FIORENTINA/ROMA
QUANDO SI GIOCA?
LA FARSA MINUTO PER MINUTO

Capello: "Questo non è più calcio"
Oggi Batistuta-Montella col Verona.
Il tecnico contro il posticipo di Firenze: "Roma penalizzata"

 MASSIMO BARCHIESI

ROMA «Questo non è più sport, non è più calcio. E' una cosa gravissima». L'ultimo degli scontenti è Fabio Capello, FiorentinaRoma è diventato ormai il posticipo della discordia. Il tecnico dei giallorossi è apparso rabbuiato per la decisione del prefetto di Firenze Achille Serra di spostare la partita a lunedì 9 aprile, l'ultimo cambiamento di calendario che riguarda la Roma.
«Non si può pensare che una partita di calcio debba prescindere dall'ordine pubblico» ha attaccato Capello. «E' evidente che qualcosa non funziona. E' inammissibile che ogni volta che i nostri tifosi si recano fuori Roma debbano essere penalizzati e con loro la squadra e la società. Visto che ci saranno ancora diverse partite da giocare, mi piacerebbe che i nostri tifosi siano protetti e non demonizzati». Capello è un fiume in piena. Sospetta che qualcuno voglia intralciare il cammino della Roma verso lo scudetto. «Non vedo per quale motivo si debbano sempre spostare le partite della Roma. E' già successo a Reggio Calabria quando dovevamo giocare di pomeriggio, adesso il bis per la gara contro la Fiorentina. Non so cosa ci toccherà ancora subire».
Poi l'ex tecnico di Milan e Real Madrid si rivolge al prefetto di Firenze Serra. «Sono a conoscenza di quello che si è detto in occasione della riunione di venerdì mattina. Qualcosa si è cercato di fare, ma alla fine la decisione è stata presa da una persona. Noi avevamo chiesto di giocare venerdì, ma lui (Serra ndr) è stato irremovibile. Ci è stato in pratica imposto di giocare lunedì. Il problema è che ognuno in base al ruolo che gli compete prende certe decisioni per salvaguardarsi. In questo caso l'evento sportivo è stato messo in secondo piano. Purtroppo ormai non decidono più gli enti sportivi, ma coloro che si occupano della sicurezza. Per trovare la soluzione al problema dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e discutere».
Un motivo per sorridere Capello ce l'ha ugualmente. Oggi contro il Verona torna in campo Gabriel Batistuta. E'motivatissimo l'argentino, assente da oltre un mese per via dell'infortunio al ginocchio subito a Udine durante la partita con il Vicenza. Il tecnico schiererà per la prima volta dal primo minuto il trio delle meraviglie TottiBatistutaMontella, che sulla carta garantisce gol e spettacolo. Proprio l'argentino nei giorni scorsi ha dichiarato che la Roma non deve avere paura di vincere lo scudetto. Capello riprende il pensiero di Batigol e, anzi, lo rinforza ulteriormente dando una maggiore carica ai suoi giocatori in vista del rush finale. «Io non ho paura, la squadra pure. Siamo convinti di vincerlo».

La Repubblica
1/4/2001


E' deciso, si gioca lunedì 9
ma i romanisti: "Saremo 8000"

 GIANLUCA MONASTRA

LO CHIAMANO il male minore, lo sopportano come un compromesso. Si gioca lunedì 9 alle 15, si spera di limitare l'invasione dei romanisti. Un giorno feriale puntando sui disagi di un pomeriggio qualsiasi, disagi che però sembrano non spaventare nessuno a Roma dove fanno sapere che l'invasione ci sarà comunque. Il posticipo lo annuncia il prefetto Achille Serra, chiudendo una lunga settimana di trattative con la riunione del comitato per la sicurezza pubblica di ieri mattina. Altre decisioni: slitta la prima finale di coppa Italia col Parma (dall'11 aprile al 2 maggio), un maxischermo all'Olimpico, 3 mila biglietti ai giallorossi, controlli serrati per non far partire chi è senza tagliando. Tutto risolto? Non proprio. Adesso inizia un'altra fase, meno diplomatica, più operativa: l'organizzazione dell'ordine pubblico per una partita che era e resta ad altissimo rischio. Ai tifosi giallorossi saranno inviati 3 mila biglietti: che significa 500 in più dei 2 mila 500 del quantitativo massimo di solito riservato agli ospiti.
Ricapitolando. Sabato 7 aprile si attendevano 15 mila romanisti, per lunedì 9 a Roma avranno a disposizione 3 mila biglietti: e gli altri 12 mila? «Speriamo che il giorno feriale limiti le partenze» risponde il prefetto Serra. «Verremo lo stesso in 8 mila» minacciano dai club giallorossi. «Organizzeremo controlli serrati - avvisa il questore Carlo De Stefano - a Firenze e a Roma, sui treni e sulle autostrade. Chi è senza biglietto non deve partire e comunque, anche se arriverà qui, allo stadio non lo faremo entrare».
Restano i timori. E i malumori delle due società. Le due società probabilmente preferivano l'anticipo a venerdì 6, ma altri appuntamenti in città, hanno consigliato l'altra data. Dice il vicepresidente della Fiorentina, Mario Sconcerti: «Era comunque un'ingiustizia perché era impossibile non scontentare qualcuno. Si penalizzano i tifosi romani, ma molto di più i fiorentini. Con questa decisione lanciamo un messaggio preciso: il cinema è questo e i posti sono esauriti». Come la Fiorentina, non sorride la Roma. «Dispiace - commenta il direttore generale della Roma, Fabrizio Lucchesi - per i nostri sostenitori. Ogni nostra trasferta vede migliaia di tifosi intenzionati a seguire la squadra, non capisco perché si debbano penalizzare».
Col posticipo evaporano le altre soluzioni pensate in questi giorni. Come la partita a porte chiuse: «Abbiamo sempre pensato di fare di tutto per evitarlo» dice Serra. Come la concessione della Ferrovia agli ospiti: «Impercorribile perché i tifosi viola hanno più diritti degli altri visto che siamo a Firenze».
A benedire l'accordo, c'era il rappresentante della Lega Ghirelli. Anche lui non nasconde il disagio di una scelta obbligata. «Di fronte ad un fatto eccezionale abbiamo scelto una soluzione eccezionale. Ma il campionato si deve giocare di sabato o domenica. C'è una legge antiviolenza ferma in parlamento, portiamola avanti». Soddisfatti invece al sindacato di polizia Siulp: «E' passata la nostra linea». Martedì è prevista una riunione fra questura e Fiorentina sulla gestione biglietti. Sarà valutata l'opportunità di metterne in vendita meno del previsto, e sarà controllato l'acquisto su Internet per evitare che i giallorossi si mescolino ai fiorentini. E anche il consiglio comunale del 9 aprile potrebbe slittare per la partita: lo propone il presidente, Alberto Brasca che chiede di iniziare la riunione al termine della sfida.

