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giornata BOLOGNA /ROMA 1-1 Bologna, Stadio Renato Dall'Ara Domenica, 31 marzo 2018 ore 12.30 invia una e-mail per i resoconti
Tabellino partita:
BOLOGNA (4-3-3): Santurro; Torosidis (32’ st
Mbaye), De Maio, Helander, Masina; Poli, Pulgar,
Donsah; Verdi (45' st Krejci), Palacio, Di
Francesco (26’ st Orsolini). A
disposizione: Ravaglia, Romagnoli, Keita,
Gonzalez, Nagy, Crisetig, Dzemaili, Falletti,
Avenatti, Destro. Allenatore: Donadoni
ROMA (4-3-3): Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio,
Kolarov; Nainggolan (16′ pt Gerson), De Rossi,
Strootman (30’ st Defrel); El Shaarawy (16’ st
Dzeko), Schick, Perotti. A disposizione:
Skorupski, Lobont, Capradossi, L. Pellegrini,
Bruno Peres, Silva, Jesus, Gonalons, Defrel.
ARBITRO: Irrati di Pistoia
MARCATORI: 18’ pt Pulgar (B), 31’ st Dzeko (R)
NOTE: Ammoniti: Santurro (B), Pulgar (B),
Palacio (B), De Rossi (R). Angoli: 3-11 per la
Roma. Recupero: 4’ pt, 4’ st
Dal n°74 della fanzine tedesca
"erlebnis fussball" * * * *
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31.03.2018 FC
Bologna - AS Roma 1:1
Spettatori: 20.778 (2.800 ospiti) Testo e
foto: Fabian Böker
Ci sono stadi che sono incredibilmente belli. Ci
sono stadi che sono orribilmente brutti. Ci sono
stadi che, per quanto riguarda l’aspetto, si
collocano da qualche parte tra questi due estremi. E
poi ci sono stadi che sfuggono a qualsiasi banale
classificazione, perché lasciano il visitatore
semplicemente a bocca aperta, con la mascella
cadente, bavetta alla bocca e un'erezione, davanti
alla loro magnificenza. Lo Stadio Renato Dall’Ara è
un esempio di questo tipo. Alcuni dicono che sia
come Zwickau (cioè il WeSa), ma in grande. In linea
di principio non è sbagliato, ma ovviamente non è
nemmeno lontanamente adeguato per questo tempio
dell’architettura calcistica. Lo stadio è stato
chiaramente la star indiscussa della giornata. Ma
naturalmente, al suo interno erano attive anche due
curve con una lunga storia alle spalle, che ero
molto curioso di vedere all’opera. Avevo visto il
Bologna solo lo scorso novembre in trasferta contro
l’Hellas, e non mi avevano convinto. Il mio ricordo
della Roma a Genova contro la Sampdoria nel 2005 è
troppo vago. E quindi, eccole ora entrambe, in un
confronto diretto.
Se andando verso lo stadio mi ero completamente
inzuppato i vestiti, proprio all’inizio del
riscaldamento è uscito il sole. E anche le curve si
sono date da fare per migliorare il mio umore. In
puro stile italiano, hanno cominciato a insultarsi a
lungo e con passione. Un “Bolognese pezzo di merda”
da una parte, un “Romanista pezzo di merda”
dall’altra, il tutto accompagnato da vari
“vaffanculo”. Sempre un piacere. Ancora più bello è
stato che la Curva Sud della Roma ha effettivamente
rappresentato la sorpresa del tour. Innanzitutto,
con un numero più che soddisfacente di quasi 3000
romanisti. Poi con i tanti striscioni appesi alle
balaustre. Infine con il supporto acustico. Quello è
stato costante, molto, molto forte e con un bel po’
di potenza dietro. Naturalmente, nulla di
rivoluzionario in termini di creatività e varietà,
ma comunque con qualche bel coro qua e là. Una buona
miscela di canti lunghi, cori da stadio, classici
italiani e battiti di mani. Con un discreto
potenziale da "pöbel" [tifoseria rozza e rumorosa].
Con petardi, un bengala lanciato in campo e diverse
bandierine sempre alzate. Con tipi tosti in prima
linea. In breve: nel complesso, forse non uno
spettacolo clamoroso, ma viste le basse aspettative,
decisamente ottimo.
Punti a sfavore per la bandiera del Frente Atletico
e per il mancato uso di tamburi e megafoni, motivo
per cui tutti i cori venivano cantati ancora più
velocemente che da noi. In compenso, si è riso di
gusto quando a un romanista è caduta una bandiera
nel fossato davanti al settore, i vigili del fuoco
sono arrivati in quattro con una scala, e uno di
loro l’ha usata per recuperare il vessillo. Per
interventi del genere si dovrebbero reclutare i
nuovi assunti! Nessun problema di nuove leve,
invece, sembra avere la Curva Giacomo Bulgarelli (un
tempo Curva Andrea Costa intitolata originariamente
alla strada adiacente allo stadio, ora dedicata a
una leggenda del club scomparsa nel 2009, anche se
entrambi i nomi sono ancora in uso), non sembra
avere problemi di affluenza, visto che era piuttosto
piena. Durante un minuto di silenzio sono stati
esposti diversi striscioni in memoria di persone
scomparse: il conduttore televisivo Fabrizio Frizzi,
tifoso del Bologna, e due tifosi (Arvedo e "Tigre"),
quest’ultimo uno dei fondatori dei Forever Ultras. A
questo si è aggiunta una piccola dose di
pirotecnica.
Nel primo tempo ci sono stati alcuni momenti davvero
buoni, per esempio durante il coro "Chi non salta".
