V Giornata
M
ILAN
-
ROMA 2-0

Milano, Stadio San Siro
domenica 19 settembre 1993
ore 16:00


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Tabellino partita:


 


Il secondo
                    gol di Nava







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Corriere Della Sera

il Milan perde il fascino, non il vizio

Milan vs Roma 2 a 0. marcatori: Albertini, Nava. arbitro: Ceccarini . soffre la Roma e trova gol casuali: ma alla fine e' primo, da solo. il punto tecnico: 6 gol e 9 punti la dove c' era show oggi c' e' la praticita' . Capello: " nessuna sorpresa, merito del turn over " a Sacchi il tecnico consiglia Donadoni. Mazzone spara sull' arbitro " fischi solo contro di noi " . 4 feriti negli incidenti

MILANO . Sulla serie A sventola gia' la bandiera rossonera. Ininterrottamente in testa alla classifica da 68 giornate, il Milan vi resta da solo dopo i primi 450' di campionato. Merito della sua quarta vittoria stagionale, in coincidenza col ruzzolone del Torino a Parma. Ma non basta. Quella rossonera rimane l' unica squadra imbattuta del torneo e anche l' unica a non aver ancora incassato neppure un gol. Tutto bene, allora? Classifica e numeri alla mano, parrebbe proprio di si' . Ma per i nostalgici del calcio spettacolo, quello che il Milan era riuscito a esibire per almeno due terzi della stagione scorsa, c' e' qualcosa che non va. Neppure ieri a San Siro, sotto gli sguardi chissa' quanto delusi del c.t. azzurro Sacchi, i rossoneri hanno incantato. Anzi. Per 45 minuti hanno stentato piu' del lecito contro una squadra imbottita di sbarbati e nei restanti 45, dopo aver segnato su calcio piazzato il primo gol dell' intera domenica a pochi secondi dall' intervallo, sono riusciti a confezionare soltanto un' altra rete, grazie all' inzuccata di un difensore, contro avversari ridotti in dieci e sempre piu' sprofondati nei bassifondi della classifica. Se quella tra Milan e Roma era stata definita la sfida degli assenti, piu' o meno illustri, inevitabilmente ha finito per aggiudicarsela chi possiede il piu' sontuoso organico del mondo, capace di sopportare la mancanza di tipi che si chiamano Van Basten, Lentini, Maldini, Savicevic e Panucci. Privo di sei titolari, viceversa, Mazzone ha dovuto pescare tra le squadre giovanili giallorosse per completare la formazione e ha mandato in campo tre ragazzi del ' 72, due dei quali all' esordio assoluto (Berretta e Grossi) e uno (Scarchilli) con appena tre scampoli di partita alle spalle. Eppure, per almeno mezz' ora la Roma ha retto il confronto quasi alla pari. "Siamo rabberciati e giocheremo con lo spirito di una provinciale" s' era scusato in anticipo il mister di Trastevere, schierando l' unica punta disponibile e incaricando Haessler e Giannini di appoggiarla a turno. I giallorossi non erigevano barricate, pero' . Aggressivi e concentrati, si chiudevano e si aprivano con rapidita' , anche se pericoli Rossi non ne avrebbe mai corsi perche' a imbavagliare Rizzitelli ci pensava capitan Baresi, rimediando a qualche incertezza di Tassotti e Costacurta. Per almeno mezz' ora il Milan sembrava girare a vuoto. Se