazione della normativa di settore e/o della presente determinazione devono intendersi inutilizzabili da parte degli acquirenti/possessori e pertanto non potranno consentire l’accesso all’impianto.” (ONMS det. 26/2012, 30 maggio 2012, “Ticketing”, punto 2) e se entri nell'impianto senza averne diritto, vìoli il Regolamento d'uso dell'impianto, con tutti i rischi che ne conseguono.

L'unica eccezione (concessa dall'ONMS con det. n. 6/2012, 8 febbraio 2012), che permette ai non-TDT di andare in trasferta anche se della città/prov/reg della squadra che tifano, è se un TDT se ne fa garante, come stabilito dal progetto “porta un amico allo stadio” (ONMS det. n. 12/2012, 8 marzo 2012), comunemente detto “1+1”. L'1+1 è comunque facoltativo, le società non hanno l'obbligo di offrirlo, può essere sospeso per le gare ad alto indice di rischio, ed è necessario che il no-TDT e il TDT che se ne fa garante occupino posti attigui (ONMS det. 26/2012, 30 maggio 2012, “Porta un amico allo stadio”, punti 8/13). In pratica la TDT rimane essenziale per andare in trasferta, se sei della città/prov/reg della squadra che tifi.

Domanda: posso fare da garante con l’AWAY?

 

Full card, home card, away card e Voucher Elettronico (indipendentemente dal nome commerciale che portano), sono tutte TDT. Solo il singolo biglietto nominale non è una TDT.

Se la mettiamo così, allora potrei dire che il biglietto è - al di là di differenze terminologiche - una mini TDT cartacea dotato di codice a barre e nominativo, ancorché senza fotografia che consente, previa esibizione di documento di identità con fotografia, di avere il privilegio estremamente ridotto di assistere a una sola gara.

Del resto senza esibire la carta di identità non te lo danno, altrimenti non possono verificare i requisiti ostativi dell’art. 9.

Stadio sì/stadio no, non se ne esce.

 

Che tutte queste home card e Voucher Elettronici (così come oggi le away card) siano TDT l'ha detto pure il Ministero dell'Interno (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/regole_stagione_calcistica_2012/index.html), nel 2012 (non esiste fonte più autorevole e competente):

"Prosegue con successo l’implementazione del programma tessera del tifoso nell’ambito del quale sono state emesse, al 30 giugno 2012, 1.200.000 card, e che ha visto i Club impegnati a realizzare anche strumenti nuovi -quali i c.d. voucher e le home card - sempre nel rispetto delle procedure di rilascio e delle caratteristiche tecniche indicate dall’Osservatorio nell’ambito del programma tessera del tifoso".

Mi perdonerà il mio contraddittore, ma su una affermazione del genere, salto letteralmente sulla sedia e dovrei astenermi da ogni commento.
Non tanto sul tenore del comunicato del Ministero – che effettivamente computa vecchi e NUOVI (e subiti) strumenti grazie alla Roma -  ma proprio sulla frase L’ha detto pure il Ministero dell’Interno … non esiste fonte più autorevole e competente.

Beh sì, anche il Questore di Arezzo ha detto che Spaccarotella aveva sparato in aria. Giuliani da un sasso deviato da una pallottola, Aldovrandi perché era drogato e Cucchi perché non aveva fame.

 

Una TDT è infatti: “una qualsiasi card/tessera realizzata nell’ambito del Programma ‘tessera del tifoso'” (ONMS Det. 12/2012, 8 marzo 2012, punto 2 Fidelity Card).

Se sei possessore di una card/tessera realizzata nell’ambito del Programma ‘tessera del tifoso' sei tesserato.

Sì, ma dal 2012, cioè da dopo che la Roma ha trovato gli escamotages che sappiamo. Era così nel 2008?

 

Anche le away card, così come le home card e i Voucher Elettronici, sono ovviamente delle TDT. La cosa appare assolutamente ovvia, comunque lo ha confermato pubblicamente lo stesso ONMS (e anche qui non esiste fonte più autorevole e competente, visto che l'ONMS opera per il Ministero dell'Interno, e il Programma TDT è un programma di tale ministero)

Le dichiarazioni dell'ONMS sulle away card sono contenute in un articolo facilmente consultabile:

Osservatorio: "Bene le nuove tessere dei tifosi come la Away-Card As Roma" [Fonte: LaRoma24]

http://www.sportpeople.net/osservatorio-qbene-le-nuove-tessere-dei-tifosi-come-la-away-card-as-romaq.html

 

Sotto il profilo della sicurezza (controllo art. 9) sono equiparabili alla TdT, perché sono più sicure di un biglietto.
Comunque sia, anche su questo commento, allora se "non esiste fonte più autorevole e competente" dell'ONMS, allora Parma/Sampdoria è una partita ad alto grado di rischio e lo è anche Villa Bozza Montefino-Spoltore del 28.04.2013:



http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/allegati/determinazioni/2013/osservatorio_19.pdf


Il link sulla Away di Sport People non si apre ma l’articolo si può leggere qui:

http://www.laroma24.it/archivio/81968/osservatorio-bene-le-nuove-tessere-dei-tifosi-come-la-away-card-as-roma.html

La data del commento dell’ONMS è del 13 marzo 2013, e quindi dopo che la Roma fa un comunicato stampa il 12.03.2013, che sorprende un po’ tutti e che annuncia il varo della Away:

http://www.laroma24.it/archivio/81894/as-roma-arriva-la-card-as-roma-club-away-trasferte-senza-tessera-del-tifoso.html

 

 

Dal nome commerciale della card, così come dalla modulistica che l'accompagna, può venire omesso il nome “Tessera del Tifoso” o “Fidelity card”, così come il riferimento specifico al Programma TDT, giacché non c'è nessun obbligo in merito; se però assolve, nelle caratteristiche, quanto previsto dal Programma TDT, la card è una TDT, e fornisce i privilegi riservati ai soli TDT.

E qual è il programma TdT, in ordine al quale io che faccio la Away – al contrario di chi fa la TdT Privilege – non aderisco per iscritto? L’art. 9? Quello che sta anche sul singolo biglietto?
Allora anche quando fai il biglietto fai una mini TdT per una partita.

Stadio sì/stadio no.

 

Partite max

L'unica TDT che ha un limite massimo di partite casalinghe specificamente fissato dall'Osservatorio è il Voucher Elettronico (ONMS det. 5/2012, 1 febbraio 2012). Tale numero (det. 26/2012, 30 maggio 2012) è di 10. TDT che consentono un numero di accessi superiore non sono Voucher Elettronici, ma TDT con privilegi più alti.

Già, infatti l’ONMS è stato felicissimo quando la Roma ha varato la Home…:

Prima di quelle determinazioni del 2012, ci si dimentica che il 01.09.2011 (det. 30/2011), l’ONMS bocciava l’iniziativa della Roma (ancor prima con la det. 25/2011 aveva detto che era per lo meno prematura) in modo inequivocabile e solo il 1° febbraio 2012 era costretto a seguire la Roma e a parlare di voucher elettronico, limitando peraltro a 10 le partite. La Roma se ne fregava e manteneva la validità del suo voucher per tutte e 19 le partite. Visto che era SOLO LA ROMA a fare quello che stava facendo, che senso ha la determinazione dell’ONMS che limita a 10 se NESSUN’ALTRA società lo stava facendo?

In ogni caso anche pe la finale di Coppa Italia la stessa Lega Calcio divide la tessera del tifoso (AS Roma Club Privilege e SS Lazio 1900) dal voucher elettronico (AS Roma Club Home e SS Lazio Home Card): nel primo caso il biglietto viene caricato sulla tessera del tifoso (e, se attivata come carta di credito, anche acquistato con quel sistema, nello spirito originario della joint-venture ONMS/Leghe calcio; nel secondo caso viene rilasciato un titolo cartaceo, cioè un biglietto. Chi ha la Away, invece, vedrà il proprio titolo caricato sulla Away, ma potrà essere pagato anche in contanti.

 

I limiti delle TDT cosiddette “home card” (solo partite casalinghe) e “away card” (trasferte) sono dettati da scelte commerciali delle singole società. La prima TDT away card è stata presentata a marzo 2013, anche se la possibilità di fare TDT di diverso tipo, con “vari livelli di pregio (…) a seconda dei servizi che ciascuna Società sportiva intenda offrire ai propri sostenitori” era già nelle “linee guida” del Programma TDT.

Su questo ho già chiarito. Non è vero. Nel programma tessera del tifoso del 2008 non c’era nulla di questo. E mi sembra di aver dimostrato in precedenza come i diversi livelli all’epoca scritti nelle linee guida del 2010 erano esclusivamente commerciali e non incidevano sui diritti.

Nessuna società poteva fare una TdT Home e/o Away. C’era solo la TdT originaria.

 

Tale direttiva è stata ribadita dall'ONMS a febbraio 2012 (Det. n. 6/2012, 8 febbraio 2012, allegato tecnico punto 1.3), per cui i club possono emettere tutti i tipi di TDT che ritengono opportuno.

 Già, ma solo dopo che la Roma ha fatto di testa sua creando soluzioni alternative CONTRO il parere iniziale dell’ONMS. Siamo infatti nel 2012.
Qui, secondo me, sta il preoccupante approccio “ministeriale” alla questione.

 

Alcune tifoserie per la stagione in corso (2012/13) hanno sottoscritto il Voucher Elettronico, altre la home card. Scegliere il Voucher Elettronico al posto della home card ha come unica differenza quella di doverne sottoscrivere due, per poter assistere a tutte le partite casalinghe di un campionato.

Sottoscrivendo due TDT, una home card e una away card, si potrà assistere a tutte le partite in casa e in trasferta come se si avesse una full card, pur non godendo di taluni benefit (commerciali e bancari) che questa può eventualmente offrire. TDT “full”, senza benefit e con le stesse caratteristiche tecniche di una home card o di una away card, sono comunque possibili da sempre. Tali scelte commerciali e tecniche sono infatti lasciate alle singole società e compagnie.

Già ho risposto prima. A questa situazione ci ha portati l’ostinazione della Roma e non certo l’ONMS, che l’ha subita.

Altrimenti l'ONMS non avrebbe boicottato la Home.

Mi sembra abbastanza semplice da capire.

Domanda per il mio interlocutore: perché l’ONMS ha boicottato, inizialmente, la Home se era prevista, a suo dire, nei vari tipi di TdT che si potevano fare?

 

Verifica preventiva dei motivi ostativi

La verifica preventiva dei motivi ostativi è su tutti i titoli d'accesso, sia TDT sia biglietti nominali.

La verifica dei motivi ostativi è imposta dall'articolo 9 del famoso “Decreto Amato” del 2007 (decreto-legge 8 febbraio 2007, poi Legge 41 del 4 aprile 2007), e fa riferimento a tutti i “titoli di accesso”, senza nessun tipo di distinzione.

Nel 2005, con il “Decreto Pisanu” (DM 6 giugno 2005), era stato imposto che i titoli di accesso (per impianti sportivi di capienza superiore alle diecimila unità) venissero numerati e recassero le generalità dell’utilizzatore (art. 2, 3.a), ma non vi erano controlli preventivi.

I motivi ostativi, citati al comma 1 dell'articolo 9 del “Decreto Amato”, intesi alla lettera, trasformerebbero ogni DASPO (anche già scontato) e condanna per reati da stadio, anche non definitiva, in una “diffida” a vita. Inizialmente (nel 2007) il problema non si pose, perché non vi erano controlli preventivi sull'emissione dei biglietti nominali, a causa dei limiti tecnici del sistema di emissione, che non era ancora collegato al Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato (CEN). Il mondo ultras percepì il problema con l'approssimarsi della TDT, il cui rilascio sarebbe stato sottoposto alla verifica preventiva dei motivi ostativi.

Chissà chi se ne accorse.
Chissà chi lo percepì.

 

Nell'estate del 2009, comunque, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha accompagnato la cosiddetta “Direttiva Maroni” sulla TDT, del 14 agosto, dal Decreto Ministeriale 15 agosto 2009 (“Decreto Biglietti”) che interpreta in modo non letterale l'art. 9 del “Decreto Amato”, probabilmente perché manifestamente anticostituzionale.

Non è vero.

Tutti possono controllare.

Il Decreto Ministeriale 15 agosto 2009 non interpreta affatto l’art. 9 del Decreto Amato.

Lo richiama e basta.

 

Tale DM è stato recepito dall'ONMS in una sua determinazione (27/2009 del 17 agosto 2009), per cui come motivi ostativi si indicano: condanne per reati da stadio anche con sentenza non definitiva, fino al completamento dei 5 anni successivi alla condanna medesima, e i DASPO in corso.

Qui sta la decontestualizzazione.
Forse questo accade perché sul mio sito
(assai seguito anche dall’ONMS, visto che lo critico da anni prima… ricordate la pagina "1+1=3, gli strani dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive"
 “e anche qui non esiste fonte più autorevole e competente” www.asromaultras.org/osservatorionazionale.html )

già da molto prima si lanciava l’allarme sull’art. 9? Chiedendo che venisse interpretato in altro modo?

Tanto per iniziare:

www.asromaultras.org/updates_lug09.html

Controllare aggiornamenti del 21 luglio 2009 (vale a dire PRIMA  della determinazione 27/2009).

Ma prima ancor l’allarme sull’interpretazione dell’art. 9 lo trovate sul mio sito anche negli aggiornamenti del 18 giugno 2009 e del 28 marzo 2009. Il primo serio grido di allarme è del 24 gennaio 2009, SETTE MESI PRIMA della determinazione dell’ONMS.

Questo dimostra che l’ONMS è tornato sui suoi passi perché QUALCUNO glielo ha fatto notare, addirittura qualche mese prima della circolare di Maroni del 14 agosto 2009).

L’ONMS aveva già fatto sapere che avrebbe interpretato favorevolmente l’art. 9, ma non andava ancora bene perché si chiedeva di più. Cosa che avverrà con delle interpretazioni successive e ancor più benevole nel settembre 2009 (n. 33/2009).

 

I motivi ostativi sono identici per tutti i titoli d'accesso. Chi può acquistare un biglietto nominale può acquistare anche una qualsiasi TDT.

Dall'inizio della stagione calcistica 2010/11 la verifica dei motivi ostativi sui biglietti nominali è diventata operativa; avviene in tempo reale, verificando la presenza del richiedente in una apposita black list della Polizia. Anche la verifica dei motivi ostativi sulle TDT deve avvenire in tempo reale e, comunque, in caso di impedimenti tecnici, senza ritardo (ONMS det. 12/2012, 8 marzo 2012).

Già, tutto questo – per ciò che riguarda le TdT ed il tempo reale di cui si parla - dal 2012 in poi.
Prima la TdT veniva rilasciata dopo una ventina di giorni, da un lato per consentire l’attivazione della eventuale carta di credito (se attivabile, visto che alcune TdT erano inscindibili con la carta di credito), dall’altro lo lascio all’immaginazione e all'intelligenza di chi legge.

 

Obbligo di carta di credito secondo Programma TDT? (non c'è alcun obbligo di questo tipo)

Il biglietto nominale è segnato “no TDT”, perché al contrario di tutti gli altri titoli d'accesso elencati non è una TDT.

Beh certo. Il biglietto nominale da un punto di vista del materiale utilizzato non è un pezzo di plastica, ma un pezzo di carta che ti consente di entrare allo stadio.
Però ti permette di farlo SOLO se mostri una carta di identità, un passaporto o una patente
(se sei un minore il codice fiscale o la tessera sanitaria, unica eccezione trattandosi di non imputabili), in modo che la questura possa controllarti in tempo reale tramite il CEN di Napoli: OK se puoi avere il biglietto, KO se non lo puoi avere.

Stadio sì/stadio no.

 

Il Programma TDT prevede come “opzionale” il fatto che una TDT sia dotata di caratteristiche tecniche che la rendano funzionale anche come carta di credito. I singoli club possono decidere in merito, ma non esiste e non è mai esistito alcun obbligo ministeriale in merito.

E’ vero.

Non c’è un obbligo ministeriale, e quindi tutto a posto no?
Gli accordi sottobanco, gli inciuci, le trattative... quelle mica esistono!

Però, il caso vuole, che nell’ONMS siano ospiti FISSI:

- Ministero dell’Interno

- Presidenza Consiglio Ministri

- CONI

- FIGC (Presidente Giancarlo Abete, fratello di Luigi Abete, vicepresidente dell’ABI)

- Lega Serie A (qualche piccolo conflitto - anzi, sinergia - di interessi, all’epoca, tra il Berlusca/Presidente del Consiglio/Presidente del Milan/Banca Intesa e Maroni Ministro dell'Interno no?)