La Repubblica ed. Firenze
31/3/2001


E per il futuro allo stadio serve una gabbia a moduli
Giani: "Ma il Comune non ha i soldi per questi lavori
 «STAVOLTA abbiamo dovuto prendere una misura eccezionale per un caso eccezionale, ma per l'anno prossimo dovranno essere studiate nuove soluzioni per lo stadio» dice il prefetto Achille Serra. Quasi un appello al Comune proprietario dello stadio e al quale era stato richiesta la disponibilità di montare una struttura mobile per allargare il settore ospiti in occasione di FiorentinaRoma. «In pochi giorni - risponde l'assessore allo sport, Eugenio Giani - era impossibile realizzare questo piano. Per la verità il prefetto già prima dell'inizio del campionato ci aveva chiesto un progetto per la struttura mobile. Il progetto noi lo abbiamo completato subito ed in fretta, ma abbiamo anche valutato che l'intervento sarebbe costato almeno fra i 600 e i 700 milioni». I lavori però non sono mai partiti, lo stadio è rimasto quello di sempre, e la questione si è riproposta con forza per l'arrivo della Roma capolista, così come era già accaduto in passato. «E' ovvio -aggiunge l'assessore Giani - nessuno ha ancora chiarito chi si deve accollare la spesa. E finché su questo non ci saranno risposte ed impegni precisi, tutto resterà sulla carta».
Già nei giorni scorsi, il prefetto Achille Serra aveva sottolineato l'opportunità di un intervento per ampliare lo stadio ritenuto ormai insufficiente. «E' il caso di pensarci - queste le parole di Serra - per non ritrovarci sempre in situazioni di emergenza e di grande rischio».

La Repubblica ed. Firenze
31/3/2001


Fiorentina Roma a rischio
"Va giocata a porte chiuse"
La minaccia del prefetto Serra. No delle due società
La partita è in calendario sabato 7 aprile. "L'alternativa è svuotare la curva Ferrovia per ospitare i tifosi romanisti". Venerdì un summit

 GIANLUCA MONASTRA

FIRENZE - Il calcio sta impazzendo, cerca soluzioni alla nuova ondata di violenza, ma non le trova. Gli incidenti di domenica a Pisa e nel resto d'Italia hanno alzato l'attenzione, al punto che il prefetto di Firenze Achille Serra, con dieci giorni di anticipo, ha buttato lì l'ipotesi di far giocare FiorentinaRoma di sabato 7 aprile a porte chiuse. Gara a rischio, questo si sa, ma fino ad ora una simile decisione preventiva non è mai stata presa. E questo è, o meglio potrebbe essere, visto che non è stato ancora deciso niente, il risultato del clima che sta avvelenando il calcio. «La prima cosa a cui pensare è la sicurezza della città, dei tifosi e delle forze dell'ordine - dice il prefetto - dobbiamo finirla di far correre rischi elevatissimi a chi si occupa dell'ordine pubblico. Se il questore non mi parlerà di garanzie per le forze dell'ordine si potrebbe arrivare a prendere decisioni drastiche, come quella di giocare a porte chiuse. Io credo che la gente sarebbe d'accordo». Una possibilità che il vice presidente della Fiorentina Mario Sconcerti non prende nemmeno in considerazione: «No, a porte chiuse mai». Anche il direttore generale della Roma, Fabrizio Lucchesi, esprime perplessità: «Questa decisione potrebbe rivelarsi un boomerang».
Insomma, FiorentinaRoma è sempre più un caso aperto ed entro quarantotto ore va trovata una soluzione. Venerdì è in programma una nuova riunione del comitato per l'ordine pubblico. Sarà il faccia a faccia decisivo, lì sarà presa una decisione per arginare l'arrivo, si dice, di dodicimila tifosi giallorossi. Serra, per la verità, una soluzione ce l'avrebbe. «Diamo ai tifosi della Roma la curva Ferrovia, così sarà più facile controllarli». Il problema, però, è che in quella curva la Fiorentina ha quattromila abbonati, che non ci stanno ad andare da un'altra parte. Anzi, in caso di «sfratto» annunciano che resteranno fuori dallo stadio a protestare. Con tutti i problemi di ordine pubblico che ne potrebbero derivare. «La questione esiste e mi fa piacere che la stiamo affrontano in maniera seria - dice ancora Sconcerti - ma noi abbiamo un problema, e cioè garantire ai nostri abbonati i loro posti. Questo per noi è prioritario. È giusto preoccuparsi dei tifosi romanisti, ma lo è molto di più preoccuparsi di quelli della Fiorentina». Lo stesso concetto, ma con modi decisamente più duri, lo esprimono i capi della tifoseria organizzata: «Noi dal nostro posto non ce ne andiamo, perché dovremmo lasciare la curva ai romanisti?».
E allora? Secondo il Siulp, il maggiore sindacato di polizia, si corrono meno rischi a sistemare i tifosi della Roma nel settore "maratona", di fronte alle tribune, piuttosto che in curva, una soluzione che trova d'accordo anche la Fiorentina. La società viola, insomma, sarebbe disposta ad aumentare di un po' il contingente di biglietti da inviare a Roma (attualmente 2.500) "allargando" lo spazio per gli ultrà giallorossi anche alla "maratona". In questo modo si potrebbero sistemare circa cinquemila tifosi. Non solo. La Fiorentina potrebbe anche bloccare la vendita di biglietti on line per impedire che li acquistino i tifosi romanisti e mettere in vendita solo alcuni tagliandi di tribuna, rinunciando a circa diecimila posti. «Secondo me la soluzione migliore resta la curva Ferrovia - spiega Serra - ma se il questore mi garantisce che ci sono condizioni di sicurezza anche mettendo i tifosi della Roma in maratona, per me va bene. Anche se credo che sia un'ipotesi da rischi molto, molto alti».
La soluzione, insomma, sembra lontana ma venerdì qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di decidere cosa fare di questa partita. «Ci stiamo impegnando tutti per trovare una soluzione civile», dice Mario Sconcerti. E il prefetto aggiunge: «Nessuno vuole imporre niente, mai come in questo caso dobbiamo fare appello alla sensibilità di tutti. Basta un passo indietro di ognuno, per evitare incidenti seri». Lo stesso prefetto contatterà già stamani Stream per il via libera alla trasmissione della partita su maxischermi a Roma e a Firenze.