a tenere in ansia Nava provvedeva il gran movimento di Haessler, Albertini pasticciava parecchio ed Eranio spingeva poco. L' unico che tentava di verticalizzare il gioco, sganciandolo dalla stucchevole ragnatela degli scambi orizzontali, era Boban, mentre Donadoni s' incaricava di seminare fantasia in avanti,laddove l' impegno rabbioso di Raducioiu non pungeva. Piu' pratico e incisivo Papin, che un paio di volte impegnava Lorieri. In piedi sulla panchina, Mazzone si sbracciava e si sgolava, forse accarezzando il sogno di uscire imbattuto da San Siro con una squadra in emergenza. Piano piano, pero' , il Milan cominciava a spingere. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma un po' di confusione in meno e un po' di lucidita' in piu' . Ci provava due volte Donadoni, ci provava ancora Papin, che reclamava il rigore per un intervento di Lanna. Ci provava finalmente pure Eranio, che con un tuffo da consumato cascatore si procurava il calcio piazzato dal limite che Albertini infilava nella barriera giallorossa e sotto le gambe di Papin, giudicato in posizione irregolare dal furibondo Lorieri ma tenuto in gioco da Garzya. Sotto di un gol, la Roma si complicava ulteriormente la vita in avvio di ripresa, allorche' Berretta atterrava per due volte Donadoni nel giro di 120 secondi. Dopo aver tollerato sin troppi falli nel primo tempo, Ceccarini decideva di diventare improvvisamente inflessibile e bissava l' ammonizione al giovane giallorosso, che il suo debutto in serie A lo festeggiava con un' espulsione. Ridotti in dieci, i giallorossi vedevano affievolirsi irrimediabilmente le loro gia' esili speranze di evitare la terza sconfitta stagionale. Anche perche' il Milan intuiva che occorreva salvare la faccia e non accontentarsi della piu' striminzita delle vittorie contro chi era ridotto cosi' male. Nulla di trascendentale neppure stavolta, per carita' , ma un assedio abbastanza agevole che propiziava una rovesciata di Papin, un autogol sfiorato da Grossi e due angoli consecutivi, sul secondo dei quali la testata di Nava s' infilava sotto la traversa, dove i 165 centimetri del piccolo Haessler erano davvero pochi per intercettare il pallone. Due a zero e partita virtualmente in archivio, anche se c' era ancora spazio per uno slalom e una conclusione di Simone, che aveva rilevato Papin, mentre Orlando era subentrato poco prima al malconcio Boban (toh, un altro infortunato!). Sulla serie A ricominciava a sventolare il vessillo del Milan. Mario Gherarducci MILAN 2 0 ROMA MARCATORI: Albertini al 45' p.t. e Nava al 25' s.t. S. Rossi s.v. Tassotti 5,5 Nava 6 Albertini 6 Costacurta 5,5 F. Baresi 7 Eranio 6 Boban 7 Al. Orlando dal 16' s.t.6 Papin 6 Simone dal 25' s.t. 6 Donadoni 6,5 Raducioiu 6 Lorieri 7 Garzya 6,5 Lanna 5 Mihajlovic 5,5 Comi 6 Grossi nel s.t. 5,5 Carboni 6 Haessler 6 Berretta 5 Scarchilli 5,5 Giannini 6 Rizzitelli 5,5 ARBITRO: Ceccarini 5 SPETTATORI: paganti 4.779, incasso L. 185.339.000; abbonati 58.352, quota L 1.569.775.283. NOTE: ammoniti: Lorieri, Raducioiu, Costacurta e Mihajlovic. Espulsi: Berretta al 3' s.t. Allenatore: Capello Allenatore: Mazzone