- Lega Serie B

- Lega Pro

- Lega Nazionale Dilettanti

 

Chissà chi è che ha deciso di far sì che la TDT, in molti casi, sia anche una carta di credito, attivabile o meno!

Forse Berlusconi insieme a Maroni? Che le ha spedite gratis ai milanisti?

Certo che non esiste un obbligo ministeriale e qui sta l’approccio ministeriale al problema ma, secondo la malizia di chi sta scrivendo, non è che per caso Berlusconi si è messo d’accordo con Maroni per far sì che si rendesse obbligatoria la TdT privando dei diritti per far fare – a chi vi aveva interesse – una carta di credito?
E che lo doveva scrivere in una circolare o in un decreto ministeriale?

 

Questa la situazione della serie A dell’epoca in ordine alla funzione carta di credito (le altre squadre non misero la funzione carta di credito):

 

Cesena, Juventus, Inter (attiva di per sé)

Bologna, Fiorentina, Milan, Udinese (disattivabile su richiesta)

Lazio, Lecce, Napoli, Palermo, Roma (attivabile su richiesta)

 

Alcune società, con l'avvio della TDT, emisero TDT senza carta di credito (tra cui la Samp).

I gruppi che vogliono tesserarsi, ma non vogliono una TDT con carta di credito, possono invitare il proprio club ad emetterne una specifica senza carta di credito.

 Anche qui, bisognerebbe guardare oltre il proprio naso, ed andare a vedere qual è lo scopo finale del Governo, in piena epoca di governo europeo sovrastatale della BCE.

L’Agenzia delle Entrate vuole la smaterializzazione dei titoli cartacei e anno per anno concede proroghe al progetto finale.
In un progetto più ampio AE/banche, la smaterializzazione comporta che il biglietto possa essere acquistato solo con una carta di credito.
Quindi la farsa della attivazione o possibile disattivazione della carta di credito CESSA nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate non concede più proroghe e impone che per acquistare un biglietto si debba avere una carta di credito.
Il pericolo all’epoca era quindi ANCHE quello.

“Per la realizzazione di tale progetto, in data 4 marzo 2008, l’Agenzia delle Entrate, ha varato il provvedimento N. 2008/22799 (c.d. smaterializzazione del titolo), grazie al quale sarà possibile, tramite l’introduzione dei titoli digitali, snellire i tempi di acquisto dei biglietti e velocizzare l’afflusso del pubblico attraverso il “dialogo”con i sistemi informatici posti ai varchi di accesso” (cfr. Programma tessera del tifoso del 23.04.2008)

Ex multis, una delle proroghe della AE:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/bfc06e8042868a419627ffe4308d5f44/Provvedimento+AE+13+maggio+2010.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=bfc06e8042868a419627ffe4308d5f44

 

 

Rfid o codice a barre (obbligo secondo Programma TDT)

Per il biglietto nominale vale quanto già detto al punto precedente.

Il Programma TDT prevede come “obbligatorio” che la TDT sia dotata di codice a barre e/o microchip contact-less RFID. Può non esserci lo RFID, ma allora dev'esserci il codice a barre (o viceversa); volendo possono anche esserci entrambi. Da quando il Programma TDT è stato avviato i singoli club sono liberi di decidere quale tipo di tecnologia adottare per le proprie TDT.

I gruppi che vogliono tesserarsi, ma non vogliono una TDT con RFID, possono invitare il proprio club ad emetterne una specifica con il solo codice a barre.

 Il codice a barre c’è anche sul biglietto cartaceo.
All’Olimpico passi quello sotto il lettore ottico del tornello per entrare.
E quella lettura fa sì che dall’altra parte lo steward legga “Lorenzo Contucci” quando entro.
Sbaglio?

 

Foto obbligatoria per Programma TDT

Per il biglietto nominale non serve la foto (perché non è una TDT).

Tanto la foto c’è sul documento di identità che mostri per fare il biglietto…. Non so quanto cambi.

 

Ogni TDT invece deve avere la foto del possessore sul fronte o sul retro. Il Programma TDT (leggetelo!) non richiede niente altro in materia di foto tessera, per cui richieste ulteriori (più foto) dipendono dalle politiche dei club e delle compagnie private che gestiscono il tesseramento.

I gruppi che vogliono tesserarsi, ma fornendo soltanto una foto tessera, possono invitare il proprio club ad attenersi a quanto previsto dal Programma TDT, senza avanzare ulteriori pretese.

Vero. L’obbligo della foto sulla TDT vale solo dal 2009/10. La TDT originaria però prevedeva una vera e propria fototessera da consegnare. La foto che si fa per l’Away (e che va nel data base della Roma) ha una qualità equivalente a quella che si fa per uno skipass. Fa schifo.

Ma, come detto, il problema non è la foto.

Hai già la tua foto in questura (passaporto), in prefettura (patente), al comune (carta di identità).

E magari pure su Facebook.

 

 

La leggenda metropolitana per cui se viene richiesta più di una foto (ad esempio 3), una di queste, o più di una, finirebbero in Questura, è assolutamente falsa. Nessuna foto finisce in Questura. Queste “supposizioni” sono provate come false, in quanto non c'è nessun tipo di legge e/o determinazione che le supporti. 

Questo in effetti non lo so neanche io. Non so dove finiscano. Non so perché il club ne chieda tre quando ne servirebbe una. Del resto in questura le foto di ciascuno di noi già le hanno, per via del passaporto, della carta di identità (basta chiederla al Comune) o della patente (da chiedere alla prefettura). La foto è anche per me un falso problema. Pur non sapendo dove finiscono le altre due foto.

E certo, il fatto di dire che siccome nessuna legge/determinazione prevede che quelle foto vadano in questura non vuol certo dire che non ci finiscano uguale.

Ricordi quando per andare in trasferta bisognava lasciare la copia della carta di identità? Qualche legge/determinazione lo prevedeva? Dove andava secondo te quella foto?

 

Un'altra leggenda metropolitana è che se è richiesta una solo foto, la card non sarebbe una TDT. E' vero proprio il contrario.

Questa in effetti non l’avevo mai sentita. La questione della foto è comunque un falso problema, neppure degno di stare in una tabella, visto che non va in questura.

 

In linea generale: se devi fornire una foto (esattamente quello che chiede il Programma TDT) per fare un documento (che ti da privilegi superiori a quelli che avresti con il biglietto nominativo), stai pur certo che stai sottoscrivendo una TDT.

E serve la foto perché la TDT è un documento di identificazione Fidelity card. Altre tesi non hanno nessun tipo di legge e/o determinazione che le supporti, per cui sono false.

Sul “documento di identificazione” già ho detto e dimostrato.

Non lo è, altrimenti non ci sarebbe alcuna facoltà per un agente di P.G. di dover chiedere al tifoso di esibire, a richiesta, un documento di identità.

 

Facciamo qualche breve esempio:

Per sottoscrivere “Cuore Rossonero”, la TDT “full” del Milan, basta una solo foto tessera.

http://www.cuorerossonero.acmilan.com/main/?menuId=1.146.353

Stessa cosa per “Non vi lasceremo mai”, la TDT “full” del Verona.

http://www.hellasverona.it/tessera_tifoso.php

La Samp, addirittura, così come altre società, per la sua TDT “full”, scatta direttamente la foto ai suoi tifosi, quando questi vengono a sottoscrivere la TDT. Una pratica non solo consentita, ma promossa dallo stesso ONMS che, già nell'allegato tecnico alla sua det. 6/2012, 8 febbraio, invitava le società ad operare in tal senso; al punto 2.1 dell'allegato c'è un disegno chiarissimo.

Il Ministero e l'ONMS promuovono il tesseramento, ma hanno sempre cercato di limitare al massimo la burocrazia in tal senso, proprio per favorirlo. Semmai sono stati i club e le compagnie, che hanno appesantito le card di servizi inutili e di procedure eccessivamente complesse.

Già, ma nell’ONMS – il caso vuole - ci sono anche Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro e LND. Fanno le riunioni insieme. E le decisioni sono sempre all’unanimità. Forse si parleranno prima no?

 

 

Adesione al Programma TDT (“codice etico” TDT)

Troppa disinformazione è stata fatta su questo, già di per sé abbastanza complesso.

 Andiamo per ordine. Il “codice etico” TDT sono semplicemente i prìncipi che dovrebbero ispirare i tifosi secondo il Programma TDT.

Programma TdT al quale, sottoscrivendo la Away, non aderisco, visto che – al contrario della Privilege – sul modulo non c’è scritto nulla al riguardo e un contratto ha forza di legge per ciò che si approva per iscritto, specie se vi sono clausole vessatorie, che debbono persino essere approvate specificamente.

 

Il Programma TDT prevede che chiunque acquisti una TDT (di qualsiasi tipo) sottoscriva un modulo in cui si impegna al rispetto delle regole di tale “codice etico”. Solo con il biglietto nominale non si firma tale impegno (rinunciando a tutti i privilegi della TDT: abbonamenti, mini-abbonamenti, ed i biglietti delle trasferte, quando si risiede nella città/prov/regione della squadra che si tifa).

Beh, questo per la Away non è vero. Nel modulo della Away non si firma alcuna accettazione né del Programma TdT né, conseguentemente, del Codice Etico (vedi in seguito).

 

Ecco perché in tabella tutte le TDT sono state segnate come aderenti al “codice etico” TDT.

E quindi questo aspetto – nella tabella del "Manuale" - è sbagliato per la Away.

 

Il Programma TDT, però, fissa solo una di queste regole, ovvero: la TDT deve essere invalidata se sopraggiungono i “motivi ostativi” (già illustrati al capitolo specifico); ma poi da carta bianca alle Società sportive, per “altre misure di prevenzione”.

 

Quindi: seppur il “codice etico” TDT sia uguale per tutti, le regole possono variare drasticamente da società a società, così come puntualmente avviene.

La TDT non è solo un'arma dello Stato, ma anche delle società sportive e infatti nasce dalla loro collaborazione.

 

Qualche piccolo e breve esempio, consultando alcuni dei moduli disponibili online.

La TDT full (“Club Privilege”) e la TDT home (“Club Home”) della Roma, così come la TDT full del Genoa (“DNA Genoa”) come unica regola (o insieme di regole) per rispettare il “codice etico” TDT, fanno riferimento ai “motivi ostativi”.

 

La TDT full della Lazio (“Millenovecento”) invece, prevede la revoca della TDT, oltre che al sopraggiungere dei “motivi ostativi”, anche per una singola violazione del regolamento d'uso dell'impianto sportivo.

La TDT full del Verona (“Non vi lasceremo mai”) invece, prevede la revoca della TDT, oltre che al sopraggiungere dei “motivi ostativi”, anche in caso di denuncia (per reati da stadio) e anche per una singola violazione del regolamento d'uso dell'impianto sportivo.

La TDT full del Milan (“Cuore Rossonero”) prevede la revoca della TDT, oltre che al sopraggiungere dei “motivi ostativi”, anche qualora il titolare abbia utilizzato la propria TDT nell’ambito di attività di bagarinaggio.

 

Non sono d’accordo.

Ogni società di calcio (o Lega Calcio) avrebbe dovuto varare un “codice etico”, aggiuntivo rispetto al regolamento d’uso dello Stato e considerato praticamente come obbligatorio dall’ONMS.

La Roma per la Privilege non lo ha fatto, ma potrebbe farlo in qualsiasi momento.

Aderendo al programma TDT per iscritto, accetti anche qualsiasi Codice Etico venga varato dal club, che come accaduto a Verona, su suggerimento della Questura magari poi ti sospende la TDT.

Con la Away, io non aderisco al programma TDT e, conseguentemente, non aderisco al Codice Etico che esista o no.

Ho riletto il modulo firmato per la Away: non si parla di ritiro per violazione del Codice Etico (ed è ovvio, perché non si aderisce espressamente al programma TdT), né si parla di ritiro per violazione del regolamento d’uso.

Del resto, nei “motivi di esclusione” che si leggono sul sito

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/tessera_del_tifoso/motivi_esclusione.html

troviamo:

  1. sopravvenuti motivi ostativi*;
  2. violazioni del regolamento d’uso degli impianti sportivi, nonché violazioni commesse in occasione o a causa di manifestazioni sportive relativi alle condizioni accettate all’atto della sottoscrizione del Programma.

Interpretazione:

1)     motivi ostativi che portano al ritiro della TdT = art. 9, per come interpretato dall’ONMS;

2)     altri motivi di ritiro TdT:

a)     violazione regolamento d’uso degli impianti sportivi

b)     violazione del codice etico, accettato con la sottoscrizione del programma TdT

 

Vedi, del resto, anche alla voce “Procedure”:

“La tessera del tifoso potrà essere richiesta ad ogni Società di calcio di serie A, B e Lega Pro.

Per ottenerla, occorre:

  1. compilare e sottoscrivere i moduli standard indirizzati alla Società sportiva del programma, previa esibizione o comunicazione degli estremi di un valido documento d’identità da riportare negli appositi spazi previsti *;
  2. impegnarsi a rispettare le regole del “codice etico” sottoscrivendo un apposito documento dal contenuto standardizzato predisposto dalle Leghe/FIGC/CONI o dalle singole Società sportive.
  3. sottoscrivere l’espressa accettazione del diritto insindacabile delle Società sportive di invalidare la “Tessera del Tifoso” e gli eventuali privilegi ad essa connessi in caso violazione delle regole del “codice etico”, allegato al modulo, nonché del regolamento d’uso degli impianti sportivi.”

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/tessera_del_tifoso/procedure.html

 

 

Questo è forse il lato peggiore della TDT. Non tanto perché aderendo al Programma TDT (con qualsiasi Fidelity card) si accetta il suo “codice etico” (che abbiamo visto è un insieme di prìncipi),

ma perché con l'arrivo della TDT (che la si sottoscriva oppure no) il tifoso/ultras ha perso molti diritti, alcuni dei quali ora dipendono dalla benevolenza della propria società sportiva, per cui non sono più diritti, ma eventuali concessioni, che possono essere elargite o negate, a seconda del volere del club. In un modo o nell'altro (tesserati o non tesserati), non siamo più liberi, come lo eravamo un tempo.

Dove il rapporto tifosi/ultras–società sportiva di appartenenza è buono, è più probabile che le varie TDT siano accompagnate da moduli che per la revoca prevedano solo il sopraggiungere dei “motivi ostativi”, o comunque che le regole vengano applicate in modo meno rigido; viceversa, le regole potrebbero essere più gravose e venire applicate alla lettera. Non solo, al mutare dei rapporti, le società sportive potrebbero mutare le regole, il che gli garantisce un enorme potere.

Tutto questo crea enormi differenze tra tifoserie. Perché mentre per avere inizialmente la TDT valgono per tutti le stesse regole, per la sua revoca le regole cambiano da tifoseria a tifoseria.

In parole povere: è più facile farsi revocare una TDT se si è del Verona che della Roma o del Genoa.

Credo di aver già risposto.

Se si parla di TDT “pura” è vero. Aderisci al programma, lo sottoscrivi, possono farlo.

Con la Away io non aderisco al programma TdT.

Vale quello che firmo.

 

 

Sappiamo bene che da città a città, da funzionario a funzionario, le stesse norme e leggi (specie quando confuse e per certi versi contraddittorie) possono essere interpretate in modo diverso, più o meno restrittivo. Ma qui parliamo proprio di regole diverse, seppur il “codice etico” TDT sia lo stesso, per tutte le TDT di tutte le squadre.

No.

Il codice etico avrebbe dovuto essere “predisposto dalle Leghe/FIGC/CONI o dalle singole Società sportive” ma nessuna lo ha fatto.

E’ questa la cosa insidiosa.

Perché se io aderisco – sottoscrivendolo – al progetto TdT e quindi accetto il Codice Etico, automaticamente accetto in anticipo l’ipotetico Codice Etico che il mio club, o la Lega o la FIGC può varare.

Quindi il principio del varo del Codice Etico vale per tutte le squadre, ma – estremizzando - io AS Roma posso fare un codice etico nel quale scrivo che i tifosi allo stadio possono solo sussurrare per non disturbare il vicino, mentre un altro club può scrivere che il tifoso può urlare tranquillamente purché non disturbi il vicino.

Con la Away io non accetto nulla di tutto questo: non lo sottoscrivo, non lo accetto.

 

Ancora alcuni esempi, teorici ma assolutamente corretti, per cui possibili. Se sei TDT della Roma o del Genoa e ti revocano la card, non potrai avere neppure il biglietto nominale; perché per averti ritirato la card dovranno essere sopraggiunti i “motivi ostativi”, quelli che impediscono l'acquisto di qualsiasi titolo d'accesso (il tuo nome è nella black list della Polizia).