La Repubblica
28/3/2001


Fiorentina-Roma, meglio lunedì
Paura di violenze, match spostato. Batistuta: "Sembra una guerra"
Vertice in prefettura, si spera così di evitare l'arrivo di migliaia di ultras giallorossi. Sconcerti: "Si è scelto il male minore"

 BENEDETTO FERRARA

FIRENZE - Per sabato niente da fare. FiorentinaRoma scivola due giorni più in là. Il ritorno di Gabriel Batistuta, quindi, è stato fissato per lunedì 9 aprile. La decisione è arrivata ieri, al termine della riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, quello chiamato a decidere sull'emergenzaultrà. Oltre al prefetto Achille Serra, al questore Carlo De Stefano e ai rappresentati del comune di Firenze, hanno partecipato al vertice anche i dirigenti della società viola e della Roma, oltre a un rappresentante della Lega. Il nodo da risolvere era complesso. L'annunciato arrivo di dodicimila tifosi giallorossi da giorni aveva agitato il lavoro del prefetto, delle forze dell'ordine e della stessa Fiorentina. Serra aveva ipotizzato la possibilità di consegnare un'intera curva ai giallorossi, a danno dei quattromila abbonati della Fiorentina che sarebbero stati costretti a trasmigrare in altri settori, oppure a restare fuori dal Franchi.
«I nostri tifosi hanno diritto di entrare nel loro stadio» aveva dichiarato il vicepresidente Mario Sconcerti. E comunque la società aveva subito chiarito che per Roma sarebbero partiti 3000 biglietti, solo cinquecento in più di quelli destinati da sempre ai tifosi delle squadre avversarie. Insomma, questa riunione doveva arrivare a un verdetto che potesse in qualche modo rappresentare una via di fuga dai rischi che questa partita rappresenta. E così tutti si sono trovati d'accordo sull'unica soluzione possibile: posticipare la partita a lunedì (con conseguente silittamento della prima finale di Coppa Italia - ParmaFiorentina - dall'11 aprile al 2 maggio), mantenendo l'orario pomeridiano. Tutti d'accordo ma nessuno felice di questa soluzione, che comunque significa una resa. Che Sconcerti spiega così: «Si è trattava di scegliere il male minore per limitare i danni. Saranno penalizzati i tifosi romanisti, ma anche i fiorentini, che con la partita spostata al lunedì subiscono un danno». Anche Fabrizio Lucchesi, direttore generale della Roma, è amareggiato: «Mi dispiace per i nostri tifosi. Avevamo altre idee ma i problemi da risolvere erano troppi. Ora chiediamo che l'eccezionalità di questa volta non diventi una norma». Stando alle previsioni della prefettura il posticipo della sfida farebbe calare la cifra dei fedeli giallorossi da dodicimila a quattromila. Ma ieri sera a Roma, sulle radio private, alcuni rappresentanti del tifo romanista hanno comunque confermato il maxiesodo per Firenze: «Partiremo in ottomila». Decisa la risposta del prefetto Serra: «Chi non avrà il biglietto non entrerà nello stadio. E faremo di tutto per evitare che da Roma partano tifosi senza biglietto». Il che significa che lunedì 9 aprile l'opera di prevenzione delle forse dell'ordine inizierà proprio nella capitale, ai caselli autostradali e alla stazione ferroviaria. Martedì prossimo i dirigenti della Fiorentina si incontreranno col questore per discutere tutti i problemi legati a questa partita. A cominciare dai biglietti: a chi inviare i tremila tagliandi? Sarà necessario tenere dei biglietti invenduti per aumentare gli spazi di sicurezza tra le due tifoserie? Sicuramente, per ovvie ragioni, sarà bloccata la vendita dei tagliandi via internet. Intanto a Roma già si pensa all'istallazione di un maxischermo allo stadio Olimpico. Il prefetto Serra ha chiesto alle due società di chiedere sia a Batistuta che a Rui Costa di lanciare messaggi ai tifosi delle due squadre. Ieri l'attaccante argentino ha parlato di questa decisione: «Sarebbe stato meglio giocare questa partita nel giorno in cui era programmata. Altrimenti il calcio dove va a finire? Vorrei che tutto tornasse come prima, perchè in caso contrario vuol dire che stiamo superando i limiti. Non siamo in guerra...». Anche per Roberto Mancini, allenatore della Fiorentina, il limite sta per essere sorpassato: «Ormai il nostro calcio è schiavo dell'ordine pubblico. Anche in Italia dovremmo seguire l'esempio dell'Inghilterra, dove sono riusciti a risolvere certi problemi legati alla violenza e alla sicurezza negli stadi».
 

La Repubblica
31/3/2001


Il prefetto ordina:
maxischermi allo stadio per il match di Firenze

 MASSIMO BARCHIESI

Il tanto atteso ok è arrivato ieri pomeriggio. Il prefetto di Roma, Giuseppe Romano, ha autorizzato per «motivi di ordine pubblico» la trasmissione della gara FiorentinaRoma, in programma lunedì alle 15, sui maxischermi dell'Olimpico. La decisione è stata presa al termine di una riunione alla quale hanno partecipato anche il direttore generale della Roma Lucchesi e i rappresentanti del Coni, Cimnaghi e Bovis. L'ingresso per i tifosi sarà gratuito.
L'apertura dei cancelli è prevista per le ore 13.30 e sarà fatta in modo progressivo a partire dalla curva sud. Il presidente Sensi ha acquistato da Stream i diritti della partita girando alla pay tv 1 miliardo e 600 milioni. Intanto, per chi vorrà seguire la partita in trasferta, stamattina saranno messi in vendita solo 1.500 dei 3 mila biglietti a disposizione della tifoseria romanista presso le seguenti agenzie della Sestante: via Torino 3/A; via Civinini 83/A; via Properzio 13; via Andrea Doria 53/B. I restanti tagliandi sono già stati prenotati dai Roma club. Ma resta il problema dei tifosi che si preparano a partire comunque: almeno il doppio rispetto ai tremila in possesso di regolare biglietto. Circa 100 saranno i pullman che lasceranno la capitale lunedì mattina, mentre ingenti misure di sicurezza sono state previste sia alla stazione Termini sia in quelle di Santa Maria Novella e Campo di Marte a Firenze. Inoltre, la Polizia presidierà tutti gli autogrill dell'autostrada e il percorso per raggiungere lo stadio Franchi è stato disegnato per evitare il contatto fra opposte tifoserie.
Tutto è in moto, dunque, per scongiurare il rischio incidenti: se dovessero verificarsi, infatti, sulla società giallorossa incomberebbe la diffida per la squalifica del campo, e una sanzione del genere rischia di cadere sul derby RomaLazio. «Le norme disciplinari della Figc conferma infatti il direttore generale Lucchesi prevedono che le squalifiche del campo non vengano scontate nel turno casalingo immediatamente successivo, ma in quello ancora dopo, per dare il tempo di individuare la sede e organizzare il campo neutro. In questo caso: lunedì 9 aprile si giocherà; martedì, come al solito, si terrebbe la riunione della disciplinare; sabato 15 RomaPerugia. Inevitabile, in caso di squalifica, lo slittamento al turno successivo: RomaLazio, il 29 aprile».
Dal campo, intanto, arrivano buone notizie. Fabio Capello ha recuperato Delvecchio che torna in ballottaggio con Montella per una maglia da titolare. Anche Aldair è in via di completa guarigione e vuole esserci: «La percentuale che io vada in campo è altissima anche se mi manca un po' il lavoro con il pallone». All'undicesima stagione nella Roma, "Pluto" quasi si commuove: «Non c'è stato mai stato un periodo così bello da quando vesto la maglia giallorossa. È dall'inizio del campionato che siamo in testa alla classifica, cosa mai accaduta prima. Mi sarebbe piaciuto condividere questi successi con Giannini e Rizzitelli, due amici che ho sempre considerato grandi calciatori e tifosi della Roma, che hanno giocato con me e sofferto tanto nel vedere la squadra non vincere».

