ROMA - LIVORNO
3-0
Roma, Stadio Olimpico,
20 febbraio 2005
ore 15.00

invia una e-mail per i resoconti
CRONACA

VAI A PAGINA 1
VAI A PAGINA 2
VAI A PAGINA 3



Sassaiola contro polizia e carabinieri prima di Roma-Livorno. Assalti in nome di Stalin e del Duce. Accoltellato un bagarino
 Olimpico: scontri, bombe-carta e coltellate
 Tragedia nella Nord: un tifoso perde la mano destra per un petardo forse lanciato dai toscani

 di LUCA LIPPERA

La cariche della polizia, i feriti, gli ultrà di destra contro quelli di sinistra, e soprattutto una tragedia senza rimedio: un giovane tifoso giallorosso che ha perso una mano per lo scoppio di un petardo. L’Olimpico ha vissuto ieri, prima e dopo Roma-Livorno di Serie A, l’ennesima giornata di guerriglia latente. Che tra la due tifoserie non corresse buon sangue la rivalità risale addirittura agli Anni Quaranta: portuali contro fascisti si sapeva. Chi aveva pronosticato un pomeriggio “caldo” è stato facile profeta. Alla fine si sono contati cinque feriti tra le forze dell’ordine, un bagarino accoltellato, due romanisti minorenni in arresto e quattro tifosi denunciati (due per parte).
Gli scontri sono scoppiati poco prima dell’ingresso dei tifosi toscani allo stadio. Gli “ospiti”, scortati dalle forze dell’ordine, sono arrivati con una ventina di pullman in Curva Nord. È una tifoseria che si dichiara di sinistra, quella livornese, e alcuni ultrà sventolavano bandiere con la falce, il martello e il volto di Stalin, l’ex despota sovietico. La zona era presidiata da Celere e carabinieri, coordinati da Francesco Santoro, responsabile dell’ordine pubblico allo stadio. Ma un gruppo composto da circa duecento romanisti ha cercato comunque di assalire il convoglio lanciando sampietrini e pezzi di staccionata.
Era scattata come sempre la molla impazzita del tifo oltranzista. Ma stavolta, per la Questura, «c’è stato anche una sorta di movente politico». Alle spalle degli assalitori romanisti sono stati visti ultrà che issavano bandiere con le croci celtiche e poco dopo, tra i giallorossi della Nord, sono apparsi due striscioni inequivocabili. Il primo. “Duce”. Il secondo: “Achille Lollo infame”. Un riferimento all’ex estremista di Potere Operaio condannato per la strage di Primavalle che giorni fa ha ammesso di aver partecipato all’attentato in cui morirono i figli di un segretario di sezione del Msi.
Ma la vera tragedia è accaduta dentro allo stadio. Erano circa le due quando nella parte bassa della Nord, vicino a una vetrata, è esploso un potente petardo. Emanuele F., 25 anni, di Centocelle, operato fino a tarda sera al “Gemelli”, ha perso completamente la mano destra. I medici, per fermare l’emorragia, hanno amputato. La polizia non ha ancora ricostruito esattamente la dinamica. «Ci sono da sentire i testimoni dice un funzionario di Ps Dobbiamo capire se il giovane stesse lanciando lui stesso un “bombone” o se ne avesse raccolto uno piovuto dal settore dei livornesi».
Scena raccapricciante, comunque sia andata. Fabio Carracci, 24 anni, era accanto a Emanuele F., suo amico. «Ho sentito un gran botto ha detto Mi sono girato e ho visto che non aveva più la mano. L’ho preso in braccio e l’ho portato all’infermeria. Petardi lui? Mai portati e mai avuti. Penso che ne abbia raccolto uno in terra». A fine partita altri scontri. Una pattuglia di vigili, accerchiata, ha ricevuto l’ordine di rifugiarsi nel bar all’esterno della Tribuna Monte Mario. Una vigilessa del Git, per ripararsi il viso, è stata colpita da una sassata a un braccio. Un bagarino napoletano, prima del via, era stato accoltellato a un gluteo fuori dalla Nord. I pullman livornesi sono usciti dall’Olimpico, scortati dalle forze dell’ordine, verso le sette. Un convoglio assediato dalle luci azzurrognole dei lampeggianti. Epilogo di una “normale” giornata allo stadio.
(Ha collaborato