Vero.

 

Se invece sei un TDT del Verona, e ti denunciano semplicemente per reati da stadio, anche se non ricevi il DASPO il Verona può revocarti la TDT (è nelle sue regole). Ma tu potrai fare il biglietto nominale, perché il tuo nome non sarà nella black list della Polizia. Ovviamente perderai il privilegio (i “diritti” sono cosa superata con l'avvento della TDT) a qualsiasi tipo di abbonamento e di trasferta, se residente nella stessa città/prov/reg della squadra che tifi.

Dimentichi però di aggiungere che se a Verona non ricevi un daspo ma violi il codice etico, è la Questura che lo segnala al club e impone il ritiro della tessera (più correttamente in quel caso: la sospensione relativamente alle sole trasferte). Il Verona non ne avrebbe i mezzi, se non in caso di segnalazione diretta dei propri stewards.

E questo perché hai aderito al programma TdT.

Se un romanista con la Away si siede su una transenna a Firenze, non solo la Roma non può revocare la Away, ma nemmeno la Questura può chiederlo: al limite può fargli una multa, come infatti avvenuto a un ragazzo per Torino/Roma. Multa, ma non invalidazione dell’Away. Perché non gliel'hanno ritirata? Perché non lo possono fare.

 

Abbiamo comunque visto che esistono anche delle eccezioni, per cui l'ONMS può anche adottare misure straordinarie per colpire una o più tifoserie, emettendo apposita determinazione. E' il caso della det. 48/2012 del 19 dicembre 2012, arrivata a colpire i veronesi dopo una serie di episodi violenti in trasferta, che ha permesso, tra le altre cose, la “temporanea sospensione limitatamente alle trasferte” della TDT ai tifosi scaligeri segnalati dalla Digos al Verona FC. Un'ipotesi non prevista dalla modulistica del Programma “Non vi lasceremo mai” (Programma TDT) dove per altro non si parla neppure di “codice etico”.

Ne ho parlato sopra. L’adesione - tramite sottoscrizione - al programma TDT implica l’adesione al Codice Etico.

Del resto c’è scritto qui, proprio nelle " linee guida" richiamate dal mio contraddittore:

“La tessera del tifoso potrà essere richiesta ad ogni Società di calcio di serie A, B e Lega Pro. Per ottenerla, occorre:

a) compilare e sottoscrivere i moduli standard indirizzati alla Società sportiva del programma (all. 1), previa esibizione o comunicazione degli estremi di un valido documento d’identità da riportare negli appositi spazi previsti *;

b) impegnarsi a rispettare le regole del “codice etico” sottoscrivendo un apposito documento dal contenuto standardizzato predisposto dalle Leghe/FIGC/CONI o dalle singole Società sportive.

c) sottoscrivere l’espressa accettazione del diritto insindacabile delle Società sportive di invalidare la “Tessera del Tifoso” e gli eventuali privilegi ad essa connessi in caso violazione delle regole del “codice etico”, allegato al modulo, nonché del regolamento d’uso degli impianti sportivi”.

http://www.osservatoriosport.interno.gov.it/tessera_del_tifoso/luglio2010/linee_guida.pdf

 

I gruppi che vogliono tesserarsi possono invitare il proprio club a prevedere, nel modulo di adesione alla propria TDT, che la Fidelity card possa essere invalidata solo se sopraggiungono i “motivi ostativi” (l'unica regola obbligatoria per il Programma TDT, così come per i biglietti nominali).

Mi sembra che sopra, nelle linee guida, si scriva il contrario.

Il programma Tdt del 23.04.2008 prevedeva:

“Premesso che, abilitate al rilascio della Tessera, saranno tutte le Società“Partner”del Programma, il potenziale socio dovrà:

-        compilare e sottoscrivere gli allegati moduli standard indirizzati alla società partner del programma (all. 1), previa esibizione di un valido documento d’identità i cui estremi dovranno essere riportati negli appositi spazi previsti;

-        indirizzare al Funzionario responsabile del GOS, una Autocertificazione contestuale, con cui dichiari di non essere destinatario di provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi ove si disputano manifestazioni sportive, di misure di prevenzione ovvero di condanne, anche non definitive, per reati “da stadio”(all. 2);

-        autorizzare il trattamento dei dati personali;

-        impegnarsi a rispettare le regole del “codice etico” sottoscrivendo un apposito documento dal contenuto standardizzato predisposto dalle Società partner;

-        accettare il diritto insindacabile delle Società“Partner”di escludere dal Programma (con conseguente annullamento della “Tessera del Tifoso”e degli eventuali privilegi ad essa connessi) quei “Soci”che, a giudizio delle Società sportive ovvero su segnalazione degli organi di polizia, abbiano tenuto un comportamento non conforme alle regole del “codice etico”in circostanze che possano comunque riferirsi alle manifestazioni sportive, incluse le fasi di trasferimento in occasione delle gare in trasferta o che si rendano responsabili di violazioni del regolamento d’uso dell’impianto sportivo ed analogamente, su segnalazione delle Autoritàdi P.S., siano destinatari di provvedimenti di divieto di accesso agli stadi o condannati, anche in via non definitiva, per reati “da stadio”.

 

 

Possibilità di rilascio immediato secondo Programma TDT e det. ONMS

L'ONMS nel suo allegato tecnico alla det. 6/2012, 8 febbraio, scrive:

Il rilascio delle fidelity card – compreso il voucher elettronico di cui alla Determinazione 5 dell’Osservatorio, in data 1° febbraio 2012 - deve avvenire in tempo reale e, comunque, in caso di impedimenti tecnici, senza ritardo.”

Chi vuole tesserarsi ha diritto ad avere la propria TDT (dalla “full” al Voucher Elettronico) in tempo reale; eventuali ritardi sono imputabili a impedimenti tecnici del club o della compagnia che si occupa del tesseramento.

 

I gruppi che vogliono tesserarsi, ma vogliono avere la TDT in tempo reale, possono invitare il proprio club ad adottare misure tecniche che lo consentano.

Quando fu ideato il Programma TDT, così come quando vennero attivate le prime TDT, la tecnologia per la verifica preventiva in tempo reale dei motivi ostativi non era ancora diffusa, ma dall'inizio della stagione calcistica 2010/11 è operativa per tutti i biglietti nominativi, per cui anche le TDT possono essere rilasciate in tempo reale, senza particolari difficoltà.

Appunto. Quindi alla fine c’è ben poca differenza tra biglietto nominativo e tutto il resto, sotto questo profilo.

Stadio sì/stadio no.

 

Piccolo commento extra

Tesserarsi sì, ma consapevolmente. Senza farsi abbindolare da nessuno.

Una TDT per tutte le partite in casa e per le trasferte (quindi “home & away card”), senza funzioni di carta di credito o altri servizi; con codice a barre ma senza Rfid; portando una sola fototessera (o facendoci scattare la foto direttamente dall'addetto, se lo preferiamo); che ci venga consegnata in tempo reale; e che possa essere invalidata solo se sopraggiungono i “motivi ostativi”, è assolutamente legittima e assolve appieno il Programma TDT. Per chi vuole seguire assiduamente la squadra in casa e in trasferta è la situazione più comoda e meno dispendiosa.

In primo luogo mi sembra, dai chiarimenti forniti, che nessuno possa permettersi di parlare in termini di “abbindolare”, vista la complessità della materia e dimenticando, oltretutto, che l’analisi nasce dalla Away della Roma.
Peraltro se non so con chi parlo, potrei persino pensare che sto dialogando con qualcuno dell'ONMS.

Riassumendo, con la Privilege: ha funzione carta di credito attivabile, ha RFID, devi portare più fototessera, non viene consegnata in tempo reale, si aderisce al programma TdT e conseguentemente al codice etico.

Con la Away no.

Se poi anche la Away rientra nello schema (e uno schema è cosa ben diversa da un programma da sottoscrivere) della Tdt (accettazione del programma a parte) allora dico che questa è accettabile, la Privilege no.

 

Non ha senso comprare due o tre TDT quando se ne può fare una sola. A meno che non si vogliano regalare soldi a chi gestisce questo business.

Questa è una decisione del tutto soggettiva.

Personalmente preferisco acquistare la Home e la Away fatta dalla Roma che la Privilege cui la Roma è stata obbligata da Maroni.

 

Ovviamente ci sono anche altre due strade: la prima, stare a casa;

Esatto, è questa la vera scelta inattaccabile, anche se poi ha vinto Maroni.

 

la seconda, non fare e/o non rinnovare (per chi ne ha già fatta qualcuna) nessun tipo di TDT (né full, né home, né away, né Voucher Elettronico).

E a questo punto dite addio per sempre ad abbonamenti e trasferte, con il controsenso di entrare alle partite in casa chiedendo il permesso alla Questura.

 

Ma strumenti alternativi alla TDT, per avere abbonamenti, mini-abbonamenti, ed i biglietti delle trasferte, quando si risiede nella città/prov/regione della squadra che si tifa, NON ESISTONO. La possibilità di fare TDT raccontando che non sono TDT, seppur molto in voga, non è qui contemplata. Non raccontiamoci palle tra di noi.

E’ vero. STRUMENTI ALTERNATIVI NON ESISTONO E NON ESISTERANNO MAI PIU’.

E non esisterà mai più che acquisti il biglietto per le partite in casa senza mostrare un documento di identità e senza passare per la Questura on line.

Quindi, se non vogliamo raccontarci palle, diciamola tutta:
stadio sì/stadio no.

 

Si può andare avanti senza ripensamenti, fino alla morte, e infatti il mondo ultras sta morendo, o cercare di prendere una strada migliore, anche nuova o diversa.

Una volta che tutti i gruppi potranno tornare in trasferta (grazie ad una qualche TDT) è logico presumere aumenteranno gli scontri, e di conseguenza anche la repressione. Chi vivrà, vedrà.

Difatti la strada nuova, ALLA LUCE DEI MUTAMENTI INDICATI, è quella della Away della Roma.

La repressione tornerà di nuovo e si dimostrerà definitivamente che la TdT ha fallito.

Ognuno di noi scelga liberamente e consapevolmente.

Appunto. Alla luce di tutto quanto precisato.

 


  Diapositiva 1 3 maggio 2013: Roma/Lazio di Coppa Italia: "Ciao Lorenzo, o appreso ora la notizia della divisione delle 2 tribune nella finale. Come me e anche tutti i tifosi Romanisti non ci va giù questa storia! Ma la A.S. Roma non può contestare questa stupida decisione? La tevere è più capiente (e poi si vede dalle immagini televisive).Se insieme ci facciamo sentire potrebbero cambiare idea.. Fammi sapere".
Sono del tutto d'accordo. Non conosco la ragione della decisione, che spero possa essere rivista.
U
na e-mail su Osvaldo:

"Ciao Lorè, ci risentiamo dopo poco tempo, mi fa piacere vedere che il sito non muore mai nonostante i facebook, i twitter, etc... qui c'è ancora spazio per confrontarsi e scambiarsi punti di vista.

Io volevo rispondere al ragazzo che ha difeso Osvaldo (credo si chiamasse Davide). Fermo restando che tutte le opinioni sono legittime e le rispetto, io penso che Osvaldo sia proprio il classico giocatore che una curva con mentalità, valori e attaccamento alla maglia dovrebbe mandare a fanculo all'istante. Osvaldo è da nemmeno due anni interi alla Roma e:

_ ha dato un destro in faccia a un compagno dopo che non gli ha passato la palla

_ si è fatto espellere almeno due volte contro l'Atalanta (in campionato e in coppa), oltre a prendere altri mille gialli e rossi idioti (tipo quello a Palermo che gli ha fatto saltare il derby di ritorno), fregandosene della squadra e lasciandola in difficoltà più volte

_ è stato messo fuori squadra da Zeman per comportamenti poco professionali e irrispettosi

_ a Genova ha voluto tirare un rigore sostituendosi a Totti (non so se rendo) perchè voleva fare vedere una maglietta con la frase di una canzone argentina (che ha puntualmente riproposto domenica scorsa col Siena), che dice "le ragazze più fighe chiedono il rock n'roll"...

Ora, anche io impazzisco come tutti per i giocatori genio e sregolatezza, ma puoi permetterti queste cose se sei George Best, Eric Cantona, gente che poteva arrivare ubriaca al campo alle cinque di mattina e poi deciderti le finali di Champions con due passaggi e mezzo tiro. Ma questo chi è? Per carità, un ottimo giocatore, ma comunque niente di eccezionale (15 gol in una stagione per un attaccante sono la normalità, voglio dire, sono gli stessi di Lamela, di gente come Matri, GIlardino, etc... non sono 30 come Cavani, sono 15. Alternati a mille partite saltate per squalifiche, multe, cazzi vari...ma questo è uno che gli frega della Roma? Uno che pensa a segnare per tirare fuori una maglietta sulla fregna che sente il rocknroll? Uno che ha fatto il primo gol con la Roma appoggiando a porta vuota un pallone a due all'ora su assist di Borriello e già faceva l'orecchio pe facce rode er culo? Ma andasse dove je pare...se lui è un fenomeno Destro, co 7-8 anni di meno, ha fatto tutti i gol pesanti che c'hanno portato in finale di coppa Italia, e non me pare che pia a destri la gente, tira fori le magliette e provoca i tifosi. Questo è il classico tipo che fa er  galletto, poi appena c'è da menà è il primo che pia du destri, infatti nelle partite importanti sparisce. Non è personalità fare a capoccella, fasse butta fori, insulta compagni e avversari...personalità è il Bayern Monaco che a Barcellona te comanda la partita, il Borussia che com tutti ventenni all'andata fa quattro gol al Real e non je fa tocca la palla, no sta squadra de pupazzi senza palle, di cui Osvaldo, come dovrebbe esse chiaro a tutti, è il primo della lista. Tutti sti presunti fenomeni, Vucinic, Mancini, Mexes, Chivu, andati via da Roma hanno vinto qualcosa solo perchè giocano con campioni veri, tipo Vucinic con Marchisio, Pirlo, Vidal, Buffon, etc...sennò col cazzo che vinceva lo scudetto.

Un saluto Alessandro"
Su Civitavecchia:

"Ciao LZ,volevo solo fare un osservazione sui ragazzi diffidati a civitavecchia nella trasferta di torino,forse e anche vero che bisognerebbe fare piu attenzione nel regalare eventuali diffide ,ma e mai possibile che se fossi stato un normale cittadino avrei ricevuto solo una multa (per nn aver pagato il treno)mentre visto che sono un tifoso e secondo loro reco un  danno(intralcio chiamatelo come volete voi) al trasporto DEVO ESSERE DIFFIDATO PER UN ANNO?forse qst deriva dal fatto che nelle varie riunioni dell osservatorio partecipano anche i sign. delle ferrovie e delle autostrade ecc..?e poi secondo te si puo essere diffidati a piu di 500km dal luogo della partita?non si poteva essere solo multati e fatti scendere dal treno?... altro punto che tra qualche gg riguardera tutti e quello dei bigl per il derby..speriamo che la roma abbia fatto valere nelle varie  riunioni fatte i diritti per chi ce sempre(in parole povere prelazione...)ciao LZ DIFFIDATI CON NOI!!!"
E' esattamente come dici tu. Per questo bisogna stare più attenti.

*
Una risposta a Tempi Duri:

"Scrivo due righe per rispondere a Tempi Duri... io sono uno dei ragazzi presenti a Genova o a Udine, nonchè presente a Bologna, a Palermo e dove siamo riusciti a rimediare un regolare biglietto rischiando di non regalare nulla strada facendo. Nei nostri viaggi non c'era propria nessuna voglia di dimostrare o di apparire, ma solo quella di cercare di sfruttare le varie falle del sistema. In tanti di questi viaggi, abbiamo trovato porte sbarrate, in altri telecamere pronte e riprenderci, anche se molte volte sanno già dove parare. Per tanti di noi non hanno bisogno di alcuna away per sapere i nomi, esattamente come per voi. Quando parli di Napoli e Catania parli di trasferte calde, dove l'attenzione nel non far capitare biglietti in mani sbagliate è altissima. Posso garantirti che qualcuno c'ha provato a farlo non riuscendoci e sprecando gionate di lavoro in giro per tabaccai sbadati o su siti internet, troppo spesso attenti. Sulla questione striscioni non vedo come si può esser colpiti dalle tifoserie che dici tu, per ragioni intuibili. Questi sono quelli che possono insegnarci qualcosa? Non credo...

Sui 30 di Torino non tutti abiurano l'away come dici...