La Repubblica ed. Roma
5/4/2001


emergenza stadio
Il Siulp: "No ai romanisti in Ferrovia"
Il sindacato di polizia preferisce i tifosi giallorossi in Maratona

 GIANLUCA MONASTRA

«LASCIAMO stare la curva Ferrovia e sistemiamo i romanisti in una porzione di Maratona. E poi cerchiamo di coinvolgere davvero la società viola nella gestione di questo problema. Non possono i dirigenti sportivi scaricare sempre le responsabilità soltanto sulla polizia, si devono impegnare di più in casi come questi». E' una presa di posizione precisa quella di Antonio Lanzilli, segretario provinciale del Siulp, il maggiore sindacato di polizia. Stamani in prefettura è prevista la riunione che potrebbe essere decisiva sull'organizzazione del piano ordine pubblico per FiorentinaRoma di sabato 7 aprile. Il punto chiave è legato alla temuta invasione di tifosi giallorossi (potrebbero arrivare in 1012 mila). Il prefetto Achille Serra pensa alla concessione della intera curva Ferrovia agli ospiti: «Mi sembra l'ipotesi migliore. Comunque un accordo dobbiamo trovarlo, altrimenti arriveremo a soluzioni drastiche». E cioè la chiusura dello stadio. «Certo è questa l'estrema possibilità, ma ci sono molti passi da fare prima e con ogni probabilità troveremo un accordo».
Nell'attesa dell'intesa, il Siulp non dimentica le minacce degli ultras viola che non vogliono essere sfrattati dai loro posti di ogni domenica. «Credo che la soluzione - dice Lanzilli - sia un'altra. Intanto iniziamo a vendere ai romanisti molti meno biglietti del previsto. Una volta arrivati qui, poi sistemiamoli nel settore solito e in parte della Maratona. I fiorentini che gli dovranno lasciare il posto potrebbero essere trasferiti in tribuna. Tutto questo può essere possibile solo se la società viola collaborerà, cominciando a limitare il numero di biglietti in vendita e poi aiutando le forze di polizia a valutare ogni mossa logistica. D'altra parte non si possono tirare indietro, devono lavorare con noi». Replicano dalla società viola: «Solo dopo l'incontro in prefettura (previsto per oggi ndr) saremo in grado di decidere come muoversi e quanti biglietti mettere in vendita».
La settimana scorsa, quando il questore Carlo De Stefano e il vicario Gaetano Chiusolo hanno incontrato i rappresentanti della tifoseria viola, la risposta alla ipotesi del "prestito" della Ferrovia ai romanisti è stata negativa, e senza possibilità di trattativa. Sono 4 mila i tifosi viola abbonati nella curva e molti club hanno già fatto sapere che non accetteranno nessuna soluzione alternativa. Per di più, dalla Fiesole le frange più estreme hanno avvisato che lo sfratto dalla Ferrovia potrebbe essere pagato con un clima di rivolta continua da qui alla fine del campionato. «Beh - spiega il segretario del Siulp Lanzilli - non mi sembra che si possa rischiare di rovinare i rapporti con la tifoseria viola. Ripeto, lasciamo stare la Ferrovia e concentriamoci sulla ipotesi Maratona. Cerchiamo anche di convincere la Lega a trasmettere la partita in diretta sul maxi schermo del Flaminio. Anche questo limiterebbe le partenze da Roma, come dimostrano le esperienze del passato».

La Repubblica ediz. Firenze
27/3/2001


La Fiorentina e il prefetto
divisi sull'emergenza stadio
Fallisce il vertice sulla partita con la Roma,
la società viola boccia le idee di Serra

 GIANLUCA MONASTRA

DOVEVA essere la mattina dell'accordo su FiorentinaRoma. E' stato il giorno delle posizione lontane, quasi inconciliabili. Da una parte il prefetto Achille Serra, convinto dell'ipotesi di concedere la curva Ferrovia ai tifosi romanisti e deciso anche a prendere in considerazione di giocare la partita a porte chiuse se non dovesse essere possibile garantire l'ordine pubblico. Dall'altra la Fiorentina, schierata a difesa dei propri abbonati e contraria in modo secco alla partita in uno stadio vuoto.
Che l'intesa sia lontana si capisce di mattina, quando la riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza si chiude con un rinvio a venerdì. E la conferma arriva in serata, al termine dell'incontro - sempre in prefettura - fra Serra e i dirigenti della società viola.
Alle otto di sera, quando il vicepresidente della Fiorentina, Mario Sconcerti, esce dal palazzo della prefettura, dice: «Noi abbiamo un problema serio e prioritario. Garantire ai ventiquattromila abbonati i loro posti. E' giusto preoccuparsi dei tifosi della Roma, ma è più giusto pensare ai nostri». Accordo lontano? «Siamo soddisfatti che la questione sia affrontata in modo serio. Vediamo, aspettiamo, e speriamo di trovare una soluzione civile. Nel frattempo io parlerò con la gente, spiegherò come stanno le cose».
Dunque, ancora trattative, incontri, colloqui. E mentre il prefetto avvisa «a fronte di una non ragionevolezza, siamo pronti a prendere provvedimenti drastici, e cioè chiudere lo stadio», Sconcerti replica senza lasciare spazio ad una possibile intesa, almeno su questo punto: «Partita a porte chiuse? No, non sono assolutamente disponibile. Senza pubblico non scendiamo in campo, non giochiamo».
Ora che le posizioni sono chiare si attendono i prossimi incontri. Con un certo ottimismo, almeno in prefettura. Dalla riunione di ieri mattina ognuno è uscito con un compito preciso. Il prefetto dovrà contattare Stream per convincere i responsabili della pay tv a concedere il via libera alla trasmissione della partita su maxi schermi montati a Roma e a Firenze. Non sarà facile. Anche perché non è ancora certa la sede dove allestire gli schermi, né a Firenze, né a Roma (si pensa al Flaminio). Al questore (rimasto in riunione col prefetto fino alla tarda serata di ieri) toccherà il compito di valutare gli aspetti tecnici dell'organizzazione del servizio di ordine pubblico. Meglio destinare l'intera Ferrovia ai romanisti? Oppure puntare sulla Maratona, così come accadde l'anno scorso per una partita simile, quella volta contro la Lazio in piena corsa scudetto? Secondo il Siulp, il maggiore sindacato di polizia, sarebbe meglio e più sicuro sistemare i tifosi della Roma in Maratona piuttosto che in curva. La stessa linea della Fiorentina. La società viola sarebbe disposta ad aumentare di poco il contingente di biglietti da inviare a Roma, attualmente fermo a quota 2 mila 500, allargando lo spazio per i giallorossi anche alla Maratona. In questo modo sarebbero circa 5 mila i tifosi sistemati. La Fiorentina è disposta anche a bloccare la vendita di biglietti on line per impedire che li acquistino i tifosi romanisti e a mettere in vendita solo alcuni tagliandi di tribuna, rinunciando a circa 10 mila posti.
«Lancio un appello al senso civico di tutti - dice ancora il prefetto Serra - collaboriamo, lavoriamo insieme e alla fine una soluzione la troveremo». Tutto questo, con sullo sfondo la minaccia della partita da giocare a porte chiuse. Una misura straordinaria, inedita, che però dopo gli incidenti di domenica (a Pisa per il derby col Livorno ed in altri stadi italiani) appare un po' più concreta. Dice il prefetto: «La gente è stanca di tutta questa violenza negli stadi. Sono convinto che una decisione del genere, anche se drastica ed estrema, sarebbe accolta con favore. Noi comunque faremo di tutto per evitarla, e la prenderemo in considerazione solo dopo aver percorso tutte le altre alternative».