Giuseppe Martina)


IL TEMPO
Per Roma-Livorno quattro feriti, due in manette e otto denunciati
di LUIGI PINNA LA SOLITA guerriglia, la violenza che sempre accompagna le partite delle romane con squadre le cui tifoserie hanno avuto a che ridire con gli ultras capitolini. È accaduto anche ieri pomeriggio, fuori dall’Olimpico, in occasione del match della Roma con il Livorno. E sono state cariche della polizia, lacrimogeni, inseguimenti e coltellate. L’episodio più grave tuttavia nasce quasi per caso. Si tratta dell’incidente occorso a un giovane tifoso romanista, un ragazzo di appena 26 anni, che ha subìto l'amputazione di una mano ed è stato ricoverato con 30 giorni di prognosi al Gemelli, in seguito all'esplosione di una bomba carta che stava maneggiando mentre si trovava all'interno dello stadio durante la partita. Il ragazzo ha spiegato di aver trovato l’ordigno per terra e di averlo raccolto, ma non si esclude che lo stesse per lanciare. Nel prepartita invece c’erano stati altri scontri fra romanisti e carabinieri dalla parte dello stadio dei Marmi, mentre successivamente anche la polizia è dovuta intervenire nei confronti dei sostenitori giallorossi che avevano tentato di entrare in contatto con i tifosi del Livorno. Vittima sfortunata della violenza ultrà anche un passante, del tutto estraneo alle vicende della partite: un giovane napoletano scambiato per un sostenitore del Livorno. Il poveretto è stato accoltellato a un gluteo ma per fortuna se l’è cavata con 7 giorni di prognosi. All'esterno dello stadio, prima dell'inizio dell'incontro, alcuni tifosi della Roma avevano già provato ad aggredire i supporter del club toscano, una tifoseria notoriamente di tutt’altro orientamento politico rispetto a quella romanista, i primi di sinistra, gli altri di destra, lanciando fumogeni e bombe carta. Polizia e carabinieri hanno fermato i violenti, che hanno preso di mira con oggetti pericolosi anche le forze dell'ordine: numerose le cariche eseguite per disperdere i tifosi, in via Boselli e in altre vie intorno all'Olimpico. Quattro i feriti, tutti lievi e tutti romanisti. Anche un poliziotto e due carabinieri hanno riportato ferite non gravi in seguito agli scontri con i romanisti. Al termine della guerriglia due minorenni, entrambi romani sono stati fermati per resistenza, violenza e lancio di oggetti e fumogeni. In totale otto persone, quattro toscani e quattro sostenitori del club giallorosso, sono stati denunciati in stato di libertà per le violenze compiute intorno allo stadio. Recentemente è toccato anche ai tifosi genovesi in visita a Roma per Lazio-Sampdoria di finire nel mirino delle intemperanze ultrà. Sei doriani vennero picchiati, ma la polizia poi arrestò due persone: due teppistelli di ottima famiglia.

VAI A:             GO TO:
Pagina iniziale
Index
Premessa
Premise
La Storia dell'A.S. Roma
A.S. Roma History
La stagione in corso
The championship
I gruppi ultras
dell'A.S. Roma
A.S. Roma Ultras groups
Le fotografie
Pictures
La cronaca ne parla
Chronicle talks about them
Amici e nemici
Friends & Enemies
Le parole (e la musica)
dei canti
Words & music of the songs
Le partite memorabili
Matches to remember
Racconti ed interviste storiche
Historical tales & interviews
La storia
della Curva Sud
Curva Sud history
Il Derby
Gli scudetti 
del 1942 e del 1983
The Championship's victories in 1942 and 1983
Il manifesto degli ultras
The Ultras' manifesto
Le bandiere della Roma
Most representative 
A.S. Roma players
CHAT
Ultime novità del sito
Updates
Libro degli ospiti
Guestbook
Collegamenti utili
Links
Scrivetemi
E mail me