Dopo l’intervallo, però, c’è stato un crollo totale.
La curva – che, vista dall’alto, vede a destra i
Forever Ultras e i Freak Boys, al centro il Settore
Ostile, a sinistra Bologna Estrema (presenti lì per
la prima volta, perché non possono più stare nella
Curva Sud vicino agli ospiti) e i Mai Domi, con
tutti i tamburi concentrati nella parte destra – e
che di solito canta compatta, non si è sentita
nemmeno una volta. Un vero peccato.
I VOSTRI RESOCONTI.... ....E QUELLI DELLA STAMPA
s
corrieredellosport.it
Bologna-Roma 1-1: Dzeko risponde a
Pulgar
Al Dall'Ara la squadra di Di Francesco delude.
Preoccupa l'infortunio di Nainggola, uscito dopo un
quarto d'ora per un problema alla gamba destra
Simone Zizzari
sabato 31 marzo 2018 14:33
ROMA - Dopo quattro vittorie consecutive esterne, la
Roma si inceppa e rallenta a Bologna uscendo dal
Dall'Ara con un 1-1 in chiaroscuro. Un pareggio che
complica il suo cammino in campionato nella corsa alla
zona Champions. La squadra di Di Francesco, abulica e
priva di mordente per larga parte del match, dimostra
scarsa personalità evidenziando chiaramente come la
testa sia colpevolmente già alla sfida di Champions
contro il Barcellona. A salvare la squadra capitolina
è ancora una volta Dzeko, entrato nella ripresa e
subito decisivo nell'unico pallone pericoloso toccato
nella sua gara. Ad aggiungersi alla giornata storta
giallorossa - che ha visto Schick fallire la sua
ennesima occasione stagionale - anche il ko di
Nainggolan, uscito dopo un quarto d'ora di gioco per
un problema alla gamba destra tutto da valutare.
ROMA, DOVE SEI? - Il primo tempo della Roma è una
sorta di incubo. Nonostante le frasi di circostanza
alla vigilia della gara, il pensiero del Barcellona è
ben presente nella testa dei giocatori che contro il
Bologna giocano un primo tempo al rallentatore. Dopo
un inizio sprint con due chance nei primi cinque
minuti neutralizzate dall'esordiente Santurro - che
finora aveva giocato solo in Lega Pro - prima su
Schick e poi su De Rossi, la Roma si spegne. Troppo
lenta la manovra, troppi errori in fase di
impostazione, troppe scontate le giocate di chi
dovrebbe invece far cambiar passo alla squadra. Il
centrocampo non convince, De Rossi e Strootman non
sembrano in giornata di grazia. A complicare
ulteriormente la partita giallorossa ci si mette
l'infortunio occorso a Nainggolan al 10'. Il
centrocampista belga subisce una ginocchiata in un
contrasto a centrocampo nel tentativo di difendere un
pallone e passa i successivi cinque minuti a toccarsi
la gamba destra dietro il ginocchio. Inevitabile il
cambio con Gerson che arriva al 17'. Le condizioni di
Radja verranno valutate nelle prossime ore a quattro
giorni dalla cruciale sfida di champions contro il
Barcellona. Il vantaggio emiliano arriva un minuto
dopo l'uscita del belga: Poli tenta una conclusione
ribattuta dalla difesa, la palla arriva a Di Francesco
che serve Pulgar, bravo a battere Alisson con una
conclusione dal limite rasoterra. L'1-0 suote la
torpore la Roma che tenta una timida reazione ma
Schick spreca due buone occasioni da gol prima di
testa e poi di destro. Non è da meno El Shaarawy che,
innescato da Strootman in verticale, calcia su
Santurro in uscita un pallone che poteva essere
sfruttato decisamente meglio. La più clamorosa chance
del primo tempo capita però alla mezz'ora sul destro
di Strootman che a pochi centrimetri dalla linea di
porta colpisce clamorosamente il palo dopo un assist
al bacio di Schick. Un errore madornale che riassume
in modo cristallino il primo tempo da dimenticare
della squadra di Di Francesco.
La Roma torna in campo con un modulo diverso. Di
Francesco sposta Perotti al centro con Gerson a destra
in un 4-2-3-1 che nelle intenzioni del tecnico
dovrebbe regalare maggiore imprevedibilità alla
manovra offensiva. In realtà lo spartito non cambia
molto. Le idee giallorosse continuano ad essere poche
e confuse e il Bologna in contropiede crea uno stato
di perenne agitazione a Fazio e Manolas. La squadra di
Donadoni controlla senza ansia la sterile reazione
ospite mostrandosi decisamente più in palla e
determinata. Al 61' arriva il turno di Dzeko che
prende il posto di un impalpabile El Shaarawy. Il
cambio però non porta alcun beneficio, almeno fino al
76', minuto in cui arriva a sorpresa il pareggio della
Roma. A segnarlo, tanto per cambiare, Dzeko che di
testa sfrutta al meglio un assist dalla sinistra di
Perotti. Il pareggio scuote la squadra ospite che, con
Defrel in campo al posto di Strootman, cerca il
sorpasso. Gli ultimi minuti sono vibranti ma non
offrono grosse occasioni da gol, a parte un'occasione
da gol di Defrel in pieno recupero. L'1-1 finale fa
felice il Bologna che conquista un punto importante
per allontanare ulteriormente la palude della zona
retrocessione. Per la Roma - sempre saldamente terza
in classifica - invece i segnali non sono
entusiasmanti in vista della cruciale sfida di
Champions al Camp Nou contro Messi.