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


LE DECISIONI PRESE

appello giocatori
Il prefetto ha chiesto alle società di invitare i giocatori più rappresentativi delle squadre, Rui Costa e Batistuta, a lanciare un appello prima della partita.

controlli a roma
Per bloccare i tifosi giallorossi intenzionati a partire comunque, anche senza biglietto, la questura organizzerà servizi anche a Roma.

Biglietti agli ospiti
La società viola concederà ai tifosi romanisti 3 mila biglietti: 500 in più rispetto ai 2 mila 500 del quantitativo massimo previsto per gli ospiti.

la coppa a maggio
Il posticipo con la Roma ha fatto slittare la Coppa Italia. La prima finale col Parma, prevista per mercoledì 11 aprile, verrà giocata mercoledì 2 maggio.

Posticipo della sfida
FiorentinaRoma era prevista dal calendario di serie A per sabato prossimo, 7 aprile. Si giocherà invece lunedì 9 alle 15.

La Repubblica ed. Firenze
31/3/2001


Mancini: "Non servirà..."
E i tifosi sono inferociti
Malumore anche fra i commercianti del Campo di Marte

 ALESSANDRO DI MARIA

LA DECISIONE di spostare FiorentinaRoma a lunedì 9 aprile ha scontentato un po' tutti. Reazioni dure e critiche. Uno dei primi a parlare è stato l'allenatore della Fiorentina, Roberto Mancini: «Giocare lunedì non serve a niente. Bisognerebbe fare come in Inghilterra, lì hanno risolto molto». Non mancano nemmeno prese di posizione da ambienti politici, come il presidente del quartiere due, quello del campo di Marte, Andrea Aiazzi, visibilmente contrario: «Non siamo stati consultati nemmeno questa volta, quando questo è un problema che si rovescia più sul quartiere che sulla città nella sua interezza. Se ci avessero consultato, avremmo dato parere favorevole allo spostamento della partita, ma di sera e non di pomeriggio. Sinceramente non è una gran bella trovata perché a quell'ora, oltre ai negozi, ci sono anche altre attività aperte, come gli uffici, che invece di sabato sarebbero stati chiusi, con il rischio che subiscano danni». E così i titolari di attività nella zona si ribellano. Dal supermercato «Il mare», a due passi dallo stadio, la notizia viene accolta con preoccupazione: «Io speravo che giocassero venerdì sera, mentre di lunedì è tutta una incognita. Gli ultras comunque vengono ugualmente e quindi il rischio di un arrivo in massa è inalterato. Questa è una zona con tante attività commerciali ed uffici, poi ci sono anche i lavori per strada, quindi non è una decisione positiva. Con la partita di sabato, avrei chiesto una deroga e sarei rimasto chiuso il pomeriggio, di lunedì invece non posso e starò alla sorte. Comunque sono stufo, vanno chiusi gli stadi».
La parola passa ai tifosi, al presidente dell'Associazione tifosi fiorentini Walter Tanturli: «Doveva essere presa una decisione e qualunque soluzione per qualcuno sarebbe stata negativa. Noi volevamo che venissero salvaguardati città, fiorentini e tifosi e comunque qualche categoria non sarebbe stata accontentata. C'era però da arginare il gran numero di tifosi giallorossi e questo forse è il modo per farne venire meno, anche se siamo stati sconfitti e dobbiamo sottostare a questa forzatura che ci impone di prendere un giorno di ferie per vedere la partita. Ho anche sentito dire che la Lega è contenta della soluzione trovata, ma la Lega stessa deve sapere che queste cose non devono succedere più. In questo modo è stato creato non un precedente, ma un super precedente». Più morbido Filippo Pucci, presidente del Centro coordinamento viola clubs: «Mi è sembrata la decisione più giusta, tutto non si poteva avere, anche se per noi ci sarà un certo disagio. Però se si voleva tutelare il diritto di andare allo stadio e non la prepotenza, questo è il prezzo da pagare». Poche ore dopo la decisione il sito non ufficiale www.fiorentina.it viene preso d'assalto dai commenti. Cisko73 ironizza: «Decisione giusta, così chi lavora non la guarda e chi non fa niente (cioè i teppisti generalmente) sono tutti lì». Poi Leo: «Ma siamo sicuri che i romanisti non verranno più di tremila? Tanto per loro fa lo stesso, mica lavorano, ed io invece mi devo prendere un giorno di ferie». Ma non sarà il solo.

La Repubblica ed. Firenze
31/3/2001


la fiorentina
"Nessuno deve lasciare il suo posto"
 La Fiorentina è decisa: non chiederà a nessun abbonato di lasciare il suo posto allo stadio. La proposta del prefetto di liberare la curva Ferrovia, infatti, non piace ai manager di Cecchi Gori. Anzi, la trovano decisamente fuori luogo. L'idea arrivata da piazza Savonarola va in tutta un'altra direzione. La società viola è disposta ad aumentare il contingente di biglietti da inviare a Roma. Restringendo la zona di sicurezza tra il «formaggino» e la maratona diciamo che si può arrivare a circa seimila posti, mentre di solito ai tifosi avversari ne spettano 2.500. Del resto, tanto per fare un esempio, per la finale di coppa Italia contro il Parma alla Fiorentina sono stati riservati solo 1.800 biglietti. Comunque, se dovesse passare la proposta della Fiorentina, una parte di tifosi verrebbe sistemata nel solito settore, un'altra in maratona divisa da i tifosi viola da un robusto cordone di polizia. Al tempo stesso la Fiorentina è pronta a disattivare la biglietteria elettronica e nessun biglietto, a parte qualcuno di tribuna, sarebbe messo in vendita. Risultato: per la partita con la Roma potrebbero entrare allo stadio solo gli abbonati e i tifosi della Roma in possesso di regolare biglietto. Al tempo stesso la partita potrebbe essere trasmessa in diretta, magari dalla Rai, oppure utilizzando Stream e proiettandola su due maxi schermi, uno sistemato a Firenze e l'altro a Roma. Ma in questo caso le spese dovrebbero pagarle Fiorentina e Roma. Comunque si può fare.

