ESTRATTO DAL LIBRO "COMMANDO ULTRA' CURVA SUD"
(Multimedia, edito nel 1987 in occasione del decennale del CUCS,
subito dopo la scissione Vecchio CUCS / CUCS GAM)



CAPITOLO 4
FALCAO
(Grazie a Marcello per la trascrizione)


E' l'anno degli stranieri.L'Italia decide di aprire le frontiere e il 10 agosto 1980 Paulo Roberto Falcao scende all'aereoporto di Fiumicino.Di lui si sa poco, troppo si e' parlato di Zico ma in quel giorno di mezza estate 3000 persone lo accolgono con sciarpe e bandiere.
Nessuno si azzarda a criticare il valore calcistico di Paulo, quel che si vuole dire e' che poca gente riesce a sentirlo , la sua grinta in campo e' vista come onesto professionismo e non come atto d'amore.Sicuramente una posizione del genere e' condizionata dal risultato inevitabile del confronto con Toninho Cerezo: Toninho cosi' giocherellone spontaneo, estroverso al suo contatto con i tifosi, insomma cosi' umano ai nostri occhi; l'altro,Paulo cosi' serio nel suo lavoro, un po' freddo se vogliamo una figura irraggiungibile, lontana dal nostro modo cosi' folle di avvicinarci al calcio.
A pensarci bene, in fondo Paulo con il suo modo di essere non dice altro che una verita' che forse noi non abbiamo mai voluto accettare e che non accetteremo mai: quella che ci presenta il mondo del calcio come come un 'inesorabile macchina industriale, dove ognuno per andare avanti deve pensare solo alla propria utilita' e dove quel fantastico mondo di favola che noi cosi' ciecamente crediamo non esiste affatto.Comunque nel suo primo anno in maglia giallorossa Falcao cambia il volto della squadra.
Si parlera' di mentalita' vincente di uno spirito nuovo.
E' un campionato esaltante la Roma da scuole di calcio riscuote le prime simpatie.
La sfida e' con la Juve e' la guerra del povero contro il ricco,dell'oppresso contro l'oppressore, ma anche per i vertici delle societa' del potere economico contro quello politico.
In curva capita di rivedere facce di un tempo ripulite dagli anni;siamo sempre piu' stretti,allo stadio tornano tutti,tifosi d'occasione tolgono biglietti a chi non ha mai tradito.E' un fenomeno di cui non capiamo le conseguenze anzi ci sembra di essere tanti e tutti uniti.
La Lazio e' lontana condannata in serie B, i giornali parlano di Roma-Juve come del nuovo derby, a noi da fastidio ma i bambini ci credono e dimenticano la Lazio.
La Roma viaggia come un treno,la partita dell'anno e' vicina,puo' essere il sorpasso: il 10 maggio 1981 20000 romanisti invadono Torino.
In curva Maratona appare uno striscione:Lotta con il cuore vinci il tricolore! Partimmo con ogni mezzo, uniti da un' unica fede: il nostro amore per la nostra squadra; eravamo li a rappresentare la nostra citta' in un affratellamento che aveva dell'incredibile.Torino fu invasa tutta una curva a cantare,un solo coro e tanta voglia di vincere.Poi quel maledetto fuorigioco chiamato al gol di Ramon Turone.
Le polemiche, le accuse, dichiarazioni di guerra tra le due societa'.Per noi come al solito solo l'amaro in bocca. 
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DEDICATA A FALCAO

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