Mazzone spara sull' arbitro "Fischi solo contro di noi"
MILANO . (l.v.) Se la rabbia facesse punti la Roma sarebbe in alto, al posto del Milan, appiccicata in cima alla classifica. Purtroppo per Carletto Mazzone, invece, al massimo corrode il fegato. "Spiace giocare alla pari, anzi meglio, per 45 minuti e poi subire un gol molto dubbio e un' espulsione. Il momento che ha deciso la gara e' stato quello del rigore negato a Papin: da quell' istante in poi e' cambiata l' atmosfera in campo. Devo essere piu' chiaro? Ho visto troppi falli, fischiati solo e sempre contro la Roma". Ce l' ha con tutti l' allenatore giallorosso, anche con i tifosi milanisti che per tutta la partita hanno intonato il coretto "E Mazzone vi porta in B". "Una volta questo era un pubblico di signori. Ora che, senza Van Basten, Gullit e Rijkaard, le distanze con le altre squadre sono diminuite si tornano a sentire certe cattiverie". Unica consolazione, una Roma in crescendo: "E stata la nostra miglior partita. Ora giocheremo due volte in casa ed e' venuto il momento di vincere, magari facendo pesare anche noi il fattore campo". Quattro feriti negli incidenti Sassaiole prima della partita, cariche della polizia contro gli ultra' giallorossi durante. Il bilancio degli incidenti tra le tifoserie di Milan e Roma e' di quattro feriti lievi (due tifosi romanisti e un carabiniere ricoverati al San Carlo e subito dimessi; un poliziotto fuori servizio ferito alla testa da una bottiglia) e di quattro denunciati a piede libero (un milanista e tre romanisti).

Sei gol e nove punti La' dove c' era show oggi c' e' la praticita'
MILANO . Ricordate il settembre d' un anno fa? Il campionato dava i numeri, il divieto di retropassaggio al portiere causava sfracelli, piovevano gol come avvisi di garanzia. Partite divertenti ed un po' comiche, punteggi da pallottoliere, le voci del "Calcio minuto per minuto" che s' accavallavano in continuazione. E il Milan, capolista allora come ora, perfettamente in sincronia, 5 4 a Pescara, poi addirittura 7 3 a Firenze. Un anno dopo la musica e' cambiata: anzi, e' tornata a essere quella di sempre. Si segna col contagocce, due soli gol nei primi tempi di ieri, Ezio Luzi di nuovo straripante nel silenzio forzato dei colleghi di microfono, forse anche Boniperti in clamorosa crisi d' identita' , che faccio, continuo ad andarmene al 45' o mi presento direttamente al 46' , cosi' vedo qualche gol, per esempio proprio quelli della Juventus. Austerity, insomma, un campionato alla Ciampi. E il Milan, naturalmente capolista, in perfetta sintonia anche stavolta: cinque partite, sei gol fatti, zero subi' ti. Certo, le grandi sinfonie rossonere erano un' altra cosa. Ma erano altri anche gli interpreti e quelli che son rimasti avevano qualche anno di meno. Baresi, per dirne uno, chiudeva e riapriva il gioco su un fronte di trenta metri, oggi continua a farlo con l' autorevolezza d' allora, ma lo spazio in cui si muove e' dimezzato. Van Basten corricchia a Milanello senza calciare, Maldini ricomincera' a camminare tra un paio di settimane, Lentini per il momento e' un sopravvissuto, non un calciatore. Senza tre campioni di questa caratura e' normale, in fondo, che il Milan tiri avanti badando al sodo. Il che si traduce in difesa schierata e ben bloccata nella propria meta' campo, anche in situazione favorevole di punteggio e superiorita' numerica, centrocampo ben saldato alla linea difensiva e mai proiettato in avanti con tutti i suoi effettivi, attaccanti quindi un po' abbandonati a se stessi, per forza di cose, ma anche per calcolo: perche' sia Papin sia soprattutto Raducioiu prediligono, per caratteristiche, spazi ampi in cui lanciarsi. Milan concreto, dunque, cauto, prudente. Anche perche' la difesa, a dispetto di quello zero nella casella dei gol al passivo, convince poi sino a un certo punto. La Roma di ieri, priva com' era a sua volta di giocatori importanti, aveva ben poche frecce al suo arco: eppure dalle parti di Costacurta e Tassotti s' e' vista qualche esitazione di troppo e saggiamente i centrocampisti hanno badato a non lasciarli mai troppo esposti in spazi larghi. La differenza e' che, dovendo guardarsi alle spalle, Albertini ed Eranio sono riusciti di rado a ripartire e a farsi sentire in avanti: mentre Boban nel primo tempo (piu' difficile) e Donadoni nel secondo (piu' facile) sono risultati assai bravi nello svolgere la doppia funzione loro assegnata. L' unica, vera riserva sul conto dei rossoneri resta il nervosismo iniziale, tradottosi in qualche eccesso agonistico di troppo. C' era, evidentemente, un po' di ruggine residua per l' eliminazione in Coppa Italia della scorsa primavera: ma c' era anche, per fortuna dei milanisti, un arbitro che di sudditanza psicologica a quanto pare se ne intende. Nei primi dieci minuti quattro entrate, di Papin, di Costacurta, di Albertini e di Tassotti nell' ordine che avrebbero meritato l' ammonizione sono scivolate via inosservate: cosi' come impunita e' passata, subito dopo, una gomitata a palla lontana ad Albertini di Carboni, che a quel punto pensava evidentemente di potersi far giustizia da se' . Ha poi sbagliato anche in seguito il direttore di gara e non poco. Giornata storta? Sara' , ma che brutto quel quarto d' ora!