Questione volantini e striscioni, sui volantini affissi c'era solo scritto cosa ci portava a sottoscrivere l'away dopo tre anni di resistenza dura e pura, dopo 3 anni di coreografie non autorizzate, dopo 3 anni di migliaia di ragazzi multati anche solo per aver fatto entrare un cartoncino. E' la vita del tifoso del 2013 purtroppo, la stessa vita che ancora ci fa entrare uno striscione in maniera anonima, che serve a ricordare a tutti da monito, che chi in questi 3 anni ha resistito attivamente e non a parole, non dimentica che la battaglia non è ancora finita, nel rispetto di chi, forse anche volendo o non volendo non potrà mai più entrare in uno stadio. La libertà ce la siamo conquistata, se ancora siamo qui a parlare di queste cose e non ad immaginarle come un vago ricordo.

Un ragazzo della Curva Sud".

Un'altra risposta a Tempi Duri:
Per tempi duri.
Ero tentato nel rispondere alla e-mail precedente, poi mi sono detto ma perché rispondere quando la situazione è così chiara e ben delucidata da Lorenzo. Ma in quest'ultima mi sento chiamato direttamente in causa perché si fa riferimento ad un avvenimento ben preciso in quel Juve Roma. Per esser chiaro ed a scanso di equivoci fui quello che fece breccia nelle file nemiche a colpi di badile e che richiuse la ritirata non dopo aver atteso che l'ultimo di noi si rialzasse. Non so chi tra questi sei colui che scrive perché la maggior parte di essi ora non può farlo, e se per questo neanch'io...
Fatte le dovute presentazioni vengo al nocciolo della questione e che non me ne voglia qualcuno per ciò che dirò.
Non sono qui per scrivere le solite lagne di un vecchio attempato che molto probabilmente non rivedrà mai più lo stadio, perché ti assicuro che l'art.9 a me lo applicheranno a vita...d'altronde non posso biasimarli!
Ma ti rispondo non solo perché condivido pienamente il fatto che l'away debba essere fatta, ma anche per chiarire alcuni punti di vista.
Il perché è semplice ed è un dato di fatto. La battaglia ( e non la guerra!)contro la tessera è stata vinta è questo è un dato di fatto che va oltre le nostre più rosee aspettative. Ma nel dettaglio mi ripeterei con quanto già ampiamente detto da Lorenzo che non so con quale pazienza risponde a chi sembra proprio di non voler capire. Quindi bisogna incassare ed andare avanti. Forse la scelta più giusta sarebbe stata lasciare per sempre gli stadi già con il primo biglietto nominale e non farvi più rientro, ma così avremmo abbandonato il territorio che di conseguenza avremmo perso lasciando che si compiva l'opera del palazzo di tramutare gli stadi in una sorta di cinema o giù di lì. Ci siamo svegliati tardi, dovevamo ribellarci prima, quando le avvisaglie di ciò che stavano preparando si intuivano. La tessera è stato solo l'ultimo atto. Ma ti dirò di più; non tutti i mali non vengono per nuocere (vista l'attuale situazione della parte bassa della sud). Forse eravamo più frammentati prima, con i gruppi che la stessa repressione voleva espellere come un male assoluto.
Forse, come i più attenti e conoscitori sanno, è ciò che avviene ciclicamente in curva. Si sta evolvendo un qualcosa di nuovo. D'altronde ne abbiamo viste di tutte e di più. Dalla maestosità delle coreografie del commando a quelle degli ASRU, ad oggi tutt'ora irripetibili.
Il tifo con l'impianto di amplificazione o i megafoni è ovvio che riusciva meglio ma...per fare tutto questo dobbiamo per forza relazionarci con chi vuole eliminarci e dunque credo che questo sentimento spontaneo di non farlo e del tutto comprensibile.
Sopratutto per chi è profondo conoscitore della curva e militante attivo.
Detto questo solo un cieco non sà vedere comunque l'opera che i ragazzi, malgrado la repressione e le mille difficoltà di oggigiorno, compiono ogni domenica.
Tanto per renderti l'idea sai cosa significa far entrare " imboscata " una coreografia?...8000/9000 buste/plastica che vuoi o non vuoi fanno il loro volume...sai che ogni volta che ne beccano uno sono 173€ di multa e alla prossima gli scatta la diffida...lo stesso vale per gli striscioni...già, dici bene quando affermi che son tempi duri...
Non mi sento di giudicare nessuno ne mai lo farei, ma dico una cosa, ed i segnali che ci vengono dati fanno capire molte più cose di chi si ostina a non capire che oggi sono le linee di demarcazione quelle che fanno L'ULTRAS.
Il non scendere a compromessi.
Oggi il mondo corre più velocemente e stargli dietro non è poi così facile.
Non ha nemmeno più un senso mettere uno striscione se questo va iscritto all'albo...
Per me non ha senso creare le differenze con chi mi si schiera al fianco...
Poco importa se non potrò mai più mettere piede in uno stadio, in fondo in fondo un pò me lo son cercato, l'importante è che questi ragazzi facciano il loro percorso...tenendo bene a mente che sono i valori quelli che contano e non certo i "mi piace"...e credo fermamente che questi ragazzi ne abbiano in abbondanza.
Uno di quel Juve Roma che non avevi contattato....


Lamentela sulle modalità di rilascio di biglietti e abbonamenti:

nulla di nuovo, Roma Store Sestio Calvino 1 ora di fila 20 persone davanti a me, non sono riuscito a rinnovare. Alle ripetute richieste di perchè in 50 minuti il servente non è riuscito a soddisfare le richieste, è stato ribadito "problemi di linea"... In realtà (oltre all'ottusità della gente che continua ad andare lì senza il modulo compilato, senza la fotocopia, senza la fototessera e fa perdere un sacco di tempo) entrando ho visto 1 solo terminale e 1 solo operatore.

Listicket, AS Roma, o il tizio/a del negozio devono capire che queste cose non devono più succedere, se vuoi fare quello come lavoro quando ci sono questi periodi caldi ottimizzi le cose, non è possibile che ci sia

1 sola persona. E non è possibile che le Lottomatiche inserite nella lista quando uno si presenta lì ti dicano cose del tipo "no, non lo facciamo", "non abbiamo la carta", "lo facciamo solo la mattina". Ci volete clienti? Trattateci da clienti! Basta!

Carcere per i teppisti!


Tabellino di Pisa/Catania del 1978/79.



1 maggio 2013: stagione 1989/90 completa.

30 aprile 2013: iniziamo con lo sfogo "di getto" di Davide:

ciao Lorenzo,
ti scrivo di nuovo e, te lo giuro, non pensavo che lo avrei fatto così a breve. Giusto due righe o qualcosa di più, scritte di getto dopo la partita di ieri.
Premessa. Ieri non ero allo stadio. Altra premessa. Quest'anno, per cause lavorative, maledetto lavoro salariato, sono andato in Sud pochissime volte, quando ho potuto. Poco. Troppo poco. Ma la Tua FORZA è la Nostra FEDE. E io, come molti altri, assenti per cause aliene alla loro volontà l' A.S. ROMA 1927 ce l'abbiamo incisa dentro ar core. "Perchè la Roma è 'na fede che te scoppia dentro e chi 'n ce l'ha non potrà mai capirlo". Volevo andare in trasferta, a Milano in Coppa e a Firenze Sabato, avevo i giorni liberi. Ma, Lorenzo, come non mi sono tesserato, e non lo farò mai, come se posso manco la tessera der Cotral me faccio, io non mi faccio fotografare dai playmobil in divisa servi dello stato. La disoccupazione gli ha dato un bel mestiere. E io, come i tanti non tesserati, come i tanti non fotografati (e con questa premessa non voglio fare un'accusa a chi si è sacrificato per seguire il suo cuore quando la Maglia gioca fuori la Capitale), la soddisfazione alle guardie di avere la mia foto sulla scrivania nun je la do
(per altro, come ho già specificato, la foto sulla Home o sulla Away non va in Questura ma nel database della Roma: quando si andava in trasferta qualche anno fa la copia del documento andava in Questura n.d.L.). Curva Sud senza compromessi, recitava il bellissimo striscione del Derby.
Ultima premessa. Ieri ho visto la partita in streaming su Al Jazeera e, quindi, la roboante Sud l'ho sentita forte. Come cantavamo Lorè, da pelle d'oca e, io, sul divano di casa, mi sgolavo con i miei fratelli.
Fine delle premesse.
E come ho sentito i cori, da brividi d'amore, ho sentito anche gli impietosi fischi ad un giocatore, PABLO DANIEL OSVALDO, che con la Nostra Storica Maglia ieri, lottando e sudando, ha chiesto scusa e con tre gol da genio e folle, con tre gol che mi hanno commosso, ci ha regalato tre punti. Si ha sbagliato senza stare a dire quando e come, ma chi non sbaglia? Esistono le persone senza qualità non quelle senza difetti. E lui, di qualità ne ha da vendere. Come è vero che la Roma NON SI DISCUTE SI AMA è anche vero che chi indossa quella casacca DEVE ESSERE AMATO. Come hanno fischiato (non c'ero neanche a Roma-Pescara e io non avrei fischiato neanche lì -come non fischiai Antonioli a Roma-Perugia in Tribuna Tevere oramai dodici anni fa, come non cantai mai "chitesencula Cassano chittesencula", come non attaccai mai l'Immenso Capitano quando fino 6-7 anni fa collezionave espulsioni inutili- ) la squadra Domenica scorsa solo dopo averla incitata per 90 minuti, così, a mio avviso, il Nostro attaccante andava difeso durante la partita, magari non lo applaudivi, ma fischiare durante la partita è poco onorevole. A mio avviso. Perchè, scusa lo sfogo Lorè e scusate lo sfogo anche voi che leggete asromaultras.org, se 'sta benedetta partita del 26 ce la risolve 'na zampata d' Osvardo alzi la mano chi non si porta a casa la Coppa. Lo so, parlo presto io. Ma mi piace sapermi tifoso ottimista, perchè l'Amore è ottimista. E ciò me lo insegnò la Sud in Roma-Slavia Praga. Ero un bambino ma, la mia prima partita da Romanista me la ricordo bene. Al gol del Principe "e poi c'è chi dice che non esistono le favole" e poi "e anche Moriero si toglie la maglia". E, ancora me lo insegnò la Sud, in una fantastica Domenica di Primavera a Verona, lì a leggere "CHI TIFA ROMA NON PERDE MAI". Poi, e qui chiudo, se lo difendo oltre per le motivazione qui sopra scritte è perchè, io, per i giocatori alla Menez, alla Cassano, alla Vucinic, principe di Niksic, ho un debole. Alti e bassi, sudore e pascoli in mezzo ai campi, mezze rovesciate e passaggi sbagliati, gol impossibili e rigori tirati che manco all'oratorio facevo de peggio, però concedetemelo è questo che mi fa battere forte il cuore. Perchè certi giocatori (parola riduttiva) certe Persone "vanno Contente sull'orlo della Normalità, come Stelle cadenti, nel mare della Tranquillità".
Magari la prossima volta io mi sgolerei a cantare Laziale bagarino fuori dal raccordo anulare.
Scusate ancora lo sfogo.
Un abbraccio.
26/05/2013 Laziale fuori dal Gra.
Curva Sud Roma fino alla Vittoria.
La Roma non si discute, si Ama.
Davide 25 anni Curva Sud Roma
Sono d'accordo sul non fischiare, ma a volte transita per la nostra Roma chi i fischi se li chiama proprio. Il romanista è passionale e vorrebbe che il giocatore "sentisse" la maglia. Evidentemente non sono stati perdonati ad Osvaldo alcuni suoi atteggiamenti, stigmatizzati anche da Andreazzoli, che lo hanno allontanato dal modo di sentire dei tifosi giallorossi, e questo a prescindere da quanti gol faccia. Del resto bisogna essere davvero deficienti ad intavolare un duello a suon di manina sulle orecchie dopo il gol segnato, come a dire "ora che ho segnato esulti eh?". Esulto sì, ma posso anche dirti "testa di cazzo" lo stesso, potrebbe obiettare il tifoso!

*

Detto questo, sono rimasto indietro con Tempi Duri, addirittura per due mail mandate. Dopo aver precisato a Tempi Duri e a chi mi scrive che non faccio mai distinzione di e-mail a secondo degli argomenti che trattano, ma che tra famiglia, lavoro ed impegni collaterali sono un po' impegnato e la sera a volte proprio non ce la faccio ad affrontare determinate tematiche, ecco qui le due e-mail, iniziando dalla prima, che è una risposta alla domanda da me rivolta "Vai allo stadio? Appurato che non c'è più alcun altro margine di miglioramento, quale soluzione proponi?"

Domandare è lecito, rispondere è cortesia.....................
Soluzioni, proposte, propositività.....di questo si parla.
Discorso interessante che merita rilievo e riflessione.
Certo che ci conosciamo caro Lz, e non potrebbe essere altrimenti vista l'anagrafe e i tanti amici e non difesi giuridicamente.
D'altronde in questi interventi abbiamo segnato un tratto di vita vissuta e non volevamo, e non vogliamo ancora peraltro, ergersi a paladini della verità assoluta.
Il nostro voleva essere un monito, un palese e chiaro grido di dolore, un costante e coriaceo rifiuto dello status che impone al tifoso di essere una "categoria".
Apprezziamo gli sforzi della generazione di una volta che, come te, cerca ancora di muoversi all'interno di queste cattedrali di cemento che si svuotano prima di valori e poi di persone e apprezziamo le cosiddette "nuove leve" che rischiano e pagano in proprio ma.....
.....chi si pone all'antitesi dello stato non può scendere a patti con esso.
Ci spieghiamo.
Allo stadio ci andiamo.
Tornelli che girano grazie a qualche amico di vecchia data, biglietti di tribuna rimediati grazie ad anni di conoscenze e amicizie, qualche biglietto fatto e la consapevolezza che non combattiamo le informative e i dati cosiddetti ostativi per entrare all'interno dello stadio stesso.
Di noi sanno tutto, conoscono nomi, storie, fedine penali, volti e passato.
A nessuno di noi interesserebbe nascondere identità e trascorsi, la battaglia è stata ed è una battaglia di sentimento e puntiglio.
Tre anni di No alla Tessera per ricevere all'ultimo Derby uno striscione eloquente che ci viene rivolto dai Laziali e al quale noi, vecchia e intramontabile ciurma di romantici, sentiamo di contrapporci.
Primo perché dai Laziali non si accettano ne morali di vita ne insegnamenti, secondo perché c'è anche chi la pensa diversamente.
E lo striscione degli interisti a Milano ?
A Torino il primo passo.
Ai giovani diremmo.....se fate la tessera "Away" che senso ha non fare poi il biglietto del treno rischiando la diffida e i problemi ad essa legati?
Volete rivoluzionare le cose?
L'unico modo è rimanere noi stessi.
Che senso ha andare a Udine e non presenziare a Napoli e Catania?
Che senso ha farsi fermare al casello di Genova quando facendo l'Aurelia si arrivava almeno sotto lo stadio?
Voler "dimostrare" non significa rivoluzionare le cose.
Tutti questi nuovi capi tifosi hanno un account su Fb, leggete ciò che scrivono, cercate il futuro nelle loro parole...bhe.......non lo troverete....
"....Abbiamo fatto, abbiamo detto, semo i mejo....."
Poi pubblicano le foto dei scontri e gli insulti in codice che tutti capiscono......
Una manna dal cielo per chi vuole eliminarci.
Ma davvero credete che chi di dovere non sa cosa significa 1.3.1.2 ?
Ve lo sbatteranno in faccia alla prima occasione utile.....per loro!
Inutile, almeno per noi aggiungere altro.
Chi ha trasformato i valori in apparenza travestita da mentalità sa bene che a Torino, quel giorno meraviglioso al "Delle Alpi" , con i juventini in assetto da guerriglia,trenta bravi ragazzi segnarono una via tracciando un percorso.
Ci è venuto facile ricontattarli per capire come la pensavano....
Tre di loro non ci sono più....
Sei stanno in vacanza "forzata"....
Tutti gli altri abiurano voucher, privilege e Away.
Questo perché la libertà non si baratta.
Si pretende a rischio di perderla.


Condividendo quanto da te scritto sul treno di torino (su cui comunque hanno trovato posto ragazzi molto giovani e senza una lira, come anche noi siamo stati, sia pur in epoca diversa) e tralasciando commenti su Genova e Udine perché si tratta di dinamiche di curva, sono invece sorpreso che ci si possa offendere per uno striscione dei laziali e dei loro gemellati. Personalmente non mi ha particolarmente colpito, anche perché di striscioni contro i laziali ce ne hanno fatti a centinaia e rientra nelle logiche di derby.