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


Niente “aumento”, da Firenze
arrivati solo 3000 biglietti

 FIRENZE - Nessuna deroga per i biglietti riservati ai romanisti: restano 3000 i tagliandi per gli ospiti, inviati ieri dalla Fiorentina all'agenzia Sestante, indicata dalla Roma. Per gli “esclusi" sembra quasi certa l'installazione di un maxischermo all'Olimpico. È quanto è emerso dall'incontro in questura tra i responsabili dell'ordine pubblico e la Fiorentina per la partita con la Roma di lunedì prossimo.
Tutti d'accordo nel rinnovare l'appello ai romanisti di non partire se sprovvisti di tagliando - non entreranno al Franchi - i partecipanti alla riunione hanno trascorso circa un'ora per definire alcuni dettagli organizzativi. La Fiorentina ha assicurato così che saranno venduti meno biglietti per creare delle aree cuscinetto intorno al settore ospiti. Esclusa invece dal questore di Firenze Carlo De Stefano l'ipotesi che si possa installare anche a Firenze, nello stadio militare, un maxischermo per chi resterà fuori dal Franchi.
Il questore ha intanto chiesto rinforzi per la partita di lunedì per la quale sarà attuato un piano di sicurezza che comporterà controlli sia alla partenza dei tifosi da Roma, effettuati dalla questura della capitale, sia all arrivo, con messaggi anche sui cartelloni autostradali. «Ci attrezziamo per far fronte a qualsiasi evenienza», ha comentato comunque De Stefano.
La Fiorentina ha reso noto anche che per la partita contro la Roma non metterà in vendita i biglietti del settore della Maratona come ulteriore mossa a scopo precauzionale, essendo il settore attiguo a quello che sarà occupato dai tifosi della Roma.
Per la gara di Firenze, nonostante il giorno feriale, è annunciato l’arrivo di tantissimi tifosi romanisti, probabilmente più dei tremila previsti (in base ai biglietti inviati) dalla Fiorentina. Bisognerà vedere se gli appelli lanciati sia dal presidente Sensi che dall’allenatore Capello e dai giocatori giallorossi sarà raccolto dai tifosi.
Nei prossimi giorni, i responsabili delle forse dell’ordine torneranno ad incontrarsi per mettere a punto i dettagli per il servizio d’ordine di lunedì prossimo. i pullman dei tifosi saranno probabilmente accolti ai caselli autostradali e "scortati" fino allo stadio per evitare contatti con la tifoseria viola. Stessa procedura dovrebbe essere seguita per i tifosi che arriveranno nel capoluogo toscano in treno. Alla stazione di Firenze dovrebbero essere messi a disposizione dei tifosi romanisti alcuni pullman speciali che porteranno direttamente allo stadio la tifoseria giallorossa.

Il Messaggero
4/4/2001


il siulp
"Non si può lasciar fuori il pubblico"

 «TROVIAMO una soluzione, ma evitiamo la partita a porte chiuse, ad ogni costo. Rappresenterebbe un passo indietro nei rapporti fra città e istituzioni». Dal Siulp, il maggiore sindacato di polizia, arriva un altro contributo a testimonianza di quanto sia sentito il caso Fiorentina-Roma fra chi, il pomeriggio di sabato 7 aprile, sarà schierato in divisa a protezione dell'ordine pubblico prima, dopo e durante la partita.
«Chiudere lo stadio - dice il segretario provinciale del Siulp, Antonio Lanzilli - creerebbe una situazione esplosiva all'esterno. E poi non fare entrare il pubblico per evitare incidenti succede nei paesi più a rischio, mica in una nazione civile come l'Italia». Per il Siulp la soluzione resta quella già proposta e rilanciata in questi giorni. «Secondo noi - continua Lanzilli - i tifosi romanisti dovrebbero essere sistemati in Maratona, non in curva Ferrovia. Ovviamente la Fiorentina dovrà vendere molti biglietti in meno e le partenze da Roma dovrebbero essere scoraggiate in tutti i modi».
Il Siulp è preoccupato soprattutto dalle possibili reazioni degli ultras viola, sfrattati dalla Ferrovia che quest'anno ospita circa 4 mila abbonati: «Non ce lo perdonerebbero scatenando una guerra contro polizia e carabinieri che potrebbe durare a lungo. Adesso invece i rapporti con la tifoseria viola non sono tesi. Insomma, forse non vale la pena rischiare di rovinarli concedendo l'intera curva Ferrovia ai romanisti».

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


I TIFOSI VIOLA
"Sciogliamo l'associazione degli ultras"

 I tifosi della Fiorentina non ci stanno, in occasione della partita con la Roma nessuno si vuole spostare dal proprio posto. «Abbiamo pagato l'abbonamento, perché ce ne dobbiamo andare?», chiedono. E poi, si sa, la curva è fatta dei suoi riti. E lì ognuno ha il suo posto. Quindi, fanno sapere, nel caso in cui il prefetto decidesse di «sfrattarli», loro in un altro settore dello stadio non ci vanno. Tutti fuori e non certo serenamente.
Anzi, se questa dovesse essere la decisione l'Atf, l'associazione che riunisce i club delle due curve, potrebbe sciogliersi in segno di protesta. E il problema, a quel punto, è che non ci sarebbe più nessun referente ufficiale per il tifo ultrà. Una decisione che sarebbe motivata anche da un aspetto che in curva considerano fondamentale: perché favorire i tifosi romanisti prima di quelli fiorentini? Le richieste di biglietti per la partita con la Roma sono tantissime, quindi prima vanno salvaguardati gli interessi dei viola club e poi viene il resto. Così dicono. Ovviamente il malumore dei tifosi è diffuso e non riguarda solo quelli che di solito vanno in Ferrovia. Solidarietà arriva pure dall'altra parte, dalla Fiesole.
Intanto i siti Internet riservati ai tifosi sono intasati da messaggi di protesta. A nessuno piace l'idea di agevolare i tifosi della Roma, nemmeno a quella parte del tifo solitamente più moderata. E su tutti c'è l'invito a inviare una email di pacifica protesta al sito della Prefettura.