Capello: "Nessuna sorpresa, merito del turn over" A Sacchi il tecnico rossonero consiglia Donadoni
MILANO . Milan, ovvero la potenza della multi sala. Il primo posto e' questione di gusti, come al cinema modello Berlusconi. Se a Mazzone il Milan e' sembrato "Jurassic Park", dinosauri in via di estinzione ma ancora capaci di far male, a Capello va benissimo travestirsi da Harrison Ford e fare "Il fuggitivo". Il primo posto e' un' abitudine, forse una condizione dello spirito: il Milan e' primo per necessita' . Capello spiega. "Per me non e' certo una sorpresa: siamo partiti per essere protagonisti. Questi nove punti sono la somma di esperienza, qualita' dei giocatori e anche del tanto discusso turn over: non a caso Donadoni e Raducioiu, i piu' freschi, sono stati tra i migliori. Sono contento del gioco di questo Milan, ancor prima e ancor piu' della classifica". Da oggi iniziera' il tormentone del Milan che vuole uccidere il campionato, ma a Capello non dispiace: "E un Milan che sta facendo la sua parte, con attenzione. Nessuno di noi si illude, perche' questo campionato si decidera' sul filo di lana, pero' i segnali positivi ci sono. E vero, contro la Roma il centrocampo ha avuto qualche incertezza, ma e' altrettanto sicuro che, grazie alle concentrazione di tutta la squadra, non abbiamo concesso nulla agli avversari neppure nel loro momento migliore". A impreziosire il gruppo, Donadoni. Che si e' meritato una raccomandazione azzurra: "Non voglio fare un lavoro non mio, ma sono contento che Sacchi abbia potuto vedere un Donadoni cosi' ". Il diretto interessato ringrazia e passa oltre. "E stata una partita dura, ma i falli non mi hanno mai spaventato. Non siamo in fuga, ma il nostro organico ci permette comunque di giocare sempre per vincere. E questo e' il nostro vero vantaggio. La nazionale? Prima di tutto gioco per me e per il Milan, perche' qui chiedono e meritano sempre il massimo". Dall' alto sono tutti piu' bravi: figurarsi il chierichetto Albertini, cui non pare vero poter scaricare sull' amico Papin il merito del gol sbloccapartita. "Ha deviato lui la mia punizione: gli lascio questo gol in cambio di uno in nazionale, mercoledi' , quando sara' importante segnare tanto per avere piu' tranquillita' nelle ultime e decisive partite". Chi al suo gol ci tiene, come al primo figlio, e' Stefano Nava. "Non ne avevo mai fatti e per questo non ho dovuto nemmeno saltare: la palla mi e' arrivata proprio sulla testa. E poi c' era Haessler sul palo che, piccolino com' e' , non poteva proprio arrivarci sotto la traversa". Belli, bravi e fortunati: al cinema Milan e' gia' tempo di tutto esaurito.



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