Se poi parla di quel famoso juve – roma, potrei facilmente rispondere che tra quei trenta della roma c’è chi si è fatto la away e stava a torino ed anche chi se la farà tra pochi giorni…

L’ho detto sempre: se tra gli juventini (che peraltro come storie di vita hanno vicende molto simili a tanti amici comuni, visto che di gruppi "ristretti" quali quelli tu ti riferisci molti sono morti, altri stanno in galera e via dicendo) c’è chi abiura Tdt, Home, Away e via dicendo e non entra più allo stadio con il biglietto nominale, tanto di cappello.
Anche se la guerra l’ha vinta lo Stato, eliminandoti esattamente come voleva Maroni.

 

Io la vedo diversamente: per lezione di coerenza, già con il biglietto nominativo non si doveva più entrare in casa o in trasferta.
Siamo d’accordo su questo?

Chi ha fatto anche un solo biglietto nominativo, all'epoca, è sceso a patti con lo Stato per entrare allo stadio o no? Se non gli davi il documento il biglietto non te lo davano e tutt'oggi non te lo danno, mentre prima sì. Possiamo condensare il tutto in un "vabbé, te do' er documento, damme er bijetto?".

Nel momento in cui lo Stato ha messo in opera il sistema Tdt, vale a dire il piano – scritto nei lavori parlamentari – per eliminarti dagli stadi, si è resistito portando a casa tutti i risultati ottenibili, facendoli arretrare e non di poco.

Quando la Roma ha varato la Home, l’ha fatto CONTRO il parere del Ministero dell'Interno e solo dopo questi hanno dovuto correre ai ripari per modificare la loro idea iniziale di tdt, facendo una apposita determinazione nei primi mesi del 2012.

 

E allora, avendo il polso del problema, mi sono reso conto di due cose:

a)      la situazione giuridica non era più modificabile. Anzi l’ONMS, che pure aveva fatto due comunicati contro l’art. 9, non aveva alcun interesse a una reale modifica perché gli ultras non andavano più in trasferta e il problema violenza era risolto;

b)      se la situazione è di stallo, dopo aver di fatto svuotato la Tdt di tutti i contenuti che erano concretamente svuotabili, non ha più alcun senso continuare a entrare in casa con biglietto nominativo e controllato e non andare in trasferta. Lo aveva all’inizio, perché inizialmente non c’era il sistema questura on line e quindi si poteva ancora andare allo stadio senza il controllo di questura.

 

L’ovvia conseguenza logica, che già due anni fa avevo evidenziato sul mio sito, ma che nessuno aveva considerato, l’ENORME problema a livello morale era sul concetto di stadio sì/stadio no.

 

Nel momento in cui si decide, anche una sola volta, di sottomettersi all’art. 9 (per non dire, ancor prima, al biglietto nominale), non ha più senso fare diversamente, almeno io la vedo così.

 

Ogni pezzetto di libertà ce lo siamo ri-guadagnato passo per passo, con grandi sacrifici.

L’unica cosa che non siamo riusciti a fare è la modifica dell’art. 9 che siamo però riusciti ad ammorbidire nell’interpretazione, anche perché se il Parlamento non lo cambia (ho provato anche quella strada), non lo può cambiare nessuno.

 

Quindi si ritorna al discorso di sempre, non potendoci essere le mezze misure, neanche per le partite in casa, a meno che non si entri sempre con il sotterfugio.
Se così è – l’ho sempre scritto nella massima chiarezza – alzo le mani.

 

Non c’è stato alcun baratto perché il baratto, allora, c’è anche per i biglietti di casa: “tu mi fai controllare i tuoi dati sul mio bel terminale e io ti faccio entrare”.

 

Stadio sì/stadio no, questo l’amletico dubbio.

 

Io, dopo tre anni di lotta e risultati – magari piccoli – ottenuti e in una situazione NON PIU’ MIGLIORABILE ho scelto stadio sì, perché Maroni voleva che per me lo stadio fosse “no”.

E, in una prospettiva più ampia, se lo Stato mi vuole fuori, io resto dentro, ma solo nel momento in cui riesco ad ottenere tutto l’ottenibile, perché – per come la vedo io – si deve guardare all’obiettivo finale della guerra, che – per noi – era quello di rimanere negli stadi, per loro di farci fuori.

*
La seconda mail, invece, giunge qualche ora prima di Roma/Siena:

"Ti sembrerà strano ma oggi che è domenica qualcuno varcherà quei cancelli come già sai......dici stadio si stadio no, ma perchè avete propinato insistentemente questa cazzo di AWAY facendola passare per un colpo di genio diverso dalla T.d.T , quando ci sono comunicati stessi della As Roma che spiegano tutto il contrario ossia la totale uguaglianza tra le due CARD ?
Vogliamo parlare di una curva che affigge locandine fuori lo stadio pubblicizzando la suddetta tessera incitando la tifoseria a sottoscriverla ? Cosa fa la curva sud pubblicizza un iniziativa della società ? Forse ho la memoria corta potresti aiutarmi a ricordare un
precedente simile ?
" La battaglia non finisce se l' art. 9 non sparisce " Puoi darmi caro Lz un significato a questo striscione apparso a Roma-Pescara ? Lo hanno fatto quelli che non hanno sottoscritto l' AWAY ? Lo hanno fatto chi è possessore dell' AWAY tanto per scrivere un qualcosa che confondesse le idee e strappasse un applauso a questa generazione di nuovi ultras presenti in curva ? Ti prego, ma senza ironia credimi, vorrei sapere la tua !
Ti pregherei di pubblicare la mia mail credo che sia corretto e onesto.
Un caro saluto
Tempi Duri Roma"
Ormai credo di aver puntualizzato tutto, però qualche aspetto - evidentemente - merita ancora qualche approfondimento.
L'uguaglianza tra le due card è riferita al controllo dei requisiti ostativi, che valgono anche sul singolo biglietto. La "totale uguaglianza", quindi, è una evidente semplificazione ed ho fatto una apposita tabella per chiarire cosa è uguale e cosa no. Lo ribadisco: se la Away è un pezzo di plastica svuotato dei contenuti che ha la Privilege, e se ciò che rimane è l'art. 9 (nella sua versione edulcorata post-lotta) che anche insiste sul singolo biglietto o sulla Home, allora nessuno credo possa smentirmi se dico che quando acquisti un biglietto
per andare allo stadio e mostri la tua patente di guida - un pezzo di plastica con la tua foto sopra - compi la stessa operazione che fai quando mostri la Away e ti danno un biglietto per la partita in trasferta. Anche la patente è priva di contenuti, anzi - a dirla tutta - la foto apposta su di essa sta in Prefettura, come quella sulla carta di identità sta al Comune e quella sul Passaporto sta in Questura. Quella sulla Away sta presso la A.S. Roma S.p.A.. Fare il biglietto e non cedere alla TdT o ad altre soluzioni - mi ripeto - aveva un senso PRIMA del sistema Questura on line ed è per questo che l'unico concetto per me ancora valido è stadio sì/stadio no.
Pubblicizzazione della iniziativa: se è vero che non ricordo qualcosa di simile, è anche vero che non si è mai giunti in una situazione simile, oltretutto estremamente complessa dal punto di vista giuridico e, perché no, strategico.
Lo striscione a Roma/Pescara: il significato mi è sembrato evidente per chi "bazzica" certe tematiche e credo non lo abbiano capito solo quelli di AS Roma Libera. In fondo lo sai bene anche tu, ma ne vuoi sottolineare la contraddittorietà. Se proprio vogliamo spiegarlo (dall'esterno visto che è dal 2003 che ormai non metto piede in Sud, pur conoscendone - ovviamente - le dinamiche), è stato fatto da chi ha aderito alla Away ma ha voluto sottolineare che non ci si dimentica certo l'obiettivo non centrato (anche se si è otten
uto il risultato di una sua interpretazione più favorevole, e in privato ti ho anche scritto qualcosa al riguardo che dovrebbe far riflettere sul punto...), vale a dire quello della modifica legislativa dell'art. 9. Se vuoi, privatamente, posso spiegarti qualcosa di più sul punto.
Se vuoi la mia opinione, le idee sono confuse solo per chi non si vuole informare a fondo e per chi non ha una visione di insieme che guardi ai reciproci obiettivi posti dall'ex Ministro dell'Interno Maroni e dei suoi contraddittori: per il primo farti fuori, per gli altri restare dentro. Per il sottoscritto, contestare la Away e continuare ad entrare mostrando un proprio documento di identità per comprare un biglietto per le partite in casa che, per essere rilasciato, prevede la verifica in tempo reale presso il CEN di Napoli della sussistenza dei requisiti ostativi di cui all'art. 9 non ha senso logico.
Stadio sì/stadio no, questo è il problema.


28 aprile 2013: in linea la pagina di Roma/Siena.


25 aprile 2013: nella sezione Groundhopping, inserito un resoconto di Borussia Dortmund Mainz e Stoccarda/Friburgo. Nella stagione 1933/34, inseriti gli articoli del Littoriale e scovate nuove amichevoli della Roma. Inserite altre foto per Torino/Roma e Inter/Roma di Coppa Italia.
Annuncio:

"Ciao Lorenzo, ti scrivo pe runa richiesta di servizio.

Sapresti come posso rimediare un ingresso per la Sud per ROma SIena (io sono abbonato ma dovrei portare una persona). GIà una volta mi portasti fortuna mettendo l'annuncio sul tuo sito.

Grazie,Stefano 3925844425"


23 aprile 2013: un po' per stanchezza, oggi solo una foto che viene da Firenze, dove una questura (capitanata dal Questore Zonno) con un occhio solo diffida il pensionato e salva l'uomo di Stato Galliani (sempre nel ricordare che si diffida chi è pericoloso e qui parliamo di un uomo di 72 anni):


21 aprile 2013 (sera): in linea la pagina di Roma/Pescara.

21 aprile 2013: è il Natale di Roma, quale migliore occasione per dare dei chiarimenti definitivi alla questione TdT/Home/Away/Biglietto?
Io ho sintetizzato uno schemino, che già gira su Facebook, che ha dato lo spunto per ulteriori riflessioni.


Un amico romanista di vecchia data mi ha infatti scritto una lunga mail, in cui – pur dando atto di tutte le vittorie sul discorso Tdt -  sostiene che la Away segue il filone voluto dall’Osservatorio nel 2012 e che, in buona sostanza, è corretto farsi la Home perché altro non è che il vecchio abbinamento, mentre la Away è pur sempre una tessera con la quale puoi acquistare un biglietto per la trasferta.

Peraltro – si sostiene - anche la Lega Pro ha adottato nel 2012 una tessera simile, seguendo lo schemino adottato dall’Osservatorio con la Determinazione n. 6/2012, chiave di volta – secondo l’amico – per dimostrare che è la Roma ad aver seguito l’Osservatorio e non il contrario.

 

Ne è seguito uno scambio di e-mail private che hanno meglio contestualizzato la vicenda e che mi hanno impiegato per diverso tempo e che cercherò di riassumere qui.

E’ lungo ma è necessario per l’informazione.

 

 

L’errore di fondo , quando si dice che è la Roma ad aver seguito l’ONMS e non il contrario è quello di partire dal 2012 e in effetti, se si parte dal 2012, la Away può apparire un arretramento.


Ma perché partire dal 2012?


Vogliamo andare indietro nel tempo?

Bene, andiamoci sul serio, visto che si sta facendo un discorso di coerenza e di prospettive future ora che passa questo treno.

 

Non senza una premessa: l’Osservatorio, nelle sue determinazioni, ha anche scritto che Chievo/Roma è a rischio e quindi prendere per punto di riferimento proprio ciò che scrivono gli avversari non so quanto sia corretto, anche perché con l’Osservatorio ho avuto quattro incontri (sempre conflittuali, come è naturale che fosse) con MyRoma (e una volta a Pisa che è ancora visionabile on line su You Tube) e ricordo bene quello che si è detto che non viene certo messo nelle determinazioni.

 

Ed allora:

 

ANNO 2005

Fino al 6 giugno 2005 i biglietti erano numerati ma non nominativi.

Dal 6 giugno 2005 i biglietti sono divenuti nominativi e per poterli acquistare, dovevi esibire un documento di identità.

Per andare in trasferta, fino a un certo momento lo si poteva fare con il solo biglietto nominativo, previa esibizione di documento.

Da un certo punto in poi, bisognava lasciare la fotocopia del documento che andava in questura.

 

Nessuno si è posto il problema - a parte qualche timida protesta - e si è andati tutti allegramente allo stadio.

 

Tutto va avanti così felicemente sino alla morte di Raciti, anche se nel frattempo il buon Beppe Pisanu crea l’Osservatorio il 1° dicembre 2005, con un iniziale mero compito di monitoraggio.

http://www.camera.it/parlam/leggi/05210l.htm

Si trasformerà poi, autonomamente, in una sorta di giudice sportivo della tifoserie e poi un organismo che, a prescindere da profili di rischio, inizierà a vietare tutto, nell’ottica più ampia statale della disintegrazione del tifo organizzato e seguendo il diktat di Maroni.

 

 

ANNO 2007

L’8 febbraio 2007 viene introdotto il Decreto Amato, poi convertito in legge, che inasprisce la normativa di settore e introduce, oltre all’ulteriore aggravamento del daspo, anche l’obbligatorietà del daspo giudiziario di cui al comma 7 dell’art. 6 L. 401/89 (su cui pure bisognava fare un’altra guerra ma tantochissenefrega) e i famosi artt. 8 e 9.

http://www.camera.it/parlam/leggi/07041l.htm

 

Tutti se ne fregano, il sottoscritto se ne accorge ma non lancia alcun grido di allarme in quanto – erroneamente – sembrava un progetto irrealizzabile, così come era accaduto per l’attuazione dell’art. 100 del codice della strada che prevede che non possa avere la patente per cinque anni la persona condannata per stupefacenti e prevedeva di mettere in rete il Ministero dei Trasporti con le Questure d’Italia. Il comma 7 dell’art. 6, poi, non era conosciuto affatto dai giudici che di fatto non lo applicavano.

 

ANNO 2009

Tutto tace fino a quando arriva Maroni (Ministro dell’Interno), che mette in pratica il 14.08.2009 il piano diabolico di Berlusconi (presidente di club) di mettere una carta di credito in tasca a tutti i tifosi italiani, tanto che spedì le TdT a casa dei tifosi milanisti gratuitamente.

Maroni – in verità indotto dai piani del precedente governo di centrosinistra - prese come esempio proprio “Cuore rossonero” e questo lo sappiamo tutti.


La prima tessera del tifoso aveva però caratteristiche ben diverse
da quelle di cui alle successive determinazioni.

Era nata infatti con due scopi:

a)     eliminare i gruppi ultras (per volontà del Ministero dell’Interno);

b)     favorire le società di calcio e le banche (per volontà della Lega Calcio).

 

Nel link qui sotto (datato 24.09.2009) Maroni dà atto al Parlamento di due circostanze importanti:

a)     a pagina 47 esprime la sua precisa volontà di destrutturare i gruppi organizzati;

b)     nelle pagine precedenti, quando risponde alle interpellanze, dà atto che l’art. 9 è sbagliato ma che lo hanno interpretato, venendo incontro a quanto sostenuto dagli avvocati degli ultras, in modo assai più morbido rispetto alla norma, sostenendo che ciò – per lui - basterebbe a far cessare qualsiasi protesta contro la tdt.

www.asromaultras.org/1a-20090924-CG0487BOZZA.pdf

 

Naturalmente non era esattamente così, anche se lo diceva un Ministro dell'Interno, nel senso che quello a cui noi tendevamo era la vera e propria modifica della norma, comunque grandemente ammorbidita per interpretazione.
E comunque, anche nella interpretazione, pur se molto migliorativa, c’era ancora qualche imperfezione che ho abbondantemente spiegato negli anni.

 

Domanda: è questo un primo arretramento dello Stato, sì o no?


Possiamo dire che è un 1-0, o forse anche un bel 2-0, visto che questa interpretazione andava esattamente nel senso opposto rispetto a quello voluto a pagina 47 da Maroni?

 

Ora, ciò posto, e siamo ben prima del 2012, possiamo dire che già nel 2009 l’obiettivo dello Stato era disarticolarti e distruggerti, anche tramite la Tdt.


Se questo era l’obiettivo dello Stato, l’obiettivo opposto non poteva che essere quello di rimanerci.

 

Tuttavia quanto letto qui sopra si riferisce a un periodo in cui la lotta era già abbondantemente iniziata.


Si era già posto in un famoso incontro nazionale tenutosi a Roma a Tor di Quinto il famoso dilemma.

a)     ci tesseriamo subito, evenienza da subito esclusa dalla maggior parte delle realtà;

b)     non ci tesseriamo.