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


L'intervista
Serra dice: "Ferrovia o porte chiuse"

 GIANLUCA MONASTRA

«E' UNA partita straordinaria, per questo penso a misure straordinarie. Chiederò di giocare a porte chiuse se sarà necessario. Ma non voglio imporre niente a nessuno, e l'incontro senza pubblico è davvero l'ultima delle ipotesi, presa in considerazione solo dopo aver intrapreso altre mille piste. Chiedo solo la collaborazione di tutti. Se ognuno farà un passo indietro, allora vedrete che una soluzione la troveremo». Achille Serra, prefetto da ventuno mesi, quasi un record per Firenze, la sua soluzione l'ha proposta e rilanciata: concedere la Ferrovia ai romanisti. Le reazioni? Molti malumori, qualche perplessità, la paura di creare un precedente.
«E invece non è così, perché questo è un caso davvero eccezionale che non si ripeterà per questo campionato. La Roma prima in classifica dopo tanti anni significa avere migliaia di giallorossi al seguito della squadra ogni domenica. Non possiamo far finta di nulla».
Ma chi convincerà gli ultras viola a lasciare la loro curva?
«A parte che Firenze è l'unica città in cui entrambe le curve sono intoccabili per la tifoseria locale. E poi ripeto, ognuno deve fare un passo indietro, un piccolo sacrificio per il bene comune. Un sacrificio che chiederò solo questa volta, almeno fino alla fine del campionato»

E l'anno prossimo?
«Vedremo caso per caso. Di certo bisognerà pensare anche ad intervenire sullo stadio. Forse inizia ad essere insufficiente per eventi del genere e quindi dovrà essere ampliato in qualche modo per evitare di trovarci troppo spesso in situazioni al limite».
Questo per il futuro. Il presente invece parla di tifosi viola in rivolta, decisi a non mollare la curva. Sarà la società a mediare?
«Le società di calcio devono essere coinvolte nella gestione dell'ordine pubblico. Non si possono sentire estranee, devono collaborare con noi».
Però i rapporti fra tifosi e società sono tesi. Difficile pensare ad un accordo fra le due parti...
«Questo è vero, rappresenta un problema in più, non possiamo negarlo».
Lei comunque resta convinto che la soluzione migliore sia concedere la Ferrovia agli ospiti. E l'ipotesi Maratona?
«Mettere nello stesso settore tifosi della Fiorentina e della Roma, con un cordone di polizia e carabinieri in mezzo, mi sembra pericolosissimo. Che dire: se il questore, responsabile dell'ordine pubblico, lo vuole fare...».
Dunque non è escluso?
«Vediamo, però sia chiaro: solo per quest'anno sono disposto a rischiare i miei uomini come cuscinetto fra le due parti. Se dovesse succedere, allora per l'anno prossimo voglio montata una barriera in mezzo alla Maratona. Potrebbe rovinare l'architettura dello stadio? Beh, non perdiamo di vista la salvaguardia della gente e di tutti i poliziotti e carabinieri. Finiamola di sottovalutare i rischi di chi ogni domenica lavora per garantire l'ordine pubblico».
Quanti romanisti pensate che arrivino a Firenze?
«Molti, immaginatevi voi con la Roma prima in classifica...»
Impossibile fare in modo di scoraggiare la partenza di massa?
«Se lanciamo appelli per dire di restare a casa, nessuno ci sta a sentire, anche se faremo di tutto per limitare gli arrivi. Potremmo bloccarli a Roma, oppure all'ingresso di Firenze. In entrambi i casi sarebbe sempre una guerra. Davvero assurdo rischiare per non concedere qualcosa, e cioè una curva».
gianluca monastra

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


La Roma e la sfida di lunedì.
Monitorati dalla questura toscana gli spostamenti degli appassionati che seguiranno la squadra
Tifo blindato, ecco il piano per Firenze
Da oggi in vendita 3.000 biglietti. Controlli severi allo stadio: chi è senza tagliando sarà fermato

 Due cose che i tifosi romanisti devono sapere su Fiorentina-Roma. La prima: i biglietti a loro disposizione erano e sono rimasti tremila. Verranno messi in vendita questa mattina nelle agenzie di viaggio Sestante e avranno un prezzo di poco superiore alle 40 mila lire. La seconda cosa è anche più importante: andare a Firenze senza biglietto sarà inutile, scarsamente divertente, rischioso. Fin dalla sera di domenica prossima, la città verrà posta in stato d’assedio da agenti e carabinieri. La questura fiorentina ha già pronto un piano: a leggerlo, sembra assai improbabile che perfino un solo tifoso romanista, sprovvisto di biglietto, lunedì pomeriggio riesca a raggiungere lo stadio Artemio Franchi. Ogni spostamento dei tifosi giallorossi verrà monitorato fin dall’inizio del viaggio. Plotoni di agenti e carabinieri, in tenuta anti-sommossa, verranno schierati sia all’esterno che all’interno della stazione Termini. Sui binari, i primi controlli: sale sul treno chi esibisce il tagliando, chi è a mani vuote resta giù.
Altri plotoni aspetteranno al casello dell’autostrada Roma-Firenze. Lì è previsto un filtro, ci saranno mezzi blindati parcheggiati fino a formare un imbuto: ogni pullman, e soprattutto ciascuna automobile, sarà obbligata a transitare a bassa velocità. Gli uomini delle forze dell’ordine sbirceranno oltre i finestrini: facce sospette, ragazzi con i capelli rasati, chiunque desterà sospetto verrà fermato e identificato.
A Firenze, i tifosi della Roma troveranno uno scenario che, se possibile, non hanno mai visto. Saranno presidiati tutti e quattro i caselli delle uscite: Firenze Sud, Firenze Certosa, Firenze Signa e Firenze Nord. I vigili urbani stanno mettendo a punto alcuni percorsi da rendere obbligati. Pullman e automobili non avranno alcuna possibilità di vagare all’interno della città. Tutti dovranno invece dirigersi verso un parcheggio dove sarà concentrata la tifoseria giallorossa.
Presidiate anche le stazioni di Campo di Marte e di Santa Maria Novella. Plotoni dentro e fuori: mezzi blindati agli incroci, agenti appostati sui tetti e dotati di radio ricetrasmittenti. Quattro elicotteri con il compito di vigilare a volo radente. Le strade che portano allo stadio, che a Firenze è praticamente a ridosso dei palazzi, chiuse con transenne: ogni tifoso dovrà sottoporsi ad attenta perquisizione.
Il questore Carlo De Stefano, che per l’occasione conta di schierare in città oltre duemila agenti, ha chiesto alla Fiorentina di evitare la vendita dei biglietti via Internet, di controllare quella che viene effettuata nei luoghi abituali - agenzie, bar, botteghini - ma, soprattutto, ha ordinato che venga messo in vendita un minor numero di tagliandi del settore Maratona: lì, infatti, saranno sistemati i tremila tifosi romanisti e lì le forze dell’ordine hanno bisogno di poter allestire un autentico «cordone sanitario». I tifosi romani saranno isolati. Entrando per primi ed uscendo per ultimi.
A Roma, in questura, non si fanno previsioni: «Impossibile stabilire quanti saranno i tifosi senza biglietto che avranno il fegato di partire. Noi ci auguriamo che ascoltino gli appelli del presidente Sensi e del capitano Totti. Soprattutto, ci auguriamo che dai microfoni di certe radio, nelle prossime ore, si facciano discorsi chiari...». Perché qualcuno, sembra, ha invitato i tifosi a partire lo stesso.
Però mancano ancora sei giorni. E c’è tutto il tempo di capire che lo spettacolo più bello sarà allo stadio Olimpico. Sotto i maxi-schermi. Nessuno è in grado di dire quanti tifosi ci saranno. Ma il vero evento potrebbe essere lì.

