ROMA/AEK
              ATHENS 1-1
    
    
      
      12
            novembre
            2002 h. 20.30
      
    
    
      
    DATASPORT
    
    Le forze
        dell'ordine
        hanno fermato tre romanisti e 2 sostenitori arrivati dalla
        Grecia
    
     Rissa tra
        tifosi
        della Roma e dell'Aek Atene (giunti nella Capitale per assistere
        al match
        di Champions di questa sera all'Olimpico) è scoppiata la notte
        scorsa
        a Piazza Navona. Gli agenti del commissariato Trevi Campomarzio
        hanno arrestato
        cinque tifosi: tre romanisti e due sostenitori dell'Aek Atene
        con l'accusa
        di rissa aggravata.
    
    La zuffa è
        scoppiata attorno alle 23.30. I due gruppi di tifosi si sono
        fronteggiati
        prima con le parole e poi sono passati alle mani.
    
    L'intervento delle
        forze dell'ordine, avvisati da alcuni passanti, ha messo in fuga
        altri
        partecipanti alla rissa e ha portato in carcere i cinque tifosi.
    
    
    
    REPUBBLICA.IT
    Prima di
          Roma-Aek
          incidenti allo stadio
      
      Gli ultras
          giallorossi
          attaccano le forze dell'ordine
      
      Olimpico,
            scontri
      
      tra
polizia
            e tifosi
      
      Le forze
          dell'ordine:
          "E' stata un'imboscata"
    ROMA - Si tinge di
        violenza
        il prologo di Roma-Aek. In serata davanti all'Olimpico si sono
        registrati
        scontri tra ultras romanisti e forze dell'ordine. Secondo i
        militari si
        è trattato di un "tentativo di imboscata" da parte di un gruppo
        di tifosi a viale dell' Olimpiade, proprio sotto la Curva Sud.
        Le forze
        dell'ordine erano schierate a cordone per evitare che al momento
        dell'afflusso
        allo stadio le due tifoserie potessero trovarsi in contatto. Un
        gruppo
        di romanisti, sembra circa 150, si è avvicinato allo
        schieramento
        delle forze dell'ordine.
    
    Il gruppo di tifosi
        ha cominciato a inveire contro polizia e carabinieri per poi
        lanciare di
        tutto, dai sampietrini ai blocca pedali per motorini. Le forze
        dell'ordine
        hanno effettuato una carica di alleggerimento, sparando alcuni
        candelotti
        lacrimogeni e disperdendo i tifosi. Due le persone finora
        arrestate con
        le accuse di lesioni e resistenza. Il bilancio parla di sei
        poliziotti
        e due carabinieri feriti. Negli incidenti è rimasta coinvolta
        anche
        una troupe di Telelazio-Reteblu: un giornalista ed un operatore
        sono stati
        colpiti alla testa e medicati nell'infermeria dello stadio.
    
    Gli scontri di
        stasera
        non sono una sorpresa. I rapporti tra romanisti e greci si erano
        incrinati
        in occasione della trasferta ad Atene. Allora, ai tifosi
        giallorossi venne
        rubato lo striscione di un gruppo della curva Sud. Da allora i
        propositi
        di ritorsione presero piede. Le prime avvisaglie nella serata di
        ieri.
        In centro di Roma due gruppi di tifosi, greci e romanisti, si
        sono fronteggiati.
        Dalle parole alla rissa il passo è stato breve. All'arrivo della
        polizia sono finiti in manette tre romanisti e due sostenitori
        del team
        greco con l'accusa di rissa aggravata.
    
    Nel pomeriggio
        arrivano
        notizie di alcune aggressioni ai danni dei tifosi greci. Si
        arriva così
        all'Olimpico. Stavolta gli scontri sono tra romanisti e polizia.
        Una "ritorsione"
        dice il tam tam dello stadio, per le diffide arrivate ad alcuni
        esponenti
        della curva in seguito agli scontri del derby. Anche allora gli
        ultras
        romanisti attaccarono con durezza le forze dell'ordine. Un
        copione ripetuto
        anche stasera.
    
    (12 novembre 2002)
    
    
    Guerriglia
            tra tifosi ellenici e giallorossi. Sei poliziotti e
            carabinieri feriti
            e due ultras romanisti arrestati. Coinvolta negli scontri
            anche la troupe
            di un telegiornale locale.
    ROMA - Botte,
        cariche
        delle forze dell'ordine, lacrimogeni e coltellate all'esterno
        dello stadio
        Olimpico, dove si gioca la partita di Champions League tra la
        Roma e l'Aek
        Atene. Tutto dovrebbe essere iniziato verso le 18,30 e le 19,00
        con un
        scontro tra un piccolo gruppo di tifosi greci e romanisti, a
        poca distanza
        dalla "Palla", la scultura di Joe Pomodoro, dietro la tribuna
        Tevere a
        pochi decine di metri dal ministero degli esteri. Secondo quanto
        viene
        riferito dagli addetti alla sicurezza dell'impianto, un
        sostenitore della
        squadra giallonera sarebbe stato colpito a una gamba, con una
        lama tanto
        affilata che in un primo momento non si era accorto lui stesso
        della ferita.
    La scazzottata è
          veloce. I greci riescono a trarsi d'impaccio e a rifugiarsi
          dietro un cordone
          della polizia. Dallo scontro i romanisti portano via un lungo
          striscione
          con un'aquila giallonera che più tardi, prima dell'inizio
          dell'incontro
          di calcio, esporranno in curva sud. Ma passano pochi minuti e
          l'attenzione
          si sposta su viale dell'Olimpiade, perché tra gli ultras
          romanisti
          e i greci in fuga, capitano poliziotti e carabinieri. Di qui
          le cariche
          di alleggerimento e le salve di lacrimogeni. Il confronto è
          duro
          e dopo quasi venti minuti di sassaiola si contano sei tra
          agenti e militari
          feriti e due ultrà romanisti arrestati. Negli incidenti è
          rimasta anche coinvolta una troupe di Telelazio-Reteblu: un
          giornalista
          ed un operatore sono stati colpiti alla testa e medicati
          nell'infermeria
          dello stadio.
    
    Secondo alcuni,
          gli
          scontri non sono stati altro che una "regolazione di conti" di
          alcuni "sgarbi"
          avvenuti durante la gara d'andata ad Atene. Già nella tarda
          serata
          di lunedì, alle 23.30, in piazza Navona, c'era stato già
          un anticipo di quanto avvenuto stasera. I due gruppi di tifosi
          si erano
          fronteggiati prima con le parole e poi con le mani.
          L'intervento degli
          agenti, avvisati da alcuni passanti, ha messo in fuga altri
          partecipanti
          alla rissa. Per i tifosi fermati il giudice stamane aveva
          deciso la convalida
          degli arresti rimettendoli però in libertà: il provvedimento
          di obbligo di soggiorno dalle 21 alle 23 è stato adottato per
          impedire
          che i sostenitori greci andassero all'Olimpico per provocare
          un'altra rissa.
          I due si sono dovuti accontentare di seguirla da un televisore
          che si trova
          all'interno del commissariato Trevi, in compagnia di altri tre
          tifosi romanisti.
          A cui è stato interdetto per due mesi l'accesso allo stadio.
      
    
    
      
      
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