 

 

All’epoca, infatti, non esisteva ancora il sistema Questura on line quindi si potevano acquistare i biglietti senza alcun controllo sull’art. 9 e quindi la decisione fu sofferta ma logica: niente tessera perché c’era il discorso dell’art. 9, che invece non c’era sui biglietti e in più c’erano i discorsi paraeconomici che la Lega Calcio ha pensato di sfruttare inserendoci carte di credito attivabili o meno e orpelli vari.

 

Inizia la lotta, mentre alcune tifoserie accettano sin da subito la simpatica novità:

-        i milanisti non hanno potuto evitarlo visto che gliele hanno spedite a casa e non le hanno certo disdette;

-        gli interisti sono venuti alle riunioni antitessera e poi si sono tesserati dicendo che il loro problema era solo l’art. 9 (come anche io principalmente pensavo);

-        i veronesi non si sono posti grossi problemi, ma tutto sommato avevano la Lega Nord dalla loro con Tosi (ex BGB);

-        gli juventini l’hanno accettata nella massima parte a livello di gruppi ultras e comunque hanno una tifoseria talmente variegata nelle varie ragioni che fanno una situazione a parte.

 

La lotta parte, genericamente, contro  la Tdt per i motivi sopra elencati e, grazie a una massiccia campagna di informazione, i sondaggi popolari, inizialmente schiaccianti pro-tessera, vengono sovvertiti.

 

Poiché la nostra Repubblica vive di sondaggi, possiamo dire che è un bel risultato e una sconfitta per lo Stato, visto che i giornalisti hanno fatto a gara per criticare l’Osservatorio?

 

ANNO 2010

Nel corso del 2010 emergono le lacune della tessera (vedi aggiornamenti vecchi del mio sito) e, paradossalmente anche grazie ai tesserati-ultras, si dimostra con dati alla mano che la Tdt non serve a nulla sotto il profilo della prevenzione della violenza.

Ancora si avanti a divieti dell’ONMS e del CASMS, nel frattempo istituito, che praticamente indicano tutti gli incontri in trasferta a rischio.
Si comunica che dal 2011/12 sarà obbligatoria per le trasferte e si organizzano esperimenti come quella della Sensi per Siena/Roma con i pullman di Stato.

 

L’Osservatorio fa molti comunicati in cui dice che la violenza è in calo, crediamo anche a quelli o li analizziamo criticamente come abbiamo sempre fatto su questo sito?

 

ANNO 2011

Nel frattempo, accade l’imponderabile: vien fatto quello che pensavo non sarebbe mai stato messo in pratica.
Viene creato, in sordina, il sistema “Questura on line”, prima solo a  Roma, poi via via in tutta Italia.
Fortunatamente (vista la problematica sull’art. 9) a rilento, vista la complessità dei controlli.

 

Già in data 16 aprile 2011, e lo si può controllare sugli aggiornamenti del mio sito, avevo evidenziato una circostanza fondamentale a livello ideologico: l’introduzione del sistema “Questura on line”, avvenuto nel febbraio 2011, di fatto faceva sì che qualsiasi persona acquistasse un biglietto di ingresso per lo stadio venisse automaticamente controllato dalla questura che dava l’OK o il KO al rivenditore di biglietti in tempo reale, in base all’art. 9 della legge Amato.

 

Questo scrivevo il 16 aprile 2011 (sempre nell’ottica dell’obiettivo finale della guerra):

“Il primo anno è servito per far capire che la tessera del tifoso è una cagata e per cercare di far cambiare qualcosa. L'obiettivo è stato pienamente raggiunto: tutti hanno capito che è una cagata e la pazzesca repressione ha fatto indispettire tutti. Nessuno crede alla tessera del tifoso.
La seconda fase consisterà nel dare la prova del nove che tutte le panzane che ci vengono propinate in ordine alla tessera del tifoso sono, per l'appunto, panzane. Il colpo di grazia, però, lo decide chi ha la pistola in mano. E la pistola in mano ce l'hanno i tifosi che non hanno sottoscritto la tessera e che in qualunque momento possono decidere di farsela.
L'unica città in cui la tessera del tifoso in effetti ha funzionato è Napoli, che ha una tifoseria (anche) di tesserati che seguono la squadra in trasferta e questo ha comportato la sostituzione del pubblico napoletano da trasferta.

Fino a quando, ovviamente, i tifosi contrari alla tessera non decideranno di riappropriarsi dei loro diritti, cui hanno consapevolmente e per il momento rinunciato in favore di una ovvia, giusta e doverosa battaglia ideologica di libertà.

Parlando oggi con un amico, la "messa in opera" della black list, con conseguente connessione telematica immediata con la Questura che autorizza persino il rilascio di un singolo biglietto, svuota lo stesso concetto di tessera del tifoso. La prima critica, infatti, era quella per la quale era necessario chiedere il permesso alla Questura per poter richiedere la tessera.
Ora questo implicito permesso lo si chiede nel momento in cui si acquista il biglietto, visto che il sistema di rilascio del titolo interroga il sistema centrale del Ministero dell'Interno.
Ne consegue che la scelta, come detto qualche giorno, fa, è solo tra andare ancora allo stadio/non andare più allo stadio, neanche in casa, visto che anche acquistando i biglietti per le partite in casa, in buona sostanza, si sottoscrive una piccola tessera del tifoso, da febbraio 2011

in poi, data in cui è entrata in vigore la black list”.

Se si decide di rimanere nello stadio - e alla fine fine il rimanere dentro per lorsignori è una sconfitta - c'è solo da decidere quando e per me il quando lo si vede dall'ambiente: quando ti accorgi che stai per essere sostituito - se vuoi ancora giocare - ti rimetti in campo e non ti fai sostituire.
E qualunque limitazione dovessero poi mettere, ci consentirà di dir loro quello che di loro pensiamo: bugiardi”.

 

Lo pensavo all’epoca, lo penso tuttora.

 

Nel frattempo, il 21.06.2011, l’Osservatorio non ha più bisogno (salvo che per la serie D e oltre) di giudicare a rischio o non a rischio le partite: si rende parte attiva di un protocollo con cui le leghe calcio e l’ONMS si mettono d’accordo per non vendere biglietti a non tesserati della regione da cui origina la trasferta.

Siamo fottuti e nessuno può più andare in trasferta, se non con atti ammirevoli di ribellione che però, in una prospettiva più ampia, non hanno futuro.

 

 

Nel frattempo alla fine del campionato 2010/11 la “nuova” Roma – al contrario della vicepresidente di Lega Serie A Sensi “eh, ma lo dice l’Osservatorio” - cerca di capire dalla tifoseria le ragioni del dissenso e si informa giuridicamente sulla questione, per capire se si potesse dare uno strappo o meno.

 

A quel punto la Roma, nel Settembre 2011 vara il carnet di biglietti e l’ONMS si infuria: il 01.09.2011 (det. 30/2011), l’ONMS boccia l’iniziativa della Roma (ancor prima con la det. 25/2011 aveva detto che era per lo meno prematura) in modo inequivocabile e solo il 1° febbraio 2012 è costretto a seguire la Roma e a parlare di voucher elettronico (guarda caso come la futura Away) e solo il 30.05.2012 (det. 26/2012) concede alle altre società di fare una sorta di “home”, al massimo per dieci partite.
La Roma se ne frega e lo mantiene per tutte e 19.

 

Possiamo dire che è un 3-0 in trasferta? Pure un 4-0?

 

Eppure la “Home” viene rilasciata, già dal settembre 2011, secondo i criteri che POI darà l’Osservatorio con la determinazione n. 5/2012, come si vede dalla stessa determinazione n. 6/2012:

 

“Il rilascio delle fidelity card– compreso il voucher elettronico di cui alla Determinazione 5 dell’Osservatorio, in data 1° febbraio 2012 -  deve avvenire in tempo reale e, comunque, in caso di impedimenti tecnici, senza ritardo.

Le società sportive, attraverso le società di intermediazione, sono invitate ad adottare uno schema tecnico simile a quello di seguito indicato (a mero titolo esemplificativo)”.

 

Ed allora la Roma aveva già adottato, sin dal settembre 2011, lo schema poi indicato dall’ONMS, tanto che la Roma non ha dovuto apportare alla Home alcuna modifica: quella che abbiamo nel 2012/13 è la stessa che avevamo nel 2011/12.
Se è come un vecchio abbonamento (anche se, in verità, in più ha la foto), torniamo al discorso che si faceva all’Osservatorio anche tramite questo sito: chi ha l’abbonamento è già “fidelizzato” e deve potere andare in trasferta, ma vennero fatte orecchie da mercante per evidenti ragioni politiche, perché l’ONMS risponde al Ministro e il Ministro era Maroni, che non poteva subire sconfitte politiche.

 

Quindi, se è vero che la Away ricalca lo schema indicato nella “fidelity card” indicata nella determinazione n. 6/12, allora va anche detto che la Roma ha spinto l’ONMS verso tale soluzione.
L’unica differenza è che la “Home” (una fidelity card anch’essa, del resto lo stesso abbonamento è una carta fedeltà) aveva delle foto che dovevi portare a mano, mentre nella Away la foto te la fanno lì per lì, ma basta vedere la foto e la firma digitale per capire come quella foto (al contrario di quelle che probabilmente portavamo per i vecchi abbonamenti) non può certo finire in questura, tanto è scarsa, e difatti finisce nel database clienti della Roma.

 

 

Nella determinazione 39/2011 (19 ottobre 2011) l’Osservatorio chiede per la seconda volta un intervento del Legislatore sull’art. 9.

Di più non più fare.

 

Possiamo ritenerlo un altro passo indietro dello Stato?

 

* * * * * * * *

Saltando un attimo sulla cronologia degli eventi, visto che il mio amico ha anche detto che il Codice Etico non rappresenta un problema, è doveroso ricordare che il codice etico, ancorché non rintracciabile nella sua materialità perché lo avrebbero dovuto predisporre i club è inesistente nella Away visto che, valendo contrattualmente ciò che si firma, non si sottoscrive l’adesione al programma TdT e basta confrontare i moduli per verificarlo.

Del resto per capire l’insidiosità del non meglio espresso codice etico, è sufficiente guardare la determinazione 42/2011 del 09.11.2011, in cui l’ONMS avvisa i veronesi che la Tdt gliele ritirano anche se non violano norme ma solo il codice etico, cosa che avverrà puntualmente nel dicembre 2012, dopo Inter/Verona di Coppa Italia e quindi nella totale discrezionalità della Questura, proprio per il fatto che, pur richiamandolo, non esiste un Codice Etico scritto (che, al limite, può ad oggi coincidere con il Regolamento d'uso dello Stadio) e in questo risiede la discrezionalità e l’eccezionale rischio, visto che non esiste autorità cui ricorrere.


 

Sul punto mi scrivi il mio amico poi scrive:

“L'unico fatto importante che scrivi ed è giusto e quando mi riporti che nella sottoscrizione della privilege è specificato facente parte del programma tdt, cosa non scritta nella AWAY. Purtroppo  però da avvocato sai che non è proprio corretto il ragionamento. Non è decisivo ed obbligatorio scriverlo se poi in sostanza e di fatto accetti tutto quello che prevede il programma con aggiunta che con la AWAY fai foto con webcam e firma digitale, non previsto con la privilege. Se poi la numerazione segue le stesse logiche TDT sul ticket ti scrivono abbinato a TDT Numero xxxxxxx credo che il non aver scritto quelle due righe è chiaramente una furbata, ma in sostanza e nei fatti e una TDT e se domani dovresti affrontare un processo dove il PM chiede che la stessa sia riconosciuta come TDT e l'avvocato deve dimostrare che non lo sia, appigliarsi solo a quelle due righe non specificate mi sembra un po’ deboluccia come teoria, visto che di prove che dimostrano che è una TDT – fidelity card ce ne sono moltissime e chiarissime, sempre secondo il mio modestissimo parere”.


Beh, no! Un contratto del genere può essere solo scritto e non per fatti concludenti!

Se io non aderisco espressamente al programma tessera del tifoso, non mi puoi fare quello che hanno fatto ai veronesi. E se lo fai ho un organo cui ricorrere.

 

Sul codice RFID, invece, mi scrive:

“Il famigerato RFID sul cui conto se ne sono sentite molte, nello specifico (ISO 14443) non era niente di così assurdo da giustificare il non acquisto di una tessera, i problemi le morali e le logiche intraprese per questa battaglia mi sembrano ben diverse”.

 

Già, ma chi lo sapeva nel 2009? Solo dopo è stato chiarito, a seguito di una interrogazione parlamentare dei parlamentari Perduca e Staderini. Il sistema RFID è implementabile e all’inizio sembrò che fosse quello utilizzato per il controllo delle merci!
Nella Away comunque non c’è e quindi il problema è risolto alla radice.

 

* * * * * *

Torniamo alla cronologia degli eventi:

 

2012:

A questo punto l’Osservatorio, a seguito della breccia aperta dalla Roma (e visto il casino che le tifoserie stavano facendo), vara la determinazione 6/2012 “vista l’esigenza di introdurre un pacchetto di misure al fine di  avviare un percorso di semplificazione per l’acquisto dei tagliandi da parte dei tifosi, con particolare riferimento a categorie da privilegiare quali famiglie, bambini, possessori della tessera del tifoso etc.” e stabilisce quello schema semplificativo di fatto già adottato dalla Roma, chiedendo che tutte le società si adeguino, visti gli immani problemi che aveva dato la TdT.

 

Ancora nel luglio 2012 ribadivo che il problema era tra andare o non andare allo stadio

www.asromaultras.org/tessera_voucher.html

ma tutto sommato nessuno si ancora si poneva il quesito, continuando allegramente ad andare allo stadio con il proprio biglietto.

 

2013:

La Roma vara la Away, svuotata di tutti gli elementi che ha la Privilege tranne l’art. 9 che però vale ovunque.
Perché lo ha fatto se aveva già la Privilege?

*

Ed allora, su questa battaglia, dall’altra parte si è chiusa la stalla quando i buoi erano scappati.

Quando si capirà che questo è il colpo di grazia cui mi riferivo il 16 aprile 2011, credo si potrà dire di avere per lo meno pareggiato la guerra dopo avere costantemente attaccato (ma secondo me l’abbiamo vinta e giocavamo contro lo Stato!), usando tutte le armi a disposizione ed una volta appurato che:

a)     l’art. 9 è modificabile solo dal Parlamento e comunque è stato intepretato in senso più morbido. Qualora dovessero interpretarlo diversamente, si potrà tranquillamente valutare di abbandonare tutti gli stadi, sia in casa che in trasferta;

b)     non c’è alcun margine di miglioramento: non si tornerà mai più, anche visto il progetto dell’Agenzia delle Entrate – figlio delle politiche europee della BCE - al biglietto per andare in trasferta.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/bfc06e8042868a419627ffe4308d5f44/Provvedimento+AE+13+maggio+2010.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=bfc06e8042868a419627ffe4308d5f44

 

 

Per finire, ciò che conta sono i contenuti, non la forma.

Se si dice che la Away è diversa dalla Home perché è pur sempre una tessera che devi avere per avere un biglietto per la trasferta, allora rispondo che se questa tessera è svuotata dei requisiti iniziali, allora è esattamente identica al documento di identità che presenti in ricevitoria per fare il tuo biglietto casalingo, perché anche il tuo documento non ha RFID, non ha adesione al programma, non ha codice etico, non è una carta di credito (attivabile o meno) ecc. ecc.. E SERVE PER CONTROLLARE L’ART. 9. E, se proprio vogliamo dirla tutta, la foto che c’è apposta sta in una sede istituzionale mentre quella della Away no.

Ah, dimenticavo: quando si faceva la Privilege si dovevano portare tre fototessera.

 

Quando fai il biglietto per le partite in casa cambia solo il supporto con cui lo richiedi, anzi, a volte manco quello perché se prendi il biglietto con la patente o, nel caso di minore, con la tessera sanitaria, gli presenti un supporto di plastica.

Ciò che conta è il contenuto.

 

Se poi si dice che anche la Lega Pro ha fatto qualcosa di simile nel 2012, allora rispondo che la Lega Pro arriva DOPO che la Roma ha incrinato il sistema, se no perché non lo ha fatto prima?
Perché partire dal 2012 quindi?
Partiamo dal 2009 (se non dal 2005), perché la differenza è sostanziale.

Se la Lega Pro avesse fatto tutto questo PRIMA che la Roma aprisse il varco, allora se ne poteva parlare, ma è avvenuto dopo.

 

Peraltro la Away – fatto certamente da non trascurare - NON LA DA’ LA LEGA SERIE A (anzi la Lega era fermamente contraria a sistemi diversi), ma la offre il mio club.