Il Corriere della Sera ed. Roma 4/4/2001


Ufficiale: la Roma va sul maxischermo
Da oggi in vendita nella capitale 1.600 biglietti
per Firenze: costano 44 mila lire

 ROMA - Il prefetto Giuseppe Romano ha disposto per lunedì 9 aprile la trasmissione in diretta nello stadio Olimpico di Fiorentina-Roma, in considerazione della insufficiente capacità ricettiva offerta all'interno dello stadio Artemio Franchi per la tifoseria ospite (solo 3.000 posti). I profili orgnizzativi della trasmissione sul maxischermo - si legge in un comunicato della prefettura di Roma - sono stati esaminati, ieri, nel corso dell'incontro che il Prefetto ha avuto con il direttore generale, Lucchesi, e con i dirigenti del Coni, Cimnaghi e Bovis (ai quali è stato notificato il provvedimento autoritativo) per offrire ai tifosi romanisti l'opportunità di assistere in diretta alla gara.
Sia la Roma (che teme una squalifica del campo, addirittura per il derby) che il Coni hanno manifestato la massima disponibilità a dare esecuzione all'ordinanza del Prefetto per assicurare il sereno svolgimento dell'avvenimento. È stata stabilita l'apertura modulare progressiva per settori, a partire dalla curva Sud, con ingresso dai cancelli sin dalle ore 13,30 e, per scelta condivisa, con accesso gratuito allo stadio.
Oggi, intanto, verranno messi in vendita nella capitale 1600 biglietti riservati ai tifosi giallorossi per la gara di Firenze. Si tratta di circa la metà del quantitativo concesso dalla Fiorentina: gli altri 1400 tagliandi, del resto, sono stati già assegnati ai maggiori gruppi della tifoseria giallorossa. La vendita dei biglietti (44mila lire ciascuno, al massimo due a testa) verrà curata, come al solito, dalla Sestante che in città ha quattro punti-vendita, in via Civinini, via Andrea Doria, via Torino e via Properzio.La Fiorentina ha comunicato che non verranno posti in vendita tagliandi per la Maratona per i propri tifosi.
Nuovo infortunio per Di Francesco. Il centrocampista, al termine dell'allenamento di ieri della squadra giallorossa, ha riportato una contrattura alla coscia sinistra. Almeno è questa la prima diagnosi effettuata dal medico sociale della Roma, Mario Brozzi. Oggi Di Francesco sarà sottoposto a ulteriori accertamenti per verificare la reale entità dell'infortunio e i tempi di recupero. Probabile che il centrocampista sia costretto a saltare la partita di lunedì prossimo a Firenze ma che possa recuperare per quella successiva contro il Perugia. Con la Fiorentina, però, Capello potrebbe riavere a disposizione gli infortunati Aldair e Delvecchio. L'attaccante ieri si è allenato in gruppo, il brasiliano invece ha svolto solo lavoro differenziato ma si è detto fiducioso sul suo possibile recupero. In gruppo gli altri, i quali però si sono allenati seguendo ognuno una propria tabella personale.
Domanda: recuperato Delvecchio, chi uscirà del tridente delle meraviglie? Tutte le ipotesi sembrano portare a Montella perché Batistuta assente proprio a Firenze appare assolutamente poco credibile. In difesa, squalificato AC Zago spazio per Aldair, probabilmente. Il brasiliano, alla Roma dalla stagione 1990-91, ieri è stato chiarissimo: «Non avevo mai giocato in una Roma così forte. Abbiamo mantenuto il primo posto in classifica per la maggior parte del campionato e a dieci giornate dalla fine abbiamo nove punti di vantaggio. Non mi ricordo un periodo più bello. Chi vorrei con me in questo momento felice? Giuseppe Giannini e Ruggiero Rizzitelli: due grandi atleti e tifosi della Roma. Loro hanno cercato di fare quello che stiamo facendo noi questa stagione tante e tante volte, senza però mai riuscirci».

Il Messaggero
5/4/2001


Un lungo inverno di trasferte violente
Da Milano a Perugia la scia di incidenti del tifo giallorosso

 Il campionato degli ultrà giallorossi è stato costellato da feriti e incidenti. La voglia di scudetto ha fatto aumentare la voglia di esserci, così la migrazione per le trasferte è praticamente raddoppiata rispetto agli anni scorsi. E i pericoli anche, nonostante le tante concessioni ottenute, di maggiore spazio un po' in tutti gli stadi. I primi segnali che sarebbe stata una stagione difficile arrivano dopo InterRoma. È il 1° novembre, al fischio finale dell'arbitro nella parte bassa della curva Sud di San Siro, in cui ci sono circa diecimila romanisti, si verificano i primi incidenti. La tensione sale nel finale di gara quando gli ultrà della Roma iniziano a bombardare il campo di fumogeni. Una pioggia di candelotti mette a rischio soprattutto l'incolumità del portiere interista Frey. A causa del fumo Messina è costretto a interrompere la partita due volte. Poi gli incidenti dopo il fischio finale, con lanci di oggetti verso i poliziotti. Gravi i danni allo stadio, semidevastato dagli ultrà. Un mese dopo, il 3 dicembre, la Roma gioca a Perugia. I tifosi giallorossi sono quindicimila nonostante il maxischermo dell'Olimpico. Succede di tutto. Cancelli sfondati, poliziotti feriti, pioggia di razzi. Dopo aver riempito la curva Sud i romanisti forzano i cancelli della tribuna Est ferendo gli agenti che cercavano di contenerli e costringendo i tifosi perugini a spostarsi da un'altra parte. Un bengala sfiora lo stesso portiere romanista Lupatelli.
Di nuovo a Milano, stavolta contro il Milan, 21 gennaio 2001. E ancora incidenti a fine partita, ma questa volta dalla parte opposta, nella curva Nord. La partita è finita, i tifosi della Roma sono ancora dentro lo stadio per motivi di sicurezza e sfogano la rabbia per la sconfitta scagliandosi contro i poliziotti a cui lanciano di tutto: fumogeni, petardi e seggiolini. In totale i tifosi romanisti sono ottomila. E arriviamo a Parma, 4 febbraio. Ci sono dodicimila tifosi giallorossi allo stadio Tardini, gli hanno concesso un'intera curva. Ma non basta. A fine partita si scatena il finimondo e due tifosi del Parma vengono accoltellati. Una settimana dopo ancora sangue sulla strada degli ultrà romanisti. L'11 febbraio la squadra di Capello gioca a Bologna e si trascina dietro diecimila tifosi, ottomila stipati nella curva San Luca e il resto fra tribune e distinti. Gli incidenti a fine partita: vetri spaccati alle auto, un agente ferito ai piedi da una bomba carta e tre tifosi della Roma accoltellati.
(g.c.)

La Repubblica ed. Firenze
28/3/2001


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