Anzi, chiedo: perché questa tessera non l’ha adottata la Lega Serie A, così come ha fatto la Lega Pro?


La risposta, perché LA LEGA SERIE A non voleva perché è contro la Roma, anzi, è contro la Roma da quando la Sensi se ne è andata.

 

Per concludere davvero, bisogna anche capire quando non ci sono più spazi per ulteriori miglioramenti, fermo restando il controsenso – per me assoluto – tra chi non si fa la Away ma continua ad andare allo stadio: come detto, per avere un biglietto cartaceo (ma in futuro potrebbe essere di plastica, se hai letto i desiderata dell’Agenzia delle Entrate), devi presentare un documento di identità, altrimenti non te lo danno e sei comunque soggetto all’art. 9.

 

Questo è l’ultimo treno che passa e non ne passeranno più, e sta passando da un binario decisamente diverso da quello su cui inizialmente stava e oltre tutto senza passeggeri, la scelta deve essere netta: non lo prendo e non lo prenderò più, ma allora bisogna interrogarsi seriamente se continuare ad andare allo stadio.

 

Se si gioca a scacchi, si sa bene che c’è la c.d. “patta”, quando i due giocatori fanno sempre le stesse mosse. Ecco, il sottoscritto, che conosce perfettamente lo stato dell’arte, se non altro per averlo seguito anche OLTRE le determinazioni e i comunicati ufficiali delle parti in causa) sta dicendo che abbiamo raggiunto il massimo, e nel massimo c’è anche quella locuzione (giuridicamente e moralmente essenziale) per cui con la Privilege aderisci al programma tessera del tifoso, con la Away no, anche se il modo in cui te la rilasciano è quello dello schemino di cui alla det. 6/12, peraltro già adottato dalla Roma per il rilascio della Home.

 

Poi, ognuno faccia le sue scelte, sapendo che non si potrà più tornare indietro, e questo vale anche per le tifoserie i cui club vareranno qualcosa di analogo alla Away, e so che sono molti.

Io la mia scelta l’ho fatta.

 


18 aprile 2013: in costruzione la pagina di Inter/Roma.



16 aprile 2013: l'argomento del giorno è l'articolo di Catapano sulla Gazzetta dello Sport.


Finché Catapano, giornalista della Gazzetta dello Sport, stigmatizza e lancia grida di allarme su episodi di violenza non si può certamente dire nulla.
Se però si strumentalizzano gli episodi di violenza per dire che la colpa è della Away Card (e quindi della Roma), e per dirlo si dicono cose palesemente errate, allora bisogna puntualizzare, così almeno prima di scrivere il giornalista - che nel suo antiromanismo abbiamo ampiamente sgamato da tempo - ci pensa due volte.

Scrive Catapano:
"Il bilancio finale — tre feriti e trenta «daspati» per violazioni di vario genere, compresi i 19 romanisti beccati sul treno senza biglietto — è figlio (anche) dell’esordio della nuova card romanista, sottoscritta da circa 1500 supporter giallorossi. Un’invenzione di Trigoria benedetta dal Viminale. Rispetto alla tessera del tifoso, la card giallorossa non prevede due restrizioni: può essere concessa anche a chi ha appena scontato un Daspo (senza l’intervallo di cinque anni previsto dalla Tessera) e perfino a chi figura nella black list del Ministero come personaggio altamente pericoloso, pur avendo i requisiti del tesseramento. Ecco spiegata l’alta affluenza dei romanisti a Torino, circa un migliaio.Da anni non se ne vedevano tanti".

Bene, Catapano ha scritto due cose completamente inesatte:

a) sotto il profilo dei requisiti di sicurezza, la Away Card è esattamente identica alla tessera del Tifoso: se una persona non può avere la Tessera del Tifoso (che a questo punto secondo il Catapano avrebbe funzionato), il tifoso non può avere neanche la Away Card e neanche il singolo biglietto. Se quindi è vero che la Away Card viene rilasciata anche a chi ha appena scontato un Daspo, è anche vero che anche la Tessera del Tifoso viene rilasciata a chi ha appena scontato un daspo. Quindi quando Catapano parla dei "cinque anni previsti dalla tessera" scrive una cosa totalmente sbagliata e priva di qualsiasi approfondimento.
Il che desta sorpresa, visto che scrive sulla Gazzetta dello Sport.

b) l'inesattezza è ancora più grande là dove il Catapano scrive che chi è "altamente pericoloso" perché in black list (con ciò dimostrando di non sapere neanche cosa è la black list) può avere la Away, al contrario della TdT: tranquillizziamo subito il Sig. Catapano. Chi è in black list non può avere né la Away, né la TdT, né il singolo biglietto.
Anche qui, desta sorpresa leggere cose del genere su giornali altamente qualificati come la rosea.

Il problema di Catapano è che sono quasi certo che queste cose le sappia.
Se non le sa dovrebbe informarsi, del resto basta un cllick su un qualche sito che parla dell'argomento.

Oppure, anche se non gli sto particolarmente simpatico, una mail al sottoscritto, come fanno tutti i giornalisti d'Italia tranne - chissà perché! - lui.

Semmai la conclusione corretta del Catapano doveva essere quella che abbiamo sempre detto noi: la Tdt non serve assolutamente a nulla sotto il profilo della prevenzione della violenza.

Tanto per puntualizzare.

*

La stessa Roma smentisce Catapano:

COMUNICATO STAMPA - "In relazione ai fatti accaduti nella recente trasferta di Torino, AS ROMA coglie l'occasione per ribadire la propria ferma condanna di qualsiasi comportamento contrario non solo alle normative vigenti, ma anche ai normali atteggiamenti che qualsiasi cittadino dovrebbe tenere nell'ambito della civile convivenza". E' quanto fa sapere il club giallorosso attraverso una nota compra sul suo sito internet.

"Tutte le iniziative assunte da AS ROMA sono volte a favorire e ad accrescere la partecipazione dei propri tifosi, ma sull'imprescindibile presupposto che ciò contribuisca a favorire ed accrescere la diffusione della gioia e dei valori dello sport. AS ROMA, inoltre, in relazione a quanto erroneamente riportato da alcuni articoli apparsi su alcuni organi d'informazione, ribadisce e conferma che tutte le iniziative lanciate recentemente per semplificare l'acquisto dei tagliandi per le trasferte (AS ROMA CLUB AWAY) sono in linea con il quadro normativo di riferimento e, nelle modalità di richiesta ed emissione rispetto alla verifica di eventuali motivi ostativi, assolutamente identiche a quelle utilizzate per qualsiasi altro titolo d'accesso (biglietti, abbonamenti, voucher elettronici, Fidelity Card). AS ROMA, infine, raccomanda ai propri tifosi che si recheranno a Milano per la gara Inter-Roma di domani, mercoledì 17 aprile, di seguire le segnalazioni stradali per l'accesso nei parcheggi riservati agli ospiti dello Stadio Meazza e di attenersi scrupolosamente alle indicazioni degli Steward e delle Forze dell'Ordine presenti nei pressi e all'interno dell'impianto sportivo".

Mail di Davide: "ciao Lorenzo, è da tanto che non ti scrivo. E colgo l'occasione per ringraziarti dell'impegno e la passione (perchè non è un lavoro salariato il tuo -asromaultras.org intendiamoci- ma un impegno, un modo di essere) che impieghi nell'aggiornare questa magnifico eniclopedico sito sull'UNICA squada della capitale. Ma i ringraziamenti, anche non dovuti, talvolta, fanno bene.
Sarò breve, poi, magari, dopo la prima finale (perchè con i gemellati d'oltretevere) non ci giochiamo l'accesso alla Finale ma ci giochiamo la possibilità di scrivere una favola. Di renderla vera.
Quindi non voglio parlare prima. Ma solo dire che domani non lotteremo per l'accesso ad una partita che ci consegnerà l'ennesimo portaombrelli (il DECIMO potrebbe essere...nessuno come noi), ma, in primis, una Coppa, e poi tanto altro...Noi combatteremo accanto agli uomini che sono i nostri beniamini, accanto al mito che si è svestito dell'abito dell'idolo per indossare una casacca, quella dei nostri colori. Giallo come er sole rosso come er core mio. Rosso pompeiano e Giallo oro direbbe qualcun altro. Ma cosa cambia; 'na matriciana è sempre tale pure se sul menù se scrive Amatriciana. ..(Un porco vestito di seta resta tale Moggi maiale).
 E la loro forza domani sarà la nostra fede.
 Entrando in finale ci giochiamo una pagina della nostra Storia. Un ramo gravido di frutti di quest'albero quasi novantennale. E vaglielo a dire che quell'ortica  ha dieci anni di più. L'anzianità, come l'autorità, non è mai stato un vanto. Ma vaglielo a dire. Bensì è l'esperienza e l'autorevolezza. Ma che ne sanno loro.
E stavolta non voglio la favola, stavolta vogliamo la Storia.
Daje forte.
Noi sappiamo da sempre da che parte stare.
Perchè CHI TIFA ROMA NON PERDE MAI.
CHI LOTTA HA GIA' VINTO.
CURVA SUD ROMA FINO ALLA VITTORIA.
davide 20 anni (tutta la vita) Curva Sud

Ricevo poi una mail del tipo "aiutiamo i laziali". In effetti se fanno una copertina come questa stanno letteralmente impazzendo. Non tutti, ne sono certo, ma dare a Piola 290 gol invece di 274 e soprattutto farli apparire come segnati con la maglia della Lazio è veramente da complessati.


15 aprile 2013: magari potremmo anche riprendere le vecchie abitudini del resoconto no? Il tema è Torino/Roma.
Con un po' di ritardo, dovuto ad un ormai cronica mancanza di tempo ed al fatto che le e-mail "impegnative" necessitano di adeguata risposta, inserisco questa nuova mail di Tempi Duri:

Ciao Lorenzo innanzitutto devo ringraziarti, ma non avevo dubbi sulla tua onestà, di aver pubblicato la mia mail e di averla anche sottoposta alla tua personale attenzione con tanto di commento/ risposta.Per il confronto con il cantante dei .CCCP preferisco soprassedere per opinioni mie personalissime, per il resto avverto solo convinzioni, sicuramente avvalorate da ragionamenti e tesi fondatissimi ma che rappresentano ahime il declino se non la morte annunciata della nostra Curva Sud e della sua gloiosa mentalità ultras, ( e questa è un classico tormentone) che ci ha fino ad oggi contraddistinto dalle altre tifoserie Come sempre fiducioso della tua onestà individuale continuo a dirti la mia.........
.........Un grande amico conosce tutte le tue storie.
                       Un fratello quelle storie le ha vissute con te.
L'attuale penosa situazione del tifo giallorosso porta inevitabilmente quelli come noi a considerazioni spesso amare, spesso tristi, il più delle volte inquiete.
Noi abbiamo amato con viscerale appartenenza quello che oggi viene non solo infangato dall'arrivismo sciocco ma anche e sopratutto macchiato di dimenticanza.
Si è spesso scelto di soprassedere ma soprassedere non sempre è la mossa giusta.
Noi abbiamo amato quando gli altri ripudiavano il sentimento.
Sorridevamo quando qualcuno voleva dipingerci tristi e disadattati.
Correvamo più veloce di ogni moda statica che ridicolizza l'intelletto e spegne ogni sana e verace forma di aggregazione.
Dicevamo vent'anni fa ciò che tutti dicono ora e lo dicevamo con il disincanto di chi cerca una strada comune e in ogni rivolo sogna di vedere una direzione retta.
Eravamo sognatori tra tanti cialtroni ammaestrati e la nostra poesia, invidiata prima e copiata poi, ci faceva da scudo ma ci metteva anche in contrapposizione con tutti.
Quando non arrivi dileggi chi arriva.
Quando rimani incapace di amare delegittimi chi con furore prova ancora a far battere il cuore.
Amici. 
Questo eravamo. Amici che non si sono mai traditi...
Siamo stati manipolo ed esercito, testuggine e brigata, avamposto d'immaginazione e spirito di goliardia pura.
Un vivere di noi e per noi, con noi e oltre il noi.
....e l'abbiamo fatto per una squadra e per un ideale fortissimo.
Un ideale che non può morire se realmente esistito, come ogni idea che lucente va oltre la vittoria o la capitolazione.
La Roma è stato il nostro grande amore, abbiamo condiviso una fetta di vita passata senza che quasi c'è ne accorgessimo ma adesso in verità ci accorgiamo quanto pesano i rimpianti per non aver quel brivido ancora con noi.
Per noi era davvero una fede.
Per noi era davvero una mentalità orgogliosa.
Per noi è stato un cercare e un trovarsi, un insistere e un dare senza nulla pretendere in cambio.
Godevamo dei viaggi e delle soste agli autogrill.
Godevamo dei sorrisi e di chi sbuffava, di chi beveva sempre troppo e di chi non pagava quasi mai.
Ci siamo ritrovati vicini di posto e compagni d'avventura ed abbiamo carezzato affettuosi ogni più piccolo percorso di vita.
In birreria e in ospedale, in paradiso o all'inferno, senza soldi o con qualche spiccio, senza demordere, senza annientarci, senza alienarci.
Dicendo che si può vivere da ultras senza il bisogno di millantarlo, senza tornaconto, senza il passo indietro, senza la paura del rimorso a stringerci lo stomaco.
Abbiamo pagato in lire....poi sono venuti gli euro....ma sia con le prime che con i secondi non abbiamo mai tirato indietro la mano.
Eravamo noi....e forse mentre lo eravamo neppure c'è ne accorgevamo.
Sappiate raccontarlo ai vostri affetti più cari, ai vostri legami profondi e mi auguro per voi indissolubili.
Ditegli che il triste, tristissimo, presente non ci appartiene...ditegli che quelli come noi davano un senso persino agli sguardi...ditegli che partivamo sciarpa al collo indossando i colori di Roma senza ottemperare per moda al richiamo del casual.
Già.......le nostre sciarpe.
Venti, forse trenta pezzi.
Una carta d'identità. Un valore assoluto, una stoffa purissima.
Questo siamo stati.
Lo rivendichiamo.
Amici....qualcuno tra noi addirittura fratello, ma tutti avevamo la coscienza di essere pronti. 
Pronti anche a subire...e spesso abbiamo subito.
Persino prepotenze ingiuste e marciume laido.....
La nostra luce irradiata davanti ai profanatori d'ideali.
Maschere che cadono una ad una ma persino questo non ci fa contenti.
Abbiamo vissuto la tifoseria della capitale vivendo a modo nostro valori passati e speranze future.
I primi resistono ancora, le seconde sono disillusioni imperanti.
Volevamo rivendicare la gioia.
La forza.
L'orgoglio.
Forse non ci siamo riusciti del tutto ma nessuno può dirci di non averci provato. 
Il calcio moderno lo combattevamo quando in molti non sapevano neppure cosa fosse.
Spontaneismo e presenza, non importava come, dove, a che ora e quando....
Noi eravamo accanto alla Roma.
Ricordatelo tutti.
Almeno quei tutti che con noi sono cresciuti.
Senza badare alla forma ma badando bene a come ci si comporta, partire tutti e tornare tutti a casa senza che nessuno sapesse cosa in realtà si faceva in quelle goliardiche scorribande in giro per l'Italia.
Ci fanno sorridere gli anarchici neofiti ultras di oggi.........
L'ultras nasce e muore clandestino dicono....
È vero. Ma l'ultras vero muore prima nella rinuncia alla mano tesa, al tutti per uno uno per tutti....l'ultras non vuole definizioni, non gli appartengono gli aggettivi, non cerca d'apparire millantando l'essere.
Proprio così.
L'apparenza travestita da mentalità.
Il peggio del peggio, l'oblio dei valori, la sconfitta della fede disinteressata.
Personalmente troviamo migliori chi ci guadagna.
Perché fanno una scelta, abietta e immorale ma pur sempre una scelta.
La macchina del fango è il vero danno.
Etico e umano.
Allontanare menti elevate perché non si riconosce una superiorità manifesta, invece di lasciar esprimere la volontà peculiare che diventa bene comune e quindi forza di tutti.
Noi gli striscioni con la calligrafia di oggi non l'avremmo mai fatti....semplicemente perché ci tenevamo alle cose.
Alle virgole, ai puntini, ai muri da sporcare senza ripensamenti.
L'ultras sapeva e doveva farsi valere anche così, a volte sopratutto così.
Le idee diventavano un tragitto, ad ogni tragitto abbinavamo un percorso, bandiere e colori, cori incessanti e km macinati senza mille domande borghesi sul perché e sul per chi facevamo tutto questo.
Sappiate che questo era tutto il nostro "senso"....
Un senso che cercavamo cercandoci, un brivido che sentivamo vivendolo, una certezza mai reticente, una consapevolezza che gonfiava il petto di tutti e di ciascuno.
La nostra fiera anti-lazialità rivendicata a tutti, un modo antico di ribadire rivalità e feroce contrapposizione, i derby come riferimenti, le file per i biglietti sempre pagati a spese nostre, le bandiere agitate al cielo per supportare i colori della capitale e i tanti abbracci scomposti che costituiscono il patrimonio più bello, di certo il più significativo, chiaramente l'essenza di ciò che abbiamo imparato ad essere per continuare ad esserlo magari in futuro.
Non siate timidi e non sottovalutate quegli anni.
Non sono passati invano, questo vogliamo dire....è ve lo diciamo con l'orgoglio di chi aveva trent'anni e oggi ne ha cinquanta e con voi ha passato il momento più fiero e vero della sua vita da stadio.
Chi è vissuto di prepotenza è durato poco più di un giro completo di lancette.
Una stagione, due, forse tre ma.......
È quello che semini con il pensiero e la forza delle idee che rimane saldo e duraturo nella testa delle persone.
Ci capivano forse in pochi e in molti ci hanno capito vent'anni dopo ma non importa....ciò che veramente conta è che la testimonianza di ieri arrivi al domani senza essere inquinata dall'oggi.
Dipende anche da ognuno di voi, non lo ritenete possibile?
La Roma ci ha fatto conoscere e spessissimo condividere momenti, siamo entrati a gamba tesa in un contesto amorfo e sonnacchioso, abbiamo pensato e posto in atto il pensiero che il tifoso fosse la centralità di qualsiasi discorso avvicinato al
calcio.
Sappiate sopratutto che.....
....la nostra ingenuità è stata ciò che resta di ogni discorso legato alla tanto paventata mentalità ultras.
Con orgoglio infinito... 
Tempi Duri Roma.
In questo caso la risposta è più sintetica. Anzitutto il richiamo al cantante dei CCCP non l'ho fatto per ragioni politiche (se non altro perché Giovanni LIndo Ferretti è passato dal comunismo ortodosso al radicalismo cattolico e come ispiratore attuale ha l'ex Papa Ratzinger), ma solo perché è l'unico eremita che conosca.
Per il resto, se mi dici che i ragionamenti e le tesi che ho addotto sono fondatissime, allora vuol dire che concordiamo sul discorso già fatto in ordine al fatto "Away sì/Away no" e cioè che non ha alcun senso, una volta che ci si fa il biglietto partita per partita, non sottoscrivere la Away
.
Visto che parliamo di epoche che entrambi abbiamo vissuto per ragioni anagrafiche - peraltro da quel che capisco in gruppi affini anche se diversi - , il tuo scritto mi sembra piuttosto il de profundis al movimento ultras in generale per come era conosciuto, e su questo siamo tutti d'accordo.
Si parla di questioni generazionali, mentre io ne faccio un discorso tecnico-giuridico, in un'epoca che - dal punto di vista della repressione - non è neanche minimamente paragonabile a quella che abbiamo vissuto noi, che fino al 1989 non c'era manco la diffida e se c'era era di un anno e senza firma. Ai ragazzi di oggi, al contrario, io non posso fare un appunto che sia uno e se si sono avute le palle in passato per certe cose, beh, le palle ce l'hanno anche loro, vista la persecuzione cui devono tenere botta.
Quindi, non è certo sottoscrivere la Away che comporta la morte di un movimento, altrimenti ti potrei dire che la morte del movimento l'abbiamo vista ben prima con il biglietto nominativo, o mi sbaglio?
Mi ripeto, potrà anche essere tutto corretto quel che scrivi, ma allora se si è coerenti fino in fondo non esistono le mezze misure: stadio sì/stadio no, la soluzione è a un passo. Io la mia scelta l'ho fatta: visto che Maroni era per lo "stadio no", io ho deciso per lo "stadio sì", ma non tre anni fa, l'ho deciso solo ora quando non c'è più alcun margine di miglioramento. Sono certo che ci conosciamo benissimo e ti ricorderai che sin dal 2003 dicevo che non aveva più senso parlare di ultras o non ultras, che si dovevano togliere gli striscioni e via dicendo, perché i tempi erano cambiati. Quindi, tutto sommato, possono dire che convengo con te su molte cose scritte, in cui tratteggi un qualcosa che non esiste più e che non potrà più tornare, perché il ciclo della vita è fatto di epoche storiche: non si partirà più, caro Tempi Duri, senza biglietto all'una di notte come tanti anni fa, percé se lo fai ora ti arrivano 19 diffide.
Se non piace più l'andare allo stadio, non resta che uscirne: o comunque vorrei una soluzione, che però in queste righe non riesco a leggere.
Per concludere quindi non mi resta che fare due domande a Tempi Duri: vai allo stadio? Appurato che non c'è più alcun altro margine di migliorametno, quale
soluzione proponi?
Un saluto.


14 aprile 2013: in costruzione la pagina di Torino/Roma
11 aprile 2013: biglietti Inter/Roma di Coppa Italia. A fronte di numerose segnalazioni, ho appurato che (anche dopo essermi confrontato con fonti ufficiali):
a) la prevendita di 2,50 € non è dovuta
b) non è ovviamente dovuta l'ulteriore somma di € 2,50 che qualcuno richiede.
Il costo del biglietto è 16,40 euro + 2,60 euro di prevendita Best Unione = 19 euro.

Se delle ricevitorie fanno pagare somme aggiuntive al costo nominale del biglietto, può darsi (e lo verificheremo con MyRoma sotto il profilo della legittimità) che queste applichino delle ulteriori commissioni "loro" per il servizio reso.

Non resta quindi che indicare dove fare il biglietto a prezzo più conveniente e dove NON farlo.

Tramite FB potrà essere abbastanza facile.

Ecco comunque la prima graduatoria.

CLASSIFICA UFFICIALE INTER/ROMA
DOVE ACQUISTARE E DOVE NON ACQUISTARE:
Zona Ottavi, Centro Commerciale Gulliver: 19 euro (prezzo nominale del biglietto)
Iterclub di Piazza Ippolito Nievo: 19 euro (prezzo nominale del biglietto) Bar Fumetti di Via Ernesto Nathan 33,  19 euro (prezzo nominale del biglietto)
HAWK TRAVEL IN VIA ALBALONGA 20 euro
Biglietteria Jolly Via Tiburtina 20,50
Snai di Via Sansovetti a Grottaferrata 21 euro
Piazza degli Strozzi: 21,90 euro, a volte 20,90 euro dipende come gli gira
Bonnie e Clyde di Viale Regina Margherita: 21,50
Via Giolitti 34 (Stazione Termini): 24 euro (rilasciano ricevuta fiscale per la somma eccedente i 19 euro)

Quindi le uniche due biglietterie, al momento, che non applicano sovrapprezzi sono quelle del Centro Commerciale Gulliver e l'Iterclub.

Ora lo faremo per ogni partita.
Boicottiamo chi lucra.

*
Coreografia Lazio: onde evitare che, in futuro, i laziali possano dire in un lontano futuro che il pur pregevole disegno esposto sia sinonimo di lazialità, magari perché raffigurante uno storico allenatore biancoceleste, ecco qui la foto di Jacques Fatton, bomber svizzero del Servette, deceduto nel 2011 ad 85 anni:


E sempre perché nel mondo sono conosciuti e la parola "Lazio" identifica in sé la città di Roma:


10 aprile 2013: aggiunti molti articoli della stagione 1933/34.

8 aprile 2013: la pagina di Roma/Lazio on line dopo mezzanotte.

2 aprile 2013 (pomeriggio): nella stagione 1952/53 sono state inserite delle fotografie e degli articoli del tutto inediti della prima tournée della Roma in Venezuela. Altri buchi storici finalmente colmati visto che non si avevano altre fotografie a parte quelle del calcio illustrato e di un paio di libri... di alcuni match non si conoscevano neanche le date di disputa.

2 aprile 2013: la stagione 1988/89 è completa degli articoli de La Stampa.

30 marzo 2013: la stagione 1987/88 ha tutti i ritagli di giornale de La Stampa ed anche quella 1986/87. In costruzione la pagina di Palermo/Roma.

27 marzo 2013: riordinata la stagione 1993/94, ormai del tutto completa.

26 marzo 2013: richiesta di aiuto: " Buongiorno Lorenzo mi chiamo Simone Robustelli, tifoso silenzioso, mi piace definirmi così. Mi trovi anche tra i tuoi contatti fb. Ti scrivo per un motivo banale, ma non troppo! :-) Sto per strasferirmi in Portogallo per lavoro, precisamente a Lisbona. Navigando nel web non sono riuscito a trovare nessun locale in cui possa vedere la maggica, putrtoppo non è ne Inghilterra ne Irlanda a livello di sport e pub. Sapresti darmi una 'dritta' al riguardo...passi Palermo-Roma, la guarderò in streaming, ma per il Derby lo vojo vedé come se deve!!! Ti ringrazio in anticipo Un saluto e Forza Roma! Simone" .
AS Roma Away, finalmente una voce contraria: "Ciao Lorenzo, conosco la tua posizione in merito alla MY Away Card, e ti pregherei vista la democraticità del tuo sito, che lo ha sempre contraddistinto rispetto agli altri, di pubblikcare questa mia email... che rappresenta un mio pensiero e NON SOLO di chi non trova risvolti positivi in questa tessera. Credo sia giusto la pubblicazione di quanto ti sto per dire, per un sano contraddittorio. Ringraziandoti anticipatamente sono certo che pubblicherai questa lettera come hai fatto in passato con lettere di altri tifosi. Grazie... Tempi Duri Roma !


Noi felici pochi
Revisionisti.
Questo siamo.
Disillusi e anacronistici quanto si vuole ma pur sempre figli di un Dio che anche se minore detta le sue leggi folli.
Revisionisti e passati di moda, mai svenduti alla logica dei tempi, ancorati ai sogni che ricordiamo a memoria e che volentieri rivivremmo uno a uno.
Questo conto alla rovescia fagocita ogni slancio di passione, ogni impulso scaltro d'insana e gioiosa pazzia, quella stessa ardua salita che ci portava a vincere poco ma a vivere, lo si tenga bene a mente, molto e a testa alta.
Revisionismo puro e rivoluzione ferrea, quella che ci porta a marcar visita oggi per un domani dove il senso di libertà è reale e non fittizio.
Una coriacea e perseverante credenza, un tracciante di idee, vite e uomini votati alla beata solitudine ma anche qualche punto di scontro che ancora facciamo nostro per lasciare un segno a chi verrá ostentando il nome di una città e della sua gente.
Noi siamo quella gente, presente senza luci della ribalta e lontana dalle logiche di potere. Incapace di accettare tessere e tesserini che nella nostra visione del mondo e della vita rappresentavano il nemico.
Noi avevamo una sciarpa, se occorreva un berretto, sul volto e nel cuore una bandata tinta unita, i tesserini non fanno per noi.
Leggete bene...e cercate di comprendere.
La museruola che ci è stata messa è una gogna insopportabile e cialtrona.
Lo stadio detronizzato del suo riferimento migliore, settori ospiti vuoti e tante pancie sudicie piene.
Inquadrati.
Ci hanno omologato senza chiederci il permesso di calpestare storia e sentimento, libero arbitrio e passato gonfio d'orgoglio.
Noi nati per vivere in antitesi al potere costretti a scendere a patti con esso.
Per alcuni di noi una castrazione inaccettabile.
Cosa cazzo vi esultate ora?
L'osso lanciato è invitante e succulento solo per gli sciacalli senza onore che dimenticano amici e fratelli di sventura.
La "As Roma Away" è l'ennesima trovata bislacca e priva di valori ultras che ci poteva esser vomitata addosso.
Ci stanno ancora comprando, consapevoli che i ventimila in trasferta sono un indotto irrinunciabile per aziende quotate in borsa che versano capitale sociale e ricapitalizzano all'occorrenza.
Gli stadi sono cattedrali vuote che hanno dapprima svuotato e ora a comando vogliono riempire.
Impensabile, almeno per noi.
Le nostre cicatrici non accettano lo scambio.
I verbali mai firmati, le accuse respinte e gli amici difesi meritano rispetto.
Mentre qualcuno voleva metterci la scure dell'odio in mano siamo rimasti saldi ai posti di combattimento.
Le nostre uniche armi, sogni e passione.
Con quelle proveremo a resistere.
Non è molto ma ci proveremo, senza codici a barre, senza fidelity card, senza voucher e senza "Away"...convinti che solo non tesserandoci mai rimarremo noi stessi.
La Roma ci sarà privata come e forse più di prima, la nostra Roma tolta a chi la vive e l'ha vissuta con intensità imprescindibile.
Ma se il senso di coerenza ci regala ancora il suo profilo migliore allora vuol dire che la strada è quella giusta, giusta e unica da percorrere.

Ai Fratelli ribelli di ogni dove, il nostro credo, il nostro rispetto, la nostra fedeltà.

Tempi Duri Roma


Beh, lo scritto è decisamente apprezzabile ed anche condivisibile, a una sola condizione. Che chi scrive - di cui comprendo il romanticismo espresso - continui ad entrare a spinta o con il sotterfugio in casa e che con i medesimi sistemi si rechi in trasferta. Oppure che abbia cessato del tutto dall'andare allo stadio. Se nel primo caso - lo avevo anche scritto - è un gradino sopra a tutti (sia pur nella consapevolezza che sistemi simili possono funzionare solo con il singolo e non con la massa), qualora invece abbia abbandonato lo stadio, per certo avrà mantenuto viva la sua intransigenza, ma avrà anche avuto quale risultato contrario quello che Maroni ha messo nero su bianco nei lavori parlamentari: la sua eliminazione dagli stadi. Questo tipo di intransigenza l'ho paragonato al marito che si taglia le palle per far dispetto alla moglie: lo posso comprendere e posso anche pensare che chi lo fa è il più grande di tutti, resta il fatto che si sottopone ad una automutilazione.
E' evidente che tutti saremmo stati contenti di poter andare in trasferta senza Away Card, così come anche di fare un biglietto per qualsiasi partita senza le verifiche della Questura e magari senza il nome impresso su di esso ma è altrettanto evidente che quel che si è ottenuto è il massimo ottenibile e che sistemi di questo tipo non permettono, da parte dello Stato, una marcia indietro. Puoi cercare di ostacolarli, e lo abbiamo fatto ottenendo risultati importanti, ma non riuscirai ad eliminarli del tutto.

Se poi si fa un discorso più generale di libertà e di non invasività dei moderni sistemi di controllo, non resta che ritirarsi come ha fatto Giovanni Lindo Ferretti a Cerreto Alpino, 100 abitanti senza televisione, internet, e-mail, siti web, facebook e via dicendo: un bar e una casa, con camino rigorosamente a legna. Altro che Roma e Lazio.
Per concludere, secondo il mio punto di vista beninteso: se la critica è al sistema calcio (ed è ovvio che sia così) non resta che non seguirlo più per disamoramento, più che per avanguardia ribellistica che, a questo punto, riserverei ad altre sedi (e non è escluso che chi scrive non lo abbia fatto, sia chiaro). I tifosi di calcio - quale, ahimé, io sono - sono irrazionali e fin troppo razionali sono stati in questa lunga vicenda che comunque ha messo alle strette le Istituzioni e sovvertito i pronostici e i sondaggi iniziali.

Calcio o non calcio, stadio o non stadio, questo - semmai - è il problema.
*
Passando ad altro:

"uahuahuahua  lorè sul sito di bongo ossia de guido de angelis hanno aggiunto 16 gol a piola ihihihihihihi  stanno a impazzì :D

come poi avesse sempre giocato nella lazie ihihihihih 

oddio vojo morì guarda pure te :D  ti metto pure il link al sito di bongo po esse che a quando leggi questa email ancora non hanno corretto l'immaginw ihihihih

http://it.wikipedia.org/wiki/Classifica_dei_marcatori_della_Serie_A

http://www.lazialita.com/

No, vabbè.... se ne facessero 'na ragione! Allora, Piola ha fatto 274 gol, di cui solo 143 nella Lazio. Totti, allo stato, 226, tutti con la Roma. Non ci vuole molto a capirlo.













25 marzo 2013: aggiunte molte foto nella stagione 1957/58, tra cui le botte tra tifosi a Roma/Napoli e l'assemblea al Teatro Adriano. Aggiunte anche altre foto della stagione 1958/59, tra cui alcune inedite (tipo Roma/Venezia di Coppa Italia).

23 marzo 2013: aggiunte diverse fotografie che mancavano nella stagione 1952/53, comprese quelle della tournée in Venezuela e di alcune amichevoli prima ignote. Inserite anche altre foto nella stagione 1953/54.


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